Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Ottobre 2017

Torna il bando regionale Impresa Sicura

in Bandi/Economia/Mauro Parolini/Personaggi/Zone by
Nella foto: Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia​​, Elena Vasco, Segretario Generale della Camera di commercio di Milano - www.bsnews.it

“Riaprirà il 14 novembre prossimo le terza edizione di ‘Impresa Sicura’, il bando regionale rivolto a commercianti e artigiani che permette di ricevere fino a 5000 euro di contributo a fondo perduto per sostenere l’acquisto e l’istallazione di sistemi innovativi di sicurezza nelle loro attività”. È quanto ha annunciato stamane in una nota l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini.

“Grazie all’impegno di Regione Lombardia e a quello del Sistema Camerale – ha dichiarato Parolini – le risorse disponibili superano gli 1,5 milioni di euro e vanno a finanziare un’iniziativa molto importante ed attesa, che nelle due precedenti edizioni ha permesso di sostenere quasi 1300 imprese attraverso l’erogazione di contributi che hanno generato quasi 9 milioni di euro di investimenti in sicurezza su tutto il territorio lombardo”. “Il pensiero va in particolare ai negozi di vicinato, che – ha sottolineato l’assessore – sono spesso esposti ad odiosi episodi di microcriminalità. Abbiamo deciso di rilanciare il nostro sostegno al comparto e rimarcare con forza la vicinanza ai titolari di esercizi commerciali e agli artigiani, soprattutto in un momento in cui si intravedono i primi timidi segnali di uscita dalla crisi dei consumi”.

“Questo importate impegno economico per Impresa Sicura – ha concluso Parolini – è inserito in un ampio contesto di iniziative e di incentivi economici che l’assessorato allo Sviluppo economico ha messo in campo per il settore del commercio. E che si uniscono a quelle contro la desertificazione commerciale, il sostegno degli interventi di riqualificazione e sicurezza degli esercizi commerciali e la valorizzazione di quei negozi e reti commerciali che si sono distinti per la capacità di generare attrattività con iniziative di marketing e strategie di vendita innovative”.

Ubi Banca, accordo con i sindacati per 400 prepensionamenti

in Banche/Economia/Lavoro/UBi by

Accordo sindacale siglato tra Ubi Banca e le rappresentanze sindacali per l’uscita di ben 400 dipendenti dell’istituto di credito bresciano-bergamasco.  Il patto riguarda in particolare Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e la controllata Carilo: per sostenere l’uscita graduale dei lavoratori Ubi ha stanziato circa 50 milioni di euro.

IL COMUNICATO INTEGRALE DI UBI BANCA

Bergamo, 26 ottobre 2017 – UBI Banca informa che in data odierna è stato siglato, con tutte le Rappresentanze Sindacali, l’Accordo Quadro che completa il percorso avviato il 15 giugno scorso con la procedura di legge e di contratto relativa all’aggiornamento del Piano Industriale, conseguente all’acquisizione e all’integrazione delle 3 Banche (Banca Adriatica, Banca Tirrenica e Banca Teatina) nell’ambito del nuovo assetto organizzativo del Gruppo.

L’Accordo, concluso in concomitanza con la prima[1] delle 3 migrazioni previste in UBI Banca, relativa a Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e alla controllata Carilo, contiene un “quadro” di regole da applicare nelle fasi di progressiva attuazione del Piano Industriale, volte ad accompagnare i processi riorganizzativi e di evoluzione strategica del Gruppo e gestire, nel contempo, le ricadute sulle condizioni di lavoro del Personale, secondo criteri di sostenibilità sociale ed economica, con attenzione all’occupazione e alla territorialità, pur nei necessari processi di ristrutturazione ed efficientamento complessivo del Gruppo, finalizzati al conseguimento degli obiettivi e delle sinergie definiti nell’ambito del Piano Industriale medesimo.

Gli aspetti salienti dell’intesa riguardano:

  • l’attivazione di un Piano di esodo anticipato e incentivato, che consente in questa prima fase a ca. 400 Risorse complessive nel Gruppo, che maturano i relativi requisiti previdenziali entro il 31.12.2024, l’accesso volontario al trattamento pensionistico ovvero alle prestazioni del Fondo di Solidarietà di Settore.

    L’uscita di tali risorse è prevista già a partire dal mese di gennaio 2018.

    I costi di tutti gli esodi comporteranno ulteriori oneri nel conto economico dell’esercizio pari a circa 50 milioni lordi che saranno contabilizzati nei risultati nel quarto trimestre del 2017 a seguito degli accordi raggiunti. Le sinergie attese sono in linea con le previsioni di Piano Industriale;

  • la conferma e l’ampliamento, in tutte le realtà aziendali di nuova acquisizione, dell’istituto del part-time, il mantenimento delle flessibilità connesse anche a temporanea sospensione dell’attività lavorativa (misure di cd. “Solidarietà difensiva”) concordate presso le Bridge Banks, nonché la facoltà per tutte le Risorse del Gruppo di richiedere volontariamente per l’anno 2018 periodi di congedo straordinario, nell’ottica di conseguire sinergie di costo con forme compatibili di politiche sociali;
  • soluzioni anche di tipo organizzativo, consistenti nella individuazione di poli e presidi operativi decentrati, volte alla tutela dell’occupazione e delle professionalità direttamente sui territori di riferimento delle Risorse interessate, anche supportate da idonei percorsi di riconversione, riqualificazione e formazione delle stesse.

Alle successive fasi di realizzazione del Piano strategico, seguiranno gli ulteriori processi e iniziative per la necessaria e complessiva razionalizzazione degli organici del Gruppo e il conseguente contenimento dei costi operativi.

Infine, proseguirà il piano di ricambio generazionale secondo le entità già definite dal suddetto Piano Industriale, correlato principalmente all’iniziativa di esodo, prevedendo, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso entro il 2018 di ca. 130 nuove risorse, prevalentemente di prima occupazione.

 

Nuovo piano Cave, Grandi (Aib): basta tergiversare

in Ambiente/Daniela Grandi/Economia/Gabeca/Personaggi by

“Non è possibile tergiversare sul nuovo piano cave provinciale: per le aziende è importante pianificare sotto il profilo degli investimenti e lavorare in maniera consapevole in modo da creare piani di sviluppo. La pianificazione  è fondamentale anche per la tutela dell’ambiente”. A dirlo – secondo quanto riportato da Bresciaoggi – è stata la presidente del settore estrattivo di Aib Daniela Grandi, presente alla cava Vezzola di Montichiari per il Cava Day.

Sono circa 550, riferisce BsNews.it, gli studenti delle scuole superiori bresciane che ieri hanno preso parte alla giornata promossa dall’Associazione industriale bresciana. L’iniziativa era finalizzata a promuovere una corretta informazione sulle attività estrattive, troppo spesso demonizzate a prescindere e confuse con le discariche.

L’open day ha riguardato cava Vezzola di Montichiari, Dolomite Franchi di Marone, Fassa Bortolo e Lombarda Marmi di Botticino, Euromas di Nuvolera, Edilquattro di Ghedi, Breccia Aurora di Gavardo e Carpenedolo, Gruppo Gatti di Lograto, Eredi Ventura di Rezzato e Bettoni di Rovato.

 

La comunicazione d’impresa: l’ingrediente segreto dell’innovazione | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Rubriche/Web e digitale by
Giroidea

Il cambio epocale. Si è assistito negli ultimi anni ad uno stravolgimento epocale in termini di metodologie di lavoro, di campagne comunicative e strategie di dialogo con il cliente. Questo ha messo in atto una “selezione naturale”, i cui veri superstiti sono stati, come sempre, i comunicatori che hanno saputo sfruttare questo cambiamento, cavalcandolo e aggiornandosi prima di chiunque altro.

In questo “processo”, costituito dallo spostamento delle abitudini quotidiane dall’offline all’online, i veri innovatori risultano essere coloro che riescono a parlare con le persone in modo diretto ed efficace, indipendentemente dal mezzo utilizzato per farlo. Si può dire che l’innovazione abbia individuato, come ingrediente segreto, proprio la comunicazione.

L’imprenditore 4.0 è stato il soggetto principale di questo cambiamento. Sono tanti quelli che ci hanno “messo la faccia”. La “loro” innovazione l’hanno manifestata rapportandosi con l’esterno. Chi tra di loro ha saputo comunicare, ha iniziato a vedere i suoi clienti come appartenenti ad un “gruppo” meglio: una community.

Perché oggi è vincente creare una comunicazione con i propri gruppi di clienti? Le persone hanno la necessità di sapere cosa stanno acquistando e in cosa consistano i servizi di cui fanno quotidianamente uso; vogliono conoscere chi quei servizi li ha immaginati e studiati. Chi c’è dietro a un prodotto/servizio (Imprenditore/Brand)? Qual è la sua storia, quali sono stati i suoi successi (anche i fallimenti), quali motivazioni ci sono dietro e dentro ad ogni suo prodotto/servizio.

L’innovazione, tramite la ricchezza della comunicazione d’impresa, ha creato un paradosso: se da un lato si è ridotto il contatto umano, sostituito da una serie di servizi fruibili senza mai parlare realmente con altre persone, dall’altro ha messo l’imprenditore sotto i riflettori, rendendolo più “vero” agli occhi del cliente. Non possiamo immaginare Amazon senza pensare alla mente di Jeff Bezos, né parlare di Facebook dando per scontato che stiamo anche un po’ parlando del nostro “amico” Mark.

Possiamo invece parlare di Nike e Adidas immaginando solo il brand e uno dei prodotti che conosciamo, senza avere la più pallida idea di chi sia seduto al tavolo di “quelli che contano” all’interno di queste aziende.

Questo la dice lunga sulle pressioni a cui un imprenditore di successo debba sottoporsi, ma allo stesso tempo consente all’imprenditore stesso di poter sbagliare, trasformando un punto di debolezza in un punto di forza. Portiamo l’esempio di Elon Musk e dei suoi famosi Tweet in cui aggiorna in diretta l’andamento delle missioni di SpaceX, senza nascondere incidenti, imprevisti, esplosioni… tutto per rendere i suoi successi ancora più straordinari.

Il tweet

La maggior parte degli esperti in materia non avrebbe scommesso un centesimo sul successo di una strategia del genere. Invece si è rivelata vincente in quanto mette al centro il lettore – l’utente –coinvolgendolo nella sensazione esperienziale che si stia provando tutti insieme a raggiungere Marte.

È proprio questo lo scopo di una strategia comunicativa d’impresa innovativa e all’avanguardia: far sentire l’utente come parte dell’impresa, indipendentemente dal fatto che quell’utente si sia già convertito in cliente.

Quali sono le competenze comunicative necessarie per innovare?

Non esiste la ricetta perfetta, ma sicuramente una delle caratteristiche indispensabili dell’imprenditore innovatore è la visione d’insieme. Il vero innovatore non deve avere competenze tecniche specifiche, ma deve essere in grado di guidare chi quelle competenze le ha. Sembra facile no?

La realtà è che non è sufficiente avere una visione precisa della direzione in cui si vuole andare, o portare la propria impresa, occorre saper comunicare quella visione a tutti: dipendenti e collaboratori, al cliente e al mondo, facendo sentire la propria voce. E non è da tralasciare il fatto che il vero innovatore ha l’umiltà di cambiare direzione, spiegandone le motivazioni e mettendosi a nudo.

L’evoluzione fisica e offline come conseguenza di quella digitale a Milano

Parlando di evoluzione digitale che ha conseguenze sulla nostra vita quotidiana, portiamo  l’esempio milanese di Foorban, definito come il primo ristorante digitale in Italia. Anche in questo caso la qualità è l’ingrediente imprescindibile, cui seguono capacità digital e, ospite d’onore, una comunicazione d’eccellenza (veicolata principalmente da Instagram). Oggi gli utenti/clienti sono disposti e pronti a fare nuove esperienze, a provare servizi nonostante siano in fase di rodaggio, anzi. Vogliono essere i primi a farlo per poterne parlare con le proprie cerchie (passaparola). Occorre sfruttare questa predisposizione: la comunicazione serve a creare il terreno fertile per queste condivisioni esperienziali che sono all’origine di ogni successo.

In quanto a innovazione, Milano è tra le città più reattive e propositive in Europa, sono molti gli esempi virtuosi. In un recentissimo articolo su “La Stampa” del 18.10.17 Alberto Mattioli definisce Milano come un ragionevole compromesso tra servizi di livello europeo e una piacevolezza di vita tutta italiana.

Il ruolo del Networking

Il ruolo di rilievo rivestito dalle capacità comunicative non è applicabile solo nei confronti del cliente, ma anche del Network a cui si appartiene. L’imprenditore innovatore deve imparare anche dagli errori altrui. Questo per ridurre al minimo i rischi. Solo appartenendo ad un valido Network, in cui la parola chiave sia lo “scambio” sincero e onesto, questo diventa possibile.

La sfida di rendere l’Italia più ospitale per le nuove imprese è una delle attività che Innovation Club vuole affrontare dibattendo e presentando casi studio concreti. Aiutiamoci tutti a rendere questo percorso positivo creando le premesse costruttive per andare tutti in questa direzione. Non resta che lavorarci, confrontarsi, anche sbagliare, rimodulare e, solo così, innovare.

Clima, nel Bresciano sono 81mila le imprese interessate

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Tendenze by
Clima, le aziende coinvolte a Brescia sono numerose

Sono circa 2 milioni in Italia, 240 mila in Lombardia e 81mila a Brescia le imprese attive nei settori interessati direttamente dall’azione climatica, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2017 e 2016 relativi ai settori individuati dalla Commissione Europea (agricoltura, silvicoltura, acquacoltura, infrastrutture ed edifici, energia, assicurazioni e turismo). Imprese con un forte impatto occupazionale, 3,6 milioni gli addetti nel Paese e 618 mila in Lombardia, e di fatturato, con rispettivamente circa 500 miliardi e 114 miliardi di euro all’anno. I dati sono stati diffusi in occasione di Climathon, l’hackathon di 24 ore sui cambiamenti climatici organizzato insieme all’innovation hub di Lomazzo, ComoNExT, al Politecnico di Milano fino a domani e in contemporanea con altre 111 città di 44 paesi in tutto il mondo.

I settori interessati dall’azione climatica in Lombardia. Sono 240 mila imprese e 618 mila addetti nei settori connessi o vulnerabili a fronte di episodi e cambiamenti climatici, tra edilizia, agricoltura, energia, turismo e settore assicurativo. Pesano il 13% delle imprese nazionali e il 17% degli addetti e producono un fatturato di 114 miliardi all’anno. I lavori di costruzione specializzati sono i più rilevanti con oltre 90 mila imprese attive e 180 mila addetti, seguiti dal turismo con complessivamente circa 60 mila imprese e dall’agricoltura con 45 mila. Circa 2 mila le imprese del settore energetico. Tra i territori Milano è prima con 66 mila imprese e 256 mila addetti, seguita da Brescia (36 mila imprese e 81 mila addetti), Bergamo (29 mila imprese e 71 mila addetti), Varese (18 mila imprese e 36 mila addetti ) e Pavia (17 mila imprese e 26 mila addetti).

I settori interessati dall’azione climatica in Italia. Sono quasi 2 milioni le imprese e 3,6 milioni gli occupati per un fatturato che è di circa 500 miliardi di euro. Prevale il settore agricolo con 723 mila imprese attive, poi i lavori di costruzioni specializzati con circa mezzo milione di attività e il turismo con quasi 400 mila. Tra le regioni dopo la Lombardia, che è prima, vengono il Veneto (164 mila imprese, 330 mila addetti e 30 miliardi di fatturato), il Lazio (160 mila imprese, 363 mila addetti e 170 miliardi di fatturato), la Campania (158 mila imprese, 226 mila addetti e 11 miliardi) e l’Emilia Romagna (156 mila imprese, 354 mila addetti e 43 miliardi). Tra le province prime Roma (100 mila imprese, 277 mila addetti e 167 miliardi di fatturato), Milano (66 mila imprese, 256 mila addetti, 90 miliardi), Torino (58 mila, 114 mila e 26,4 miliardi) e Napoli (57 mila, 104 mila e 6,3 miliardi).

SCARICA I DATI DELLE AZIENDE INTERESSATE DALLE VICENDE CLIMATICHE

Il ministro Poletti lunedì a Pontevico per festeggiare la Scalvenzi

in Cooperative/Economia by

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti lunedì 30 Ottobre 2017 sarà tra gli ospiti del pomeriggio di celebrazioni per il 35° anno dalla nascita della Cooperativa Scalvenzi. L’appuntamento è alle ore 14.30 nella sede a Pontevico in via Strada Francesca II Tronco, 95, a fianco dell’uscita dal casello A21 di Pontevico.

Il pomeriggio si apre con un breve saluto del Presidente di Scalvenzi, del Sindaco di Pontevico e dei
rappresentanti di Lega Coop e Confcooperative. A seguire due tavole rotonde moderate dal Direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, alle quali parteciperanno il Ministro, alcuni dei principali esponenti del mondo della cooperazione e le più grandi realtà del settore della raccolta differenziata dei rifiuti. Successivamente il Ministro Poletti incontrerà alcuni imprenditori e rappresenti delle Associazioni di categoria.

La Cooperativa Scalvenzi nasce nel 1982 a seguito della crisi della Fratelli Scalvenzi Snc, storica azienda
della Famiglia Scalvenzi operante a Pontevico da decenni e marchio noto e consolidato nel mondo per la
produzione di macchine agricole. Negli anni successivi la Cooperativa inizia a guardare al settore dell’ecologia e della raccolta dei rifiuti. Nel 1988-1989 la Cooperativa Scalvenzi acquista la Tecneco, piccola realtà che produce compattatori per rifiuti, e nel giro di qualche anno cesserà la produzione di macchine agricole, specializzandosi appunto nel settore dei rifiuti. In tempi più recenti è da segnalare, fra il 2012 e il 2013, la partecipazione della Cooperativa alla costituzione di una start up innovativa per la produzione dello scooter elettrico ME. La cooperativa nel 2017 ottiene significativi risultati commerciali: amplia e consolida il proprio mercato al Nord e raggiunge il fatturato di quasi 9 milioni di euro.

Autostrada Valtrompia, Pasini da Del Rio: cantieri al via entro l’anno

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture by

Questa mattina una delegazione di Associazione Industriale Bresciana, guidata dal presidente Giuseppe Pasini e dal direttore Marco Nicolai, insieme a una rappresentanza di imprenditori della Valle Trompia, ha incontrato il Ministro Graziano Delrio, il Presidente di ANAS, dr. Gian Vittorio Armani e il suo staff tecnico e giuridico nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per un confronto volto ad assumere garanzie sul progetto del raccordo autostradale della Valle Trompia.

In tale occasione è stato sottolineato come il territorio sia a forte vocazione manifatturiera, che trova nella viabilità un requisito funzionale e indispensabile per continuare a trasformare le potenzialità in risultati concreti. La Valle Trompia conta oltre 8.000 unità locali per un totale di 32.700 addetti, corrispondenti a più del 7% del totale sia delle imprese che degli addetti della provincia di Brescia. Le unità locali del manifatturiero sono quasi 2mila (il 13,3% del totale delle unità locali manifatturiere bresciane) e danno lavoro a quasi 18mila addetti (il 12,5% del totale degli occupati).

L’incontro di oggi aveva come obiettivo verificare con il Ministro ostacoli e problematiche che ancora si frappongono con l’inizio dei lavori, per capire insieme quali iniziative intraprendere per risolverli e garantire alla comunità la realizzazione del raccordo autostradale.

AIB, nel corso degli ultimi 20 anni, ha seguito in prima linea l’andamento di questa interminabile vicenda, spendendosi per la sua risoluzione e monitorando la situazione grazie anche ad appositi studi come quello commissionato ad ottobre 2016 al Gruppo CLAS, che ha consentito di poter supportare le richieste avanzate alle Istituzioni con dati puntuali. Dallo studio risulta, tra l’altro, che dal punto di vista dei tempi di percorrenza, la realizzazione completa dell’infrastruttura comporterebbe un risparmio monetizzato, tra veicoli passeggeri e veicoli pesanti, di 1,5 miliardi di euro in 30 anni. Dal punto di vista ambientale, con riferimento alle sole emissioni nocive, il risparmio complessivo in 30 anni di esercizio ammonterebbe a 48 milioni di euro, in termini di minori esternalità negative.

La Valle Trompia ha sempre avuto una forte caratterizzazione industriale: l’indice di specializzazione manifatturiera rispetto alla provincia, già pari a 1,50 nel 2001, è cresciuto a 1,56 nel 2007 e, nonostante la crisi, ha raggiunto il valore di 1,59 nel 2014. Nonostante le difficoltà logistiche, il manifatturiero ha quindi costantemente rafforzato il proprio peso nell’economia della Valle, anche se la situazione è ormai critica per le imprese e per gli abitanti.

Nell’incontro, occasione di confronto anche sui recenti pronunciamenti del TAR, preso atto che le ragioni del momentaneo stallo afferiscono al contenzioso in corso, si sono raccolte le assicurazioni del Ministro ad una azione volta a garantire la realizzazione del progetto e la contrattualizzazione dell’appalto in tempi veloci per permettere l’apertura dei cantieri.

Al termine dei lavori, il Ministro Delrio ha dichiarato: “Considero l’opera strategica per il territorio e, seppur il complesso di ricorsi e pronunciamenti abbia scatenato una “tempesta perfetta”, confido che la soluzione su cui Anas sta lavorando possa perfezionarsi al più tardi per dicembre”.

Il Presidente di Anas, Gian Vittorio Armani ha ribadito: “Anas è assolutamente risoluta a procedere alla contrattualizzazione dell’opera seppur nelle more di un pronunciamento del Consiglio di Stato infatti ciò che è in discussione è il risarcimento del danno che spetterebbe a Salini e non chi debba fare l’opera. E’ questo l’impegno che abbiamo preso e procederemo in tal senso”.

Conclude Giuseppe Pasini, Presidente di AIB: “Oggi, la disponibilità del Ministro Delrio e le parole del dr. Armani, Presidente di Anas, ci hanno confermato la volontà che l’opera sia cantierizzata, formalizzando gli impegni contrattuali entro fine ottobre o al più tardi entro il pronunciamento del Consiglio di Stato del 14 dicembre. E’ stata ribadita l’importanza strategica che il raccordo autostradale riveste per tutta la Valle e in ultima istanza per tutto il territorio bresciano. Confido quindi, come ipotizzato, che si possa inaugurare l’anno con la tanto attesa apertura dei cantieri”.

Giovedì 26 ottobre alle 18 seminario gratuito di edilizia in Confartigianato

in Economia/Edilizia/Eventi/Infrastrutture by

Tra ottobre 2010 e luglio 2017 le famiglie italiane hanno speso 169,1 miliardi di euro, pari ad una media di 24,7 miliardi l’anno, per ristrutturare casa e per renderla più efficiente dal punto di vista energetico. In crescita soprattutto la richiesta di incentivi per gli interventi di risparmio ed efficienza energetica nel 2016 sono state presentate 408.032 domande, per un spesa complessiva di 3,4 miliardi di euro, con un aumento del 21,5% del numero di domande rispetto al 2015. Questi i recenti dati di uno studio di Confartigianato che stima in 2.771.000 i proprietari di immobili intenzionati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione. Una strada, quella del risparmio energetico, che anche i costruttori hanno cominciato a percorrere, seguendo nuove linee costruttive di performance, sicurezza sismica, efficienza energetica, resistenza al fuoco e qualità acustica e che verranno presentate nel seminario formativo gratuito e aperto a tutti gli addetti del settore, organizzato da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, giovedì 26 ottobre, alle ore 18, presso la sede centrale di via Orzinuovi 28 a Brescia. Al seminario intitolato: “Soluzioni costruttive per edifici sismo-resistenti ad elevato risparmio energetico interverrà, dopo i saluti del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e del presidente della categoria Edilizia di Confartigianato Brescia Pierangelo Landi, Marco Manganello Ceo di Ecosism. La partecipazione è gratuita. Per confermare la propria presenza si invita a compilare la scheda di iscrizione via email a area.categorie@ confartigianato.bs.it oppure telefoncando al numero 030/3745283, oppure visitando il sito www.confartigianto.bs.it o scaricando l’apposita App di Confartigianato.

 

Edilizia, stabile il mercato della casa a Brescia nel 2017

in Economia/Edilizia by
Tecnocasa - immagini da ufficio stampa www.bsnews.it

Nella prima parte dell’anno i valori immobiliari di Brescia sono rimasti sostanzialmente stabili (-0,3%). A Crocifissa di Rose si registra una diminuzione dei prezzi delle tipologie medio – usato nella prima parte del 2017. Infatti la maggioranza delle compravendite si è concentrata sulle tipologie più signorili con un budget più elevato (200-300 mila €) oppure su piccoli tagli da mettere a reddito grazie al ritorno degli investitori. Questi ultimi infatti si sono orientati su bilocali intorno a 100 mila €: in zona infatti esiste una buona domanda di immobili in affitto alimentata da studenti e da coloro che lavorano presso gli Spedali Civili di Brescia e presso l’istituto clinico città di Brescia. Piace anche il fatto che ci siano vicine due fermate della metropolitana (San Faustino e Mompiano). Si ricercano tipologie già arredate, un bilocale costa 450-500 € al mese, un trilocale 500-600 € e un quadrilocale 600-650 €. Il contratto più utilizzato è quello a canone concordato con cedolare secca.

Crocifissa di Rose offre condomini degli anni ’50 che, in buono stato, costano 1700-2000 € al mq. Si tratta di immobili costruiti con criteri architettonici di medio alto livello e quasi sempre dotati di portineria.  Non lontano dagli Spedali Civili sorge Costalunga, zona prestigiosa che offre ville degli anni ’80-’90: i valori partono da 500 mila € per le bifamiliari e arrivano a 1,5 milioni di euro per quelle singole. Sono stabili i prezzi immobiliari della zona di Mompiano e di Colle San Giuseppe mentre sono in diminuzione quelli del Villaggio Prealpino. Mompiano è un quartiere servito, centrale e con un’offerta abitativa che spazia dalle soluzioni indipendenti di prestigio agli appartamenti in palazzine. Le prime si concentrano prevalentemente nella zona periferica di Colle San Giuseppe. La maggiore distanza dal centro città e la bassa presenza di servizi hanno determinato un calo delle richieste. Le quotazioni sono di 2000 € al mq. Mompiano, dove acquistano anche coloro che vivono in altri quartieri, è apprezzata perché offre aree verdi ed appartamenti più recenti. I prezzi si aggirano intorno a 1400 € al mq.

In calo i valori immobiliari nel Villaggio Prealpino dove si segnala un mercato prevalentemente interno. Si trovano soprattutto soluzioni “Padre Marcolini” costruite alla fine degli anni ‘50 e che incontrano meno il favore degli acquirenti considerando anche il fatto che il quartiere è anche più periferico, nonostante sia ben collegato con la metropolitana. Al contrario hanno tenuto il valore le soluzioni simili che si trovano invece a Villaggio Montini proprio perché più centrale. Qui si trovano soluzioni indipendenti di 70-80 mq che ristrutturate sono acquistabili a 180-190 mila € mentre da ristrutturare si valutano 140mila €. In questa prima parte dell’anno si segnala anche una buona parte di acquisti ad uso investimento oltre che di prima casa. La zona infatti vanta la presenza di Ospedale ed Università e di conseguenza si registra una buona domanda di locazioni da parte di studenti provenienti da altre città e dalle valli bresciane e da parte di lavoratori fuori sede. Gli investitori impiegano cifre medie di 60-90 mila €. Per un bilocale si spendono intorno a 400-450 € al mese, per una stanza singola 100-150 € al mese. Si stipulano contratti transitori e a canone libero.

Prezzi in lieve aumento nelle zone di S. Anna e Villaggio Badia e Violino sulle tipologie usate ed in buono stato dal momento che, in zona, non è presente molto nuovo e spesso ha quotazioni non sempre alla portata dei potenziali acquirenti. Il mercato in entrambi i quartieri è costituito da acquirenti alla ricerca di prima casa, possibilmente soluzioni indipendenti e con basse spese condominiali. S. Anna è il quartiere più vetusto dove prevalgono i condomini senza ascensore e, per questo, si apprezzano soprattutto i primi piani. Il prezzo di una soluzione in buono stato si aggira intorno a 1100 € al mq, da ristrutturare siamo intorno a 600-800 € al mq. In quest’area prevalgono le tipologie Ina Casa e in edilizia cooperativa.

A Villaggio Badia e Villaggio Violino prevalgono le villette bifamiliari: il trilocale disposto su un piano unico da 70-80 mq e completamente da ristrutturare costa tra 90 e 110 mila €, se ristrutturato l’esborso sale a 125-140 mila €. Esistono poi tipologie più ampie disposte su due livelli per un totale di 110 mq e con giardino su 3 lati che, da ristrutturare, costano 160-175 mila € e ristrutturate valgono 170-185 mila €. L’area di Sant’Anna è caratterizzata da palazzine ed appartamenti dal valore di 600 € al mq (da ristrutturare), ma offre anche soluzioni Ina Casa da 80 mq il cui prezzo, se ben tenute, si attesta su 115 mila €. La domanda di soluzioni in affitto è buona, alimentata soprattutto da coppie giovani. Si stipulano soprattutto contratti a canone libero con cedolare secca. Il canone di un bilocale si attesta su 400 € al mese, quello di un trilocale su 500 € al mese, mentre per una villetta si spendono circa 650 € al mese.

Sono stabili le quotazioni immobiliari a Chiesanuova, La Noce e Folzano, in lieve ribasso nella zona di Villaggio Sereno nella prima parte dell’anno. La motivazione della contrazione dei valori va ricercata nel fatto che quasi sempre le abitazioni devono essere ristrutturate e nella maggiore offerta presente in zona causa un ricambio generazionale in atto. Si registra comunque un mercato attivo, è in crescita infatti il numero di richieste e di compravendite in questa zona della città. A comprare sono quasi esclusivamente persone in cerca della prima casa, si tratta sia di coppie e famiglie al primo acquisto e sia di persone che necessitano di una soluzione migliorativa. In zona Chiesanuova l’offerta immobiliare è di qualità bassa, con immobili popolari ex Ina Casa ed Ex Ferrovie le cui quotazioni si aggirano intorno a 800-1000 € al mq. Acquistano prevalentemente persone con bassa disponibilità di spesa. Piace sempre Villaggio Sereno quartiere più ambito dove la quasi totalità dell’edilizia riguarda villette di tipo “Padre Marcolini” realizzate tra gli anni ’60 e ’70, accanto a cui ci sono sporadiche palazzine di piccole dimensioni. Le quotazioni della zona per un usato in buone condizioni oscillano intorno a 1000-1300 € al mq.
Il quartiere La Noce è prettamente residenziale e vede la presenza di casali di fine ‘800 ed inizi ‘900, quasi sempre ristrutturati e valutati in buono stato 280 -300 mila €. Folzano è una zona leggermente distaccata e più decentrata, dove prevale un’edilizia di tipo economico-popolare e villette realizzate a partire dalla metà degli anni ’80. Sono presenti inoltre degli immobili di nuova costruzione.

Infertilità, articolo scientifico certifica il test della bresciana I-Vitae

in Economia/Startup by
Infertilità, la bresciana I-Vitae ha preparato un test
E’ possibile valutare l’infertilità inspiegata attraverso un test diagnostico, partendo dal presupposto che il 40 per cento delle gravidanze mancate ha una spiegazione nel sistema immunitario. A dirlo è un articolo appena pubblicato sulla rivista scientifica Minerva Ginecologica, che “certifica” la bontà del testo messo sul mercato da I-Vitae, società con base tra Varese e Brescia già premiata a Berlino.
“Il test – come scrive l’Ansa – si esegue con un semplice prelievo di sangue e in dieci giorni si può sapere se il proprio sistema immunitario è in grado di supportare la gravidanza. In caso positivo, si possono prendere provvedimenti consapevoli, del tutto naturali, per riequilibrare i valori”.
L’indagine pubblicata è stata condotta su 2.200 donne, e nel 2016 è stata testata nell’ambito di uno studio clinico, e ha dimostrato che le donne positive hanno solo il 2,9% di probabilità di concepire, rispetto al 36,6% di quelle negative.
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