Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Brescia, inflazione a +1,4% rispetto a febbraio 2024

in Economia/Tendenze by

A febbraio 2025, secondo le stime definitive, i prezzi al consumo per l’intera collettività sono in aumento rispetto a gennaio 2025 (tasso congiunturale pari a +0,4%) e rispetto a febbraio 2024 (tasso tendenziale pari a +1,4%). A riportarlo – secondo quanto riferisce Brescia news – è l’Ufficio Statistica del Comune di Brescia.

Rispetto al mese precedente, crescono in modo deciso i prezzi delle divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi” (+1,7%), seguiti dai “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,5%), dai “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,5%) e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,4%). Presentano, invece, un deciso calo dei prezzi le divisioni delle “Comunicazioni” (-0,9%). Pressoché stabili le restanti divisioni. Nel confronto con febbraio del 2024, maggiori incrementi si registrano per le divisioni dei “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+3,4%); dei “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+2,4%), degli “Altri beni e servizi “(+2,4%); dell’“Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+2,0%); dell’“Istruzione” (+2,0%); delle “Bevande alcoliche e tabacchi” (+1,6%) e della “Ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,5%). In forte calo, la divisione “Comunicazioni” (-6%).

Analizzando per tipologia di prodotto, i “Beni” presentano complessivamente un aumento congiunturale (+0,3%). Nel dettaglio, aumentano sia i Beni alimentari (+0,5%), per effetto dell’aumento dei lavorati (+0,4%) e, in misura più intensa, dei non lavorati (+0,7%). In aumento anche i Beni Energetici (+0,7%), per effetto dell’aumento degli Energetici regolamentati (+1,0%) e degli Altri Energetici (+0,7%). In termini tendenziali, complessivamente i “Beni” salgono dell’1%, gli alimentari aumentano (+3,0%) e gli energetici complessivamente calano (-0,4%). I “Servizi” in leggero aumento a livello congiunturale (+0,4%), e in misura più intensa su base tendenziale (+1,8%). In particolare, all’interno della tipologia dei Servizi, la voce che presenta un calo congiunturale è quella dei “Servizi relativi ai trasporti” (-0,6%). Mentre, in termini tendenziali, l’incremento maggiore si conferma per “Servizi relativi all’abitazione” (+2,2%).

Complessivamente, i prezzi dei “Beni alimentari, per la cura della casa e della persona”, definiti come il Carrello della spesa delle famiglie, aumentano su base mensile (+0,5%) e, in misura più intensa, su base annuale (+2,6%). Con riferimento alla frequenza di acquisto, rispetto al mese precedente, aumentano i prezzi dei prodotti ad Alta frequenza di acquisto (+0,7%) e a Media (+0,2%), mentre quelli a Frequenza Bassa restano stabili (0,0%). In termini tendenziali, i prodotti ad Alta e Media frequenza di acquisto presentano variazioni positive (+2,1% e +1,4%), mentre quelli a Bassa frequenza presentano variazioni tendenziali negative (-0,3%).

Infine, per la componente di fondo della dinamica dei prezzi “Core Inflation” (al netto della componente volatile dei Beni energetici e Alimentari non lavorati), sono in aumento sia la variazione congiunturale (+0,4%), sia quella tendenziale (+1,2%).

Confrontando l’andamento dei prezzi della città di Brescia con quello complessivo registrato a livello nazionale, si evidenzia che, in questo mese, i prezzi della città di Brescia presentano variazioni congiunturali lievemente superiori a quelli nazionali (+0,4% versus +0,2%) e variazioni tendenziali inferiori (+1,4% versus +1,7%). Le differenze sono presentate, in seguito, anche per divisione.

Vuoi rimanere aggiornato sulle principali notizie di Brescia e provincia?

  • Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana con gli articoli cliccando qui.
  • Iscriviti al nostro canale Whatsapp cliccando qui (solo info utili in tempo reale).
  • Iscriviti al nostro canale Telegram cliccando qui (solo info utili in tempo reale).

Confindustria Brescia, ieri la cerimonia per le 64 imprese neoassociate

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Si è tenuto ieri pomeriggio, nella Sala Beretta di Confindustria Brescia, il Welcome Day per le aziende neoassociate del 2024 all’Associazione di via Cefalonia e per i nuovi membri dei Giovani Imprenditori. A riferirlo è una nota dell’associazione, riportata da Brescia news.

All’incontro – moderato dal direttore generale di Confindustria Brescia, Filippo Schittone – sono intervenuti Franco Gussalli Beretta (presidente Confindustria Brescia), Marco Capitanio (presidente Piccola Industria Confindustria Brescia), Elisa Torchiani (vice presidente Confindustria Brescia e presidente Fondazione AIB), Daniela Bandera (responsabile gruppo tecnico LE Imprenditrici), Francesco Veneziani (presidente Giovani Imprenditori Confindustria Brescia) e Francesco Franceschetti (vice presidente Confindustria Brescia), insieme a una serie di testimonial aziendali e funzionari di Confindustria Brescia.

Nell’anno da poco concluso, sono 64 le realtà che hanno scelto di associarsi a Confindustria Brescia, per un totale di 1.500 dipendenti; a loro si aggiungono i 30 nuovi membri del gruppo dei Giovani Imprenditori. Al 31 dicembre 2024 sono complessivamente 1.291 le imprese associate (erano 1.271 al 31/12/2023), con 67.571 dipendenti (erano 67.568 nel 2023).

“Grazie all’apporto di tutte le neoassociate e dei nuovi giovani imprenditori, Confindustria Brescia continua a crescere – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. In questi anni di presidenza, il marketing associativo è stato un’attività molto importante, con l’obiettivo di essere il più possibile presenti su un territorio ampio come quello bresciano. Il confronto continuo e costante con gli associati è essenziale per la nostra Associazione, a maggior ragione nei tempi incerti che stiamo vivendo.”

Vuoi rimanere aggiornato sulle principali notizie di Brescia e provincia?

  • Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana con gli articoli cliccando qui.
  • Iscriviti al nostro canale Whatsapp cliccando qui (solo info utili in tempo reale).
  • Iscriviti al nostro canale Telegram cliccando qui (solo info utili in tempo reale).

Banca Valsabbina, utile ante imposte a 81,7 milioni

in Banche/Economia/Valsabbina by

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta del 12 Marzo, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 Dicembre 2024, che evidenzia un Utile ante imposte di € 81,7 milioni (+13%) ed un Utile netto di € 56,5 milioni (ex € 50,1 milioni, +13%), per la sesta volta consecutiva il più alto nella storia della Banca. La redditività sul capitale (“ROE”) è pari al 14%, in progresso rispetto all’anno precedente, attestando la concreta capacità di creare valore.

I risultati conseguiti consentono di proporre all’Assemblea dei Soci la distribuzione complessiva di € 0,85 per azione, tra dividendo in contanti ed assegnazione gratuita di azioni, con una redditività in crescita del 6% rispetto a quanto erogato, in via ordinaria e straordinaria, lo scorso anno (€ 0,80/azione).

La proposta consentirebbe la distribuzione complessiva di valore economico per circa € 30 mln, al fine di gratificare la base sociale, mantenendo adeguata patrimonializzazione a supporto dello sviluppo. Si prevede in particolare l’assegnazione:

  • di un dividendo in denaro di € 0,55 per azione, di cui € 0,45 da erogarsi nel prossimo mese di maggio ed € 0,10 nel mese di novembre,
  • di n. 1 azione ogni 75 possedute nel mese di maggio, a titolo gratuito e senza oneri fiscali per gli azionisti, ed un’ulteriore assegnazione di n. 1 azione ogni 75 nel mese di novembre,

con un rendimento stimato (“distribuzione di valore” in proposta/prezzo medio dell’azione 2024) superiore all’8%.

“I volumi e gli asset gestiti sono in continua crescita ed i risultati in ulteriore miglioramento, a conferma dell’ottimo posizionamento strategico della Banca nel territorio in cui operiamo e nel quale vogliamo continuare a creare e distribuire valore”, ha dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.

“La Banca genera stabilmente redditività ed i principali indici confermano solidità ed adeguatezza, consentendo di proporre ulteriori riconoscimenti ai soci, dopo le distribuzioni – anche straordinarie – dello scorso anno. Con le nuove aperture, i progetti e gli investimenti in corso, sostenuti dalla nostra capacità di autofinanziamento, intendiamo proseguire in un percorso di crescita virtuosa, integrando il modello di offerta con servizi e soluzioni sempre più complementari”, ha aggiunto Barbieri.

Aggregati ed indici patrimoniali della Banca al 31 Dicembre 2024

 Dati in € migliaiadic-24dic-23Variaz. %
AttivoTotale attivo8.053.8507.029.83214,6%
RaccoltaRaccolta diretta5.771.7525.234.49310,3%
Raccolta indiretta3.506.5723.126.08812,2%
   di cui gestita2.246.9182.033.80810,5%
Raccolta complessiva9.278.3248.360.58111%
ImpieghiImpieghi alla clientela3.810.4003.778.5000,8%
  di cui in bonis3.724.8803.684.0451,1%
  di cui deteriorati85.52094.455-9,5%
Masse in gestioneMasse amministrate (Raccolta + Impieghi)13.088.72412.139.0817,8%
     
  dic-24dic-23Variaz.  %
Qualità del CreditoNPL Ratio netto
(Crediti deteriorati netti/impieghi netti)
2,2%2,5%
  di cui sofferenze nette/impieghi netti0,8%1,1%
NPL Ratio lordo
(Crediti deteriorati lordi/impieghi lordi)
4,3%4,7%
Copertura Crediti Deteriorati49,7%48,7%
Texas Ratio18,1%21,5%
LiquiditàLCR (liquidità BT – Limite Reg. 100%)243% 220%
NSFR (liquidità M/LT – Limite Reg. 100%)136% 140%
Patrimonio/SoliditàFondi Propri534.585473.26713,0%
Cet 1 Ratio (phased-in)14,57%14,70%
Tier Total Ratio (phased-in)17,17%16,80%
Leva Finanziaria (Limite Reg. 3%)5,2%5,6%
Patrimonio netto484.376450.2367,6%
UtileUtile netto56.54950.07112,9%
     
  dic-24dic-23Variaz. %
Alcuni
Numeri
N. Soci e Azionisti43,6 mila 42,9 mila1,6%
N. Conti Correnti108,5 mila105 mila3,6%
N. Dipendenti8998456,4%
N. Clienti125 mila121 mila3,1%
N. Filiali (in 5 regioni)73*71

             * Compresa Novara, aperta il 30 Gennaio 2025

La Raccolta Diretta a fine 2024 si è attestata ad € 5.772 milioni, in crescita del 10,3% rispetto al 2023, in considerazione del continuo aumento dei time deposit e comprendendo il conto “online”.  L’Indiretta è pari ad € 3.507 milioni, in aumento del 12,2% (+ € 381 milioni), anche grazie al contributo, per € 2.247 milioni, del “risparmio gestito”, rappresentato da fondi comuni e polizze. La Raccolta Complessiva, tenuto conto delle positive dinamiche esposte, ammonta ad € 9.278 milioni, in crescita dell’11% (ex € 8.361 milioni).

Gli Impieghi a clientela, in lieve crescita (+0,8%) rispetto all’anno precedente, sono pari ad € 3.810 milioni. Sono stati erogati 4.000 finanziamenti per un totale di € 537 milioni, di cui € 240 milioni (45%) rappresentati da mutui ad imprese assistiti da garanzie statali ed € 145 milioni concessi alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione. Sempre a sostegno della clientela privata si evidenziano oltre € 54 milioni di prestiti personali “digitali”, erogati principalmente attraverso la fintech controllata “Prestiamoci”.

Le masse in gestione (raccolta ed impieghi) si attestano quindi ad € 13.089 milioni, in crescita di € 950 milioni nei 12 mesi.

Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“NPL”) è diminuito da € 184 milioni ad € 170 milioni per l’effetto combinato delle attività di recupero interne e delle cessioni di NPL. L’NPL Ratio Lordo si attesta al 4,3%, in riduzione rispetto all’esercizio precedente (4,7%). La “copertura” media dei NPL migliora (passando da 48,7% a 49,7%) con un totale dei Crediti deteriorati netti in ulteriore contrazione (€ 86 milioni) ed un NPL Ratio Netto pari al 2,2% (ex 2,5%).

I Fondi Propri ammontano ad € 535 milioni (ex € 473 milioni), in sensibile crescita anche per effetto dell’autofinanziamento connesso ai positivi risultati conseguiti. I Coefficienti Patrimoniali di Vigilanza comprovano la solidità dell’Istituto, rappresentata da un “Cet 1 Ratio” al 14,6% e da un Tier Total Ratio al 17,2%.

Il Patrimonio Netto è pari a € 484 milioni (+8%) e comprende l’intero utile netto del 2024 di € 56,5 milioni, la destinazione del quale sarà deliberata dall’Assemblea.

Soci ed Azionisti sono pari a 43,6 mila (41,7 mila i “Soci”); i rapporti di conto corrente ammontano infine a 108,5 mila, in crescita del 4%.

Risultati ed indici economici della Banca al 31 Dicembre 2024

 Dati in € migliaiadic-24dic-23Variaz. %
Conto EconomicoMargine d’interesse154.730153.1571,0%
Commissioni nette52.989*60.496-12,4%
Margine di intermediazione264.084243.1708,6%
Rettifiche nette di valore per rischio credito su A.F.-32.920-35.019-6,0%
Risultato netto della gestione finanziaria230.708207.99410,9%
Costi operativi-145.143-133.9938,3%
Utile ante imposte81.70872.03113,4%
Imposte dell’esercizio-25.159-21.96014,6%
Utile netto56.54950.07112,9%
  dic-24dic-23
Indicatori di efficienza e redditivitàCost/Income55,0%55,1%
ROE” (Return On Equity)al netto utile di pertinenza13,7%13,4%
Distribuzione di valore ai soci0,85 €     0,80 €**

          * Comprensivo di commissioni attive straordinarie e non ripetibili per € 8 mln

          ** Compreso il dividendo straordinario deliberato nel Dicembre 2024

Il Margine d’interesse raggiunge € 154,7 milioni ed è in crescita dell’1% rispetto allo scorso esercizio, che era stato positivamente influenzato dall’aumento dei tassi di riferimento. La tenuta del margine comprova la dinamicità reddituale della Banca, anche a fronte della discesa dei tassi avviata a Giugno 2024 dalla “BCE”. Le Commissioni nette ammontano ad € 53 milioni e, al netto di poste straordinarie per € 8 milioni relative al 2023, presentano un incremento di € 0,5 milioni rispetto al precedente esercizio.

Il Margine di intermediazione è pari ad € 264,1 milioni, in aumento dell’8,6% (+ € 20,9 milioni), raggiungendo nuovamente l’importo più elevato di sempre.  Le Rettifiche di valore ammontano ad € 32,9 milioni con un costo del credito pari allo 0,74% su base annua. Il Risultato netto della gestione finanziaria si attesta, pertanto, ad € 231 milioni (+ 11%).

I Costi operativi ammontano ad € 145 milioni e registrano un incremento dell’8%, dovuto al rinnovo del CCNL ed a maggiori investimenti in risorse (in aumento da 845 ad 899, +6%) ed infrastrutture, anche tecnologiche, effettuati al fine di sostenere l’ampliamento del perimetro di operatività e lo sviluppo di nuove iniziative. Il Cost Income, indicatore di efficienza aziendale dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, si conferma al 55%.

L’Utile ante imposte ammonta ad € 81,7 milioni (+ 9,7 milioni, + 13,4%), mentre l’Utile Netto raggiunge € 56,5 milioni, con un aumento di oltre € 6,5 milioni (+ 13%), scontando imposte per € 25 milioni. Il “ROE”, rapporto tra l’utile netto ed il patrimonio netto medio scorporando l’utile di pertinenza (“return on equity”), principale indicatore della redditività aziendale, si attesta al 14%.

Informazioni qualitative ed evoluzione della strategia del Gruppo

Nel 2024 è stata aperta la nuova filiale di Lodi e lo scorso gennaio è stata inaugurata quella di Novara. Nel corso del 2025 sono pianificate una nuova apertura a Milano (la quarta nel capoluogo lombardo) ed una in Valle Camonica, con l’obiettivo di espandere il presidio del territorio e di accelerare la crescita, portando la rete a 75 filiali.

Continua l’integrazione dell’offerta commerciale tradizionale, che ormai si presenta specializzata e “trasversale”, mettendo a disposizione delle aziende “team” di consulenti esperti. Si segnala il nuovo servizio di acquisto pro-soluto di crediti IVA, quale strumento a supporto della liquidità delle imprese, nonché il servizio di Rating ESG. Sempre più rilevante l’offerta in ambito corporate & investment banking, anche con il supporto della partecipata Integrae SIM, per agevolare l’accesso al mercato dei capitali privati da parte delle aziende, con soluzioni strutturate quali “minibond” o advisory nell’ambito di percorsi di quotazione in Borsa.

Si ampliano ed aggiornano infine le soluzioni riferite alla gestione del risparmio della clientela, recentemente integrate con il nuovo servizio di gestione patrimoniale multilinea, anche a valere su prodotti di investimento “ESG”, connessi all’economia reale e nuovi prodotti assicurativi (vita e danni).

Al fine di sostenere tali iniziative di business ed investimenti, la Banca ha rafforzato il proprio organico (n. 899 risorse). Considerando anche le Società controllate “Prestiamoci” ed “Integrae Sim”, ormai definitivamente integrate, l’organico complessivo del nostro Gruppo si attesta, a fine anno, a circa 950 risorse. Tenuto conto dell’intero perimetro di Gruppo, il totale dell’Attivo è pari ad € 8.080 milioni, con Patrimonio Netto di € 487,4 milioni (CET 1 Ratio 14,3% e Tier Total Ratio 16,9%), Utile Lordo di € 82,4 milioni ed Utile netto di pertinenza della Capogruppo di € 57,6 milioni.

 “Chiudiamo un altro anno con soddisfazione per le performance ed i risultati conseguiti, che confermano la scelta del nostro Istituto di continuare a proporsi come un intermediario a vocazione territoriale, fedele alla sua tradizione di banca popolare autonoma, in grado di creare stabilmente valore per gli stakeholder.

 Vogliamo continuare a traguardare obiettivi sfidanti, valorizzando al meglio la nostra dinamicità – anche a livello di Gruppo – nonchè la relazione privilegiata con il cliente che ci deve sempre contraddistinguere”, ha quindi concluso Barbieri.

Esportazioni, il 2024 si chiude con un -2,1% rispetto all’anno precedente: perso in un anno oltre il 10% dell’export tedesco

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Export by

L’export bresciano chiude il 2024 con una contrazione annua del -2,1%: si tratta di un dato meno negativo rispetto al forte calo registrato nell’anno 2023 (-7,5%), ma comunque non rassicurante. A rilevarlo sono i dati ISTAT elaborati dal Centro Studi di Confindustria Brescia.

Per quanto riguarda il dettaglio del 4° trimestre 2024, le esportazioni bresciane segnano un valore pari a 5.092 milioni, con un’inversione di tendenza in confronto al trend negativo degli ultimi trimestri: la variazione delle vendite all’estero rispetto all’analogo periodo del 2024 è infatti pari a +2,5%, interrompendo così una serie di sei flessioni consecutive e mostrando una ripresa rispetto al trimestre precedente (-1,5%).

Al netto della performance trimestrale, nel confronto regionale e nazionale (per il dato annuale) Brescia appare più colpita. La Lombardia emerge invece come l’area meno penalizzata, evidenziando un aumento trimestrale del +3,2% e un incremento cumulato dello 0,6%. Anche l’Italia nel suo complesso mostra segni di ripresa, seppure più contenuti, con una crescita trimestrale dello 0,5% e una riduzione cumulata limitata al -0,4%.

“Le dinamiche dell’export bresciano mostrano segnali di recupero nel 4° trimestre del 2024 ma la performance complessiva dell’anno rimane ancora negativa – commenta Mario Gnutti, vice presidente di Confindustria Brescia con delega all’Internazionalizzazione –: si assiste a una manifattura locale ancora in affanno in un contesto nazionale e internazionale che rimane troppo fragile. Il Made in Brescia continua poi a risentire della sua forte esposizione verso la Germania, il cui settore produttivo rimane in difficoltà come indicato dall’indice PMI manifatturiero, che resta al di sotto della soglia di neutralità da oltre due anni. Questo legame penalizza in particolare i comparti orientati all’export verso l’area UE. Anche le oscillazioni dei prezzi delle materie prime, con andamenti contrastanti, continuano a influenzare i risultati dell’export bresciano; in particolare impatta la flessione del rottame ferroso, componente fondamentale per il comparto metallurgico locale. Non dimentichiamo, in tutto ciò, anche l’attuale “tira e molla” sulla questione dazi, che sta alimentando l’inflazione statunitense, penalizzando anche le nostre imprese.”

Con una tendenza opposta alle esportazioni, le importazioni raggiungono nel 2024 un valore complessivo pari a 12.234 milioni, registrando un significativo incremento rispetto all’anno precedente (+6,5%). Tale evoluzione continua a limare il saldo commerciale bresciano, che passa da 9,1 miliardi nel 2023 a 7,9 miliardi nel 2024.

Sempre a livello annuale, l’analisi delle esportazioni per aree geografiche permette di comprendere più nel dettaglio la dinamica commerciale complessiva. Il calo è particolarmente evidente nei mercati tradizionalmente più rilevanti per l’economia locale, come l’Unione Europea (-4,0%), che rappresenta il 62,2% dell’export totale. Tra i principali partner europei si segnala la marcata flessione delle vendite verso la Germania (-10,3%), che continua a risentire della debolezza del proprio settore manifatturiero. Anche la Francia, secondo partner del continente, registra una contrazione non esigua (-4,0%). Guardando ai mercati extra-europei, si evidenzia un andamento più favorevole per l’America settentrionale (+4,7%), trainato principalmente dagli Stati Uniti (+5,4%). Fino ad ora la crescente domanda del mercato statunitense si è rivelata per Brescia un ottimo contrappeso – anche se non sufficiente – alla significativa crisi dello storico alleato tedesco. Uno scenario che potrebbe però cambiare rapidamente se eventuali dazi fossero applicati da parte del nuovo esecutivo di Washington. Di particolare rilievo è la crescita del mercato asiatico (+9,1%), con un incremento significativo delle esportazioni verso la Cina (+18,5%) e l’India (+14,0%).

Tra i beni venduti all’estero, il consistente calo nel 2024 dei prodotti della metallurgia (-8,2%) che pesano circa un quinto di tutto l’export bresciano, va inevitabilmente a impattare sulla performance complessiva. Contribuisce a tale dinamica anche la contrazione delle vendite di macchinari e apparecchiature (-3,8%) che vale più del 23% dell’intero flusso commerciale in uscita. In controtendenza, ma con pesi decisamente più modesti, i prodotti tessili e quelli chimici e farmaceutici (rispettivamente +6,6% e +6,1%).

Vuoi rimanere aggiornato sulle principali notizie di Brescia e provincia?

  • Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana con gli articoli cliccando qui.
  • Iscriviti al nostro canale Whatsapp cliccando qui (solo info utili in tempo reale).
  • Iscriviti al nostro canale Telegram cliccando qui (solo info utili in tempo reale).

Terziario, lieve ripresa del clima di fiducia delle imprese bresciane

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze/Terziario by

Nell’ultimo trimestre del 2024 si assiste a una lieve ripresa del clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi, attestatosi a 109, in moderato aumento rispetto a quanto rilevato nei tre mesi precedenti (101). Tuttavia, gli attuali livelli di fiducia si confermano tutt’altro che esaltanti, se paragonati a quelli riscontrati nel quarto trimestre del 2021 (123), del 2022 (124) e del 2023 (121).

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia riferita al periodo ottobre-dicembre 2024.

La percezione delle realtà del territorio si conferma quindi piuttosto depressa, in un contesto ricco di incertezze: dalla rielezione del presidente Trump (con la sua annunciata politica protezionistica), al protrarsi della crisi della manifattura (su cui gravano la rarefatta domanda, le preoccupazioni per la transizione elettrica e i rialzi dei costi energetici).

Quanto riscontrato in ambito locale appare nel complesso coerente con l’evoluzione del settore a livello nazionale: dopo il buono risultato riscontrato a ottobre, l’indice PMI italiano riferito al comparto dei servizi, è sceso a novembre sotto la soglia di neutralità, per ritornare a dicembre in territorio positivo. Allo stesso tempo, la dinamica bresciana del settore terziario va interpretata alla luce delle difficoltà che ultimamente contraddistinguono l’industria manifatturiera del territorio, con cui le realtà del terziario intrattengono storici e consolidati rapporti di fornitura.

“Oggi il mercato ci racconta di un 18% di posizioni aperte nel settore terziario, con particolare attenzione a ICT (6,8%), TLC (4%) e Vendite/Sales/GDO (8%) – commenta Ivano Tognassi, presidente del settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia –. Continua invece il periodo delicato in ambito metalmeccanica, dove le ore di cassa integrazione sono ancora una costante attenzionata, in tutto l’indotto automotive. Rimane confermato di contro, anche l’interessante evoluzione per noi sul mondo Sanità, in particolare con la progettualità “formazione+assunzione” per i profili ASA.”

“Nonostante la fiducia sia aumentata rispetto al 3° trimestre, il contesto inizialmente positivo ha subito un leggero deterioramento verso fine anno – aggiunge Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia –. Questo ha consentito comunque una lieve crescita del portafoglio ordini con stabilità dei prezzi. Le previsioni sono invece più conservative: i motivi sono da ricercare nell’aumento delle incertezze geopolitiche e nelle criticità produttive del tessuto industriale e manifatturiero. Una ripresa nel 2025 è possibile e prevista, fermo restando che le variabili esogene al comparto non peggiorino ulteriormente.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende rispetto ai tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 42% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del +30% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • il portafogli ordini evidenzia un incremento (saldo netto pari a +17%);
  • l’occupazione registra un aumento: le aziende che hanno segnalato una crescita dei propri collaboratori sono il 13% in più rispetto a quelli che dichiarano una flessione;
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per una sostanziale stabilità, per l’84% delle aziende rispondenti i prezzi non variano (saldo netto pari a +8%).

Le prospettive per i mesi a venire appaiano nel complesso favorevoli:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 35% degli intervistati, con un saldo positivo del 16% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+33%) e all’occupazione (+29%) descrivono uno scenario incoraggiante, con un possibile rafforzamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo del +14%, a indicazione che, nel prossimo futuro, una fase rialzista è ritenuta verosimile.
    Con riferimento alle prospettive generali dell’economia italiana, il 63% degli intervistati prevede il sostanziale mantenimento dei livelli di attività; solo il 7% si dichiara ottimista, mentre il 30% del campione esprime un orientamento pessimistico.

Con riferimento alle prospettive generali dell’economia italiana, il 63% degli intervistati prevede il sostanziale mantenimento dei livelli di attività; solo il 7% si dichiara ottimista, mentre il 30% del campione esprime un orientamento pessimistico

LA DINAMICA PER COMPARTO

L’evoluzione complessiva dell’indice sul clima di fiducia delle imprese del settore terziario fa sintesi di due dinamiche particolarmente diverse tra loro: il comparto Consulenza e Servizi alle imprese rimane quasi immutato (da 104 passa a 103), il Digitale, invece, registra un netto rialzo (attestatosi a 127, contro il valore di 98 sperimentato fra luglio e settembre).

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.

Imprenditoria al femminile, la fotografia di Confartigianato Brescia

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

 In occasione della Giornata internazionale della Donna 2025, Confartigianato ha elaborato la presenza delle donne nell’imprenditoria e nel lavoro indipendente. A tutto il 2024, sono ben 1.307.116 le imprese a conduzione femminile, pari al 22,2% del totale delle imprese in Italia. Di queste, 218.314 sono imprese artigiane, ovvero il 17,5% del totale delle imprese artigiane. Un segno tangibile di un trend in crescita che, negli ultimi cinque anni, ha visto un incremento sia delle imprese femminili totali sia di quelle artigiane, portando la quota delle prime dal 22,0% nel 2019 al 22,2% nel 2024, e quella delle seconde dal 16,9% al 17,5%. I dati di Confartigianato confermano che l’imprenditoria femminile sta giocando un ruolo cruciale nell’economia italiana, con l’Italia che si distingue come il primo paese europeo per numero di donne occupate in attività indipendenti, con 1.522.500 imprenditrici e lavoratrici autonome. L’occupazione femminile indipendente in Italia ha registrato una crescita del +0,9% nel 2024, con un aumento maggiore rispetto alla media europea (+0,2%).

IN PROVINCIA DI BRESCIA – Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, al termine del 2024 nella nostra provincia si contano 24.130 imprese femminili, pari al 20,7% del totale delle imprese registrate. Di queste, 5.387 sono imprese artigiane femminili, rappresentando il 17,1% del totale delle imprese artigiane bresciane. Un dato particolarmente significativo è che l’artigianato femminile incide per il 22,3% sul totale dell’imprenditoria femminile della provincia, un valore superiore alla media nazionale del 16,7%. Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti«Le nostre rilevazioni dimostrano che l’imprenditoria femminile non solo contribuisce in modo significativo all’occupazione, ma testimonia la forte vocazione artigiana delle donne imprenditrici bresciane e la loro capacità di innovare e creare valore nel territorio dove quasi un’imprenditrice su quattro opera in settori dell’artigianato. Le donne imprenditrici sono protagoniste di un cambiamento che sta riducendo il gender gap e mostrando alle nuove generazioni che le aspirazioni possono diventare realtà, anche rompendo gli stereotipi di genere nel mondo del lavoro. Tuttavia, nonostante i progressi, siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare per rimuovere le difficoltà che ostacolano le donne e rimuovere gli ostacoli che ancora esistono, soprattutto in termini di accesso al credito, burocrazia e conciliazione famiglia e lavoro».

«Non chiediamo trattamenti di favore – sostiene la presidente di Donne Impresa Confartigianato Brescia Iolanda Pasini – ma il rispetto di diritti che spesso restano sulla carta. È fondamentale che, a tutti i livelli, si attuino politiche concrete per riconoscere i meriti delle donne, a cominciare da un welfare che risponda alle esigenze delle donne come madri, mogli, figlie e lavoratrici. E, soprattutto, è urgente affrontare i problemi comuni con i colleghi uomini, come fisco, burocrazia, accesso al credito e infrastrutture, per consentire a tutte le imprenditrici di crescere e prosperare. Chiediamo alla politica di ascoltare le nostre ragioni e di investire in un concreto sostegno all’imprenditoria femminile, affinché diventi davvero un pilastro della politica economica di questo Paese».

Car Masters 3° edizione: al via le iscrizioni al percorso formativo per carrozzieri e meccatronici di domani

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Sono aperte le iscrizioni alla terza edizione del percorso IFTS per carrozzieri e meccatronici denominato “CAR MASTERS, la marcia più alta per il tuo futuro”, in partenza il prossimo settembre. Il percorso, promosso da I.T.S. Lombardia Meccatronica, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale e CNOS-FAP, in collaborazione con Ranstad Italia, fa seguito all’omologo progetto lanciato negli anni passati con successo per il settore della carrozzeria. Si tratta di una vera e propria scuola come tutti i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) che contribuiscono a costruire professionalità solide e innovative e in questo caso formeranno i carrozzieri e i meccatronici di domani con tutti gli strumenti utili ad affrontare i cambiamenti dovuti all’innovazione digitale e gli obiettivi di transizione ecologica che stanno impattando in maniera significativa sulle imprese del settore.

Il corso si suddivide tra tempo dedicato alla teoria e tempo direttamente nelle aziende. Formerà giovani attraverso la formula dell’apprendistato duale (ex art. 43/D. Lgs 81/2015) e consentirà, già durante le fasi di formazione, di essere inseriti direttamente nell’organico aziendale e di ottenere così una retribuzione.

In sintesi, le fasi salienti del percorso: 1.000 ore (500 in aula + 500 di pratica presso l’azienda) a cui si aggiungono ulteriori ore di lavoro, come previsto dal contratto in Apprendistato di 1° livello. Tra i vantaggi per l’impresa: l’assunzione del dipendente part time con contratto di Apprendistato di 1° livello e la formazione direttamente da parte dell’imprenditore oltre ai vantaggi economici in termini di costi sostenuti e, ove possibile, inserimento con incentivazione. Al termine, i frequentanti, grazie alla formazione fatta in aula otterranno inoltre il patentino F-GAS, la certificazione PES/PAV/PEI e l’attestato corso base sicurezza lavoratori D.lgs 81/2008.

Un corso per immettere giovani nel mondo del lavoro, in un settore che ricerca costantemente manodopera ed operai specializzati. Per le imprese, grazie a questo corso, la possibilità di formare e inserire nel proprio organico tecnici specializzati, creare e fare rete entrando in contatto con svariate realtà del territorio, oltre ad essere parte attiva nel percorso di crescita del proprio apprendista.

Per iscriversi a “Car Master” è necessario compilare il form online su: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScfjY1Rc4inJlhWwYSetMp08J85yUmRqCJFgcadXJE7-b2WNw/viewform?usp=preview presente sul sito www.confartigianato.bs.it e, per informazioni, a disposizione l’Area Sviluppo Associativo di Confartigianato Imprese Brescia al numero 0303745.284 a all’email area.categorie@confartigianato.bs.it.

Trump: Coldiretti, con dazi al 25% stangata da 250 mln su cibo lombardo

in Agricoltura e allevamento/Associazioni di categoria/Coldiretti/Economia by

Un dazio del 25% sulle esportazioni negli Usa potrebbe costare ai consumatori americani fino a oltre 250 milioni di euro in più solo per il cibo e le bevande made in Lombardia, mentre per l’export agroalimentare italiano nel suo complesso la cifra potrebbe arrivare fino ai 2 miliardi di euro, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. È quanto afferma la Coldiretti regionale in relazione alla minaccia del presidente degli Stati Uniti di imporre tariffe aggiuntive sulle merci europee.

Per l’agroalimentare lombardo – continua la Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat – gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco dopo quelli di Francia e Germania, ma sono il primo partner extra UE.

Se i dazi dovessero interessare l’intero agroalimentare italiano – spiega Coldiretti Lombardia – si corre il rischio di una vera e propria stangata, che farebbe calare gli acquisti da parte dei consumatori americani. Tra i prodotti agroalimentari lombardi più esportati negli Stati Uniti – prosegue la Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat – ci sono le bevande, i prodotti lattiero-caseari, le carni lavorate e i prodotti a base di carne, i prodotti da forno, gli oli e i grassi vegetali e animali.

“L’imposizione dei dazi sulle nostre esportazioni agroalimentari è uno scenario che ci preoccupa – commenta Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia – Per questo crediamo che debbano essere messe in campo tutte le necessarie azioni diplomatiche per scongiurare una guerra commerciale che danneggerebbe cittadini e imprese europee e americane”.

Resta da capire – conclude Coldiretti – quale potrebbe essere la ritorsione dell’Unione Europea all’eventuale imposizione dei dazi Usa. Alla mossa della prima presidenza Trump, l’Europa aveva risposto apponendo tariffe aggiuntive del 25% su una serie di prodotti simbolo del made in Usa agroalimentare come ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane, oltre a salmone, noci, pompelmi, vaniglia, frumento, tabacco, cacao, cioccolato, succhi di agrumi, liquori come vodka e rum.

Difesa dell’agroalimentare, incontro di Coldiretti con il sottosegretario all’Agricoltura

in Agricoltura e allevamento/Economia/Eventi by

“La filiera agroalimentare italiana: strategie di difesa e prospettive”. E’ questo il titolo dell’incontro che si terrà venerdì 28 febbraio 2025, alle 10.15, all’Avicola Alimentare Monteverde di via  San Donato 107, a Rovato. Un evento – riporta il quotidiano Brescia news – a cui parteciparanno anche il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare delle foreste Patrizio Giacomo La Pietra, il presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, il deputato Cristina Almici, il consigliere regionale Carlo Bravo e il direttore di Coldiretti Brescia Andrea Repossini.

“Durante l’evento – sottolinea una nota – analizzeremo le dinamiche delle diverse filiere agroalimentari italiane, oggi sempre più centrali nell’economia delle nostre aziende che si trovano ad affrontare sfide complesse, che richiedono strategie di difesa e prospettive chiare per il futuro. Verrà fatto un focus sulla concorrenza sleale, sulle importazioni di prodotti agroalimentari di bassa qualità, spesso spacciati per “Made in Italy, sulla contraffazione e imitazione dei prodotti tipici italiani, sulla pressione da parte della grande distribuzione organizzata per abbassare i prezzi, e sulle normative europee che, a volte, non tengono conto delle specificità della filiera agroalimentare italiana”.

“Ma non solo – continua il testo – parleremo anche delle strategie di difesa e delle prospettive per Coldiretti: la Valorizzazione del “Made in Italy, la promozione della tracciabilità e della certificazione dei prodotti italiani, le campagne di sensibilizzazione dei consumatori sull’importanza di acquistare prodotti italiani, il rafforzamento dei controlli per contrastare la contraffazione, la promozione di pratiche agricole sostenibili, che rispettino l’ambiente e la biodiversità, gli investimenti in energie rinnovabili e in tecnologie per l’efficienza energetica, l’innovazione aziendale, la promozione della ricerca e dell’innovazione nel settore agroalimentare e la tutela del reddito degli imprenditori”.

“Al termine dell’incontro, il sottosegretario La Pietra, con la delegazione, proseguirà la visita al territorio bresciano presso la cantina vitivinicola Uberti a Erbusco, l’allevamento di bovini da latte di Zotti Luigi a Coccaglio per terminare con una degustazione di tipicità presso l’agriturismo Le Alberelle a Rovato”, conclude il comunicato.

Vuoi rimanere aggiornato sulle principali notizie di Brescia e provincia?

  • Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana con gli articoli cliccando qui.
  • Iscriviti al nostro canale Whatsapp cliccando qui (solo info utili in tempo reale).
  • Iscriviti al nostro canale Telegram cliccando qui (solo info utili in tempo reale).

Confindustria Bs, sold-out a Villa Fenaroli per la 13esima edizione di SummIT

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi by

Sold-out a Villa Fenaroli di Rezzato – oggi pomeriggio – per la 13esima edizione di SummIT, l’evento annuale dedicato all’innovazione promosso dai settori Servizi alle Imprese e alle Persone e Digitale di Confindustria Brescia. In sala un pubblico di circa 200 partecipanti.

L’evento, intitolato “…Permettendoci di demolire il cielo” fra innovazioni, visioni, resistenze e responsabilità”, ha visto nella parte iniziale una lettura teatrale a cura di Silvio Gandellini, liberamente tratta da “Vita di Galileo” del drammaturgo Bertolt Brecht; in scena Barbara PizzettiLuca Rubagotti e Silvio Gandellini con musiche originali di Maurizio Rinaldi.

A seguire una tavola rotonda – moderata dal giornalista Sebastiano Barisoni (vice direttore esecutivo Radio24) – con gli interventi di Germano Bonomi, professore ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Brescia e Ricercatore al CERN di Ginevra, Ivano Tognassi, presidente del settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia, e Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia.

“La scienza oggi chiede all’industria e alle imprese di costruire gli apparati sperimentali che le servono per gli esperimenti, come avviene al CERN – le parole di Germano Bonomi, professore ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Brescia e Ricercatore al CERN di Ginevra –; anzi, le richiede a volte di sforzarsi e andare oltre quello che è l’esistente. Il CERN stesso, in questo senso, rappresenta un esempio di come l’unione possa fare la forza. Gli scienziati fanno le scoperte, gli ingegneri li trasformano in invenzioni e poi le aziende in tecnologia di utilizzo.”

“Il mondo dei servizi bresciano è assolutamente vasto e vitale, imprescindibile oggi per il comparto manifatturiero della nostra provincia, che ha valore globale – aggiunge Ivano Tognassi, presidente del settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia –. In particolare, nella consulenza dobbiamo inventarci il cambiamento ogni giorno, alla luce dei nuovi strumenti esistenti. Chiunque si affacci oggi al mondo del lavoro ha necessità molto differenti rispetto al passato, e su questo dobbiamo calibrarci anche noi come imprenditori. Nei prossimi 5 anni avremo una richiesta di collaboratori qualificati a cui non siamo pronti: come Confindustria Brescia dobbiamo continuare a formare i nostri imprenditori e dirigenti, come facciamo ad esempio con Fondazione AIB e Isfor.”

“Oggi è difficile conciliare per una PMI le proprie forze con lo sforzo di equiparare i risultati delle grandi aziende in ambito digitale – la riflessione di Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia –. Il primo antidoto è creare una cultura aziendale diffusa, lavorando sulla formazione e introducendo anche nelle piccole aziende alcune dinamiche da grandi, aspetto che frequentare la nostra Associazione può aiutare. A maggior ragione con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale è una rivoluzione che si innesta in quella già esistente, ovvero la quarta, all’interno di un processo avviato con la rete.”

1 2 3 294
Go to Top
Vai alla barra degli strumenti