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Il bresciano Sarnico rieletto alla presidenza di Confartigianato Legno

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Nomine by

Giovanni Battista Sarnico, 49 anni, socio della “Sarnico Falegnameria di Sarnico Vincenzo Sas” di Ospitaletto e sindaco del medesimo Comune, è stato confermato presidente nazionale della categoria di Confartigianato Legno per il prossimo quadriennio. Affiancheranno il presidente Sarnico nel Consiglio direttivo di Confartigianato Legno: Bruno Mazzariol in rappresentanza del Veneto, Tullio Polo per il Trentino, Samuele Broglio per il Piemonte e Leonardo Fabbroni per la Toscana. In Confartigianato gli imprenditori artigiani del legno-arredo sono organizzati in 3 Associazioni di mestiere: Arredo, Legno, Tappezzeria. Il totale delle imprese operanti in questi settori sono a livello nazionale 67.690 di cui 44.779 artigiane. Nel 2019 il nostro Paese ha esportato legno e mobili per un valore di 11,8 miliardi di euro risultando il terzo paese nell’Unione Europea dopo la Germania e la Polonia.

Soddisfazione espressa dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Un ottimo risultato, che conferma la grande considerazione che gode Confartigianato Brescia a livello nazionale nel campo del lavoro e dell’operato di Confartigianato in rappresentanza dell’impresa e in particolare del settore della lavorazione del legno: rivestimenti, mobili e complementi d’arredo “made in Italy” che entrano nelle case e negli uffici di tutti noi sono da sempre protagonisti della storia del design e apprezzati per stile in tutto il mondo insieme al cibo e alla moda».

«La federazione di categoria alla quale appartengo è stata costituita allo scopo di tutelare e promuovere gli interessi specifici dell’intero comparto artigiano del legno e dell’arredo. La bottega si è evoluta con tecnologie nuove e la progettazione digitale, ma il legno mantiene sempre una giovinezza nel solco della tradizione. Un settore con un futuro: il legno rimane un materiale sempre “nuovo”, capace di inserirsi appieno nel processo della circolarità e della sostenibilità. Tra gli indirizzi di mandato ci sarà forte attenzione alla normativa tecnica dei prodotti della filiera; la semplificazione dei procedimenti per le detrazioni d’imposta per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica; le intese con istituti per la certificazione e le prove nel settore legno; il rilancio della formazione professionale e il rafforzamento del presidio di tutti gli ambiti istituzionali e di rappresentanza in cui Confartigianato legno è presente» ha testimoniato il presidente nazionale della categoria Giovanni Battista Sarnico.

Come distinguere l’azienda dai suoi competitor

in Economia by

Qualsiasi azienda in qualsiasi settore ha dei competitor, in questo articolo ti daremo qualche dritta per distinguerti dagli altri.

Al giorno d’oggi nascono e chiudono attività di ogni genere ogni giorno. Vediamo ormai alcuni settori del mercato saturi ed altri che pian piano diventano affollati. Se da una parte una persona si trova davanti alla possibilità di scegliere tra tanti professionisti e attività differenti, dall’altra le aziende e le imprese si contengono il mercato sempre più ferocemente. C’è chi punta al ribasso offrendo ai suoi clienti prezzi stralciati e chi invece sceglie di optare sulla qualità. Qualsiasi sia la tua scelta dovrai ricordarti sempre che la tua immagine è importante. Dovrai perciò creare un’immagine forte ed importante che ti permetta di restare impresso nella memoria dei tuoi clienti e quale miglior modo se non utilizzare dei gadget aziendali? Scopriamo in questo articolo come fare e perché farlo.

L’immagine aziendale che cos’è?

L’immagine aziendale è fondamentale quando scegliamo di aprire un’attività in proprio. Ogni azienda deve crearsela per permettere ai propri clienti di distinguerla sempre. Generalmente si parte dalla realizzazione del logo che dovrà rispecchiare i valori e la mission aziendali quanto più possibile. Poi da li si andranno a realizzare una serie di prodotti correlati come ad esempio l’insegna se ne abbiamo bisogno, le grafiche del blog, dei preventivi, delle fatture e via discorrendo. L’immagine aziendale è perciò un’immagine vera e propria che dovrà essere originale e personale, in questo modo ogni volta che un cliente la identifica e la vede può facilmente ricordarsi della propria attività. Questa stessa immagine sarà poi riprodotta su tutti i prodotti legati all’azienda.

Come distinguersi con i gadget?

Oltre ad offrire un servizio di qualità ad un prezzo conveniente, avrete bisogno anche di sapervi distinguere dalla massa. Il modo più efficace è utilizzare i gadget aziendali. Il gadget aziendale è un omaggio offerto ai propri clienti che possiamo considerare come una coccola molto gradita. Generalmente si realizzano questi prodotti in prossimità delle feste come quelle Natalizie o Pasquali, ma ci sono una serie di prodotti che possiamo realizzare tutto l’anno. Vediamo i gadget più diffusi quali sono:

  • Calendari personalizzati.
  • Agende personalizzate.
  • Penne personalizzate.
  • Tazze personalizzate.
  • Tappetini per il mouse personalizzati.

Se vogliamo però renderci davvero utili e distinguerci realmente dovremmo lasciar perdere le scelte popolari e proporre dei prodotti più particolari, come ad esempio:

  • Zainetti personalizzati.
  • Maglie personalizzate.
  • Bottiglie in acciaio INOX personalizzate.
  • Chiavette USB personalizzate.
  • Caricatori per cellulari personalizzati.
  • Power bank personalizzati.
  • Custodie per cellulari e molto altro.

Queste opzioni sono sicuramente qualcosa che si rivela più utile di un’agenda o di un calendario, scelte che non passano mai di moda ma che sono anche molto popolari. Il vostro regalo aziendale sarà sicuramente molto più apprezzato dai vostri clienti.

Perché sceglierli?

Sceglierli non solo rappresentano un vantaggio perché fidelizziamo maggiormente il nostro cliente ma è anche una strategia di marketing. Il cliente ogni volta che porterà il suo zainetto o la sua borraccia personalizzata con il tuo logo starà, inconsapevolmente, promuovendo la tua azienda. Non sottovalutare perciò l’importanza di questi strumenti.

Camera di commercio, ecco le comunicazioni di questa settimana

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia by

Di seguito riportiamo le comunicazioni settimanali della Camera di Commercio di Brescia:

73/20 – WEBINAR GRATUITO STRUMENTI DIGITALI PER L’IMPRESA

La Camera di Commercio di Brescia, con il supporto del Team di Impresa Lombardia, organizza un webinar gratuito che si terrà mercoledì 28 ottobre 2020 dalle ore 10:00 alle ore 11:00, per favorire la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti digitali per l’impresa (Firma digitale, SPID, Cassetto digitale, fatturazione elettronica, Libri digitali).
Per informazioni e iscrizioni
www.bs.camcom.it

74/20 – CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO ONLINE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI


Con il coordinamento di Unioncamere Lombardia e in collaborazione con Ecocerved si propone un’iniziativa indirizzata a imprenditori o dipendenti di imprese lombarde, che svolgono un ruolo di responsabilità nell’ambito della gestione dei rifiuti. Il corso si svolgerà nelle giornate
10-17-25 novembre 2020 dalle 9:15 alle 13:00. E’ previsto il rilascio di un attestato di partecipazione, esclusivamente ai partecipanti all’intero corso.
Per informazioni e iscrizioni
www.bs.camcom.it nella sezione Competitività delle imprese/ Economia Circolare e Responsabilità sociale

75/20 – LOMBARDIA CIRCOLARE – RASSEGNA EVENTI FORMATIVI ON LINE

Il Sistema camerale lombardo propone iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte alle aziende a partire dai temi introdotti dal pacchetto di Direttive UE sull’economia circolare, che dovranno essere recepite in Italia influenzando in modo determinante il sistema produttivo. Calendario degli incontri e iscrizioni alla pagina Economia circolare e Responsabilità sociale di impresa del sito camerale www.bs.camcom.it

76/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA

E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19. La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it

Debiti, i giudici “graziano” una coppia: cancellati 1.000.000 di euro

in Economia/Processi by

Il decreto firmato dai giudici per una coppia assistita dallo studio legale Pagano & Partners di Brescia promette di fare scuola in Italia. I coniugi, infatti, pagheranno circa 80mila euro in quattro anni. Poi si vedranno cancellata la restante parte del debito accumulata incolpevolmente negli anni: oltre 1.000.000 di euro. E’ quanto ha deciso nei giorni scorsi il tribunale di Pavia, che ha così firmato uno dei provvedimenti più importanti – almeno per l’importo “scontato” – da quando la legge 3 del 2012 è in vigore in Italia.

Protagonista della vicendaè una giovane coppia – entrambi hanno meno di quarant’anni – che vive in un Comune di 5mila abitanti della provincia di Pavia, con una figlia minorenne a carico e un affitto da pagare ogni mese.

Le disavventure dei coniugi sono iniziate nel 2008, quando – con la loro società Snc – hanno deciso di prendere in gestione un impianto di carburante di una importante compagnia petrolifera, mettendo sul piatto una fideiussione da 50mila euro a garanzia di eventuali inadempienze. Ma il contratto si è chiuso anzitempo e la compagnia ha preteso 62mila euro da loro: una questione che è finita subito per vie legali e che nel 2011 ha portato alla messa in liquidazione della società, poi chiusa nel 2018. Nel frattempo, però, i due hanno trovato solo lavori precari (l’uomo, originario della provincia di Alessandria, ha fatto l’agente di commercio e l’impiegato, la moglie la segretaria) e hanno dovuto ricorrere a continui prestiti da banche e familiari per far fronte alle spese quotidiane, comprese le rate del mutuo della casa comprata nel 2010 (per cui i genitori di lei avevano fatto da garanti) e quelle dei vari prestiti contratti.

“Questa spirale perversa – sottolinea l’avvocato Monica Pagano, che si è occupata del caso con il collega Matteo Mariniha portato alla vendita dell’abitazione in cui vivevano e a un debito complessivo di oltre 1.100.000 euro, di cui 214mila verso l’agenzia delle entrate. Una cifra stratosferica, a cui sarebbe impossibile far fronte per qualsiasi famiglia normale, anche immaginando di vivere in strada a pane e acqua fino all’ultimo dei propri giorni”. Da qui la decisione dello Studio Pagano & Partners, a cui si sono affidati i coniugi, di avanzare richiesta di accesso ai benefici della legge 3/2012, la cosiddetta Salvasuicidi o ammazza-debiti.

“Il principio della normativa è molto semplice – chiariscono i due avvocati –: un cittadino onesto che si trova in difficoltà non può essere costretto a fare i conti per sempre con debiti sproporzionati rispetto alle proprie entrate economiche, ma deve essere chiamato a versare solo quanto può e per un periodo definito di tempo, mantenendo nel frattempo una vita dignitosa”. I giudici hanno così deciso che la coppia metterà a disposizione dei creditori il ricavato della vendita all’asta della casa (65mila euro) e che per quattro anni dovrà pagare 350 euro al mese. Al termine di questo periodo – rispettando le prescrizioni, con un versamento complessivo di circa 80.000 euro – i coniugi si vedranno cancellata la restante parte dell’enorme debito accumulato negli ultimi 12 anni: oltre 1 milione di euro.

Banca Valsabbina apre una nuova filiale a Milano

in Banche/Economia/Valsabbina by

Banca Valsabbina  continua a crescere e consolida la sua presenza nel capoluogo lombardo, portando così a due il numero delle filiali presenti in città. È operativa da oggi, infatti, la nuova filiale di Piazzale Cadorna, in posizione centrale, nei pressi del cuore finanziario di Milano. Banca Valsabbina è invece presente a Milano da marzo 2017, con una filiale tra le vie Settala e Tunisia, nel quartiere di Porta Venezia.

Il consolidamento su Milano – dopo il biennio 2018-19 che aveva visto il rafforzamento dell’istituto bresciano soprattutto in Emilia-Romagna, prima con l’apertura della filiale di Bologna a fine 2018 e l’anno seguente con quelle di Reggio Emilia e Cesena – è parte della strategia  di crescita di Banca Valsabbina, che ha tra i principali obiettivi quello di consolidare e rafforzare progressivamente la propria presenza nei principali capoluoghi del Nord Italia.

La nuova filiale si trova in Piazzale Cadorna 15/1, e può essere contattata chiamando il numero 02/80506160 o scrivendo all’indirizzo e-mail milano.85@lavalsabbina.it.

“Il 2020 è stato un anno difficile per l’economia del Paese. In questi mesi abbiamo concentrato i nostri sforzi nel rendere operative le misure messe in atto dal Governo per sostenere il credito e la liquidità a imprese e famiglie, ma non abbiamo mai perso di vista il rafforzamento della nostra rete territoriale, ha dichiarato Tonino Fornari, Direttore Generale di Banca Valsabbina. L’apertura di una seconda filiale a Milano è in linea con questa strategia e consentirà di rafforzarci in quella che, sebbene duramente provata dall’emergenza, continua a essere la principale piazza economico-finanziaria del Paese”, ha concluso Fornari.

La rete territoriale di Banca Valsabbina è attualmente composta da 70 filiali (46 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 2 in provincia di Trento, 2 in provincia di Monza-Brianza, 2 a Milano, 1 in provincia di Mantova e una ciascuna nelle città di Bergamo, Modena, Padova, Vicenza, Treviso, Bologna, Reggio Emilia, nonché Torino e Cesena. Queste ultime due filiali sono state aperte verso la fine del 2019 con l’ottica di esportare il modello di business della banca anche nel capoluogo piemontese e di rafforzare ulteriormente la presenza dell’Istituto in Emilia Romagna.

I principali indicatori del primo semestre 2020 – Lo scorso 2 settembre il CdA di Banca Valsabbina ha approvato il bilancio semestrale al 30 giugno 2020, che ha registrato un utile netto di 8,1 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il risultato del primo semestre dell’esercizio 2019, pur in presenza dello stato emergenziale determinato dalla pandemia Covid 19. La raccolta complessiva ammonta invece a 5,8 miliardi di euro (+3% rispetto a giugno 2019), mentre gli impieghi hanno superato i 2,9 miliardi di euro, in crescita rispetto al 30 giugno 2019. Il patrimonio netto risulta pari a 351 milioni di euro (+4,3%), mentre il numero di soci e azionisti ha raggiunto quota 41.635, in aumento rispetto ai 41.125 del giugno 2019. Anche il numero dei conti correnti è risultato in sensibile incremento passando da 86.080 a 89.554 (+ 4%). Il CET 1 della Banca, rappresentativo della solidità dell’Istituto, è pari al 15,44% (cresciuto rispetto al 14,64% registrato a giugno 2019 e ampiamente superiore ai requisiti richiesti dalla vigilanza).

Banca Valsabbina è una Società Cooperativa per Azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da oltre centoventi anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio bresciano, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le PMI. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali: 46 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona e 16 tra quelle di Bergamo, Bologna, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Vicenza e Cesena. Impiega più di 660 dipendenti, ha circa 9 miliardi di euro di masse gestite e un solido patrimonio, con il CET 1 Ratio superiore al 15%. 

Cassa integrazione, le imprese di Cna da marzo ad agosto hanno chiesto 200.000 ore

in Associazioni di categoria/Cna/Economia by
Nei giorni scorsi sono finalmente state accreditate sul Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) le risorse – stanziate dal Decreto agosto – per erogare le prestazioni di sostegno al reddito previste per le imprese artigiane per l’emergenza Covid. Il Fondo ha immediatamente ripreso il versamento delle integrazioni salariali, pagando le richieste dei mesi di maggio, giugno e luglio. Si tratta di 375 milioni assegnati dal ministero, uno stanziamento importante e atteso da tempo, sollecitato a più riprese da Cna, ma non sufficiente a pagare le settimane rimaste scoperte del periodo precedente e le ulteriori diciotto d’integrazione salariale per la fase post 13 luglio. Per questo i vertici di Fsba incontreranno di nuovo il ministero, per ribadire che mancano 50-60 milioni. Gli artigiani di Brescia e la Cna hanno salutato con favore l’arrivo dei fondi.
In totale, tra marzo e agosto 2020 le imprese artigiane di Cna Brescia hanno richiesto 201 mila orecomplessive di cassa integrazione (di cui 144.500 interne e 56.500 esterne). Nell’intero 2019, invece, le ore totali richieste erano state 4.500 (di cui la metà interne e l’altra metà esterne): nei sei mesi dell’emergenza gli artigiani e i piccoli imprenditori bresciani hanno avuto bisogno di ricorrere a un numero di ore di cassa integrazione 45 volte superiorerispetto all’anno passato. Nei mesi scorsi, dopo l’impennata tra marzo e aprile, le richieste di utilizzo della cassa integrazione a Brescia sono drasticamente calate, con una tendenza al ribasso che è proseguita per tutta l’estate. A marzo 2020 gli uffici della Confederazione di via Orzinuovi avevano ricevuto richieste per quasi 34 mila ore, cui si aggiungono le oltre 15 mila esterne. In un solo mese sono raddoppiate, passando a circa 62 mila su aprile (e 23 mila esterne). Dall’inizio dell’estate la discesa veloce, con le richieste che si sono assestate a 20 mila a maggio (e 7.500 esterne), 13 mila a giugno (e 5.900), 9 mila a luglio (e 3 mila) fino a toccare il punto più basso ad agosto, quando le richieste di cassa integrazione degli artigiani di Cna si sono fermate a 7.200 ore (e 1.700 esterne). Con tutta probabilità le piccole imprese hanno preferito, nei mesi estivi e in particolare ad agosto, affiancare al periodo di cassa anche il consumo delle ferie.
L’andamento della cassa integrazione a Brescia segue di pari passo con quello dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole, che ha segnato una ripresa delle attività dopo il lockdown. Ai cali di marzo e aprile è seguita, da maggio a luglio, una consistente crescita fino a recuperare i livelli del 2019. Ad agosto si è assistito a una battuta d’arresto dello 0,7% rispetto a luglio, prevedibile vista la fine della stagione estiva e di molti contratti a termine non rinnovati. Per la presidente di Cna Brescia Eleonora Rigotti il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato “si conferma ancora una volta uno strumento valido, in grado di effettuare pagamenti in 48 ore una volta acquisite le risorse. Spiace solo constatare che i ritardi del Governo rendano spesso questo tipo di operatività al servizio delle imprese molto più difficile, con ritardi che si ripercuotono negativamente sulla vita di lavoratori e aziende”. Brescia, 15 ottobre 2020

Metalmeccanica: a Brescia cala ancora la produzione nel secondo trimestre 2020

in Economia/Meccanica/Tendenze by

In provincia di Brescia, nel secondo trimestre del 2020, l’attività produttiva dei settori metalmeccanici ha segnato ulteriori variazioni negative rispetto allo stesso trimestre del 2019 (tendenziali), dopo la brusca caduta del periodo precedente. In particolare, il comparto della meccanica ha registrato una diminuzione dell’attività del 31,8% rispetto al medesimo trimestre 2019 (dopo il -17,6% del primo trimestre), quello della metallurgia del 21,9% (-12,0% nel primo trimestre). A seguito di queste variazioni, i livelli produttivi riferiti all’intera industria metalmeccanica bresciana sono ai minimi storici, andando a vanificare sei anni di crescita.

A evidenziarlo è l’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi AIB, che ha dedicato ampio spazio anche alla valutazione delle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria sulle imprese.

In particolare, sul fronte della gestione del personale, le realtà della meccanica intervistate hanno intrapreso le seguenti azioni: utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (89%); introduzione o intensificazione dello smart working (75%); ferie obbligatorie (70%); riduzione delle ore di lavoro (48%). Sugli effetti economici previsti fino alla fine del 2020, le aziende del settore hanno espresso: si ridurrà la domanda nazionale dei prodotti offerti (73%); si ridurrà la domanda dall’estero dei prodotti offerti (70%); si ridurrà l’attrattiva nei confronti dei prodotti o servizi offerti in seguito alla cancellazione/rinvio di fiere ed eventi promozionali (32%). Riguardo alle strategie che l’impresa ha adottato per far fronte alla crisi, gli intervistati hanno dichiarato: riorganizzazione dei processi e degli spazi di lavoro (34%); differimento o annullamento dei piani di investimento (inclusi quelli in R&S) (34%); accelerazione della transizione digitale (30%). Rispetto alla “normalità pre-Covid”, i livelli di attività del settore si sono attestati al: 39% in aprile, 72% in maggio, 80% in giugno. Per il periodo gennaio-giugno, gli operatori hanno stimato un calo percentuale del fatturato del 19% e delle ore lavorate del 22% rispetto alla “normalità” (il confronto è con il primo semestre 2019).

Nel settore metallurgico, tra le misure di gestione del personale adottate a seguito dell’emergenza, le imprese intervistate hanno dichiarato: utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (87%); introduzione o intensificazione dello smart working (80%); riduzione delle ore di lavoro (67%); ferie obbligatorie (60%). Sugli effetti economici previsti fino alla fine del 2020, le aziende del settore hanno espresso: si ridurrà la domanda nazionale dei prodotti offerti (60%); si ridurrà la domanda dall’estero dei prodotti offerti (60%); aumenteranno i prezzi di materie prime, semilavorati o input intermedi (20%). Riguardo alle strategie che l’impresa ha adottato per far fronte alla crisi, i rispondenti hanno dichiarato: differimento o annullamento dei piani di investimento (inclusi quelli in R&S) (67%); riorganizzazione dei processi e degli spazi di lavoro (53%); accelerazione della transizione digitale (27%). Rispetto alla “normalità pre-Covid”, i livelli di attività del settore si sono attestati al: 58% in aprile, 87% in maggio, 83% in giugno. Per il semestre, gli operatori hanno dichiarato un calo percentuale del fatturato del 22% e delle ore lavorate del 20% rispetto alla “normalità” (primo semestre 2019).

La caduta della produzione si è riflessa sul commercio con l’estero: nel secondo trimestre 2020, le esportazioni di prodotti metalmeccanici sono diminuite del 30,6% sullo stesso periodo del 2019, con punte più accentuate nei mezzi di trasporto (-37,9%) e nella metallurgia (-33,0%). Ne hanno risentito tutti i principali mercati di sbocco: UE a 27 Paesi (-31,9%), Paesi europei non UE (-29,4%), America settentrionale (-27,2%), America centro meridionale (-51,2%), Asia centrale (-46,4%). Nel complesso del primo semestre 2020, le esportazioni sono diminuite del 20,1% rispetto ai primi sei mesi del 2019.

Sul versante del mercato del lavoro, si segnala l’impennata della Cassa Integrazione Guadagni nei settori metalmeccanici. Le ore autorizzate nei primi otto mesi del 2020 sono aumentate del 1.098% rispetto allo stesso periodo del 2019, passando da 3,3 a 39,2 milioni. In particolare, la componente ordinaria nei primi otto mesi del 2020 è cresciuta del 2.800% (da 1,3 a quasi 38 milioni di ore); quella straordinaria invece è diminuita del 38% (da 2 a 1,2 milioni di ore). Nello specifico, la componente ordinaria è cresciuta del 1.947% nel metallurgico (da 375.138 ore nel periodo gennaio-agosto 2019 a quasi 7,7 milioni) e del 3.144% nella meccanica (da 931.696 ore a oltre 30 milioni). Sulla base delle ore effettivamente utilizzate è possibile stimare che le unità di lavoro annue (ULA) potenzialmente coinvolte dalla CIG siano quasi 13 mila, contro le mille e cento dello stesso periodo del 2019.

“Sicuramente i dati del secondo trimestre sono preoccupanti, ma rispecchiano il massimo picco della pandemia da COVID-19 e quindi erano attesi – commenta Gabriella Pasotti, Presidente del Settore Meccanica di Confindustria Brescia –: da luglio ad oggi ci sono stati segnali di ripresa. Si tratta di un aspetto positivo, nonostante ci troviamo davanti a un periodo molto difficile per situazioni anche internazionali e quindi fuori dal nostro contesto. Tra i fattori di maggiore criticità figurano l’aumento delle ore di cassa integrazione, la mancanza di liquidità, il calo del fatturato e i costi per la sicurezza in azienda, oltre all’incertezza sugli aiuti che potrebbero arrivare alle nostre aziende per affrontare il futuro. Sono aspetti che non ci confortano, ma siamo imprenditori determinati, ci crediamo e sono certa che con un po’ di ottimismo ce la faremo.”

“Sapevamo che i dati del secondo trimestre 2020, per effetto della pandemia da COVID-19, sarebbero stati molto negativi – aggiunge Giovanni Marinoni Martin, neo Presidente del Settore Siderurgia, Metallurgia e Mineraria di Confindustria Brescia –. Tuttavia, il settore della sidermeccanica bresciana, nonostante l’importante frenata, è da sempre resiliente, e composto da aziende tecnologicamente all’avanguardia, in grado di tenere il passo nella sfida competitiva europea. Oggi più che mai ci troviamo ad affrontare una congiuntura che per sua natura rischia di cambiare le regole del gioco, soprattutto nella meccanica, dove nuovi standard e nuove regole europee e nazionali impongono un abbassamento delle emissioni, sia nelle produzioni che nella mobilità. Ci auguriamo quindi che il Governo, per favorire la ripartenza dell’intero comparto, continui a sostenere questa sfida supportando i consumatori nella scelta di nuovi veicoli a minore impatto ambientale, e rottamando la flotta ancora circolante di classe Euro 0-1-2-3”.

Dal punto di vista della struttura produttiva, Brescia è la terza provincia italiana per rilevanza dell’industria metalmeccanica (dopo Torino e Milano). Con circa 100 mila addetti attivi, è leader nazionale per quanto riguarda la metallurgia (16 mila addetti) e i prodotti in metallo (36 mila), è al terzo posto nei macchinari e apparecchiature (31 mila) e in quinta posizione relativamente ai mezzi di trasporto (poco più di 8 mila addetti).

 

Vincenzo Moriello eletto segretario della Fp Cgil

in Cgil/Economia/Sindacati by

Vincenzo Moriello è stato eletto segretario generale dall’Assemblea generale della Funzione pubblica Cgil Brescia con il 90% dei consensi (59 aventi diritto, 44 votanti, 40 voti favorevoli, 4 astenuti). La nuova segreteria, oltre a Moriello, è ora composta da Marco Drera, Francesca Baruffaldi e Stefano Ronchi.

Moriello, classe 1960, è di origini napoletane, sposato con Irene e padre di Giovanna e Nicolò. E’ dipendente dell’Inps dal 1982 e iscritto alla Cgil dal 1983. Il suo è un ritorno in categoria: è stato prima delegato di posto di lavoro e delegato provinciale, poi funzionario e segretario regionale e, dal 2005 al 2010, segretario generale della Fp Cgil Lombardia. Per passare, negli anni successivi, a seguire i temi della legalità per la Cgil regionale.

 

Confindustria Brescia: al via il progetto Brescia Regeneration con Prometeia

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Ha preso il via il progetto “Brescia Regeneration”, promosso da Confindustria Brescia in collaborazione con Prometeia e con la partecipazione dell’Università degli Studi di Brescia.

L’iniziativa mira a delineare un report che definisca i futuri possibili del territorio bresciano all’orizzonte 2030, il modello manifatturiero, economico e sociale che andrà a svilupparsi e le azioni da mettere in campo per realizzarlo, guardando oltre all’attuale fase emergenziale legata alla pandemia da COVID-19.

In particolare, oltre a essere orientato sul lungo periodo, e quindi ad Agenda 2030 e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals) dell’ONU, il progetto punta a sviluppare un confronto tra Brescia e gli altri territori europei a vocazione manifatturiera, integrando i problemi dello sviluppo economico con quelli della sostenibilità e della qualità della vita.

L’intervento sarà articolato in 3 differenti fasi, a partire dall’analisi desk, in cui verranno affrontati i temi del posizionamento manifatturiero bresciano, l’attività territoriale, lo scenario 2030 e le opportunità e i pericoli che attendono il sistema industriale nei prossimi anni.

All’analisi seguirà quindi la fase di prospettiva strategica, con il coinvolgimento di un panel di 100 imprese bresciane, rappresentative dell’ecosistema manifatturiero provinciale, in termini di settori di specializzazione, classi dimensionali e aree territoriali. Queste aziende saranno chiamate a riflettere sulla costruzione del futuro del manifatturiero (e del territorio) bresciano. Tale riflessione sarà sostenuta dal contributo di un think tank di esperti che, forti di una visione sui trend in atto a livello globale, identificheranno le direttrici di cambiamento (da quelle macroeconomiche, a quelle tecnologiche, dalla demografia ai modelli di business) che impatteranno sulle prospettive di sviluppo di Brescia.

Questa analisi porterà alla stesura di un Report e all’elaborazione di un piano strategico in cui saranno definite le azioni di accompagnamento che serviranno concretamente a sostenere le aziende bresciane nelle sfide del decennio in arrivo.

Il programma prevede la conclusione del lavoro alla fine di febbraio 2021 e la presentazione ufficiale dei dati raccolti nel maggio 2021.

DICHIARAZIONI

Giuseppe Pasini, Presidente Confindustria Brescia

“Come industriali, vogliamo essere buoni cittadini del nostro territorio, offrendo un contributo alla riflessione sui problemi del prossimo decennio e alla definizione delle strategie di sviluppo sostenibile che vadano oltre alle problematiche strettamente industriali In termini generali, l’obiettivo del progetto è analizzare in profondità ed ampiezza i cambiamenti in corso, legati o meno alla pandemia, e presentare visione e linee di azione del sistema manifatturiero bresciano per il proprio futuro e per quello del proprio territorio”.

Maurizio Tira, Rettore Università degli Studi di Brescia

“Innovazione, sostenibilità, internazionalizzazione: sono queste le parole chiave del progetto Brescia Regeneration. Il traguardo del 2030 è vicino, 10 anni sono pochi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi posti dai Sustainable Development Goals dell’ONU, ma allo stesso tempo le potenzialità del nostro territorio sono elevate. Abbiamo davanti un grande lavoro da fare, e sono sicuro che Brescia Regeneration rappresenterà un riferimento importante per il futuro economico della provincia.”

Alessandra Lanza, Senior Partner Prometeia

“Quello che vogliamo realizzare, insieme a Confindustria Brescia e all’Università degli Studi di Brescia, è un lavoro di prospettiva strategica, per immaginare i possibili orizzonti che attendono la manifattura bresciana, e aiutarla a essere pronta alle sfide future attraverso precise azioni strategiche. Vogliamo quindi guardare oltre all’attuale crisi sanitaria, applicando un approccio sistemico ai cambiamenti in atto”.

Value China (gruppo Neosperience) e Simple Booking (gruppo Zucchetti): nuova partnership strategica alla conquista del travel cinese

in Economia/Innovazione by
Neosperience in Borsa

QNT Simple Booking, software house del gruppo Zucchetti verticalizzata in soluzioni tecnologiche per l’hospitality, e Value China, start up del gruppo Neosperience per la fornitura di servizi e prodotti digital nel mercato cinese e asiatico, siglano una partnership destinata ad un’innovazione sistemica del rapporto tra albergatori europei e viaggiatori cinesi.

L’accordo raggiunto tra le due realtà, leader nei loro mercati di riferimento, costruisce un’inedita connessione tra le oltre 4.000 strutture ricettive partner di Simple Booking e il turista cinese, attraverso l’integrazione dinamica del booking engine con WeChat, la piattaforma social e di messaggistica più utilizzata in Cina. Quest’ultima rappresenta, per il comparto turistico italiano, il primo mercato outbound al mondo, oltre al Paese top spender ($ 250 mld) da 5 anni, con una spesa media doppia rispetto all’America.

La partnership commerciale e strategica mira, in primo luogo, a coinvolgere, convertire e possibilmente fidelizzare, il segmento di mercato in maggior ascesa negli ultimi anni: i FIT – Free Indipendent Traveller. Un target in vertiginosa crescita, soprattutto in seguito all’emergenza Covid-19, che ha vietato i viaggi di gruppo, amatissimi dagli orientali fino a pochi anni fa. I nuovi turisti cinesi viaggiano da soli o in coppia, sono particolarmente sensibili alle politiche di cancellazione e rimborso, prediligono servizi di prenotazione semplici, veloci, sicuri e chinese friendly. Proprio la mission che si prefiggono Simple Booking e Value China con il neonato accordo di fornitura e partnership tecnologica.

Grazie all’integrazione dinamica con WeChat, le strutture ricettive clienti del booking engine del gruppo Zucchetti potranno vendere le proprie camere in modo diretto al viaggiatore cinese, raggiunto nel suo ecosistema digitale predominante. La Cina vanta 855 milioni di consumatori digitali e nel 2019 ha raggiunto 1500 mld di dollari di vendite da e-commerce. Questi dati sbalorditivi vengono avvalorati da altrettanto interessanti trend sulle abitudini dei digital consumer: i cibernauti cinesi trascorrono online 6 ore al giorno, in media, e più del 50% viene impiegato su canali social. Il social più popolare, quasi in posizione di monopolio, è WeChat, prodotto di punta di Tencent Holding. Penetrare in modo autorevole ed efficace nell’ecosistema digitale di WeChat è oggi – e lo sarà sempre di più – un vantaggio competitivo notevole per strutture che intendano aprire e sviluppare un mercato cinese, convertendo gli utenti del social network in patria e nel mondo.

La sofisticata partnership si iscrive all’interno dello sforzo generale che QNT Simple Booking sta portando costantemente avanti per supportare i propri clienti, e il settore travel, in un processo di recovery più rapido ed efficace possibile. La software house fornisce un altro, prestigioso, strumento concreto per la ripresa delle prenotazioni dirette in Italia e nel mondo, preparando il terreno per il momento in cui le limitazioni alle frontiere cadranno e i viaggiatori orientali torneranno a viaggiatore liberamente.

Value China, prioritario player in Italia per i rapporti commerciali in ambito turistico, metterà a disposizione lo straordinario know-how sul mondo digitale cinese e le tecnologie del colosso Tencent.

L’inedita sinergia tra le società ad altissimo potenziale verrà presentata in anteprima da QNT Simple Booking al TTG Travel Experience, in programma a Rimini dal 14 al 16 ottobre 2020.

QNT Simple Booking

QNT srl è una società del gruppo Zucchetti, attiva dal 2004 nel web marketing turistico e verticalizzata nel settore dell’hospitality di alto livello in Italia. Simple Booking è il prodotto di punta di QNT srl, core business aziendale, con oltre 3000 clienti all’attivo nel mondo.  Nato come software di prenotazione per hotel e resort indipendenti, negli anni si è evoluto integrando avanzate funzionalità per la commercializzazione online del prodotto turistico su tutti i canali online (sito web, mobile, social network, Online Travel Agencies – OTA, Internet Distribution Systems (IDS), Global Distribution Systems (GDS) e Metasearch).

Value China

Value China è una start up nata nel 2019, partecipata dal gruppo Neosperience e affermata nello sviluppo di tecnologie di marketing e digital commerce per il mercato cinese. Value China rappresenta un team cross culturale, costituitosi con la mission di connettere strettamente Cina ed Italia, offrendo servizi digitali completi e su misura alle aziende che vogliono aprirsi al mercato cinese. Come partecipata del gruppo Neosperience, fornisce soluzioni di digital marketing basate sull’intelligenza artificiale per incentivare la customer engagement e la fedeltà dei clienti.

 

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