Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Novembre 2021 - page 3

Camera di Commercio di Brescia, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo di seguito, come di consueto, gli eventi settimanali promossi dalla Camera di Commercio di Brescia e provincia.

161/21 – FUTURA OPEN TALKS – 4, 5, 6 NOVEMBRE

“Futura Open Talks” 4, 5, 6 novembre 2021: tre giornate di incontri per confrontarsi sui temi strategici che possono determinare il cambiamento: mobilità, rigenerazione urbana, industria, edilizia, formazione e finanzia, tecnologia,

territorio, turismo.

Il progetto vedrà la partecipazione di oltre 100 relatori fra Ministri, Imprenditori, Rappresentanti europei, Tecnici ed Esponenti delle Istituzioni, che si confronteranno all’insegna dello sviluppo sostenibile.

Per iscrizioni è possibile visitare il sito www.futura-brescia.it/

162/21 – RASSEGNA WEBINAR PENSARE IL FUTURO – A.S. 2021/2022

Gli incontri della rassegna webinar “Pensare il futuro” di quest’anno si inseriscono nel contesto del progetto a valere sul FdP “Giovani e Lavoro” e si focalizzano sulla valorizzazione delle competenze digitali e umanistiche, sulla ricerca del lavoro nell’era digitale, ma propongono anche spunti su pensiero critico, valori generazionali e una riflessione sul lato oscuro del digitale.

Il primo appuntamento del ciclo è in programma martedì 9 novembre 2021 e sarà focalizzato su “Strumenti digitali e colloquio di lavoro”.

Il programma e le modalità di iscrizione sono disponibili sul sito camerale www.bs.camcom.it

163/21 – IMPRESE DIGITALI – CICLO DI WEBINAR FORMATIVI – PORTALE VIVI-FIR – VENERDI’ 12 NOVEMBRE

Venerdì 12 novembre 2021, dalle ore 10:15 alle ore 11:15, con il webinar dedicato al “PORTALE VIVI-FIR” si conclude il ciclo di incontri formativi dedicati alla digitalizzazione delle imprese organizzati dalla Camera di Commercio di Brescia. L’iniziativa intende fornire la possibilità di conoscere e approfondire la modalità di vidimazione virtuale dei formulari rifiuti in sostituzione alla classica vidimazione effettuata agli sportelli.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione. Per il programma e le modalità di iscrizione consultare il sito camerale www.bs.camcom.it

164/21 – WEBINAR GRATUITI – PROGETTO A.G.I.RE

Sono aperte le iscrizioni ai seminari della rassegna A.G.I.Re :

– 11 novembre 2021 durata: 8 ore – 9.00/13.00 – 14.00/18.00 Laboratorio Business Model Canva, modello strategico usato per la creazione e lo sviluppo di modelli di impresa, utile a definire il progetto, comprendere il mercato e i competitor e definire la proposta di valore del proprio modello di business.

– 19 novembre 2021 ore 09.30-12.30 Marketing e strategie di gestione del cliente | Il cliente come valore principale dell’azienda – il CRM (customer relationship management) – come creare un rapporto di fidelizzazione – la personalizzazione del servizio/prodotto.

Informazioni e iscrizioni sul sito www.bs.camcom.it

165/21 – WEBINAR DEDICATO A PROFESSIONISTI E ASSOCIAZIONI: ISCRIZIONE DI ATTI O FATTI NEL REGISTRO DELLE IMPRESE – VENERDI’ 19 NOVEMBRE

La Camera di Commercio di Brescia propone il corso formativo “Iscrizione di atti o fatti nel registro delle imprese e adempimenti collegati da annotare nel repertorio delle notizie economico amministrative (REA)”.

L’incontro, rivolto ai professionisti e alle associazioni di categoria, si terrà in modalità da remoto venerdì 19 novembre 2021, dalle ore 14:00 alle 17:00, e offre la possibilità di conoscere e approfondire i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti relativamente alle denunce da iscrivere nel repertorio delle notizie economico amministrative (REA) – Linee guida per istruttoria del “Procedimento Unico REA/SUAP”.

Le informazioni sul programma, le modalità di iscrizione e di partecipazione sono disponibili sul sito camerale www.bs.camcom.it

166/21 – WEBINAR DEDICATO A PROFESSIONISTI E ASSOCIAZIONI: PIATTAFORMA DIRE E NUOVI MODELLI E ADEMPIMENTIANNO 2021 – VENERDI’ 26 NOVEMBRE 2021

La Camera di Commercio di Brescia propone il corso formativo “Piattaforma DIRE – Nuovi modelli e adempimenti anno 2021”. L’incontro, rivolto ai professionisti e alle associazioni di categoria, che si terrà in modalità da remoto venerdì 26 novembre 2021 dalle ore 14:00 alle 17:00, offre la possibilità di conoscere e approfondire i nuovi strumenti/software a disposizione degli utenti relativamente alla compilazione dei modelli base e degli adempimenti della piattaforma DIRE.

Per informazioni sul programma, modalità di adesione consultare il sito www.bs.camcom.it

Brescia, studio di Confindustria: “Nel Terziario il clima di fiducia si mantiene elevato”

in Economia/Servizi/Tendenze by

Nel 3° trimestre del 2021, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 146, evidenziando così una modesta riduzione rispetto a quanto rilevato nel periodo precedente (149), quando, di fatto, si era posizionato sui massimi storici dal momento in cui la rilevazione è stata avviata (anno 2016).

L’assestamento che caratterizza il Terziario bresciano appare coerente con quanto sperimentato nell’industria manifatturiera, ambito in cui il periodo estivo ha visto un cambio di velocità nella crescita rispetto alla prima parte dell’anno.

A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 3° trimestre 2021.

“L’indagine fotografa il buono stato di salute in generale del nostro settore, in cui si evidenzia come le nostre aziende siano strategiche nella crescita economica di tutti i comparti macroeconomici – commenta Fabrizio Senici, Presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia –. Le realtà del Terziario stanno dimostrando di poter ricoprire un ruolo sempre più centrale anche all’interno di Confindustria, contribuendo grazie alle numerose attività proposte a stimolare un dialogo sui principali temi dell’imprenditoria; sotto questo punto di vista, ricordo l’appuntamento per l’undicesima edizione di Summit, dal titolo “Processo alla sostenibilità”, in programma giovedì 11 novembre e moderata dal giornalista Sebastiano Barisoni.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 55% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 37% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +38% e a +34%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione positiva (saldo netto pari a +16%), a conferma della presenza di pressioni inflattive, in coerenza con gli ingenti rincari riscontrati dagli input nell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 50% degli intervistati, con un saldo positivo del 45% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+41%) e all’occupazione (+38%) descrivono uno scenario di possibile ulteriore rafforzamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo del 18%.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana si confermano molto positive, sostenute dai benefici indotti dall’entrata a pieno regime della campagna vaccinale di massa e dal prossimo avvio del piano NG-EU: il 66% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 27% che prevede stazionarietà e del 7% che ha una visione sfavorevole. In tale contesto, le principali preoccupazioni giungono da un’eventuale nuova accelerazione dei contagi e dalle conseguenti misure restrittive che potrebbero essere varate con l’obiettivo di mitigarne la diffusione.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 3° trimestre 2021, si attesta a 151, contro il 147 del periodo precedente. I giudizi espressi sui tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 67% delle imprese, con un saldo positivo del 54% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +40% e a +3%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +27%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 53% degli intervistati, con un saldo positivo del 53%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+53%) e all’occupazione (+40%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+27%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 67% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, il 27% prevede stazionarietà e solamente il 7% ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 3° trimestre 2021, si attesta a 150, in linea con quanto rilevato tra aprile e giugno. In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 44% delle imprese, con un saldo negativo del 13% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +37% e a +25%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione piatta (saldo netto pari a 0%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 63% degli intervistati, con un saldo positivo del 6%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +38% e a +31%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo positivo del 6%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano molto favorevoli: l’81% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 13% prevede stazionarietà e il rimanente 6% prospetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 3° trimestre 2021, si attesta a 133, in significativo indebolimento rispetto al periodo precedente (160). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è aumentato per il 60% delle imprese, con un saldo positivo del 50%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +40% e a +50%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione positiva (saldo netto pari a +30%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 30% degli intervistati, con un saldo positivo del 20%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+30%) e all’occupazione (+40%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 30%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 40% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, il 50% prevede stazionarietà e il rimanente 10% è orientato verso una contrazione.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.

L’intelligenza artificiale applicata alla ricerca sui “capelli”

in Economia/Innovazione/Partner 2 by

Negli ultimi anni gli sviluppi tecnologici in ambito Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) hanno preso piede nell’industria cosmetica. Nel settore dell’hair care, tra i sotto-settori più complessi del beauty, la ricerca di nuovi prodotti sulla cura dei capelli presenta sfide complesse. Uno degli step fondamentali, ma oggi ancora molto costosi, è l’esecuzione di panel per la valutazione degli effetti di un prodotto sul capello: sebbene si tratti di uno degli elementi più importanti e utile per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, comporta investimenti che solo i grandi brand della cosmesi possono permettersi.

Recentemente, diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale, che sfruttano metodi propri della computer vision e algoritmi di machine learning, sono state utilizzate nell’industria cosmetica per il rilevamento e l’analisi automatica di immagini che ritraggono soggetti ed i loro capelli.

Finora, tutta la ricerca pubblicata sul rilevamento e la classificazione dei capelli si è concentrata sulla segmentazione e classificazione automatica dei capelli in acconciature (ad es. capelli lunghi, corti, lisci/ricci, ecc.) e sulla ricostruzione della struttura 3D di una chioma basata a partire da una sola immagine, principalmente per applicazioni nell’ambito della computer graphics. Pertanto, mancano studi sui metodi di intelligenza artificiale applicati alla valutazione di piccole alterazioni dell’allineamento dei capelli, derivanti dall’uso di shampoo e conditioner. Inoltre, tutta la ricerca sull’apprendimento automatico nel settore dei cosmetici è stata condotta tramite set di dati proprietari, quindi non disponibili al pubblico.


Sulle opportunità che l’AI e il ML possono offrire alla ricerca sui trattamenti per la cura dei capelli ha indagato un gruppo di ricerca composto dal Cosmetic Science Research Group di Londra, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia e dall’azienda britannica Sensory Dimensions, che insieme hanno pubblicato lo studio “Artificial Intelligence in Hair Research: a Proof-of-Concept Study on Evaluating Hair Assembly Features”.*

Lo studio aveva due obiettivi. Il primo obiettivo è stato applicare tecniche di computer vision e machine learning per quantificare gli effetti dei trattamenti per la cura dei capelli sull’allineamento dei capelli e identificare correttamente se le ciocche in esame fossero state trattate o meno con uno shampoo e un conditioner. Il secondo obiettivo era esplorare e confrontare i risultati della valutazione “umana” con quelli ottenuti dagli algoritmi di intelligenza artificiale (AI) di una macchina.

L’apprendimento automatico (machine learning) è stato applicato a un dataset di 1080 immagini di ciocche di capelli (vergini e decolorate), sia non trattate che trattate con lo shampoo e il conditioner in esame: il risultato atteso dall’applicazione dei due prodotti doveva essere un aumento del volume dei capelli, un miglioramento dell’allineamento e una riduzione della carica elettrostatica del capello. Gli effetti avrebbero dovuto essere più netti sulle ciocche decolorate.

Quando si dice “questo shampoo aumenta il volume dei capelli del 30%” oppure “riallinea i capelli in un modo mai visto prima”, le dichiarazioni si basano su valutazioni ottenute da “panel” che costano molto. Riuscire ad avere un tool automatico che riesca a valutare dei cambiamenti di volume e di allineamento di capelli a valle dell’utilizzo di uno shampoo e di un conditioner, permette di misurare in modo oggettivo delle proprietà strutturali del capello prima e dopo l’uso del prodotto, e di risparmiare molti soldi.

Lo studio in oggetto ha applicato tecniche di computer vision e machine learning per quantificare l’effetto di trattamento sulle ciocche e confrontare ciò che dice l’algoritmo e ciò che dicono le persone. La percezione delle persone potrebbe essere erronea, mentre quello che dice la macchina rappresenta la verità assoluta con la quale confrontarsi in futuro.

La collaborazione con Yonder, spin-off del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia, partner di Myti  

“Siamo stati contattati dal Cosmetic Science Research Group per collaborare allo studio che due ricercatrici stavano conducendo sui capelli. Avevano letto un nostro studio in cui ci eravamo occupati in passato di un metodo per riconoscere in modo automatico la presenza di capelli in un’immagine” spiega Sergio Benini, Professore Associato nel settore scientifico-disciplinare di Telecomunicazioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Brescia e socio titolare di Yonder. “L’intelligenza artificiale, però, non era mai stata utilizzata in precedenza per studiare le proprietà strutturali del capello. Nel dominio pubblico inoltre mancavano dataset che non fossero proprietari dei grandi brand della cosmesi e cura dei capelli.”

Il progetto si è evoluto attraverso diversi stadi. Nel primo stadio è stato prodotto il dataset di immagini (1080), che è stato anche pubblicato e ora è di dominio pubblico, ed è stato definito quello che doveva essere il comportamento atteso dei capelli a fronte di un trattamento. Sono state eseguite analisi automatiche mediante algoritmi di computer vision e machine learning. Poi c’è stata la fase che ha coinvolto l’essere umano e si è proceduto in due direzioni: è stato eseguito un assessment sensoriale davanti alle ciocche di capelli (la persona poteva girare intorno alle ciocche); un altro panel, diverso e più numeroso, è stato posto di fronte a immagini che la macchina ha processato esclusivamente in vista frontale per capire se per l’umano il cambiamento di volume e allineamento fosse percettibile oppure no.

Per la realizzazione dell’algoritmo prodotto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia sono servite alcune settimane di lavoro. Il processo di training della macchina ha richiesto qualche ora. Una volta pronta, la macchina è stata in grado di eseguire il test e l’assessment in pochi millesecondi. L’algoritmo è stato in grado di percepire in modo oggettivo le variazioni, mentre la valutazione umana ha solo parzialmente confermato l’analisi dell’immagine e ha evidenziato, inoltre, le sfide imposte dalle modalità di presentazione degli elementi da valutare. La valutazione umana delle immagini in due dimensioni è risultata più difficile rispetto a quando le ciocche vengono visualizzate in 3D. Nel complesso, i capelli decolorati hanno evidenziato effetti di maggiore entità rispetto ai capelli vergini.

Le conclusioni sono state le seguenti:

l’algoritmo di intelligenza artificiale è utile per fare la valutazione di capelli trattati e non. Agendo in modo oggettivo, e misurando dei volumi oggettivi e degli allineamenti oggettivi, l’algoritmo riesce a percepire dei dettagli difficilmente percepibili dagli umani. Dimostra quindi che possono essere applicati metodi per misurare in modo oggettivo delle caratteristiche che altrimenti sarebbero difficili da misurare o che gli umani potrebbero misurare ma i cui riscontri risulterebbero difficilmente affidabili e attendibili.
I costosi panel “umani” possono essere sostituiti con l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale.

“Tutte le aziende che devono condurre dei panel per misurare alcune caratteristiche dei loro prodotti dovrebbero considerare l’AI come una via per ridurre i costi degli assessment e avere una misurazione delle caratteristiche quanto più oggettiva possibile, senza l’interferenza delle percezioni umane soggette a influenze o inquinamenti” conclude Benini.

Per consentire la replicabilità e incoraggiare ulteriori ricerche in questo campo, il codice e altri materiali pertinenti utilizzati per questo studio sono stati rilasciati e sono a disposizione nella pubblicazione.

“Artificial Intelligence in Hair Research: a Proof-of-Concept Study on Evaluating Hair Assembly Features”, di Gabriela Daniels e Slobodanka Tamburic del Cosmetic Science Research Group, London College of Fashion; Sergio Benini e Mattia Savardi del Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università di Brescia; Jane Randall e Tracey Sanderson di Sensory Dimensions Ltd, pubblicato in International Journal of Cosmetic Science, Volume 43, Issue 4, pp. 405–418, August 2021.

Come un’impresa può portare sul digitale il proprio business – 5 punti identificati da Matteo Linotto

in Economia/Innovazione by

Le imprese italiane si trovano sempre più spesso a gestire risorse scarse in termini di tempo e di budget: questo è il principale vincolo ad attivare i processi di vendita digitale. 

La vendita digitale è la capacità di realizzare business utilizzando canali web e social. Il digitale non va mai a sostituire quello che normalmente si fa nell’ambito delle vendite ma integra questi processi attraverso l’uso evoluto della tecnologia. Individuare il giusto percorso è il modo migliore per presidiare al meglio il proprio posizionamento sul mercato. Vediamo insieme a Matteo Linotto socio di Neosperience, quali aspetti possono essere alla base di una strategia di successo.

Il modello della subscriptions

Ormai da diversi anni le strategie di marketing non sono più orientate esclusivamente alla conquista di nuovi clienti e mercati, quanto piuttosto alla fidelizzazione dei clienti nel tempo. Cosa sempre più difficile, considerando la pluralità di soggetti che oggi continuano ad entrare nei più diversi settori commerciali.

Proprio per questo uno dei modelli di business sempre più utilizzati è quello della sottoscrizione che si realizza attraverso un abbonamento temporale. Oggi le persone desiderano poter fruire servizi e prodotti in un determinato arco temporale senza necessariamente possederli. I modelli di business basati sulla sottoscrizione in realtà sono un segno molto ben evidente del cambiamento delle abitudini di acquisto da parte dell’intera società.

Lo sviluppo di prodotti digitali

Un prodotto digitale è un bene totalmente immateriale che può essere venduto e distribuito più volte senza costi. Sviluppare un prodotto digitale ha molti vantaggi che li rendono particolarmente interessanti per la vendita:

> Bassi costi di spedizione;

> Elevati margini di profitto;

> Elevata flessibilità visto che è addirittura possibile fornire prodotti gratuiti per attivare una community.

Una tecnologia determinante nell’evoluzione dei sistemi di digital commerce è il NFT (Non-Fungible Token)..

Attraverso la tecnologia NFT, combinata con i servizi di piattaforme di digital commerce, è possibile certificare l’unicità di un contenuto digitale e quindi venderlo più facilmente.

La realizzazione di un sistema di offerta differenziale

Il modo in cui vengono offerti i prodotti e servizi non è altro che un sistema d’offerta. Creare un sistema di offerta evoluto significa realizzare delle logiche per mantenere i clienti nel tempo e per incrementare le vendite rispetto ad ogni singolo cliente. Realizzare il sistema d’offerta significa spesso non limitarsi ai prodotti e servizi della propria realtà ma anche identificare e vendere prodotti da parti terze complementari ai propri, coerenti con i trend di mercato e funzionali ai desiderata dei clienti.

Single Customer View

Una personalizzazione spinta può sfruttare oggi l’intelligenza artificiale e i dati in tempo reale per offrire i contenuti più adatti per ogni interlocutore. Questo approccio è un ulteriore passo avanti verso il più potente modello di conversazione che il marketing abbia mai definito: la Single Customer View. I clienti oggi utilizzano almeno due o addirittura tre dispositivi digitali e sono abituati ad avere informazioni contestuali ed a elevato valore. Avere una Customer Data Platform (CDP) sta diventando un asset fondamentale: tutte le migliori aziende vorranno disporre di questa tecnologia per poter realizzare il loro massimo potenziale.

La ricerca di mercato attraverso il canale digitale

Come prendere la migliore decisione per il business, in grado magari di ribaltare il posizionamento sul mercato ? 

Bisogna conoscere al meglio cosa sta accadendo nel proprio contesto di riferimento: una ricerca di mercato deve diventare la rampa di lancio per qualsiasi strategia di crescita. 

Una ricerca di mercato è una vera e propria analisi per meglio comprendere il contesto dove si sta operando e fare una fotografia al soggetti presenti nel proprio mercato includendo anche i concorrenti lo sviluppo del loro settore di riferimento in un dato mercato nonché il comportamento dei consumatori.

Grazie ad un approccio innovativo che usa l’Intelligenza Artificiale è possibile sondare il mercato a scadenze periodiche realizzando un vero e proprio sistema di Co-design della propria offerta per conoscere sempre di più i clienti e personalizzare il loro legame con l’azienda.

Bcc, nei primi sei mesi del 2021 a Brescia impieghi a 6 miliardi di euro (+4,2%)

in Banche/Bcc/Economia by

Nonostante le sfide legate alla pandemia ancora in corso, i primi sei mesi del 2021 hanno mostrato segni positivi per le 28 BCC lombarde, che contano 201.767 soci, oltre 1 milione di clienti, 5.701 dipendenti e 776 sportelli*. In Lombardia le banche di Credito Cooperativo sono presenti in 538 comuni, in 126 dei quali operano come unico istituto bancario.

Occasione per comunicare i principali risultati raggiunti dal credito cooperativo lombardo nel primo semestre di quest’anno è stato il Convegno di Studi della Federazione Lombarda delle BCC dal titolo “OBIETTIVO di PROSSIMITÀ: Strategie co-operative per la ripartenza”, che si è tenuto a Venezia il 29-30 ottobre.

Buoni i risultati che emergono dall’analisi delle masse intermediate: 33,3 miliardi di depositi, per una crescita annua pari a +14% (superiore all’incremento medio, del 10,2%, registrato dall’industria bancaria regionale), cui si aggiungono oltre 9,4 miliardi di euro di raccolta indiretta; 24,6 miliardi di euro di impeghi lordi a favore di imprese e famiglie (+4,4% su base d’anno contro il +0,5% dell’industria bancaria); 23,5 miliardi di impieghi vivi con un aumento di +7,1% su base d’anno (contro il +1,4% dell’industria bancaria). In particolare, gli impieghi vivi a medio-lungo termine erogati dalle BCC lombarde alla clientela residente nella regione fanno registrare una variazione ancora più significativa: +12% contro il
+5,2% del sistema bancario.

Riguardo ai settori di destinazione del credito: a giugno 2021 gli impieghi lordi erogati alle famiglie consumatrici lombarde superano gli 8,3 miliardi di euro e presentano un incremento su base d’anno più significativo di quello del sistema bancario complessivo (+4,7% annuo contro +3,6%); oltre 15,3 miliardi di euro sono stati destinati invece a microimprese e imprese del territorio lombardo. In particolare, la variazione annua dei finanziamenti lordi alle imprese del settore produttivo con oltre 6 addetti segna un +3,8% per le BCC, mentre è in calo per l’industria bancaria complessiva con un -0,7% (rispettivamente 8,0% e +1,0% per i soli impieghi vivi).

I risultati delle BCC in provincia di Brescia**

Bene anche i risultati delle BCC presenti nella provincia di Brescia, che registrano nel primo semestre dell’anno oltre 6 miliardi di euro di impieghi (+4,2%, contro il +2,7% dell’industria bancaria) e una raccolta diretta superiore a 8,9 miliardi (+13,5%). In diminuzione le sofferenze del 36,5% rispetto all’anno precedente (contro al -25,2% dell’industria bancaria).

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