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Massetti (Confartigianato): «Fatica il manifatturiero, aspetto allarmante da non sottovalutare»

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Come stanno le MPI bresciane e lombarde a metà anno? Difficile fornire una risposta univoca poiché sono variegate le sfumature presenti nel quadro che emerge dai dati del “Sondaggio” realizzato da Confartigianato Lombardia dalla viva voce degli imprenditori, arrivati al giro di boa di questo 2024 (alla quale hanno partecipato 1.300 micro e piccole imprese artigiane associate, 251 di queste, bresciane). A rilanciare la notizia è stato Brescia news.

A ciascuna impresa è stato chiesto di indicare la dinamica – aumento, stabile, riduzione – nei primi sei mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Prendendo in considerazione i soli rispondenti della nostra provincia (tabella a pag. 10 dell’Appendice statistica in allegato), il saldo, dato dalla differenza tra la quota di quante indicano un aumento e di quante una riduzione del trend escludendo chi indica stabile, risulta negativo e quindi in prevalenza in riduzione, per 5 variabili su 11: produzione (-11,1 punti percentuali), margini di profitto (-32,4 p.p.), ricerca personale (-9,7 p.p.), ordini ricevuti (-2,7 p.p.) e investimenti (-23,1 p.p.). Una situazione con dati leggermente più in negativo rispetto alla media regionale quella delle nostre Mpi.

Ma è soprattutto il Manifatturiero il settore che segnala una maggiore difficoltà con più ampia riduzione di: produzione (-23,3 p.p.), margini (-36,0 p.p.), ordini (-30,2 p.p.) e investimenti (-24,4 p.p.).

«Un aspetto piuttosto allarmante che tocca proprio l’elemento nodale e caratterizzante dell’anima della Lombardia produttiva» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Ciascuno di questi elementi è interconnesso. Abbiamo attraversato anni di aumenti, anche repentini e vertiginosi, di materie prime, energia e costo della manodopera, aspetti che hanno portato alla riduzione della marginalità. Altro elemento centrale è la stretta monetaria che ha fatto schizzare i costi del credito e ridotto i finanziamenti concessi; ora ne scontiamo gli effetti sugli investimenti che vediamo in calo. Bisogna correre ai ripari perché chi non investe, in particolare nel processo di transizione ecologica e digitale rischia di essere tagliato fuori dal mercato. È questa la ragione per cui stiamo lavorando per abilitare i nostri imprenditori a partecipare a progetti e iniziative ambiziosi e di ampio respiro che riducano tale distanza, come – tanto per fare un esempio – la Manufacturing Innovation Alliance (M.I.A.) che mette a disposizione delle imprese i fondi del PNRR per intraprendere un’autentica transizione digitale, anche a misura di MPI».

Tornando al sondaggio, emerge inoltre che chi aveva risposto che il profitto era stato positivo a tutto il periodo post covid (2021-2023) negli ultimi sei mesi, più di due su tre imprese (69,0%) hanno indicato che è stato in riduzione per il 24,7% e stabile per il 44,3% dei rispondenti.

ASPETTATIVE – come si concluderà il 2024? Tra le MPI lombarde prevale la cautela nel fare previsioni rispetto all’andamento di produzione, margini, personale, costi e ordini nei prossimi sei mesi dell’anno (luglio-dicembre 2024). Negative le variabili di produzione, i saldi dei margini di profitto e gli ordini a causa della condizione di difficoltà in cui permane il settore Manifatturiero. È difatti quest’ultimo il comparto per cui si rilevano aspettative peggiori con diversi saldi preceduti da segno meno: produzione (-20,5 p.p.), margini di profitto (-30,1 p.p.) e ordini (-26,5 p.p.).

Se c’è un fattore che gli imprenditori, trasversalmente e a prescindere dal settore, sottolineano è quello di una diffusa fatica nel trattenere personale e attrarre nuove risorse, soprattutto qualificate. Ne risente, di conseguenza, la capacità di produrre e far fronte agli ordini che si dilazionano nel tempo. Tra le principiali cause i percorsi scolastici non adeguati a formare le competenze di cui necessitano le imprese, la concorrenza con grandi imprese che offrono da subito contratti e retribuzioni migliori, pregiudizio verso l’artigianato e la mancanza stessa di candidati.

Volgendo lo sguardo al futuro, una quota importante di MPI bresciane pari al 35,6% dei rispondenti ritiene indispensabile affacciarsi su nuovi mercati, seguito da chi ritiene importante migliorare gli aspetti legati alla comunicazione (35%), sia in ottica di posizionamento del proprio prodotto/servizio ma soprattutto per incrementare l’attrattività dell’impresa agli occhi delle nuove generazioni, oltre a chi intende rafforzare la collaborazione con le scuole (23,3%).

«Dove hanno potuto, gli imprenditori hanno investito con l’obiettivo di incrementare i livelli di produttività del personale in forza – con un aumento del fatturato pro-capite – e tale visione si è rivelata soddisfacente, soprattutto laddove ci si è concentrati su Ricerca&Sviluppo e tecnologie. Elemento nodale, che la nostra rilevazione sottolinea con forza, è l’importanza delle persone che lavorano nelle MPI e con gli artigiani. Per attrarli e convincerli a rimanere, soprattutto per i profili considerati chiave, gli imprenditori hanno messo in campo politiche di welfare, studiato orari più flessibili e maggiormente adatti a un miglior bilanciamento vita privata e lavorativa, nonché puntato sull’aggiornamento professionale attraverso corsi di formazione. Questo serve, una cultura d’impresa capace di affrontare le insidie presenti e future» conclude il presidente Massetti.

Parrucchieri abusivi, Confartigianato e Cna unite per contrastarli

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Nel nostro Paese, l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona (tra cui rientrano le attività di acconciatura ed estetica) è in continua crescita con un tasso di irregolarità del 27,6%. Si tratta del valore più alto tra i vari settori e supera di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%. Un fenomeno aggravato dalle conseguenze della pandemia Covid-19 – che hanno consentito l’inserimento nel mercato di figure che, a dispetto delle disposizioni di chiusura di saloni di acconciatura e centri estetici, hanno erogato prestazioni a domicilio, sottraendo in tal modo clientela agli operatori regolari. Si aggiunge al quadro il recente proliferare di piattaforme online che operano indisturbate, proponendo prestazioni a domicilio o addirittura in forma ambulante, senza curarsi dei limiti imposti dalle normative di settore e dai regolamenti comunali.

Ecco perché – secondo quanto riporta il giornale Brescia news – Confartigianato e Cna con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno lanciato una campagna diffusa sui canali web e social delle due Confederazioni attraverso uscite congiunte per sensibilizzare contro l’abusivismo nei settori dell’acconciatura e dell’estetica e che intende porre al centro la tutela della salute dei cittadini, garantita principalmente da servizi sicuri e di qualità. Vi hanno aderito condividendo la campagna sui propri canali e ai propri associati ma non solo, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale e Cna Brescia.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: “Una battaglia che richiede uno sforzo straordinario e congiunto nella lotta al dilagare di un fenomeno inaccettabile che danneggia cittadini, lavoratori e imprese. Questa importante iniziativa è nata con l’intento di sensibilizzare la collettività sul fatto che affidandosi a operatori non qualificati ci si espone a seri rischi, per la pelle, per le unghie e per il cuoio capelluto. In una situazione di inosservanza delle norme vigenti, si può correre addirittura il rischio di ricevere a propria insaputa trattamenti che possono essere effettuati solo da personale medico specializzato, che possono comportare danni, perfino molto gravi, alla salute”.

Dello stesso avviso la presidente CNA Brescia Eleonora Rigotti: “Il fenomeno dell’abusivismo nel settore degli acconciatori e dell’estetica rappresenta una grave minaccia per l’intera categoria. Chi opera in modo corretto, rispettando le normative e investendo in formazione continua, adempiendo agli oneri fiscali, pagando regolarmente i lavoratori ed i contributi, si trova a competere con soggetti che, ignorando le regole, offrono servizi a prezzi inferiori, creando una concorrenza sleale. Questo non solo danneggia economicamente chi lavora in maniera regolare, ma compromette anche l’immagine di tutti i professionisti del settore. Infatti, chi non segue le prescrizioni di legge spesso non ha le competenze necessarie né rispetta le norme igienico-sanitarie, mettendo a rischio la salute dei clienti. CNA Brescia si impegna quotidianamente per tutelare gli interessi di chi opera nel rispetto delle regole, promuovendo campagne di sensibilizzazione e chiedendo interventi più severi contro l’abusivismo, al fine di garantire la qualità e la sicurezza dei servizi offerti ai cittadini.”

Carrozzieri, sinistri e indennizzi: convegno il 17 a Confartigianato

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La gestione del sinistro è sempre più complessa e laboriosa. Dalla raccolta della documentazione, passando per la richiesta risarcimento del danno e alla conseguente trattazione, si arriva con fatica alla fase di liquidazione non sempre in linea con le aspettative prefissate.

Per consentire alle carrozzerie di approfondire queste tematiche cruciali per la professione e per il futuro del settore, Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha organizzato un seminario formativo dal titolo “Sinistri automobilistici e indennizzi: novità e strategie per una gestione efficace” che si terrà mercoledì 17 luglio alle ore 19:30 presso la sede di Brescia in via Orzinuovi n° 28. 

Dopo i saluti del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti, l’introduzione ai lavori a cura di Mario Andreassi, presidente Carrozzieri Confartigianato Brescia e Lombardia e gli interventi di David Marchetti, dell’Unione Nazionale Avvocati della Responsabilità Civile e Assicurativa e di Carmine Cospite, amministratore delegato Artigianbroker Srl. Tra gli argomenti toccati: la gestione del sinistro, la cessione del credito e la delega al pagamento, l’indennizzo e le procedure liquidative, la riparazione antieconomica e la libertà di concorrenza. La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito www.confartigianato.bs.it

Confartigianato e Rangoni, dieci borse di studio ai più brillanti per promuovere la cultura d’impresa

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Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale con Rangoni e Affini S.p.A., il patrocinio del Comune di Brescia e la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, sono i promotori anche quest’anno della borsa studio “Il Grifone d’Acciaio”. Quest’anno, in risposta all’impegno e al merito degli studenti, il premio è stato aumentato a un notevole importo di 1.000,00 euro, destinato ad ognuno dei 10 maturandi più brillanti e meritevoli che intendono proseguire il loro percorso di studi all’Università.

«Si parte sempre dai giovani: sia nell’intento lodevole del premio di sensibilizzare così le nuove generazioni a mettersi in gioco nell’autoimprenditorialità, sia per far conoscere le numerose potenzialità delle realtà artigiane. C’è assoluto bisogno di sostenere la cultura d’impresa, vista anche l’ormai cronica mancanza di personale, e ribadire che nel nostro mondo è possibile realizzarsi professionalmente oltre che umanamente». Così il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti a cui fa eco l’ingegnere Natalino Affini, amministratore delegato Rangoni e Affini S.p.A. ideatore e promotore delle borse di studio che verranno consegnata ai vincitori in occasione di Librixia – Fiera del Libro di Brescia 2024: «Il Premio, istituito nel 2019, si è ispirato al Grifone: animale mitologico che ha la capacità di volare alto per vedere le cose prima degli altri. Il grifone è anche il simbolo di Scania, azienda svedese produttrice di veicoli industriali “top level”, di cui siamo riferimento per la vendita e l’assistenza su Brescia, Mantova e Verona. D’acciaio perché il grifone è un animale forte e resistente, ma anche perché Brescia è tra le capitali dell’acciaio italiano. Questa opportunità è dedicata quindi ai giovani forti che vogliono essere protagonisti del proprio futuro».

Il premio, giunto alla sesta edizione, è ormai un appuntamento consolidato nel panorama bresciano, si propone di sensibilizzare le nuove generazioni a mettersi in gioco per dare continuità alla realtà artigiana, un’eccellenza che tutto il mondo ci riconosce grazie al nostro “Made in Italy”, attraverso un percorso formativo nelle principali università a indirizzo tecnico, per sostenere la cultura d’impresa e l’autoimprenditorialità dei più giovani.

Tra i requisiti per partecipare al premio: la residenza a Brescia o nella Provincia; il conseguimento del diploma di maturità; la prima immatricolazione ai corsi di laurea delle facoltà di disegno industriale, ingegneria civile e ambientale, ingegneria dell’informazione, ingegneria industriale, scienze dell’economia e della gestione aziendale, scienze e tecniche dell’edilizia, scienze e tecnologie fisiche, scienze e tecnologie informatiche, scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura, scienze economiche e tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e tante altre, consultabili nella pagina del premio sulla pagina www.rangonieaffini.com/grifonedacciaio.

Per maggiori informazioni in merito ai corsi di laurea ammessi scrivere a grifonedacciaio@rangonieaffini.it. Come anticipato, le premiazioni si terranno all’interno del palinsesto della manifestazione Librixia – Fiera del Libro di Brescia 2024, in città.

Confartigianato Brescia, gli iscritti sono il 58% del totale bresciano

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Confartigianato è la prima organizzazione imprenditoriale in Italia per numero di iscritti. Ma è anche la prima in provincia di Brescia e rappresenta il 58% delle imprese artigiane (le altre quattro organizzazioni si dividono il restante 42%). A comunicare i dati è stato ieri, durante l’assemblea, il presidente Eugenio Massetti.

Bilancio Confartigianato

Confartigianato: le imprese cercano (senza successo) 6.500 esperti di nuove tecnologie

in Associazioni di categoria/Confartigianato by

La corsa delle micro e piccole imprese lombarde che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale nella transizione digitale è frenata dalla difficoltà di trovare personale qualificato. Su 81.020 lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende lombarde, ne mancano all’appello 46.930, pari al 57,9%. Solo nelle MPI a Brescia, su 10.520 entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 non si trovano 6.530 addetti, pari al 62,1% del totale.

È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia elaborando il rapporto dell’Ufficio studi Confartigianato presentato in occasione della terza edizione della ‘Giornata della cultura artigiana’, evento annuale dove la Confederazione ha fatto il punto sul grado di innovazione delle imprese e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la creatività e la qualità di prodotti e servizi made in Italy. Le piccole imprese italiane spiccano anche per il crescente utilizzo dei sistemi robotizzati. Dal rapporto di Confartigianato emerge che l’Italia è terza nell’Ue a 27 per la quota di Mpi che usano robot, pari all’8,3% e superiore al 5,6% della media europea.

«La carenza di personale qualificato nell’IA – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – è un’emergenza da affrontare subito con un’adeguata politica formativa. Altrimenti rischiamo di subire soltanto i rischi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, senza riuscire a coglierne le opportunità di nuova occupazione offerta dalle aziende. Ne va anche della competitività dei piccoli imprenditori, impegnati ad utilizzare l’IA con l’intelligenza artigiana per potenziare la qualità made in Italy delle loro produzioni. Per le nostre aziende – prosegue Massetti – la difficoltà nel trovare lavoratori con adeguate competenze viene indicata come addirittura di gran lunga più grave rispetto ai problemi della burocrazia, dell’accesso al credito, della concorrenza sleale».

Secondo il rapporto dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso a luoghi, a dati o a servizi, manutenzione di macchinari e automezzi, ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materie prime, trattamento dei rifiuti e gestione della logistica, automazione di processi produttivi e applicazioni di contabilità e finanza, automazione delle funzioni di vendita online di beni e servizi e applicazioni nella prevenzione, sicurezza e diagnostica.

Per quanto riguarda la difficoltà a reperire manodopera esperta di intelligenza artificiale, la situazione peggiore si registra sul territorio lombardo a Lodi dove è introvabile il 69,1% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (670 su 970). Seguono Lecco, dove manca il 62,7% di personale pronto ad affrontare l’IA (1.210 su 1.930) e poi Brescia dove manca il 62,1% del personale pronto ad affrontare l’IA ma numericamente la nostra provincia è seconda solo dietro a Milano con 6.530 risorse introvabili su 10.520 richieste, Monza-Brianza dove manca il 60,9% del personale pronto ad affrontare l’IA (3.290 su 5.400), Bergamo dove manca il 60,4% del personale pronto ad affrontare l’IA (5.140 su 8.510).

A livello lombardo, in testa alla classifica dei lavoratori introvabili tra quelli capaci di gestire tecnologie relative a big data analytics, internet of things e robot vi sono gli elettricisti specializzati in costruzioni: lo scorso anno sono risultati difficili da reperire 2.720 su un fabbisogno delle imprese pari a 4.290. Difficile reperire anche 2.3330 tecnici programmatori su un totale di 2.820. Arriva addirittura all’86% la quota di ‘introvabili’ nell’automotive: su 1.260 meccanici e autoriparatori è stato difficile trovarne 1.460. Percentuale di difficoltà di reperimento che sale al 96,1% per gli addetti ai macchinari utensili, pari a 1.240 lavoratori su 1.290, valore più alto in termini percentuali dopo quello dei tecnici delle costruzioni che raggiunge quota 98,1%, pari a 1.010 lavoratori su 1.030.

Pasqua, salgono ancora i prezzi della pasticceria

in Alimentare/Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Con la Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Lombardia sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 6 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc. – con una alta vocazione artigianale: sono oltre 4 mila le imprese artigiane, rappresentando il 69,5% delle imprese totali del settore. Maggiore presenza di pasticcerie e imprese del dolciario artigiane nelle province di Sondrio (90,7%), Bergamo (78,9%), Mantova (78,4%) e Brescia (78,0%).

«Le nostre tavole di Pasqua si arricchiscono con i prodotti della tradizione, che sappiamo fare come pochi altri al mondo. La sola Lombardia vanta ben 270 prodotti ad elevata vocazione artigianale, da prediligere e gustare nella consapevolezza di aver scelto un prodotto buono, sano e realizzato nei nostri laboratori, che danno lavoro ai pasticceri del territorio e custodiscono le ricette tramandate di generazione in generazione» sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Salgono ancora i prezzi della pasticceria – Nonostante il persistere di alcune tensioni sui costi delle materie prime, si osserva un rallentamento della dinamica dei prezzi della pasticceria. Per lo zucchero nel 2023 si è registrato un aumento del 28,4% su base annua, mentre le quotazioni del cacao sui mercati internazionali a febbraio 2024 sono più che raddoppiate (+107,9%) rispetto a un anno prima. Rispetto alla scorsa Pasqua, i prezzi al consumo dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita del +3,3%.

Invece, se consideriamo il triennio 2021-2024, i prezzi della pasticceria fresca sono cresciuti del 10,9%, meno della metà dei prezzi dei prodotti alimentari (+21,2%) e dei prezzi della pasticceria confezionata (+23,6%).

La tavola di Pasqua con i prodotti della tradizione – La biodiversità della produzione agroalimentare lombarda, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 270 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, 2023). Analizzando per tipologia, primeggiano le paste fresche e la panetteria, la biscotteria, la pasticceria e la confetteria con 77 prodotti, pari al 28,5% del totale, seguiti da 71 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione, pari al 26,3% del totale e da 62 formaggi, pari al 23,3%: queste tre tipologie di prodotti concentrano ben il 77,8% del totale.

Quattro mila pasticceri difficili da reperire – Lombardia prima per difficoltà a reperire Pasticceri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali, all’appello ne mancano 4.110, 2 su tre (66,2%) di quelli previsti in ingresso.

Pmi, Confartigianato: a Brescia non si trovano 6.530 addetti con competenze digitali avanzate

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La corsa delle micro e piccole imprese lombarde che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale nella transizione digitale è frenata dalla difficoltà di trovare personale qualificato. Su 81.020 lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende lombarde, ne mancano all’appello 46.930, pari al 57,9%Solo nelle MPI a Brescia, su 10.520 entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 non si trovano 6.530 addetti, pari al 62,1% del totale.

È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia elaborando il rapporto dell’Ufficio studi Confartigianato presentato in occasione della terza edizione della ‘Giornata della cultura artigiana’, evento annuale dove la Confederazione ha fatto il punto sul grado di innovazione delle imprese e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la creatività e la qualità di prodotti e servizi made in Italy. Le piccole imprese italiane spiccano anche per il crescente utilizzo dei sistemi robotizzati. Dal rapporto di Confartigianato emerge che l’Italia è terza nell’Ue a 27 per la quota di Mpi che usano robot, pari all’8,3% e superiore al 5,6% della media europea.

«La carenza di personale qualificato nell’IA – sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – è un’emergenza da affrontare subito con un’adeguata politica formativa. Altrimenti rischiamo di subire soltanto i rischi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, senza riuscire a coglierne le opportunità di nuova occupazione offerta dalle aziende. Ne va anche della competitività dei piccoli imprenditori, impegnati ad utilizzare l’IA con l’intelligenza artigiana per potenziare la qualità made in Italy delle loro produzioni. Per le nostre aziende – prosegue Massetti – la difficoltà nel trovare lavoratori con adeguate competenze viene indicata come addirittura di gran lunga più grave rispetto ai problemi della burocrazia, dell’accesso al credito, della concorrenza sleale».

Secondo il rapporto dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso a luoghi, a dati o a servizi, manutenzione di macchinari e automezzi, ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materie prime, trattamento dei rifiuti e gestione della logistica, automazione di processi produttivi e applicazioni di contabilità e finanza, automazione delle funzioni di vendita online di beni e servizi e applicazioni nella prevenzione, sicurezza e diagnostica.

Per quanto riguarda la difficoltà a reperire manodopera esperta di intelligenza artificiale, la situazione peggiore si registra sul territorio lombardo a Lodi dove è introvabile il 69,1% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (670 su 970). Seguono Lecco, dove manca il 62,7% di personale pronto ad affrontare l’IA (1.210 su 1.930) e poi Brescia dove manca il 62,1% del personale pronto ad affrontare l’IA ma numericamente la nostra provincia è seconda solo dietro a Milano con 6.530 risorse introvabili su 10.520 richieste, Monza-Brianza dove manca il 60,9% del personale pronto ad affrontare l’IA (3.290 su 5.400), Bergamo dove manca il 60,4% del personale pronto ad affrontare l’IA (5.140 su 8.510).

A livello lombardo, in testa alla classifica dei lavoratori introvabili tra quelli capaci di gestire tecnologie relative a big data analytics, internet of things e robot vi sono gli elettricisti specializzati in costruzioni: lo scorso anno sono risultati difficili da reperire 2.720 su un fabbisogno delle imprese pari a 4.290. Difficile reperire anche 2.3330 tecnici programmatori su un totale di 2.820. Arriva addirittura all’86% la quota di ‘introvabili’ nell’automotive: su 1.260 meccanici e autoriparatori è stato difficile trovarne 1.460. Percentuale di difficoltà di reperimento che sale al 96,1% per gli addetti ai macchinari utensili, pari a 1.240 lavoratori su 1.290, valore più alto in termini percentuali dopo quello dei tecnici delle costruzioni che raggiunge quota 98,1%, pari a 1.010 lavoratori su 1.030.

Entrate nelle MPI totali e difficili da reperire con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 nelle province lombarde
Anno 2023. Richiesta medio-alta e alta, incidenza percentuale e rango
 Entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0Difficili da reperire% difficile reperimentoRank
Bergamo8.5105.14060,45
Brescia10.5206.53062,13
Como3.9402.36059,97
Cremona1.65092055,810
Lecco1.9301.21062,72
Lodi97067069,11
Mantova2.4101.42058,98
Milano37.51020.84055,611
Monza-Brianza5.4003.29060,94
Pavia2.0601.24060,26
Sondrio1.40059042,112
Varese4.7802.73057,19
Lombardia81.02046.93057,9
Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, il totale regionale può non coincidere con la somma dei singoli valori
Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Unioncamere-Anpal, Excelsior 2023

«L’intelligenza artificiale non è un business solo per le grandi aziende: gestione del magazzino, processi di produzione, operazioni di marketing, analisi dei dati e dei documenti: ci sono già diversi tool che anche le nostre imprese impiegano e possono impiegare, per diventare più efficienti, ma la sfida è trovare personale qualificato. Questo il problema, un grosso problema. Intanto le ditte fan di tutto: due piccole imprese su tre (66%) hanno adottato interventi per attrarre o trattenere il personale qualificato. In particolare, hanno attivato o intensificato la collaborazione con le scuole, soprattutto quelle ad indirizzo tecnico e professionale. Ma spesso, restano comunque all’asciutto. Ne va della competitività dei piccoli imprenditori. il lavoro c’è, però bisogna saperlo fare. Ed è la prima sfida dell’era digitale» conclude Massetti.

Professioni per transizione digitale con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 e più difficili da reperire in MPI lombarde
Anno 2023. Entrate in MPI difficili da reperire superiore alla media e con oltre 500 entrate difficili da reperire
 Entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0Difficili da reperire% difficile reperimento
6137 – Elettricisti nelle costruzioni civili4.2902.72063,4
3121 – Tecnici programmatori2.8202.33082,6
3334 – Tecnici della vendita e della distribuzione3.7402.29061,2
5223 – Camerieri3.7302.23059,8
5221 – Cuochi in alberghi e ristoranti3.2902.06062,6
7211 – Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali2.1601.84085,2
2711 – Analisti e progettisti di software1.8701.41075,4
7423 – Conduttori di mezzi pesanti e camion2.3601.39058,9
2216 – Ingegneri civili1.6901.36080,5
6231 – Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili1.4601.26086,3
6223 – Attrezzisti di macchine utensili1.2901.24096,1
3137 – Disegnatori industriali1.6701.13067,7
3135 – Tecnici delle costruzioni civili1.0301.01098,1
6241 – Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici1.00080080,0
2217 – Ingegneri industriali e gestionali1.10071064,5
3131 – Tecnici meccanici96070072,9
Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia su dati Unioncamere-Anpal, Excelsior 2023

Confartigianato, ecco le iniziative per la festa delle donne

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Un gesto di solidarietà a sostegno di Casa delle Donne Brescia. Da sempre sensibili alla tematica e in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le imprenditrici del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Brescia hanno organizzato, con una professionista make-up artist, un corso di auto trucco finalizzato alla cura del proprio aspetto come cura della salute e benessere psicofisico. Attraverso le adesioni, è stato possibile raccogliere proventi che sono stati devoluti al Centro AntiViolenza Casa Delle Donne CaD di Brescia, ente che si occupa dell’accoglienza e sostegno di donne vittime di violenza. In occasione dell’ultimo direttivo, la consegna alla presenza della presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Brescia Iolanda Pasini e del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che hanno incontrato e ascoltato Viviana Cassini e la sua vice Maria Grazia Ruberto (nella foto) e che serviranno in particolare per promuovere corsi di formazione e di aggiornamento per le donne in difficoltà che il centro aiuta nella nostra città dal 1989.

Ma non è tutto: il movimento, a livello nazionale, ha lanciato un contest per premiare i migliori video che racconteranno le imprese femminili. Il concorso di Donne Impresa Confartigianato nazionale rivolto alle scuole ed in particolare alle ragazze e ai ragazzi delle scuole superiori e alle agenzie di formazione è un’occasione per rafforzare l’alleanza e la collaborazione con il mondo della scuola e diffondere una maggiore consapevolezza sul tema della parità di genere nelle giovani generazioni. È possibile partecipare al concorso e inviare il video fino al 20 marzo. Il bando e le sue info al link (https://www.confartigianato.it/2024/02/donne-impresa-un-video-per-raccontare-le-imprese-femminili-al-via-il-concorso-di-donne-impresa-per-le-scuole/). Gli studenti potranno partecipare singolarmente o in gruppo presentando un video ispirato ai valori delle imprese guidate dalle donne e alle peculiarità dell’artigianato e delle micro e piccole aziende. Per partecipare si dovrà inviare il video alla Segreteria nazionale del Movimento Donne Impresa (e-mail: donneimpresa@confartigianato.itentro e non oltre le ore 23.59 del 20 marzoUna commissione esaminatrice valuterà gli elaborati e assegnerà tre premi che saranno consegnati durante la Convention annuale del Movimento Donne Impresa organizzata a Roma il 23 aprile 2024.

Fondo eccellenze enogastronomiche, Confartigianato: click day? Altro flop day

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Dopo un’attesa di due anni, da oggi le imprese dovevano poter iniziare ad accedere al Fondo per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano, l’incentivo rivolto alle aziende dei settori ristorazione, pasticceria e gelateria, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano. E, invece, è arrivato puntuale il blocco della piattaforma informatica per l’accesso al Fondo, con l’impossibilità di inserire le domande ed utilizzare la misura introdotta dal Ministero delle risorse agricole e sovranità alimentare.

Per il presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti: «La strada dei click day è lastricata di tanti, troppi altrettanti fallimenti, accumulati negli anni, a danno delle imprese che utilizzano questa modalità telematica per presentare richieste di rimborso, di incentivi o di finanziamenti, fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Tutto questo finisce per generare un’irragionevole ed illegittima disparità di trattamento ai danni di alcune imprese, soprattutto micro e piccole, a favore di altre aziende che ne risultano avvantaggiate mediante una selezione che finisce con l’essere “puramente casuale».

Da tempo le imprese aspettavano che i 76 milioni stanziati venissero resi disponibili e Confartigianato ha, nel frattempo, preparato e assistito chi avrebbe voluto accedere all’incentivo. Lo sportello, gestito da Invitalia, è stato aperto oggi, senza alcuna preventiva assistenza, e dalle prime ore si è capito che nulla avrebbe funzionato, con grave disappunto di chi una speranza in un click day funzionante l’aveva riposta. Aspettative ben presto deluse: la piattaforma ha sostanzialmente impedito l’inserimento dei dati di accesso, inchiodandosi subito dopo senza dare alcun tipo di indicazione all’utente sui tempi di attesa o sull’esito futuro.

Conclude Massetti: «Il blocco del sistema rende ora indispensabile l’annullamento della procedura e la previsione di un aggiornamento dello sportello Ma soprattutto, ancora una volta, denunciamo l’inadeguatezza dello strumento del click day per la gestione delle agevolazioni pubbliche. Anche in quest’ultimo caso, a nulla è valsa prima una segnalazione all’Antitrust, poi una lettera da parte di Confartigianato Imprese, all’Amministratore Delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, per evitare la frustrazione di quanti questa mattina, di buon’ora, hanno sfidato la sorte sperando nel miracolo!».

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