L’appello di Beretta al governo: Pnnr, ora o mai più

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Il leader degli industriali bresciani Franco Gussalli Beretta ha lanciato ieri un appello al governo, chiedendo di accelerare sull’utilizzo fondi europei, ma non solo. Di seguito riportiamo il testo integrale del suo intervento.

L’INTERVENTO INTEGRALE DI BERETTA: “L’IMPRESA PER IL PNRR: ORA O MAI PIÚ”

“È il momento per tutti, a partire dall’attuazione del PNRR, di mettersi alla stanga” ha ricordato nei
giorni scorsi il Presidente Mattarella. E bene ha fatto, anche se per quanto ci riguarda, come
imprenditori, crescono disagio e perplessità sulla reale efficacia del Piano.
Da subito la nostra Associazione è stata in prima linea sul tema, effettuando un accurato lavoro di
analisi sui numerosi capitoli del Piano e confrontandosi con le altre categorie economiche e le
istituzioni per la realizzazione di progetti coordinati, capaci di aiutare tutto il tessuto economico
bresciano.
Le potenzialità del PNRR apparivano enormi: dal nostro studio, solo per citare i più pertinenti, sono
stati individuati 1,58 miliardi di euro per Infrastrutture, Ricerca e Innovazione, 700 milioni per dottorati
di ricerca innovativi rivolti alle imprese, 350 milioni per il potenziamento dei centri di trasferimento
tecnologici, 300 per la sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario – forse l’unico aspetto
che sembra oggi ben incanalato, grazie alla Hydrogen Valley camuna – e altri 2 miliardi di euro per
l’utilizzo dell’idrogeno nei settori hard-to-abate.
Due i punti su cui ci siamo concentrati: mismatch tra domanda e offerta di lavoro e innovazione. Sul
primo, abbiamo da diverso tempo individuato una possibile risposta negli Istituti Tecnici Superiori. Il
PNRR prevede un investimento sugli stessi di 1,5 miliardi fino al 2026, condizionato all’adozione di
un provvedimento di riforma dell’intero settore, avvenuta nel luglio 2022, con la nuova definizione di
ITS Academy. Da quel momento, tuttavia, è successo poco altro. Avevamo e abbiamo grandi
aspettative sulla possibilità di far crescere dei percorsi ITS sul territorio bresciano: perciò, è stato
definito e firmato un Protocollo d’intesa che coinvolge numerosi partner istituzionali proprio per dare
avvio ai nuovi ITS, grazie all’impegno e al coordinamento dell’ex Min. Gelmini. Lo abbiamo già
presentato all’attuale Ministro Valditara, che ne ha condiviso il fine, ma ad oggi il progetto non
decolla. Con il rischio che si sprechi un altro anno per l’avvio dei 6 nuovi corsi individuati.
Discorso simile sull’innovazione, in particolare per la Cittadella dell’Innovazione Sostenibile, progetto
che potrebbe fare convergere fondi per oltre 200 milioni di euro e un luogo fisico dove concentrare
il meglio del know how, della tecnologia e della capacità di ricerca dei nostri enti, attrarre talenti e
innestare relazioni con i best performer internazionali. Nei mesi scorsi sono stati fatti alcuni incontri
a Roma, poi le vicissitudini politiche hanno rallentato il processo. Continuiamo a insistere, ma al
momento i Ministeri incontrati sembrano non coglierne le potenzialità; suggeriscono soluzioni “spot”
per cercare incentivi. Ognuno offre letture e soluzioni diverse, senza darci chiare indicazioni su come
Brescia debba operare perché la Cittadella trovi nel PNRR una linea di finanziamento.
Infine, una riflessione su un tema che rischia di paralizzare un’altra parte sostanziale del PNRR: il
piano destina alle infrastrutture circa 70 miliardi. Di queste risorse, almeno 10 miliardi sono da
correlarsi all’acciaio impiegato nella realizzazione delle opere, perché la filiera che agisce in questo
settore comprende non solo i produttori di cemento, ma anche la siderurgia, perlopiù bresciana. Se
non si risolve il tema delle garanzie che devono essere prestate a tutela preventiva per la
realizzazione di tali infrastrutture, molto probabilmente esse non potranno essere cantierate e
realizzate. Sul tema, serve quindi un intervento chiarificatore e risolutore da parte del Governo.
Come imprenditori stiamo facendo la nostra parte, ma tutti gli attori coinvolti devono prendere
consapevolezza che il momento decisivo è ora. Viceversa, rischiamo di perdere un’occasione
irripetibile.

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