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Rituali magici: di che si parla?

in Cultura/Economia by
card dark floating focus

Molti di noi hannosentito parlare almeno una volta nella vita dei rituali magici. Di cosa si tratta?

Un rituale magico non è altro che una procedura che mette insieme un sistema di pratiche esoteriche che venivano utilizzate già secoli fa da civiltà arcaiche. Sebbene possa sembrare che non vi siano dei fondamenti storici, ciò non è sicuramente vero: questo tipo di rituali venivano perpetrati assiduamente da molte civiltà, e venivano considerati assolutamente normali, accettati dalla società. Anche se ovviamente oggi possiamo affermare che parliamo di pratiche senza alcuna conferma pratica o scientifica.

Il mago – secondo la tradizione – è una figura che riesce ad interagire con l’aldilà, con degli spiriti, per cercare di incanalare determinate energie sovrannaturali verso certi scopi precisi. Nella fattispecie, la magia è la forma esoterica più importante per riuscire ad arrivare alla conoscenza: ciò permette, in qualche modo di prevedere anche certe situazioni. Da qui è scaturita la – discussa – figura della cartomante, colui che legge il futuro. In realtà – sempre secondo le teorie di chi fa queste pratiche – “il mago riesce a prevedere alcune situazioni facendo dei collegamenti particolari, ma superando le leggi universali terrene”.

La magia si serve di spiriti e forze ultraterrene. Tra i rituali magici più diffusi troviamo sicuramente i rituali d’amore. Non sono altro che dei rituali magici, esoterici, che permetterebbero ad una persona di innamorarsi di un’altra persona. In realtà si parla di un discorso assai più complicato e articolato. Prime testimonianze dei cosiddetti “legamenti d’amore” risalgono già a diversi secoli fa: questo tipo di rituale avrebbe lo scopo non solo di fare innamorare una persona di un’altra (quella appunto che decide di portare avanti il rituale), ma anche di farsi desiderare da questa, alle volte solo “entrare nella sua testa”. Sono riti che hanno una natura impositiva, con una finalità effettivamente egoistica: questo rituale crea una sorte di ponte astrale tra due persone, tra quella che desidera e quella che si vorrebbe desideri. Ci sono sensitivi che operano da anni con questi rituali. Il rituale magico è qualcosa di complicato e il medium è colui “che sa come agire e può garantirne la riuscita”.

Fin qui la versione di chi opera nel settore e chi ci crede. Chi si rivolge a maghi e cartomanti, la cui attività è consentita dalla legge, è ovviamente libero di faro. Ma – lo ribadiamo per evitare equivoci e per evitare che qualcuno cada in inganno – non esistono prove scientifiche o pratiche del fatto che i rituali magici possano avere effetti.

Coronavirus, dalla Regione aiuti fino a 6.500 euro per 663 aziende agricole

in Agricoltura e allevamento/Economia/Istituzioni/Regione by
abundance agriculture bananas batch

“La Regione Lombardia ha messo a disposizione di agriturismi, aziende agricole di produzione florovivaistica e allevamenti di vitelli a carne bianca 20 milioni di euro come parziale ristoro per i danni economici causati dal Covid. Sono arrivate oltre 3 mila domande. Ora inizierà subito la fase di valutazione, con l’obiettivo di pagare entro fine anno. Servono liquidità immediata e burocrazia zero. Ogni azienda riceverà circa 6.500 euro a fondo perduto direttamente sul conto corrente”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in merito alla chiusura della presentazione delle domande di accesso alla misura 21 del Piano di sviluppo rurale, dedicata ai settori agro-alimentari più colpiti dalla crisi economica causata dal Covid.

“Le nuove misure di chiusura decise arbitrariamente dal Governo – ha aggiunto – danneggiano la Lombardia e tutti i settori economici della prima regione agricola d’Italia. Partendo dalla chiusura totale di bar e ristoranti”. “Vogliamo intervenire con rapidità ed efficacia e abbiamo individuato queste tre filiere come le più colpite dalle difficoltà del momento. La Regione interviene, ora attendiamo anche lo Stato che fino a questo momento si è rivelato completamente assente”.

“Erano 3.900 le aziende potenzialmente interessate. Hanno presentato domanda 3.129. Segno – ha concluso l’assessore Rolfi – della grande necessità di questi settori e di una comunicazione efficace tra Regione Lombardia, associazioni agricole di categoria e imprese. L’agricoltura deve ragionare di sistema, solo così può affrontare le sfide del futuro. Ora è il momento di pensare alla sopravvivenza delle aziende. La Regione Lombardia c’è”.

Di seguito il numero delle aziende che hanno presentato domanda:

Bergamo             448 aziende

Brescia             663 aziende

Como                317 aziende

Cremona             148 aziende

Lecco               173 aziende

Lodi                 41 aziende

Monza e Brianza     111 aziende

Milano              239 aziende

Mantova             414 aziende

Pavia               254 aziende

Sondrio             130 aziende

Varese              191 aziende.

Neosperience acquista anche il 51% di AdChange

in Economia/Web e digitale by

Neosperience S.p.A. (“NSP”) porta a termine l’acquisizione del controllo (51%) di ADChange S.r.l., avviata lo scorso 9 agosto con la firma del contratto preliminare (vedi Comunicato Stampa in pari data). Un’operazione che fa ulteriormente crescere il gruppo Neosperience, uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience quotato su AIM Italia.  

Un’unione imprenditoriale, quella tra NSP e ADChange, nata da una visione condivisa: la tecnologia deve essere al servizio delle aziende per aiutarle a migliorare le performance di marketing e vendite, creando più valore per i loro clienti. È dato noto, infatti, che ancora oggi siano oltre il 90% le aziende che non sanno quasi nulla di chi visita i loro siti web e le loro app. Anche quando sono già presenti nel mondo digitale, le imprese hanno una conoscenza superficiale di chi frequenta i loro spazi online o misurano la loro visibilità digitale con metriche non rilevanti per il proprio business, come il numero di visitatori, la durata delle visite, le pagine più visitate. Poiché la consapevolezza digitale è un fattore di crescita propulsiva, questa unione promette di dare una spinta alla competitività italiana e alla capacità di sviluppare business cogliendo appieno le potenzialità della rete. 

ADChange è un’azienda di recente costituzione con base a Torino e con una già consolidata presenza nel settore della Lead Generation. Questa nuova acquisizione consentirà a Neosperience di completare ed arricchire la propria suite di soluzioni rivolte alle aziende, così da fornire soprattutto alla clientela B2B uno strumento molto potente per individuare nuovi clienti ed incrementare le vendite ai clienti già attivi. 

ADChange è stata costituita nel febbraio 2019, con ricavi conseguiti nei primi 12 mesi di attività pari a 370.000 Euro circa, un EBITDA dell’ordine di 90.000 Euro e una Posizione Finanziaria Netta Positiva (cassa) dell’ordine di 100.000 Euro. 

“Il team di ADChange porta al nostro gruppo un insieme di strumenti innovativi che potenziano l’offerta delle nostre soluzioni dedicate al Digital Commerce. – spiega Dario Melpignano, Presidente di Neosperience – Oggi è centrale per le aziende di ogni settore avere una capacità di lettura precisa dei dati sui comportamenti dei clienti. Questa capacità di profilazione apre nuovi spazi per le strategie di marketing e vendita B2B ed è una componente imprescindibile di quella trasformazione digitale che le aziende devono affrontare per restare competitive.” 

“Qui arriviamo noi. – dice Alessandro Ponte, CEO di ADChange – Con la nostra competenza unita alla profonda esperienza e all’ampia base di clientela di Neosperience possiamo rendere molto più efficace l’approccio al marketing e alle vendite B2B. L’obiettivo è quello di offrire alle aziende un modello molto più approfondito ed efficace di analisi dei comportamenti dei loro clienti attuali e potenziali, in grado di predire, grazie all’Intelligenza Artificiale e al Machine Learning, quali clienti acquisteranno specifici prodotti e servizi e quali ricavi e margini di vendita verranno generati. In questo modo le aziende possono concentrare l’attività laddove si producono i risultati, evitando di disperdere risorse.” 

Con questa operazione strategica, i soci, i manager e tutti i collaboratori di ADChange – partecipando all’azionariato e/o al piano di stock option del Gruppo – apportano in Neosperience una tecnologia e un insieme di competenze uniche nella generazione di opportunità commerciali e marketing B2B. In particolare, l’ecosistema di Solution Neosperience viene rafforzato integrando Lead Champion, il prodotto di punta di ADChange. Si tratta di una solution basata sull’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning in grado di ottenere un’analisi profonda delle visite dei touchpoint digitali, come siti web, app e chatbot. Un sistema già molto diffuso e utilizzato da oltre 300 organizzazioni, fra cui realtà molto rilevanti che includono: Banca IFIS, Eolo, Gruppo Formula, MailUp, Marcegaglia, Salone del Mobile, Tiscali, Wellcome, Zanardo e molte altre. 

Sintesi dell’operazione 

In data odierna, essendosi conclusa positivamente la fase di “due diligence”, è stato sottoscritto un contratto definitivo di acquisto del 51% della società che completa il contratto preliminare firmato lo scorso 9 agosto e che prevede le seguenti fasi: 

  • Acquisto del 51% di ADChange S.r.l. da parte di Neosperience per Euro 255.000, di cui 120.000 Euro in denaro già corrisposti il 9 agosto, e 110.145 Euro in 21.500 azioni NSP, con consegna prevista entro dicembre 2020 e soggette a lock-up fino al 31 ottobre 2021, oltre ad un conguaglio di Euro 24.856; tale conguaglio deriva dal numero effettivo di azioni che sono state  assegnate a ciascun venditore, calcolato in base al prezzo medio di Borsa degli ultimi 30 giorni precedenti il Closing, pari ad Euro 5,123, tenendo anche conto che tale quantitativo di azioni deve essere un multiplo di 500, lotto minimo previsto per le azioni NSP. 
  • Acquisto del rimanente 49% entro luglio 2023, per un importo calcolato in funzione dell’effettivo EBITDA medio di ADChange negli anni 2021 e 2022; il multiplo adottato sarà pari a 7, qualora l’EBITDA medio sia superiore a 110.000 Euro, e pari a 6 nel caso in cui l’EBITDA medio sia inferiore a 110.000 Euro. Tale importo sarà corrisposto tutto in azioni NSP di nuova emissione, anche queste soggette a uno specifico accordo di lock-up: il 100% delle azioni ricevute dai venditori sarà vincolato per tre mesi; il 75% per il successivo trimestre, il 50% per l’ulteriore trimestre, e il residuo 25% delle azioni fino ad un anno dalla consegna delle azioni stesse, quindi fino a metà 2024. Al riguardo, si precisa che NSP e gli azionisti venditori di ADChange sono rispettivamente titolari di opzioni call e put relative al 49% residuo. 

    Il nuovo CdA di ADChange sarà composto da 3 rappresentanti Neosperience, tra cui il Presidente Dario Melpignano, e dagli attuali Amministratori di ADChange, Alessandro Ponte e Lorenzo Nazario, che manterranno la guida operativa della società. 

    Nell’ambito dell’operazione di acquisto sono state rilasciate le usuali dichiarazioni e garanzie in linea con le prassi di mercato. 
  • Advisor finanziario: Marco Pironti, di Reviconsult SaS, per ADChange. 
  • Advisor legale: DCS & Partner con Cesare de Carolis, Barbara Bergamaschi e Alessandro Magnoli, per Neosperience. 

Alla scoperta del bitcoin

in Economia/Finanza by

Se anche non siete degli esperti di finanza avrete sicuramente sentito parlare almeno una volta nella vita dei bitcoin. Ma di cosa si tratta effettivamente? Il bitcoin non è altro che una criptovaluta nata nel 2009 e che oggi è diventata la prima al mondo e che possiede la maggior capitalizzazione di mercato.

L’inventore di questa particolare moneta elettronica è stato il giapponese Satoshi Nakamoto, informatico che non hai mai la propria identità, rimanendo nell’anonimato. In realtà, nel 2010, lo stesso Nakamoto abbandonò il progetto, lasciandolo ad altri sviluppatori che monitorano e cercano di migliorare il software.

Una delle caratteristiche principali di questa moneta virtuale è che nessuna autorità può difatti controllarla e può essere gestita direttamente da tutti gli utenti. Come funziona? Il bitcoin si serve di una sorta di database, il blockchain, che riesce a tracciare tutte le transazioni effettuate dagli utenti e mantiene l’anonimato degli stessi, garantendo ogni tipo di sicurezza.

Per i trasferimenti di questa moneta ci si serve di un software chiamato “client”, il quale consente movimenti di valuta tra diversi conti, attraverso un sistema crittografico a chiave pubblica. Lo stesso database riesce a memorizzare tutte le operazioni e quando un utente vuole trasferire la moneta ad un altro utente, il sistema aggiunge un indirizzo Bitcoin pubblico, ovvero, un punto di invio o ricezione dei pagamenti.

Difatti, è impossibile prelevare i Bitcoin al bancomat, si tratta di una valuta digitale. In Italia si sta tentando però di introdurre gli ATM, cioè, dei circuiti totalmente separati da quelli soliti, tramite i quali è possibile prelevare o versare i Bitcoin sul proprio conto corrente.

Per acquistare i bitcoin si procede con un processo che è simile a quello che bisognerebbe fruire per acquistare dollari ed euro: si parte aprendo un conto trading, effettuando un versamento in denaro e poi accedendo alla piattaforma che permette l’operazione di acquisto della moneta virtuale. Dopo averli comprati, i bitcoin si possono conservare in diversi modi, per esempio anche in hard disk specifici o in paper wallet. Di solito, chi investe in bitcoin si serve di CFD, anche se è un investimento ad alto rischio. Si dovrebbe partire con una piccola cifra, inizialmente. Ci sono degli esperti, comunque, dei broker, che aiutano nella scelta adeguata.

Il numero dei Bitcoin in circolazione è predeterminato, ovvero, è stata pianificata una soglia di raggiungimento di 21 milioni di unità.

Il bitcoin è una riserva di valore? Tanti esperti del settore si chiedono se il Bitcoin prima o poi fallirà e se si tratta di una riserva di valore. Alcuni ritengono che sì, questa moneta virtuale stia diventando una riserva di valore vera e propria. Stando ad alcuni studi, il 60% dei bitcoin presenti non è stato spostato ed è diventato una riserva di valore. L’oro digitale, quindi, potrebbe potenzialmente superare l’oro fisico, in modo tale da far sparire i conti bancari. Per molti esperti del mercato finanziario, il bitcoin è effettivamente il nuovo oro: per questi

Camera di Commercio di Brescia, ecco i comunicati settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Pubblichiamo di seguito – in forma integrale – i contratti settimanali diffusi dalla Camera di commercio di Brescia.

80/20 – CONVENTION DIGITALE ASSOCAMERESTERO

La Camera di Commercio di Brescia e Pro Brixia, in collaborazione con Assocamerestero, organizzano una Convention digitale venerdì 20 novembre 2020 dalle ore 8.30 alle ore19.00 al fine di promuovere le opportunità di business all’estero per le imprese. Verranno indicati i Paesi di maggior interesse in tal ambito, individuati grazie alla rete delle Camere di Commercio Estere radicata nei territori stranieri, dotata di un’attenta comprensione ed analisi dei mercati internazionali. Maggiori informazioni alla pagina Internazionalizzazione – Fiere missioni incontri del sito camerale www.bs.camcom.it

81/20 – RASSEGNA GRATUITA ONLINE TEMPI DIGITALI

La Camera di Commercio di Brescia, con il patrocinio del Comitato Imprenditoria Femminile, promuove la breve rassegna gratuita “Tempi Digitali – Come digitale, social media e organizzazione possono migliorare l’azienda e la qualità di vita”, in 4 eventi.
30 ottobre: This must be the web – come scegliere la presenza online per la tua attività
13 novembre
: Little miss social – come creare contenuti efficaci per Facebook e Instagram
27 novembre: V per vendita online – tutte le possibilità per vendere sfruttando la Rete
11 dicembre: Organizzati & Felici – strategie di semplificazione per lavorare meglio

Programma e iscrizioni alla pagina Competitività delle imprese – Imprenditoria femminile del sito camerale www.bs.camcom.it

82/20 – LOMBARDIA CIRCOLARE – RASSEGNA EVENTI FORMATIVI ON LINE

Il Sistema camerale lombardo propone iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte alle aziende a partire dai temi introdotti dal pacchetto di Direttive UE sull’economia circolare, che dovranno essere recepite in Italia influenzando in modo determinante il sistema produttivo. Calendario degli incontri e iscrizioni alla pagina Competitività Imprese – Economia circolare e Responsabilità sociale di impresa del sito camerale www.bs.camcom.it

83/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA

E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it

Neosperience Brescia acquista la maggioranza della software house Myti

in Economia/Innovazione by
Neosperience in Borsa

Neosperience, Pmi innovativa quotata all’AIM Italia, attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience, ha firmato il contratto per l’acquisto del controllo di Myti Srl.

Myti è una società di sviluppo software costituita nel 2007, con sede a Brescia e attiva nella produzione di progetti software e servizi digitali dedicati alle Pmi. 

Myti è conosciuta in Italia per tre soluzioni avanzate: 

  • Declaro, il primo configuratore di prodotto basato su Sistemi Esperti per il mondo b2b e b2c
  • Bleen, motore di ricerca e analisi dei dati che collega e semplifica processi e sistemi enterprise
  • Elibra, il sistema gestionale specializzato per il mondo legaltech e il terziario avanzato. 

In particolare, Declaro e Bleen sono già integrati con Neosperience Cloud, piattaforma software alla base delle soluzioni digital sviluppate da Neosperience.

Questa nuova acquisizione porterà a Neosperience un incremento dei ricavi di circa 2 mln di euro, un ebitda margin superiore al 20%, una posizione finanziaria netta in equilibrio, unitamente a un team di talenti e un portafoglio di clienti eccellenti fra cui: Gefran, Fassi Gru, La Feltrinelli, The Avangarde Group, Villa Sistemi Medicali, Gruppo Clerici, Saes Getters.

Sottolineano Gianbattista Schieppati e Emanuele Cerquaglia, rispettivamente presidente e ceo di Myti:

“Myti vede in Neosperience una naturale prosecuzione del suo progetto di business.

La nostra offerta di prodotti e servizi si inserisce come completamento di quella di Neosperience.” 

Sintesi dell’operazione
L’operazione è stata messa a punto in pochissimi giorni, poiché le aziende già collaborano da tempo con successo e prevede le seguenti fasi:

1. Acquisto iniziale del 51% di Myti da parte di Nesperience con pagamento in tre fasi: 

  • 700.000 euro, di cui 175.000 euro in cash già corrisposti, e 525.000 euro in 102.000 azioni Neosperience, con consegna prevista entro gennaio 2021 e soggette a lock-up fino al 31 dicembre 2021. 
  • A luglio 2021, sarà riconosciuta agli azionisti venditori un’eventuale integrazione di prezzo basata su una formula legata all’effettivo ebitda conseguito nel 2020. 
  • È inoltre prevista la corresponsione agli azionisti venditori di un ulteriore importo pari a 399.000 euro suddiviso in sei rate (giugno e dicembre di ciascun anno) nel corso del triennio 2021-2023.

2. Opzione per l’acquisto del rimanente 49% entro giugno 2024, per un importo calcolato in funzione dell’effettivo ebitda medio rettificato di Myti negli anni 2022 e 2023.

Il multiplo adottato sarà pari a 7, qualora l’ebitda medio sia superiore a 500.000 euro, pari a 6,5 nel caso in cui l’ebitda medio sia compreso tra 450.000 e 500.000 euro e pari a 6 nel caso in cui l’ebitda medio sia compreso tra 400.000 e 450.000 euro. 

Tale importo sarà corrisposto tutto in azioni di nuova emissione, anche queste soggette a lock-up per 14 mesi dalla data dell’esercizio dell’opzione. 

Neosperience e gli azionisti venditori di Myti sono rispettivamente titolari di opzioni call e put relative al 49% residuo.Consulenti
KON Group
(con Vincenzo Ferragina, Andrea Zitti e Leonardo de Vecchi) è advisor finanziario di Myti.

Studio Legale Preti and Partners è advisor legale di Myti e DCS & Partner (con Cesare de Carolis, Barbara Bergamaschi e Alessandro Magnoli) è advisor legale di Neosperience. 

Imprese, tra luglio e settembre nel Bresciano sono 439 in più

in Economia/Tendenze/Uncategorized by
industry metal fire radio

Il bilancio della nati-mortalità delle imprese bresciane tra luglio e settembre si mantiene positivo con un aumento di 439 unità.

Dopo i primi due trimestri – i cui effetti delle misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione dell’epidemia da COVID-19 avevano rallentato l’iniziativa imprenditoriale – nel periodo estivo, caratterizzato dalla ripresa di tutte le attività, si intravede un ritorno alla “normalità” sul fronte delle aperture di nuove imprese.

Sono, infatti, 1.351 le iscrizioni d’impresa in linea con le 1.340 di luglio-settembre 2019. Sul fronte delle chiusure permane il forte rallentamento delle cessazioni, sono, infatti, 912 le cessazioni contro le 1.056 dello stesso periodo del 2019, corrispondente a un calo del 13,6%. Calo che potrebbe manifestare un atteggiamento di attesa da parte delle imprese. Il risultato di tali dinamiche ha portato a fine settembre il numero delle imprese registrate a 117.537 in crescita dello 0,4% rispetto a fine giugno ma in calo dello 0,3% nel confronto con lo stesso periodo del 2019.

Anche il bilancio del comparto artigiano si chiude in positivo (+50 unità) replicando le stesse dinamiche.

E’ questa la dinamica che emerge dall’analisi sulla natalità e mortalità delle imprese bresciane realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia e dal centro Studi AIB sui dati Movimprese.

IL BILANCIO DEI SETTORI

Guardando ai settori, si confermano in crescita, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, i servizi di supporto alle imprese (+3,3%), le attività professionali (+4,2%) e i servizi di informazione e comunicazione (+1,4%).

In difficoltà il commercio che riporta un calo della propria base imprenditoriale dell’1,3% e le attività di alloggio e ristorazione (-0,8%).

Prosegue il trend negativo dell’agricoltura (-1,8%) e delle attività manifatturiere (-0,9%).

Il saldo positivo del trimestre è stato determinato (per il 64%) dalle società di capitale (+282 unità), in aumento anche le imprese individuali (+0,4%) che si confermano la forma più diffusa in provincia.

Prosegue, tra luglio e settembre, l’arretramento delle società di persone (-42).

Nel comparto artigiano il risultato trimestrale è stato determinato dal saldo positivo delle imprese individuali (+86).

LE FORME GIURIDICHE

Il saldo positivo del trimestre è stato determinato (per il 64%) dalle società di capitale (+282 unità), in aumento anche le imprese individuali (+0,4%) che si confermano la forma più diffusa in provincia.

Prosegue, tra luglio e settembre, l’arretramento delle società di persone (-42).

Nel comparto artigiano il risultato trimestrale è stato determinato dal saldo positivo delle imprese individuali (+86).

Industria bresciana: nel 2019 calati fatturati e investimenti

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by
  • A evidenziarlo è lo studio condotto dal Centro Studi di Confindustria Brescia – in collaborazione con Deloitte – sui risultati al 2019.
  • La ricerca riguarda 80 gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera, che insieme valgono 14,2 miliardi di fatturato e danno lavoro a 46mila addetti.

I gruppi industriali bresciani confermano, al termine del 2019, la loro ricca dotazione patrimoniale e il ricorso sempre più limitato a fonti di finanziamento esterne; per il 2020, invece, le prospettive in termini di volume d’affari e marginalità industriale lorda sono decisamente negative. Gli indicatori risentono, in particolare della pandemia da Covid-19, e si inseriscono in un contesto di generale flessione che aveva già caratterizzato lo scorso anno.

A evidenziarlo è lo studio condotto dal Centro Studi di Confindustria Brescia – in collaborazione con Deloitte – sui risultati al 2019, riguardante 80 gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera, che insieme valgono 14,2 miliardi di fatturato e danno lavoro a 46mila addetti (in Italia e all’estero). La ricerca è stata presentata in un webinar tenuto oggi pomeriggio, che ha visto gli interventi di Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia, Elio Milantoni, Leader Corporate Finance Advisory di Deloitte Central Mediterranean e Financial Advisory Leader di Deloitte Private, Davide Fedreghini, Centro Studi Confindustria Brescia, e Marco Vulpiani, Equity Partner e Responsabile dell’Area Valution e Economic Advisory Deloitte.

Nel dettaglio, per quanto riguarda il 2019, tutti i principali indicatori reddituali e di sviluppo dei gruppi industriali bresciani hanno evidenziato una flessione, in modo coerente con il rallentamento sperimentato dall’economia globale. L’evoluzione dei ricavi complessivi (-0,6%) è la sintesi tra la discesa rilevata nel mercato domestico (-5,4%) e l’incremento di quello estero (+3,2%).  Il MOL è sceso del 6,0%, mentre la sua incidenza sulle vendite si è attestata all’11,4% (12,0% nel 2018).

I bilanci 2019 hanno inoltre certificato la ricca dotazione patrimoniale di tali operatori, con un sempre più limitato ricorso a fonti di finanziamento esterne (indice di indipendenza finanziaria pari a 48,6%, +3,0% sul 2018).

Gli investimenti sono diminuiti a un ritmo più intenso rispetto a quello del fatturato (-4,6%): un’evoluzione figlia degli ingenti sforzi realizzati negli anni passati e della minor fiducia da parte degli imprenditori.

Il Coronavirus ha sconvolto tale scenario: per il 2020 le prospettive in termini di volume d’affari e marginalità industriale lorda sono decisamente negative. Secondo quanto dichiarato da imprenditori, CFO e direttori amministrativi coinvolti nell’indagine condotta dal Centro Studi Confindustria Brescia fra settembre e ottobre, quest’anno il fatturato dei gruppi è previsto diminuire del 12,7%, mentre il MOL del 14,9%. Va sottolineato che si tratta di valori “in divenire”, caratterizzati, tra l’altro, da un’elevata dispersione delle performance individuali, che riflettono le diverse capacità di fronteggiare l’attuale fase critica. Sempre in base a quanto dichiarato dai gruppi coinvolti nell’indagine, le prime valutazioni per il 2021 propendono per una crescita del fatturato e della redditività, ma comunque non sufficiente a recuperare quanto perso quest’anno.

Di fronte allo shock causato dal Covid-19, i gruppi bresciani stanno rispondendo con strategie volte in particolare all’ottimizzazione dei processi interni (76% dei gruppi rispondenti) e all’ampliamento della gamma produttiva (56%). Tutto ciò viene finanziato attraverso i canali più tradizionali, come il ricorso alle attività presenti in bilancio (59%) e, in misura minore, mediante nuovo debito bancario (41%).

“Siamo di fronte a un momento decisivo per l’economia bresciana, nazionale e mondiale – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia –. I dati emersi dall’indagine del Centro Studi di Confindustria Brescia e Deloitte riferiti al 2019, per quanto appaiano lontani dopo la pandemia da Covid-19, mostrano come l’industria bresciana sia solida, in particolare a livello di patrimonializzazione. Di fronte alle sfide future, legate in particolare a digitalizzazione e sostenibilità, diventa allora fondamentale investire soprattutto nella formazione: le competenze, infatti, rappresentano il requisito fondamentale per traghettare l’intero sistema imprenditoriale bresciano verso gli ambiziosi obiettivi del 2030 e per immaginare nuovi modelli di sviluppo.”

“Anche in questo momento di grande difficoltà – aggiunge Elio Milantoni, Leader Corporate Finance Advisory di Deloitte Central Mediterranean e Financial Advisory Leader di Deloitte Private – il sistema industriale bresciano si mostra nella sua grande solidità. Una posizione privilegiata da cui si può ripartire avendo il coraggio di pensare ad una nuova gestione dei processi produttivi e industriali, anche grazie alle tecnologie digitali, a nuove forme di collaborazione tra e con operatori industriali e finanziari e ad un ripensamento dei sistemi di governance aziendale, strumenti utili per acquisire le competenze necessarie, espandere le eccellenze e favorire il balzo dimensionale di un sistema tra i più dinamici del nostro paese per competere al meglio con i propri peers internazionali”.

Indagine Api, il terzo trimestre gela le aspettative di ripresa

in Api/Associazioni di categoria/Economia by
Meccanico, foto generica da Pixabay

Terzo trimestre in frenata e sotto le aspettative. A dirlo è l’analisi congiunturale realizzata dal Centro Studi Apindustria su un campione di 100 imprese rappresentative. L’analisi dei dati si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. «Il terzo trimestre – sottolinea il report -nega alle PMI quei chiari segnali di ripresa che parevano accompagnare l’economia bresciana dopo il lockdown. I dati congiunturali, che ogni anno scontano negativamente la chiusura estiva, subiscono il generale clima di incertezza che frena investimenti, e decisioni di spesa, in Italia ma soprattutto all’estero».

Il report osserva che gli ordini tardano a decollare e, a cascata, la produzione (che cresce per 5 intervistati su 10 ma resta ben lontana dalle aspettative) ed il fatturato. Preoccupazione per i dati sull’utilizzo degli impianti, marcatamente più contenuti rispetto al passato. Stabili gli investimenti, regge anche l’occupazione. In questa fase complessa sembrerebbe proprio l’Italia a offrire le maggiori opportunità di ripresa rispetto ai rapporti con l’estero. «Gli ordinativi provenienti da oltralpe sono ben al di sotto dei livelli pre-pandemici e da tempo non sostengono davvero le nostre imprese nel superare le difficoltà di questo 2020», si legge nel report. Per quanto concerne le aspettative sul prossimo periodo, nei commenti emerge un clima di forte incertezza che si riflette sulle dinamiche di mercato e di impresa, accompagnata da sentimenti di preoccupazione e attesa sull’evolversi incerto della pandemia e delle sue ripercussioni. Solo 2 imprese su 10 si dichiarano ottimiste rispetto al prossimo periodo, mentre poco meno della metà si dichiara pessimista o addirittura molto pessimista.

«Nonostante i dati di luglio e agosto avessero evidenziato un miglioramento, per fine anno i segnali sono negativi – sottolinea il presidente di Apindustria Brescia Pierluigi Cordua -. Per le imprese la situazione è molto complessa e i mercati esteri, che in passato avevano sopperito a un mercato interno stagnante, in questo momento sono anch’essi fermi. Temiamo un rischio di liquidità per tante PMI e le invitiamo alla massima attenzione e alla verifica della loro patrimonializzazione: ci sono strumenti per intervenire e la solidità d’impresa è quanto mai fondamentale in questo periodo. Il rischio, altrimenti, è che non poche imprese finiscano in seria difficoltà». Da parte del Presidente Cordua anche un appello alla responsabilità collettiva: «Non possiamo permetterci in alcun modo una nuova chiusura generalizzata. Serve responsabilità da parte di tutti. Le imprese stanno rispettando rigidi protocolli di sicurezza ma serve attenzione da parte di ognuno. La fase d’incertezza che stiamo vivendo non aiuta certo la ripresa e per questo, per quanto possibile, occorre ridurre il rischio».

Massetti (Confartigianato): non possiamo permetterci un secondo lockdown

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«I numeri confermano quanto i nostri imprenditori ci ripetono da giorni: non possiamo permetterci un secondo lockdown. Questa seconda ondata e le necessarie restrizioni avranno un impatto già molto duro sull’economia lombarda e dunque bresciana, che diventerebbe tragico di fronte a una chiusura generalizzata come quella della scorsa primavera». Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia lo ha sostenuto di fronte agli altri attori economici ed istituzionali lombardi nel corso degli ultimi Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia, e lo ribadisce commentando i dati appena elaborati dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. L’Osservatorio ha stimato, alla luce della nuova ondata di Covid-19 in corso, quale potrebbe essere l’impatto economico sulle imprese lombarde, che si concretizzerebbe in una minore crescita tra 2020 e 2021 di 19,9 miliardi di euro, ovvero 1.977 euro per abitante. Sulla base dei rispettivi pesi del valore aggiunto e delle esportazioni si sono calcolate le stime provinciali. Per Brescia una minore crescita nel 2020 di 616 milioni di euro e 1.679 milioni per il 2021: un totale di 2.291 milioni.

«Ora l’unico modo per sostenere il coraggio delle imprese è una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti; ognuno faccia la sua parte, istituzioni, imprese e cittadini. Solo con il gioco di squadra e un impegno consapevole potremo riuscire a salvaguardare insieme salute ed economia, arginando il più possibile le conseguenze della pandemia di Covid-19» conclude il presidente Eugenio Massetti.

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