Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Streparava, nel bilancio il miglior risultato netto di sempre

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Utile in forte crescita oltre i 9 milioni di euro per il Gruppo Streparava di Adro, specializzato nella produzione di componenti per l’automotive (sistemi sospensione e powertrain).

Questa mattina il presidente, Pier Luigi Streparava, e l’amministratore delegato e direttore generale, Paolo Streparava hanno presentato i conti del Gruppo, cui fanno capo anche i siti produttivi in Spagna, India, Brasile (Streparava Componentes automotivos fuori dal perimetro del bilancio consolidato: 16 milioni di euro di fatturato nel 2016 e 45 dipendenti), e la Borroni Powertrain di Saronno.

Il fatturato consolidato è cresciuto nel 2016 superando i 159 milioni di euro dai 153 dell’esercizio precedente. Cresce pure la dinamica dell’Ebitda (margine operativo lordo) a quota 9,96% (8,64% nel 2015). Ottime la performance dell’utile di Gruppo, che si attesta 9,176 milioni a fronte dei 3,7 milioni del 2015.

“Chiudiamo il 2016 con il miglior risultato netto di sempre in 65 anni di attività e con una redditività che ormai è tornata ai livelli pre-crisi del 2007 – sottolineano Pier Luigi e Paolo Streparava – Nel triennio 2017-2019 prevediamo investimenti per circa 25 milioni destinati all’acquisto di impianti e macchinari. Inoltre abbiamo già importanti commesse da AMG, produttore di sospensioni, e Magneti Marelli, per la realizzazione di corpi pompa per motori benzina”.

Il Gruppo prevede quindi ricavi stabili per il 2017, intorno ai 160 milioni, e un’ulteriore crescita del numero di dipendenti, passati dai 607 del 2015 ai 700 del 2016 per superare quota 760 nell’anno in corso. Dipendenti a beneficio dei quali sono stati attivati numerosi strumenti di welfare aziendale, raccolti nel primo Report di Sostenibilità 2016.

Da tempo poi il Gruppo Streparava punta sull’organizzazione lean, per la quale è stato attivato un importante progetto di formazione rivolto sia al livello produttivo sia a quello manageriale con l’obiettivo di ottimizzare i flussi e ridurre gli sprechi, con il risultato per esempio di diminuire il valore del magazzino di 4 milioni (da 20mln nel 2015 a 16mln nel 2016) grazie a processi più efficienti.

Puntare sull’organizzazione lean, infine, ha avuto ricadute molto positive anche sulla sicurezza, con un’ulteriore riduzione degli infortuni.

Grande distribuzione, Rolfi: niente aiuti ai centri commerciali lombardi

in Commercio/Economia/Evidenza/Istituzioni/Regione by

Nell’ambito degli accordi di attrattività previsti dalla Legge sulla Semplificazione di Regione Lombardia è stato approvato un emendamento della Lega Nord sulla grande distribuzione, con primo firmatario Fabio Rolfi, vice capogruppo del Carroccio al Pirellone.

 “Il nuovo strumento di sostegno – spiega Fabio Rolfi – previsto dalla Legge di Semplificazione per finanziare l’insediamento e ampliamento di imprese manifatturiere o di servizi in Lombardia, sarà precluso alla grande distribuzione. Questo è il contenuto di un emendamento della Lega Nord, con il sottoscritto come primo firmatario, che esclude l’ammissibilità delle grandi strutture di vendita ai finanziamenti previsti dai bandi regionali in materia di attrattività.

Abbiamo posto in essere questa modifica – prosegue l’esponente del Carroccio – in perfetta coerenza con la linea portata avanti dal nostro Movimento sin dall’inizio della legislatura. La moratoria sui centri commerciali e successivamente la legge di consumo del suolo, rientrano proprio nell’azione di disincentivo di realizzazione di nuovi centri commerciali su un territorio regionale che è già fin troppo saturo e dove non servono altre superfici per la grande distribuzione.  

Nell’ambito degli accordi per l’attrattività quindi, le grandi strutture di vendita – conclude Fabio Rolfi – non potranno beneficiare degli incentivi legati a questi accordi.”

I motivi che causano il fallimento delle Startup digitali nella Lombardia Orientale – La Survey di Innovation Club

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Da una recente analisi realizzata da Innovation Club  si evidenzia che sul territorio della Lombardia Orientale (Province di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona) dal 2013 ad oggi sono nate 261 Startup innovative che hanno un focus su “servizi digitali”. Questo elenco comprende sia realtà che forniscono servizi innovativi al pubblico sia che realizzano servizi B2B.

Oggi 4 anni dopo il 45% di queste Startup è stato messo in liquidazione. E’ una percentuale di insuccesso alta ma comunque minore della media nazionale che si attesta intorno al 55%. Molti imprenditori di queste Startup sono non giovani alla prima esperienza ma professionisti che conoscono molto bene il mondo della tecnologia e magari in tante altre esperienze hanno ottenuto risultati importanti e riconosciuti. Abbiamo nell’ultimo mese incontrato alcuni di questi e raccolto le loro impressioni.

Ringraziamo molto chi ha fatto con noi queste conversazioni. A nessuno fa piacere parlare di un’iniziativa non andata secondo le aspettative ma da anche da esperienze di questo tipo si ricavano indicazioni molto importanti.  La storia dimostra che i più grandi startupper, coloro che hanno realizzato le iniziative di maggior successo, sono partiti quasi sempre da dei progetti non riusciti. Il mondo degli incubatori, acceleratori e degli eventi sull’innovazione tendono spesso a raccontare con enfasi le storie di successo mentre e non si offre a volte la giusta evidenza a queste riflessioni preziose per tutti.

Ecco una lista dei sette principali motivi di insuccesso di una startup lombarda e qualche suggerimento per cercare di superare queste problematiche: 

1. La mancata individuazione del modello di business.

ll principale fattore di crisi di una startup è legato al disallineamento tra il modello di business che l’imprenditore ha in mente ed il mercato. Ideare un modello di business è apparentemente molto semplice ma la capacità di operare su tutte le sfumature che lo rendono un successo non è affatto banale. Se una marca importante investe centinaia di migliaia di euro nelle analisi “pre-birth” per il lancio di un prodotto e un servizio vuol dire che nulla si può improvvisare. Posto che non si potrà mai avere tutto sotto controllo approcciare il proprio modello di business in modo flessibile è molto importante per attenuare questo elemento di complessità.

2. I litigi tra soci operativi e finanziari. 

All’interno di una “garage start-up” spesso identifichiamo dei soci che hanno operativamente sviluppato il progetto e coloro che hanno aiutato a nascere il progetto portando o trovando le prime risorse. Le maggiori conflittualità si verificano quando i secondi non comprendendo al pieno le dinamiche evolutive del progetto si sentono estraniati dallo spesso facendolo nascere dubbi. Famoso è il caso di Facebook dove il socio operativo Zuckerberg ha pesantemente contrastato il socio finanziario Eduardo Luiz Saverin. La storia è stata descritta nel famoso film “The Social Network”. Per questa ragione è fondamentale che i tutti soci anche quelli finanziatori siano l più possibile coinvolti e consapevoli dell’iniziativa imprenditoriale.

3. L’iniziativa è approcciata come un progetto e non come un’impresa. 

Nell’antichità i condottieri per conquistare un’isola facevano bruciare le navi per impedire ai propri soldati la fuga in modo che nella battaglia fossero il più possibile concentrati e non vedessero altre possibilità se non la vittoria o la morte. Si tratta ovviamente una metafora da prendere “cum grano salis” tuttavia capita spesso di trovare giovani e meno giovani che approcciano un’idea imprenditoriale anche buona in modo non completamente focalizzato perchè fanno contemporaneamente altre attività. Questo crea indubbiamente molti effetti collaterali perchè in tal caso si non tratta di un’impresa ma di un progetto magari come tanti altri “che può andare bene ma se non va bene pazienza”. Nulla di male che ci siano imprenditori soci contemporaneamente in tante iniziative per realizzare un portfolio diversificato ma è importante che ogni iniziativa abbia dei protagonisti che “hanno bruciato le loro navi”.

4. La sottovalutazione dei costi di promozione di un progetto.

Spesso quando si realizza un progetto digitale ci si concentra sulla parte di sviluppo informatico dimenticando o sottovalutando la variabile della promozione. Non è troppo complesso una volta definite le specifiche di un’app o un sistema web realizzarlo con un investimento che ha un ritorno visibile. Si è costretti invece ad uscire dalla “zona di comfort” quando bisogna scegliere come investire sui vari canali ed i risultati sono molto incerti. Quindi si tende istintivamente a concentrarsi sulle attività di sviluppo rispetto a quelle di promozione. Bisogna dare la giusta rilevanza a questa attività.

5. Difficoltà nel trovare le “persone giuste”.

Decidere di lavorare in un’azienda nascente è una scelta non semplice per una persona di qualità.  Infatti lavorare in una Startup può essere una fonte di rischio e preoccupazione perchè bisogna operare in un contesto per sua natura destrutturato.  Conseguenza di tutto ciò è che gran parte dell’ecosistema delle startup italiane si poggia su collaborazioni a progetto e “professionisti a partita” iva magari bravissimi ma spesso poco fidelizzati. Queste persone si limitano ad eseguire un compito quando il contesto richiederebbe di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Per un imprenditore trovare le persone giuste è il principale problema che lo costringe a creare l’azienda solo intorno a se stesso limitando così lo sviluppo della stessa. Posto che lavorare in una startup è rischioso bisogna prospettare un chiaro ritorno economico per i collaboratori perchè contribuiscano in modo determinante al successo dell’iniziativa.

6. Creare un logo ma non costruire un “brand”

Molto spesso una startup nascente lavora sul brand in modo semplicemente “grafico” non identificando le motivazioni più profonde della sua esistenza. La maggior parte delle Startup mette al centro della propria comunicazione “cosa” fa, lo fa seguire da “come” lo fa, e infine, talvolta, ma non sempre, dichiara “perché” lo fa.  Il modello sviluppato da Simon Sinek nel celebre libro “Start with Why” suggerisce al fine di avere un maggior impatto sul pubblico/interlocutore, di iniziare ogni comunicazione con “perché”, facendolo seguire da come e da cosa. Alla base dell’approccio sviluppato da Sinek vi è l’idea che la gente non “compri” ciò che una persona/azienda fa, bensì “compri” il “motivo” per cui fa quella cosa.

7. Fare in modo grossolano un’analisi della competition

Per quanto possiamo essere bravi o possiamo credere nella nostra idea dobbiamo considerare in un mondo complesso ed interconnesso come è l’attuale la presenza di competitori. Il principale elemento che viene sottovalutato è proprio l’analisi competitiva. Questa analisi è invece uno dei documenti più utili alla concretizzazione di una Startup, molto più convincente di un Business Plan che spesso è “un esercizio” con valori assolutamente ipotetici e prospettici.

Elisa Torchiani eletta presidente della Piccola di Aib

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Nomine by
Elisa Torchiani, Piccola di Aib

Elisa Torchiani è il nuovo presidente del Comitato Piccola Industria di Associazione Industriale Bresciana per il quadriennio 2017-2021. L’elezione questo pomeriggio in sala Beretta, durante l’assemblea annuale degli iscritti, che hanno provveduto a eleggere anche i componenti del Consiglio direttivo del Comitato.

Trentotto anni, sposata, madre di due figli, Elisa Torchiani dal 2005 è amministratore delegato dell’azienda di famiglia, la Torchiani, storica impresa bresciana del comparto chimico fondata nel 1928. In AIB è stata per due mandati membro del Consiglio del Gruppo Giovani e successivamente, per altri due mandati, componente del Direttivo della Piccola Industria.

Al vertice della Piccola AIB, Elisa Torchiani succede a Giancarlo Turati, che ha guidato il Comitato negli ultimi quattro anni, e sarà affiancata da due vice presidenti: Giuliano Baglioni (Automazioni Industriali) e Cristina Volpi (Kore). L’assise di oggi ha eletto anche i componenti del Consiglio direttivo: Alberto Faganelli (Maris), Massimiliano Pasini (Fleming Tecna), Enrico Ravelli (Mec-ma), Julia Righettini (Setrans), Maddalena Nocivelli (S4win).

Completano il Consiglio direttivo Flavio Gandolfi (Bai – Brescia Antincendi International), Piermatteo Ghitti (Barone Pizzini), Matteo Meroni (Mega Italia Media) e Roberto Zini (Farco Group) eletti in occasione dell’ultima assemblea generale di AIB lo scorso ottobre.

“Insieme agli imprenditori che hanno scelto di darmi una mano in questo percorso, guardo al futuro pensando al valore della condivisione, per me fondamentale, con la consapevolezza che il ruolo dell’imprenditore vada promosso, correttamente comunicato al territorio e alle persone che con le aziende si confrontano quotidianamente, senza dimenticare le future generazioni. Il nostro lavoro inizierà ascoltando le esigenze delle imprese, lavorando con e per loro, focalizzando la nostra azione su Industria 4.0 per le pmi, formazione, welfare, rapporti con il territorio e cultura d’impresa”, ha dichiarato Elisa Torchiani durante la parte pubblica dell’assemblea, coordinata da Massimo Tedeschi del Corriere della Sera, alla quale sono intervenuti il prefetto di Brescia, Valerio Valenti, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, il presidente di AIB, Marco Bonometti, il presidente uscente della Piccola AIB, Giancarlo Turati, e Gianluigi Viscardi, presidente della Piccola Industria di Confindustria.

Confesercenti, Gianni Rebecchi nuovo presidente lombardo

in Associazioni di categoria/Confesercenti/Economia/Evidenza/Nomine by
Foto Gianni Rebecchi

Milano, 15 Maggio 2017, l’Assemblea elettiva della Confesercenti Regionale Lombardia, riunitasi per l’occasione presso Palazzo Giureconsulti, ha eletto un nuovo Presidente per l’Associazione: GIANNI REBECCHI.

Classe 1969 mantovano e titolare di una ben avviata rete di agenzia viaggi, Gianni Rebecchi è attivo da svariati anni all’interno della Confederazione, dapprima come Presidente provinciale della Confesercenti di Mantova e, successivamente, come Presidente nazionale di Assoviaggi-Confesercenti, avendo peraltro in precedenza ricoperto anche la carica di Vice-presidente con delega al turismo per la stessa Confesercenti lombarda.

Prendendo la parola davanti ai componenti della presidenza e alle numerose autorità intervenute per assistere a questo importante momento per la compagine lombarda di una delle più rappresentative associazioni imprenditoriali del nostro Paese, il neo-Presidente ha espresso grande soddisfazione per il nuovo incarico. Ringraziando tutti i sostenitori della sua candidatura ed elezione, nonché il gruppo dirigente che ha con lungimiranza guidato la Confesercenti lombarda sino ad oggi, Rebecchi ha quindi analizzato il contesto economico italiano e lombardo, soffermandosi in particolare sui settori del Commercio e del Turismo. “A fronte di una ripresa economica che stenta ancora a decollare nel nostro Paese (secondo le previsioni più ottimistiche, saranno infatti necessari almeno altri 5 anni per recuperare i livelli di produzione pre-crisi), la Lombardia – ha rilevato Rebecchi – sembra invece ormai prossima a un effettivo ristabilimento (che dovrebbe sopraggiungere non oltre il 2018). In entrambi i contesti, comunque, arranca il commercio tradizionale, alle prese, oltre che con la drammatica contrazione dei consumi interni (a livello nazionale ancora a -57 miliardi rispetto al 2007), con la crescente pervasività della grande distribuzione e del commercio elettronico. Nella sola Lombardia, negli ultimi 10 anni, sono infatti andati perduti quasi 126.000 m2 di negozi di vicinato, a fronte di un incremento di quasi 1.500.000 m2 di medie e grandi strutture di vendita; ordini di grandezza – quest’ultimi – che consentono di evidenziare come, nell’ultimo decennio, lo spazio di vendita dei negozi di vicinato lombardi si sia ridotto per una superficie analoga a quella attualmente censita sull’intero territorio del Comune di Monza, laddove medie e grandi strutture di vendita si sono invece estese per una superficie superiore a quella di tutti i negozi di vicinato del Comune di Milano”.

In positiva controtendenza sono i dati del comparto turistico, specie sul territorio lombardo, dove arrivi e presenze nelle strutture ricettive sono rispettivamente aumentati del 60% e del 47% dal 2005 al 2015, soprattutto grazie al crescente afflusso dei turisti stranieri. “Una tendenza sbalorditiva – commenta il Presidente regionale -, che non deve ritenersi distorta dall’eccezionalità di EXPO 2015, anche in considerazione dell’ulteriore incremento di tali parametri per l’anno 2016, con un aumento del 3,4% per gli arrivi e del 5,7% per le presenze. Un settore in grande sviluppo – come evidenziato anche dall’incremento di ristoranti, bar e altre attività di somministrazione – che deve capitalizzare la fortunata congiuntura internazionale – senz’altro favorita dalla situazione d’insicurezza di tante mete turistiche concorrenti – ottimizzando l’offerta in un settore sempre più competitivo, che deve peraltro “fare i conti” con la concorrenza asimmetrica della sharing-economy (particolarmente pervasiva in questo ambito, dagli home restaurant alle locazioni turistiche via Airbnb e similari)”. “In questo complesso scenario – ha annunciato Rebecchi – Confesercenti regionale Lombardia s’impegna, con nuovo slancio, ad affrontare la sfida di sempre: portare la voce delle imprese nelle istituzioni regionali e agevolare le Confesercenti lombarde a coinvolgere e assistere gli imprenditori del territorio”..

Dall’attuazione della Direttiva Bolkestein per il Commercio su area pubblica alle campagne di sagre in regola e libera la domenica, dalle dinamiche del credito per le MPMI viste dall’osservatorio di Italia-Comfidi ai processi di riordino del sistema camerale e alle attività per la promozione della digitalizzazione verso “Economia 4.0”, dalla collaborazione in RETE imprese Italia con le altre Associazioni del Commercio e dell’Artigianato a quelle – non meno intense e strategiche – con le organizzazioni sindacali in seno a ENBI. Rebecchi ha descritto ai presenti i numerosi ambiti d’impegno presente e futuro per la Confesercenti lombarda, non mancando di esprimere le proprie considerazioni su temi d’attualità come la pressione fiscale, l’abolizione dei Voucher e il rapporto tra degrado, criminalità e desertificazione commerciale. Il Presidente Rebecchi ha però voluto riservare il termine del suo discorso per esprimere particolari parole di stima per il suo Predecessore, l’ex-Presidente Giorgio Ambrosioni, nonché per ricordare il compianto ex-Direttore regionale, Giancarlo Morghen: “della cui indelebile impronta sulla nostra Associazione, andiamo fieri”.

Al termine della relazione di Rebecchi, l’intervento del Presidente di Unioncamere Lombardia, GIANDOMENICO AURICCHIO – che, congratulandosi con Gianni Rebecchi per la nuova nomina, ha dato atto dell’impegno di Confesercenti all’interno sistema camerale lombardo. Il Presidente Auricchio ha quindi ribadito che le camere lombarde sono pronte a dar seguito alla loro riforma, pur contestandone i criteri, che si concentrano esclusivamente sul numero d’imprese iscritte ai Registri di ciascuna Camera, senza valutare la solidità dei relativi bilanci.

L’incontro si è dunque concluso con un breve discorso dell’Assessore al Commercio di Regione Lombardia, MAURO PAROLINI. Riconoscendo il contributo della Confesercenti lombarda alle politiche attivate dalla Regione per le imprese del territorio, l’Assessore ha in particolare evidenziato l’apporto di Gianni Rebecchi nel settore turistico. Parolini ha infine insistito sull’importanza dei corpi intermedi per favorire la “buona politica” a tutti i livello istituzionali, nonché sulla necessità che la ripresa economica sia quanto più inclusiva, collegando i bisogni delle realtà locali alle politiche regionali ed europee.

Cna rinnova i vertici il 23 maggio

in Associazioni di categoria/Cna/Nomine by
La presidente di Confederazione nazionale artigianato Eleonora Rigotti

Il 23 maggio Cna Brescia rinnova i propri vertici. L’assemblea elettiva dell’associazione di via Orzinuovi – secondo quanto riportato da BsNews.it – sarà chiamata a scegliere il Consiglio territoriale, che a propria volta eleggerà Presidenza e presidente (l’uscente è Eleonora Rigotti). L’appuntamento – riservato agli associati – è fissato per le 18.30 nella Sala riunioni di via Orzinuovi 3, Brescia. Ai lavori assembleari interverranno il presidente nazionale di Cna Daniele Vaccarino e quello lombardo Daniele Parolo.

Manutenzione auto, nel 2016 ai bresciani è costata 693 milioni

in Automotive/Economia/Tendenze by

Nel 2016 gli automobilisti della Lombardia hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro autovetture 6,1 miliardi di euro. La provincia lombarda che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto eseguite nel 2016 è Milano, con 2,6 miliardi di euro. Molto più distanziate seguono le province di Brescia con 693 milioni, Bergamo con 579 milioni, Varese con 477 milioni, Monza Brianza con 441 milioni, Como con 308 milioni, Pavia con 232 milioni, Mantova con 222 milioni, Cremona e Lecco con 178 milioni, Lodi con 101 milioni e infine Sondrio che, con 93 milioni, chiude la graduatoria delle province lombarde. Questi dati emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui prossima edizione è in programma dal 24 al 28 maggio presso il quartiere fieristico di Bologna.

A livello nazionale nel 2016 gli italiani hanno speso 29,5 miliardi di euro per le attività di manutenzione e riparazione delle loro autovetture. Rispetto al 2015, quando la spesa per la manutenzione e le riparazioni ammontava a 28,4 miliardi di euro, vi è stata una crescita del 3,9%. Sono molti i fattori che incidono sulla crescita della spesa per la manutenzione e le riparazioni di auto. Innanzitutto vi è da considerare l’aumento dei prezzi per la manutenzione e le riparazioni che nel 2016, secondo l’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,1%. Tale aumento è stato calcolato sulla base di una media ponderata dell’indice Istat del prezzo per la riparazione, di quello per la manutenzione e di quello per i pezzi di ricambio e accessori. Un altro elemento, poi, che ha spinto verso l’alto la spesa è stato l’aumento del parco circolante. Nonostante l’Italia abbia già un tasso di motorizzazione molto elevato, il parco circolante è cresciuto anche nel 2016, registrando un +1,4% rispetto al 2015. A questi fattori si aggiunge anche un aumento della quantità di interventi di manutenzione e riparazione nelle officine che, in base alle stime dell’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,3%. Tale crescita è dovuta ad un aumento della domanda dei servizi di officina generato dall’invecchiamento di una parte consistente del parco circolante. L’effetto congiunto di questi fattori ha determinato per gli italiani un esborso che, come si è detto, è stato stimato in 29,5 miliardi di euro. Si tratta di un dato indubbiamente positivo per il settore dell’autoriparazione, i cui bilanci negli anni della crisi economica hanno registrato un andamento negativo, come dimostra la pesante contrazione della spesa nel 2012 (-10,5%) e l’ulteriore lieve contrazione del 2013 (-1,1%). Da questo minimo il mercato è ripartito già nel 2014 con una crescita dell’1,4% ed un fatturato stimato a 27,1 miliardi, salito poi a 28,4 miliardi nel 2015 (+4,8%) e a 29,5 miliardi del 2016 (+3,9%). L’andamento del settore dell’autoriparazione, tra l’altro, è stato certamente influenzato anche da altri due importanti fattori. Il primo è la favorevole evoluzione della situazione congiunturale. Il secondo è l’adozione di tecnologie più avanzate e l’introduzione sempre più frequente di nuovi dispositivi che hanno determinato, da un lato, un incremento del costo degli interventi di manutenzione e riparazione e, dall’altro, un costante rinnovo delle attrezzature.

Sono questi i temi ed i motivi di principale interesse per cui il settore dell’autoriparazione attende con particolare attenzione Autopromotec 2017 che sarà un’occasione, oltre che per confrontarsi, anche per una diretta presa di contatto degli operatori con quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.

Talent Garden raddoppia la sede di Roma e arriva a Cinecittà

in Economia/Formazione/Partner 2/Startup by
Davide Dattoli di Talent Garden

Sono cresciute del 150% in 2 anni le startup nate a Roma, passando dalle 211 del 2015 alle 527 di aprile 2017[1]. A questa crescita ha contribuito in maniera decisiva Talent Garden, la piattaforma europea per i talenti del digitale, che ha inaugurato a Cinecittà il suo secondo campus romano. Talent Garden è sbarcata a Roma lo scorso anno con lo spazio di coworking che si trova nello storico palazzo delle Poste di Viale Mazzini. In questa sede sono presenti oggi più di 120 innovatori digitali e si svolgono oltre 150 eventi all’anno.

Il nuovo Talent Garden Cinecittà, di via Quinto Publicio 90, è uno spazio dedicato ai professionisti del digitale e dell’innovazione con una particolare attenzione al mondo dei new media e della multimedialità, situato proprio nel cuore degli storici studi televisivi. Si tratta di uno spazio aperto 24 ore su 24 che ospita oltre 70 “abitanti”, i cosiddetti “tagger”, in ambienti dal design innovativo in linea con lo stile che contraddistingue i 18 campus distribuiti in Italia e in Europa. Oltre a Roma, Talent Garden è presente a: Milano (Calabiana e Merano), Bergamo, Brescia, Cosenza, Padova, Genova, Pisa, Torino, Pordenone, Sarzana, Barcellona, Tirana, Bucarest, Kaunas, Vienna. Molte le realtà che hanno già scelto Talent Garden Cinecittà come sede della propria attività: sviluppatori software e grafica 3D, startup che si occupano di realtà virtuale, ma anche la multinazionale Groupon. Talent Garden, attraverso le due sedi di Prati e Cinecittà, punta a diventare un polo di connessione per l’ecosistema dell’innovazione della Capitale, facilitando il collegamento tra i principali player a livello nazionale e internazionale.

“Mi piace molto – dichiara Davide Dattoli, founder e CEO di Talent Garden – il fatto che il nostro primo campus con un grande focus sui professionisti dei new media sia proprio a Cinecittà, luogo in cui storicamente si è sviluppato il cinema italiano. I nostri campus – prosegue – non sono soltanto un ufficio condiviso, ma un vero e proprio “acceleratore naturale”: non ci limitiamo ad affittare uno spazio, ma creiamo un polo di incontro tra innovatori digitali all’interno di una rete internazionale di talenti accomunati dalla passione per l’innovazione e il digitale. Siamo nati nel 2011 a Brescia dalla necessità di creare uno spazio di lavoro che accogliesse imprenditori e innovatori e oggi contiamo oltre 1.500 membri tra startup, freelance, aziende e una community online di più di 80.000 persone”.

“Sono molto felice perché questa inaugurazione è un modo assolutamente unico per festeggiare gli 80 anni di Cinecittà! È la dimostrazione che dopo aver contribuito alla realizzazione di oltre 3.000 film, tra cui 83 nomination all’Oscar e 48 statuette, offrendo a tanti la possibilità di esprimere la propria creatività e diventando un modello in Italia e nel mondo – commenta Corrado Camilli, Presidente e Amministratore Delegato Cinecittà Media – Cinecittà è pronta ad affrontare la sfida dell’innovazione con rinnovato slancio. Nell’ambito del più grande progetto dei “Cinecittà Creative Hub”, Talent Garden Cinecittà è testimonianza del fatto che si può fare innovazione nell’ambito culturale e che si possono mettere in rete esperienze anche diverse nell’ambito di una visione condivisa.”

Con la nuova sede di Talent Garden sono circa una ventina gli spazi di coworking a Roma, ambienti che favoriscono l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali. La Capitale ospita oggi 527 startup, per la stragrande maggioranza attive nel settore dei servizi (85,1%). La maggior parte di queste nuove imprese (46,1%) ha un capitale compreso tra i 5 e i 10.000 euro e il modello più diffuso (30,2%) non supera i 4 addetti. Delle 527 startup registrate, soltanto il 48% dichiara il valore della produzione: la stragrande maggioranza (34,2%) ha un valore di produzione entro i 100.000 euro, il 12,5% fra i 100.000 e i 500.000 e poco più dell’1% si colloca tra i 500.000 e 1 milione di euro. Quasi il 14% delle startup romane ha donne al suo interno, mentre il restante 78,6% è esclusivamente “al maschile”. Delle 73 startup con “quote rosa”, il 35,6% è esclusivamente composto da donne, il 20% vede una presenza femminile maggioritaria e il 43,8% una presenza “forte”.

Ogni Talent Garden è un luogo pensato per freelance, startup, PMI digitali e grandi imprese, non un semplice luogo di lavoro ma un vero e proprio campus dell’innovazione che ospita con la modalità del coworking aziende e professionisti. Nel nuovo campus romano avrà sede anche TAG Innovation School, la scuola di formazione di Talent Garden, che ogni anno forma in varie parti d’Europa centinaia di studenti sulle nuove professioni del digitale e che nei prossimi mesi, proprio in collaborazione con Cinecittà, costruirà nuovi percorsi pensati per i professionisti dei media e del digitale nel cinema. A completare il campus anche un teatro che può ospitare fino a 300 persone e dove sono già in calendario decine di eventi che nei prossimi mesi animeranno l’ecosistema dell’innovazione romano.

Media partner dell’apertura di Talent Garden Cinecittà radio RDS, realtà proiettata a dialogare con i millenials e a favorire esperienze di crescita professionale con progetti come RDS Startup Lab.

METAL 4.0 – Soluzioni ERP per il settore Metal – SAP S/4 HANA & SAP Business One

in Acciaio/Economia/Partner by

Le aziende del settore Metal hanno la necessità di monitorare costantemente i processi attraverso l’utilizzo di strumenti di controllo adatti sia alla gestione di una produzione su ordine cliente, sia alla pianificazione e produzione su previsione. Le aziende del settore pongono rilevante attenzione alla necessità di gestire le specifiche di prodotto associandogli un numero elevato di attributi che ne descrivano puntualmente dimensioni, profili, caratteristiche chimico-fisiche, garantendo allo stesso tempo una rintracciabilità totale dei manufatti all’interno del flusso logistico e produttivo. 

Il processo di conto trasformazione attiva e passiva, spesso presente nella produzione e lavorazione dei metalli non ferrosi, deve essere integralmente inserito nelle procedure aziendali sia in ambito logistico che di controllo di gestione. Le aziende del settore metal hanno la necessità di integrare i processi logistici primari con le funzioni di supporto quali il controllo qualità del prodotto, la manutenzione e gestione delle attrezzature e degli impianti.

Queste soluzioni sono state sviluppate per soddisfare le necessità operative e organizzative peculiari per il settore della siderurgia e metallurgia.  Possono rappresentare la linea guida per favorire uno sviluppo organizzativo consapevole, essendo già oggi aperte a contesti multi-societari e pronte a espandersi verso scenari di e-business. Le soluzioni SAP coniugano l’esigenza di poter descrivere compiutamente, utilizzando un numero di attributi esteso a piacere, anche interconnessi tra loro, un nastro d’acciaio, un tubo o un profilato speciale. Sfruttano la configurazione di prodotto nel flusso dall’ordine all’identificazione dei semilavorati e delle materie prime da utilizzare in produzione. Memorizzano le specifiche rilevate al termine di una lavorazione utilizzando la gestione delle partite a livello di fascio, lotto, o singolo articolo.

Già dalla fase di inserimento ordine, la definizione delle specifiche di prodotto attiva strutture di pricing e di determinazione dei costi che permettono un immediato riscontro della marginalità. Le stesse specifiche di prodotto, trasferite in tutte le fasi produttive, rendono agevole massimizzare l’efficienza di materiali e manodopera grazie a funzioni di accorpamento, ad esempio per attività di taglio o di trattamento termico.

Le soluzioni SAP non si limitano a gestire i processi fondamentali ma ne stimolano l’evoluzione verso modelli organizzativi più snelli e razionali. In un contesto sempre più internazionale e competitivo, la necessità di contare su strumenti informativi precisi e tempestivi è diventato un “must” irrinunciabile per supportare le scelte aziendali più convenienti. 

Forniscono istantaneamente al management le informazioni necessarie al processo decisionale attraverso il controllo completo degli scenari logistici, valutando preventivamente le conseguenze di ogni decisione attraverso una precisa analisi della profittabilità. Lo sviluppo del business in questo modo si appoggia alla forza dei dati che costituiscono la base per garantire un governo efficace dell’azienda.

Le soluzioni includono la gestione dei processi caratteristici delle aziende che operano ai diversi livelli della filiera:

> Trafilatura ;

> Laminatoi ;

> Estrusioni ;

> Centri Servizi Acciai ;

> Fonderie ;

> Pressofusioni ;

> Lavorazioni meccaniche e di precisione.

Le soluzioni SAP sono basate sulla tecnologia HANA, il motore per l’impresa in tempo reale. Fornisce una base su cui costruire una nuova generazione di applicazioni, consentendo ai clienti di analizzare in tempo reale grandi quantità di dati virtualmente provenienti da qualsiasi fonte.
Neosperience è un partner capace di intervenire realizzando progetti completi di cambiamento anche di tipo organizzativo capitalizzando una grande e lunga esperienza nella gestione dei sistemi d’impresa e contestualizzando questa esperienza in un’efficace modalità di utilizzo delle piattaforme SAP.
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METAL 4.0: Tecnologie per realizzare la Smart Factory nel settore Metal

in Acciaio/Economia/Evidenza by
L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata:  per fare un esempio la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Nel settore siderurgico e metallurgico alcuni strumenti informatici possono realizzare il paradigma della Smart Factory:

Augmented Reality (AR)

Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere inseriti con un dispositivo mobile, come uno smartphone, con l’uso di un PC dotato di webcam o di altri sensori, con dispositivi di visione (per es. occhiali a proiezione sulla retina), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già normalmente percepita.

Internet of Thing (IoT)

La finalità è lo sviluppo di prodotti elettronici integrati che rendano efficace il concetto di “Internet delle cose” (IoT) e l’offerta di servizi di progettazione per sistemi embedded.

Si concepiscono prodotti a misura degli ambiti applicativi reali che consentano di diffondere, valorizzare e rendere concretamente produttive le potenzialità innovative dell’IoT, anche in ambiti caratterizzati da barriere di accesso economiche, culturali o tecniche.

L’obiettivo è quello di coniugare la consolidata competenza tecnica, l’innovazione di processo e di prodotto con la facilità d’uso e l’elevata integrazione dei sistemi, garantendo costi e caratteristiche tecniche di prodotto ottimali per l’applicazione cui sono destinati.

RFID per i processi logistici

Si gestisce la (rin)tracciabilità ininterrotta dei prodotti che scorrono lungo la filiera estesa, ottenuta matricolando tutte le funzioni di movimentazione sia all’interno che all’esterno del magazzino.

MES

Il MES è  un ponte di connessione naturale tra la crescente complessità delle soluzioni aziendali ERP e APS e la maggior dinamicità e precisione, sempre più richieste a chi agisce all’interno dei reparti operativi aziendali. 

Assecondare ed indirizzare al meglio i processi operativi, gestendo in tempo reale le comunicazioni verso le altre applicazioni aziendali, è il compito assegnato alle le soluzioni MES di nuova generazione.

Se ben integrate, tutte queste tecnologie porteranno molteplici vantaggi

1. Maggiore flessibilità, attraverso la produzione di piccoli lotti ai costi della grande scala

2. Maggiore velocità, dal prototipo alla produzione in serie attraverso tecnologie innovative

3. Maggiore produttivià, attraverso ridotti tempi di set-up, diminuzione degli errori e fermi macchina

4. Migliore qualità, e minori scarti mediante sensori che monitorano la produzione in tempo reale

5. Maggiore competitività, del prodotto grazie alle maggiori funzionalità derivanti dall’Internet of things

Tuttavia non sarà solo la tecnologia a definire, da sola, il nuovo scenario produttivo, bensì il fattore umano sarà sempre più essenziale oltre che necessario. Il passaggio obbligato deve impattare la crescita di professionalità e skills che saranno necessarie in azienda, capacità legate all’utilizzo di sistemi produttivi più “intelligenti” e con un alto tasso di innovazione. 

Per maggiori informazioni: www.neosgroup.it

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