Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Category archive

Aib

Confindustria Bs, la Fabbrica del Futuro ospita sino a novembre la mostra “La fabbrica intelligente”

in Acciaio/Aib/Associazioni di categoria/Aziende/Economia/Eredi Gnutti by

La Fabbrica del Futuro – l’installazione di Confindustria Brescia per l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 al Parco dell’Acqua di Brescia (largo Torrelunga 7) – ospita sino a novembre “La fabbrica intelligente”, una mostra di fotografie che rappresentano l’innovazione tecnologica all’interno degli stabilimenti di alcune importanti aziende del territorio: Automazioni Industriali CapitanioCavagna GroupEredi Gnutti MetalliGnutti CarloIMG MacchineOri Martin e Rubinetterie Bresciane Bonomi – Bonomi Group.

In particolare, l’esposizione è l’esito di una masterclass di fotografia promossa da Fondazione MUSIL e diretta da Luca Campigotto, autore di fama internazionale. La masterclass ha coinvolto fotografi con specifico interesse per la fotografia di architettura e paesaggio industriale, puntando a valorizzare la dimensione tecnologica, innovativa ed estetica dell’Industry 4.0.

L’attività è quindi stata coordinata da Confindustria Brescia in collaborazione con Fondazione Musil; in particolare, l’associazione di via Cefalonia che ha raccolto la disponibilità di imprese interessate a mettere in mostra spazi e dispositivi del mondo produttivo contemporaneo. Le aziende hanno quindi deciso di sostenere la trasposizione dei migliori scatti in un percorso espositivo che ha trovato una collocazione ideale nella Fabbrica del Futuro.

L’esposizione sarà visitabile nelle giornate di apertura dell’installazione, riaperte nel 2024 per specifici appuntamenti.

Gli esiti della masterclass sono accessibili anche online nella pagina del sito Matrice Lavoro: https://matricelavoro.it/fabbrica-intelligente-brescia/

  • Produzione e allestimento: Gruppo Publionda
  • Fotografi allievi in mostra: Lorenzo Apolli, Giuseppe Bruni, Walter Carrera, Matteo Cigala, Andrea Crupi, Alessandro Roncaglione, Helmut Schwanke, Giovanni Tamanza, Fabio Enrico Viganò
  • Organizzazione: Andrea Biffi
  • Visual design: Walter Carrera

Per tutte le informazioni sull’esposizione e sulle attività della Fabbrica del Futuro, è possibile visitare il sito fabbricadelfuturo.com; per richieste sull’utilizzo della struttura nei prossimi mesi, è invece possibile scrivere all’indirizzo mail fabbricadelfuturo@confindustriabrescia.it

Bedizzole, 200 partecipanti all’evento di Confindustria “/forma.l.mente/ – Incontrarsi per dare forma alle idee”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Si è tenuto oggi pomeriggio – a Palazzo Gambara di Bedizzole – l’evento annuale della Piccola Industria di Confindustria Brescia, intitolato “/forma.l.mente/ – Incontrarsi per dare forma alle idee”, e organizzato nell’edizione 2024 insieme ai Giovani Imprenditori.

Nel pomeriggio di confronto, a cui erano presenti 200 partecipanti, si sono alternati tavoli di lavoro operativi – con un’imprenditrice/imprenditore owner a coordinare i lavori insieme a un tecnico della struttura di Confindustria Brescia – a sessioni di coaching in plenaria dal titolo “Chi ha paura di fallire?”, con la collaborazione del formatore Federico Stefanelli, dedicate al tema dell’insuccesso come strumento di crescita.

In particolare, i 4 workshop hanno riguardato le seguenti tematiche:

  • Cosa possono offrire oggi le Aziende per attrarre i giovani? (imprenditrice owner: Giulia Gandolfi)
  • Si può migliorare il proprio merito creditizio? (imprenditore owner: Paolo Streparava)
  • Network tra imprenditori: quale Futuro? (imprenditore owner: Andrea Astori)
  • Qual è il punto di incontro tra Società ed Impresa? (imprenditore owner: Giancarlo Turati)

Dopo la restituzione in plenaria su quanto emerso ai tavoli – con l’intervento del presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta – l’evento è proseguito con un aperitivo e la festa di inizio estate nel parco di Palazzo Gambara.

Anche nel 2024 abbiamo voluto valorizzare, nel nostro Evento Annuale organizzato stavolta insieme ai Giovani Imprenditori, l’aspetto pratico e il dialogo tra gli imprenditori – spiega Marco Capitanio, presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia –. Le tematiche scelte hanno ben sintetizzato i principali filoni affrontati dal nostro comitato in questi anni, amalgamandosi con quelle proposte dai Giovani. Come ho più volte avuto modo di sottolineare, le PMI sono il collante delle nostre filiere: quelle che scelgono di entrare in Confindustria Brescia sono sempre di più, e stiamo anche alzando la loro media di grandezza. Come Piccola, continueremo nei prossimi mesi a sforzarci di portare sul territorio eventi di valore, a partire dall’ormai tradizionale evento del PMI Day.”

“Per i Giovani Imprenditori, contribuire all’organizzazione dell’evento annuale della Piccola Industria è stato un piacere e una grande opportunità – aggiunge Francesco Veneziani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. In particolare, abbiamo fortemente voluto insistere sul tema di attraction e retention dei giovani nelle nostre imprese, con un gruppo di lavoro coordinato dalla nostra vice presidente Giulia Gandolfi. I dati sul mismatch sono sempre più allarmanti e solo con un’adeguata presa di coscienza sul problema da parte del mondo imprenditoriale può  diventare possibile elaborare contromisure efficaci, in grado di trasmettere ai ragazzi la passione che da sempre caratterizza il Made in Brescia.”

“I numeri testimoniano che siamo sulla strada giusta – chiude Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –: l’anno scorso avevamo raccolto poco più di 100 adesioni, quest’anno siamo saliti a circa 200, raddoppiando quindi le iscrizioni, grazie anche al contributo dei numerosi giovani presenti oggi. È la testimonianza che gli imprenditori iscritti a Confindustria Brescia sentono la necessità e il piacere di sedersi a un tavolo, dialogare e crescere, aiutando allo stesso tempo la struttura nel capire se gli sforzi intrapresi sono diretti sulla strada giusta”

Transizione sostenibile, Confindustria: sistema Brescia pronto alla sfida

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Il Made in Brescia è complessivamente pronto ad affrontare la transizione sostenibile. A evidenziarlo è il nuovo modello di previsione dell’insolvenza, sviluppato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e OpTer dell’Università Cattolica: il rating complessivo che il nuovo modello fornisce è pari a 0,91 su una scala da 0 a 1.

Il tema è stato affrontato ieri pomeriggio nel seminario “PMI, accesso al credito, paradigma ESG – Il sistema produttivo bresciano e le sfide della sostenibilità”, quarto appuntamento del ciclo di incontri “GreenOrDeal: la laboriosa via della Sostenibilità”, che si propone di esaminare il rapporto Banca-Impresa nell’attuale fase di transizione verso la sostenibilità.

All’appuntamento sono intervenuti Filippo Schittone, direttore generale di Confindustria Brescia, Alessandro Azzi, presidente EBIS e presidente Commissione Regionale ABI Lombardia, Giovanni Marseguerra, pro-rettore e direttore OpTer Università Cattolica del Sacro Cuore, Giovanni Petrella, ordinario di Economia degli intermediari finanziari Università Cattolica del Sacro Cuore; a seguire sono stati presentati da Daniela Bragoli (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Tommaso Ganugi (Centro Studi Confindustria Brescia) i risultati della ricerca OpTer – Confindustria Brescia: il rating creditizio nel paradigma ESG. A chiudere la tavola rotonda – moderata da Davide Fedreghini (Centro Studi Confindustria Brescia) – che ha visto protagonisti Maria Chiara Franceschetti (presidente Gefran spa), Stefano Capacci (direttore commerciale Imprese Lombardia Sud Intesa Sanpaolo) e Paolo Streparava (vice presidente Confindustria Brescia).

Il nuovo modello elabora variabili economiche e variabili di sostenibilità (ESG) e consente di fornire stime più accurate della probabilità di insolvenza aziendale, rispetto ai modelli alimentati da sole variabili economiche. Nel dettaglio, il sistema restituisce un rating, da 0 ad 1, per ognuna delle 270 aziende manifatturiere bresciane considerate: un campione di aziende particolarmente rappresentativo del tessuto produttivo bresciano, circa il 65% appartiene al settore della metalmeccanica; l’80% del totale sono PMI.

Per le realtà analizzate, i risultati sono particolarmente positivi: il rating complessivo che il nuovo modello fornisce è pari a 0,91. A livello settoriale, i settori più performanti sono quelli trainanti del territorio: Chimica, gomma plastica (0,94), Metallurgia (0,92) e Meccanica (0,91). Il Sistema Moda registra il valore più basso (0,83), numero comunque rassicurante. L’analisi, a livello dimensionale, evidenzia una correlazione positiva tra rating e classe dimensionale: più grande è l’azienda più lo score è alto; si passa da uno score di 0,83 per le realtà di minori dimensioni a 0,99 per le grandi. Attraverso una simulazione, considerando anche imprese fallite con variabili ESG, una potenziale criticità riguarderebbe però le micro e piccole imprese, che rischiano di subire la transizione, con ricadute sulla performance economica.

“Dalla solvibilità alla sostenibilità: potrebbe essere questa una chiave di lettura dell’appuntamento di questo pomeriggio – riflette Filippo Schittone, direttore generale di Confindustria Brescia –. Si tratta di un tema che abbiamo approfondito in questi anni di lavoro, e che oggi trova un punto di aggregazione tra ISM – Indice Sintetico Manifatturiero e i criteri ESG. L’impegno di Confindustria Brescia prosegue in questa direzione, con una particolare attenzione in questo processo alle piccole e micro imprese.”

“La sostenibilità spesso ha delle accezioni differenti, che passano da estremi opposti, dall’ideologico al burocratico – aggiunge Alessandro Azzi, presidente EBIS e presidente Commissione Regionale ABI Lombardia –. I criteri ESG sono ormai entrati nella gestione delle nostre vite: da questo punto di vista le banche devono essere un anello di trasmissione di tali politiche ESG all’interno delle aziende.”

“La ricerca presentata oggi rappresenta una nuova tappa di un efficace percorso di collaborazione iniziato nel 2021 e tuttora in pieno svolgimento – commentaGiovanni Marseguerra, pro-rettore e direttore OpTer Università Cattolica del Sacro Cuore –. Dopo aver sviluppato, per la manifattura bresciana, un modello di previsione dell’insolvenza basato sul solo rischio economico, oggi ne verrà presentato una versione avanzata che tiene conto di indicatori di sostenibilità aziendale che vanno ad aggiungersi a quelli tipici del bilancio d’impresa. Si tratta dunque di un’analisi economica di grande attualità e in linea con il contesto odierno, caratterizzato da una forte accelerazione del processo di transizione verso modelli di sviluppo sostenibile, una sfida di enorme portata e complessità, sia per le aziende, sia per gli istituti di credito. I risultati evidenziano, tra l’altro, le potenziali problematicità in capo alle realtà di minori dimensioni. Si aprono quindi importanti spazi per accompagnare in questo cammino le imprese meno strutturate, storicamente più in difficoltà a implementare e a raccontare, in modo formalizzato, le proprie iniziative di sostenibilità.”

“Il processo legato alla sostenibilità in Gefran è partito dall’alto, su spinta di mia sorella Giovanna, con l’obiettivo di creare un percorso interno strutturato fatto di input e valori – il pensiero di Maria Chiara Franceschetti, presidente di Gefran spa –. Il miglioramento è stato graduale, grazie anche all’aiuto di consulenti esterni. Con un grande cambio di rotta: prima si rendicontava il passato, oggi siamo obbligati a guardare il futuro. In questo processo diventa fondamentale non farsi sopraffare dalla burocrazia.”

“La piattaforma ESG creata dalla nostra banca consente alle imprese di presentare azioni fatte e azioni programmate in tema sostenibilità – spiega Stefano Capacci, direttore commerciale Imprese Lombardia Sud Intesa Sanpaolo –. Diventa così possibile misurare per le aziende avere un self-assesment immediato in riferimento al tema ESG.”

“Sulla sostenibilità giochiamo una partita complessa: quella della competitività non solo del Made in Brescia e dell’Italia, ma dell’Europa – chiude Paolo Streparava, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Adottare i modelli ESG per le piccole e medie imprese non è semplice: un tema su cui la nostra Associazione ha un ruolo centrale. Un momento fisso con imprenditori, università e sistema bancario potrebbe essere una strada vincente, in tal senso, che potrebbe aggiungersi a iniziative già messe in campo da Confindustria Brescia, come Bancopass.”

Fondo Cometa: Carlo Salvetti per Luxor e Diego Cortellazzi per Gefran eletti tra i delegati dell’assemblea

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

La Commissione elettorale del Fondo Cometa, a conclusione delle procedure di votazione e scrutinio dei voti, ha proclamato l’elezione dei 90 delegati all’Assemblea del Fondo che resteranno in carica per il triennio 2024-2027.

Tra i candidati della lista di parte imprenditoriale, sono stati designati Carlo Salvetti per Luxor S.p.A. e Diego Cortellazzi per Gefran S.p.A., che sono stati proposti e supportati da Confindustria Brescia e saranno espressione del nostro territorio all’interno dell’Assemblea del Fondo Cometa.

Cometa è il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini: con 25 anni di esperienza e oltre 440.000 iscritti è il più importante fondo di previdenza complementare operante in Italia.

Cometa assicura ai lavoratori dell’industria metalmeccanica una più elevata copertura pensionistica, operando in linea con i principi promossi dalle Nazioni Unite per incoraggiare la diffusione dell’investimento responsabile.

Confindustria Brescia, nominati altri due presidenti di settore

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by

Prosegue il rinnovo dei consigli e dei presidenti di settore di Confindustria Brescia relativi al quadriennio 2024-2028.

A seguito degli scrutini, Giovanni Marinoni Martin (O.R.I. Martin spa) è stato confermato alla guida del settore Metallurgia, Siderurgia, Mineraria; vice presidenti sono Paola Artioli (Asonext spa) e Giacomo Coglio (Forelli Pietro srl). Completano il consiglio Giovanni Bajetti (Acciaierie Venete spa), Michele Bortolami (Raffmetal spa), Nicola Cantele (S.A. Eredi Gnutti Metalli spa), Mauro Cibaldi (Deral spa), Giorgio Cortesi (Almag spa), Marco Lonati (Alfa Acciai spa) e Cesare Pasini (Feralpi Siderurgica spa).

Alberto Metelli (Metelli spa) è il nuovo presidente del settoreMeccanica, Meccatronica, sostituendo Gabriella Pasotti (La Leonessa spa); nel ruolo di vice presidenti sono stati eletti Marco Taiariol (AEB Torneria Automatica srl) e Barbara Ulcelli (IMG srl). Completano il consiglio direttivo Daniela Arrigoni (Verincolor srl), Andrea Astori (Luxor spa), Marco Baresi (Turboden spa), Ludovico Beccaria (Palazzoli spa), Daniele Bertoni (Fabbrica d’Armi Pietro Beretta spa), Claudio Bicelli (Bicelli srl), Ruggero Ceriali (OMR spa), Alessandra Conforti (Dobos Automazioni srl), Ezio Adriano Dal Betto (Modine Pontevico srl), Tommaso Gamba (Gamba Macchine srl), Giuseppe Moreschi (DGS srl), Ruggero Pederzoli (Meccanica Pi.Erre di Pederzoli Ruggero & C. srl), Francesco Savelli (Savelli Technologies srl), Paolo Streparava (Streparava spa) e Andrea Tamburini (Tamburini srl).

Il quadro dei rinnovi si completerà in questi giorni con il neonato settore Digitale e con i settori Servizi alle Imprese e alle Persone e Mobilità, Trasporti e Logistica.

Brescia, nel 2023 aumentato il numero degli occupati (549mila)

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by

Nel 2023 il mercato del lavoro bresciano ha mostrato segnali generalmente positivi, frutto di una crescita degli occupati (dopo la stagnazione rilevata nel 2022) e di una nuova flessione dei disoccupati, il cui numero si attesta su minimi pluriennali.  Nel dettaglio, gli occupati sono pari a 549mila unità (+7mila sul 2002, ma ancora inferiori di circa 4mila unità nei confronti dei livelli pre-Covid (553mila). Sempre nel 2023, secondo una prima e ancora provvisoria valutazione, le unità di lavoro annue (ULA), indicatore che sintetizza l’effettivo input di lavoro nel sistema economico, si attesterebbero a 538mila, evidenziando un incremento rispetto al 2022 (+5mila).

A evidenziarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

La dinamica rilevata nel 2023 ha visto una sostanziale tenuta degli occupati maschi (passati da 326mila a 325mila), a fronte di un incremento delle femmine (da 217mila a 224mila). Tali variazioni hanno determinato marginali variazioni nel tasso di occupazione (15-64 anni), nel 2023 attestatosi al 66,7%, rispetto al 65,9% del 2022. Il tasso di occupazione rilevato in provincia di Brescia è minore di quello riscontrato in Lombardia (69,3%), ma ampiamente superiore alla media nazionale (61,5%).

Come già anticipato, nel 2023 il numero dei disoccupati scende a 19mila (dai 23mila del 2022): si tratta del numero più basso di persone in cerca di occupazione da quando è disponibile la nuova serie storica (anno 2018). Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) misurato a Brescia e provincia nel 2023 è sceso al 3,4% (dal 4,1% nel 2022), livello ai minimi storici e di fatto su livelli definiti “frizionali”, ovvero fisiologici. Il confronto con Lombardia (4,0%) e Italia (7,7%) vede il nostro territorio in posizione privilegiata, confermando una storica tendenza su questo ambito. In tale contesto va rilevato che Brescia si colloca all’undicesimo posto nella classifica provinciale per tasso di disoccupazione, in un ranking che vede ai primi tre posti, rispettivamente Bolzano, Cremona e Monza-Brianza.

La crescita dell’occupazione sperimentata nel 2023 deriva non solo dalla contrazione del numero dei disoccupati, ma anche dalla contestuale diminuzione degli inattivi, passati da 251mila a 248mila, che tuttavia rimangono ancora ben al di sopra dei livelli rilevati nel 2019 (235mila). La riduzione degli inattivi si è inevitabilmente tradotta in un incremento degli attivi (occupati più persone in cerca di occupazione), attestatisi a 568mila.

Il tasso di attività maschile è pari al 78,6% (in lieve calo dal 78,8% del 2022), mentre quello femminile è salito al 59,2% (dal 58,3%), pur attestandosi nuovamente lontano da livelli sperimentati nei lander tedeschi del Baden-Württemberg (78,2% nel 2022) e del Bayern (76,4%), da sempre naturali benchmark per il sistema economico bresciano.

“I dati di consuntivo del 2023 sull’occupazione bresciana sono certamente positivi – commenta Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare – : nonostante un anno non brillante, il Made in Brescia si è mostrato comunque solido, sfruttando anche l’onda lunga positiva del 2022. Continuiamo però a lavorare per diffondere un nuovo paradigma del lavoro, in cui le aziende siano sempre più attente al benessere dei propri collaboratori e all’equilibrio tra vita e lavoro. Purtroppo, sotto questo punto di vista, il tasso di attività femminile, seppur in rialzo, resta lontano dai nostri riferimenti in ambito europeo. Tutto ciò certificherebbe, a livello locale, una potenziale risorsa occupazionale solo in parte sfruttata; un fenomeno poi aggravato dal contemporaneo basso tasso di fertilità delle donne bresciane, e italiane, rispetto a quelle residenti in Germania, dove invece la maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro non è associata a un basso numero di figli per donna in età feconda. In generale, il lavoro femminile, con un ripensamento organizzativo delle imprese, una gestione dell’immigrazione che valorizzi le competenze e il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale sono le tre sfide su cui si gioca il futuro del nostro sistema produttivo.”

Per quanto riguarda i dati di fonte amministrativa (INPS) relativi alle dinamiche registrate tra gennaio e settembre del 2023, la variazione netta dei rapporti di lavoro in essere (Assunzioni +/- Trasformazioni – Cessazioni) mostra un saldo ampiamente positivo (+19.404 unità), in lieve accelerazione rispetto allo stesso periodo del 2022 (+18.448). Tale evoluzione è soprattutto il frutto dei contributi positivi apportati dal tempo indeterminato (+349), dal lavoro a termine (+1.098) e dal contratto stagionale (+426), a fronte di un ridimensionamento della somministrazione (-893). Con riferimento al solo tempo indeterminato, va segnalato che il saldo netto assunzioni-cessazioni, nel periodo gennaio-settembre 2023, presenta un valore negativo (-7.505 posizioni), anche se in riduzione sul biennio precedente; la crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sarebbe quindi totalmente ascrivibile alle trasformazioni di precedenti contratti a termine (17.857 nei primi nove mesi del 2023). 

Sul versante dei profili maggiormente richiesti nel bresciano, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Brescia effettuate sulla piattaforma Lightcast Europe che monitora gli annunci di lavoro online rilevati nel territorio, nel 2023 le domande di lavoro formulate dalle imprese bresciane hanno riguardato prevalentemente le professioni non qualificate (22,2% dei quasi 90 mila annunci analizzati), le professioni tecniche (15,7%), gli artigiani e operai specializzati (13,5%), e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (12,7%). Fra i profili più ricercati, la top 5 vede al primo posto gli addetti allo spostamento e alla spedizione dei materiali o delle merci (9,7% della domanda complessiva), seguiti dal personale non qualificato delle attività industriali (6,1%), dagli assistenti alle vendite (5,4%), dagli addetti alle pulizie in uffici, esercizi alberghieri ed altri esercizi (4,0%) e dai modellatori e tracciatori meccanici di macchine utensili (3,3%). Ben tre di queste figure appartengono alle professioni non qualificate, una alle professioni nelle attività commerciali e una nei servizi e una agli artigiani e operai specializzati.

Va infine segnalata la crescita del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, che tuttora rimane su livelli ampiamente superiori a quanto riscontrato prima della pandemia. Le ore autorizzate nell’ultimo anno sono aumentate del 31% rispetto al 2022, passando da 13,9 a 18,3 milioni. In particolare, la componente ordinaria è cresciuta del 58% (da 8,5 a 13,4 milioni di ore), mentre quella straordinaria ha subito una flessione dell’8% (da 5,3 a 4,9 milioni di ore). Tuttavia, il confronto con il 2019 mostra una crescita del 162% (sintesi di un +293% della CIGO e di un +36% della CIGS). Sulla base delle ore effettivamente utilizzate è possibile stimare che nel 2023 le unità di lavoro annue (ULA) potenzialmente coinvolte dalla CIG siano circa 2.800, contro le 1.900 del 2022 e le 1.500 del 2019.

Terziario, nel 4° trimestre 2023 risale la fiducia delle imprese bresciane, ma pesano le incognite globali

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by

Nell’ultimo trimestre del 2023, risale il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi, attestatosi sul valore di 121, in deciso aumento rispetto alla rilevazione precedente (106) e in linea con quanto sperimentato nella seconda metà del 2022. Nel 2023 il livello di fiducia medio dichiarato delle aziende operanti nel terziario locale è stato pari a 118, in crescita nei confronti del 2022 (111), ma in decisa flessione sul 2021 (138).

A evidenziarlo sono risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 4° trimestre 2023.

La dinamica che ha caratterizzato il periodo ottobre-dicembre 2023 va di pari passo con la ripresa del settore industriale locale, dopo lo stagionale rallentamento nel periodo estivo, all’interno di un contesto non privo di elementi di preoccupazione, tra cui spiccano: le perduranti tensioni geopolitiche, gli alti tassi d’interesse e il ridimensionamento della domanda.

“Pur in un contesto caratterizzato da una serie di incognite, ancora una volta il settore terziario si dimostra al passo con l’evoluzione dell’economia italiana e bresciana. Le nostre aziende progrediscono, assumono personale e si ritagliano un ruolo di incontestabile rilevanza anche nel confronto con la grande manifattura – commenta Fabrizio Senici, Presidente del settore Terziario di Confindustria Brescia –. Il terziario conta, non tanto nella dimensione, ma nel ruolo che oggi ricopre nella catena del valore di qualsiasi impresa.”

Il quadro delineato, contraddistinto da luci e ombre, non ha impedito alle realtà bresciane attive nel terziario, di realizzare numeri nel complesso positivi. Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

il fatturato è aumentato per il 52% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 43% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +45% e a +23%);
i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +19%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici riscontrata nei mesi scorsi (ora in fase di ridimensionamento) non abbia terminato di propagarsi in altri ambiti dell’economia reale.
Anche le prospettive per i mesi a venire appaiano favorevoli:

il fatturato è atteso in crescita dal 41% degli intervistati, con un saldo positivo del 29% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
i saldi riferiti al portafoglio ordini (+31%) e all’occupazione (+23%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+17%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.
Con riferimento alle prospettive generali dell’economia italiana, oltre tre imprese su quattro (78%) prevedono una dinamica stazionaria, il 17% si dichiara pessimista, mentre solo il 5% degli imprenditori esprime un orientamento ottimistico. Tali numeri riflettono quindi una percezione, da parte delle imprese, di una sostanziale stabilità per il sistema economico nazionale, all’interno di uno scenario in cui il comparto dei servizi è atteso guidare la ripresa, con l’industria che si appresterebbe a terminare la fase di calo che ha contraddistinto buona parte del 2023.

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 4° trimestre 2023, si attesta a 118, contro il valore di 114 del periodo precedente. I giudizi espressi rispetto ai tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 58% delle imprese, con un saldo positivo del 54% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +42% e a +27%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +19%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 38% degli intervistati, con un saldo positivo del 23%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+26%) e all’occupazione (+19%) indicano uno scenario di significativo rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+19%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano non in linea con i positivi risultati aziendali consuntivi e previsionali: il 4% prevede un aumento, a fronte del 77% che propende per la stazionarietà e del rimanente 19% che ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 4° trimestre 2023, si attesta a 123, in netto aumento rispetto a quanto rilevato fra luglio e settembre (87). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 40% delle imprese, con un saldo positivo del 30% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +45% e a +20%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +15%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 45% degli intervistati, con un saldo positivo del 40%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +35% e a +30%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 20%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano fredde: solo il 10% ha un orientamento positivo, il 70% prevede stazionarietà e il rimanente 20% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Nel 4° trimestre 2023 il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese si attesta a 126, in crescita rispetto al periodo precedente (114). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 22%; gli ordini evidenzia un saldo positivo (+34%) l’occupazione invece registra numeri meno entusiasmanti (saldi pari allo 0% ma il 78% dichiara stazionarietà); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per una trend positivo (33%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso risulta in crescita per il 44% degli intervistati, con un saldo positivo del +33%; il saldo riferito al portafoglio ordini risulta pari al 44%, quello all’occupazione a +11%; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo dell’11%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano esclusivamente stazionarie: il 100% degli imprenditori del settore prevede un andamento costante dell’economia italiana.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario

Indice Sintetico Manifatturiero: il Made in Brescia supera lo “stress test” dell’ultimo quadriennio

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Nel 2022 l’industria bresciana ha proseguito nel suo percorso di crescita e rafforzamento, andando a migliorare quanto ottenuto nel 2021, anno in cui la manifattura locale aveva già oltrepassato i livelli del 2019 e aveva già lasciato alle spalle le criticità emerse nel 2020, anno della pandemia da Covid-19.

A confermarlo è l’ultimo aggiornamento di ISM – Indice Sintetico Manifatturiero, realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia in collaborazione con l’Osservatorio per il territorio: Impresa, Formazione, Internazionalizzazione dell’Università Cattolica dal Sacro Cuore (OpTer). Tale sinergia ha analizzato, nel quadriennio 2019-2022, 3.059 società di capitali manifatturiere del territorio, che nel 2022 hanno realizzato un fatturato aggregato di quasi 47 miliardi di euro e dato lavoro a oltre 107 mila addetti. Si tratta di un panel particolarmente rappresentativo della “piattaforma industriale” bresciana, in cui le realtà metalmeccaniche incidono per il 71% delle imprese considerate. 

L’analisi condotta ha attribuito a ogni azienda del campione uno score che sintetizza, in un unico valore, lo stato di salute economica della stessa. Lo studio ha quindi evidenziato come nel 2022 la quota di aziende più virtuose (classe A) sia passata dal 27,9% del campione (anno 2019) al 32,3%, e la classe B abbia riscontrato un aumento, dal 34,9% del 2019 al 38,1% del 2022. Per contro, la classe C ha sperimentato una riduzione di quasi 7 punti percentuali tra il 2019 e il 2022 (da 33,3% a 26,7%), mentre la quota delle aziende più in difficoltà (classe D) nel 2022 è scesa per la prima volta sotto la soglia del 3% (2,8%), quando nel 2020 aveva toccato addirittura il 5,5%.

“Quest’anno il tradizionale appuntamento con l’aggiornamento di ISM – per cui ringrazio OpTer, con cui rinnoviamo la sinergia – si arricchisce di un importante lavoro di analisi concentrato sul quadriennio 2019-2022 – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Un approfondimento che ci ha consentito di avere una visione più ampia dello stato di salute del Made in Brescia prima e dopo la pandemia da Covid-19. I segnali che emergono sono certamente importanti, con un deciso aumento di aziende nelle classi più virtuose. Il dato certifica la robustezza finanziaria delle nostre imprese, nonostante le difficoltà della pandemia e le successive problematiche legate ai rincari di materie prime ed energia, a seguito delle numerose tensioni geopolitiche a livello globale. Affrontiamo quindi con fiducia l’anno in arrivo, pur nella consapevolezza delle numerose incognite che ci attengono, in particolare sul fronte del mercato tedesco, nostro principale riferimento. In questo senso, la presenza di aziende solide a livello economico e patrimoniale sarà certamente un fattore positivo nella ricerca di eventuali strategie alternative, sia per quanto riguarda i mercati che per quanto concerne strumenti di finanza alternativa, alla luce degli elevati livelli dei tassi di interesse che continua a caratterizzare la nostra quotidianità.”

“ISM deriva dalla ormai consolidata sinergia tra OpTer e il Centro Studi di Confindustria Brescia – aggiunge Giovanni Marseguerra, Pro-Rettore dell’Università Cattolica e Direttore di OpTer –. Si tratta di una metodologia di indagine che si sta rivelando di grande utilità per comprendere e monitorare lo stato di salute del nostro sistema produttivo. Aggiungo che la stiamo ora ulteriormente raffinando attraverso l’integrazione dell’originario modello con alcune variabili volte a rilevare la sensibilità delle imprese sulle tematiche della sostenibilità, in linea con l’evoluzione più recente delle modalità operative del sistema bancario, che sempre più è orientato a valutare la performance economica delle aziende assieme alla loro attenzione all’ambiente, alle persone e al territorio in cui esse operano. Questo ulteriore sviluppo di ISM è il segno del forte consolidamento della partnership tra due realtà appartenenti a mondi sempre più connessi: quello industriale e quello accademico”.

I brillanti risultati economici dell’industria bresciana certificati dallo strumento di ISM trovano conferma nelle dinamiche di alcuni fra i più importanti aggregati di bilancio. I ricavi aggregati rilevati nel 2022 hanno infatti evidenziato una crescita del 43% sul 2019 (+18% sul 2021), evoluzione in parte giustificata dal forte incremento dei prezzi dei materiali utilizzati nei processi produttivi, ma che, allo stesso tempo, trova spiegazione nella capacità del sistema economico bresciano di migliorare la propria competitività sui mercati e di superare, brillantemente e velocemente, le difficoltà vissute nel 2020. Nello stesso periodo, l’EBITDA, indicatore volto a misurare la redditività industriale e che fornisce una prima misura dell’autofinanziamento operativo, nel 2022 si posiziona a +61% rispetto al 2019, mostrando un incremento del 26% rispetto al 2021. 

La segmentazione al 2022 di ISM per classe dimensionale conferma alcune evidenze già emerse nei precedenti lavori, ovvero come lo stato di salute delle imprese vada a migliorare, a livello aggregato, col crescere della dimensione aziendale. Se si prende in considerazione la quota delle realtà che si posizionano nell’insieme che accorpa le imprese nelle classi A e B, essa è pari a circa l’89% nelle imprese di maggiori dimensioni (quelle con un fatturato superiore ai 100 milioni di euro). Tale quota si attesta all’87% nelle grandi, al 79% nelle medie, al 69% nelle piccole, al 68% nelle micro e si riduce al 65% nelle nano (quelle con ricavi al di sotto dei 2 milioni). La correlazione tra dimensione e stato di salute delle aziende è quindi piuttosto evidente, sebbene i numeri anche per le realtà meno strutturate appaiano nel complesso positivi.

ISM è stato poi implementato per attività merceologica. Emerge che i macrosettori con la quota più alta di imprese che si collocano nel blocco di merito più virtuoso (A+B) risultano essere il “Metallurgico” (circa 79%) e il “Chimico gomma plastica” (circa 76%). Tale quota risulta invece più bassa nei macrosettori del “Legno e metalli non metalliferi”, dell’“Alimentare” e del “Sistema Moda”. Tuttavia, anche tramite questa chiave di lettura i numeri forniscono un quadro generale del Sistema Brescia particolarmente rassicurante. 

Confindustria Giovani: nuovo presidente e nuova squadra, ecco i nomi

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Nomine by

Francesco Veneziani è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia: l’elezione è avvenuta ieri pomeriggio durante l’annuale assemblea tenuta all’Auditorium Santa Giulia di Brescia. Lo riporta Brescia news.

L’imprenditore della Conveco srl, classe 1990 e già vice presidente dei Giovani Imprenditori nell’ultimo triennio, con delega all’Istruzione e Capitale Umano, succede nel ruolo alla presidente uscente Anna Tripoli. Il mandato diventerà ora quadriennale, e durerà sino al 2027, a seguito di una modifica del regolamento approvata a livello nazionale da Confindustria e recepita anche dai Giovani Imprenditori della territoriale bresciana, dopo la votazione tenuta nell’Assemblea.

Sono stati inoltre indicati i nomi dei 5 vice presidenti, che verranno proposti al primo consiglio direttivo per la nomina ufficiale: Elisa Becchetti (Becchetti Angelo BAL srl) con delega alla Comunicazione Istituzionale, Michele Freddi (Lafre srl) allo Sviluppo Associativo, Giulia Gandolfi (BAI-Brescia Antincendi International s.rl.) all’Education e Capitale umano, Carlo Grazioli (Gruppo Grazioli spa) a Start Up e Nuova Impresa, e Stella Tedoldi (Ingest srl) allo Sviluppo della Transizione Digitale

Completano la squadra i consiglieri eletti: Lucrezia Bertoli (Abert s.p.a.), Mario Quirino Bonomi (Rubinetterie Bresciane Bonomi spa), Stefano Capoferri (Gulliver srl), Giovanni Cherubini (Colorificio Bresciano 1909 srl), Alessandro Civetta (Protech srl), Carolina De Miranda (O.R.I. Martin Acciaieria e ferriera di Brescia spa), Giulia Franceschetti Masini (Marfran srl), Stefano Lancini (Smeup), Andrea Moretti (Palazzoli spa), Giovanni Pedrini (Cromodora Wheels spa), Gemma Prandelli (Prandelli Santo), Marta Rossini (Malu srl), Marco Taiarol (A&B Torneria Automatica srl), Kevin Tanfoglio (Vetreria 2M srl), e Paola Zani (Konfit Italia srl). Come invitata permanente figura anche Erika Busi (Busi Group).

Nel corso dell’assemblea dei Giovani Imprenditori – intitolata “Sogni e futuro. Le sfide per l’impresa di domani” – sono intervenuti, oltre a Francesco Veneziani e Anna Tripoli, anche Maria Anghileri (vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria), Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia) e Federico Righi (imprenditore dell’aziende Out Of).

Nel corso dei lavori è stato consegnato a mons. Giambattista Francesconi, parroco della chiesa dei Santi Nazaro e Celso, l’assegno con il ricavato dell’asta della mostra “Dalla Fabbrica all’Arte” (pari a 130mila euro), promossa dai Giovani Imprenditori al Museo Diocesano e curata dal critico Davide Dotti, con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro dell’“Incoronazione della Vergine con i santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco e Nicola” del Moretto, conservata proprio nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in corso Matteotti.

Sono stati inoltre premiati – da Carlo Grazioli (vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria Brescia), Cinzia Pollio (direttrice Fondazione AIB) e Savino Noviello (Responsabile Personale e Assistenza Rete Direzione Regionale Lombardia Sud Intesa Sanpaolo) – i partecipanti all’ottava edizione del Master ISUP. L’iniziativa dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, progettata e realizzata in collaborazione con ISFOR – Fondazione AIB e SMAE – School of Management and Advanced Education dell’Università degli Studi di Brescia, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, supporta la nascita e lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali, offrendo un percorso formativo basato sulle competenze di sviluppo e finanziamento imprenditoriale e sulle competenze trasversali.

“Voglio innanzitutto ringraziare Anna Tripoli, che ha guidato il gruppo nell’ultimo triennio e con cui ho avuto il piacere di lavorare, in qualità di vice presidente con delega all’Istruzione e Capitale Umano – ha spiegato nella sua relazione Francesco Veneziani, neoeletto presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. Come giovane imprenditore sogno un futuro in cui la cultura di impresa sia al centro, in cui in ogni azienda ci sia il giusto equilibrio tra digitale e risorse umane, un’impresa sostenibile e socialmente attiva, leader dei mercati internazionali e presente sul territorio: sarà questo lo spirito che animerà il nostro lavoro nei prossimi anni. Allo stesso tempo, serve però la consapevolezza che il concetto stesso di impresa sta cambiando ed evolvendo e che noi Giovani Imprenditori dobbiamo essere promotori di questi cambiamenti. Per questo motivo abbiamo costruito il programma su cinque punti cardine, ognuno dei quali con una dedica specifica per i vice presidenti: comunicazione, sviluppo del gruppo, scuola e impresa, nuova impresa e digitale.”

Il 10 novembre l’Assemblea Generale congiunta di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Si terrà il prossimo venerdì 10 novembre alle ore 16.30 – alla Vavassori Tennis Academy di Palazzolo sull’Oglio (via Kennedy) – l’Assemblea Generale 2023 di Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia, organizzata eccezionalmente in modo congiunto dalle due territoriali, in occasione dell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

L’evento – intitolato Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura d’impresa “La piattaforma manifatturiera d’Europa” – vedrà la partecipazione di importanti esponenti del mondo istituzionale, politico ed economico locale e nazionale, tra cui: Gianmarco Cossandi, sindaco di Palazzolo Sull’Oglio, Laura Castelletti, sindaca di Brescia, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Giovanna Ricuperati, presidente Confindustria Bergamo, Franco Gussalli Beretta, presidente Confindustria Brescia, Franco Mosconi, professore associato di Economia Industriale Università degli Studi di Parma, Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e Carlo Bonomi, presidente Confindustria.

Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia sono realtà capaci, a livello aggregato, di riunire più di 2.500 imprese, con un numero complessivo di dipendenti pari a 150.000, espressione di due territori che rappresentano il cuore produttivo d’Italia e d’Europa, con un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Italia (3,7%) e un valore aggiunto pari al 29% di quello lombardo; la piattaforma manifatturiera di Bergamo e Brescia si conferma inoltre particolarmente aperta al mondo: il suo rapporto tra valore dell’export e valore aggiunto totale si attesta alla cifra del 48,7% (la Lombardia nel suo insieme, prima regione esportatrice del Paese, si colloca al 39,6% mentre l’Italia al 33,9%).

“Con l’occasione della Capitale della Cultura – commenta Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo – abbiamo progettato e lanciato diverse iniziative, tanto a Bergamo quanto a Brescia, all’interno di un percorso in cui si inserisce a pieno titolo l’Assemblea congiunta. C’è una lunga tradizione di cultura industriale da valorizzare e c’è molto potenziale per il futuro: parliamo di cross-fertilization, di attrattività, di sviluppo della conoscenza, di ricerca e sviluppo per le tante filiere sostenibili ad alto valore aggiunto. I numeri definiscono molto chiaramente un ecosistema tra i più interessanti d’Europa, grazie alla struttura manifatturiera multi-specializzata, operante su più filiere con lavorazioni a medio-alto contenuto tecnologico e con una spiccata propensione all’export”. 

“I numeri delle nostre province rappresentano in modo sintetico quello che Bergamo e Brescia costituiscono per l’Italia, ma anche per l’Europa – aggiunge Franco Gussalli Beretta, presidente Confindustria Brescia –: sotto questo punto di vista, siamo convinti che la scelta di organizzare l’Assemblea Generale in modo congiunto possa rappresentare un ulteriore stimolo di riflessione e di crescita comune, a maggior ragione nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Le nostre province rappresentano infatti una piattaforma industriale rilevante, con distretti integrati che attraversano entrambi i territori: dall’automotive alla gomma-plastica, sino alla siderurgia. L’Assemblea congiunta diventa quindi l’occasione per dare valore e consapevolezza rispetto a tutto ciò che la cultura d’impresa e del lavoro rappresenta, in meno di 100 km di autostrada.”

L’Assemblea è aperta a tutti, con iscrizione obbligatoria sul sito di Confindustria Bergamo o sul sito di Confindustria Brescia. L’inizio dell’accredito è previsto a partire dalle ore 15.30, con welcome coffee. Al termine dell’evento si terrà un aperitivo per gli ospiti.

1 2 3 26
Go to Top
Vai alla barra degli strumenti