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Emergenza peste suina, ecco la posizione di Coldiretti

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Sono saliti a 19 i focolai di peste suina africana (PSA) negli allevamenti lombardi, l’ultimo confermato proprio oggi in provincia di Lodi, che si aggiunge agli altri accertati dal 26 luglio scorso a Milano, Pavia e la stessa Lodi. A livello europeo – precisa Coldiretti Brescia su fonti EFSA – Nel 2023 sono stati 14 gli stati membri dell’UE interessati dalla peste suina africana (PSA), che, in rapporto all’anno precedente, ha fatto quintuplicare i focolai infettivi nei suini domestici. Il virus fu introdotto per la prima volta in Svezia e Croazia diffondendosi poi a nuove aree in Italia, riapparve anche in Grecia dopo una pausa di due anni.

Cresce la preoccupazione tra gli allevatori bresciani – precisa Coldiretti Brescia – la nostra provincia non è ricompresa tra le zone di restrizione, assoggettate a grossi vincoli agli spostamenti degli animali, ma il “fronte” della malattia si sta pericolosamente avvicinando: “il nostro impegno resta costante – precisa Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia –  tutti gli allevatori colpiti e anche quelli che si trovano nelle aree interessate devono avere tutta l’attenzione istituzionale necessaria; vigileremo e reagiremo al fianco dei nostri soci suinicoltori affinché gli interventi necessari non rimangano lettera morta, ma si proceda nel più breve tempo possibile a copertura del mancato reddito”

Il problema principale – ancora da risolvere – per la diffusione del virus, rimangono i cinghiali – precisa Coldiretti Brescia – in questa fase fondamentali diventano anche le misure di biosicurezza che gli allevatori stanno mettendo in campo per proteggere ogni allevamento.

“La peste suina interessa unicamente gli animali – aggiunge in conclusione la presidente Facchetti – per cui non ci deve essere nessuna preoccupazione per la sanità e la salubrità dei prodotti che finiscono sulle tavole dei cittadini consumatori. La malattia viaggia sulle gambe dei cinghiali ed è urgente attivare tutte quelle misure utili a contenere e bloccare la diffusione del virus a partire da piani concreti di abbattimento dei selvatici”. 

I Giovani di Coldiretti puntano sull’innovazione

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“Ci stiamo impegnando a creare una squadra forte e compatta, noi giovani dobbiamo imparare ad essere i dirigenti di domani, ci serve consapevolezza e conoscenza di tutte le possibilità che il nostro settore offre, all’interno di Coldiretti noi siamo la linfa, dobbiamo avere la lungimiranza per portare avanti le nostre aziende con un imprenditorialità innovativa, abbiamo coinvolto anche i giovani della Lombardia perché il confronto è  un punto fondamentale del nostro lavoro“. Queste le parole di Alessandro Scartapacchio, delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa Brescia in occasione dell’Assemblea annuale del gruppo – che si è svolta presso l’agriturismo Cascina Rezzadella a Ciliverghe di Mazzano –  alla presenza di numerosi giovani imprenditori bresciani e lombardi, del delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Lombardia Giovanni Bellei, del segretario del gruppo Davide Baldassare, del vicedirettore di Coldiretti Brescia  Mauro Belloli e della presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti.

Una serata di convivialità che ha visto una prima fase di confronto e di condivisione, dove sono stati affrontati numerosi temi legati alle attività svolte dai giovani e alla programmazione del gruppo: “in questo mio primo anno abbiamo cercato di fare rete con il numeroso gruppo di giovani imprenditori bresciani –  racconta il delegato provinciale Alessandro Scartapacchio – sono state tante le attività che abbiamo messo in campo, dal Brennero a Bruxelles, fino agli incontri dedicati al credito e in tutti gli uffici  della provincia di Brescia.  Ora è il momento di continuare a lavorare in gruppo solo come noi giovani sappiamo fare, siamo pronti a contrastare gli attacchi e combattere tutte le battaglie intraprese da Coldiretti per tutelare noi giovani agricoltori e tutto il nostro settore”.

Alcuni numeri significativi del settore giovani a livello nazionale precisando che in Lombardia le imprese under 35 sono 3287 (Elaborazioni Ismea-RRN su dati Istituto Tagliacarne- Infocamere): le aziende condotte da giovani agricoltori under 35 anni sono il 7,5% del totale delle 703.975 imprese agricole italiane censite al 31 dicembre 2023 ma concorrono però al 15% dell’economia del settore. La ricchezza generata mediamente da un’impresa agricola giovanile è pari a 82.500 euro, valore superiore del 65% rispetto alla media di tutte le aziende che è pari a 50.000. Le aziende giovanili sono infatti più grandi e con un maggior grado di innovazione rispetto alla media nazionale con una maggior propensione ad investire dei giovani agricoltori con una quota che è salita al 48% nel 2023.

In un mondo che viaggia a velocità mai sperimentate prima, i giovani rappresentano una risorsa preziosa da coinvolgere sempre di più perché fonte di energia e di idee innovative: “Grazie per quello che avete fatto quest’anno– conclude la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti –  grazie per l’esempio e la carica che ci date, sono certa che siete pronti per le sfide future che vedono al centro economia, ambiente e mercato”.

Comunicazione e interazione per la scuola: oltre cento imprenditrici agricole al corso Donne Impresa

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Un percorso formativo per migliorare la comunicazione e l’interazione con i bambini. È quello promosso dal gruppo Donne Impresa di Coldiretti Lombardia, che ha riscosso un grande successo con la partecipazione di oltre centro di imprenditrici agricole provenienti da tutta la regione.

Il corso – precisa Donne Impresa Coldiretti Brescia – si è sviluppato in tre diverse tappe tra Milano, Como e Brescia, con l’ultimo appuntamento che si è svolto ieri, mercoledì 28 febbraio, presso l’agriturismo Roccolo a Bedizzole (BS). Tenuto da Paola Bassoli, ex designer e pittrice esperta di laboratori d’arte per bambini, ha avuto come obiettivo quello di fornire strumenti teorici e pratici per migliorare la comunicazione con i bambini e per catturare la loro attenzione e curiosità attraverso attività specifiche.

Tutte competenze utili per l’ impegno nelle scuole – spiega Donne Impresa Coldiretti Brescia – dove ogni anno grazie all’impegno delle imprenditrici agricole riusciamo ad incontrare migliaia di bambini e ragazzi, per promuovere l’educazione al cibo e la conoscenza del mondo agricolo.

“Grazie a Coldiretti l’educazione alimentare sta diventando sempre più centrale nelle scuole del nostro territorio – conclude Nadia Turelli responsabile di Donne Impresa Brescia  –le imprenditrici agricole promuovono lezioni e attività con gli alunni, sia in classe che in fattoria, per trasmettere loro l’importanza di una dieta sana, completa ed equilibrata, che tenga conto della stagionalità, della distintività e biodiversità dei nostri prodotti contro l’omologazione a tavola. Attraverso gli incontri i bambini e i ragazzi possono toccare con mano la realtà del lavoro agricolo, che non solo produce cibo di qualità ma tutela e presidia il territorio”.

Ue, Prandini contro la legge ripristino-natura: è senza logica

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“Quella sul ripristino natura è una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione del regolamento da parte del Parlamento europeo – Un compromesso al ribasso rispetto alla proposta del Parlamento, anche se meno negativa della prima proposta della Commissione europea”.

Prandini, in una nota, sottolinea anche quanto fatto insieme agli europarlamentari “per far cadere una serie di vincoli – come ad esempio l’abbandono del 10% delle superfici agricole e disincentivi alla manutenzione del territorio. Tutte misure che avrebbero ulteriormente ridotto la capacità produttiva. La legge – ribadisce il presidente della Coldiretti – resta però un controsenso perché mette in contrapposizione la natura e l’agricoltore, che in realtà è il vero custode di questo patrimonio ambientale. Non è allontanando gli agricoltori dalla terra che si preserva l’ambiente”.

E – prosegue il testo – ci sarebbe un’altra questione significativa su cui porre l’accento: “Mentre continuiamo a chiedere e a spingere sul tema della semplificazione come ribadito anche ieri a Bruxelles – conclude Prandini – questa legge va ad appesantire gli aspetti burocratici e i piani nazionali per le misure di ripristino che sarebbero molto complicati”.

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