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Regione, 3,5 milioni per le aziende agricole sentinelle dell’ambiente

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni/Regione by

Regione Lombardia finanzia, con circa 3,5 milioni di euro, 173 progetti per le aziende agricole nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale, destinati a interventi per migliorare la gestione delle acque e alla conservazione della biodiversità.

Lo comunica l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, annunciando i finanziamenti previsti dal PSR con i bandi 2022, rispettivamente 564.000 euro per 63 domande nell’ambito dell’operazione 4.4.01  ‘Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità’ e 2,8 milioni di euro per 110 domande sull’operazione 4.4.02 ‘Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla migliore gestione delle risorse idriche’.

“Con questi fondi – prosegue l’assessore Beduschi – le aziende potranno finanziare diversi progetti, come la piantumazione di siepi e filari, la realizzazione di protezioni e recinzioni per salvaguardare la presenza di specie selvatiche, ma anche per costituire ‘fasce tampone’ boscate, recuperare fontanili per poter disporre di acqua sorgiva di ottima qualità o realizzare zone umide e pozze che consentano il mantenimento della flora e della fauna o installare il cosiddetto biobed, che impedisce la dispersione nel terreno e nelle falde di prodotti fitosanitari”.

“Con le due misure finanziate – conclude Beduschi – Regione Lombardia conferma la sua attenzione alle imprese agricole che presidiano il territorio, il paesaggio e l’habitat naturale e che con i loro progetti ci confermano di voler essere protagoniste per preservare e recuperare ambienti ad alto valore naturalistico, oltre che a considerare l’acqua come un bene sempre più prezioso e da tutelare”.

RIPARTO PER PROVINCE

Provincia totale domande e importo:

– Bergamo (14 domande) 324.900 euro;

– Sondrio (29 domande) 106.495 euro;

– Milano (14 domande) 283.920 euro;

– Pavia (66 domande) 1.813.415 euro;

– Lecco (5 domande) 100.100 euro;

– Como (3 domande) 32.400 euro;

– Mantova (13 domande) 106.000 euro;

– Brescia (18 domande) 389.000 euro;

– Lodi (8 domande) 193.000 euro;

– Cremona (3 domande) 80.670 euro.

TOTALE 3.430.000 euro

Formazione continua, nel Bresciano finanziati corsi per 1.400 lavoratori

in Economia/Formazione/Istituzioni/Regione by

“Si conferma l’interesse delle imprese lombarde per garantire la crescita delle competenze del proprio capitale umano. Dei 30 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia attraverso i fondi europei destinati a questo ‘capitolo’ con il bando per l’assegnazione di voucher aziendali per interventi di formazione continua, in poco più di due mesi sono già pervenute richieste per oltre 10 milioni di euro. Risorse concrete destinate alla frequenza di corsi di formazione continua di 7.500 lavoratori”. Lo comunica il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, evidenziando come l’attenzione verso questo tipo di proposte sia continua e costante.

Lo stanziamento del bando è valido per il biennio 2023-24 e ogni impresa avrà a disposizione un importo massimo di 50.000 euro spendibili su base annua.

“La misura attivata da Regione Lombardia dimostra una volta di più la nostra massima attenzione per il capitale umano e per il lavoro – commenta l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli – e risponde all’esigenza delle imprese di disporre di uno strumento semplice e veloce per l’aggiornamento delle competenze delle persone assunte, oggi più che mai a rischio di una celere obsolescenza”.

“La misura – precisa Rizzoli – è utilizzata soprattutto dalle micro piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto imprenditoriale più denso in Lombardia”.

I DATI PER PROVINCIA

Il maggior numero di richieste riguarda la provincia di Milano, con 341 imprese coinvolte e 3.129 lavoratori, pari a oltre 4 milioni di euro di risorse richieste.

Per la provincia di Brescia 233 imprese e oltre 1.400 lavoratori coinvolti, con risorse pari a quasi 2 milioni di euro. Numeri importanti anche per la provincia di Bergamo: 143 imprese e 1 milione di euro per la formazione di 835 lavoratori.

69 imprese della provincia di Monza e Brianza formeranno 598 lavoratori, con interventi pari a 800.000 euro.

La provincia di Como vede 27 imprese e 195 lavoratori da formare, con una richiesta di 252.000 euro, mentre in provincia di Lecco sono stati richiesti 249.000 euro da 19 imprese per interventi formativi a favore di 156 lavoratori.

Dalla provincia di Cremona sono stati richiesti 262.000 euro da 30 imprese per la formazione di 171 lavoratori, mentre la provincia di Mantova vede la richiesta di 327.000 euro per la formazione di 245 lavoratori impiegati in 44 imprese.

Hanno avanzato richiesta anche 15 imprese della provincia di Lodi, con 89 lavoratori coinvolti e uno stanziamento previsto di 133.000 euro.

Numeri importanti anche per Varese (58 imprese, 424 lavoratori e 597.000 euro da impiegare) e Pavia (46 imprese, 156 lavoratori e risorse pari a 243.000 euro).

Per la provincia di Sondrio, infine, per la formazione di 13 lavoratori sono stati richiesti 18.000 euro da 4 aziende. 

Elezioni regionali, ecco le proposte unitarie delle associazioni di categoria bresciane

in Aib/Api/Assocamuna/Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Cdo/Cna/Confagricoltura/Confartigianato/Confesercenti/Economia/Istituzioni/Regione by

Come già avvenuto per le elezioni politiche dello scorso settembre, le 14 Associazioni di categoria bresciane – che contano oltre 40.360 imprese associate e un totale di 240.500 collaboratori – hanno presentato un manifesto unitario con le proposte per i candidati alle imminenti elezioni regionali lombarde, in programma il prossimo 12 e 13 febbraio.

A firmare il documento sono: Ance Brescia, Associazione Artigiani di Brescia e provincia, Assopadana, Agricoltori Italiani, CNA Brescia, Coldiretti Brescia, Confagricoltura Brescia, Confapi Brescia, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confcommercio Brescia, Confcooperative Brescia, Confesercenti della Lombardia Orientale, Confindustria Brescia e FAI Brescia.

In particolare, il manifesto traccia le 10 traiettorie evolutive ritenuta imprescindibili per la prossima legislatura di Regione Lombardia.

Spiccano in particolare, tra i punti affrontati:

·        La necessità di limitare il numero delle deleghe assessorili per garantire efficacia e controllo del piano di azione regionale, assicurando in questo modo un confronto costante e preventivo con il mondo dell’impresa per affrontare insieme i dossier progettuali.

·        L’importanza di una Regione Lombardia che sia protagonista a Bruxelles, diventando ambasciatrice delle sfide che riguardano le imprese lombarde, dal Fit for 55 alla Politica di Coesione al FESR e FES.

·        Uno sviluppo armonico e sostenibile del territorio lombardo, in cui Brescia – seconda provincia della Regione per rilevanza economica, sociale e demografica e tra le principali forze motrici del Paese – possa assolvere al ruolo di “cerniera” per avvicinare le molte realtà lombarde, fortemente eterogenee per dinamiche economiche e sociali.

·        L’attenzione a progetti seri e concreti per vincere le sfide del PNRR, e la volontà di dare corpo a un nuovo hub per l’innovazione sostenibile.

·        La valorizzazione del capitale umano come fattore imprescindibile di successo per il sistema imprenditoriale lombardo grazie a un sistema formativo che, fondato su solide competenze locali, sarà rafforzato anche da 6 nuovi percorsi ITS, in grado di attrarre talenti.

·        La necessità di una Regione che sostenga in modo deciso e concreto opere essenziali per la mobilità di persone e merci, concentrandosi su dossier quali AV del Garda, Aeroporto di Montichiari, Piccolo Scalo Merci e Raccordo autostradale della Valtrompia.

·        Un approccio non ideologico al tema dell’autonomia differenziata, nella fiducia di un’Italia unita, ma allo stesso tempo nella consapevolezza che la Regione – se beneficiasse di una più ampia autonomia amministrativa e organizzativa – potrebbe essere ancora più competitiva, semplificando alcuni processi.

“Come già avvenuto nelle elezioni politiche, l’obiettivo delle Associazioni è stato di proporre, con un’unica voce ed un approccio di corretta equidistanza rispetto ai vari candidati, un pensiero unitario – il commento dei Presidenti delle 14 Associazioni coinvolte –, che va aldilà delle singole sigle di rappresentanza, sui principali fattori da attenzionare nella prossima Legislatura di Regione Lombardia. Siamo consapevoli che nel quinquennio in arrivo ci attendono sfide fondamentali per il futuro del nostro territorio, e Brescia può e deve, in questo senso, far sentire la sua voce e la sua importanza.”

Appalti, Moraschini: la Provincia diventi ente di semplificazione amministrativa

in Economia/Istituzioni/Provincia di Brescia by

Il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, interviene in merito al nuovo Codice dei Contratti pubblici, che deve essere l’occasione per costruire un quadro istituzionale chiaro, che contribuisca a designare le Province come enti di semplificazione amministrativa e specializzati nella progettazione e nell’aggiudicazione ed esecuzione degli appalti.

“Sono d’accordo con il Presidente dell’Unione Province Italiane, Luca Santambrogio, quando afferma che si tratta di un percorso strategico per definire un sistema pubblico di amministrazione in grado di sostenere le piccole e medie imprese, velocizzando le procedure e snellendo la burocrazia che rallenta e appesantisce i processi. Si tratta infatti di un nodo essenziale della revisione e ricostruzione del ruolo delle Province, sul quale il Governo centrale sta lavorando”.

Secondo Moraschini, la Provincia di Brescia è esempio efficiente di progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti e degli investimenti pubblici ed è un sistema di acquisizione di lavori, servizi e forniture che rappresenta un modello organizzativo performante per le indubbie capacità di dare concrete risposte alle istanze locali e di aggregazione in particolare della spesa pubblica in materia di appalti.

“La “CUC Area Vasta Brescia” rappresenta il risultato di un lungo percorso, iniziato quando la Provincia di Brescia, “travolta” dagli effetti della Legge Delrio che trasformò le Province in Enti di secondo livello, operanti quali Enti di area vasta limitandone le funzioni fondamentali, decise di istituire la Stazione Unica Appaltante, successivamente trasformata in Centrale Unica di Committenza con l’adesione delle Comunità Montane della Valle Camonica, della Valle Trompia e del Sebino Bresciano, con l’obiettivo di esercitare proprio una delle funzioni fondamentali previste dalla legge 56 di assistenza tecnica e amministrativa a favore dei comuni, non solo bresciani, nell’espletamento delle procedure d’appalto per conto dei Comuni stessi”

Ad oggi la CUC ha espletato 1377 procedure ad essa demandate dai 188 enti aderenti, in rappresentanza di oltre 208 comuni appartenenti a ben 7 province lombarde, per un importo complessivo di oltre 1,8 miliardi di euro.

Giova anche sottolineare che la Provincia di Brescia, oltre a rappresentare la Sede Principale della CUC, espleta anche le funzioni di Soggetto Aggregatore, gestendo quindi procedure di appalto in forma aggregata a livello regionale, in coordinamento con gli altri 31 Soggetti Aggregatori nazionali (tra i quali CONSIP e ARIA Lombardia).   

La Centrale Unica di Committenza Area Vasta Brescia – ha concluso Moraschini – rappresenta una eccellenza a livello nazionale, tra l’altro, certificata dal 2017 secondo la norma di qualità UNI EN ISO 9001:2015, certificazione conseguita nel 2022 anche dal Settore Innovazione, che si è distinto in particolare nei servizi di sistemistica e help desk. Occorre continuare a investire affinché le Province possano continuare a essere un punto di riferimento in termini di servizi e di progettazione, nell’interesse di tutti i territori che rappresentano e di conseguenza nell’interesse delle collettività”.

Oltre 40 anni di lavoro: ecco tutte le nuove attività storiche della provincia di Brescia

in Commercio/Economia/Istituzioni/Regione by

Sono 68, tra negozi, locali e botteghe artigiane, le imprese della provincia di Brescia che questa mattina hanno ricevuto il marchio identificativo di attività storica. Realtà del tessuto produttivo lombardo con alle spalle un trascorso non inferiore a 40 anni. A darne conto, riportando una nota della Regione, è il quotidiano BsNews / Brescia news.

Questa mattina la consegna a Brescia. Presenti alla cerimonia l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi e il presidente della Camera di Commercio di Brescia Roberto Saccone. Da quest’anno, proprio grazie alla collaborazione con gli enti camerali, su volontà dell’assessore, le cerimonie di consegna stanno avendo luogo in tutti i territori provinciali. Oggi, in particolare, proprio presso la sede dell’ente camerale bresciano.

GUIDESI: UN’OCCASIONE PER DIRE GRAZIE – ‘È un riconoscimento più che simbolico’ ha detto l’assessore Guidesi.

‘Sono infatti attività storiche che vengono premiate – ha aggiunto – anche perché sono riuscite a mantenere la loro tradizione, dal punto di vista economico, innovandola e rinnovandola. Per cui non solo hanno resistito, sono riuscite anche ad anticipare i tempi e restare presenti sul territorio. Ricoprono un ruolo non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale per il servizio che offrono alle comunità. Questo è il motivo per cui abbiamo spostato sui territori queste premiazioni, ospitate dalle Camere di commercio, che voglio ringraziare. È anche un’opportunità in quanto le attività storiche riconosciute oggi, come tutti gli anni, dal prossimo anno avranno a disposizione uno strumento di Regione Lombardia fatto apposta per loro e che le sostiene negli investimenti’.

LE 68 IMPRESE PREMIATE NELLA PROVINCIA DI BRESCIA – Queste le 68 ‘nuove’ attività storiche in provincia di Brescia premiate dall’assessore Guidesi.

COMUNE DI BRESCIA

Barbanzè (1975), Negozio Storico, Storica Attività;

Bertarini Orologeria (1980), Negozio Storico, Storica Attività;

Biciclette Zecchini (1920), Negozio Storico, Storica Attività;

Buizza (1972), Negozio Storico, Storica Attività;

Caffè S. Agata (1972), Locale Storico, Storica Attività;

Calzature Sarca (1976), Negozio Storico, Storica Attività;

Fibra 1 (1959), Negozio Storico, Storica Attività;

Ginger (1982), Negozio Storico, Storica Attività;

Parrucchiera per Signora (1964), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI BEDIZZOLE

Tabaccheria Zanchi (1952), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI BORGOSATOLLO

Tabaccheria Capra (1968), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI BOVEZZO

Tomasoni (1977), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI CAPO DI PONTE

La Pieve (1982), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI CARPENEDOLO

Forneria Botturi Fratelli dal 1947 (1947), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI CASTENEDOLO

B.Ut.Fer (1978), Negozio Storico, Storica Attività;

Castenedolo, Frutta e verdura (1958), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI CAZZAGO SAN MARTINO

Frutta Castellini (1969), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI CHIARI

Masserdotti Formaggi Salumi (1979), Negozio Storico, Storica Attività;

Pasticceria Marconi (1965), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

Pasticceria San Faustino (1968), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

Trattoria Pizzeria Leonessa (1981), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI CIMBERGO

Alimentari De Marie (1956), Negozio Storico, Storica Attività;

COMUNE DI COLLIO

Ristorante Albergo Belvedere (1964), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI CONCESIO

Miramonti L’altro (1981), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI EDOLO

Alimentari Mazzucchelli (1933), Negozio Storico, Storica Attività;

Liquorificio Alta Valle Camonica (1953), Bottega Artigiana Storica, Bottega Storica.

COMUNE DI GARDONE VAL TROMPIA

Osvaldo parrucchiere (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI GHEDI

Sericart (1974), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI IDRO

Panificio Gasparini (1980), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

COMUNE DI ISEO

Arte Casa Jarrera (1980), Negozio Storico, Storica Attività;

Bar Garibaldi (1975), Locale Storico, Storica Attività;

Bianchi (1968), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI ISORELLA

Mobilificio Visini (1964), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI LONATO DEL GARDA

Trattoria La Rosa (1941), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI MALONNO

Forneria Salvetti (1947), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI MANERBA DEL GARDA

Garage Europa (1962), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.

COMUNE DI MARCHENO

Bar Trattoria Primavera (1969), Locale Storico, Storica Attività;

Trattoria ‘Bar Cascata’, (1958), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI MARONE

Ristorante Camplani (1979), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI MAZZANO

Centro Ortofrutta Fratelli Albini (1923), Negozio Storico, Storica Attività;

Merceria Brodini Sorelle (1950), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI MONTE ISOLA

Bar Alimentari da Ernesta (1967), Negozio Storico, Storica Attività;

Bar Letizia (1967), Locale Storico, Storica Attività;

Trattoria Del Sole (1974), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI MONTICHIARI

Acconciature Daniela (1978), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

Forbici Elettrodomestici (1979), Negozio Storico, Storica Attività;

Trattoria Da Licio (1956), Locale Storico, Storica Attività;

Trattoria La Capretta (1970), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI NUVOLERA

Antica Osteria (1974), Locale Storico, Storica Attività;

Nuvolera, Grumi Arreda By Giemme (1967), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI ORZINUOVI

Bar Centrale (1962), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI OSPITALETTO

Macelleria Formaggi dal 1964 (1965), Negozio Storico, Storica Attività;

Tabaccheria Marchetti (1959), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI REZZATO

Foto Paletti (1957), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI ROÈ VOLCIANO

Trattoria Ricomilla (1979), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI ROVATO

Casali Frutta (1972), Negozio Storico, Storica Attività.

Coltelleria Stabiglieri (1979), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

Fratelli Scuri srl (1959), Negozio Storico, Storica Attività;

Farmacia Comunale (1971), Negozio Storico, Storica Attività;

Panificio Deleidi (1963), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana;

Pezzucchi Bevande (1957), Negozio Storico, Storica Attività;

Trattoria da Gina (1950), Locale Storico, Locale Storico.

COMUNE DI SALÒ

Tranquilli (1959), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI SIRMIONE

Gelateria Gino (1965), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI TRAVAGLIATO

Baldini (1945), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI VESTONE

La Sosta (1968), Locale Storico, Storica Attività.

COMUNE DI VILLA CARCINA

Belussi Caffè Tabaccheria (1967), Negozio Storico, Storica Attività.

COMUNE DI ZONE

Bar Centrale (1978), Locale Storico, Storica Attività.

I RICONOSCIMENTI DAL 2004 – Sale così a 384 il numero delle piccole imprese della provincia di Brescia che possono fregiarsi del marchio di ‘Attività storica’ rilasciato da Regione Lombardia. Nello specifico per questo territorio, si contano 51 botteghe artigiane, 102 locali e 231 negozi.

In Lombardia dal 2004 sono state riconosciute in totale 2848 attività storiche.

Le attività storiche riconosciute nel 2022 in Lombardia sono 456. In totale sono già state consegnate 319 targhe; nel dettaglio Sondrio (31), Lodi (11), Milano (41), Monza e Brianza (26), Varese (76), Como (41) e Lecco (25) e Brescia (68).

SOSTEGNO CONCRETO ALLE IMPRESE STORICHE – Regione Lombardia ha inoltre messo in campo un sostegno concreto per Micro, Piccole e Medie Imprese iscritte nell’elenco regionale delle attività storiche attraverso il bando ‘Imprese storiche verso il futuro 2022’. Risorse da investire quindi per l’innovazione, per favorire il ricambio generazionale e la riqualificazione dei locali.

Nel dettaglio per la provincia di Brescia sono stati concessi contributi pari a 1.188.360 euro di cui  926.308 euro per il settore del commercio e 262.051 euro per il settore dell’artigianato. Infine, la ripartizione dei 70 beneficiari: 57 imprese appartengono al settore del commercio, 13 all’artigianato.

Turismo, la Regione finanzia progetti per oltre un milione a Brescia

in Economia/Istituzioni/Regione/Turismo by

Sono stati pubblicati sul Burl, il Bollettino ufficiale di Regione Lombardia, gli esiti del bando ‘ALL-Attrattività Locale Lombardia’. La misura sostiene i Comuni del territorio nella realizzazione di progetti di valorizzazione e riqualificazione di beni immobili di proprietà pubblica. Sono 26 i progetti ammessi al finanziamento, per uno stanziamento complessivo di 3,3 milioni di euro. Di questi, 8 provengono dalla provincia di Brescia, 4 ciascuna dalle provincie di Bergamo e Sondrio. E ancora: 3 dalle provincie di Como e Pavia, 2 da Lecco e 1 dai territori di Mantova e Varese.

“Con il bando ‘ALL’ – dice Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda – Regione Lombardia dimostra ancora una volta di voler puntare decisamente sul turismo come fattore determinante per dare nuovo impulso all’economia regionale. I progetti approvati permetteranno di valorizzare il prezioso patrimonio immobiliare dei nostri borghi, dando un nuovo volto a destinazioni storiche, culturali ed artistiche di sicuro interesse. La Lombardia sempre più attrattiva, dunque, anche in vista di importanti eventi internazionali come Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e le Olimpiadi Milano-Cortina 2026”.

I soggetti beneficiari sono i Comuni lombardi, esclusi i capoluoghi; i progetti dovranno concludersi entro il 30 settembre 2023.

Sono ammissibili le seguenti spese:

– spese tecniche di progettazione (nella misura massima dell’8% delle spese ammissibili), direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, oneri di collaudo;

– realizzazione di opere e lavori (a titolo esemplificativo: opere e lavori edili, strutturali e impiantistici, ristrutturazione e ammodernamento dei locali, etc.);

– acquisizione di beni capitali e immobilizzazioni materiali e immateriali (a esempio: arredi, attrezzature e dispositivi tecnologici, software, etc.) complementari all’intervento sul bene immobile.

Ecco i progetti approvati per Brescia, che ammontano complessivamente a oltre un milione di euro.

BRESCIA

– rigenerazione e marketing per il Palazzo Cigola Martinoni. Soggetto proponente: Comune di Cigole. Contributo concesso: 150.000 euro;

– riqualificazione immobile ex biglietteria di Fasano. Soggetto proponente: Comune di Gardone Riviera. Contributo concesso: 137.848 euro;

– progetto definitivo per ‘Opere di completamento e valorizzazione Cittadella della Musica – Villa Serena’. Soggetto proponente: Comune di Marone. Contributo concesso: 147.998,40 euro;

– valorizzazione e riqualificazione Museo del Marmo di Botticino. Progetto museale: il lavoro che produce bellezza, il buono che produce cultura. Tra marmo, vino e tessitura. Soggetto proponente: Comune di Botticino. Contributo concesso: 120.234,91 euro;

– opere di manutenzione straordinaria immobile di proprietà comunale in via Miller, adibito a locale di ritrovo/ristoro, al fine di favorire la crescita dell’attrattività turistica del sito Unesco 94-Arte rupestre di val Camonica. Soggetto proponente: Comune di Sonico. Contributo concesso: 136.000 euro;

– ‘Il santuario del Visello: ospitalità e turismo in Valle Sabbia’. Soggetto proponente: Comune di Preseglie. Contributo concesso: 58.529,60 euro;

– progetto per il recupero di immobili residenziali nell’antico borgo di Cittadella, finalizzato alla realizzazione di unità residenziali con annessi spazi destinati ad attività artistiche ed artigianali, Casa Fogazzaro-Casa Salgari. Soggetto proponente: Comune di Lonato del Garda. Contributo concesso: 149.600 euro;

– valorizzazione e riqualificazione immobile comunale in frazione Alone n. 32 – Casto in ottica di rigenerazione urbana del borgo. Soggetto proponente: Comune di Casto. Contributo concesso: 148.451,65 euro.

Regione, approvato il piano cave della Provincia di Brescia

in Cave e discariche/Economia/Istituzioni/Regione by

La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha approvato il nuovo Piano cave della provincia di Brescia per i settori sabbia, ghiaia e argilla. Il Testo verrà ora trasmesso al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.

Dal punto di vista della dimensione, quella deliberato oggi è il Piano più importante della Lombardia insieme a quello della città Metropolitana di Milano.

CATTANEO: TERRITORIO TUTELATO – “Abbiamo voluto tutelare l’ambiente e il territorio – ha spiegato Cattaneo – in una logica di sviluppo sostenibile dell’attività estrattiva. Rispetto alla precedente pianificazione si ha una riduzione degli ambiti estrattivi che passano da 54 a 39”.

ATTENZIONE ALL’AMBIENTE – “Nel corso dell’istruttoria della Giunta – ha continuato l’assessore – sono state rafforzate le misure di tutela ambientale e implementate le prescrizioni, così come le opere di mitigazione, di compensazione e il loro monitoraggio. Questo con particolare riferimento alla Rete ecologica regionale, alla tutela delle acque sotterranee, alle emissioni di polveri e rumore, alla tutela dei contesti agricoli e del paesaggio”.

NUOVO PIANO CAVE – Il Piano individua un fabbisogno di sabbia-ghiaia di 42.919.000 metri cubi da soddisfare in 39 ambiti estrattivi a fronte dei 54 previsti dal Piano cave 2005, che prevedeva un fabbisogno di 70.280.000 metri cubi. Non è stato pianificato alcun ambito di argilla poiché è stata riscontrata la mancanza d’interesse per crisi del settore.

ACCOLTI OSSERVAZIONI, INDICAZIONI E PARERI – “Abbiamo avviato l’istruttoria del nuovo Piano – ha proseguito Cattaneo – sulla base delle osservazioni che ci sono pervenute. Abbiamo svolto sopralluoghi sul territorio, incontri con i Comuni interessati e con gli operatori; individuato soluzioni condivise anche con la Provincia, che hanno permesso di migliorare il Piano. In questo modo sono state apportate alcune modifiche e migliorie alla proposta, in stretta collaborazione con il territorio al fine di mantenere il corretto equilibrio tra le esigenze produttive del settore e le tutele ambientali e del territorio. Abbiamo inoltre recepito le indicazioni e le condizioni contenute nel parere del Comitato cave e nel Parere Motivato finale”.

IL PRECEDENTE PIANO -L’ultimo Piano cave era stato nel novembre del 2004, pubblicato sul Burl a gennaio 2005, e ha perso definitivamente efficacia il 25 gennaio del 2018.

DURATA DECENNALE – La nuova pianificazione avrà durata decennale dalla data di pubblicazione sul BURL.

“L’attività estrattiva oggi – ha concluso l’assessore – agisce nel rispetto dell’ambiente e guarda all’economia circolare, come fanno i più avanzati comparti industriali. Ora attendiamo con fiducia l’esame del Consiglio regionale, che spero vorrà approvarlo prima della fine della legislatura”.

In questa tabella è riportato l’elenco degli ATE con i volumi di produzione escavatili nel decennio di efficacia della nuova pianificazione e le riserve dei giacimenti.

Regione, 4,5 milioni a fondo perduto per le fiere

in Economia/Eventi/Fiere/Istituzioni/Regione by
Pro Brixia, fiere

La giunta regionale, su volontà dell’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi, ha approvato i criteri relativi a due bandi; il primo per supportare l’organizzazione di manifestazioni fieristiche da 1 milione di euro, il secondo a sostegno dei quartieri fieristici lombardi da 3,5 milioni di euro.

ASSESSORE GUIDESI – “Continuiamo nel sostegno programmato al comparto fieristico – ha detto l’assessore Guidesi – perché crediamo siano una componente fondamentale per il nostro sistema produttivo; guardiamo al futuro insieme ai quartieri e sosteniamo gli eventi perché non siano solo esposizione ma indotto per i territori che li ospitano”.

QUARTIERI FIERISTICI LOMBARDI 2023 – La misura relativa ai quartieri fieristici sostiene i soggetti proprietari o gestori di quartieri fieristici riconosciuti di livello internazionale e nazionale tramite la concessione di sovvenzioni a fondo perduto ai fini della realizzazione di interventi per: migliorare la sostenibilità ambientale, l’efficienza dei consumi energetici, la logistica interna al quartiere, gli standard di sicurezza, la gestione degli accessi; migliorare la gestione delle procedure di comunicazione e interazione con i visitatori; adeguare e perseguire il miglioramento funzionale ed estetico delle strutture e delle aree di servizio connesse; favorire la cooperazione e la sinergia tra quartieri fieristici lombardi.

SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO 2023 – Si tratta di un bando, dal valore di 1 milione di euro a fondo perduto, che supporta la promozione e l’animazione delle manifestazioni di livello internazionale, nazionale e regionale del calendario regionale 2023 nonché le fiere alla prima edizione in Lombardia. Le domande dovranno essere presentate in via telematica tramite il sistema bandi online.

Agricoltura, dalla Regione 17,4 milioni alle imprese contro il caro-energia

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L’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi ha annunciato che la Regione Lombardia ha avviato le procedure per la modifica del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per attivare la misura 22 che prevede un sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalle conseguenze della guerra.

“L’aumento dei prezzi dell’energia, dei concimi e dei mangimi – ha sottolineato l’assessore – sta mettendo in ginocchio intere filiere. Oggi Regione Lombardia avvia le procedure per una misura specifica volta a fornire un sostegno temporaneo eccezionale. Una previsione di spesa di 17,4 milioni di euro per due settori che più di altri stanno sentendo gli effetti della guerra in Ucraina: il suinicolo e quello del bovino da latte di montagna. Metteremo in campo le stesse modalità di intervento fatte ai tempi del Covid: liquidità immediata a burocrazia zero per far respirare le imprese”. “Abbiamo l’obiettivo di aprire il bando – ha detto – già nelle prossime settimane”.

La Regione Lombardia ha un sistema agricolo che dipende significativamente dalla fornitura di energia, prodotti fitosanitari, concimi e mangimi. Pertanto, le imprese agricole lombarde registrano problemi in termini di redditività. La misura prevede per le aziende suinicole un sostegno da 7.000 euro (per imprese fino a 500 uba) e 15.000 euro per le imprese con più di 500 uba allevati. Per le aziende di latte situate in montagna il contributo è di 5.000 euro (fino a 30 uba allevati) o 10.000 euro (oltre i 30 uba).

Per quanto riguarda il settore suinicolo, la scelta è motivata dalla stima dei maggiori costi che impattano sulle imprese agricole e che sfiorano i 103.000 euro per le aziende che allevano granivori. Inoltre, per il settore suinicolo nel 2022, come indicato dallo studio Crefis dell’Università Cattolica di Piacenza, si sta assistendo a un significativo calo di tutti gli indici di redditività.

La scelta di concentrare l’intervento sull’allevamento bovino da latte nell’ambito montano è motivata dal fatto che in questo contesto le aziende hanno una minore redditività (il rapporto Reddito netto/ricavi nella montagna alpina è sceso al 16,9%) e i costi espliciti, tra i quali gli alimenti acquistati, hanno una più alta incidenza sui ricavi (pari all’83,1% nel 2021). A causa della siccità sono aumentate le difficoltà di reperimento dei foraggi e mangimi e incrementati i costi di trasporto, con un peggioramento di tale incidenza. L’area montana alpina è un ambito fortemente specializzato nell’allevamento da latte e ciò comporta ridotti margini di manovra per far fronte all’incremento dei costi.

“Tante realtà di montagna – ha spiegato l’assessore – sono già ai margini della redditività e rischiano la chiusura. Al di là dell’aspetto economico c’è un rischio serio collegato all’abbandono dei territori, con conseguenze anche di carattere ambientale”. “Tutelare le nostre imprese agricole – ha concluso l’assessore – significa tutelare i consumatori e la sicurezza alimentare di ciò che mangiamo. Siamo la prima regione agricola d’Italia e intendiamo tutelare le nostre filiere di qualità”.

Lombardia, 4 milioni di contributi per filiere produttive e servizi: via alle domande

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Si sono aperti ieri, 5 settembre, i termini per presentare domande di contributo per il bando promosso da Regione Lombardia e Camere di Commercio lombarde ‘Innovazione dei processi e dell’organizzazione delle filiere produttive e di servizi e degli ecosistemi industriali produttivi ed economici in Lombardia’.

OBIETTIVO DEL BANDO – Favorire lo sviluppo di interconnessioni tra le imprese a sostegno dell’innovazione dei processi e dell’organizzazione, anche attraverso interventi di digitalizzazione, per incrementare la loro competitività. Il bando è finalizzato a sostenere l’avvio di nuove filiere ed ecosistemi e il rafforzamento di filiere già costituite con finanziamenti a fondo perduto per aggregazioni di minimo dieci imprese lombarde.

STRATEGIA SETTORIALE – “Vogliamo passare da una sperimentazione attivata con la manifestazione di interesse sulle filiere e sugli ecosistemi lombardi dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. a una strategia strutturale. Questo bando va proprio in questa direzione, sostenere una visione a medio-lungo termine con la connessione dei know-how di cui disponiamo. Siamo convinti che una pianificazione strategica settoriale ci consentirà di anticipare i tempi e di certificare le nostre leadership. Capofila, fornitori, università, centri di innovazione insieme verso il futuro con il sostegno di Regione Lombardia”.

PRESIDENTE UNIONCAMERE LOMBARDIA: AIUTIAMO TRANSIZIONE DIGITALE – “Con questo bando vogliamo finanziare aggregazioni e progetti di filiera per incoraggiare le imprese a collaborare tra loro per ridurre i costi del divario tecnologico” dichiara il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “Grazie a innovazioni di processo e organizzative è possibile un salto di qualità per accelerare la transizione digitale con una gestione dei processi produttivi e di servizio orientata a più elevati livelli di produttività per clienti e consumatori”.

FILIERE – Si intendono raggruppamenti articolati di imprese legate da rapporti di dipendenza funzionale a monte e a valle del processo produttivo che operano anche in collaborazione con enti di ricerca, di formazione, intermediari finanziari, fondazioni e altri attori strategici dello sviluppo economico e territoriale. La successione di attività degli attori delle filiere e degli ecosistemi inizia con la produzione delle materie prime, proseguendo con la loro lavorazione, fino ad arrivare alla realizzazione e alla distribuzione sul mercato di prodotti e servizi. Tali attività sono svolte da imprese di diversi settori economici, di dimensione diversa, operanti anche in ambiti territoriali localizzati in diverse aree del territorio lombardo e che operano in modo integrato all’interno della catena del valore di determinati prodotti e servizi.

CHI PUO’ PARTECIPARE – Filiere che hanno presentato domanda entro il 15 settembre 2022 a valere sulla ‘Manifestazione di interesse per lo sviluppo e il consolidamento delle filiere 1 produttive e di servizi e degli ecosistemi industriali produttivi ed economici in Lombardia’ e hanno ottenuto riconoscimento da Regione Lombardia entro il 15 ottobre 2022.
Aggregazioni di minimo dieci imprese già costituite o da costituirsi, operanti nell’ambito di una o più filiere produttive e/o ecosistemi industriali, produttivi ed economici che pur rappresentando una filiera non hanno partecipato alla ‘Manifestazione di interesse’.

CONTRIBUTI ECONOMICI REGIONALI – Le risorse stanziate da Regione Lombardia ammontano a 4.000.000 di euro destinate a finanziare ‘progetti di filiera’ sviluppati nell’ambito del partenariato di filiera finalizzati alla innovazione dei processi e dell’organizzazione. I contributi ai progetti sono pari al 50% in percentuale delle spese ammissibili per le piccole e medie imprese e al 15% delle spese per le grandi imprese.

MODALITA’ E TEMPISTICHE – Le domande potranno essere presentate dal 5 settembre 2022 al 17 ottobre 2022. A ciascuna impresa può essere concessa una sola agevolazione su un solo progetto in una sola aggregazione. La presentazione delle domande deve essere fatta su http://webtelemaco.infocamere.it esclusivamente in modalità telematica con firma digitale dalle ore 11.00 del 5 settembre 2022 fino alle ore 16.00 del 31 ottobre 2022.

INFORMAZIONI – I testi completi dei bandi e le istruzioni per compilare le domande sono pubblicati sul sito www.unioncamerelombardia.it (alla sezione Bandi – contributi alle imprese). Per tutte le informazioni consultare i siti internet www.imprese.regione.lombardia.it / imprese@lom.camcom.it

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