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Siderurgica Investimenti (Lonati e Stabiumi): utile record a 177 milioni

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Siderurgica Investimenti Spa, holding delle famiglie Lonati e Stabiumi, che controlla il Gruppo Alfa Acciai, leader sul mercato italiano del tondo per cemento armato, ha fatto registrare un utile netto consolidato 2022 di 177 milioni di euro, cinque volte superiore a quello dell’esercizio precedente. Lo riferisce il quotidiano Brescia news.

In un anno in cui il Paese ha superato le enormi difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid-19, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con l’avvio di un conflitto bellico tuttora in corso, ha generato nuove e inaspettate criticità. Tale situazione, come è noto, ha comportato notevoli problematiche nell’approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche, con significativo impatto su volumi e prezzi, dando così avvio ad un forte aumento del tasso di inflazione a livello globale, non solo europeo. La conseguente azione al rialzo dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali per cercare di contrastare tale spinta inflazionistica ha portato ad una significativa riduzione dei volumi in molti settori di attività, tra cui anche quello delle costruzioni, principale mercato di sbocco del Gruppo.

Siderurgica Investimenti ha così registrato un calo della produzione di oltre il 15%, concentrato soprattutto nella seconda parte dell’anno, controbilanciato tuttavia da una forte crescita del fatturato grazie a prezzi di vendita in aumento a seguito dei rialzi dei costi delle materie prime e di energia e gas sopra menzionati.

ricavi sono infatti aumentati di oltre 340 milioni di euro rispetto al 2021 (+27%), attestandosi a 1.598,7 milioniClicca qui per scaricare la tabella dei risultati.

Il valore della produzione è aumentato di 435 milioni di euro: +34% rispetto al passato esercizio. La produzione di acciaio, come detto, è stata pari a 1,5 milioni di tonnellate, in calo del 16%.   L’ebitda si è attestato a 233 milioni di euro, più di tre volte superiore al dato del 2021.

Il Gruppo ha proseguito anche nel 2022 il proprio piano di investimenti volto ad incrementare gli standard di sicurezza, le performance ambientali, nonchè a garantire un’elevata flessibilità ed efficienza produttiva su tutta la gamma dei prodotti, introducendo le soluzioni tecnologicamente più avanzate. Gli investimenti si sono attestati a 46 milioni di euro, con un +35% rispetto all’anno precedente.

Il risultato operativo è stato pari a 205 milioni di euro, dopo ammortamenti per 22,7 milioni ed accantonamenti prudenziali a rettifica dei crediti commerciali per 5 milioni. L’utile netto si è attestato a 177 milioni di euro, cinque volte superiore al dato del 2021.

Tutto ciò ha portato ad un ulteriore miglioramento della solidità patrimoniale del Gruppo, con un valore del patrimonio netto pari a 600 milioni di euro, accanto ad una posizione finanziaria netta positiva per 29 milioni, in miglioramento di oltre 80 milioni rispetto al 2021.

I risultati consolidati danno conto di un perimetro di Gruppo del quale fanno parte Alfa Acciai, Alfa Derivati, Acciaierie di Sicilia, Tecnofil e Ferroberica.

Alfa Acciai, foto da ufficio stampa

«L’anno in corso sta continuando ad evidenziare le debolezze dell’economia mondiale e quelle del commercio internazionale, connesse con la perdurante incertezza geopolitica e con la persistenza dell’inflazione su livelli elevati nelle principali economie avanzate. I primi mesi dell’esercizio hanno fatto registrare una flessione della domanda rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolar modo nel mercato tedesco, nostro abituale cliente. A ciò si aggiunga, inoltre, una competitività del nostro Paese penalizzata rispetto al mercato europeo, per effetto del costo dell’energia elettrica ancora doppio o triplo rispetto al periodo pre Covid-19.  Siamo tuttavia fiduciosi per una ripresa dei consumi grazie alla straordinaria occasione legata agli investimenti infrastrutturali del PNRR e agli altri fondi europei», commenta Amato Stabiumi, Amministratore Delegato del Gruppo.

«Il mercato delle costruzioni darà grandi soddisfazioni e siamo pronti a servirlo con una gamma di prodotti sempre più performanti, grazie alla nostra consolidata strategia di verticalizzazione. In particolare, continuiamo nel nostro impegno di sensibilizzazione delle istituzioni per difendere a tutto campo gli interessi e le aspettative dei nostri clienti del settore delle costruzioni e del mercato degli acciai da trafila», conclude Amato Stabiumi.

In concomitanza con la chiusura del Bilancio d’esercizio, il Gruppo Alfa Acciai ha redatto il suo terzo Bilancio di Sostenibilità, e quest’anno ha ottenuto la certificazione della propria Carbon Footprint di organizzazione secondo la norma ISO 14064.

A questo proposito, Amato Stabiumi aggiunge: «Alfa Acciai si occupa di sostenibilità da quasi 70 anni e per questo tiene a ringraziare tutti i suoi 1.221 dipendenti che hanno contribuito al raggiungimento degli attuali standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Feralpi, ricavi 2022 a 2.398 milioni di euro

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Feralpi chiude un 2022 eccezionale e ha programmato investimenti per oltre 500 milioni di euro nel periodo ’23-’27 includendo nel piano industriale nuovi e significativi progetti il cui scopo è la generazione di valore per gli stakeholder tramite la crescita delle attività produttive e commerciali – grazie a un portafoglio prodotti più completo – una base di costi più efficiente, una maggiore flessibilità produttiva e commerciale con una maggiore verticalizzazione e minori emissioni di CO2 grazie a nuove tecnologie e una quota di energia autoprodotta da fonti rinnovabili.

Il bilancio consolidato 2022 di Feralpi Holding registra risultati eccezionali con ricavi pari a 2.398 milioni di euro contro i 1.928 milioni del 2021 segnando un +24,4% sul 2021 e +93,6% sul 2020. In particolare, l’anno ha registrato un calo in termini di volumi prodotti intorno al 6% che ha caratterizzato particolarmente la seconda parte dell’anno e un incremento dei prezzi di vendita legato alle dinamiche delle materie prime e dell’energia. Il valore della produzione ha raggiunto i 2.535 milioni. Si conferma la forte impronta internazionale con una quota di ricavi generati all’estero pari al 63,57%, in aumento rispetto all’anno precedente (58,98%). In generale, i ricavi di vendita vedono una maggiore concentrazione nei mercati core per il Gruppo (Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria). La performance economica ha raggiunto i livelli più alti nella storia del Gruppo. L’EBITDA registra 501.702 milioni di euro rispetto ai 273.862 milioni del 2021. L’incidenza del margine sul valore della produzione ha raggiunto il 19,8% ed è stata guidata dalla riduzione dell’incidenza percentuale delle materie prime sui ricavi. Dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 60,3 milioni di euro, il risultato netto totale sale a 334.210 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto ai 152.130 milioni di euro del 2021. Sul fronte patrimoniale e finanziario, Feralpi Group cresce in solidità e flessibilità. Il patrimonio netto consolidato sale a poco più di 1 miliardo nel 2022, rispetto ai 673,8 milioni di euro del precedente esercizio. Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, il consolidato 2022 riporta un miglioramento da una posizione debitoria di 125,2 milioni di euro a 3,5 milioni di euro in attivo.

“Il 2022 è destinato a essere ricordato come un anno eccezionale e molto probabilmente irripetibile, un anno che ha rafforzato ulteriormente la nostra struttura finanziaria permettendoci di proseguire con costanza nei nostri ambiziosi obiettivi di crescita sostenibile sia a livello ambientale che economico. La domanda crescente – soprattutto in alcuni mercati – di prodotti verdi e gli investimenti del PNRR in infrastrutture in Italia sono per noi punti di forza che ci permettono di guardare al futuro con progetti sfidanti e a lungo termine. Abbiamo scelto la strada più difficile, quella di un impegno concreto verso un acciaio decarbonizzato grazie alla conferma di solidi investimenti nella diversificazione delle fonti energetiche con la costituzione di Feralpi Power On e l’elettrificazione dei nostri siti produttivi” commenta Giuseppe Pasini, CEO di Feralpi Group.

I DIPENDENTI

Dal punto di vista occupazionale, il Gruppo a fine esercizio 2022 è salito a 1.856 dipendenti (931 in Italia e 925 all’estero) – di cui il 94% assunto a tempo indeterminato – dai 1.749 dipendenti del 2021. Il 30% delle nuove assunzioni ha riguardato personale al di sotto dei 30 anni.

CimiteroSmart®: grazie a un’azienda bresciana i servizi cimiteriali diventano a portata di Comune e di cittadino

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La “rivoluzione” è già realtà in alcuni Comuni del lago di Garda, come Soiano del lago e Manerba. Ma sono numerose le amministrazioni locali – non solo della leonessa – che anche nella recente edizione di MemoriaExpo2022, tenutasi a settembre al BrixiaForum, hanno chiesto informazioni su CimiteroSmart®: innovativo progetto “Made in Brescia” che promette di semplificare la gestione cimiteriale, sia per le realtà pubbliche sia per coloro che frequentano un camposanto per far visita al caro-estinto.

COSA E’ CIMITEROSMART®

CimiteroSmart® è un progetto sviluppato dall’azienda Systemtec Srl di Villanuova sul Clisi in collaborazione con una realtà specializzata in servizi cimiteriali. Il motore del progetto è un sofftware web-based (che non necessita, dunque, di installazione sui computer) estremamente semplice e intuitivo da utilizzare, che consente di gestire in maniera ottimale i servizi cimiteriali e le lampade votive.

Il servizio si rivolge principalmente alle amministrazioni comunali e alle aziende multiservizio che operano nel settore, rendendo le informazioni immediatamente disponibili e consentendo di visualizzarle attraverso un’interfaccia grafica che semplifica la ricerca di informazioni da parte degli operatori. Ma altrettanto significativi sono i benefici per gli utenti.

Al software – ed è questa una delle novità più importanti – si abbinano infatti totem touch screen da posizionare nei cimiteri, che consentono ai frequentatori di cercare il nominativo del defunto e la sua posizione all’interno della struttura, visualizzando anche il percorso per raggiungerla velocemente (il servizio ai gestori include la rielaborazione delle mappe per adattarle al sistema). Ma non solo. I totem, infatti, visualizzano anche gli ultimi necrologi del Comune e consentono ai Comuni di pubblicare, senza costi aggiuntivi, avvisi in tempo reale per gli utenti (orari apertura e chiusura, sante messe, estumulazioni cimiteriali, avvisi relativi al Covid etc.), aggiornandoli da un qualsiasi computer o cellulare.

Il servizio che Systemtec mette a disposizione dei Comuni in ambito cimiteriale non si ferma a CimiteroSmart®. L’azienda, infatti, è in grado anche di realizzare il censimento degli impianti (finalizzato alla rilevazione precisa della situazione in cimitero e alla raccolta dei dati) e la topografica 3D delle strutture cimiteriali attraverso sistemi all’avanguardia  (come laser scanner statici, droni e sistemi di fotogrammetria digitale), producendo disegni Cad e immagini a tre dimensioni delle strutture. Inoltre, attraverso la propria struttura, Systemtec offre agli enti pubblici un servizio di consulenza gratuita, finalizzato all’individuazione di bandi (regionali, statali o europe) che consentano il finanziamento parziale o integrale delle spese sostenute.

COSA E’ SYSTEMTEC

Systemtec è un’azienda che vanta un’esperienza quasi venticinquennale nel settore dei servizi informatici e dà lavoro a sette dipendenti, in prevalenza programmatori. E’ nata come impresa informatica “tradizionale” nel 1998, su iniziativa di Simone Raggi, e una manciata di anni fa – su impulso di alcuni clienti – ha allargato il proprio ambito d’azione al cosiddetto digital signage (la segnaletica digitale), dando vita alla divisione Totem.

Negli anni Systemtec ha conquistato la fiducia di molti enti pubblici, collaborando con diverse amministrazioni bresciane (Anfo, Bagolino, Barghe, Bedizzole, Bione, Botticino, Gardone Riviera, Gargnano, Gavardo, Idro, Limone, Manerba, Mazzano, Mura, Nuvolento, Nuvolera, Odolo, Paitone, Pertica Alta, Pertica Bassa, Polpenazze, Preseglie, Provaglio Valsabbia, Roè Volciano, Sabbio Chiese, Salò, San Felice, Serle, Tignale, Tremosine, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vestone, Villanuova, Vobarno, Comunità del Garda e della Valsabbia) e di altre province (Asola, Canneto sull’Oglio, Castel Goffredo, Cavriana, Gazoldo degli Ippoliti, Goito, Guidizzolo, Meda, Ponti sul Mincio, Rodigo).

PER CONTATTI E INFORMAZIONI

Systemtec S.r.l.

Via Carpen, 39 25089 Villanuova s/Clisi (BS) c/o Pianeta Casa Villanuova

Telefono: +39.0365.373807 – E-mail: info@systemtec.it

Ambiente, Cameo raggiunge la neutralità climatica

in Alimentare/Ambiente/Aziende/Cameo/Economia by

Ad un anno dalla pubblicazione della Carta della Sostenibilità – il documento all’interno del quale cameo ha definito i suoi impegni nei confronti dell’ambiente, delle persone e del buon cibo – l’azienda annuncia che l’obiettivo di neutralità climatica di tutti gli stabilimenti internazionali del gruppo di cui fa parte (emissioni “Scope 1” e “Scope 2” del Greenhouse Gas Protocol) sarà raggiunto entro la fine dell’anno. In Italia il traguardo è stato raggiunto già dal 2015 ma l’impegno dell’azienda non si è limitato a questo obiettivo: cameo, infatti, punta a ridurre la propria impronta di carbonio del 35% in tutte le aree di influenza dirette e indirette entro il 2030, per poi raggiungere la totale neutralità climatica entro il 2050.

“Come azienda alimentare parte di un gruppo attivo a livello internazionale, ci sentiamo in dovere di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per limitare l’innalzamento della temperatura globale.” afferma Federica Ferrari, Executive Manager Corporate Communication di cameo. “Abbiamo preso impegni precisi a partire dall’uso responsabile delle risorse naturali per preservare e migliorare le condizioni di vita delle generazioni future. Meno emissioni di CO2, meno rifiuti di plastica e spreco alimentare, più materie prime sostenibili e filiere che non praticano la deforestazione: ecco a cosa lavoriamo ogni giorno in cameo”.

“La neutralità climatica degli stabilimenti è un primo importante passo ma è solo l’inizio: vogliamo utilizzare meno energia, acquistarla da fonti rinnovabili e generarne una quota sempre maggiore in autonomia, in modo da dover compensare solo il minor numero possibile di emissioni inevitabili” conferma Renato Sorlini Responsabile della Gestione Ambientale di cameo.

Per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi, perseguendo così la strada tracciata con la Carta della Sostenibilità, è stata data forma ad un piano energetico composto da quattro step a cui tutte le sedi internazionali del gruppo si stanno attenendo.

Riduzione dei consumi di energia
Per ridurre il più possibile il consumo energetico l’azienda ha identificato tutte le potenziali aree di risparmio energetico e definito precisi programmi che permettono in futuro un utilizzo dell’energia più efficiente puntando ad un calo significativo dei consumi.

Utilizzo di energia rinnovabile
L’azienda è costantemente al lavoro per poter essere in grado di soddisfare autonomamente il proprio fabbisogno energetico. Attraverso l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico all’interno dello stabilimento di Desenzano del Garda, l’azienda nei prossimi anni riuscirà a soddisfare il 10% del proprio fabbisogno. Il Campus cameo progettato nel rispetto dei più elevati standard dell’architettura sostenibile, ha ottenuto nel 2017 la certificazione LEED® di livello Gold.

Acquisto di energia rinnovabile
L’azienda, per la quota che non può produrre autonomamente, acquista energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili; in particolare, l’energia che cameo utilizza proviene per il 100% da fonti geotermiche. Questo consente all’azienda di ridurre le proprie emissioni di CO2 di circa 2.000 tonnellate all’anno.

Compensazione delle emissioni
Le restanti emissioni, che l’azienda non è ancora in grado di evitare, vengono compensate attraverso l’adesione a progetti che riducono il livello di CO2 presente nell’atmosfera o contribuiscono ad evitarne il rilascio. Tutti i progetti di compensazione sono certificati secondo standard riconosciuti a livello internazionale “Gold Standard” o “Verified Carbon Standard”. Il gruppo, di cui cameo fa parte, per compensare le 40.000 tonnellate di CO2 che non è ancora in grado di evitare (solo 450 tonnellate per quanto riguarda l’Italia), ha finanziato tre diversi progetti di compensazione. In Turchia, 20 turbine eoliche forniscono energia rinnovabile alla rete turca, in sostituzione di combustibili fossili come carbone e gas naturale. In Ghana il gruppo finanzia l’acquisto di sistemi di cottura domestici a carbone vegetale (in sostituzione di fornelli alimentati a cherosene) che riducono i consumi, migliorano l’efficienza e immagazzinano il calore contribuendo a limitare le emissioni di inquinanti atmosferici all’interno delle abitazioni. Il terzo progetto riguarda il programma di riforestazione “TIST” (The International Small Group and Tree Planting) che prevede la piantumazione di alberi in Kenya.

Oltre ai propri stabilimenti, cameo considera infine anche tutte le fonti di emissioni indirette generate a monte e a valle della sua filiera, definite come “Scope 3” dal Greenhouse Gas Protocol. Ne sono un esempio quelle generate dalle materie prime acquistate per la produzione, dal processo di riciclo dei rifiuti generati dall’azienda, dalle trasferte dei collaboratori e dai loro spostamenti casa-lavoro. Inoltre, cameo sta lavorando per calcolare l’impronta di carbonio di tutti i propri prodotti in modo da permettere ai consumatori di fare in futuro scelte d’acquisto sempre più eco-consapevoli.

Un impegno, quello di cameo, azienda certificata ISO 14001 da oltre 20 anni, che coinvolge tutti i collaboratori e che viene simbolicamente sancito, dal 1999, con l’interramento, all’interno del Campus, della “Pianta dell’Anno”.

Logistica green, Bracchi sceglie Castrezzato per il suo nuovo maxi-polo

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Bracchi aumenta il proprio perimetro di azione con l’inaugurazione di un nuovo hub logistico a Castrezzato, nel Bresciano. Il nuovo spazio si svilupperà su 20.000 metri quadri di superficie coperta (in Via Valenca, Polo EST. 35, a meno di un chilometro dallo svincolo di Castrezzato dell’A35), ed è stato progettato secondo elevati standard tecnologici e ambientali. 

L’allestimento del magazzino ha comportato un investimento superiore al milione di euro per Bracchi, per uno spazio che in questa prima fase darà lavoro a circa trenta persone. Il polo offre spazi uffici, ampie aree verdi, numerosi parcheggi e baie di carico e sarà dedicato ad incontrare la crescente domanda dei settori industriale, del design e del lifestyle. Lo spazio logistico è circondato da un’area verde di quasi sessantamila metri quadrati. 

È interessante in particolare la vocazione green ed ecosostenibile del progetto. La struttura, che Bracchi occuperà circa per metà degli spazi, ha infatti ottenuto la certificazione “Leed Gold”, un programma di certificazione volontario che premia un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Il sistema di certificazione “Leed Gold” è stato sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC), di fatto è il nuovo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili (viene oggi applicato in 40 paesi diversi) e consente di esaltare le caratteristiche green degli immobili.

L’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti, commenta così l’inaugurazione. “Questo nuovo polo logistico di avanguardia ha l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di partner strategici al fianco di aziende nostre clienti che sono leader dei propri settori di riferimento”, dichiara. “Una grande area logistica, immersa nel verde, con accesso velocissimo all’autostrada. Un magazzino innovativo anche per le soluzioni tecnologiche e di risparmio energetico che testimonia il grande impegno di Bracchi sui temi dello sviluppo sostenibile. Quest’area sarà strategica per lo sviluppo di Bracchi”.

All’evento inaugurale hanno presenziato le autorità istituzionali, i top client di Bracchi, il presidente del fondo IGI Private Equity Matteo Cirla, tutto il Cda e il management di Bracchi guidato dall’ad Umberto Ferretti.

L’operazione segna un nuovo traguardo nel percorso di crescita di Bracchi, che nel 2021 ha registrato un fatturato di 158 milioni di euro (nel 2020 il fatturato è stato di 142 milioni). Un nuovo importante snodo logistico nella mappa di Bracchi, che conta sedi in Italia, Germania, Polonia e Slovacchia. Un hub strategicamente locato lungo l’autostrada A35 BreBeMi, una delle principali arterie stradali del Nord Italia e in particolare dell’area “Greater Milan”. 

Clerici, nel primo semestre ricavi a 373 milioni di euro (+48,7%)

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Il Gruppo Clerici – punto di riferimento del mercato italiano nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno – ha approvato i risultati di bilancio relativi al primo semestre 2022, che evidenziano un fatturato pari a 373 milioni di euro, in progresso del 48,7% rispetto ai 251 milioni di euro realizzati nel primo semestre dello scorso anno.

La performance risulta positiva anche sotto il profilo della redditività: l’Ebitda si attesta a 65 milioni di euro, pari al 17,6 % sul fatturato (33 milioni di euro nel 1H 2021) mentre l’utile netto è di 37 milioni di euro (16 milioni di euro nel 1H 2021).

I risultati al 30 giugno confermano il trend di crescita del Gruppo, che aveva chiuso il 2021 con ricavi a 583 milioni di euro, in aumento del 45,5% sul 2020.

Nel corso della prima parte del 2022 Clerici ha consolidato la propria presenza sul territorio: oggi il Gruppo è composto da un network di 18 aziende, 108 punti vendita nel nord e centro Italia e 59 showroom arredobagno. Entro fine anno sono in programma tre nuove aperture, che vanno ad aggiungersi ai due punti vendita già inaugurati nei mesi scorsi.

“Dopo un ottimo 2021, gli importanti risultati del primo semestre ci fanno pensare ad un 2022 particolarmente positivo” – sottolinea il Presidente Paolo Clerici. “Questi numeri dimostrano l’efficacia della nostra strategia di espansione per linee interne ed esterne: il modello di business costruito su una presenza geografica capillare, rafforzato da una selettiva politica di acquisizioni di realtà locali, si sta rivelando vincente. Nel medio periodo prevediamo di mettere a segno un ulteriore sviluppo geografico a livello nazionale, grazie a un piano di aperture che ci porterà a presidiare ulteriormente le regioni in cui siamo già presenti”.

“I risultati del primo semestre 2022 rispecchiano la crescita dimensionale degli ultimi anni – ribadisce il CFO di Clerici, Fabio Ciccarelli – e sono in linea con la tendenza incrementale in termini di fatturato e marginalità. Proprio quest’ultima risulta migliorata non solo per le ottime condizioni di acquisto che l’azienda ottiene, ma anche grazie alle sinergie virtuose in essere tra le società del Gruppo, che consentono di abbattere significativamente i costi di struttura”.

Nel corso del tempo Clerici ha progressivamente ampliato l’offerta di prodotti e la copertura del territorio, espandendo la propria presenza fino al centro Italia: solo negli ultimi tre anni, sono entrate a far parte del gruppo lombardo dieci aziende.

Attualmente, punti vendita sono presenti in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia-Romagna e Trentino. La crescita si riflette anche sul numero dei dipendenti: oggi sono oltre 1.700 in totale, più del doppio del 2017, quando gli addetti erano circa 700.

Il core business, con un giro di affari di circa l’85% del fatturato di Gruppo, è costituito dalla vendita a clientela professionale di imprese edili, installatori, liberi professionisti, mentre il restante 15% dei ricavi deriva dalla clientela privata. Clerici detiene inoltre la private label STORM, marchio sul mercato da oltre 20 anni, punto di riferimento nel settore con ricavi che nel primo semestre 2022 si attestano a 56 milioni di euro (+46% sul 2021).

Nelle scorse settimane Clerici ha avviato un Piano di Sostenibilità che identifica ambiti strategici e azioni concrete, con l’ambizione di allineare politiche e performance del Gruppo alle best practice internazionali dal punto di vista sociale, di governance e ambientale. Il Piano individua alcuni “ESG Pillars” coerenti col modello di business dell’azienda e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delineati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nello specifico, le politiche di sostenibilità di Clerici per i prossimi anni si focalizzeranno su tre principali aree di intervento: la valorizzazione delle risorse lavorative e la tutela del capitale umano, la costruzione nel tempo di una filiera sostenibile e, non da ultima, la minimizzazione dell’impatto ambientale delle attività del Gruppo.

Cembre, nel primo semestre 2022 ricavi a 104,4 milioni (+23,4%)

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Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., Società quotata nel segmento Euronext STAR di Borsa Italiana, tra i primi produttori europei di connettori elettrici e di utensili per la loro installazione, riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente ed Amministratore Delegato Ing. Giovanni Rosani, ha approvato la Relazione relativa al primo semestre del 2022.

Nel primo semestre 2022 il Gruppo ha evidenziato ricavi delle vendite consolidati pari a 104,4 milioni di euro, in crescita del 23,4% rispetto agli 84,5 milioni di euro del primo semestre 2021.

Le vendite semestrali del Gruppo in Italia, pari a 46,4 milioni di euro, sono aumentate del 27,5%, mentre quelle estere, pari a 58,0 milioni di euro, sono salite del 20,4%. Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 44,5% in Italia (43,0% nel primo semestre 2021), per il 45,2% nella restante parte dell’Europa (46,8% nel primo semestre 2021) e per il 10,4% fuori dal continente europeo (10,2% nel primo semestre 2021).

Il risultato operativo lordo consolidato (EBITDA) del primo semestre 2022, pari a 30,5 milioni di euro, corrispondenti al 29,2% dei ricavi delle vendite, è aumentato del 20,9% rispetto a quello del primo semestre 2021, pari a 25,2 milioni di euro, corrispondenti al 29,8% dei ricavi delle vendite.

In crescita, nel semestre, l’incidenza del costo del venduto e dei costi per servizi, soprattutto a seguito dell’incremento del tasso di inflazione, tuttavia, gli aumenti di listino introdotti nel gennaio 2022 hanno consentito, di assorbire, almeno parzialmente, gli aumenti riscontrati nei vari fattori produttivi, contribuendo a contenere l’aumento dell’incidenza del costo del venduto sui ricavi delle vendite. Il costo dell’energia elettrica nel primo semestre 2022 risulta in linea con quello dell’analogo periodo del 2021, in quanto Cembre S.p.A. aveva fissato contrattualmente il prezzo dell’energia elettrica per il periodo 1 luglio 2021- 30 giugno 2022. Il nuovo prezzo fissato per il periodo 1 luglio 2022-30 giugno 2023 risulta raddoppiato rispetto a quello precedentemente applicato.

L’incidenza del costo del personale è in diminuzione, tuttavia tale costo è cresciuto in termini assoluti ma in maniera meno che proporzionale rispetto all’aumento del fatturato. Il numero medio dei lavoratori impiegati dal Gruppo nel periodo è passato da 784 (dato medio 2021) a 813 unità.

Il risultato operativo consolidato (EBIT) dei primi sei mesi del 2022, pari a 24,6 milioni di euro, corrispondenti ad un margine del 23,6% sui ricavi delle vendite, è cresciuto del 25,8%, rispetto ai 19,6 milioni di euro dei primi sei mesi dello scorso esercizio, pari al 23,2% dei ricavi.

L’utile consolidato ante imposte, pari a 24,7 milioni di euro, corrispondente al 23,6% delle vendite, è in crescita del 25,4% rispetto a quello del primo semestre 2021, pari a 19,7 milioni di euro e corrispondente al 23,3% delle vendite.

L’utile netto di periodo ha raggiunto i 18,2 milioni di euro, in aumento del 24,2%, rispetto ai 14,7 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. L’incidenza percentuale dell’utile netto sul fatturato rappresenta quindi il 17,4% delle vendite, contro il 17,3% del primo semestre 2021.

La posizione finanziaria netta consolidata, passata da un saldo positivo di 20,6 milioni di euro al 31 dicembre 2021 ad un valore negativo di 0,3 milioni di euro al 30 giugno 2022, sconta gli effetti del pagamento di dividendi per 20,1 milioni di euro da parte della Capogruppo e investimenti in immobilizzazioni per 5,1 milioni di euro. Al 30 giugno 2021, la posizione finanziaria netta era positiva per 1,3 milioni di euro.

Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 5,1 milioni di euro, principalmente in impianti e macchinari, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2021 pari a 5,3 milioni di euro.

“I ricavi progressivi dei primi 6 mesi segnano una buona crescita, segnando un incremento del 23,4% rispetto ai primi 6 mesi del 2021, anche i margini reddituali si sono mantenuti soddisfacenti nonostante le recenti spinte inflazionistiche. I ricavi progressivi consolidati alla fine di agosto 2022 evidenziano una crescita del 21,7% rispetto ai primi otto mesi dell’esercizio 2021.” – ha commentato il Presidente Giovanni Rosani.

Cembre, nel primo semestre ricavi a 104 milioni (+23,4%)

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Cembre

Cembre S.p.A. comunica con una nota che i dati preconsuntivi consolidati del primo semestre 2022 evidenziano ricavi delle vendite consolidati pari a 104,4 milioni di euro, superiori del 23,4 % rispetto agli 84,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2021. Le vendite in Italia nei primi sei mesi del 2022, pari a 46,4 milioni di euro, sono aumentate del 27,5%, mentre quelle estere, pari a 58,0 milioni di euro, sono cresciute del 20,4%.

Nel primo semestre 2022 i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 44,4% in Italia, per il 45,2% nella restante parte d’Europa e per il 10,4% nel resto del mondo. Si ricorda che in base al calendario degli eventi societari, già pubblicato, la Relazione Finanziaria semestrale 2022 sarà oggetto di delibera da parte del Consiglio di Amministrazione, previsto per lunedì 12 settembre 2022.

Cembre progetta, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo, settore nel quale ha raggiunto una posizione di leadership in Italia e ha conquistato importanti quote di mercato a livello europeo. Cembre è tra i principali produttori mondiali di utensili (meccanici, pneumatici e oleodinamici) per l’installazione di connettori e per la tranciatura di cavi. I prodotti sviluppati per la connessione alla rotaia e per altre applicazioni ferroviarie sono stati adottati dalle principali società del settore in tutto il mondo. Cembre ha saputo conquistare questi primati grazie alla ricerca continua di prodotti innovativi e di elevato standard qualitativo, alla gamma di prodotti vasta e completa, ad una rete distributiva capillare ed estesa sia in Italia sia all’estero. Fondato a Brescia nel 1969, il Gruppo Cembre è oggi una realtà internazionale. Alla capogruppo con sede a Brescia si affiancano infatti cinque società controllate: quattro commerciali (in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti) e una produttiva e commerciale (Cembre Ltd, con sede a Birmingham), per un totale di 812 collaboratori (dato aggiornato al 30 giugno 2022). Il Sistema di Gestione per la Qualità Cembre è certificato dal 1990 dal Lloyd’s Register Quality Assurance per la progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per cavi, connettori elettrici e relativi utensili. Cembre è quotata alla Borsa Italiana dal 15 dicembre 1997 e dal 24 settembre 2001 al segmento Euronext STAR.

Feralpi, conti da record e 400 milioni di investimenti entro il 2026

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Feralpi Group chiude un 2021 molto positivo e rilancia con un robusto piano industriale 2022-2026 che comprende più di 400 milioni di investimenti in progetti straordinari oltre agli investimenti ordinari sia in Italia sia in Germania.

Il consolidato 2021 di Feralpi Holding vede iscritto in bilancio ricavi pari a 1.928 milioni di euro contro i 1.238 milioni del 2020 (anno su cui ha pesato il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19) segnando un +55,7% a/a in ragione sia di un aumento dei volumi sia dei prezzi di vendita. Il valore della produzione supera i due miliardi di euro (2,058 mld €). Si conferma la forte predisposizione verso l’internazionalizzazione con una quota di ricavi generati all’estero pari al 59%, in leggera riduzione rispetto all’anno precedente (62%). In generale, i ricavi di vendita vedono una maggiore concentrazione nei mercati core per il Gruppo (Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria).

La performance economica ha raggiunto i livelli più alti nella storia del Gruppo. L’EBITDA si è attestato a 271,7 milioni di euro rispetto ai 73,7 milioni del 2020. Dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per 52,9 milioni di euro, il risultato di pertinenza del Gruppo sale a 154 milioni di euro (erano 5,45 milioni di euro nel 2020). Sul fronte patrimoniale e finanziario, Feralpi Group cresce in solidità e flessibilità. Il patrimonio netto consolidato passa da 520,8 milioni di euro a 676,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, il consolidato 2021 riporta un decremento da 145,9 milioni euro a 125,2 milioni di euro.

Dal punto di vista occupazionale, il Gruppo è passato da 1.710 dipendenti a 1.749 dipendenti (+2,3% a/a) di cui 937 in Italia e 812 all’estero. Di questi, il 94% è assunto a tempo indeterminato. Nel 2021 sono stati assunti 87 giovani under 30.

Nuova Defim (gruppo Feralpi) rileva la spagnola Saexpa

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Internazionalizzazione, verticalizzazione, rafforzamento produttivo e commerciale. Sono questi i principali obiettivi che hanno portato Nuova Defim, società di Feralpi Group di Lonato, a rilevare la spagnola Saexpa. A riportarlo è una nota del giornale online BsNews.it.

Con due stabilimenti produttivi, a Barcellona e Ripoll, Saexpa è specializzata nelle soluzioni destinate al mondo della logistica e, più specificatamente, delle scaffalature per magazzini verticali e soluzioni di stoccaggio, settore in forte sviluppo grazie ai crescenti investimenti nella distribuzione moderna e dell’e-commerce. Nata nel 1985, Saexpa – che oggi conta 77 dipendenti – ha registrato un costante rafforzamento delle proprie quote sul mercato europeo, chiudendo il 2021 con un fatturato superiore ai 16 milioni di euro e con marginalità progressivamente crescenti. Fortemente votata all’export, serve clienti in circa 30 Paesi.

L’acquisizione, siglata lo scorso 19 aprile, rappresenta per Nuova Defim non solo una leva di sviluppo internazionale e di verticalizzazione in questo specifico settore ad alta profittabilità, ma anche una possibilità di valorizzare e ottimizzare il proprio know how industriale in sinergia con le competenze di Saexpa e con la forte personalizzazione di prodotti e servizi che la contraddistinguono.
 
Deloitte Financial Advisory è intervenuta in qualità di Advisor Finanziario nell’ambito dell’operazione, mentre lo studio Buigas è stato l’advisor legale di Feralpi Group.

«Con questa operazione – commenta Giovanni Pasini, consigliere delegato del Gruppo Feralpi e presidente di Nuova Defim – il Gruppo Feralpi rafforza la propria business unit dei prodotti diversificati in linea con il piano industriale che comprende l’ottimizzazione del mix di prodotto e dei segmenti, la massimizzazione della quota di mercato ed il rafforzamento del livello di servizio ai clienti. Grazie all’acquisizione di Saexpa attraverso Nuova Defim, ciascuno di questi tre obiettivi è in pieno target».

«Grazie a Saexpa – sottolinea Alberto Messaggi, amministratore delegato di Nuova Defim – muoviamo un deciso passo avanti verso l’internazionalizzazione nel segno della qualità. Saexpa è una eccellenza nel settore di riferimento – quello della logistica e delle scaffalature – ed è un leader riconosciuto per prodotto e servizio. Non solo: possiamo così ampliare la nostra gamma produttiva e trovare un più forte assetto produttivo in grado di generare anche nuove opportunità commerciali attraverso soluzioni tecniche in risposta alle esigenze dei clienti. Saexpa e Nuova Defim sono affini perché entrambe molto flessibili, lavorano con un alto livello di personalizzazione e possono contare su asset impiantistici complementari, tecnologicamente moderni e ad alta capacità produttiva».

«Per Saexpa questa operazione significa puntare dritti al futuro» sottolineano i fondatori di Saexpa, Jordi Poblet e Gregorio Royo che resteranno nel management della società. «Grazie a Nuova Defim e al Gruppo Feralpi, ora Saexpa è più forte. Il progetto che abbiamo avviato e sviluppato ha ancora più energie per intercettare nuove sfide e continuare a crescere».

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