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Regione: approvato il Piano Cave della Provincia di Brescia

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 Approvato a maggioranza dall’Aula del Consiglio regionale il Piano Cave della Provincia di Brescia che resterà in vigore fino all’approvazione di un nuovo piano redatto secondo le prescrizioni della legge regionale 20/2021.  

Il piano prevede la riduzione dei volumi estraibili dai 70 milioni di metri cubi del precedente piano risalente al 2005 a 42 milioni (di cui 11 di residui del precedente piano), di fatto la metà. Il nuovo documento esclude inoltre le cave in falda e spinge sul recupero ambientale delle vecchie cave. Ridotti da 53 a 38 gli ambiti estrattivi.

Il relatore Giorgio Bontempi (FdI) ha illustrato il grande lavoro svolto in Commissione Ambiente dove in oltre tre mesi sono stati ascoltati ben 48 stakeholders. ”Finalmente – ha commentato Bontempi – dopo anni di proroghe, diamo un nuovo assetto normativo all’attività estrattiva in un territorio fortemente interessato da questa attività economica. Abbiamo cercato di tenere conto sia delle esigenze degli operatori economici che del rispetto dell’ambiente e ci sembra che il risultato finale raggiunto sia assolutamente positivo.”

Nel corso del dibattito sono stati presentati 2 ordini del giorno dal Gruppo Italia Viva-Azione e 27 emendamenti di cui tre proposti dalla Lega, due da Forza Italia, quattro da Lombardia Migliore, due dal Movimento 5 Stelle e i rimanenti dal PD.

Tra gli emendamenti presentati, l’Aula ha approvato quelli proposti dalla Legarelativi agli ambiti di Calcinato e Palazzolo sull’Oglio, mentre ha respintoquello relativo a Roncadelle.
Approvati anchedue emendamenti presentati dal gruppo Forza Italia relativi agli ambiti di Ghedi e Montirone.
Dei due ordini del giorno presentati da Massimo Vizzardi (Italia Viva-Azione) l’Aulaha approvato quello che incentiva il riuso delle materie di recupero riducendo i volumi di materiale vergine escavato.  

Terra dei buchi è stata definita la nostra provincia – ha sottolineato Miriam Cominelli (PD) – e questo piano purtroppo lo conferma. Si sarebbero potute correggere le distorsioni contenute nel piano adottato dall’Amministrazione Provinciale, invece i danni al territorio non potranno che aumentare visto che la superficie interessata dalle escavazioni aumenta di 500.000 metri quadrati”.
Anche i Consiglieri Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore),  Michela Palestra (Patto Civico) e Paola Pollini (Movimento5Stelle) nel presentare i propri emendamenti hanno stigmatizzato il fatto che la maggioranza dopo aver blindato il testo in Commissione ha presentato alcuni emendamenti tendenti ad estendere alcuni ambiti estrattivi.

Il provvedimento è stato infine approvato con i voti della maggioranza e l’astensione del gruppo Italia Viva-Azione. Contrari PD, Movimento5Stelle, Lombardia Migliore e Alleanza Verdi Sinistra.

Valcamonica, da Roma 11,5 milioni per il turismo sulla neve

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“Il Governo ha destinato ben 11,5 milioni di euro al turismo invernale della Valcamonica nell’ambito dei 200 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2022 a supporto delle imprese esercenti impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale per la realizzazione di interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione. Un forte sostegno a un asset portante del turismo italiano, favorendo l’attrattività turistica di due stazioni sciistiche cha hanno saputo distinguersi. Infatti, a Pontedilegno-Tonale è andato il massimo contributo possibile di 10 milioni di euro, mentre per la funivia Baradello ski area Aprica-Corteno Golgi sono stati stanziati 1,5 milioni di euro”.

Lo annuncia Davide Caparini Consigliere regionale della Lega e Presidente della Commissione ‘Bilancio’ al Pirellone.

Bilanci, la Regione pareggia a 32 miliardi di euro

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Il Consiglio regionale guidato dal Presidente Federico Romani, dopo tre giorni di lavori e due sessioni notturne,nella serata di oggiha dato il via libera a maggioranza (44 voti a favore, 30 contrari) al Bilancio di previsione 2024-2025-2026. Con il Bilancio sono stati approvati anche la Legge di Stabilità e il Collegato con modifiche e integrazioni a norme regionali. A darne conto è una nota rilanciata da Bsnews, il giornale di Brescia e provincia.

Il documento contabile – spiega il Presidente della Commissione Bilancio e relatore dei provvedimenti Davide Caparini (Lega) – è stato costruito intorno a quattro asset: vincolo del pareggio di bilancio, nessun aumento della pressione fiscale su imprese e cittadini, contenimento dell’indebitamento e utilizzo in sinergia delle risorse Stato-Regione-Unione europea. Il nostro bilancio continua ad essere virtuoso così come certificato dalle agenzie internazionali che ci attribuiscono un rating migliore di quello italiano confermando la nostra regione locomotiva d’Italia e tra i motori d’Europa. Continuiamo a sostenere gli investimenti materiali e immateriali per supportare la crescita economica e sociale”.

Le macro cifre – Il pareggio del bilancio 2024 si attesta alla quota di circa 32 miliardi22 dei quali sono destinati alla sanità, aumentati di 874 milioni di euro grazie a un nuovo accordo con il Governo.

Sanità e trasporto pubblico locale sono i due focus principali del documento di previsione.

All’edilizia sanitaria sono destinati 350 milioni. Di questi 200 milioni nel 2024 saranno investiti per la realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio-Gallarate che si aggiunge ai lavori di ammodernamento dei Civili di Brescia, ai nuovi ospedali di Cremona, di Desenzano, alla nuova piastra operatoria di Mantova, alla nuova area emergenza urgenza di Seriate.

Dopo quella sanitaria, la voce più consistente è quella del trasporto pubblico e delle infrastrutture per la mobilità con in totale 2 miliardi e 600 milioni. In particolare, nel 2024 alla viabilità andranno 177 milioni, 218 alla rete ferroviaria, 367 al rinnovo del materiale rotabile ferroviario, 195 alla mobilità ferroviaria.

Per il prolungamento della M5 da Milano a Monza sono previsti 283 milioni dal 2025 al 2033, mentre alla linea tranviaria della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè (BG) sono stati destinati 8 milioni.
Previsto un investimento di 4 milioni per il completamento del ponte sul fiume Adda.
All’istruzione e al diritto allo studio andranno 687 milioni, mentre 495 milioni sono destinati alla tutela del territorio e all’ambiente (ai parchi 29 milioni e alle Comunità Montane 11 milioni).

Tra le altre “Missioni” si segnalano 367 milioni per l’edilizia abitativa, 440 milioni per diritti sociali, politiche sociali e famiglia, 349 milioni allo sviluppo economico, 155 milioni all’agricoltura.

Nel 2024 sono previsti 27,5 milioni per interventi di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Tornando al “sistema welfare”, da evidenziare i 54 milioni per minori, anziani e fragilità e i 12 milioni per l’inclusione scolastica dei disabili.

Attraverso un’operazione tra Finlombarda e BEI (Banca Europea degli Investimenti), 250 milioni saranno destinati a interventi per favorire la competitività delle imprese lombarde.

Sono stati stanziati 25 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione dell’Autodromo nazionale di Monza.
Alla rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio storico sono stati destinati 18,5 milioni.

Anche quest’anno la Regione farà la sua parte con un contributo di 61 milioni ai saldi di finanza pubblica: “Regione Lombardia, che è l’istituzione italiana che costa meno ai suoi cittadini, ancora una volta, corre in soccorso dello Stato centrale sostenendone i costi” ha spiegato il relatore Caparini.


Le dichiarazioni di voto

Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia)

Nessun aumento della pressione fiscale e investimenti: questo il traguardo raggiunto con il buon governo, a livello regionale lombardo e nazionalesanità, infrastrutture, sostegno alle imprese, trasporti, istruzione e politiche sociali per i più fragili sono i principali ambiti su cui Fratelli d’Italia ha chiesto risorse adeguate, pur in un contesto globale segnato da forti contraccolpi. Non è un libro dei sogni, ma del fare al servizio dei territori e dei Comuni”.

Alessandro Corbetta (Lega)
Siamo davvero soddisfatti del lavoro svolto in queste ore grazie alla disponibilità di tutti i gruppi, sia della maggioranza che delle opposizioni. Fondamentali le risorse aggiuntive che abbiamo stanziato sulla sanità: tra esse voglio evidenziare i 350 milioni destinati ai i nuovi ospedali di Busto, Desenzano del Garda, Cremona. L’aula ha migliorato il testo base con alcuni ordini del giorno di particolare significato come quello che stanzia 1,5 milioni in più per finanziare le leggi regionali, quello sottoscritto da tutti i gruppi che assegna 150 milioni per l’acquisto di nuovi treni e quello che destina risorse importanti per l’ammodernamento dell’Autodromo di Monza”.  

Fabrizio Figini (Forza Italia)
Abbiamo aumentato i fondi per la sanità per ben 874 milioni senza mettere le mani nelle tasche dei lombardi. Con queste risorse siamo certi che ridurremo le liste di attesa e elimineremo i pochi disservizi in un quadro di eccellenza che ci viene riconosciuto a livello internazionale. Un altro punto su cui ci siamo battuti con forza è la libertà di educazione aumentando da 24 a 28 milioni i fondi per il buono scuola, garantendo l’accesso ai servizi educativi per i giovani disabili e potenziando il sistema dell’istruzione professionale cui vengono dedicati 342 milioni. Un punto delicato resta quello dell’ambiente: 113 milioni vengono destinati per la tutela del territorio e dell’assetto idrogeologico. Due milioni al contrasto del cyberbullismo”.
Marisa Cesana (Lombardia Ideale)
E’ facile fare un bilancio quando le risorse sono abbondanti, più difficile farlo quando i soldi sono pochi. Ci siamo riusciti senza aumentare la pressione fiscale tenendo fede agli impegni elettorali. Come gruppo siamo particolarmente contenti di aver garantito le borse di studio agli studenti universitari con 4,2 milioni aggiuntivi. Ringrazio i capigruppo di maggioranza e minoranza che si sono impegnati  in queste ore per trovare punti condivisi riuscendovi in molti casi”.

Nicolas Gallizzi (Noi Moderati)
Parere favorevole anche per Noi Moderati. Con riferimento in particolare al comparto sanitario, il Presidente Nicolas Gallizzi ha sottolineato il valore del potenziamento del Centro Unico di Prenotazione, affermando che “è comunque necessario investire sempre di più nella sanità pubblica”.

Pierfrancesco Majorino (Partito Democratico)   
Avevano proposto il patto lavoro-ambiente come ha fatto l’Emilia Romagna ma non abbiamo trovato alcuna disponibilità da parte della maggioranza. Anche sulla partita della tutela delle donne e dei fragili il bilancio non ci convince per nulla: se non avessimo minacciato di costringere il Consiglio in aula fino a Capodanno sarebbero saltate fuori quelle poche risorse per i centri anti-violenza o per i trasporti degli alunni disabili? Noi crediamo di no, quindi abbiamo fatto bene a presentare settemila emendamenti e centinaia di ordini del giorno. Riconosciamo però che in queste ore la maggioranza ha dato risposte su alcuni punti significativi. Resta però un punto su cui occorre fare assoluta chiarezza: per rispondere alle specifiche esigenze manifestate dai territori è necessaria la massima trasparenza. Per questo abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta sui criteri con cui sono stati assegnati ai Comuni i fondi della Legge 9, il cosiddetto Piano Marshall della Lombardia. Su questo andremo fino in fondo”.
Manfredi Palmeri
 (Lombardia Migliore)
E’ un bilancio di mantenimento dove non si intravede un piano di legislatura e manca coerenza tra risorse stanziate e obiettivi perseguiti. Il nostro voto è contrario perché non vediamo la prospettiva del futuro. Si sarebbe dovuto dare più attenzione alle richieste delle province e delle città metropolitane e si sarebbe dovuto sostenere maggiormente i giovani, il terzo settore e le imprese”.

Onorio Rosati (Alleanza Verdi Sinistra)
Voto contrario per Onorio Rosati che ha evidenziato le difficoltà del contesto politico-economico e la riduzione dei margini per un confronto consiliare efficace. Positivo, per il capogruppo di AVS, il recupero dei fondi per il diritto allo studio universitario e dei trasporti per i disabili.

Lisa Noja (Azione Italia Viva)
E’ importante, per Italia Viva, che siano stati ripristinati i fondi per il diritto allo studio universitario, per il trasporto disabili e incrementati quelli per le case antiviolenza. Il bilancio rimane tuttavia “sbagliato”, secondo Noja, perché non tocca i problemi strutturali e non cambia il rapporto fra pubblico e privato in sanità.

Michela Palestra (Patto Civico)
Un provvedimento che segna una “distanza siderale rispetto all’agenda politica. Ci sono urgenze che non vengono affrontate. Restano tantissime criticità e per questo il nostro voto è negativo. Mai però ci sottrarremo al confronto con questa Regione e vigileremo affinché vengano rispettate le priorità”.

Nicola Di Marco (M5Stelle)
Il nostro voto è negativo perché la manovra regionale ricalca le politiche regressive del Governo nazionale. Con il bilancio si aveva l’occasione di esaltare l’autonomia della Regione e invece abbiamo assistito all’immobilismo di fronte a temi sui quali non è stato fatto abbastanza, per esempio sanità, diritto alla casa, trasporto pubblico

Ecco quanto costa ai lombardi l’attività del Consiglio (i numeri)

in Economia/Istituzioni/Regione by

Un bilancio di 60 milioni di euro, in calo di un milione e 200mila euro rispetto all’anno scorso, in linea con il trend in costante diminuzione dal 2013. È stato approvato all’unanimità (63 favorevoli) questa mattina in Aula il Bilancio di previsione finanziario per gli anni2024-2025-2026 per il funzionamento del Consiglio regionale. A riportarlo è una nota della Regione di cui dà conto Bsnews, il giornale online di Brescia.

Il Consiglio regionale inizia la nuova legislatura nel segno contenimento dei costi della politica – spiega il Vice Presidente del Consiglio Giacomo Cosentino, (Lombardia Ideale) relatore in Aula del bilancio -. Il numero due di Palazzo Pirelli ha ricordato che “i numeri di questo bilancio confermano lo sforzo del Consiglio verso il contenimento delle spese, senza riduzione delle funzioni,confermandosi il parlamento regionale dal costo pro capite più basso d’Italia, con un costo di 2,46 euro per ogni lombardo, meno di tre caffè all’anno”.

Giacomo Cosentino, nel suo intervento, ha sottolineato come grande attenzione sia stata mantenuta nella ricerca di un ulteriore contenimento dei costi che ha consentito di stanziare 445 mila euro euro sul 2024 e 560 mila euro rispettivamente sul 2025 e 2026 per tirocini formativi e borse di studiofinanziati con i risparmi di gestione del Consiglio regionale.

Tra le spese segnaliamo i patrocini (500 mila euro) e l’organizzazione di eventi, convegni e seminari(730 mila euro), “utili a fare della sede dell’istituzione regionale un autentico punto di riferimento per la società lombarda”, precisa Giacomo Cosentino – “È un bilancio che risponde alla necessità di costruire un Consiglio sempre più aperto, sempre più trasparente, sempre più vicino ai cittadini e alle associazioni, sempre più disposto a rispondere alle istanze che arrivano dai territori”.

Alla luce del successo delle iniziative legate alla legge per la montagna finalizzate a valorizzare la presenza di giovani e famiglie nei rifugi alpini, le risorse a bilancio destinate all’attuazione della legge sono state raddoppiate (60 mila euro).

Il Consiglio regionale della Lombardia si segnala come il più virtuoso d’Italia non solo per il costo pro capite, ma anche per la tempistica: è infatti la prima Assemblea parlamentare regionale d’Italia ad approvare il proprio bilancio. E si segnala anche come esempio e riferimento per la sua trasparenza: i provvedimenti, tutti gli atti di Ufficio di Presidenza e Segreteria Generale, tutti gli impegni di spesa, entrate e uscite del bilancio regionale, sono online in tempo reale.

Nel corso del dibattito, l’Aula ha approvato due ordini del giorno presentati da Pietro Bussolati (PD).Con il primo si intende attivare forme di collaborazione con ALI Lombardia (Autonomie Locali Italiane) in merito ad attività di formazione e coordinamento su finanziamenti e bandi statali ed europei, mentre il secondo documento propone di aggiornare le politiche di welfare aziendale e implementare programmi di formazione e sviluppo.

Approvato anche un ordine del giorno proposto da Lisa Noja (Azione – Italia Viva) per stanziare fondi perpromuovere l’accessibilità (interpretariato LIS) dei lavori del Consiglio, delle Commissioni e degli eventi con l’obiettivo di favorire la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.

A Brescia 86 nuove attività storiche: l’elenco

in Artigianato/Commercio/Economia/Istituzioni/Regione by

Tappa a Brescia dell’evento itinerante sui territori organizzato per il conferimento dei marchi identificativi di attività storiche riconosciute da Regione Lombardia. In provincia di Brescia – secondo quanto informa Brescia news, il giornale online di Brescia -, delle 86 nuove insegne, 22 appartengono alla categoria ‘Bottega artigiana storica’, 12 a quella di ‘Locale storico’ e 52 a ‘Negozi storici’. Si arricchisce dunque l’albo regionale delle attività storiche e di tradizione in provincia di Brescia, che ora comprende in totale 470 imprese.

L’ELENCO

A seguire le nuove attività storiche riconosciute da Regione Lombardia in provincia di Brescia con l’indicazione della località, insegna, anno di apertura, tipologia di riconoscimento e categoria di appartenenza.

Agnosine

– Ristorante La Campagnola, 1973, Locale storico, Ristorazione;

Artogne

– Michelle Ferre’, 1980, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Bagnolo Mella

– Bertini 1951, 1951, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Olivari, 1954, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Bagolino

– Ristorante Bar Trattoria Bivio, 1952, Locale storico, Ristorazione;

– Paolo Market, 1978, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Barbariga

– Casoncelli Mari’, 1979, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Bedizzole

– Merceria Intimo, 1983, Negozio storico, Merceria.

Brescia

– Alexander, 1978, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Al Serbatoio, 1976, Locale storico, Ristorazione;

– Calzature Astor, 1976, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Claraperclara, 1983, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Laboratorio Armi di Lusso Desenzani, 1972, Bottega artigiana storica, Attrezzature;

– La Novia, 1967, Negozio storico, Miscellanea;

– Max Ottica, 1982, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Mazzoletti Cicli e Accessori, 1923, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Omodei Enzo, 1964, Negozio storico, Casa e arredamento;

– Pastificio Franzoni, 1948, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari;

– Pizzeria Da Ciro, 1975, Locale storico, Ristorazione;

– Ristorante Antico Beccaria, 1974, Locale storico, Ristorazione;

– Ristorante S. Marco, 1965, Locale storico, Ristorazione;

– Rovetta La Lingeria, 1982, Negozio storico, Merceria;

– Todescato Ottica, 1927, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Udeschini Uomo, 1975, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– V. Zanchetta, 1960, Bottega artigiana storica, Casa e arredamento;

– Zani Camiceria, 1967, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Calcinato

– Macelleria Soldi, 1965, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Carpenedolo

– Ortofrutta Cerutti Bonati, 1959, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Ceto

– Delfino Sport, 1983, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Olga E Poi…Luca, 1981, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Chiari

– Dofarm, 1979, Negozio storico, Cura della persona;

– Estasi, 1981, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– La Merceria, 1982, Negozio storico, Merceria;

– Facchetti Frutta & Verdura, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari;

– Farmacia Federici, 1967, Negozio storico, Cura della persona;

– Forneria, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari;

– Ottica Begni, 1980, Negozio storico, Ottica e fotografia;

– Rocco Mario Strumenti Musicali, 1976, Negozio storico, Attrezzature;

– Tabaccheria Rivendita 1, 1967, Negozio storico, Bar e tabaccheria;

– Vittorio, 1977, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Walter E Viviana, 1965, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Concesio

– Abeni, 1963, Negozio storico, Preziosi.

Edolo

– Centro Ottico Spedicato, 1982, Negozio storico, Ottica e fotografia.

Erbusco

– Forneria Andreoli, 1958, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Ghedi

– Arredamenti Cattina, 1953, Negozio storico, Casa e arredamento;

– Carrozzeria Officina Lorenzi, 1975, Bottega artigiana storica, Auto e Moto;

– Foto Beghi, 1967, Bottega artigiana storica, Ottica e fotografia;

– L’Automobile, 1981, Negozio storico, Auto e Moto;

– Macelleria Bovina Da Nino Polleria Carni Fresche, 1958, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Gussago

– Macelleria Mastra Alebardi, 1966, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Iseo

– Buizza, 1968, Negozio storico, Attrezzature;

– Gelateria Leon D’oro, 1977, Locale storico, Bar e tabaccheria.

Lonato del Garda

– Trattoria Bettola, 1964, Locale storico, Ristorazione.

Lumezzane

– The Barber Shop, 1973, Bottega artigiana storica, Cura della persona.

Lonato del Garda

– Trattoria Rassica, 1910, Locale storico, Ristorazione.

Mazzano

– Agri-Com di Savoldi Fratelli, 1976, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Monte Isola

– Macelleria Mazzucchelli, 1967, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Montichiari

– Pasticceria Boifava, 1972, Bottega artigiana storica, Gelaterie, pasticcerie e torrefazioni.

– Treccani Ceramiche, 1980, Negozio storico, Attrezzature.

Orzinuovi

– Gioielleria Franguelli, 1956, Negozio storico, Preziosi.

Ospitaletto

– Profumeria Giada, 1982, Negozio storico, Cura della persona.

Ossimo

– Macelleria Domenighini, 1967, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Palazzolo sull’Oglio

– Molinari, 1969, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Poncarale

– Macelleria Bergamini, 1976, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Ponte di Legno

– La Brasa Ristorante Pizzeria, 1982, Locale storico, Ristorazione.

Pontevico

– Trattoria Dell’Angelo, 1967, Locale storico, Ristorazione.

Pontoglio

– Krisshoes, 1970, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Giovanna Acconciature, 1980, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Farmacia Sbernini, 1963, Negozio storico, Salute e benessere.

Puegnago sul Garda

– Podavini Carni, 1963, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Rezzato

– Abbigliamento Capra, 1948, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Crescini Camping Sport, 1977, Negozio storico, Sport e tempo libero;

– Paneria, 1977, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Rodengo Saiano

– Buizza Alberto Hi-Fi, 1983, Negozio storico, Attrezzature;

– Gonzini Guerrino Serramenti In Alluminio, 1978, Bottega artigiana storica, Casa e arredamento.

Rovato

– Cose Mie Intimo, 1983, Negozio storico, Abbigliamento e accessori;

– Impresa Pontoglio, 1973, Bottega artigiana storica, Attrezzature;

– Ramera Infissi, 1968, Bottega artigiana storica, Miscellanea;

– Valtellini, 1983, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Sale Marasino

– Avalli e Mazzucchelli, 1979, Bottega artigiana storica, Auto e Moto;

– Barber Shop, 1982, Bottega artigiana storica, Cura della persona;

– Briola1955, 1962, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

Salò

– Maroni, 1895, Negozio storico, Abbigliamento e accessori.

Sirmione

– Bar Cristallo, 1977, Locale storico, Bar e tabaccheria.

Toscolano-Maderno

– Frantoio Olive Bonaspetti Carlo Eredi, 1968, Bottega artigiana storica, Alimentari e specialità alimentari.

Trenzano

– Agenzia Agricola Noli Faustino, 1973, Negozio storico, Alimentari e specialità alimentari.

La Regione approva il Bilancio consolidato

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Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina a maggioranza il Bilancio consolidato 2022 di Regione Lombardia che descrive, oltre a quella della Giunta e del Consiglio regionale, la situazione finanziaria anche di altri 14 enti, tutti società e aziende regionali. Si tratta nello specifico dei tre enti dipendenti Ersaf (Ente regionale per i servizi ad agricoltura e foreste), Arpa (Azienda regionale per l’ambiente) e Polis (Istituto per il supporto alle politiche regionali), delle quattro società controllate Finlombarda, Aria, FNM, Autostrada Pedemontana, della società partecipata Arexpo e delle cinque Aler.
Per la prima volta entra a far parte del sistema anche la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), ente controllato al 60% da Regione Lombardia e che assicura un supporto alle politiche ambientali attraverso ricerca, progettazione e iniziative di promozione culturale. Il bilancio consolidato, che certifica un patrimonio complessivo di Regione pari a 3.994 milioni di euro, conferma un indice di liquidità positivo ed è stato esaminato con parere favorevole dal Collegio dei revisori.

Il rendiconto consolidato 2022 di Regione Lombardia rileva gli investimenti erogati in fase post Covid per favorire la realizzazione nel territorio di infrastrutture a beneficio degli enti locali. Presenta pertanto una perdita coperta tuttavia dagli utili degli anni precedenti.

Il documento -ha detto il relatore Davide Caparini, Presidente della Commissione Bilancio- certifica l’operato della Regione in una fase in cui ha dovuto affrontare enormi emergenze fornendo strumenti e opportunità per consentire la ripresa”.

Ad annunciare il voto contrario del Partito Democratico è stato Gian Mario Fragomeli, motivandolo con la necessità, per la Regione, di rivedere il rapporto col sistema delle società partecipate, “per le quali è urgente una riforma complessiva che garantisca trasparenza ed efficienza”. Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha dichiarato l’astensione del suo gruppo, auspicando futuri bilanci che certifichino una gestione non più in perdita.


In apertura di seduta si è tenuta la commemorazione del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui l’Aula ha tributato un minuto di silenzio: in precedenza a tratteggiarne i tratti salienti della figura e dell’impegno istituzionale sono stati il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani e il Presidente della Giunta Attilio Fontana. Ai loro interventi si è aggiunto quello del Consigliere Segretario Jacopo Scandella che ieri ha preso parte ai funerali di Stato a Roma.


L’Assemblea regionale si riunirà nuovamente martedì 3 ottobre, quando sarà chiamata a votare sul progetto di legge in materia di bonifica dei siti contaminati.
All’ordine del giorno della prima seduta di ottobre anche sei mozioni sui seguenti temi: sostegno della vita, dei diritti delle donne e della libertà in Iran (prima firmataria Claudia Carzeri, Forza Italia); risorse destinate per la riapertura dell’anno scolastico 2023-2024 (prima firmataria Paola Bocci, PD); deroghe per gli accessi in Area B nel Comune di Milano (primo firmatario Alessandro Corbetta, Lega); bacinizzazione del fiume Po (primo firmatario Marcello Ventura, Fratelli d’Italia); esenzione Irap per gli enti del Terzo Settore (primo firmatario Paolo Romano, PD); impegno di Regione Lombardia a sostenere i Comuni a seguito dei danni causati dagli eventi meteorologici estremi di luglio e agosto (primo firmatario Alfredo Simone Negri, PD).
In conclusione sono previste la nomina di quattro componenti del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM); l’elezione di sette componenti del Consiglio per le pari opportunità (CPO) e la nomina di due Consiglieri regionali nel Comitato di indirizzo e coordinamento in area dipendenze.

Arpa Lombardia, il nuovo direttore è Fabio Cambielli

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Fabio Cambielli è nuovo direttore di Arpa Lombardia. “La sua riconosciuta preparazione e l’esperienza maturata in ambito di tutela ambientale saranno sicuramente un valore aggiunto – ha commentato l’assessore regionale bresciano all’Ambiente, Giorgio Maione – Il supporto tecnico di Arpa all’azione della Regione Lombardia in campo ambientale è fondamentale soprattutto in vista degli obiettivi che ci siamo prefissati in materia di qualità dell’aria, bonifiche e tutela del territorio”.

Lombardia, stop ai diesel Euro5 rinviato. Maione: scelta di buon senso

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“Il rinvio dello stop ai veicoli diesel euro 5 al 2024 – 2025 per tutte le Regioni del bacino padano è una scelta di buonsenso da parte del Governo. Non si possono costringere decine di migliaia di famiglie a sostituire l’automobile dall’oggi al domani. Ora che il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri, la Regione Lombardia avvierà un confronto con Comuni e associazioni di categoria per arrivare a un percorso condiviso sulle scelte e le tempistiche”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Giorgio Maione in seguito al decreto approvato nel fine settimana dal Cdm. Il documento prevede la facoltà per la Regione Lombardia, unitamente a Piemonte, Veneto ed Emilia – Romagna, di attuare misure di limitazione della circolazione dei veicoli diesel euro 5 esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024 e in via obbligatoria solo a partire dal 1° ottobre 2025.

“Il cambiamento va condiviso e accompagnato con gli incentivi, come sta facendo la Regione Lombardia che grazie al bando ‘Rinnova Autovetture 2023’ ha investito 10 milioni e consentito quest’anno a 4744 famiglie di sostituire un veicolo inquinante con uno a zero o bassissime emissioni. Abbiamo come sempre un approccio concreto ai problemi e non una visione puramente ideologica che rischierebbe di compromettere la tenuta economica e sociale dei nostri territori” aggiunge Maione.

“L’incentivo alla sostituzione del veicolo arriva fino a 4.000 euro. Sono ancora disponibili 2 milioni di euro. Il bando chiuderà il 31 ottobre. Tutte le nuove motorizzazioni garantiscono bassissimi valori di emissione e quindi promuoviamo scelte che possano migliorare ulteriormente la qualità dell’aria della nostra regione” conclude l’assessore.

Regione, 3,5 milioni per le aziende agricole sentinelle dell’ambiente

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Regione Lombardia finanzia, con circa 3,5 milioni di euro, 173 progetti per le aziende agricole nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale, destinati a interventi per migliorare la gestione delle acque e alla conservazione della biodiversità.

Lo comunica l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, annunciando i finanziamenti previsti dal PSR con i bandi 2022, rispettivamente 564.000 euro per 63 domande nell’ambito dell’operazione 4.4.01  ‘Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità’ e 2,8 milioni di euro per 110 domande sull’operazione 4.4.02 ‘Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla migliore gestione delle risorse idriche’.

“Con questi fondi – prosegue l’assessore Beduschi – le aziende potranno finanziare diversi progetti, come la piantumazione di siepi e filari, la realizzazione di protezioni e recinzioni per salvaguardare la presenza di specie selvatiche, ma anche per costituire ‘fasce tampone’ boscate, recuperare fontanili per poter disporre di acqua sorgiva di ottima qualità o realizzare zone umide e pozze che consentano il mantenimento della flora e della fauna o installare il cosiddetto biobed, che impedisce la dispersione nel terreno e nelle falde di prodotti fitosanitari”.

“Con le due misure finanziate – conclude Beduschi – Regione Lombardia conferma la sua attenzione alle imprese agricole che presidiano il territorio, il paesaggio e l’habitat naturale e che con i loro progetti ci confermano di voler essere protagoniste per preservare e recuperare ambienti ad alto valore naturalistico, oltre che a considerare l’acqua come un bene sempre più prezioso e da tutelare”.

RIPARTO PER PROVINCE

Provincia totale domande e importo:

– Bergamo (14 domande) 324.900 euro;

– Sondrio (29 domande) 106.495 euro;

– Milano (14 domande) 283.920 euro;

– Pavia (66 domande) 1.813.415 euro;

– Lecco (5 domande) 100.100 euro;

– Como (3 domande) 32.400 euro;

– Mantova (13 domande) 106.000 euro;

– Brescia (18 domande) 389.000 euro;

– Lodi (8 domande) 193.000 euro;

– Cremona (3 domande) 80.670 euro.

TOTALE 3.430.000 euro

Formazione continua, nel Bresciano finanziati corsi per 1.400 lavoratori

in Economia/Formazione/Istituzioni/Regione by

“Si conferma l’interesse delle imprese lombarde per garantire la crescita delle competenze del proprio capitale umano. Dei 30 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia attraverso i fondi europei destinati a questo ‘capitolo’ con il bando per l’assegnazione di voucher aziendali per interventi di formazione continua, in poco più di due mesi sono già pervenute richieste per oltre 10 milioni di euro. Risorse concrete destinate alla frequenza di corsi di formazione continua di 7.500 lavoratori”. Lo comunica il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, evidenziando come l’attenzione verso questo tipo di proposte sia continua e costante.

Lo stanziamento del bando è valido per il biennio 2023-24 e ogni impresa avrà a disposizione un importo massimo di 50.000 euro spendibili su base annua.

“La misura attivata da Regione Lombardia dimostra una volta di più la nostra massima attenzione per il capitale umano e per il lavoro – commenta l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli – e risponde all’esigenza delle imprese di disporre di uno strumento semplice e veloce per l’aggiornamento delle competenze delle persone assunte, oggi più che mai a rischio di una celere obsolescenza”.

“La misura – precisa Rizzoli – è utilizzata soprattutto dalle micro piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto imprenditoriale più denso in Lombardia”.

I DATI PER PROVINCIA

Il maggior numero di richieste riguarda la provincia di Milano, con 341 imprese coinvolte e 3.129 lavoratori, pari a oltre 4 milioni di euro di risorse richieste.

Per la provincia di Brescia 233 imprese e oltre 1.400 lavoratori coinvolti, con risorse pari a quasi 2 milioni di euro. Numeri importanti anche per la provincia di Bergamo: 143 imprese e 1 milione di euro per la formazione di 835 lavoratori.

69 imprese della provincia di Monza e Brianza formeranno 598 lavoratori, con interventi pari a 800.000 euro.

La provincia di Como vede 27 imprese e 195 lavoratori da formare, con una richiesta di 252.000 euro, mentre in provincia di Lecco sono stati richiesti 249.000 euro da 19 imprese per interventi formativi a favore di 156 lavoratori.

Dalla provincia di Cremona sono stati richiesti 262.000 euro da 30 imprese per la formazione di 171 lavoratori, mentre la provincia di Mantova vede la richiesta di 327.000 euro per la formazione di 245 lavoratori impiegati in 44 imprese.

Hanno avanzato richiesta anche 15 imprese della provincia di Lodi, con 89 lavoratori coinvolti e uno stanziamento previsto di 133.000 euro.

Numeri importanti anche per Varese (58 imprese, 424 lavoratori e 597.000 euro da impiegare) e Pavia (46 imprese, 156 lavoratori e risorse pari a 243.000 euro).

Per la provincia di Sondrio, infine, per la formazione di 13 lavoratori sono stati richiesti 18.000 euro da 4 aziende. 

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