Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Marzo 2018

Pasqua, la mappa delle imprese del regalo religioso in Italia e a Brescia

in Economia/Tendenze by
Regali religiosi a Brescia

È tempo di Pasqua, festività religiosa per eccellenza. Dalla classica icona da appendere in casa al ciondolo con l’immagine sacra, dai prodotti dei monasteri ai rosari, dall’angioletto colorato per la stanza dei bambini fino ai candelieri, alle statuette in marmo o alabastro e ai santini da collezione, sono solo alcuni degli oggetti o idee regalo a tema religioso. E sono 718 nel 2017 le imprese italiane specializzate nel commercio di articoli religiosi e arredi sacri, in crescita del 4,2% rispetto al 2012 con circa 1300 addetti e 33 milioni di business. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese a fine 2017.

Prima città Roma, Campania tra le regioni. A Venezia oltre cento addetti. Se tra i territori Roma fa la parte del leone con 98 di queste attività (+15% in cinque anni, quasi 300 addetti e oltre 20 milioni di business), tra le regioni è la Campania a imporsi con 131 localizzazioni e quasi 200 addetti. E tra le prime 15 molte si collocano al centro sud: dopo Roma vengono Napoli (48, +12%, 50 addetti), Foggia (41, +21%, 122 addetti), Caserta (33), Bari (22), Salerno (20). Benevento e Perugia (19), Ancona (18), Palermo e Milano (15). Molti gli addetti a Venezia (14 imprese e oltre 100 addetti).

Per business, dopo Roma con oltre 20 milioni all’anno, ci sono Padova con 4 milioni, Bari, Venezia e Palermo con circa un milione.

Lombardia, Milano e Bergamo prime, cresce Brescia. Sono circa 50 le attività in regione. Le prime lombarde sono Milano (15 localizzazioni, stabili in cinque anni) e Bergamo con 14  attività. Brescia passa da 5 a 7 unità in cinque anni. In Lombardia il business annuo è di oltre mezzo milione.

Pasqua, il pranzo a Brescia vale 490 posti di lavoro

in Alimentare/Economia/Eventi/Tendenze by

Lombardia, i settori del pranzo di Pasqua, per un giorno, valgono 9 milioni in Lombardia e 25 in Italia, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Crescono le imprese di dolci, cioccolato, carni e spumante, +3% in Lombardia in cinque anni. Si tratta di quasi 3 mila imprese in Lombardia su 34 mila in Italia, con 15 mila addetti in Lombardia su 91 mila in Italia. La Lombardia pesa per business nel settore 3 miliardi, su un totale nazionale di circa 9 miliardi.

Lombardia: settori della Pasqua per aree territoriali. Prima Milano con 923 imprese, in crescita del 9,2% in cinque anni e 7 mila addetti, seguita da Brescia con 490 (+2,5%) e 1.600 addetti, Bergamo (332 e quasi mille addetti), Varese e Monza (circa 200 imprese e rispettivamente 2 mila addetti e quasi 600).

Italia: settori della Pasqua per aree territoriali. Prime Napoli con 3 mila imprese e 5 mila addetti, Roma con quasi 2 mila imprese e 4 mila addetti, Bari con circa 1.400 attività e 3 mila addetti, Torino con quasi 1.200 e circa 3 mila e 500 addetti.

Pasticcerie, business in crescita, + 10%. Uovo per i piccoli e colomba per il pranzo pasquale, va il prodotto artigianale

Commenta Pietro Restelli – Presidente Associazione Panificatori Milano Monza e Brianza e Province (aderente a Confcommercio Milano):

“Cresce il business per la Pasqua, + 10% rispetto all’anno scorso. È segno di attenzione alla tradizione e al prodotto di qualità e artigianale. Gli acquisti, in crescita, determinano conseguenze positive per gli affari. Le vendite sono infatti iniziate da circa 2 settimane e sono al massimo in questi giorni, in vista del pranzo pasquale col prodotto di qualità.

Per quel che riguarda la tendenza, il 2018 non si discosta dall’anno che lo ha preceduto. La colomba artigianale è preferita dagli adulti. Per i più piccoli l’uovo rappresenta sempre un momento di festa, attesa e sorpresa. Il consumatore, attento e consapevole, acquista la qualità, con un occhio anche al prezzo”.

Contratti di rete ancora in crescita nel Bresciano: più 11,9 per cento

in Uncategorized by

Contratti di rete ancora in crescita in provincia di Brescia. Ai primi di gennaio 2018 il modello di collaborazione in rete tra imprese ha contato 192 adesioni, coinvolgendo 469 aziende bresciane. Secondo i dati (aggiornati al 3 gennaio) di Unioncamere Lombardia – Infocamere elaborati dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia, nell’ultimo anno i contratti stipulati sono cresciuti dell’11,9% e le imprese che hanno unito le forze sono aumentate del 12%. Risultati, questi, che confermano Brescia al secondo posto in regione dopo Milano sia per il numero delle imprese partecipanti sia per il numero di contratti.

Industria ed attività professionali sono i settori bresciani più attivi nell’unire le forze, insieme concentrano più della metà delle imprese coinvolte. Tra le imprese che operano nelle attività manifatturiere le più inclini a partecipare a progetti di aggregazione sono quelle della fabbricazione di prodotti in metallo (61 imprese cresciute nell’ultimo anno del 9%).

Nei servizi professionali le imprese propense a fare rete si occupano di attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale con un peso del 5,8% sul totale. Nell’ultimo anno il settore che ha visto crescere notevolmente il numero delle imprese in rete è stato il comparto agricolo (+87%). Questo concentra il 9,2% delle aziende rappresentando il terzo settore per numerosità di imprese aderenti.

Le società di capitali si confermano la forma giuridica prevalente nei contratti di rete con il 64% del totale, tuttavia nell’ultimo anno sono cresciute considerevolmente le società di persone (+93%) e le cooperative (+4,8%). Queste ultime sono caratterizzate da una spiccata vocazione a collaborare, dato che 5,7 cooperative ogni cento registrate hanno sottoscritto un contratto di rete.

Nella maggior parte dei casi si tratta di micro aggregazioni d’impresa, circa il 60% delle reti bresciane risulta infatti composto da meno di 4 imprese. Nell’ultimo anno, il modello di collaborazione si è irrobustito poiché le reti con più di 10 imprese aderenti cresciute del 21% portandosi al 12% del totale. Anche le medie aggregazioni hanno guadagnato terreno: le reti da 6-10 imprese rappresentano il 19,3% del totale, on un aumento di 3 punti  percentuali rispetto al dato 2016.

Le imprese bresciane si associano prevalentemente con imprese che hanno sede in regione: il 63,0% dei contratti resta all’interno della Lombardia (per il 29% si tratta di imprese con sede in provincia). Nell’ultimo anno le collaborazioni extra lombarde sono aumentate rappresentando il 37,0% dei contratti di rete ( erano il 35% a gennaio 2017).

GLOSSARIO

CONTRATTO DI RETE:

Il contratto di rete è un istituto innovativo nel nostro sistema produttivo e realizza un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti ed obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto di rete è stipulato da più imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.

A tal fine gli imprenditori si impegnano a collaborare in forme e in ambiti predeterminati e attinenti all’esercizio delle proprie imprese sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa.

Gli strumenti per formalizzare tale collaborazione sono di tue tipi:

RETE CONTRATTO: Contratto stipulato tra imprese per condividere uno o più obiettivi e un programma comune, ma senza dar luogo a un soggetto giuridico autonomo e distinto dalle imprese contraenti. Il contratto può avere anche un fondo patrimoniale comune e un organo comune. È soggetto ad iscrizione nel Registro delle Imprese nella posizione di ciascuna impresa partecipante.

RETE SOGGETTO: Contratto stipulato tra imprese, dotato di fondo patrimoniale e di organo comune, che acquista soggettività giuridica autonoma iscrivendosi alla sezione ordinaria del Registro Imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede.

 

 

 

Effepi, da Brescia al Salone del mobile con il nuovo catalogo

in Economia/Eventi/Evidenza/Fiere by
Un rubinetto della linea Bek

Un mood insolito, che strizza l’occhio al cinema, veste il nuovo catalogo di rubinetterie firmato Effepi. Un catalogo del tutto singolare e lontano da qualsiasi cliché, che si ispira a uno dei capolavori di Lars Von Trier: Dogville.

Nel film il regista sceglie di mettersi al servizio degli attori che vengono valorizzati ed enfatizzati a discapito del superfluo: gli oggetti di scena e i personaggi principali emergono in un set privato di elementi di corredo. Solo ciò che conta in quel momento è sottolineato, come in una rappresentazione teatrale in cui sul palcoscenico sono presenti solo i protagonisti.

Allo stesso modo, all’interno del catalogo Effepi 2018 rubinetti, docce, accessori e complementi sono valorizzati come gli attori principali di una commedia, protagonisti indiscussi che fanno capolino tra le pagine, catturando l’attenzione dello spettatore. Le ambientazioni minimali, in perfetto stile anni Trenta, ripropongono frame del film: dettagli ed elementi di scena sono poveri ed essenziali, i prodotti Effepi appaiono ancor più enfatizzati nel contrasto tra antico e moderno, tra semplicità e design.

Come nel film, la curiosità è che le stanze da bagno in realtà non esistono: gli ambienti sono disegnati con il gesso sul palco di un ipotetico teatro, porte e pareti sono soltanto immaginate e le luci sono puntate sugli articoli Effepi.

Lo stand al Salone del Mobile ricreerà queste atmosfere: il visitatore sarà proiettato in una dimensione onirica, pronto a vivere un’esperienza in cui sarà egli stesso protagonista accanto ai rubinetti, un attore che si muove curioso tra le strade di un “villaggio” composto da innumerevoli ambienti bagno.

La novità del catalogo 2018 è nell’ispirazione, nel rimando ad uno stile unico ed essenziale.

Gli articoli Effepi, come quelli dell’innovativa e decisa serie Bèk, mantengono elevati standard di qualità: forme semplici e movimenti morbidi danno vita a questa collezione, il cui design trae origine dalla simbiosi tra la flessuosità del corpo e l’armonia della leva che comanda una cartuccia a dischi ceramici da 25 mm. La profondità e completezza di gamma permettono di inserire questa collezione di livello alto in sale da bagno uniche e degne di nota. La linea Bèk si presta, inoltre, perfettamente al nuovo trattamento galvanico superficiale Silver Black di Effepi, valore aggiunto ed inimitabile.

Collegio Costruttori Edili Ance, Scalvi è il nuovo direttore

in Economia/Edilizia/Nomine by
Alessandro Scalvi, nuovo direttore del Collegio Costruttori Edili di Brescia

Da Dirigente Responsabile Area sindacale affianca da 9 anni il Direttore Francesco Zanframundo, che continua a collaborare con l’Associazione di via Foscolo

Avvicendamento nel segno della continuità al Collegio Costruttori Edili Ance Brescia: il dottor Alessandro Scalvi ha assunto l’incarico di Direttore di Ance Brescia – Collegio Costruttori, subentrando al geometra Francesco Zanframundo. Il Direttore uscente continua a collaborare con l’Associazione di via Foscolo, nella quale entrò a far parte nel 1978, inserito nello staff dei funzionari, occupandosi del settore sindacale, divenendone Direttore nel 2008, dopo due anni come vicedirettore.

Scalvi ha ricoperto l’incarico di Dirigente Responsabile dell’Area Sindacale, e nel nuovo ruolo potrà mettere a frutto la consolidata esperienza maturata in un ambito di grande rilevanza per il mondo della rappresentanza imprenditoriale, da lui maturata in seno al Collegio edile da nove anni. In realtà già dal 2001, anno del suo ingresso in Ance Brescia, Scalvi da funzionario si è occupato di relazioni sindacali.

Quarantotto anni, laureato in Giurisprudenza, coniugato e padre di cinque figli, il dottor Alessandro Scalvi maturò all’inizio della carriera esperienze in uno studio legale e nella pubblica amministrazione. Nel (poco) tempo libero ama leggere, praticare il trekking leggero e il nuoto.

Nella comunicazione agli associati, il presidente Tiziano Pavoni richiama la continuità che caratterizza la nuova direzione, ad iniziare dal percorso sindacale di Ance Brescia, inoltre, il leader dei costruttori aggiunge: “Nell’augurare al direttore Scalvi un percorso ricco di soddisfazioni per lui e per noi tutti che ci riconosciamo in Ance Brescia e nella sua intensa attività, colgo l’occasione per ringraziare il geometra Francesco Zanframundo, verso il quale indirizzo, a nome degli associati tutti, i miei sentimenti di stima e riconoscenza per la sua preziosa collaborazione, sempre garantita con intelligente sensibilità”.

Ortofrutta, incremento a doppia cifra per il gruppo guidato da Salcini

in Alimentare/Bilanci/Economia by
Gianliuca Salcini, leader del gruppo ortofrutticolo

Prosegue l’ottimo stato di salute del gruppo guidato dall’imprenditore Gianluca Salcini, leader in Italia nella logistica di prodotti ortofrutticoli. Nel mese di febbraio le società Algol e Tabit hanno fatto registrare infatti una crescita a doppia cifra: il fatturato è aumentato del 14% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

A gennaio le aziende di Salcini avevano ottenuto un +16% alla voce “ricavi” rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, in controtendenza con l’andamento in calo della produzione industriale nazionale (l’Istat ha rilevato un -1,9% a gennaio rispetto al mese precedente).
 
A riprova di ciò, Gianluca Salcini conferma che la Algol, presso lo stabilimento di Alfianello (BS), specializzato nel deposito e lavaggio di imballaggi e della frigorefrigerazione, ha assunto 27 nuovi operai, un numero maggiore rispetto ai 25 preventivati a settembre 2017.
 
“Siamo orgogliosi dei risultati sopra la media – dichiara Gianluca Salcini –, significa che le strategie imprenditoriali attuate in questi anni stanno producendo i risultati sperati. E siamo orgogliosi di fare la nostra piccola parte, producendo ricchezza e pagando il 100 per cento delle nostre tasse in Italia”.

 

Somos, una startup per rendere più “smart” la mobilità personale

in Economia/Evidenza/Startup/Tendenze by
Somos

Smart-Oriented MObility Solutions (SOMOS) è uno spin-off dell’Università della Calabria ed è una Startup Innovativa. La società è orientata allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico per l’ingegneria

dei trasporti, con particolare riferimento a rilievi e analisi delle componenti della mobilità sia su mezzi privati, sia su mezzi pubblici, al controllo delle condizioni di circolazione veicolare in ambito urbano ed extraurbano, alle analisi di sicurezza stradale e, più genericamente, ad applicazioni di

smart mobility, nella più ampia accezione del termine.

Recentemente la neo costituita Startup ha partecipato all’Open Innovation Contest 7.0 di NTT Data, entrando tra le 10 startup italiane finaliste. 

Numerose sono le idee in fase di sviluppo collegati ad un’evoluzione intelligente della mobilità che è sempre più un problema aperto in Italia ed in tutto il mondo.

Un’app per fare scattare il semaforo verde

E’ una delle questioni che tocca gli automobilisti di tutto mondo: avere fretta di raggiungere un posto e trovarsi bloccati nel traffico a causa del semaforo rosso. Un problema che SOMOS sta provando a risolvere. 

L’utente che è in possesso dell’app può influenzare il rosso e il verde del semaforo riuscendo a sfruttare meglio l’onda verde e potenzialmente non trovandosi mai bloccato nel traffico. Si tratta di un progetto ambizioso e che, pur essendo ancora in fase di prototipo, ha suscitato l’interesse di grandi società.

Il sistema  non crea disparità tra “chi paga e chi no” ma anzi permette di realizzare una regolazione del traffico naturale di cui beneficiano poi tutti gli utenti. 

Trasformare ogni auto in una “smart car” attraverso lo smartphone

Sempre attraverso un app è fornire a chi è al volante molte informazioni come lo stile di guida, la posizione del mezzo (per ricordarsi dove si è parcheggiato), l’analisi della ecosostenibilità di guida, lo storico dei propri viaggi. Il sistema è in grado di rilevare un’emergenza come una collisione e chiamare in automatico il soccorso.

Chiaramente l’App viene “accesa” prima di mettersi alla guida e spenta a macchina ferma.

Il sistema funziona senza la necessità di dispositivi IoT ma può essere integrato anche questa tecnologia.  Questo strumento viene fornito integrato ad un sistema GIS che permette poi l’analisi di tutti i dati raccolti per fare altre analisi qualitative come la pericolosità dei tratti stradali. Questi dati possono essere analizzati in un cruscotto web mobile o integrati ad un sistema gestionale. Risulta particolarmente utile a specifici contesti come la gestione delle flotte aziendali, dei mezzi pubblici (autobus, nettezza urbana) ma anche al mondo delle gare automobilistiche storiche e moderne.

Creare una competizione tra automobilisti per promuovere sicurezza e sostenibilità

Spesso quando si pensa ad una competizione automobilistica si pensa sempre al concetto di velocità. E’ invece possibile attraverso la misurazione dello stile di guida di creare delle vere e proprie competizioni. Attraverso la gestione della cosiddetta “Gamification” l’utente può accumulare punti o bonus per ogni prestazione di guida su un percorso urbano o extraurbano considerando anche la difficoltà dello stesso.  La promozione di uno stile di guida corretto rientra nel più generale concetto di “Health & Wealth“ e può quindi essere affine a programmi di Welfare aziendale soprattuto per particolari tipologie di lavoratori come quelli legati mondo dei trasporti.

Aiutare il corridore a migliorare le proprie prestazioni

Mobilità non significa solo automobile ma significa anche promuovere un’attività sportiva facilmente accessibile a tutti come la corsa.

Il runner può beneficiare di molteplici servizi attraverso un sistema digitale intelligente messo attraverso un’applicazione Smartphone.

> Dopo avere forma del piede e andatura è possibile fornire ai costruttori di scarpe dati per progettare una scarpa “su misura” fornite tramite un servizio di “abbonamento” in base alla frequenza di utilizzoe quindi all’usura;

> E’ possibile costruire dei programmi di formazione “su misura” che siano mirati a far svolgere 

al corridore neofita, amatoriale o professionista specifici training;

> Infine le prestazioni della corsa possono essere facilmente misurate e quindi creati delle iniziative ludiche dove corridori amatoriali possono gareggiare con i più esperti premiando non solo il tempo assoluto ma anche il miglioramento.

Intelligenza artificiale, il colosso saudita chiama Brescia…

in Economia/Innovazione/Partner 2 by

Divisible Global, società fondata da Michele Grazioli e che si occupa di intelligenza artificiale, spiega sempre di più le ali e questa settimana si inoltrerà alla volta dell’Arabia Saudita. Il gruppo è stato invitato a presentare le proprie innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale applicata all’automazione industriale al KFUPM/ISA SAS Symposium on Industrial Systems & Control (https://isa-saudi.org) del 27 e 28 marzo, una delle conferenze più importanti al mondo per il settore. «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento internazionale – spiega l’amministratore Michele Grazioli, ventiduenne di Soncino (CR) – perché sancisce un deciso passo avanti verso l’affermazione della nostra tecnologia tra gli standard di mercato. Il relatore della conferenza sarà il mio collega Dott.Gustavo Christian Klaebisch, project manager nel campo dell’ integrazione di soluzioni di intelligenza artificiale nei processi aziendali».

Ma in cosa consiste questa trasferta in Arabia? «In questi tempi – precisa Klaebisch – Di intelligenza artificiale si parla molto ma in pochi sanno realmente come applicarla. In Arabia mostreremo come la nostra tecnologia, basata su un algoritmo proprietario di correlazione causale, permetta di fare manutenzione predittiva, ossia di capire con sufficiente anticipo quando un macchinario andrà in fermo, cosi da risolvere il problema prima che porti ad un guasto serio».
Saudi Aramco è il padrone di casa. La compagnia nazionale saudita di idrocarburi, con un fatturato di oltre 300 miliardi, possiede la quasi totalità delle risorse di idrocarburi del regno. Dal punto di vista delle riserve e della produzione, l’azienda è di gran lunga la prima compagnia petrolifera mondiale. Tra gli invitati spiccano Siemens, General Electrics, Schneider Electric e Kaspersky che si confronteranno su diversi temi industriali. Divisible Global siederà al fianco di questi nomi altisonanti e spiegherà come l’intelligenza artificiale sviluppata dal gruppo possa migliorare il controllo sui loro sistemi, con l’obbiettivo di far risparmiare tempo e risorse. La presenza di Divisible Global in questo salotto di nomi altisonanti conferma la capacità tutta italiana di creare prodotti della qualità più raffinata al cospetto del mondo. E, con questo invito, anche stavolta all’Italia viene consegnato questo riconoscimento.

Qualche novità per le nostre latitudini? «La partnership con l’azienda bresciana ISINNOVA, laboratorio specializzato nello sviluppare idee, continua a gonfie vele – racconta Grazioli – e presto lanceremo con loro parecchie novità interessanti nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale applicata all’industria, tra cui un sistema di valutazione autonoma del grado di innovazione di un’azienda rapportato al settore di riferimento».

Integrare i processi dell’azienda “terzista” e guidarli verso il modello dell’Impresa 4.0 | INNOVATION CLUB

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

Lo scenario dell’azienda manifatturiera che opera come terzista

Il contesto delle aziende manifatturiere italiane che operano prevalentemente come terzisti è spesso caratterizzato da un numero di prodotti finiti estremamente elevato in virtù delle opzioni di personalizzazione rese disponibili al mercato.
Mantenere e accrescere i servizi di personalizzazione del prodotto e, al contempo, diminuire il tempo di evasione degli ordini sono punti di rilevanza strategica per queste aziende. Un altro aspetto strategico è la capacità di identificare e mantenere le date di consegna al cliente. Occorre stabilire quali sottogruppi o componenti debbano essere gestiti con logica “push” e cioè riapprovvigionati sulla base di un piano previsionale e quali con logica pull cioè a fronte di ordini di vendita acquisiti.
Ogni azienda di questo tipo necessaria una stretta integrazione tra l’ordine di vendita e il correlato ordine di produzione/assemblaggio al fine di determinare correttamente la data di consegna al cliente sulla base delle disponibilità dei componenti “push”, dei tempi di schedulazione dei sottogruppi “pull” e della situazione di carico dei reparti produttivi. Anche la determinazione dei costi è spesso resa difficoltosa dalla scarsa standardizzazione dei prodotti e si rende necessario un controllo sui margini di ogni singola lavorazione.

La soluzione SC-One

SC-One è una soluzione verticale basata sulla piattaforme software gestionale SAP Business One.  L’utilizzo del configuratore di prodotto consente una riduzione drastica del numero di codici di prodotti finiti da gestire e la focalizzazione dell’ufficio tecnico sulla manutenzione di poche distinte base e cicli e delle regole che ne governano la configurazione.
Il commerciale dispone di un questionario di opzioni che gli consente di configurare dei prodotti certamente producibili senza,ogni volta, interpellare l’ufficio tecnico per la verifica di fattibilità. Questo,  insieme alla non più necessaria codifica, consente di abbreviare notevolmente l’iter burocratico di acquisizione degli ordini.
Le scelte effettuate nel processo di configurazione sono memorizzate con l’ordine e sono disponibili per essere stampate sulla conferma d’ordine e sugli altri documenti rendendo chiaro e agevole il colloquio con il cliente.
Anche i listini di vendita variano in funzione della configurazione e di apposite regole che consentono di promuovere determinati mix di scelte piuttosto che altri. Un potente strumento di controllo verifica immediatamente le disponibilità dei componenti che entreranno nella configurazione e calcola la data di consegna considerando il carico delle risorse che si debbono utilizzare. L’ordine di produzione rimane saldamente agganciato all’ordine di vendita e ne recepisce immediatamente eventuali variazioni di quantità o date. La produzione si conclude poi col versamento a magazzino di un codice generico che però è visibile in una ubicazione virtuale intestata all’ordine cliente per cui è stato prodotto.
Il forecast delle vendite e il conseguente piano previsionale di produzione si possono definire indicando dei quantitativi di prodotti configurabili generici, accompagnati dalle percentuali di incidenza delle varie scelte di configurazione.
Il sistema calcola puntualmente il costo e il margine di ogni nuova configurazione offerta e, per ogni ordine di vendita, consuntiva i costi di acquisto, lavorazione esterna  e produzione interna effettivamente sostenuti. Viene cosÏ resa disponibile un’ampia gamma di analisi delle varianze e di marginalità del prodotto. Sc-One è particolarmente attento alle attività e alle problematiche dell’ufficio tecnico al quale rende disponibili le potenti funzionalità della soluzione, tra queste: una completa gestione delle modifiche tecniche integrata con la gestione del workflow, la gestione dei documenti e il sistema di classificazione.

Le Tecnologie dell’Industria 4.0 integrate a SC-One

Digital Workplace

Un Workplace interattivo che attraverso sistemi internet of thing e schermi digitali integrati aiuta l’operatore ad espletare le sue attività. I cambiamenti nel nostro modo di lavorare, la necessità di assumere e mantenere i migliori talenti richiedono una strategia orientata alla creazione di uno strumento che sia in grado di migliorare la collaborazione, la creatività e l’impegno. L’obiettivo finale del Digital Workplace è la creazione di un ambiente di lavoro  che abilita le persone a lavorare efficacemente sia come individui che come persone.

Smart Glass

Oggi è possibile applicare la realtà aumentata nei magazzini e nelle linee di produzione utilizzando gli Smart Glass. Il personale del magazzino ad  esempio può essere guidato dagli Smart Glass agli scaffali tramite tracce proiettate dagli occhiali, fino alla spedizione da lavorare.  Sul posto, gli occhiali forniscono diverse informazioni. Inoltre, possono svolgere la scansione del codice a barre e inviare i dati al computer centrale.

Visual Quality App

Un’applicazione che permette all’operatore di registrare manualmente su un disegno eventuali difetti presenti su un prodotto semilavorato i finito.

Artificial Intelligence

Un sistema di intelligenza artificiale che attraverso una telecamera in grado di riconoscere e scartare automaticamente pezzi difettosi. Il sistema è in grado di auto-apprendere e perfezionare continuamente la propria capacità di analisi.

Manufacturing Exectution System (MES)

E’ un sistema informatizzato che ha la principale funzione di gestire e controllare la funzione produttiva di un’azienda. La gestione coinvolge il dispaccio degli ordini, gli avanzamenti in quantità e tempo, il versamento a magazzino, nonché il collegamento diretto ai macchinari per dedurre informazioni utili ad integrare l’esecuzione della produzione come a produrre informazioni per il controllo della produzione stessa. SC-One possiede un flessibile sistema MES integrato.
Per maggiori informazioni: www.neosconsulting.it

Export, in Lombardia 63mila operatori per 110 miliardi di merci in un anno

in Economia/Export/Tendenze by

Sono 63 mila gli operatori economici lombardi che esportano ogni anno le loro merci nel mondo su circa 200 mila in Italia., per un valore di circa 110 miliardi di euro annui. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat- ICE, anni 2006-2016.

Export in crescita per la Lombardia. 89 miliardi di euro: è il valore dell’export lombardo nei primi nove mesi del 2017, +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2016. Circa un quarto di tutte le esportazioni italiane nella prima metà dell’anno sono partite dalla Lombardia. Milano con oltre 30 miliardi, Brescia e Bergamo con oltre 11, Monza e Brianza e Varese con oltre 7 miliardi sono i territori che esportano di più. Un anno positivo che vede una crescita dell’export a due cifre per Monza e Brianza (+15%), Cremona (+16%), Lodi (+14%). Bene anche le importazioni che crescono del 7,2% superando i 92 miliardi di euro, circa un terzo del totale italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Istat relativi al terzo trimestre 2017 e 2016.

Mercati in crescita. L’Europa si conferma il principale mercato per la Lombardia con il 70% circa dell’interscambio e una crescita del business coi paesi dell’Unione Europea (+ 7,3% l’export a quota 50 miliardi e + 8,2% l’import di 61 miliardi) e dei Paesi europei non UE (+3,6% l’import, +8,6% l’export). Bene gli scambi con Stati Uniti e America del nord (+14% l’export a 7,4 miliardi, +10% l’import a 2,7 miliardi). Anche col Sud America sale l’export del + 8%. Cresce il business con l’Africa centro-meridionale (+10,5% l’import, +5% l’export). Si rafforzano gli scambi con Cina, Giappone e Asia Orientale (export di 9 miliardi, +9%).

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