Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Monthly archive

Novembre 2021 - page 2

Pmi Day, oltre 4mila gli studenti bresciani pronti a partecipare

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione by

Sono oltre 4.000 gli studenti degli istituti scolastici secondari di secondo grado bresciani che domani parteciperanno, in modalità online, alla dodicesima edizione del PMI DAY, promosso dalla Piccola Industria di Confindustria Brescia in collaborazione con Confagricoltura Brescia e Confartigianato Brescia.

Partendo dalle domande da parte delle scuole, durante l’evento gli imprenditori si metteranno al servizio degli studenti della nostra provincia, rispondendo in modo diretto e rilanciando, a loro volta, specifiche domande ai ragazzi e agli altri colleghi-imprenditori della “Community PMI DAY”.

In particolare, l’argomento affrontato nell’edizione 2021 sarà quello della sostenibilità, con particolare riferimento alle tematiche dell’Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile.

Moderati dal sociologo-economista Stefano Laffi interverranno:

Marco Capitanio, Presidente Piccola Industria di Confindustria Brescia
Giovanni Garbelli, Presidente Confagricoltura Brescia
Eugenio Massetti, Presidente Confartigianato Brescia
Elisa Torchiani, Vice Presidente Capitale Umano di Confindustria Brescia
Cristina Volpi, Consigliere Piccola Industria di Confindustria Brescia

Dal 2010 al 2020, il PMI DAY ha coinvolto in totale a Brescia 655 aziende e 39.400 studenti.

“Anche nella sua dodicesima edizione, il PMI DAY si conferma un’iniziativa consolidata e ormai sentita sia dalle scuole che dalle nostre aziende – commenta Marco Capitanio, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia –. Siamo sempre più consapevoli della necessità di avvicinare il mondo della formazione e quello del lavoro: una tematica che resterà centrale nei prossimi anni e su cui la squadra di presidenza della Piccola Industria continuerà a promuovere eventi e iniziative. Dobbiamo colmare la distanza oggi esistente, e siamo certi che il modo migliore per farlo sia dialogare in modo diretto con i nostri giovani, per capire i loro bisogni e le loro aspirazioni.”

“Per noi imprenditori agricoli è fondamentale avere un contatto con le giovani generazioni, per trasmettere loro i valori della cultura imprenditoriale e la passione del fare impresa, oltre che l’importanza di prepararsi al meglio al mondo del lavoro. Da diversi anni questo ci è permesso grazie al Pmi day.  – aggiunge Giovanni Garbelli, Presidente di Confagricoltura Brescia –. Il tema su cui siamo stati stimolati a intervenire è quello del consumo e delle produzioni responsabili, per ridurre gli impatti della produzione sull’ambiente mettendo in campo progetti di green economy. Molto è stato fatto in agricoltura sino a oggi, ma altrettanto resta da fare e sono allo studio nuovi interventi. Brescia è una provincia all’avanguardia, già pronta alla sfida del produrre di più, grazie all’aiuto delle nuove tecnologie e all’agricoltura 4.0, ma in modo sostenibile. Gli imprenditori di Confagricoltura propongono in questo senso il modello dell’intensificazione sostenibile, una strategia capace di far crescere le produzioni agricole ma riducendo in parallelo gli impatti ambientali dei processi agricoli.”

“Quest’anno, oltre all’opportunità di far conoscere il mondo dell’impresa, per gli studenti sarà l’occasione di conoscere quali azioni concrete le imprese già adottano per diminuire il loro impatto sull’ambiente – chiude Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Brescia –, a partire dall’intero ciclo di consumo, produzione e riduzione dell’energia, dettato più che mai oggi da necessità di risparmio, attraverso macchinari e cicli produttivi più efficienti e più performanti e da una sensibilità crescente, verso processi sempre più green e che vede impegnate le imprese artigiane bresciane sul cammino verso l’equilibrio e la coesistenza con il territorio e la necessità di produrre, ampliarsi, crescere, cogliendone le opportunità.”

Per informazioni: Segreteria PI e Area Education e Capitale Umano- tel. 030.2292311/339 – pmiday@confindustriabrescia.it. Iscrizioni sul sito www.confindustriabrescia.it

Economia, bene il terzo trimestre bresciano: i dati della Camera di commercio

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Tendenze by

“L’economia bresciana prosegue nel suo trend positivo di crescita, in tutti i settori, anche nel 3° trimestre. L’auspicio è che questo ciclo positivo possa quanto più consolidarsi e divenire strutturale, anche se non mancano motivi che inducono ad una certa cautela (tensioni sul mercato dei prezzi delle materie prime su tutto)” E’ questo il commento del Presidente, Roberto Saccone, a seguito dell’elaborazione, a cura del Servizio Studi Camera di Commercio di Brescia,  dei dati Unioncamere Lombardia relativi alla situazione congiunturale al 3° trimestre 2021.

Industria manifatturiera

Il terzo trimestre 2021 riporta un quadro congiunturale per l’industria manifatturiera bresciana complessivamente positivo a prosecuzione del trend crescente già rilevato nei trimestri precedenti.

Nel confronto con il secondo trimestre la produzione industriale è cresciuta del 2,7%, sostenuta dalla crescita degli ordini sia interni (+4,1%) che esteri (+1,2%). In linea la crescita del fatturato che segna un +2,6%.

Molto positivi anche i risultati su base tendenziale: la produzione è cresciuta, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, del 13,7% e dato ancora più significativo si mantiene sopra il livelli pre-crisi con una variazione, rispetto al terzo trimestre del 2019, del 10,8%.

Le dinamiche espansive della produzione restano sostenute dagli ordinativi sia interni (+20,4% rispetto al 3 trimestre 2020) che esteri (+18,7% su base annua) che superano i livelli pre-pandemici (+15,3% gli ordini interni e +16,1% quelli esteri rispetto al terzo trimestre 2019). Ancora più intesa è la crescita del fatturato a prezzi correnti che segna un incremento del 22,1% sul 3 trimestre 2020 e un aumento – più alto della produzione- nel confronto col periodo pre-pandemico del 17,3% condizionato dagli aumenti dei prezzi dei listini che sta caratterizzando il periodo.

Il quadro d’insieme risulta promettente con un indice della produzione industriale, destagionalizzato, che si attesta a 124,6 ovvero il nuovo massimo storico resta importante l’aumento dei prezzi delle materie prime, dei beni energetici e dei costi di spedizione cresciuti nell’ultimo trimestre di un ulteriore 11,7%. Il fenomeno merita attenzione ancor più se si osserva lo stato delle giacenze delle materie prime che gli imprenditori bresciani giudicano scarse (il saldo tra giudizi di eccedenza e scarsità si conferma negativo e pari a -10,9 contro il -3,4 del trimestre scorso).

Tutti i settori nell’industria registrano un recupero consistente sul terzo trimestre 2020 ad eccezione dell’Abbigliamento (-1,9%) e delle Pelli-Calzature (-0,4%). Incrementi tendenziali a due cifre segnano la Meccanica (17,9%), la Siderurgia (+14,6%), la Gomma-Plastica (13,1%); segue la Carta Stampa (11,8%) e il Legno-Mobilio (9,0%).

I recuperi produttivi dell’industria bresciana (+13,7%) superano la media lombarda che chiude il trimestre con un incremento tendenziale del 12% e un aumento sui livelli pre-pandemici del 6,2%. Anche dal confronto con le province lombarde il ritmo di crescita bresciano risulta il più intenso dopo Como (14,5%).

L’occupazione per l’industria presenta un saldo positivo (+0,99%) e diminuisce il ricorso alla CIG: la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione scende al 5,8% e la quota sul monte ore al 1,1%.

Le prospettive per il quarto trimestre restano positive per la produzione, domanda interna ed estera ma su livelli più contenuti rispetto al trimestre precedente, segno che gli imprenditori avvertono dei fattori di criticità per il futuro su cui potrebbero pesare l’incertezza sull’andamento dei prezzi dei materiali ma anche la disponibilità dei materiali di lavorazione e della componentistica.

Artigianato manifatturiero

Il terzo trimestre 2021 riporta un quadro congiunturale nel complesso positivo anche per l’artigianato manifatturiero bresciano.

Tra luglio e settembre la produzione industriale è cresciuta del 3,7%, il fatturato segna un +4,1% nel confronto con il trimestre precedente.

Molto positivi anche i risultati su base tendenziale: la produzione è cresciuta, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, dell’11,0% e dato ancora più significativo si porta sopra i livelli pre-crisi con una variazione, rispetto al terzo trimestre del 2019, del 7%.

Il recupero produttivo è sostenuto dagli ordini interni che crescono, su base annua, del 9,0% e riescono a superare sebbene di poco i livelli pre-crisi (+0,8%). Gli ordini provenienti dall’estero aumentano del 6,7% e segnano un +3,2% sul 3 trimestre 2019.

Il fatturato a prezzi correnti cresce del 10,5% nel confronto con lo stesso trimestre del 2020 e – così come per l’industria – in misura più intensa rispetto al periodo pre-pandemico totalizzando un incremento dell’8,5% che resta condizionato dalle dinamiche rialziste dei prezzi dei prodotti finiti.

Il miglioramento produttivo ha avuto importanti riflessi sullo stato del magazzino: i giudizi degli imprenditori vedono un aumento delle valutazioni di scarsità sia dei prodotti finiti (saldo pari a -13,02% contro il saldo del -9% del secondo trimestre) che delle materie prime (saldo pari -14,1% contro il -11,2 del trimestre scorso) indicando un possibile rischio di rallentamento dell’attuale recupero.

A ciò si associa, così come per l’industria, la tensione sui mercati delle materie prime i cui prezzi sono aumentati nel trimestre del 14,1% mantenendo ampia la forbice con i prezzi dei prodotti finiti che crescono del 6,5%.

Sul fronte settoriale il quadro dell’artigianato si presenta positivo ad eccezione del comparto moda (-4,5% Pelli-Calzature; -1,3% Abbigliamento). In aumento sui livelli produttivi del terzo trimestre del 2020: i Minerali non Metalliferi (24,1%), e il Legno- Mobilio (16,9%), la Meccanica (+12,7%), la Siderurgia (+8,9%) e la Gomma-Plastica (+17,9%).

Il confronto territoriale riporta un ritmo di crescita degli artigiani bresciani (+11,0%) superiore alla media regionale (+9,4%) e alle altre province lombarde. Si colloca al di sopra della media lombarda anche Lodi (+10,3%), Mantova (+10,2%), Varese (+10,2%), e Bergamo (+10,1%).

Il saldo occupazionale si conferma positivo ma moderato per l’artigianato (+0,5%), con ricorso alla CIG in diminuzione: il 7,3% delle aziende dichiara di aver utilizzato la cassa integrazione e la quota sul monte ore al 0,8%.

Le prospettive degli artigiani per il quarto trimestre restano positive e in miglioramento relativamente alla domanda interna e all’occupazione. Le aspettative sulla produzione si mantengono positive ma più caute rispetto al trimestre precedente.

Il commercio al dettaglio

Prosegue anche nel terzo trimestre il miglioramento del volume d’affari delle imprese del commercio al dettaglio: il fatturato cresce del 5,5%, nel confronto con il terzo trimestre del 2020 e dello 0,4% rispetto al trimestre scorso a conferma che il progresso della campagna vaccinale ed il calo dei contagi continua a produrre effetti positivi.

Procede il buon recupero del comparto non alimentare (+9,2%), che più degli altri comparti è stato penalizzato dalle misure restrittive adottate lo scorso anno. Gli esercizi non specializzati (in cui rientra la grande distribuzione a prevalenza alimentare) hanno segnato una crescita nel confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno del 2,6%.

In rallentamento i negozi alimentari che riportano un calo del fatturato dell’1,0%.

La maggiore resilienza degli operatori del commercio al dettaglio bresciani si ricava dal confronto col dato medio regionale: le imprese del commercio lombarde riportano un recupero del fatturato su base annua del 4,2%, mentre rispetto alle altre province lombarde Brescia presenta la performance migliore (+5,5%) dopo Milano (+7,7%) e Como (+6,2%).

L’aumento dei prezzi delle materie prime che sta interessando tutti i comparti si riflette anche nei listini dei negozi del commercio al dettaglio: i prezzi, infatti, sono cresciuti rispetto al secondo trimestre dell’anno dell’1,2%, su cui pesano gli incrementi dei prodotti alimentari e non alimentari.

Sul fronte degli ordini ai fornitori il saldo tra dichiarazioni di aumento e diminuzione si mantiene segno positivo (+20,3%).

Relativamente all’occupazione il saldo tra ingressi e uscite resta positivo (+1,5%) per effetto delle richieste dei negozi non specializzati.

Le aspettative degli imprenditori per l’ultimo trimestre dell’anno riflettono l’avanzamento del clima di fiducia anche in vista delle festività di fine anno che tradizionalmente riportano un miglioramento della performance. I saldi tra ipotesi di aumento e diminuzione sono in aumento per il volume d’affari (+24,8%) e per gli ordini ai fornitori (16,2%). Prevalentemente stabili le attese sull’occupazione: il 75,5% degli imprenditori intervistati non prevede di aumentare l’organico.

Servizi

L’evoluzione della campagna vaccinale, unitamente alla riapertura delle attività, continua a dare vigore al comparto dei servizi.

Nel terzo trimestre del 2021 il fatturato delle imprese dei servizi con più di 3 addetti riporta una crescita robusta (+14,7%) sullo stesso periodo del 2020. I risultati positivi sono confermati dal confronto con il secondo trimestre dell’anno, rispetto al quale il fatturato dei servizi è aumentato del 5,6%. Il risultati migliori del fatturato si confermano quelli conseguiti dal commercio all’ingrosso (+14,7% su base annua) e dai servizi alle imprese (15,1%) che continuano il percorso di crescita.

Le attività di alloggio e ristorazione e i servizi alla persona, le più colpite dagli effetti della pandemia, segnano un sensibile aumento del fatturato rispettivamente del 14% e del 14,6%% rispetto al terzo trimestre del 2020.

La dinamica del fatturato bresciano si colloca al di sotto del dato medio regionale, che aumenta su base annua, del 14,7%.

L’aumento del livello dei prezzi delle materie prime continua a evidenziarsi sul settore dei servizi dove i listini sono aumentati dell’1,8% sul trimestre precedente. L’aumento si conferma più marcato nel commercio all’ingrosso (comparto più esposto alle filiere internazionali e alle tensioni che la ripresa sta generando sui mercati delle materie prime) e nel comparto turistico (+1,7%).

Sul fronte occupazionale il saldo tra ingressi e uscite nel trimestre è leggermente positivo (+0,5%) ed è trainato dai servizi alle persone. Tuttavia, al netto degli effetti stagionali, l’occupazione riporta un calo, seppure leggero, dello 0,1%.

Le aspettative degli imprenditori dei servizi per il quarto trimestre del 2021 si confermano positive ma più caute rispetto ai trimestri precedenti: aumenta, infatti, la quota di imprese che non si aspettano variazioni del fatturato e dell’occupazione per la fine dell’anno.

IL CAMPIONE UTILIZZATO

I dati presentati derivano dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia ed elaborati dal Servizio Studi della Camera di Commercio. Il campione industria comprende imprese con più di 10 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti. Nel terzo trimestre 2021 per l’indagine congiunturale sono state realizzate 771 interviste

Camera di Commercio, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo, come di consueto, gli eventi settimanali della Camera di Commercio di Brescia.

171/21 – FUTURA EXPO 2022

La Camera di Commercio di Brescia ha promosso l’organizzazione di FUTURA EXPO, evento in programma il 26-27-28 maggio 2022 presso il Brixiaforum, che proporrà all’attenzione del grande pubblico le migliori prassi e i più significativi progetti in tema di sostenibilità.

Al fine di presentare il progetto e le opportunità offerte, unitamente a tutte le Associazioni di categoria del settore dell’Artigianato, si terrà l’incontro di mercoledì 17 novembre 2021 alle ore 17.00, in videoconferenza, previa iscrizione al link Le imprese artigiane protagoniste della transizione ecologica

172/21 – LABORATORIO ESG – WEBINAR ECONOMIA CIRCOLARE: INNOVAZIONE STRATEGICA PER I SETTORI COSTRUZIONI, METALLURGIA, AGRICOLTURA E SISTEMA MODA

La Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con Intesa Sanpaolo S.p.a. E Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.a., nell’ambito delle attività previste dall’Accordo di Collaborazione finalizzato alla creazione ed alla diffusione del “Laboratorio ESG – Environment Social Governance”, presenta l’incontro “Economia Circolare: innovazione strategica per i settori costruzioni, metallurgia, agricoltura e sistema moda”, che si terrà in data mercoledì 17 novembre 2021 alle ore 11.00 il cui obbiettivo è presentare i trend normativi e di mercato dell’economia circolare, in linea con i principali settori delle imprese del territorio. La partecipazione all’incontro è gratuita, previa iscrizione. Maggiori dettagli ed approfondimenti sono disponibili alla pagina Economia circolare e Sviluppo Sostenibile sul sito camerale www.bs.camcom.it

173/21 – WEBINAR GRATUITI – PROGETTO A.G.I.RE

Sono aperte le iscrizioni al seminario della rassegna A.G.I.Re :

– 19 novembre 2021 ore 09.30-12.30 Marketing e strategie di gestione del cliente | Il cliente come valore principale dell’azienda – il CRM (customer relationship management) – come creare un rapporto di fidelizzazione – la personalizzazione del servizio/prodotto. Per informazioni e iscrizioni consultare il sito www.bs.camcom.it

174/21 – WEBINAR DEDICATO A PROFESSIONISTI E ASSOCIAZIONI: ISCRIZIONE DI ATTI O FATTI NEL REGISTRO DELLE IMPRESE – VENERDI’ 19 NOVEMBRE

La Camera di Commercio di Brescia propone il corso formativo “Iscrizione di atti o fatti nel registro delle imprese e adempimenti collegati da annotare nel repertorio delle notizie economico amministrative (REA)”.

L’incontro, rivolto ai professionisti e alle associazioni di categoria, si terrà in modalità da remoto venerdì 19 novembre 2021, dalle ore 14:00 alle 17:00, e offre la possibilità di conoscere e approfondire i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti relativamente alle denunce da iscrivere nel repertorio delle notizie economico amministrative (REA) – Linee guida per istruttoria del “Procedimento Unico REA/SUAP”. Per informazioni sul programma, modalità di iscrizione e di partecipazione consultare il sito camerale www.bs.camcom.it

175/21 – RASSEGNA HIGH LEVEL4.0

lI Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Brescia, in collaborazione con CSMT Gestione S.c.a.r.l., presenta la rassegna “HighLevel4.0 – Deep Dive on Innovative Technologies”, il ciclo di incontri destinato alle imprese che intendono approfondire le potenzialità delle tecnologie I4.0, anche confrontandosi con case histories applicative di assoluta eccellenza. Secondo appuntamento lunedì 22 novembre 2021 – Sicurezza IT e OT nella digitalizzazione della fabbrica.

Per maggiori informazioni consultare il sito www.bs.camcom.it

176/21 – ID INFOCAMERE

Sono operativi, per tutti gli imprenditori e professionisti del nostro territorio, i servizi per l’identità digitale della Certification Authority delle Camere di commercio, Id InfoCamere.

Attraverso la nuova piattaforma di InfoCamere la Camera di commercio mette così a disposizione del tessuto produttivo un kit completo di strumenti tecnologicamente all’avanguardia, sicuri e semplici da usare per entrare a pieno titolo nell’economia digitale e accrescere efficienza e competitività.

177/21 – COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA – AVVIO DELLA PIATTAFORMA TELEMATICA

Al via la composizione negoziata della crisi d’impresa attraverso la piattaforma telematica nazionale delle Camere di Commercio, online dal 15 novembre 2021.

Per informazioni sul servizio consultare il sito www.bs.camcom.it

Agricoltura: nel 2021 export bresciano in crescita (+11,5%)

in Uncategorized by
verdure verdura

In Lombardia e in provincia di Brescia il settore agroalimentare mostra una importante capacità di tenuta nonostante risenta ancora in modo rilevante delle limitazioni determinate dalla pandemia. Dalle stime dell’ultimo studio semestrale sulla congiuntura agricola lombarda, condotto da Unioncamere Lombardia emerge che le restrizioni che hanno interessato durante i primi sei mesi dell’anno i comparti  della ristorazione, il turismo, l’intrattenimento e l’istruzione hanno indirettamente rallentato l’andamento dell’agroalimentare.

“Sia pure in modo meno accentuato rispetto ad altri settori – è il commento del Presidente della Camera di Commercio, Roberto Saccone – anche quello agricolo ha inevitabilmente risentito della crisi indotta dalla pandemia. Confortante per l’agroalimentare bresciano è però  il dato relativo al significativo incremento dell’export nel primo semestre che raggiunge il valore di otre 340.000.000 di euro (+11,5% rispetto allo stesso periodo del 2020), anche se va rilevato che emergono fattori di tensione riguardo all’aumento dei prezzi delle materie prime su scala globale che sta incidendo negativamente sul settore primario”.

Demografia d’impresa – Il numero di imprese attive nell’agricoltura nella provincia di Brescia (pari a 9.635 unità) e in Lombardia (pari a 44.494 unità) continua a diminuire a ritmo costante anche nel primo semestre. Questa dinamica non è collegabile alla pandemia ma al processo di ristrutturazione in corso da molti anni. A livello provinciale, infatti, la variazione tendenziale mostra un andamento decrescente negli ultimi dieci anni. Negli ultimi due trimestri il numero delle imprese agricole bresciane è diminuito, su base tendenziale, rispettivamente dell’1,4% e dello 0,7% mantenendosi poco al di sopra della media regionale (-1,2% e -0,6%).

Occupazione – Sul fronte occupazionale i dati trimestrali di Regione Lombardia, basati sulle comunicazioni obbligatorie relative a rapporti di lavoro dipendente, riportano per la provincia di Brescia un aumento del 4% degli avviamenti sia nel primo che nel secondo trimestre. Le cessazioni sono in calo (-15,4% nel I trimestre e -2,7% nel II secondo) dinamica che potrebbe essere legata al blocco dei licenziamenti in vigore fino al 31 marzo 2021. Secondo gli ultimi dati disponibili, di fonte INPS, il comparto agricolo occupa, in provincia, 11.780 addetti.

Export – Segnali positivi arrivano dalla ripresa delle vendite estere. Le esportazioni dell’agroalimentare della provincia di Brescia nel primo semestre 2021 (ultimi dati disponibili) registrano, infatti, un aumento su base annua del 11,5% pressoché in linea con l’andamento regionale (+12,2%). Il dato disaggregato per categoria merceologica mostra che l’industria alimentare e delle bevande riporta l’incremento più sostenuto (+12,2%); il settore primario risulta in crescita del 4,4% in termini tendenziali. Molto performanti risultano le esportazioni dei prodotti di colture permanenti (+262,2%); di animali vivi e prodotti di origine animale (+84,8%); di carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne (+74,8%) e dei prodotti delle industrie lattiero-casearie (+17%).

Export agricolo in provincia di Brescia

Frigorifero, forno o lavatrice rotti? Da oggi la soluzione arriva da te in massimo 24 ore

in Economia/Servizi by

Gli imprevisti aiutano a crescere, ma alcuni sono più fastidiosi di altri, diciamolo. Avere un elettrodomestico fuori uso è un problema particolarmente stressante nella nostra vita frenetiche e attive.

Un forno rotto vuol dire non avere un modo veloce per preparare il pranzo.

Un frigorifero fuori uso vuol dire avere un bel problema di conservazione dei cibi.

Una lavatrice non funzionante vuol dire avere i vestiti contati.

Intoppi da non sottovalutare, soprattutto quando in gioco ci sono la nostra comodità e il nostro benessere quotidiano.

In genere, gli Italiani affrontano queste situazioni in due modi distinti:

  • Scelgono di risolvere il problema affidandosi alle proprie competenze
  • Scelgono di delegare a esperti del settore

Il fai da te in questi casi conviene?

Riparare un elettrodomestico di piccole o grandi dimensioni, come tutto, è una questione di conoscenze e competenze. Bisogna sapere quali strumenti usare e come adoperarli e, soprattutto, bisogna avere una competenza analitica che ci faccia capire qual è il problema.

Spesso, data la situazione emergenziale e il costo di determinati servizi, alcuni decidono di provare ad aggiustare il proprio device da soli, magari facendo affidamento a qualche video trovato su Internet o un tutorial su YouTube.

Ecco, il più delle volte questo approccio si rivela fallimentare: non solo non si riesce a risolvere il problema, ma si rischia di andare a toccare qualche componente che, in realtà, funzionava.

Ha senso dunque provare e improvvisare? Pare proprio di no.

Come trovare l’esperto giusto e onesto?

La seconda soluzione è, appunto, affidarsi a un esperto che sappia esattamente come risolvere il problema. La domanda, però, sorge spontanea: come fare a trovare quello l’esperto onesto e che non abbia una lista d’attesa infinita?

Ecco, Centro Assistenza Elettrodomestici è il pronto intervento assistenza elettrodomestici piccoli e grandi che opera su tutta la zona di Milano, Monza, Varese, Brianza, Como e Lecco.

Si tratta di un servizio molto facile da usare che, grazie al suo rapidissimo tempo d’azione, riuscirà a risolvere il problema in massimo 24 ore, non importa il tipo o il brand dell’elettrodomestico in questione.

Contattare il servizio è semplicissimo:

  • Basta chiamare il call center, aperto anche la domenica
  • Una volta specificato il problema, la squadra di tecnici verrà inviata sul luogo
  • Una volta stimato il danno, verrà compilato un preventivo gratuito

Il costo della chiamata, in genere, è di 30€, ma se viene accettato il preventivo, questa non viene conteggiata.

Sono più di 10.000 i clienti serviti su tutta la Lombardia e sono più di 14.000 gli elettrodomestici aggiustati dal team di Centro Assistenza Elettrodomestici: facile, rapido, risolutivo.

Cembre, nel 2021 ricavi a 123 milioni (+26%)

in Aziende/Bilanci/Cembre/Economia by
Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., società quotata al segmento Star di Borsa Italiana, tra i principali produttori europei di connettori elettrici e utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e Amministratore Delegato Ing. Giovanni Rosani, ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al 30 settembre 2021.

Nei primi nove mesi del 2021 il Gruppo ha evidenziato ricavi delle vendite consolidati pari a 124,3 milioni di euro, in crescita del 26,0% rispetto ai 98,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2020; i ricavi sono cresciuti del 12,7% anche rispetto a quelli registrati nei primi nove mesi del 2019.

Le vendite del Gruppo in Italia, pari a 53,1 milioni di euro, sono aumentate del 36,2%, mentre quelle estere, pari a 71,2 milioni di euro, sono salite del 19,3%. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 42,7% in Italia (39,5% nei primi nove mesi del 2020), per il 47,2% nella restante parte dell’Europa (47,5% nei primi nove mesi del 2020) e per il 10,1% fuori dal continente europeo (13,0% nei primi nove mesi del 2020).

Il risultato operativo lordo consolidato (EBITDA) dei primi nove mesi del 2021, pari a 35,6 milioni di euro, corrispondenti al 28,6% dei ricavi delle vendite, è aumentato del 47,5% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2020, pari a 24,1 milioni di euro, corrispondenti al 24,4% dei ricavi delle vendite. Tale risultato fa segnare un incremento del 24,1% anche rispetto ai primi nove mesi del 2019.

In crescita, nel periodo, l’incidenza del costo del venduto mentre sono in diminuzione sia l’incidenza del costo per servizi, sia l’incidenza del costo del personale, quest’ultimo cresciuto in termini assoluti ma in proporzione inferiore all’aumento del fatturato. Il numero medio dei dipendenti del Gruppo nel periodo è passato da 754 a 780 unità.

Il risultato operativo consolidato (EBIT) dei primi nove mesi del 2021, pari a 27,1 milioni di euro, corrispondenti ad un margine del 21,8% sui ricavi delle vendite, è cresciuto del 69,7%, rispetto ai 16,0 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizio, pari al 16,2% dei ricavi. Tale risultato è in aumento del 26,7% anche rispetto ai primi nove mesi del 2019.

L’utile consolidato ante imposte, pari a 27,3 milioni di euro, corrispondente al 21,9% delle vendite, è in crescita del 71,5% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2020, pari a 15,9 milioni di euro e corrispondente al 16,1% delle vendite. Tale risultato appare in crescita del 28,4% anche rispetto ai primi nove mesi del 2019.

L’utile netto di periodo ha raggiunto i 20,2 milioni di euro, in aumento del 69,9%, rispetto agli 11,9 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. L’incidenza percentuale dell’utile netto sul fatturato rappresenta quindi il 16,3% delle vendite, contro il 12,1% dello stesso periodo del 2020. L’utile netto risulta in crescita del 21,5% anche rispetto a quello dei primi nove mesi del 2019.

La posizione finanziaria netta consolidata, passata da un saldo positivo di 8,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 ad un valore positivo di 15,3 milioni di euro al 30 settembre 2021, sconta gli effetti del pagamento di dividendi per 15 milioni di euro da parte della Capogruppo e investimenti in immobilizzazioni per 7,0 milioni di euro. Al 30 settembre 2020, la posizione finanziaria netta era positiva per 3,7 milioni di euro.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 7,0 milioni di euro, principalmente in impianti e macchinari, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2020 pari a 5,3 milioni di euro.

Per una migliore comprensione dell’andamento del Gruppo nei primi nove mesi del 2021, si espone di seguito il confronto con i risultati dei primi nove mesi del 2019.

L’allarme di Confartigianato: bolletta elettrica per le imprese aumentata fino al 275%

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Energia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

C’è preoccupazione tra le imprese bresciane per l’impennata dei costi dell’energia. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Eurostat e Arera, fra gennaio e ottobre 2021 il prezzo medio (non compensato con l’incidenza degli oneri) dell’energia elettrica è aumentato del 275%, quello del metano del 381,6%, in pratica 4,8 volte la media di gennaio. Un’impennata dei costi di acquisto dell’energia sta mettendo sotto pressione in particolare 4.754 micro e piccole imprese lombarde, 556 delle quali in provincia di Brescia. In rapporto agli altri Paesi dell’Unione europea, in Italia si paga il prezzo più alto in assoluto per l’energia elettrica. Nel primo semestre 2021 un kilowattora costava 27,7 centesimi di euro (Iva esclusa) contro i 24 della Germania, i 23,22 della Spagna, i 17,5 della Francia e i 9,47 della Finlandia. Sono avvantaggiati i Paesi dove esistono centrali nucleari, mentre noi paghiamo lo scotto di una tassazione alta e squilibrata. Senza contare l’aggravante della dipendenza energetica dell’Italia: importiamo il 77,5% dell’energia disponibile lorda, contro una media Ue del 60,7%. A supporto e tutela delle aziende, spesso vittime delle trappole di un mercato insidioso, mette a disposizione un servizio di esperti per la consulenza e fornitura – che, grazie al proprio gruppo d’acquisto dell’energia, il CEnPi, a Brescia comprende circa seimila utenze, tra imprese e famiglie, alle quali il servizio è offerto a titolo gratuito.

«Questi forti rincari rischiano seriamente di mortificare la fase di ripresa in atto, in particolare per le piccole e micro imprese per le quali è difficile muoversi nel mercato libero tra tariffe variabili e fisse. Di certo, chi a inizio anno ha fatto contratti a prezzo fisso oggi risparmia – continua Massetti – mentre chi si era fatto attrarre da contratti indicizzati oggi ne paga le conseguenze con rincari spropositati. È, in genere, il problema di chi si fa abbagliare in corso d’anno da offerte variabili e alla fine si ritrova con bollette sul mercato libero che tendono sempre più a essere oscure agli occhi dell’utente meno esperto, perché ricche di clausole nascoste: ecco l’importanza e il valore del nostro servizio a tutela delle micro, piccole e medie imprese, che va ben al di là della semplice contrattazione massiva del costo della materia prima energia e gas, ma è fatto di ascolto e consulenza personalizzata» così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Indagine Aib: il sistema Brescia ha retto l’urto del Covid

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Salute/Tendenze by

Il “Sistema Brescia” ha retto l’impatto della crisi da Covid-19. A evidenziarlo è l’indagine condotta da Confindustria Brescia e Deloitte, presentata oggi nell’evento “GRUPPI INDUSTRIALI – Le risposte del “Sistema Brescia” alla crisi. Analisi sui bilanci 2020 e strategie post-Covid-19”, organizzato nella Sala Beretta di Confindustria Brescia in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia.

Dopo i saluti di apertura di Patrizia Apostoli (Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia) e i contributi tecnici di Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) e Riccardo Pastore (Partner, Financial Advisory Deloitte), sono intervenuti, moderati da Massimiliano Del Barba (Corriere della Sera), Franco Gussalli Beretta (Presidente Confindustria Brescia) e Antonio Solinas (AD, Financial Advisory Deloitte).

Durante l’incontro sono state analizzate le dinamiche economico-finanziarie sperimentate nel 2020 dai 90 principali gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera – che contano ricavi complessivi pari a 14,2 miliardi di euro e oltre 47mila addetti – e sono state discusse le strategie post-Covid messe in campo dagli stessi, così come emergono da un’indagine realizzata dal Centro Studi di Confindustria Brescia con il Financial Advisory di Deloitte.

Tra i principali risultati di bilancio nel 2020, dall’analisi condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia emergono i seguenti:

  • Tutti i principali indicatori reddituali e di sviluppo dei gruppi industriali bresciani hanno evidenziato un ridimensionamento, giustificato dalla recessione globale a seguito della pandemia da Covid-19. Tuttavia, i risultati appaiono nel complesso confortanti, se analizzati alla luce della più grande recessione mondiale dal Secondo Dopoguerra. In particolare, i ricavi sono calati mediamente in doppia cifra (-10,4%), con limitate differenze tra Italia (-11,9%) ed estero (-10,0%). Il calo totale del MOL (Margine Operativo Lordo) è pari al -17,2%, mentre il rapporto MOL/Ricavi mostra segnali di tenuta e si attesta al 10,6% (-0,8% sul 2019).
  • Il ricorso all’indebitamento bancario è notevolmente cresciuto. Tale movimento è stato tuttavia accompagnato da una ricomposizione delle scadenze, ora maggiormente orientate sul medio-lungo termine, che rappresentano il 56,0% del totale (erano il 47,7% nel 2019). Il dato certifica il minor rischio collegato al rinnovo dei prestiti in scadenza.
  • La liquidità a disposizione dei gruppi ha subito un’impennata (+43,5% rispetto a fine 2019), giustificata dai minori investimenti, in coerenza con il clima di incertezza vissuto nel corso dell’anno, e dalle maggiori risorse ottenute dall’attività di finanziamento.
  • La crisi del 2020 si caratterizza per una minore sofferenza dei principali aggregati di Conto Economico rispetto alla «Grande recessione» del 2008/09, quando i ricavi fecero segnare flessioni superiori al 30% e il MOL del 45,7%. Ciò è stato possibile anche grazie al generalizzato rafforzamento del made in BS nel corso di questi anni.
  • Le prospettive per l’anno in corso sono orientate a un importante recupero delle vendite (+23% sul 2020), tali da superare abbondantemente i livelli del 2019 (+11%); una dinamica in cui i forti rialzi dei prezzi delle materie prime industriali giocano un ruolo non marginale.

Per quanto riguarda invece la survey condotta da Deloitte, sono due le principali evidenze emerse:

  • I gruppi industriali del territorio bresciano hanno risposto alla crisi focalizzandosi sul miglioramento dei livelli di liquidità (quasi la metà delle aziende ha differito i piani di investimento e agito sul circolante) e sulla ridefinizione della struttura di indebitamento in ottica di sostenibilità di medio-lungo termine (2 aziende su 3 ha fatto ricorso alla finanza garantita); l’iniziale approccio reattivo alla pandemia si è rapidamente trasformato in un’occasione, per la maggior parte delle aziende, per ripensare ai propri modelli operativi per migliorare la competitività di lungo periodo (oltre il 60% ha lanciato negli ultimi 12 mesi iniziative di digitalizzazione, RPA e innovazione di prodotto).
  • L’M&A ha continuato a rappresentare un importante strumento di creazione di valore per i Gruppi bresciani; se nei primi mesi della pandemia il razionale delle operazioni è stato principalmente la messa in sicurezza della supply chain (1 azienda su 10 ha concluso acquisizioni negli ultimi 12 mesi), per il prossimo futuro la natura delle operazioni sarà invece maggiormente indirizzata all’internazionalizzazione ed al consolidamento (1 azienda su 3 dichiara di volere fare acquisizioni nei prossimi 12 mesi).

“Nonostante le inevitabili ricadute della pandemia da Covid-19, il sistema imprenditoriale bresciano si è mostrato capace di reggere la crisi, grazie anche alla sua capacità di rafforzare, nell’ultimo decennio, la dotazione patrimoniale e di continuare a crescere in termini di export – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. Da questo punto di vista, è interessante sottolineare le differenze con la Grande Recessione del 2008/09, che aveva segnato flessioni dei ricavi superiori addirittura al 30%. Oggi ci troviamo di fronte a un contesto rinnovato e a una nuova, grande opportunità, dettata dall’aumento della liquidità a disposizione: serve investire nel modo giusto questi fondi, su temi centrali quali l’innovazione digitale, il capitale umano e la sostenibilità. Tre cardini che rappresentano anche il cuore del nostro programma di presidenza per il quadriennio sino al 2025, e che dovranno affiancarsi, necessariamente, alla capacità di intercettare ulteriori fondi grazie al PNRR.”

“Quello che tutti abbiamo capito da questi mesi di pandemia è che i consumi e i mercati di sbocco possono cambiare in maniera molto repentina – aggiunge Antonio Solinas, Amministratore Delegato di Deloitte Financial Advisory –. Il Sistema Brescia, forte di un altissimo merito creditizio e di una significativa liquidità accumulata in questo difficile periodo, può sicuramente essere protagonista nel cambio di passo necessario ad affrontare le sfide post-pandemia. Occorre quindi sforzarsi per guardare al lungo termine con piani ambiziosi e, perché no, con un ripensamento del business-model che in alcuni ambiti sembra già in corso, anche con l’obiettivo di sfruttare al meglio e in maniera propositiva le opportunità che arriveranno dal PNRR.”

Omr: 25 milioni per nuovi investimenti

in Aziende/Banche/Economia/Finanza/Omr by

BPER Banca e OMR (Officine Meccaniche Rezzatesi) – produttore leader a livello globale di componenti e soluzioni integrate per l’automotive – hanno sottoscritto nelle scorse settimane un accordo di finanziamento di 25 milioni di euro, che andrà a sostenere gli investimenti del Gruppo nelle nuove tecnologie e nei processi innovativi per la transizione.

Nell’anno 2021 – informa una nota pubblicata su Brescia news – il Gruppo ha infatti stabilito un Piano di investimenti che coinvolgerà gli stabilimenti italiani e quelli esteri (USA, Brasile, Cina), per un ammontare di 60 milioni di euro, e che porteranno alla creazione di nuove linee di produzione, con nuovi prodotti tecnologicamente avanzati.

“Questa operazione – ha dichiarato Maurizio Veggio, Responsabile della Direzione Regionale Brescia di BPER Banca – testimonia la nostra attenzione concreta per un’azienda come OMR, che da un lato è una vera eccellenza mondiale nel proprio settore e dall’altro mantiene solide radici territoriali. La collaborazione e il supporto strategico da parte di BPER sono coerenti con il rilevante ruolo nazionale assunto dalla banca e tanto più importanti in questa fase di ripresa, in cui le scelte di investimento sull’innovazione di processo e di prodotto sono fondamentali per impostare una crescita sostenibile e di lungo periodo”.

“Il Gruppo OMR – ha commentato il Presidente Marco Bonometti – è lieto di confermare la collaborazione con BPER Banca, con un intervento a sostegno della crescita e della competitività. Questi investimenti consentiranno al nostro Gruppo di mantenere la posizione di leadership nella componentistica dell’auto, sostenendo la rivoluzione industriale che sta attraversando questo settore. Le trasformazioni globali che interessano il mondo dell’industria vanno affrontate con regole chiare, ma con massicci investimenti in macchinari e competenze, per saper cogliere le opportunità del cambiamento. OMR vuole essere pronta per le sfide del futuro.”.

L’intesa siglata consolida e rinnova la collaborazione già esistente tra OMR e BPER Banca che, grazie a un’interpretazione strategica e operativa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni.

Confindustria Brescia, Massimiliano Pasini è il nuovo coordinatore di zona

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Massimiliano Pasini (Fleming Tecna Srl) è il nuovo coordinatore della zona Brescia di Confindustria Brescia per il quadriennio 2021-2025: l’elezione è avvenuta durante l’assemblea tenuta lo scorso giovedì.

Insieme a Pasini, sono stati eletti anche i due vice coordinatori di zona – si tratta di Marco Baresi (Turboden Spa) e Giovanni Cherubini (Colorificio Bresciano 1909 Srl) – e i delegati: Mauro Barensfeld (Barnem Tecnologie Plastiche Srl), Roberto    De Miranda (O.R.I. Martin Acciaieria e Ferriera di Brescia Spa), Luigi Grazioli (Fab Spa), Paolo La Torre (Financial Consulting Lab Srl), Matteo Linotto (Neosperience Lab Srl), Alberto Lorandi (Lorandi Silos Srl), Carlo Mangiarini (Air Sea Service Srl), Marcello Marcolini (AON Spa Insurance & Reinsurance Brokers), Giovanni Renzi Brivio (Project Group Srl), Marta Rossini (Malu Srl), Luca Schiavone (Schiavone Srl) e Alessandro Vistali (Regesta Srl).

Ad essi si aggiunge, in qualità di invitato permanente, Stefano Capoferri (Gulliver Srl).

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti