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Regione, 3,5 milioni di sostegni per migliorare le strutture ricettive bresciane

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È stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore a Turismo, Marketing territoriale e Moda Barbara Mazzali, lo scorrimento con 24.5 milioni del bando PR FESR 2021-2027 “Sostegno alla competitività delle strutture ricettive alberghiere e delle strutture ricettive non alberghiere”, rideterminando così in 54,5 milioni la dotazione finanziaria della misura dedicata ad innalzare la qualità dell’offerta ricettiva lombarda attraverso investimenti che puntano ad alzare la qualità delle strutture ricettive.

AL FIANCO DELLE IMPRESE – “Con queste ulteriori risorse Regione Lombardia intende potenziare e rendere sempre più competitive le strutture ricettive lombarde – commenta  Mazzali-. Una sfida che ci vede accanto ai nostri imprenditori dell’accoglienza che ogni giorno competono con le strutture turistiche internazionali per tenere alta la qualità delle loro offerta, sia di accoglienza che di servizi”.

GRANDE SUCCESSO – Mazzali ricorda che “la risposta al primo bando con 680 progetti presentati descrive un tessuto imprenditoriale lombardo dinamico e pronto ad investire”. D’altronde, chiude l’assessore, “il 2023, con i nostri 51 milioni di pernottamenti e 19 milioni di presenze, pone la Lombardia al secondo posto delle regioni che hanno registrato un aumento dei flussi turistici, + 17% rispetto al 2019, anno d’oro del turismo italiano”.

CONTRIBUTI ASSEGNATI DA REGIONE LOMBARDIA

BRESCIA – 3.598.856,44 euro  – Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a  8.2 milioni

BERGAMO – 7.934.755,33 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 21 milioni

COMO – 2.191.854,09 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 6,3 milioni

CREMONA – 604.699 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 1,2 milioni

LECCO – 1.708.746,02 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 3,4 milioni

MANTOVA – 618.165,27 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a  1,2 milioni

MILANO – 1.200.000 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 3,6 milioni

MONZA BRIANZA – 233.361,65 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a   466mila

PAVIA – 228.980,00 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 457mila

SONDRIO – 6.332.977,82 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a     16 milioni

VARESE – 300.000,00 euro –  Risorse che produrranno investimenti totali sul territorio pari a 607mila  

Bonus caldaie, la Regione stanzia 23 milioni di euro

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Migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni investendo 23 milioni di euro per la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti con impianti innovativi. È quanto prevede la delibera approvata dalla giunta regionale lombarda, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione.

RISORSE RADDOPPIATE – “Lo scorso anno – ha sottolineato Maione – il bando era di 12 milioni e siamo riusciti a finanziare la sostituzione di 3.200 impianti in tutta la regione. Quest’anno grazie al lavoro di squadra con il Governo mettiamo il doppio delle risorse. Il bando aprirà entro un mese e soddisferemo anche alcune richieste dello scorso anno per le quali non avevamo copertura finanziaria. Per noi sostenibilità ambientale fa rima con investimenti e innovazione, non con tasse e divieti”.

DESTINATARI – Sono destinatari del contributo le persone fisiche (20 milioni di euro), le PMI (1 milione di euro) che intendono sostituire il proprio impianto di riscaldamento obsoleto (alimentato a biomassa, gasolio, ecc.) con un impianto a biomassa a bassissime emissioni. La misura prevede anche 2 milioni di euro destinati ai condomini.

UN AIUTO CONCRETO AI LOMBARDI – “Rinnovare gli impianti di riscaldamento – ha aggiunto l’assessore – significa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria. L’azione regionale verso la transizione ecologica tocca tutti i settori e prevede investimenti in innovazione per famiglie e imprese. Con questo intervento diamo un aiuto concreto ai lombardi. Si tratta di una delle misure più attese dai cittadini”.

LE TIPOLOGIE DI GENERATORI INCENTIVATI – Nei Comuni con altitudine superiore a 300 m sul livello del mare saranno incentivati solo i generatori alimentati da biomassa appartenenti alle classi ambientali 4 e 5 stelle (con valori di polveri sottili non superiori a 20 mg/Nm3 se la domanda è già stata presentata al GSE e non superiori a 15 mg/Nm3 se la domanda è ancora da presentare). Nei Comuni con altitudine inferiore o uguale a 300 m sopra il livello del mare sono incentivati solo i generatori di calore alimentati a biomassa appartenenti alla classe ambientale 5 stelle (con valori di particolato primario non superiori a 15 mg/Nm3 se la domanda è già stata presentata al GSE e non superiori a 10 mg/Nm3 se è ancora da presentare).

Lombardia, turisti + 16,8% in un anno

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Turismo, foto generica da Pixabay

Lombardia e Lazio sono le regioni italiane che sul fronte turistico sono cresciute maggiormente nel 2023 rispetto al 2022. Lo certifica – secondo quanto riferisce il giornale Brescia news – l’ISTAT in un rapporto pubblicato oggi, dal quale emerge come lo scorso anno sia stato un anno record per il turismo italiano, con  451 milioni presenze (soggiorni), pari a +9,5%  (39 milioni in più) rispetto al 2022. In termini di variazioni rispetto al 2022, le regioni che registrano un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%) e la Lombardia (+16,8%).

Soddisfatta Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia. “Risultati che mi riempiono di orgoglio, lombardo e nazionale.  Raccogliamo oggi i frutti del lavoro di squadra svolto dal marzo 2023  ad oggi,  alla guida dell’Assessorato al Turismo della Regione Lombardia, in collaborazione con il governo di Giorgia Meloni, e in sinergia con  le nostre province, i nostri Comuni,  albergatori e operatori turistici  lombardi ad ogni livello. I numeri confermano un’offerta di qualità riconosciuta alla Lombardia, oggi non solo locomotiva industriale ma anche terra che contribuisce in maniera rilevante a uno dei settori più dinamici e performanti dell’economia italiana: il turismo. Come Regione abbiamo da subito compreso la necessità di una programmazione turistica solida che facesse leva sui tanti ‘turismi’  delle nostre 12 province,  sul valore dei dati,  sull’importanza della destagionalizzazione,  sulla riscoperta dei borghi e sulla valorizzazione del ‘turismo lento’ e di quello ‘esperienziale’.  Tutti abbiamo lavorato allo stesso obiettivo: trattenere i turisti sul nostro territorio il più a lungo possibile, per portare indotto alle comunità locali.  Da qui la creazione dell’Osservatorio regionale sul Turismo e l’Attrattività, il Tavolo con le Università, il nostro nuovo brand unitario regionale, il ‘Lombardia Style’ e l’avvio dell’iter della Carta del Turista.  Ma anche bandi per tenere alta l’asticella della qualità ricettiva lombarda e investimenti in attività di promozione all’estero, tracciando una strada tutt’oggi densa di progetti in cantiere per portare la Lombardia ancora più in alto”.

Oltre a Lazio e Lombardia le Regioni che  segnano un aumento  delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta (+11%); tali incrementi sono in parte determinati dalla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, interessa le Marche (+0,6%), l’Abruzzo (+2,2%) e l’Emilia-Romagna (+2,7%).

A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove si concentrano circa 177 milioni di presenze, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%). La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%). La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).

Florovivaisti lombardi, gli sfalci classificati come sottoprodotti e non più come rifiuti

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La Giunta della Regione Lombardia – sottolinea una nota rilanciata da BsNews.it – ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima (il bresciano Giorgio Maione) di concerto con quello all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, una delibera che contiene le indicazioni per la gestione dei residui della manutenzione del verde pubblico e privato. Quindi, se rispettano i requisiti richiesti, gli sfalci potranno essere riutilizzati in agricoltura o per produrre bioenergia.

INDICAZIONI PER LA MANUTENZIONE DEL VERDE – Il documento fornisce indicazioni agli operatori della manutenzione del verde, chiarendo quando i residui possano essere esclusi dall’ambito di applicazione della normativa rifiuti e quando possano essere classificati come sottoprodotti. Di fatto gli sfalci e le potature del verde generati da attività florovivaistica, se rispettano i requisiti per poter essere qualificati come sottoprodotti, non vengono considerati come rifiuti, ma possono essere riutilizzati nelle pratiche agricole o per la produrre bioenergia.

ASSESSORE ALL’AMBIENTE “In Lombardia – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima – badiamo alla sostanza, alla chiarezza normativa e alla promozione reale dell’economia circolare. Non solo a parole. Con questa delibera semplifichiamo la vita alle imprese su un tema che ha generato diverse interpretazioni, incertezza e confusione. A volte basta chiarire la norma per chiudere il cerchio di una politica ambientale virtuosa. Trattare gli sfalci come rifiuti, sottoponendoli ad eccessi di burocrazia, va contro il buonsenso. Abbiamo fatto un lavoro congiunto con le associazioni di categoria. Questa azione contribuirà alla riduzione dei rifiuti e al recupero corretto di materia organica in un’ottica di economia circolare prevenendo anche pratiche scorrette di smaltimento”. 

ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA “Questa delibera – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia – rappresenta un passo importante per l’agricoltura lombarda. Permettere che gli sfalci e le potature possano essere utilizzati come sottoprodotti non solo riduce il carico burocratico per gli agricoltori, ma valorizza anche le risorse naturali generando benefici per il suolo e la produzione agricola. Favorire l’uso dei residui vegetali contribuisce a pratiche sostenibili. Questa sinergia tra le politiche ambientali e agricole è essenziale per costruire un futuro più verde ed è l’ennesima dimostrazione che in Lombardia lavoriamo per trasformare un problema in una risorsa”. 

Imprese attive nella filiera del verde (2022)

Bergamo 851

Brescia 1027

Como 895

Cremona 203

Lecco 463

Lodi 142

Mantova 264

Milano 1262

Monza B. 659

Pavia 324

Sondrio 74

Varese 1.029

Totale: 7.193.

La Lombardia stanzia 6 milioni per le imprese che rottamano le auto più vecchie: via al bando

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Auto, foto generica da Pixabay

Aprirà nella giornata di oggi, martedì 14 maggio, il bando regionale da 6 milioni di euro per consentire alle micro, piccole e medie imprese della Lombardia di ammodernare il parco veicoli. L’investimento incentiverà la radiazione di un veicolo inquinante, benzina fino ad Euro 2/II incluso o diesel fino ad Euro 5/V incluso, con conseguente acquisto, anche nella forma del leasing finanziario, di un nuovo veicolo a zero o bassissime emissioni.

“Avevamo preso l’impegno di aprire il bando già nel mese di maggio e l’abbiamo mantenuto. Ringrazio Unioncamere Lombardia, soggetto attuatore del bando, per la collaborazione. L’alleanza tra Regione e imprese è fondamentale per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria e consolidare la Lombardia come un modello europeo. Per noi la visione è questa: la sostenibilità ambientale non si ottiene con divieti e imposizioni, ma con investimenti in innovazione” ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima.

“Nel 2023 ben 5.707 famiglie lombarde hanno ricevuto il contributo per acquistare una automobile a basso impatto ambientale sostituendo un veicolo inquinante. Ora una linea dedicata alle imprese, concordata con le associazioni di categoria per fare in modo che l’investimento sia funzionale alle esigenze del sistema economico lombardo” ha aggiunto l’assessore.

INVESTIMENTI AMMISSIBILI – Sono ammissibili investimenti per l’acquisto di veicoli per il trasporto di persone o di merci (in conto proprio o in conto terzi) ad alimentazione elettrica, idrogeno o endotermica a bassissime emissioni. Sarà finanziato anche l’acquisto di e-cargo bike, ossia velocipedi a pedalata assistita per il trasporto merci.

Più in dettaglio le risorse saranno erogate in base a questo schema:

•             Alimentazione elettrica: contributi fino a 8.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 30.000 per veicoli pesanti

•             Alimentazione metano/GNL: contributi fino a 5.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 24.000 per veicoli pesanti

•             Alimentazione endotermica: contributi fino a 5.000 euro per veicoli commerciali leggeri e fino a 16.000 per veicoli pesanti

REQUISITI – Ciascuna impresa può presentare fino a 4 domande di contributo a fronte dello stesso numero di veicoli radiati di proprietà dell’impresa stessa). Sono escluse le imprese attive nel settore del commercio/intermediazione di veicoli. I veicoli acquistati devono essere immatricolati per la prima volta in Italia. Non sono ammissibili gli acquisti di veicoli già immatricolati. La radiazione deve essere successiva alla data di apertura del bando attuativo.

Le domande di contributo devono essere presentate tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it

per la linea di finanziamento 2024 a partire dalle ore 10.00 del 14 maggio 2024 fino alle ore 16.00 del 31 ottobre 2024.

per la linea di finanziamento 2025 a partire dalle ore 10.00 del 2 dicembre 2024 fino alle ore 16.00 del 30 settembre 2025.

Regione: approvato il Piano Cave della Provincia di Brescia

in Ambiente/Economia/Istituzioni/Regione by

 Approvato a maggioranza dall’Aula del Consiglio regionale il Piano Cave della Provincia di Brescia che resterà in vigore fino all’approvazione di un nuovo piano redatto secondo le prescrizioni della legge regionale 20/2021.  

Il piano prevede la riduzione dei volumi estraibili dai 70 milioni di metri cubi del precedente piano risalente al 2005 a 42 milioni (di cui 11 di residui del precedente piano), di fatto la metà. Il nuovo documento esclude inoltre le cave in falda e spinge sul recupero ambientale delle vecchie cave. Ridotti da 53 a 38 gli ambiti estrattivi.

Il relatore Giorgio Bontempi (FdI) ha illustrato il grande lavoro svolto in Commissione Ambiente dove in oltre tre mesi sono stati ascoltati ben 48 stakeholders. ”Finalmente – ha commentato Bontempi – dopo anni di proroghe, diamo un nuovo assetto normativo all’attività estrattiva in un territorio fortemente interessato da questa attività economica. Abbiamo cercato di tenere conto sia delle esigenze degli operatori economici che del rispetto dell’ambiente e ci sembra che il risultato finale raggiunto sia assolutamente positivo.”

Nel corso del dibattito sono stati presentati 2 ordini del giorno dal Gruppo Italia Viva-Azione e 27 emendamenti di cui tre proposti dalla Lega, due da Forza Italia, quattro da Lombardia Migliore, due dal Movimento 5 Stelle e i rimanenti dal PD.

Tra gli emendamenti presentati, l’Aula ha approvato quelli proposti dalla Legarelativi agli ambiti di Calcinato e Palazzolo sull’Oglio, mentre ha respintoquello relativo a Roncadelle.
Approvati anchedue emendamenti presentati dal gruppo Forza Italia relativi agli ambiti di Ghedi e Montirone.
Dei due ordini del giorno presentati da Massimo Vizzardi (Italia Viva-Azione) l’Aulaha approvato quello che incentiva il riuso delle materie di recupero riducendo i volumi di materiale vergine escavato.  

Terra dei buchi è stata definita la nostra provincia – ha sottolineato Miriam Cominelli (PD) – e questo piano purtroppo lo conferma. Si sarebbero potute correggere le distorsioni contenute nel piano adottato dall’Amministrazione Provinciale, invece i danni al territorio non potranno che aumentare visto che la superficie interessata dalle escavazioni aumenta di 500.000 metri quadrati”.
Anche i Consiglieri Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore),  Michela Palestra (Patto Civico) e Paola Pollini (Movimento5Stelle) nel presentare i propri emendamenti hanno stigmatizzato il fatto che la maggioranza dopo aver blindato il testo in Commissione ha presentato alcuni emendamenti tendenti ad estendere alcuni ambiti estrattivi.

Il provvedimento è stato infine approvato con i voti della maggioranza e l’astensione del gruppo Italia Viva-Azione. Contrari PD, Movimento5Stelle, Lombardia Migliore e Alleanza Verdi Sinistra.

Valcamonica, da Roma 11,5 milioni per il turismo sulla neve

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“Il Governo ha destinato ben 11,5 milioni di euro al turismo invernale della Valcamonica nell’ambito dei 200 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2022 a supporto delle imprese esercenti impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale per la realizzazione di interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione. Un forte sostegno a un asset portante del turismo italiano, favorendo l’attrattività turistica di due stazioni sciistiche cha hanno saputo distinguersi. Infatti, a Pontedilegno-Tonale è andato il massimo contributo possibile di 10 milioni di euro, mentre per la funivia Baradello ski area Aprica-Corteno Golgi sono stati stanziati 1,5 milioni di euro”.

Lo annuncia Davide Caparini Consigliere regionale della Lega e Presidente della Commissione ‘Bilancio’ al Pirellone.

Bilanci, la Regione pareggia a 32 miliardi di euro

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Il Consiglio regionale guidato dal Presidente Federico Romani, dopo tre giorni di lavori e due sessioni notturne,nella serata di oggiha dato il via libera a maggioranza (44 voti a favore, 30 contrari) al Bilancio di previsione 2024-2025-2026. Con il Bilancio sono stati approvati anche la Legge di Stabilità e il Collegato con modifiche e integrazioni a norme regionali. A darne conto è una nota rilanciata da Bsnews, il giornale di Brescia e provincia.

Il documento contabile – spiega il Presidente della Commissione Bilancio e relatore dei provvedimenti Davide Caparini (Lega) – è stato costruito intorno a quattro asset: vincolo del pareggio di bilancio, nessun aumento della pressione fiscale su imprese e cittadini, contenimento dell’indebitamento e utilizzo in sinergia delle risorse Stato-Regione-Unione europea. Il nostro bilancio continua ad essere virtuoso così come certificato dalle agenzie internazionali che ci attribuiscono un rating migliore di quello italiano confermando la nostra regione locomotiva d’Italia e tra i motori d’Europa. Continuiamo a sostenere gli investimenti materiali e immateriali per supportare la crescita economica e sociale”.

Le macro cifre – Il pareggio del bilancio 2024 si attesta alla quota di circa 32 miliardi22 dei quali sono destinati alla sanità, aumentati di 874 milioni di euro grazie a un nuovo accordo con il Governo.

Sanità e trasporto pubblico locale sono i due focus principali del documento di previsione.

All’edilizia sanitaria sono destinati 350 milioni. Di questi 200 milioni nel 2024 saranno investiti per la realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio-Gallarate che si aggiunge ai lavori di ammodernamento dei Civili di Brescia, ai nuovi ospedali di Cremona, di Desenzano, alla nuova piastra operatoria di Mantova, alla nuova area emergenza urgenza di Seriate.

Dopo quella sanitaria, la voce più consistente è quella del trasporto pubblico e delle infrastrutture per la mobilità con in totale 2 miliardi e 600 milioni. In particolare, nel 2024 alla viabilità andranno 177 milioni, 218 alla rete ferroviaria, 367 al rinnovo del materiale rotabile ferroviario, 195 alla mobilità ferroviaria.

Per il prolungamento della M5 da Milano a Monza sono previsti 283 milioni dal 2025 al 2033, mentre alla linea tranviaria della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè (BG) sono stati destinati 8 milioni.
Previsto un investimento di 4 milioni per il completamento del ponte sul fiume Adda.
All’istruzione e al diritto allo studio andranno 687 milioni, mentre 495 milioni sono destinati alla tutela del territorio e all’ambiente (ai parchi 29 milioni e alle Comunità Montane 11 milioni).

Tra le altre “Missioni” si segnalano 367 milioni per l’edilizia abitativa, 440 milioni per diritti sociali, politiche sociali e famiglia, 349 milioni allo sviluppo economico, 155 milioni all’agricoltura.

Nel 2024 sono previsti 27,5 milioni per interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Tornando al “sistema welfare”, da evidenziare i 54 milioni per minori, anziani e fragilità e i 12 milioni per l’inclusione scolastica dei disabili.

Attraverso un’operazione tra Finlombarda e BEI (Banca Europea degli Investimenti), 250 milioni saranno destinati a interventi per favorire la competitività delle imprese lombarde.

Sono stati stanziati 25 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione dell’Autodromo nazionale di Monza.
Alla rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio storico sono stati destinati 18,5 milioni.

Anche quest’anno la Regione farà la sua parte con un contributo di 61 milioni ai saldi di finanza pubblica: “Regione Lombardia, che è l’istituzione italiana che costa meno ai suoi cittadini, ancora una volta, corre in soccorso dello Stato centrale sostenendone i costi” ha spiegato il relatore Caparini.


Le dichiarazioni di voto

Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia)

Nessun aumento della pressione fiscale e investimenti: questo il traguardo raggiunto con il buon governo, a livello regionale lombardo e nazionalesanità, infrastrutture, sostegno alle imprese, trasporti, istruzione e politiche sociali per i più fragili sono i principali ambiti su cui Fratelli d’Italia ha chiesto risorse adeguate, pur in un contesto globale segnato da forti contraccolpi. Non è un libro dei sogni, ma del fare al servizio dei territori e dei Comuni”.

Alessandro Corbetta (Lega)
Siamo davvero soddisfatti del lavoro svolto in queste ore grazie alla disponibilità di tutti i gruppi, sia della maggioranza che delle opposizioni. Fondamentali le risorse aggiuntive che abbiamo stanziato sulla sanità: tra esse voglio evidenziare i 350 milioni destinati ai i nuovi ospedali di Busto, Desenzano del Garda, Cremona. L’aula ha migliorato il testo base con alcuni ordini del giorno di particolare significato come quello che stanzia 1,5 milioni in più per finanziare le leggi regionali, quello sottoscritto da tutti i gruppi che assegna 150 milioni per l’acquisto di nuovi treni e quello che destina risorse importanti per l’ammodernamento dell’Autodromo di Monza”.  

Fabrizio Figini (Forza Italia)
Abbiamo aumentato i fondi per la sanità per ben 874 milioni senza mettere le mani nelle tasche dei lombardi. Con queste risorse siamo certi che ridurremo le liste di attesa e elimineremo i pochi disservizi in un quadro di eccellenza che ci viene riconosciuto a livello internazionale. Un altro punto su cui ci siamo battuti con forza è la libertà di educazione aumentando da 24 a 28 milioni i fondi per il buono scuola, garantendo l’accesso ai servizi educativi per i giovani disabili e potenziando il sistema dell’istruzione professionale cui vengono dedicati 342 milioni. Un punto delicato resta quello dell’ambiente: 113 milioni vengono destinati per la tutela del territorio e dell’assetto idrogeologico. Due milioni al contrasto del cyberbullismo”.
Marisa Cesana (Lombardia Ideale)
E’ facile fare un bilancio quando le risorse sono abbondanti, più difficile farlo quando i soldi sono pochi. Ci siamo riusciti senza aumentare la pressione fiscale tenendo fede agli impegni elettorali. Come gruppo siamo particolarmente contenti di aver garantito le borse di studio agli studenti universitari con 4,2 milioni aggiuntivi. Ringrazio i capigruppo di maggioranza e minoranza che si sono impegnati  in queste ore per trovare punti condivisi riuscendovi in molti casi”.

Nicolas Gallizzi (Noi Moderati)
Parere favorevole anche per Noi Moderati. Con riferimento in particolare al comparto sanitario, il Presidente Nicolas Gallizzi ha sottolineato il valore del potenziamento del Centro Unico di Prenotazione, affermando che “è comunque necessario investire sempre di più nella sanità pubblica”.

Pierfrancesco Majorino (Partito Democratico)   
Avevano proposto il patto lavoro-ambiente come ha fatto l’Emilia Romagna ma non abbiamo trovato alcuna disponibilità da parte della maggioranza. Anche sulla partita della tutela delle donne e dei fragili il bilancio non ci convince per nulla: se non avessimo minacciato di costringere il Consiglio in aula fino a Capodanno sarebbero saltate fuori quelle poche risorse per i centri anti-violenza o per i trasporti degli alunni disabili? Noi crediamo di no, quindi abbiamo fatto bene a presentare settemila emendamenti e centinaia di ordini del giorno. Riconosciamo però che in queste ore la maggioranza ha dato risposte su alcuni punti significativi. Resta però un punto su cui occorre fare assoluta chiarezza: per rispondere alle specifiche esigenze manifestate dai territori è necessaria la massima trasparenza. Per questo abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta sui criteri con cui sono stati assegnati ai Comuni i fondi della Legge 9, il cosiddetto Piano Marshall della Lombardia. Su questo andremo fino in fondo”.
Manfredi Palmeri
 (Lombardia Migliore)
E’ un bilancio di mantenimento dove non si intravede un piano di legislatura e manca coerenza tra risorse stanziate e obiettivi perseguiti. Il nostro voto è contrario perché non vediamo la prospettiva del futuro. Si sarebbe dovuto dare più attenzione alle richieste delle province e delle città metropolitane e si sarebbe dovuto sostenere maggiormente i giovani, il terzo settore e le imprese”.

Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinistra)
Voto contrario per Onorio Rosati che ha evidenziato le difficoltà del contesto politico-economico e la riduzione dei margini per un confronto consiliare efficace. Positivo, per il capogruppo di AVS, il recupero dei fondi per il diritto allo studio universitario e dei trasporti per i disabili.

Lisa Noja (Azione Italia Viva)
E’ importante, per Italia Viva, che siano stati ripristinati i fondi per il diritto allo studio universitario, per il trasporto disabili e incrementati quelli per le case antiviolenza. Il bilancio rimane tuttavia “sbagliato”, secondo Noja, perché non tocca i problemi strutturali e non cambia il rapporto fra pubblico e privato in sanità.

Michela Palestra (Patto Civico)
Un provvedimento che segna una “distanza siderale rispetto all’agenda politica. Ci sono urgenze che non vengono affrontate. Restano tantissime criticità e per questo il nostro voto è negativo. Mai però ci sottrarremo al confronto con questa Regione e vigileremo affinché vengano rispettate le priorità”.

Nicola Di Marco (M5Stelle)
Il nostro voto è negativo perché la manovra regionale ricalca le politiche regressive del Governo nazionale. Con il bilancio si aveva l’occasione di esaltare l’autonomia della Regione e invece abbiamo assistito all’immobilismo di fronte a temi sui quali non è stato fatto abbastanza, per esempio sanità, diritto alla casa, trasporto pubblico

Ecco quanto costa ai lombardi l’attività del Consiglio (i numeri)

in Economia/Istituzioni/Regione by

Un bilancio di 60 milioni di euro, in calo di un milione e 200mila euro rispetto all’anno scorso, in linea con il trend in costante diminuzione dal 2013. È stato approvato all’unanimità (63 favorevoli) questa mattina in Aula il Bilancio di previsione finanziario per gli anni2024-2025-2026 per il funzionamento del Consiglio regionale. A riportarlo è una nota della Regione di cui dà conto Bsnews, il giornale online di Brescia.

Il Consiglio regionale inizia la nuova legislatura nel segno contenimento dei costi della politica – spiega il Vice Presidente del Consiglio Giacomo Cosentino, (Lombardia Ideale) relatore in Aula del bilancio -. Il numero due di Palazzo Pirelli ha ricordato che “i numeri di questo bilancio confermano lo sforzo del Consiglio verso il contenimento delle spese, senza riduzione delle funzioni,confermandosi il parlamento regionale dal costo pro capite più basso d’Italia, con un costo di 2,46 euro per ogni lombardo, meno di tre caffè all’anno”.

Giacomo Cosentino, nel suo intervento, ha sottolineato come grande attenzione sia stata mantenuta nella ricerca di un ulteriore contenimento dei costi che ha consentito di stanziare 445 mila euro euro sul 2024 e 560 mila euro rispettivamente sul 2025 e 2026 per tirocini formativi e borse di studiofinanziati con i risparmi di gestione del Consiglio regionale.

Tra le spese segnaliamo i patrocini (500 mila euro) e l’organizzazione di eventi, convegni e seminari(730 mila euro), “utili a fare della sede dell’istituzione regionale un autentico punto di riferimento per la società lombarda”, precisa Giacomo Cosentino – “È un bilancio che risponde alla necessità di costruire un Consiglio sempre più aperto, sempre più trasparente, sempre più vicino ai cittadini e alle associazioni, sempre più disposto a rispondere alle istanze che arrivano dai territori”.

Alla luce del successo delle iniziative legate alla legge per la montagna finalizzate a valorizzare la presenza di giovani e famiglie nei rifugi alpini, le risorse a bilancio destinate all’attuazione della legge sono state raddoppiate (60 mila euro).

Il Consiglio regionale della Lombardia si segnala come il più virtuoso d’Italia non solo per il costo pro capite, ma anche per la tempistica: è infatti la prima Assemblea parlamentare regionale d’Italia ad approvare il proprio bilancio. E si segnala anche come esempio e riferimento per la sua trasparenza: i provvedimenti, tutti gli atti di Ufficio di Presidenza e Segreteria Generale, tutti gli impegni di spesa, entrate e uscite del bilancio regionale, sono online in tempo reale.

Nel corso del dibattito, l’Aula ha approvato due ordini del giorno presentati da Pietro Bussolati (PD).Con il primo si intende attivare forme di collaborazione con ALI Lombardia (Autonomie Locali Italiane) in merito ad attività di formazione e coordinamento su finanziamenti e bandi statali ed europei, mentre il secondo documento propone di aggiornare le politiche di welfare aziendale e implementare programmi di formazione e sviluppo.

Approvato anche un ordine del giorno proposto da Lisa Noja (Azione – Italia Viva) per stanziare fondi perpromuovere l’accessibilità (interpretariato LIS) dei lavori del Consiglio, delle Commissioni e degli eventi con l’obiettivo di favorire la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.

A Brescia 86 nuove attività storiche: l’elenco

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Tappa a Brescia dell’evento itinerante sui territori organizzato per il conferimento dei marchi identificativi di attività storiche riconosciute da Regione Lombardia. In provincia di Brescia – secondo quanto informa Brescia news, il giornale online di Brescia -, delle 86 nuove insegne, 22 appartengono alla categoria ‘Bottega artigiana storica’, 12 a quella di ‘Locale storico’ e 52 a ‘Negozi storici’. Si arricchisce dunque l’albo regionale delle attività storiche e di tradizione in provincia di Brescia, che ora comprende in totale 470 imprese.

L’ELENCO

A seguire le nuove attività storiche riconosciute da Regione Lombardia in provincia di Brescia con l’indicazione della località, insegna, anno di apertura, tipologia di riconoscimento e categoria di appartenenza.

Agnosine

– Ristorante La Campagnola, 1973, Locale storico, Ristorazione;

Artogne

– Michelle Ferre’, 1980, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Bagnolo Mella

– Bertini 1951, 1951, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Olivari, 1954, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Bagolino

– Ristorante Bar Trattoria Bivio, 1952, Locale storico, Ristorazione;

– Paolo Market, 1978, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Barbariga

– Casoncelli Mari’, 1979, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Bedizzole

– Merceria Intimo, 1983, Negozio storico, Merceria.

Brescia

– Alexander, 1978, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Al Serbatoio, 1976, Locale storico, Ristorazione;

– Calzature Astor, 1976, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Claraperclara, 1983, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Laboratorio Armi di Lusso Desenzani, 1972, Bottega artigiana storica, Attrezzature;

– La Novia, 1967, Negozio storico, Miscellanea;

– Max Ottica, 1982, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Mazzoletti Cicli e Accessori, 1923, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Omodei Enzo, 1964, Negozio storico, Casa e arredamento;

– Pastificio Franzoni, 1948, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari;

– Pizzeria Da Ciro, 1975, Locale storico, Ristorazione;

– Ristorante Antico Beccaria, 1974, Locale storico, Ristorazione;

– Ristorante S. Marco, 1965, Locale storico, Ristorazione;

– Rovetta La Lingeria, 1982, Negozio storico, Merceria;

– Todescato Ottica, 1927, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Udeschini Uomo, 1975, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– V. Zanchetta, 1960, Bottega artigiana storica, Casa e arredamento;

– Zani Camiceria, 1967, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Calcinato

– Macelleria Soldi, 1965, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Carpenedolo

– Ortofrutta Cerutti Bonati, 1959, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Ceto

– Delfino Sport, 1983, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Olga E Poi…Luca, 1981, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Chiari

– Dofarm, 1979, Negozio storico, Cura della persona;

– Estasi, 1981, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– La Merceria, 1982, Negozio storico, Merceria;

– Facchetti Frutta & Verdura, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari;

– Farmacia Federici, 1967, Negozio storico, Cura della persona;

– Forneria, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari;

– Ottica Begni, 1980, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Rocco Mario Strumenti Musicali, 1976, Negozio storico, Attrezzature;

– Tabaccheria Rivendita 1, 1967, Negozio storico, Bar e tabaccheria;

– Vittorio, 1977, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Walter E Viviana, 1965, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Concesio

– Abeni, 1963, Negozio storico, Preziosi.

Edolo

– Centro Ottico Spedicato, 1982, Negozio storico, Ottica e fotografia.

Erbusco

– Forneria Andreoli, 1958, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Ghedi

– Arredamenti Cattina, 1953, Negozio storico, Casa e arredamento;

– Carrozzeria Officina Lorenzi, 1975, Bottega artigiana storica, Auto e Moto;

– Foto Beghi, 1967, Bottega artigiana storica, Ottica e fotografia;

– L’Automobile, 1981, Negozio storico, Auto e Moto;

– Macelleria Bovina Da Nino Polleria Carni Fresche, 1958, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Gussago

– Macelleria Mastra Alebardi, 1966, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Iseo

– Buizza, 1968, Negozio storico, Attrezzature;

– Gelateria Leon D’oro, 1977, Locale storico, Bar e tabaccheria.

Lonato del Garda

– Trattoria Bettola, 1964, Locale storico, Ristorazione.

Lumezzane

– The Barber Shop, 1973, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Lonato del Garda

– Trattoria Rassica, 1910, Locale storico, Ristorazione.

Mazzano

– Agri-Com di Savoldi Fratelli, 1976, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Monte Isola

– Macelleria Mazzucchelli, 1967, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Montichiari

– Pasticceria Boifava, 1972, Bottega artigiana storica, Gelaterie, pasticcerie e torrefazioni.

– Treccani Ceramiche, 1980, Negozio storico, Attrezzature.

Orzinuovi

– Gioielleria Franguelli, 1956, Negozio storico, Preziosi.

Ospitaletto

– Profumeria Giada, 1982, Negozio storico, Cura della persona.

Ossimo

– Macelleria Domenighini, 1967, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Palazzolo sull’Oglio

– Molinari, 1969, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Poncarale

– Macelleria Bergamini, 1976, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Ponte di Legno

– La Brasa Ristorante Pizzeria, 1982, Locale storico, Ristorazione.

Pontevico

– Trattoria Dell’Angelo, 1967, Locale storico, Ristorazione.

Pontoglio

– Krisshoes, 1970, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Giovanna Acconciature, 1980, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Farmacia Sbernini, 1963, Negozio storico, Salute e benessere.

Puegnago sul Garda

– Podavini Carni, 1963, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Rezzato

– Abbigliamento Capra, 1948, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Crescini Camping Sport, 1977, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Paneria, 1977, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Rodengo Saiano

– Buizza Alberto Hi-Fi, 1983, Negozio storico, Attrezzature;

– Gonzini Guerrino Serramenti In Alluminio, 1978, Bottega artigiana storica, Casa e arredamento.

Rovato

– Cose Mie Intimo, 1983, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Impresa Pontoglio, 1973, Bottega artigiana storica, Attrezzature;

– Ramera Infissi, 1968, Bottega artigiana storica, Miscellanea;

– Valtellini, 1983, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Sale Marasino

– Avalli e Mazzucchelli, 1979, Bottega artigiana storica, Auto e Moto;

– Barber Shop, 1982, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Briola1955, 1962, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Salò

– Maroni, 1895, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Sirmione

– Bar Cristallo, 1977, Locale storico, Bar e tabaccheria.

Toscolano-Maderno

– Frantoio Olive Bonaspetti Carlo Eredi, 1968, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Trenzano

– Agenzia Agricola Noli Faustino, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

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