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Settembre 2020 - page 3

Aib, ecco i nuovi presidenti dei settori Agroalimentare e Industrie estrattive

in Aib/Alimentare/Associazioni di categoria/Cave e discariche/Economia by

Hanno preso il via nella giornata di ieri – in forma telematica – le assemblee per il rinnovo dei consigli e dei presidenti degli 8 settori merceologici dell’Associazione Industriale Bresciana, relativi al quadriennio 2020-2024.

A seguito degli scrutini, Daniela Grandi (Grandi Riso Spa) è stata nominata presidente del Settore Agroalimentare-Caseario, sostituendo nel ruolo Mauro Esposto (Goldenfood Srl), mentre Massimo Felappi (Caseificio Villa Srl) sarà il vicepresidente. Completano il consiglio direttivo Giuseppe Ambrosi (Ambrosi Spa), Sergio Berardi (Fonti di Vallio Srl), Mauro Esposto (Goldenfood Srl), Laura Facchetti (Avicola Alimentare Monteverde Srl) e Carla Sora (Agroittica Lombarda Spa).

Corrado Gatti (Gruppo Gatti Spa) è invece il nuovo Presidente del settore Industrie Estrattive, Materiali da costruzione e Legno, raccogliendo il testimone da Daniela Grandi. Nel ruolo di vicepresidente è stato eletto Massimo Bettoni (Bettoni Spa). Il consiglio direttivo è completato da Tommaso Brognoli (Inertis Srl), Cesare Facchetti (Sole Immomec Spa), Valentina Mascarini (Mascarini Srl), Massimo Mombelli (Esse Emme Srl), Oscar Moreni (Cava Moreni Srl), Gian Mario Luigi Scalvini (P.G.S. Impianti Srl) e Cristina Vezzola (Vezzola Spa).

I neoeletti presidenti, come da regolamento, diventano membri del Consiglio Generale di AIB per il quadriennio 2020-2024.

Le assemblee per il rinnovo dei settori proseguiranno – sempre in forma telematica – secondo il seguente calendario:

  • TRASPORTI (presidente Luciano Dalè), mercoledì 9 settembre ore 15.00.
  • CHIMICO (presidente Giovanni Silvioli), mercoledì 9 settembre ore 17.30.
  • TERZIARIO (presidente Paolo Chiari), giovedì 10 settembre ore 17.00.
  • ABBIGLIAMENTO, MAGLIECALZE, CALZATURIERO, TESSILE (presidente Michela Facenti), venerdì 11 settembre ore 15.00.
  • METALLURGIA, SIDERURGIA, MINERARIA (presidente Loretta Forelli), martedì 15 settembre ore 17.00.
  • MECCANICA (presidente Gabriella Pasotti), mercoledì 16 settembre ore 17.00.

Aziende che affrontano il Covid-19: Santi srl investe con EY

in Economia/Innovazione by

L’azienda bresciana Santi srl risponde alla crisi derivante dalla pandemia da Coronavirus investendo in innovazione.

In questa ottica, proprio nelle scorse settimane, ha firmato un accordo con EY SpA per un supporto professionale e tecnico nell’ottimizzazione del processo produttivo che ne migliori ulteriormente le performance, incrementandone l’efficienza e il time to delivery.

L’azienda, che dagli anni Sessanta produce cisterne per il trasporto di liquidi alimentari come olii alimentari (olio d’oliva e oli di semi, ecc), latte e derivati, conserve, concentrati di verdure, puree e confetture di frutta, succhi di frutta, bevande zuccherate, té, infusi di caffè e altro, a fine 2019 è stata acquisita da Palladio Holding, gruppo di investimento indipendente che intende sostenerne lo sviluppo. Santi srl vanta infatti un’elevata potenzialità di crescita grazie alla sua leadership di mercato a livello nazionale e alla sua presenza nei principali paesi europei con una straordinaria capacità di espansione all’estero.

Impulso per questa crescita vuole essere anche il progetto triennale di “Operational Excellence” che vede coinvolto un team bresciano di EY SpA guidato dal senior manager Massimo Trebeschi che spiega così l’intervento presso la Santi: “Partendo da un’analisi organizzativa dell’azienda, che comprende strumenti utilizzati e l’individuazione degli eventuali punti miglioramento, potremo in particolare valutare insieme al cliente la scelta del gestionale più adatto alle esigenze aziendali e lavorare sul change management applicando logiche lean”.

“Il nostro obiettivo” riferisce l’ing. Luca Biagetti, amministratore delegato di Santi srl, “è quello di implementare una metodologia strutturata finalizzata all’incremento delle performance produttive attraverso il miglioramento continuo puntando alla continua soddisfazione delle esigenze dei nostri clienti e mantenendo la nostra anima ‘sartoriale’, che ci caratterizza da anni”. “Abbiamo scelto di farlo proprio ora perché non c’è momento migliore di una fase di difficoltà contingente” prosegue Biagetti “per investire sull’ottimizzazione dei processi aziendali. Stare fermi non è nel nostro DNA”. Inoltre, spiega il Dott. Alberto Pesce, CFO dell’azienda, “le innovazioni che scegliamo di implementare oggi possono avere effetti immediati e decisivi per affrontare la ripresa nel breve termine e lo sviluppo di lungo periodo”.

Gli ambiti in cui il team guidato da Massimo Trebeschi dovrà intervenire spaziano in diverse aree dell’organizzazione aziendale partendo proprio dal supporto nella scelta della soluzione informatica che più si adatta al flusso produttivo dell’azienda. Questo consentirà poi di procedere alla messa in atto di azioni che possano ulteriormente ottimizzare i processi aziendali lavorando sui flussi produttivi, sugli spazi di lavoro, sulle manutenzioni, il controllo qualità e la logistica, ovviamente a partire dal coinvolgimento delle risorse impegnate nei diversi settori e dalla loro formazione.

 

Come fare per proteggere i propri dati online

in Economia/Innovazione/Tech/Web e digitale by

L’importanza di aumentare il livello di sicurezza online

Attacco di hacker. Perdita di dati. Malware. Queste parole non fanno dormire la notte molte persone. Con l’avvento di internet e dei moderni computer, infatti, è possibile immagazzinare una gran quantità di informazioni e dati personali.

Questo progresso rappresenta una bella comodità. Una volta era infatti necessario uno spazio fisico capiente dove conservare pile di documenti. Il lavoro di ricerca di quel documento o di una singola informazione, poi, richiedeva tempo e pazienza, cosa che su computer o altri dispositivi può avvenire in una frazione di secondi.

Il problema è che esistono persone che sfruttano le loro capacità e la loro creatività per ideare sempre modi nuovi per entrare in possesso dei nostri dati personali per i loro scopi illegali. Peggio ancora, potrebbero venire in possesso delle password giuste che gli consentono di accedere ai nostri conti bancari.

Cosa possiamo fare per tenere alto il livello di sicurezza online e proteggere i nostri dati dai malintenzionati? Quali misure possiamo prendere per non vedere svaniti nel nulla i nostri preziosi documenti?

Come fare per aumentare la sicurezza online

Una delle cose più importanti è sicuramente quella di schermare l’accesso ai nostri account mediante delle password sicure.

Cosa significa? Significa che dobbiamo creare delle password che siano impossibili da indovinare o da ricavare. Non devono assolutamente contenere al loro interno delle parole strettamente legate a noi, come il nome del nostro coniuge o del nostro cane.

Molto meglio utilizzare delle serie di cifre, simboli e lettere casuali.

È buona norma non utilizzare nemmeno la stessa password per tutti i nostri account.

Che dire dell’utilizzo di reti wi-fi pubbliche? Benché sia sempre sbagliato trasmettere via e-mail dei dati sensibili, farlo mentre si sta utilizzando un wi-fi pubblico è doppiamente sbagliato, visto che degli hacker possono facilmente intercettare la trasmissione dei nostri dati.

Parliamo anche un attimo dei social network. Sono in tantissimi quelli che non controllano le impostazioni del proprio account. Solitamente i social sono impostati in modo tale da permettere a chiunque, anche a persone potenzialmente pericolose, di avere accesso ad informazioni di carattere personale.

Un malintenzionato potrà utilizzarle in modi diversi. Potrebbe, ad esempio organizzare una truffa online su misura per noi, rendendo il raggiro ancora più difficile da identificare.

Rimanendo in tema di social network, è giusto aprire una parentesi. Alcuni, presi dall’euforia di condividere ogni momento della loro vita con gli altri, non pensano al fatto che alcuni post possono rivelare informazioni private utili ai delinquenti.

Postare, ad esempio le foto delle nostre vacanze lontani da casa potrebbe far capire ai ladri che quello è il momento propizio per visitare la nostra abitazione.

Che dire se dobbiamo proteggere una grossa mole di documenti online che proprio non possiamo correre il rischio di perdere?

In questo caso potremmo utilizzare una disaster ricovery, un modo per stoccare online i propri dati e renderli inaccessibili.

Oltre a questo, la disaster ricovery esegue dei continui backup in diversi punti, in modo da rendere praticamente impossibile la perdita accidentale dei dati.

 

Jack Magma (controllata da Neosperience) si aggiudica la gara di Poli.design

in Economia/Innovazione by

Neosperience S.p.A., uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019 (“NSP.MI”), si è aggiudicata con la controllata Jack Magma Srl la gara per la realizzazione della piattaforma digital di POLI.design, Società Consortile del Politecnico di Milano, dedicata alla alta formazione post laurea del Politecnico di Milano. L’azienda Jack Magma s.r.l., acquisita da Neosperience a fine 2019 durante l’operazione che ha coinvolto anche il gruppo Mikamai, si è da sempre distinta per le sue competenze professionali, che spaziano dal service design alla progettazione avanzata della digital customer experience.

POLI.design, che insieme alla Scuola del Design e al Dipartimento di Design, forma il Sistema Design del Politecnico, un aggregato di risorse, competenze, strutture e laboratori, tra i più importanti al mondo, svolge da 20 anni un ruolo di cerniera fra università, imprese, enti e istituzioni e mondi professionali. La società è attiva a livello globale sia nella formazione dei giovani laureati e professionisti, sia nella formazione delle imprese orientate all’innovazione, stabilendo di volta in volta partnership di scopo con università, scuole, enti, istituzioni, società e aziende.

Questa mission è stata condivisa da tutto il gruppo Neosperience e dal team di Jack Magma che, attraverso un processo di co-design, si occuperà della realizzazione della piattaforma web, armonizzando le caratteristiche essenziali delle piattaforme digital più evolute: sogno, forma e funzione d’uso.

“Siamo molto soddisfatti di questo incarico da parte di POLI.design – commenta Juri Di Natale, Responsabile Commerciale Mikamai e Jack Magma È entusiasmante contribuire alla promozione di POLI.design per valorizzare la formazione di laureati e professionisti attraverso i corsi online, con la finalità di aumentare il valore e il posizionamento di questa Società che fa parte di uno dei sistemi design più importanti al mondo e del Politecnico, prima e più importante Università tecnica italiana. Questa nuova piattaforma sarà inoltre diffusa e posizionata in tutto il mondo attraverso attività mirate di inbound marketing, in cui il Gruppo Neosperience vanta una consolidata esperienza.” 

“In questi 20 anni, POLI.design è cresciuta molto diventando un vero e proprio snodo tra accademia e mondo delle professioni e dell’imprenditoria. Per una istituzione che si nutre di relazioni come la nostra, con un pubblico ampio e globale, è importante avere una piattaforma ben costruita per raccontarsi e comunicare non solo il grande lavoro di formazione svolto ogni anno ma anche il ruolo strategico che assumerà il design negli anni a venire.” – ha dichiarato Francesco Zurlo, Presidente di POLI.design e Preside Vicario presso la Scuola del Design, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano – “Siamo molto soddisfatti di implementare questo progetto con il Gruppo Neosperience e Jack Magma, che vanta tra l’altro tra le sue risorse umane molti ex-alumni del Politecnico, veri e propri esperti nel mondo della user experience e del web design. Ci piace l’idea di sviluppare questo progetto con un gruppo di giovani talenti che ha tra l’altro conosciuto molto da vicino il sistema design del Politenico e sarà capace di rappresentare non solo il valore del nostro lavoro ma quello del mondo del design nel suo complesso.” 

Il team di design di Jack Magma, composto da Michele Panzeri, Andrea Perato, Alexandra Zanasi, Sara Battisti e Chiara Bonsignore, si è da tempo affermato sul mercato per le sue capacità distintive nel trasformare idee innovative in concrete realizzazioni.

A questo si aggiunge il contributo del team di sviluppo applicativo di Mikamai, guidato da Matteo Zobbi: la società del Gruppo Neosperience che si è consolidata sul mercato come realtà di riferimento nella realizzazione di piattaforme digital avanzate.

Come rendere lucenti i metalli

in Economia/Manifatturiero by

La bellezza dei metalli lucidati

Tutti noi possediamo in casa oggetti in metallo. Che si tratti di oggetti in rame o in ottone, in argento o in oro, questi sono onnipresenti nel nostro arredamento e contribuiscono ad abbellire l’ambiente in cui viviamo.

Indifferentemente però che si tratti di metalli puri e preziosi o di leghe più economiche, tutti i metalli soffrono il trascorrere del tempo. Ossidazione o ruggine possono intaccarne la bellezza e fargli perdere la lucentezza che li contraddistingueva.

Anche se la lucidatura dei metalli non rientra tra le faccende domestiche da eseguire frequentemente, effettuarla contribuisce sicuramente a dare un tocco del tutto nuovo alla nostra casa.

Cosa possiamo fare per far ritrovare lo splendore perso ai nostri metalli?

Rimedi naturali per lucidare i metalli

Bisogna dire che quando parliamo di rinnovare parti in metallo a vista che compongono l’arredamento della casa potremmo sceglierci di utilizzare dei prodotti professionali indicati per la lucidatura metalli.

In molti altri casi, invece, si può ricorrere a metodi naturali a basso costo sperimentati da tantissime casalinghe e dall’efficacia garantita.

Parliamo un attimo dell’oro. Il nobile metallo, si sa, non è immune al trascorrere del tempo. Quale semplice trattamento può fargli rivivere i fasti di una volta? Lavarlo con del sapone naturale e del bicarbonato di sodio. Successivamente si può asciugare la superficie in maniera delicata utilizzando un panno in lana.

Che dire dell’argento? E’ forse uno dei metalli preziosi più comuni. Posate, svuota tasche, cornici… sono davvero tanti gli oggetti che abbiamo in casa realizzati in argento. E’ risaputo anche la sua tendenza ad annerirsi nel tempo.

Non tutti sanno, però, con quanta facilità si può far ritrovare all’argento la sua lucentezza iniziale. Basta prendere un litro d’acqua, versare in essa un cucchiaio di sale e due di bicarbonato e portare il tutto in ebollizione. Dopo 10 minuti possiamo tirare fuori il nostro oggetto, risciacquarlo ed asciugarlo. Il risultato ci lascerà di stucco!

Il rame è uno dei metalli più particolari, grazie al suo colore unico dai bellissimi riflessi. E’ spesso vittima dell’ossidazione, che gli conferisce uno sgradevole colore verdognolo. Come possiamo rimediare? Trattando la superficie con acqua e limone. Con l’aiuto di uno spazzolino possiamo lucidare la superficie in rame fino a che non torna a splendere.

Che dire dell’acciaio inox? Stoviglie e posate realizzate in acciaio possono con il tempo presentare macchie ed aloni difficili da eliminare. A questo proposito potremmo utilizzare dell’olio extravergine di oliva, da sfregare direttamente sulle macchie.

Molto efficace per la lucidatura dell’acciaio inox è l’aceto, da utilizzare puro. Una volta lasciato agire, non dovremo fare altro che risciacquare abbondantemente, asciugare le nostre stoviglie e specchiarci in esse.

Un ultimo cenno lo facciamo sul dentifricio. Sapevate che oltre ad essere il nostro migliore alleato per preservare la nostra igiene orale, il dentifricio è utilissimo per eliminare le incrostazioni di calcare ed addirittura la ruggine dai metalli?

Come vedete, sono davvero tanti i rimedi naturali utili per far tornare a splendere i metalli. Basta usare quello adatto senza esagerare, per non rischiare di corrodere le superfici.

Aib, a Trieste la quinta edizione dei Viaggi dell’innovazione

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Un gruppo di 30 imprenditori ed esponenti delle istituzioni bresciane ha visitato – nelle giornate di giovedì 3 e venerdì 4 settembre – Trieste, durante la quinta edizione dei “Viaggi dell’innovazione”, l’annuale trasferta di lavoro organizzata dall’Associazione Industriale Bresciana in collaborazione con Università degli Studi di Brescia e Cluster Lombardo della Mobilità.

Nei due giorni dell’iniziativa, la delegazione ha visitato alcuni importanti poli dell’innovazione triestini, tra cui il sito portuale – dove si è tenuto l’incontro istituzionale con Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità Portuale –, ESOF 2020, l’Euroscience Open Forum, e SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. Alle visite si sono affiancati i numerosi appuntamenti di dialogo e confronto, tra cui quelli con Alfonso Franciosi, Presidente di Elettra Sincrotrone (centro di ricerca internazionale di eccellenza specializzato nella generazione di luci sincrotrone e di laser ad elettroni liberi di alta qualità), il prof. Fulvio Parmigiani, Valerio Valenti, Prefetto di Trieste ed ex Prefetto di Brescia, Massimiliano Pogliani, AD di IllyCaffè e Diego Bravar, Presidente di Biovalley Investment per l’illustrazione di EuroBioHighTech 2020; infine l’incontro con i vertici di Confindustria Alto Adriatico, Fincantieri e Wärtsilä Italia.

“Stupirsi di fronte alle cose sconosciute è il principio delle scoperte scientifiche: il senso dei nostri viaggi è questo – spiega Michele Lancellotti, delegato AIB a Sviluppo Associativo, Zone e Settori  –. Abbiamo unito da sempre la curiosità scientifica con il bisogno di crescere come imprenditori: la ricerca crea innovazione, l’innovazione crea tecnologia e la tecnologia applicata all’industria crea profitto.”

Dopo il CERN, i laboratori di Fisica nucleare del Gran Sasso, l’interferometro di Cascina in provincia di Pisa e ITER, l’International Thermonuclear Experimental Reactor a Cadarache nel sud della Francia, questo è stato il quinto viaggio di lavoro organizzato da AIB con il coordinamento di Michele Lancellotti e, per la parte scientifica, di Germano Bonomi, docente di Fisica all’Università degli Studi di Brescia.

Tra i partecipanti anche Paola Artioli (Vice Presidente AIB), Elisa Torchiani (Presidente Piccola Industria AIB), Giancarlo Turati (Vice Presidente Piccola Industria Confindustria), Loretta Forelli (Presidente Settore Metallurgia, Siderurgia, Mineraria AIB e Presidente Fondazione AIB), Marco Libretti (Direttore innexHUB), Maurizio Tira (Rettore Università degli Studi di Brescia), Saverio Gaboardi (Presidente Cluster Lombardo della Mobilità) e Riccardo Trichilo (Presidente CSMT).

Confartigianato: sono un imprenditore su quattro crede nella ripresa entro il 2021

in Associazioni di categoria/Confagricoltura/Economia/Tendenze by

C’è cautela. Ma anche voglia di ripartire. Fra aspettattive sugli effetti economici che arriveranno dal superbonus del 110% sulle ristrutturazioni, così come dalla ripresa degli ordinativi a luglio segnalati in aumento dalle imprese intervistate da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale proprio per tastarne l’umore da ripartenza post agostana, ma sopratutto post covid. Restano in attesa poco più della metà degli artigiani intervistati, principalmente impegnati a “sopravvivere” (il 50,6% degli oltre 400 intervistati) e comunque non intenzionati a nuovi investimenti o all’incremento del proprio business, con solo un’impresa artigiana su quattro (il 24,5%) convinta di poter recuperare il tempo perso e tornare ai livelli pre covid entro la fine del 2021. Dal sondaggio, condotto fra il 25 e il 31 agosto, emerge come la resilienza delle imprese sia stata fondamentale in questo periodo per tenere aperto e reagire: «Il lockdown ha costretto i piccoli imprenditori a correre verso l’applicazione di dosi massicce di digitalizzazione e questo, abbinato alla straordinaria e storica capacità degli artigiani e delle piccole imprese di saper fare bene, con gusto e capacità di personalizzazione, costituisce da sempre un mix vincente, punto di forza del made in Italy» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue – gli artigiani bresciani vedono nel superbonus un positivo segnale (segnalato dal 42,7% come provvedimento positivo) e che meriterebbe di essere prolungato sino al 2023 così da aiutare le imprese, e anche i fruitori, a coglierne tutti i benefici su un medio periodo e non solo per il prossimo anno». Oltre alle aspettative sugli effetti economici che gli artigiani si aspettano dal superbonus del 110% c’è anche una risalita degli ordini anche su luglio, dopo la ripresa di giugno alla riapertura, segnalato dal 22,6% degli intervistati: «Molte imprese hanno riferito di una crescita degli ordini anche a luglio, magari in modo disordinato, con tempi ridotti perché probabilmente chi si approvvigiona ha a sua volta tempi ridotti per completare le commesse, ma ci sono» commenta Massetti e, a riguardo, a specifica domanda solo il 9,3% teme un nuovo lockdown, mentre il 72% valuta questa opzione meno probabile. Il sondaggio riporta infine che quasi l’80% degli intervistati non ha in previsione entro l’anno nuove assunzioni (79,3%), anche a fronte di incentivi a sostegno, mentre solo il 10,2% prevede possibilità in tal senso. Tra i maggiori problemi che le imprese segnalano, oltre all’aumento dei ritardi nei pagamenti, recentemente sondato proprio da Confartigianato (con il 47,5% delle imprese che ha risposto di aver avuto un peggioramento nei tempi di pagamento), in peggioramento i rapporti con la burocrazia, in particolare nell’accedere a bonus e varie pratiche on line (34%).

Per il presidente Massetti: «Bisogna uscire dalla logica dell’emergenza e imboccare finalmente la strada delle riforme strutturali necessarie per affrontare i problemi preesistenti alla crisi scatenata dalla pandemia e rimettere in moto lo sviluppo del Paese. Con il Dl Agosto si mobilitano 100 miliardi di risorse: bisogna usarle subito e al meglio per ottenere effetti concreti. Il Dl Agosto contiene misure positive per le piccole imprese come la proroga dei versamenti sospesi da marzo a maggio, la possibilità di versare il secondo acconto di novembre 2020 entro il 30 aprile 2021 per i contribuenti che applicano gli ISA e che hanno subito un calo di fatturato e il rifinanziamento per 500 milioni del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (FSBA). La vera sfida però è di creare le condizioni affinchè gli artigiani e le imprese possano utilizzare al meglio sia le risorse messe in campo da questi provvedimenti sia quelle che grazie al Recovery Fund dovranno rimettere in moto lo sviluppo economico del Paese» conclude il presidente Massetti.

Berzo Demo tra i 94 Comuni gestiti da Acque Bresciane

in Acque bresciane/Economia/Partecipate e controllate/Servizi by

Dalla gestione in economia all’affidamento ad Acque Bresciane: da oggi, 1° settembre, Berzo Demo entra a far parte dei 94 Comuni gestiti dalla società. Salgono così a 560.000 gli utenti del Servizio idrico integrato, che nel caso di Berzo comprende il ciclo completo, acquedotto, fognatura e depurazione.

Paolo Saurgnani, direttore generale di Acque Bresciane, spiega: “Fare rete consente di gestire il servizio idrico, e quindi una risorsa importante come l’acqua, potendo contare su innovazione tecnologica, qualità, investimenti e attenzione alla sostenibilità. Alla Valle Camonica in particolare dedichiamo una squadra di tecnici e operai, con base a Sonico, in grado di intervenire in tempi rapidi”.

Per gli utenti nessun adempimento burocratico, il passaggio al nuovo gestore avverrà automaticamente. Da oggi però cambiano i riferimenti telefonici, con due numeri diversi a disposizione: per le pratiche (allacciamenti, informazioni su consumi, bollette e pagamenti…) è l’800 017 476, mentre per emergenze e guasti occorre chiamare l’800 556 595.

L’ingresso di Berzo Demo rafforza la presenza nel territorio camuno: diventano dieci, infatti, i centri serviti da Acque Bresciane, tutti per l’intero ciclo del servizio idrico, per quasi 24 mila abitanti. Angolo Terme, Cedegolo, Edolo, Lozio, Malonno, Paisco Laveno, Pisogne, Sellero e Sonico quelli già in gestione.

Gli investimenti dedicati alla Valle Camonica prevedono per acquedotti, fognature e depurazione investimenti per oltre 70 milioni di Euro. Il prossimo intervento riguarda l’apertura del cantiere per la realizzazione del collettore fognario a servizio di Sellero, Cedegolo e Berzo Demo, per un importo di 4,2 milioni di Euro.

 Coronavirus, in Lombardia bruciati oltre 22 miliardi di consumi

in Commercio/Economia/Tendenze by

“La Lombardia, regione produttiva per eccellenza e traino dell’economia nazionale, sta pagando un prezzo tra i più alti all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown; in più, settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili: per questo bisogna agire subito con misure concrete per aiutare il sistema economico”.

Così Confcommercio Lombardia a commento dei dati dell’Ufficio studi Confcommercio che evidenziano una perdita di 22,6 miliardi di consumi nella regione per il 2020. Si tratta del dato più alto, in valori assoluti, a livello nazionale.

Il mese di agosto ha visto solo un parziale recupero, e soltanto nelle località di villeggiatura, in particolare su laghi e montagne. Assolutamente insufficiente per parlare di ripresa, sottolinea Confcommercio Lombardia, perché si tratta a tutti gli effetti di una “fiammata” agostana, e perché, al contrario, i centri storici delle grandi città, delle città d’arte e dei capoluoghi, a cominciare da Milano, hanno visto la quasi totale mancanza di turisti stranieri, scontando crolli di attività e consumi mai registrati prima. Il settore alberghiero nelle città non ha praticamente avviato la stagione, registrando cali di fatturato dell’80%, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10%, sono molto preoccupanti.

“Accanto alla mancanza dei turisti” aggiunge Confcommercio Lombardia “saranno ancora l’assenza dei lavoratori e il perdurare dello smart working nelle imprese a infliggere un altro durissimo colpo a molti operatori già in grave difficoltà”.

Per questo – rileva Carlo Massoletti, vicepresidente di Confcommercio Lombardiasono più che mai urgenti misure per scongiurare un autunno nero sul fronte delle imprese e della perdita di posti di lavoro: a cominciare da fondi a sostegno di turismo e commercio, più contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e contributivi a livello locale e nazionale e provvedimenti per una politica di forte rilancio dei consumi“.

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