Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Confagricoltura, a Brescia gli incontri dei viticoltori con i buyer internazionali

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia by

Grazie al progetto di promozione nei paesi esteri promosso dalla sede nazionale di Confagricoltura, continuano gli incontri B2B con i buyer internazionali del settore vitivinicolo.

Confagricoltura Brescia e Confagricoltura Lombardia hanno organizzato oggi, all’hotel Acquaviva di Desenzano del Garda (Brescia), un incoming con undici operatori provenienti da Canada (Ontario e British Columbia), Stati Uniti (Texas, Massachusetts, Minnesota, Virginia, Washington), Giappone (Tokyo) e Russia (Mosca). L’obiettivo dell’iniziativa è far conoscere le aziende e i luoghi in cui affondano le radici.

“Sono cinque le aziende vitivinicole del nostro territorio che hanno aderito a questa iniziativa e che hanno messo in mostra i propri prodotti migliori per far conoscere la terra del buon vino e paesaggi incantevoli – ha affermato Gabriele Trebeschi, direttore di Confagricoltura Brescia -. I nostri viticoltori e la nostra organizzazione credono fortemente nell’export come occasione di sviluppo per un settore che sta già avendo grande successo oltre confine. Incontrare gli operatori esteri sul nostro territorio – ha concluso Trebeschi – è un modo per sottolineare il profondo legame dei nostri vini con i luoghi da cui provengono”.

“Le cantine bresciane e in particolare i territori della Franciacorta e del Lugana – ha sottolineato Antonio Boselli, presidente di Confagaricoltura Lombardia – sono un esempio straordinario dei risultati che le nostre imprese vitivincole possono raggiungere in tutto il mondo: siamo a fianco dei produttori per far conoscere all’estero queste eccellenze, creando nuovi mercati e rafforzando quelli già esistenti”.

Le aziende vitivinicole bresciane coinvolte sono – per la Franciacorta – Villa Franciacorta, Abrami Elisabetta e Catturich Ducco, mentre per il Lugana Cobue e Abate Wine

I buyer hanno inoltre visitato le cantine Ricci Curbastro di Capriolo (Franciacorta) e Ca’ Dei Frati di Sirmione (Lugana),  in rappresentanza di tutte quelle che partecipano all’iniziativa, per coglierne le diverse caratteristiche e le storie da raccontare.

 

 

Turismo, il bresciano Gb Merigo alla guida della neonata Aics Travel

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Nasce una nuova organizzazione nazionale nel mondo della promozione turistica sociale e sportiva: si chiama AiCS Travel e, nata su impulso dell’Associazione Italiana Cultura Sport forte di oltre un milione e 100mila soci in tutta Italia,  avrà sede a Roma a pochi passi dalla centrale via Veneto. AiCS Travel si occuperà di soddisfare le esigenze di chi sceglie il turismo di qualità e legato ad eventi sociali, culturali, sportivi, e si rivolgerà non solo a giovani e gruppi sportivi, ma gestirà anche pacchetti di turismo sociale per la terza età e viaggi di gruppo.

Amministratore delegato è stato designato Giambattista G.B. Merigo, già titolare e direttore tecnico di Amerigo Viaggi e con un’esperienza trentennale nella formazione di network del turismo (CTS, BUON VIAGGIO, G.B.T., BRAVONET, GEO e SEANET).

Nata per offrire un servizio turistico di qualità a chi già viaggiasse per sport o eventi culturali e sociali, AiCS Travel basa la sua capacità di azione sull’esperienza di lunga data vantata dai partner interni alla società e sulla rete capillare di AiCS sul territorio. AiCS – Associazione Italiana Cultura Sport è infatti uno dei primi enti di promozione sportiva e sociale del Paese. Riconosciuto dal Coni, conta 140 comitati territoriali in tutta Italia (tra provinciali e regionali), e da sempre organizza grandi eventi sportivi capaci di attrarre e spostare oltre 10mila presenze per evento. Bacino di azione nutrito dunque per AiCS Travel che, proprio a servizio del movimento sportivo, ha visto crescere il suo interesse attorno al turismo sociale in generale fino a inglobare in sé nuovi soci specializzati nella travel experience.

La nascita della nuova organizzazione è stata sancita a Roma tra il presidente di AiCS Bruno Molea, e il nuovo ad Merigo.

“Sempre più territori in Italia e all’estero stanno scegliendo di valorizzare il turismo sportivo per destagionalizzare la propria offerta turistica, e garantire un turismo di qualità anche in termini di sostenibilità sociale e ambientale – commenta il presidente Bruno Molea – AiCS Travel nasce con la volontà di intercettare questi bisogni e di offrire una rete capace di promuovere e favorire un modello di turismo responsabile e sostenibile”.

“AiCS Travel è pronta – aggiunge l’ad Gb Merigo -. Guardiamo ai grandi numeri e alla qualità dei servizi che offriremo in quanto quello dello sport è un segmento ancora poco conosciuto nel panorama del turismo in Italia, a differenza dei paesi nordeuropei dove esistono da molti anni tour operator che si sono specializzati proprio su TURISMO & SPORT. Puntiamo a un’offerta adatta a tutti, che sappia far leva sul bisogno di ottimizzare i tempi liberi dedicati allo sport e al sociale con viaggi ben organizzati e di qualità”.

Sia Merigo che Molea sono in accordo su altro segmento molto importante del turismo organizzato: l’incoming domestico ma anche internazionale.  “E’ chiaro – dice Merigo – che avendo l’AiCS 140  Comitati territoriali, diventerà molto facile nei prossimi mesi iniziare un lavoro di scambio di prodotto turistico di ‘incoming Italia’ sportivo e sociale locale fra comitati territoriali e sede nazionale. Gli stessi saranno poi veicolati attraverso la nostra rete o verso le altre associazioni di turismo e sport presenti in Europa e nel mondo al fine di organizzare eventi in Italia tramite AiCS Travel”.

“AiCS – chiosa Merigo – organizza in un anno eventi afferenti a 136 discipline sportive e 196 attività di tempo libero, il che significa avere un bacino di utenza molto esteso sul quale riuscire ad organizzare eventi turistici e sportivi in Italia e nel mondo”.

Fonte: Brescia News

Comunicazione, a Brescia sei incontri gratuiti per imprese e professionisti

in Economia/Formazione by

Nasce COMUNICAAA, un innovativo ciclo di 6 eventi gratuiti a Brescia, pensato per condurre le aziende e i professionisti verso una nuova consapevolezza ed efficacia della comunicazione. Primo incontro il 29 novembre.

COMUNICAAA è un percorso che fornisce ai partecipanti gli strumenti per approfondire e auto-valutare la comunicazione aziendale in tutti i suoi aspetti più cruciali e spesso meno noti. Il primo degli incontri – previsti fino a luglio 2020 – sarà “Gli eventi aziendali: show, don’t tell” e si terrà venerdì 29 novembre presso la sala consiliare della Camera di Commercio di Brescia in Via Luigi Einaudi, 23. La registrazione dei partecipanti avverrà alle 16.30, l’evento avrà inizio alle ore 17.00 e si concluderà alle 19.00 con un aperitivo riservato ai partecipanti.

L’evento sarà l’occasione per confrontarsi su: event marketing e trend più recenti nel settore, strumenti di comunicazione a supporto, strategie per rendere ogni evento aziendale memorabile, tecniche di follow-up.

COMUNICAAA nasce dalla collaborazione di due attori della comunicazione bresciana: Skills Empowerment e Bquadro Agency. Sono 6 gli eventi in calendario e i temi toccati sono trasversali e di grande attualità: Gli eventi aziendali: show, don’t tell  (29/11/19), I Trend della comunicazione 2020  (17/01/20), Marketing, privacy e GDPR  (28/02/20), Finanza aevolata e comunicazione  (17/04/20), Comunicazione green  (29/05/20), Influencer e testimonial  (03/07/20).

Partecipare agli eventi COMUNICAAA permette alle aziende di aumentare il grado di efficacia e di qualità della propria comunicazione, e di raggiungere così un rating da promozione tripla A come ricordato nel nome dell’iniziativa stessa.

L’innovativo metodo COMUNICAAA consiste in: Eventi interattivi, basati sulla partecipazione e Test di auto-analisi, per aiutare i partecipanti a valutare in autonomia tutti gli aspetti della comunicazione aziendale, relativi ai temi di ciascun evento.

Per avere maggiori informazioni, consultare il calendario di tutti gli eventi e prenotazioni, invitiamo a visitare la pagina https://www.comunicaaa.it o scrivere a hello@comunicaaa.it

SCARICA IL CALENDARIO COMPLETO DEGLI INCONTRI IN PDF

 

Neosperience vince il concorso di idee per la nuova Villa Reale di Monza

in Economia/Innovazione by
Neosperience in Borsa

Neosperience S.p.A., uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019 (“NSP.MI”), è risultata vincitrice del concorso d’idee per la rigenerazione della Villa Reale di Monza promosso da Triennale Milano, con il contributo di Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi.

In occasione dell’evento “Villa Reale di Monza: dal rilancio di uno spazio pubblico a una nuova idea di turismo”, le cinque idee selezionate, fra cui la proposta di Neosperience, sono state presentate a Dario Allevi, Sindaco di Monza, Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, Christian Malangone, Direttore Generale del Comune di Milano, Andrea dell’Orto, Vice Presidente di Assolombarda, Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Luca Rinaldi, Soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio Lombardia Occidentale.

Il progetti sono stati introdotti dall’architetto di fama internazionale Stefano Boeri, che ha sottolineato gli aspetti più interessanti delle proposte. Neosperience si è distinta con il progetto “Realdreams”, basato su Neosperience Cloud, che è stato scelto per gli aspetti distintivi legati all’uso del digitale, e in particolare della realtà aumentata, nella valorizzazione dei beni culturali. La giuria ha poi apprezzato la coerenza dell’idea e la capacità di riunire all’interno di un unico progetto diversi temi cardine, come la costruzione di community, la visitor experience e la personalizzazione one-to-one della comunicazione.

Il team di Neosperience, composto da Simonetta de Brumatti, Chiara Palmas, Angela Barahona, Nicolò Righetti, Vittorio Scalet e Giancarlo Pace, si è distinto per la freschezza dell’approccio e per la capacità di fondere ambiti disciplinari diversi, con l’obiettivo di democratizzare l’accesso ai beni culturali attraverso il digitale.

Il successo di “Realdreams” rappresenta per Neosperience un ulteriore passo nel percorso verso l’innovazione dirompente nei settori della cultura e del turismo.

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Neosperience S.p.A.

Neosperience è una PMI innovativa italiana che opera come “software vendor”. Fondata a Brescia nel 2006 da Dario Melpignano e Luigi Linotto, rispettivamente Presidente e Vice Presidente Esecutivo, la società è attiva nel settore della Digital Customer Experience con Neosperience Cloud: la piattaforma software che grazie all’Intelligenza Artificiale permette alle aziende di offrire ai propri clienti un’esperienza digitale personalizzata ed empatica, per conoscerli, coinvolgerli e fidelizzarli. Tra le aziende clienti di Neosperience figurano società leader nel settore della moda, del retail e dei servizi finanziari.

 

Inflazione a Brescia, a ottobre i prezzi calano dello 0,4 per cento

in Economia/Tendenze by

Nel mese di ottobre, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato una forte diminuzione congiunturale pari a -0,4%, con una variazione tendenziale del +0,1% continuando così a confermare un trend in calo da aprile 2019 e tornando ai livelli registrati nel novembre 2016, al termine dell’ultima fase deflattiva che ha interessato il 2014-2015.

Analizzando per tipologia di prodotto, in questo mese, si evidenziano una sostenuta diminuzione dei “Servizi” (-0,8%), principalmente dovuta ad una consistente flessione dei “Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona” (-1,8%), e alla stabilità dei “Beni” (0,0%), in presenza però di una flessione sia dei “Beni alimentari” (-0,4%), lavorati e non lavorati, e di una forte crescita dei “Beni energetici” (1,7%) e degli “Energetici regolamentati” (3,1%).

Le divisioni che invece registrano le diminuzioni più consistenti sono Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,1%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,3%), Altri beni e servizi (-0,3%, in calo i prodotti di gioielleria), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,5%, con diminuzioni di prezzo per i giochi e le apparecchiature digitali), Bevande alcoliche e tabacchi (-0,8%), Comunicazioni (-1,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (-2,5%, con i cali stagionali dei servizi di alloggio).

A livello di divisione, quelle che registrano gli aumenti maggiori in termini congiunturali sono Abitazione, acqua, elettricità, e combustibili (1,2%, soprattutto per l’aumento del gas), Istruzione (0,7%, aumenti dei costi universitari), Abbigliamento e calzature (0,2%).
Stabili invece Servizi sanitari e spese per la salute, Trasporti.
Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, tutte le tipologie presentano un andamento deflativo, dai prodotti a “Bassa frequenza d’acquisto” (-0,3%), ai prodotti “Media frequenza d’acquisto” (variazione congiunturale pari a -0,7%) e ad “Alta frequenza d’acquisto” (variazione congiunturale pari a -0,1%).

Infine, la “Core Inflation”, che indica l’andamento della componente di fondo della dinamica dei prezzi, cioè l’inflazione al netto della componente volatile (beni energetici e alimentari non lavorati), registra una variazione congiunturale negativa (-0,6%) a fronte di un tasso tendenziale pari a 0,7%, in calo rispetto ai mesi scorsi.

Value China guida le imprese italiane a comprendere e sviluppare strategie per vendere in Cina

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner 2/Rubriche by
Value China, foto da ufficio stampa

Luca Qiu, 30 anni è nato a Bologna da genitori cinesi imprenditori che hanno operato nell’ambito del commercio, della ristorazione e dell’immobiliare.

Dopo gli studi economici all’Università di Bologna, e alla Jiaotong University di Shanghai, lavora come export manager in Cina per un’azienda italiana del settore nautico.  Fonda poi Itaway. L’azienda ha successo, tanto da inaugurare il primo centro commerciale a Tongling, con il secondo al momento in costruzione nella città di Wuhan con il gruppo immobiliare numero uno in Cina. Luca diviene il general manager della società ed arriva ad avere più di 40 persone italiane impegnate nei centri commerciali da lui gestiti. Dopo aver lasciato il progetto Itaway, con alcuni soci fonda Value China, start up innovativa a Bologna che si occupa di aiutare le aziende italiane a inserirsi sul mercato cinese.
Value China è il giusto partner locale per sviluppare la propria strategia commerciale per il mercato cinese. Oltre a questo, Value China si occupa di gestire la comunicazione, sviluppo software e vendita online per molteplici società italiane. Fra i cofounders di Value China ci sono Selina Zhang e Anna Ye, che avevano lavorato con lui a Itaway, oltre che Stefano Yu, suo amico d’infanzia.

Quali sono le indicazioni che Luca Qiu può dare ad un’ impresa italiana che vuole approcciarsi al mercato cinese che con 1,402 Miliardi di potenziali clienti è il primo mercato al mondo per numero di transazioni?

1. Conoscere le regole del gioco

La Cina è un mercato diverso da tutti gli altri, o si conoscono le regole del gioco o si rischiano purtroppo brutte figure. Bisogna essere perfettamente a conoscenza delle regole e applicarle quotidianamente, entrando anche in contatto con le istituzioni. Bisogna tessere le relazioni continuativamente, fare contatti sporadicamente non serve a molto.

2. Investire nella comunicazione del proprio prodotto

Non si può ottenere risultati in Cina da subito perché è necessario creare piani di comunicazione che puntano a far conoscere il proprio marchio o prodotto  prima dell’ingresso sul mercato; il consumatore cinese è fortemente influenzato dalla comunicazione, e ricordiamoci che il made in Italy non è cosi sentito come si crede, anche perché la cultura e l’evoluzione dell’economia cinese hanno avuti sviluppi diversi dai mercati occidentali. Essendo ora la Cina il mercato di riferimento mondiale, la concorrenza è per di più data dagli altri paesi, che per la maggior parte delle volte investono molto in comunicazione, creando una forte “awareness” nella mente del consumatore.
Per questo bisogna avere le idee chiare su quali sono i passaggi da fare per sviluppare e posizionare il proprio prodotto.

3. Utilizzare strumenti di comunicazione chinese friendly

Il mercato digitale cinese cambia e si evolve molto più rapidamente di quello occidentale, se fino a qualche anno fa, creare un sito per il mercato cinese poteva essere vista come soluzione intelligente, oggigiorno bisogna saper utilizzare i nuovi strumenti di comunicazione, come lo sono WeChat, ma anche DouYing o Red. Ovviamente l’ecosistema internet in Cina gira attorno ai due colossi Tencent e Alibaba, e aver chiaro cosa questi possono fare al posto del classico sito web tradotto è di fondamentale importanza. Noi di Value China aiutiamo i nostri clienti a stare al passo con i tempi, come lo siamo noi internamente e il team che ci compone, ci sforziamo di essere aggiornati sempre sulle ultime tendenze digitali di questo mercato.

4. Promuoversi sui “nuovi” motori di ricerca ed i social network cinesi

In Cina 800 milioni di persone hanno accesso ai social media – soprattutto a WeChat, mentre Facebook non è raggiungibile – e sono sensibili alle scelte di consumo fatte dagli influencers.
I motori di ricerca sono estremamente importanti e ricoprono un ruolo centrale nella vita quotidiana del “navigatore” cinese, ma bisogna far attenzione: negli ultimi anni sono cambiate le abitudini dei consumatori, dove il 98% del traffico online viaggia sul mobile, e per ovvie ragioni sistemi di ricerca e di posizionamento sono cambiati. Posizionarsi non solo su Baidu, ma anche su altre piattaforme come Zhihu sono diventati indispensabili per il brand, in quanto il consumatore moderno utilizza altri sistemi di ricerca.

5. Vendere online

Dal 2015 la Cina è il primo paese al mondo per le vendite online e oggi comprende oltre un terzo del fatturato di tutte le vendite globali online . A fronte di questi numeri, appare chiaro che un’azienda interessata a estendere il proprio business oltre la Grande Muraglia debba prendere in considerazione di vendere i propri prodotti sugli e-commerce.
Un dato interessante che possiamo dare: durante la festività inventata da Alibaba, per l’11 Novembre, chiamata anche singles day, la sola piattaforma di Tmall Alibaba ha generato un turnover di fatturato di oltre 38 Miliardi di dollari.
È chiaro che non si può più tirarsi indietro dal sviluppare un mercato online sulla Cina nel 2019, ma attenzione, dove ci sono grandi numeri ci sono anche grandi investimenti e capacità di gestione. Essere strutturati e seguiti è di vitale importanza.
Per maggiori approfondimenti: https://valuechina.net/

 

Discariche, Girelli: bene che Aib abbia ritirato il ricorso sul fattore di pressione

in Aib/Ambiente/Associazioni di categoria/Economia by
Gianantonio Girelli, Pd

“E’ un bene che sia stato ritirato il ricorso al Tar sul fattore di pressione, la collaborazione tra mondo dell’impresa e istituzione è fondamentale per sostenere le aziende che mettono la sostenibilità al primo posto”.

Il consigliere regionale del PD Gian Antonio Girelli accoglie positivamente la notizia del ritiro, da parte dell’Associazione Industriale Bresciana (Aib) del ricorso al Tar sul fattore di pressione, la misura regionale che impedisce l’apertura di discariche o l’ampliamento di quelle esistenti in zone già vulnerabili. “Una misura che come gruppo abbiamo sempre difeso e sostenuto anche nella scorsa legislatura” conclude Girelli.

Manifatturiero, i migliori 90 gruppi bresciani nel 2018 hanno fatturato 16,2 miliardi di euro (+9%)

in Economia/Manifatturiero/Meccanica/Tendenze by

È stata presentata nella sede di AIB a Brescia, l’edizione 2019 del rapporto “Le dinamiche economico-finanziarie dei gruppi industriali bresciani”, a cura dell’Ufficio Studi e Ricerche di AIB.

Lo studio – che analizza un campione di 90 gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera, con 687 imprese incluse nell’area di consolidamento e oltre 48mila addetti – evidenzia per queste realtà un’ulteriore crescita sul fronte dei ricavi e della redditività: nonostante la frenata riscontrata a livello globale, il fatturato complessivo si è attestato a 16,2 miliardi di euro, contro i 14,9 mld del 2017 (+9,2%); a dare impulso ai ricavi è, in modo per certi versi sorprendente, la dinamica rilevata sul mercato domestico (+11%). Sale anche il margine operativo lordo (MOL) a 1,9 miliardi di euro rispetto agli 1,7 mld dello scorso anno (+10,7%). Cresce infine il reddito netto, da 735 a 815 milioni di euro (+10,9%).

“I primi 90 gruppi bresciani contribuiscono in modo decisivo allo sviluppo economico del territorio, garantendo occupazione a 48mila persone, sostenendo costi del lavoro per 2,3 miliardi di euro e investendo 940 milioni – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di AIB –. Il Sistema Brescia ha dimostrato di saper superare senza grossi problemi un anno turbolento come il 2018: merito della sua solidità patrimoniale, della capacità di innovare e dell’importante quota di export che da sempre caratterizza la nostra provincia. A livello di prospettive, considerando l’andamento del 2019, non sarà però facile replicare i risultati registrati nell’ultimo anno: rispetto al resto del Paese, la nostra provincia e il nord Italia sono fortemente esposti all’andamento delle esportazioni, e risentono in particolare del nodo tedesco, ma anche di incertezze di lungo corso come il tema dei dazi tra Stati Uniti e Cina e la questione Brexit”.

Dall’analisi dei bilanci 2018, si conferma la forte propensione all’internazionalizzazione delle aziende bresciane considerate: le vendite all’estero intercettano quasi il 60% del fatturato, con un grado di apertura ai mercati stranieri che nel quasi 20% dei gruppi mappati supera addirittura l’80%.

Sul fronte della patrimonializzazione i gruppi bresciani mantengono livelli di indebitamento molto bassi: l’indice di indipendenza finanziaria (rapporto tra mezzi propri e capitale investito) è salito al 46,2% (+0,7% sul 2017); a conferma di ciò la ricchezza prodotta dai 90 gruppi appare più che sufficiente a rimborsare l’indebitamento finanziario netto: il rapporto tra la posizione finanziaria netta e il MOL si attesta infatti a 1,6 (abbondantemente al di sotto la soglia di allarme pari a 5).

La crescita delle vendite va di pari passo con quella del valore aggiunto, pari a 4,2 miliardi di euro (erano 3,9 mld nel 2017, +8,2%), grazie a un’evoluzione dei costi esterni nel complesso bilanciata; il valore aggiunto rapportato ai ricavi si mantiene costante, confermando la consistenza industriale della manifattura bresciana.

Il rallentamento mondiale non ha intaccato nemmeno la fiducia nel futuro: gli investimenti in immobilizzazioni materiali sono pari a 940 milioni di euro, intercettando in media il 22,3% del valore aggiunto complessivamente prodotto.

La composizione per settore dei gruppi analizzati vede la prevalenza dei comparti metalmeccanici (73 gruppi), in coerenza con la specializzazione produttiva dell’industria locale; i restanti 17 si dividono tra Alimentare (6), Chimico, gomma e plastica (4), Sistema Moda (4) e Carta e stampa (3).

Aziende in missione a Dubai: l’export bresciano vale 51 milioni in sei mesi

in Economia/Evidenza/Export/Tendenze by
Dubai, foto generica da Pixabay

Missione imprenditoriale e istituzionale a Dubai per 20 aziende lombarde delle province di Milano, Como, Bergamo, Cremona, MonzaBrianza, Sondrio e Varese. Le imprese partecipanti incontreranno 120 controparti emiratine per un programma totale di circa 180 incontri b2b.

L’iniziativa, in programma dal 18 al 20 novembre, si inserisce nel quadro della 2° edizione del Programma “Percorsi di accompagnamento in mercati strategici per il sistema economico lombardo” promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia con il supporto di Promos Italia (la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese). Il progetto nel corso del 2019 ha dato modo a 644 imprese di tutte le province lombarde di partecipare ad attività formative e di accompagnamento in Israele, Giappone, USA e Cina.

Dati. È di 646 milioni in sei mesi l’interscambio lombardo con gli Emirati Arabi Uniti, di cui oltre 600 milioni solo di export. Lombardia prima regione italiana nei rapporti commerciali con gli Emirati con un quinto del totale italiano che è di 2,6 miliardi. È seguita dalla Toscana con 484 milioni e dal Veneto con 358 milioni. Ben cinque lombarde si piazzano tra le prime venti province: Milano, al secondo posto dopo Arezzo, con 332 milioni e una crescita dell’1,3% (+2,6% l’export), Bergamo ottava con 67 milioni, Varese nona con quasi 60 milioni (+6,8%), Monza Brianza dodicesima con 53 milioni e Brescia tredicesima con 51 milioni. La Lombardia esporta negli Emirati soprattutto macchinari (20% del totale) e abbigliamento (15,6%) e importa prodotti in metallo (39,6%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione.

Libri ed editoria, l’export bresciano vale 10 milioni di euro

in Cultura/Economia/Tendenze by
Libri

Libri ed editoria sono tra i prodotti culturali italiani più esportati all’estero, per un valore di mezzo miliardo circa in sei mesi, Milano con 81,5 milioni rappresenta un sesto di questo giro d’affari e cresce del 5,5% a fronte di una contrazione del dato nazionale. Dalla musica al cinema, dalla creatività all’intrattenimento, dalla fotografia allo sport, tutti i prodotti culturali “made in Italy” rappresentano un business da 1,4 miliardi nei primi sei mesi del 2019. Le principali destinazioni  sono Francia (20,5% del totale, +10,8%), Stati Uniti (15%, +10,8%) e Germania (8,8%). Cina in forte crescita: +44,4%, seguita da Austria (+20,8%) e Paesi Bassi (+11,9%).

Milano con 192 milioni di euro complessivi in sei mesi (+12,4%), guida la classifica italiana degli esportatori e rappresenta un settimo del totale nazionale. È seguita da Forlì-Cesena, Treviso (+12,6%), Piacenza (+33,1%) e Bergamo (+19,7%). Ma per sapere dove va e da dove parte l’export, quali sono i maggiori mercati di sbocco e i prodotti più apprezzati arriva la mappa: “Cultura e tempo libero: i prodotti italiani nel mondo”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e da Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione.

Cultura e tempo libero italiani nel mondo: le principali destinazioni per prodotto. Oltre alla Francia, prima per prodotti editoriali (+15,5%), fotografia (+28,4%) e articoli sportivi (+2,7%), si distinguono: il Regno Unito per attività cinematografiche, video e televisive (+23,5%), gli Stati Uniti primi per prodotti delle attività creative e di intrattenimento (+26,9%) e di biblioteche, musei e archivi (+46,8%), la Germania per strumenti musicali (+21,7%), la Spagna per giochi per computer e software (+156,6%), la Serbia per editoria musicale (+11,4%). Emerge dalla mappa realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese, su dati Istat 2019 e 2018 al secondo trimestre.

I prodotti culturali e del tempo libero “made in Italy” più esportati. Articoli sportivi e libri, periodici e prodotti editoriali per mezzo miliardo circa di euro ciascuno, attività creative per 172 milioni, prodotti cinematografici, video e televisivi per 75 milioni, strumenti musicali per 65 milioni. In crescita cinema, video e tv (+27,7%), editoria musicale (+24,7%), attività fotografiche(+22,6%) e culturali (+34,3%), giochi per computer e software (+15,2%) e articoli sportivi (+7,9%).

I maggiori esportatori italiani per prodotto. Milano per libri ed editoria, per attività creative e di intrattenimento e di biblioteche, archivi e musei, Treviso per giochi per computer e software, Piacenza per cinema, video e tv, Monza Brianza per fotografia, Asti per editoria musicale, Macerata per strumenti musicali e Forlì-Cesena per articoli sportivi

Lombardia con 337 milioni di export culturale in sei mesi (+3%) rappresenta un quarto del totale italiano. Dopo Milano con 192 milioni e Bergamo con 57, vengono Monza e Brianza con 29 milioni, Mantova e Varese con 13 milioni e Brescia con circa 10. In crescita oltre a Milano, Mantova (+25,7%), Bergamo (+19,7%), Sondrio (+19,1%) e Brescia (+13,6%). Sono i libri e i prodotti dell’editoria a valere di più in Lombardia: rappresentano il 48% dell’export culturale, seguono le attività di intrattenimento e gli articoli sportivi (18%).

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