Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Nuove imprese

Farmaceutico, nel Bresciano oltre 500 le imprese del settore

in Economia/Nuove imprese/Partner/Salute/Solidarietà/Tendenze by

Sono 25 mila le imprese dei settori coinvolti in Italia tra farmaceutico, biomedicale e biotech, con 165 mila addetti e 33 miliardi di fatturato, secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. A settembre 2017 continuano a crescere le imprese, per il terzo anno consecutivo. In Lombardia sono 5 mila le imprese con 53 mila addetti e affari da 16 miliardi. Milano pesa con 2 mila imprese oltre un terzo del fatturato dei settori, con 12 miliardi e il 20% degli addetti, 33 mila. Circa la metà del business farmaceutico nazionale si concentra nel capoluogo lombardo (circa dieci miliardi). Si tratta per la maggior parte di imprese impegnate nel biomedicale, con 18 mila nazionali nella fabbricazione di strumenti medicali, di cui oltre 3 mila in Lombardia e oltre mille a Milano. Ci sono poi 4 mila imprese di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle biotecnologie e scienze naturali, di cui 849 in Lombardia e 482 a Milano. Infine la fabbricazione farmaceutica con 755 imprese nazionali, di cui 319 in Lombardia e 247 a Milano.

In Lombardia. Prima Milano con 2064 imprese, seguita da Brescia (502), Bergamo (451), Monza e Varese (oltre 400). Per addetti prima Milano con 33 mila, poi Monza con quasi 5 mila e Varese, quasi 4 mila. A Bergamo quasi 3 mila addetti, a Como circa 2 mila e 500, a Brescia circa 2 mila e 200.

In Italia. Prima per imprese Roma (2099), poi Milano (2.064), Torino (1.189), Napoli (821), Bari (662), Firenze (603). Per addetti prima Milano con 33 mila, poi Roma con 15 mila, Belluno con 11 mila, Firenze con oltre 7 mila, Latina con 6 mila, Torino con 5 mila.

INNOVATION CLUB. Il Bando Innodriver per finanziare l’innovazione delle imprese lombarde

in Bandi/Economia/Innovation club/Nuove imprese/Rubriche/Startup by

Undici milioni di euro a fondo perduto (a valere sui Fondi POR FESR 2014-2020) per sostenere le piccole e medie imprese lombarde nell’acquisizione e nello sviluppo di servizi avanzati di innovazione tecnologica e di brevetti: è questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del bando Innodriver, approvato dalla Giunta Regionale lo scorso  29 Giugno e pubblicato da Regione Lombardia.

Il bando si propone di supportare le imprese lombarde nella partecipazione a programmi di ricerca, sviluppo ed innovazione europei, sostenerne i processi di finalizzati all’ottenimento di brevetti o modelli Internazionali o europei, ma soprattutto di stimolarne la capacità di innovazione tecnologica e di prodotto, mediante una costante collaborazione fra PMI e centri di ricerca.

Fra le tre linee di investimento nelle quali si divide il bando, spicca sicuramente la Misura A, costituita da un fondo di 7.4 milioni. Lo scopo principe di questa linea d’intervento è agevolare la realizzazione di progetti di innovazione di processo, mirando ad incrementare produttività ed efficienza nel ciclo produttivo di beni e servizi, ma anche di innovazione di prodotto, per creare nuovi mercati progettando prodotti originali o aumentando la varietà di quelli esistenti.

L’innovazione di processo si persegue mediante l’applicazione di un metodo di produzione o di distribuzione nuovo o sensibilmente migliorato, che permetta di ottenere un aumento delle capacità di produzione o di servizio. Quella di prodotto, per contro, si sostanzia nel processo che porta alla genesi di prodotti innovativi, derivanti da processi migliori (innovazione incrementale) o ampiamente differenti (innovazione radicale) da quelli esistenti.

L’ambito di operatività del bando si esaurisce nelle seguenti aree di specializzazione: aerospaziale, agroalimentare, eco-industria, manifatturiero avanzato, mobilità sostenibile, industrie di salute, creative e culturali, mondo delle “Smart Cities e Communities”.

Il finanziamento è aperto a tutte le micro, piccole o medie imprese che intendano dare vita a dei progetti inerenti alle aree di specializzazione sopra citate presentando apposita domanda on-line, dove dovrà essere cura del richiedente l’agevolazione indicare, pena la non ammissibilità, la destinazione ed il contenuto delle diverse voci di spesa, oltre che la ragione sociale e partita IVA del Centro fornitore.

Sono ritenute ammissibili le spese compiute dalla data di presentazione della domanda sino al 240esimo giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto di assegnazione del contributo. L’ammissione è subordinata anche alla definizione puntuale di un importo minimo di investimento (40.000,00 €), mentre la normativa non richiede obbligatoriamente che ne venga segnalato uno massimo. Qualora la richiesta fosse accolta, il contributo concedibile sarebbe pari a euro 25.000,00.

Entrando nello specifico, la normativa delinea con precisione quali siano le tipologie di spese ammissibili:

> Costi per acquisizione di servizi e consulenze specialistiche da CRTT registrati in QuESTIO: Spese sostenute per consulenze da operatori specializzati operanti nel sistema QuESTIO, che erogano servizi di ricerca di base o laboratorio. Queste spese devono essere fedelmente documentate e motivate in un preventivo che si attenga ai prezzi di mercato. Consulenze di carattere generale in materia fiscale, legale o amministrativa non sono computabili in questa sezione.

> Costi per strumentazioni o attrezzature funzionali alla realizzazione ed alle finalità del progetto: acquisto o leasing di impianti o macchinari, attrezzature tecnologiche o informatiche essenziali per l’esito positivo del progetto. Ammortamenti di cespiti, solo se non acquisiti in origine con l’aiuto di sovvenzioni pubbliche.

> Costi per materiali, forniture e prodotti analoghi: materie prime o immobilizzazioni immateriali, con peso massimo del 20% della somma delle tre voci di spesa appena elencate.

> Altri costi generali in misura non superiore al 25% della totalità degli altri costi ammissibili.

L’invio della domanda è effettuabile all’interno di due finestre temporali ben delineate: una prima si snoda dal 12 luglio 2017 fino alle ore 15:00 del 31 dello stesso mese, mentre la seconda (che non si aprirebbe se la totalità delle risorse fosse stanziata per progetti presentati nella prima) dura dal 10 al 31 gennaio 2018.

Oltre alla domanda di adesione corredata dalla scheda tecnica del progetto, descritto nei minimi dettagli, è necessario presentare in allegato una pletora di documenti, fra cui la dichiarazione de minimis, i preventivi di spesa dei CRTT individuabili come collaboratori, la dichiarazione ai fini della verifica della regolarità della posizione contributiva.

La valutazione delle domande è ad esclusiva cura del Nucleo di Valutazione e si compone di due aspetti: un’istruttoria formale ed una valutazione tecnica: quest’ultima è parametrata su diversi criteri, fra cui si evidenziano soprattutto la capacità dei proponenti e la qualità progettuale dell’operazione, a sua volta scomponibile in diverse classi (congruità e pertinenza al bando dei costi, dei tempi di realizzazione, del grado di innovatività del progetto). Il punteggio varia da zero a cento, l’esito positivo è subordinato al raggiungimento di un minimo di 65 punti, ed in caso di parità, la precedenza spetta al progetto che più si è distinto per grado di innovazione assoluta.

Entro 120 giorni dalla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande la graduatoria dei progetti viene approvata tramite Decreto dal Dirigente pro-tempore della Struttura Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico della Direzione Generale Università, Ricerca e Open Innovation, ed in seguito pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia (BURL) e sul Portale Regionale. Ciascun partecipante, in aggiunta, riceverà notifica dell’esito sul proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BURL, l’impresa finanziata deve accedere all’indirizzo web siage.regione.lombardia.it ed accettare il contributo (pena la perdita dello stesso) inserendo data, importo e riferimenti precisi del CRTT erogatore di servizi indicato in fase di domanda. Entro 60 giorni dalla data di conclusione del progetto, l’impresa deve caricare online la rendicontazione e la richiesta di erogazione del saldo, pena la decadenza del contributo.

La società è tenuta ai seguenti ulteriori adempimenti: invio online della relazione tecnica del progetto realizzato, delle fatture e dei documenti contabili quietanzati, del questionario di customer satisfaction.

Regione Lombardia provvede, in conclusione di questo iter così ampolloso nei suoi diversi step, all’erogazione del contributo entro 90 giorni dalla richiesta, previa verifica della correttezza dei documenti presentati e del rispetto di tutte le norme del bando. L’impresa si deve impegnare a conservare per 10 anni la documentazione comprovante l’avvenuto pagamento delle spese e ad allegarla alla rendicontazione online, da sottoscriversi con firma digitale.

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Il Gruppo Gabeca si allarga: inaugurato il nuovo eco-impianto di Ecoplant

in Ambiente/Aziende/Economia/Ecoplant/Gabeca/Nuove imprese/Partner by

E’ stato inaugurato oggi, a Cremona, il nuovo impianto a impatto zero di Ecoplant: società del Gruppo Gabeca di Calcinato (Bs) che si occupa della gestione completa del ciclo dei rifiuti con l’obiettivo di garantirne il corretto smaltimento e, soprattutto, di ridurre al minimo le ricadute ambientali sul territorio.

La presentazione ufficiale agli imprenditori e alle autorità si è tenuta dalle 11.30, nella prestigiosa cornice dell’Academia Cremonensis impreziosita da un breve concerto di violino. A seguire, in via Riglio, il taglio del nastro e una breve visita all’eco-impianto alla presenza dell’amministratore delegato del Gruppo Gabeca Fabrizio Scuri e della presidente Daniela Grandi.

Nella piattaforma potranno transitare diverse tipologie di rifiuti – l’elenco degli oltre 300 Codici Cer è disponibile sul sito www.ecoplantsrl.it – destinati al deposito (rigorosamente temporaneo), alla miscelazione e al ricondizionamento preliminare fino a un massimo di 140mila tonnellate.

L’obiettivo dell’innovativo processo di lavorazione denominato Ippc (Integrated Pollution Prevention and Control) è quello di fare in modo che i rifiuti vengano valorizzati e riutilizzati nei processi produttivi delle aziende, riducendo al minimo i quantitativi da smaltire nelle discariche. Tutto ciò senza inquinamento, visto che l’impianto Ecoplant ha zero emissioni in atmosfera, acqua e suolo. Mentre le emissioni acustiche sono ridotte e comunque mitigate dall’ubicazione, lontana dai centri abitati.

“Il nostro intento”, ha spiegato Scuri nell’occasione, “è quello di mettere il nostro marchio e il know how di cui disponiamo al servizio della comunità e delle aziende del territorio, diventando il riferimento professionale di coloro che vogliono smaltire i rifiuti in maniera sicura, ecologica e rispettosa delle complesse normative in materia: perché la massima sicurezza di chi in azienda è responsabile delle procedure e la sicurezza dei cittadini possono e devono coincidere”.

“Per sostenere Ecoplant in questa missione”, ha aggiunto la presidente Daniela Grandi, “è stata realizzata una piattaforma moderna, ma in campo c’è anche la garanzia di un gruppo con esperienza decennale nel settore dello smaltimento e delle analisi chimiche. La nostra certezza”, ha concluso, “è che l’integrità, unita al legame con il territorio, è una condizione imprescindibile per il successo della propria attività e il perdurare nel tempo di un’azienda”.

Brescia sul podio dei brevetti in Europa

in Economia/Evidenza/Meccanica/Nuove imprese/Tendenze by

Lombardia leader dell’innovazione italiana che arriva in Europa: sono oltre 4 mila le domande di brevetto pubblicate da EPO (European Patent Office) in quattro anni, il 29% del totale nazionale, una media di circa mille brevetti l’anno, uno ogni 10.000 abitanti.

Meccanica e trasporti, chimica e ambiente i settori in cui i lombardi brevettano di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%. Nel 2014 la sola Milano ha depositato in Europa 365 brevetti, in media uno al giorno. A seguire Bergamo con 124, Brescia con 114 e Varese con 80. Rispetto all’anno precedente incrementano la loro quota di brevetti: Cremona che passa da 27 a 38, Pavia da 25 a 31 e Lecco da 41 a 44. E se Milano è specializzata nel settore della chimica e dell’ambiente con 520 brevetti in 4 anni, Como lo è nelle altre tecnologie mentre le restanti lombarde preferiscono la meccanica e i trasporti. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su Unioncamere- Dintec – dati EPO (European Patent Office), anni 2011-2014.

Per le aziende che vogliono finanziare la propria idea si tiene oggi fino alle ore 18, un incontro informativo. Dedicato alle fonti di finanziamento europee e allo SME Instrument, l’appuntamento è organizzato da Innovhub SSI, azienda speciale della Camera di commercio di Milano in collaborazione con Inspiralia, azienda internazionale di sviluppo di prodotto. SME instrument è uno strumento dedicato alle PMI per finanziare progetti innovativi di processo o di prodotto. Eroga finanziamenti a fondo perduto che coprono il 70% dell’investimento complessivo e consentono all’azienda di finalizzare il proprio progetto per una successiva distribuzione sul mercato.

Dopo la presentazione, le aziende partecipanti, una trentina di vari settori (energia, ICT, salute), hanno l’opportunità di fare un incontro one to one con gli esperti per una prima valutazione della propria idea e per verificarne il potenziale in relazione allo SME Instrument. Per maggiori informazioni: http://www.innovhub-ssi.it.

Riapre a Lonato il Sesto Senso: inaugurazione il 25 giugno 2016

in Nuove imprese/Turismo by

Otto anni dopo quella notte del 24 aprile del 2008, quando le fiamme mandarono in cenere il simbolo della movida gardesana, il prossimo 25 giugno 2016 si riaccendono le luci sul Sesto Senso.

Nuova location (in via Lavagnone a Lonato), stesso concept (luxury hall), il format sarà quello che ha reso celebre nel mondo il Pineta di Milano Marittima, tempio della notti glam e residenza patinata dei vip.

Il Sesto Senso, infatti, fa capo al management della celebre discoteca romagnola che ha deciso di rilanciare nell’area del nord-est lo storico locale bresciano che – esattamente 45 anni fa – inaugurò la sua prima serata, segnando per sempre una svolta nel mondo delle notti del Lombardo-Veneto.

“Nel nostro progetto – spiegano Marco Amadori e Patrick Dallamano – non c’è solo il recupero di un locale storico, ma anche il rilancio di un’intera cittadina da sempre sinonimo di turismo, divertimento e benessere. Desenzano era una perla del divertimento notturno, ma da quando il Sesto Senso è andato in fumo non è più così. Questa splendida località, oggi, offre molto meno rispetto al passato. Facendo rinascere questo locale, anche mettendo in rete una serie di collaborazioni, l’auspicio è che tutto il territorio ne tragga un concreto beneficio, trovando l’impulso per una nuova vigorosa ripartenza”.

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