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Terziario, nel 4° trimestre 2023 risale la fiducia delle imprese bresciane, ma pesano le incognite globali

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Nell’ultimo trimestre del 2023, risale il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi, attestatosi sul valore di 121, in deciso aumento rispetto alla rilevazione precedente (106) e in linea con quanto sperimentato nella seconda metà del 2022. Nel 2023 il livello di fiducia medio dichiarato delle aziende operanti nel terziario locale è stato pari a 118, in crescita nei confronti del 2022 (111), ma in decisa flessione sul 2021 (138).

A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 4° trimestre 2023.

La dinamica che ha caratterizzato il periodo ottobre-dicembre 2023 va di pari passo con la ripresa del settore industriale locale, dopo lo stagionale rallentamento nel periodo estivo, all’interno di un contesto non privo di elementi di preoccupazione, tra cui spiccano: le perduranti tensioni geopolitiche, gli alti tassi d’interesse e il ridimensionamento della domanda.

“Pur in un contesto caratterizzato da una serie di incognite, ancora una volta il settore terziario si dimostra al passo con l’evoluzione dell’economia italiana e bresciana. Le nostre aziende progrediscono, assumono personale e si ritagliano un ruolo di incontestabile rilevanza anche nel confronto con la grande manifattura – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia –. Il terziario conta, non tanto nella dimensione, ma nel ruolo che oggi ricopre nella catena del valore di qualsiasi impresa.”

Il quadro delineato, contraddistinto da luci e ombre, non ha impedito alle realtà bresciane attive nel terziario, di realizzare numeri nel complesso positivi. Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

il fatturato è aumentato per il 52% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 43% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +45% e a +23%);
i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +19%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici riscontrata nei mesi scorsi (ora in fase di ridimensionamento) non abbia terminato di propagarsi in altri ambiti dell’economia reale.
Anche le prospettive per i mesi a venire appaiano favorevoli:

il fatturato è atteso in crescita dal 41% degli intervistati, con un saldo positivo del 29% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
i saldi riferiti al portafoglio ordini (+31%) e all’occupazione (+23%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+17%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.
Con riferimento alle prospettive generali dell’economia italiana, oltre tre imprese su quattro (78%) prevedono una dinamica stazionaria, il 17% si dichiara pessimista, mentre solo il 5% degli imprenditori esprime un orientamento ottimistico. Tali numeri riflettono quindi una percezione, da parte delle imprese, di una sostanziale stabilità per il sistema economico nazionale, all’interno di uno scenario in cui il comparto dei servizi è atteso guidare la ripresa, con l’industria che si appresterebbe a terminare la fase di calo che ha contraddistinto buona parte del 2023.

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 4° trimestre 2023, si attesta a 118, contro il valore di 114 del periodo precedente. I giudizi espressi rispetto ai tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 58% delle imprese, con un saldo positivo del 54% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +42% e a +27%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +19%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 38% degli intervistati, con un saldo positivo del 23%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+26%) e all’occupazione (+19%) indicano uno scenario di significativo rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+19%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano non in linea con i positivi risultati aziendali consuntivi e previsionali: il 4% prevede un aumento, a fronte del 77% che propende per la stazionarietà e del rimanente 19% che ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 4° trimestre 2023, si attesta a 123, in netto aumento rispetto a quanto rilevato fra luglio e settembre (87). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 40% delle imprese, con un saldo positivo del 30% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +45% e a +20%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +15%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 40%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +35% e a +30%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 20%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano fredde: solo il 10% ha un orientamento positivo, il 70% prevede stazionarietà e il rimanente 20% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Nel 4° trimestre 2023 il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese si attesta a 126, in crescita rispetto al periodo precedente (114). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 22%; gli ordini evidenzia un saldo positivo (+34%) l’occupazione invece registra numeri meno entusiasmanti (saldi pari allo 0% ma il 78% dichiara stazionarietà); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per una trend positivo (33%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso risulta in crescita per il 44% degli intervistati, con un saldo positivo del +33%; il saldo riferito al portafoglio ordini risulta pari al 44%, quello all’occupazione a +11%; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo dell’11%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano esclusivamente stazionarie: il 100% degli imprenditori del settore prevede un andamento costante dell’economia italiana.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario

Terziario, a Brescia la fiducia delle imprese torna al 2020

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Fiducia al minimo

Nel 3° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi segnala un calo rispetto al trimestre precedente, passando da 109 a 102: un livello di fatto che ritorna ad essere quello sperimentato a fine 2020, particolarmente distante dalle soglie raggiunte nello stesso periodo dello scorso anno (146).

A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 3° trimestre 2022.

Tale evoluzione si inserisce all’interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021 e intensificatosi nel corso del 2022. Come emerso anche nelle rilevazioni precedenti, il calo di fiducia sembrerebbe causato non tanto da un ridimensionamento dell’attività da parte delle realtà intervistate, quanto dalle generalizzate preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di fronteggiare con successo le complesse incognite globali. Le principali variabili che pesano sono, in particolare, il protrarsi del conflitto russo-ucraino, l’inflazione quanto mai elevata e il “caro-energia”, che grava sul settore industriale locale, tradizionale cliente del terziario bresciano.

“Con il clima di fiducia si misura la parte più emotiva del sentiment delle imprese del settore riguardo all’andamento attuale e futuro del comparto – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia – È questo il momento del realismo e dell’ottimismo: il realismo dei numeri, che ci dicono che il settore naviga in acque serene – più fatturato. più ordini, più occupazione – e l’ottimismo che ogni imprenditore deve mettere in campo proprio quando c’è bisogno di guardare avanti e di non scoraggiarsi per eventi esterni su cui nulla può fare il singolo.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 36% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 25% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +18%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +28%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici si stia propagando in altri ambiti dell’economia reale.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 24% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+10%) e all’occupazione (+28%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+19%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana si confermano negative, andando a riflettere, fra l’altro, il crescente deterioramento del potere di acquisto delle famiglie (che si riverbera negativamente sulla loro propensione al consumo), nonché la nuova fase restrittiva della politica della BCE, che andrà a colpire, in particolare, famiglie e PMI.  Nel dettaglio, il 9% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 36% che prevede stazionarietà e del 55% che ha invece una visione negativa.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 99, contro 107 del periodo precedente. I giudizi espressi rispetto ai tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 38% delle imprese, con un saldo positivo del 30% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +34% e a +13%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +25%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 42% degli intervistati, con un saldo positivo del 25%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+8%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+21%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano negative: il 13% prevede un aumento, a fronte del 29% che propende per la stazionarietà e del rimanente 58% che ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 120, unico settore che registra un incremento rispetto a quanto rilevato fra luglio e settembre (111). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 41% delle imprese, con un saldo positivo del 29% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +71% e a +23%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +24%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 65% degli intervistati, con un saldo positivo del 47%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +23% e a +41%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 18%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso sfavorevoli: il 12% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 41% prevede stazionarietà e il rimanente 47% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 3° trimestre 2022, si attesta a 89, netta contrazione rispetto al periodo precedente (112). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 33% delle imprese, con un saldo positivo del 16%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +25% e a +17%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione rialzista (+42%). In merito alle prospettive a breve termine il settore dichiara alcune criticità: il fatturato è atteso in diminuzione per il 25% degli intervistati, con un saldo negativo del -8%; il saldo riferito al portafoglio ordini risulta nullo, quello all’occupazione invece positivo (+17%) descrivono uno scenario con alcune zone d’ombra; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 17%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano nettamente negative: nessuno degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 42% che prevede stazionarietà e del 58% che invece propende per una flessione.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.

Come scegliere la giusta macchina per pulire i tuoi pavimenti

in Economia/Terziario by

Stai aprendo la tua impresa di pulizie? Hai scelto i macchinari da acquistare? Segui questa guida per avere tutto quello di cui hai bisogno.

Se sei capitato in questo articolo sei sicuramente alla ricerca della giusta macchina per pulire i tuoi pavimenti. Sul mercato disponiamo di diversi modelli tra cui scegliere, alcuni sono più idonei per determinati tipi di pavimentazione altri per un altro genere, e allora come possiamo scegliere il prodotto più adatto a noi? Semplice, leggi il nostro articolo e scopri tutti i macchinari pulizia pavimenti di cui potresti aver bisogno. Segui questa guida soprattutto se intendi aprire o migliorare la tua impresa di pulizie fornendo ai tuoi clienti servizi sempre migliori.

Perché scegliere di rivolgersi ad un macchinario per la pulizia

Prima di scoprire i fattori da considerare durante la scelta e i vari modelli che troviamo a disposizione, è bene capire il perché abbiamo bisogno di un macchinario professionale. A scegliere di acquistare macchinari per la pulizia degli ambienti sono in genere le imprese di pulizie che si occupano di grandi spazi come scuole, fabbriche, imprese e altro. Questi spazi non solo hanno a disposizione grandi aree da pulire ma anche particolari tipi di pavimentazione da trattare. Pensiamo ad esempio al pavimento gommato della palestra scolastica o a un marmo pregiato presente in un ufficio o ancora al parquet che possiamo incontrare nelle camere di un albergo. Tante varianti differenti che meritano di essere pulite a fondo non solo per garantire il loro igiene ma anche per mantenerle in ottimo stato. Si sceglie perciò una macchina per la pulizia per facilitare il lavoro degli operatori e per non rovinare il pavimento.

Come scegliere la macchina giusta per i nostri ambienti.

La prima grande distinzione da fare quando si tratta l’acquisto di una macchina abbiamo bisogno di capire se la macchina che andremo ad acquistare sarà solo per interno o esterno. La scelta rimane a noi ed in base all’utilizzo che vogliamo farlo.

Un altro grande fattore da considerare è l’alimentazione, a seconda dell’alimentazione scelta andremo in una fascia di prezzo differente. Ad esempio possiamo trovare macchine che vanno a batteria, a carburante oppure modelli elettrici. Sicuramente quelli a carburante sono tra i più costosi in cui possiamo imbatterci, senza considerare poi il costo del carburante che dovremo ricaricare all’occorrenza.

Ultimo fattore da considerare è il tipo di spazzole di cui è dotata una macchina. Per i pavimenti delicati e quindi marmo, parquet e via discorrendo andremo a scegliere spazzole delicate che non rilasciano graffi o abrasioni sul pavimento eseguendo comunque una pulizia profonda.

Invece per tutti gli altri e per gli esterni possiamo scegliere una spazzola più dura che ci permette di eseguire una profonda pulizia anche dei pavimenti più ruvidi.

Conclusioni

Ad ognuno la sua spazzola e la sua macchina. Solo in questo modo potremo garantire sempre un ambiente pulito e privo di imperfezioni causate da un’eccessiva azione della spazzola. Il macchinario per la pulizia dei pavimenti è perciò un alleato di cui non possiamo fare a meno.

Terziario, secondo Aib la fiducia delle imprese rimane bassa

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Nel secondo trimestre del 2019 l’indice di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore Terziario si è mantenuto sostanzialmente invariato rispetto ai minimi raggiunti nei primi tre mesi dell’anno. Nel dettaglio, l’indice si è attestato a 103,7, contro il 102,3 registrato fra gennaio e marzo e il 137,0 evidenziato nello stesso trimestre del 2018, in un contesto in cui la fiducia delle aziende bresciane operanti nei servizi appare penalizzata dalle persistenti preoccupazioni in merito alla possibile evoluzione a breve dell’economia italiana. A evidenziarlo sono i risultati della tradizionale Indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi e Ricerche al secondo trimestre 2019.

La dinamica del comparto dei servizi riscontrata in ambito provinciale appare complessivamente coerente con il quadro nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, nel periodo tra aprile e giugno, di poco al di sopra della soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, su livelli marginalmente inferiori rispetto a quelli sperimentati nei primi tre mesi del 2019 e significativamente più bassi di quanto evidenziato tra la fine del 2017 e la prima metà del 2018.
“I dati emersi nel secondo trimestre 2019 esprimono una sostanziale incertezza – commenta Paolo Chiari, Presidente del settore Terziario di AIB –: è chiaro che in un tale contesto le imprese hanno un approccio attendista, rimandando gli investimenti in attesa di un quadro maggiormente definito”.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:
• il fatturato è cresciuto per il 37% delle imprese, con un saldo positivo del 21% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
• gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +18% e a +13%);
• i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto nullo), a conferma dell’assenza di rilevanti pressioni inflattive.
Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:
• il fatturato è atteso in crescita dal 37% degli intervistati, con un saldo positivo del 16% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
• i saldi riferiti al portafoglio ordini (+11%) e all’occupazione (+18%) evidenziano risultati positivi;
• i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano invece per un saldo negativo (-5%), a certificazione della limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

Le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana rimangono negative e contribuiscono quindi a deprimere l’indice di fiducia complessivo: il 3% si è espresso infatti in modo favorevole, il 21% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 76% ha indicato stazionarietà.

Brescia, per il settore terziario fiducia al minimo nel primo trimestre 2019

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by
Fiducia al minimo

Nel primo trimestre 2019, complice anche la preoccupazione relativa alla possibile evoluzione a breve dell’economia italiana, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore dei servizi è sceso a 102,3, aggiornando il nuovo minimo da quando è stata istituita la rilevazione (secondo trimestre 2016). Il suddetto indice mostra così una flessione sia nei confronti del periodo immediatamente precedente (105,0), sia su quanto sperimentato nell’analogo trimestre del 2018, quando il clima di fiducia si attestò a 143,3 (poco al di sotto del picco rilevato nel quarto trimestre 2017).

A evidenziarlo sono i risultati dell’indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi e Ricerche dell’Associazione Industriale Bresciana che – nonostante la fase positiva vissuta a Brescia dal Terziario – conferma le perduranti difficoltà nel replicare le dinamiche registrate nel recente passato, in uno scenario tuttora caratterizzato da una diffusa prudenza fra gli operatori intervistati.

“I dati statistici rilevati esprimono, a mio parere, la difficoltà da parte delle imprese del Terziario a interpretare le prospettive del mercato – commenta Paolo Chiari, Presidente del Settore Terziario di AIB –. Certamente a questo hanno contribuito alcuni fattori tra i quali la poca chiarezza normativa in materia di incentivi fiscali e il rallentamento generale degli investimenti”.

L’evoluzione del comparto dei servizi riscontrata in ambito provinciale appare complessivamente coerente col quadro nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, nel periodo gennaio-marzo, intorno alla soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, non lontano dai valori registrati nell’ultima parte del 2018, ma su livelli sistematicamente più bassi di quanto evidenziato per tutto il 2017 e nei primi nove mesi del 2018.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è cresciuto per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 25% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +23% e a +5%);
  • i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +4%), giustificata dalla persistente difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Le aspettative per i prossimi mesi risultano nel complesso piuttosto ottimistiche. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è positivo (+33%); anche i saldi riferiti al portafoglio ordini (+20%) e all’occupazione (+16%) evidenziano risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (-5%) certificherebbero la limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

Le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana rimangono fortemente negative e contribuiscono quindi a deprimere l’indice di fiducia complessivo: nessuno degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, il 36% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 64% ha indicato stazionarietà.

 

Terziario in difficoltà a Brescia: rallenta la crescita

in Economia/Terziario by

Nel secondo trimestre dell’anno – secondo quanto riporta Brescia News, che riprende un comunicato di Aib – il settore bresciano dei servizi ha registrato una nuova espansione, caratterizzata però da un’ulteriore frenata, dopo quella che aveva contraddistinto i periodi immediatamente precedenti.

Nel complesso, il terziario provinciale continua a godere di un periodo favorevole, certificato da quanto registrato a livello nazionale, dove l’Indice PMI riferito al comparto si è mantenuto, anche nel periodo aprile-giugno 2018, ben al di sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, pur su livelli più bassi di quanto evidenziato nei primi tre mesi del 2018.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è cresciuto per il 61% delle imprese, con un saldo positivo del 58% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi significativi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +57% e a +40%);
  • i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +3%), giustificata dalla persistente difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Le aspettative per i prossimi mesi sono ancora orientate all’ottimismo. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+44%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+43%) e all’occupazione (+43%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (+8%) indicherebbero la limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

In tale contesto, le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana continuano a essere positive, ma risultano meno entusiastiche rispetto al recente passato: il 25% degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, il 14% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 61% ha indicato stazionarietà.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario si è attestato a 137,0, in diminuzione sia rispetto ai livelli del periodo precedente (143,3), sia a quanto riscontrato nello stesso trimestre del 2017 (142,3).

Terziario, indagine Aib: a Brescia crescono ordini e occupazione

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by

Nel primo trimestre dell’anno, il settore bresciano dei servizi evidenzia una nuova espansione, sebbene  con intensità relativamente minore rispetto a quella che ha caratterizzato gli ultimi mesi del2017. Nel complesso, il terziario provinciale attraversa un periodo particolarmente favorevole,certificato da quanto registrato a livello nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, anche nel periodo gennaio-marzo 2018, saldamente sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese sui tre mesi precedenti:
• il fatturato è cresciuto per il 49% delle imprese, con un saldo positivo del 44% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
• gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi significativi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +43% e a +22%);
• i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto +2%), giustificata dalla difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Le aspettative per i prossimi mesi sono ancora orientate all’ottimismo. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+38%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+49%) e all’occupazione (+30%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (saldo nullo) indicherebbero il persistere dell’impossibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

In tale contesto, le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana sono piuttosto incoraggianti, ma meno entusiastiche rispetto al recente passato: il 38% degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, mentre il rimanente 62% ha indicato stazionarietà.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario si è attestato a 143,3, in diminuzione rispetto ai massimi registrati nel periodo precedente (150,7), ma comunque superiore ai livelli segnati nello stesso trimestre del 2017 (136,7).

Brescia, cresce ancora il terziario: fatturati su del 44 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by
Terziario a Brescia

L’attività del settore bresciano dei servizi evidenzia nel terzo trimestre del 2017 un’ulteriore
espansione, a certificazione della positiva fase ciclica che caratterizza il comparto locale.
Il terziario provinciale attraversa un periodo particolarmente favorevole, in coerenza con quanto
registrato a livello nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, anche nel periodo
luglio-settembre, saldamente sopra la soglia che delimita l’espansione dalla contrazione.
Nel dettaglio, in termini di giudizi sui tre mesi precedenti:
• il fatturato è cresciuto per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 14% fra coloro che
hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
• gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi significativi incrementi (saldi netti pari
rispettivamente a +38% e a +34%);
• i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano invece per una nuova contrazione (saldo netto –
8%), a conferma dell’assenza di pressioni inflazionistiche all’interno del comparto.

Le aspettative per i prossimi mesi sono nuovamente orientate all’ottimismo. Per il fatturato, il saldo
fra risposte in aumento e in diminuzione è ampiamente positivo (+59%); i saldi riferiti al portafoglio
ordini (+56%) e all’occupazione (+15%) evidenziano anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative
ai prezzi dei servizi offerti (saldo nullo) appaiono in continuità con quanto formulato a consuntivo per
il terzo trimestre ed evidenzierebbero un’elevata concorrenza fra gli operatori del comparto.
In tale contesto, le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza
generale dell’economia italiana sono nel complesso molto incoraggianti: il 63% degli intervistati si è
espresso infatti in modo favorevole, contro il 7% che è orientato verso un prossimo indebolimento (il
rimanente 30% ha indicato stazionarietà).

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane
operanti nel settore terziario si è attestato a 150,0, ovvero ai massimi da quando è disponibile la
serie storica, in crescita sia nei confronti del periodo precedente (142,3), sia di quanto realizzato
nell’analogo trimestre dell’anno scorso (120,7).

L’Alco avvia la procedura di mobilità, a rischio in 112

in Alimentare/Cisl/Economia/Franciacorta/Lavoro/Sindacati/Terziario/Valsabbia/Zone by
Alco grande distribuzione - foto dal web

In questi giorni L’Alco grandi magazzini S.p.A. ha inviato alle organizzazioni sindacali la procedura di mobilità, che preavvisa la chiusura del canale logistico e quindi il licenziamento di 112 dipendenti.

“Non ci è ancora dato sapere come verranno sostituite le piattaforme distributive di Prevalle e Rovato, che fino ad oggi hanno provveduto al rifornimento della merce per i C&C in Lombardia – fa sapere in un commento la Cisl -. Non ci stupisce la scelta fatta dalla famiglia Conter, che non condividiamo in un momento in cui la ripresa si fa sempre più insistente, una decisione che purtroppo si uniforma alle scelte fatte da buona parte della Grande Distribuzione Organizzata”.

Ma i sindacati, Csil in testa, sarebbero pronti a dare battaglia: “Proprio nei giorni scorsi si leggevano sulla stampa locale dichiarazioni dell’azienda in cui la stessa affermava che il proprio bilancio è tutt’altro che sofferente: l’azienda è cresciuta e questa circostanza sarà determinante per la linea della Fisascat CISL di Brescia nel corso della trattativa. Questi licenziamenti arrivano a tre anni di distanza dall’ultima procedura di mobilità, dove volontariamente ma in modo incentivato uscirono dall’azienda circa ottanta dipendenti dei punti vendita”.

Durante la trattativa l’obiettivo sarà quello di evitare i licenziamenti, cercando soluzioni alternative in ammortizzatori sociali o nel riassorbimento dei dipendenti in altri punti vendita o con il gestore delle nuove piattaforme, senza escludere altre ipotesi finalizzate alla salvaguardia dell’occupazione e delle 112 famiglie coinvolte.

Ordini on line, in sei mesi 650mila pacchi consegnati da Poste e Sda

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Nei primi sei mesi dell’anno i volumi di pacchi consegnati attraverso la rete dei portalettere e del corriere espresso del Gruppo (SDA) hanno quasi raggiunto, in provincia di Brescia, le 650.000 unità da ordini effettuati su Internet (oltre 4.700.000 in Lombardia). A livello nazionale la provincia di Brescia è al sesto posto per volumi di acquisti online consegnati dagli incaricati di Poste Italiane, preceduta in Lombardia solo dalla provincia di Milano.

Insomma: la tradizionale borsa del portalettere si svuota delle classiche lettere e cartoline per riempirsi di pacchi. Dotato di palmare, Pos e stampante, il postino telematico versione 2.0 viaggia equipaggiato di una vera e propria piattaforma tecnologica, che garantisce sicurezza ed efficienza nel processo di recapito. In provincia di Brescia i portalettere che si occupano del recapito di pacchi sono 635.

FONTE: BSNEWS.IT

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