Confartigianato: sono un imprenditore su quattro crede nella ripresa entro il 2021

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C’è cautela. Ma anche voglia di ripartire. Fra aspettattive sugli effetti economici che arriveranno dal superbonus del 110% sulle ristrutturazioni, così come dalla ripresa degli ordinativi a luglio segnalati in aumento dalle imprese intervistate da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale proprio per tastarne l’umore da ripartenza post agostana, ma sopratutto post covid. Restano in attesa poco più della metà degli artigiani intervistati, principalmente impegnati a “sopravvivere” (il 50,6% degli oltre 400 intervistati) e comunque non intenzionati a nuovi investimenti o all’incremento del proprio business, con solo un’impresa artigiana su quattro (il 24,5%) convinta di poter recuperare il tempo perso e tornare ai livelli pre covid entro la fine del 2021. Dal sondaggio, condotto fra il 25 e il 31 agosto, emerge come la resilienza delle imprese sia stata fondamentale in questo periodo per tenere aperto e reagire: «Il lockdown ha costretto i piccoli imprenditori a correre verso l’applicazione di dosi massicce di digitalizzazione e questo, abbinato alla straordinaria e storica capacità degli artigiani e delle piccole imprese di saper fare bene, con gusto e capacità di personalizzazione, costituisce da sempre un mix vincente, punto di forza del made in Italy» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue – gli artigiani bresciani vedono nel superbonus un positivo segnale (segnalato dal 42,7% come provvedimento positivo) e che meriterebbe di essere prolungato sino al 2023 così da aiutare le imprese, e anche i fruitori, a coglierne tutti i benefici su un medio periodo e non solo per il prossimo anno». Oltre alle aspettative sugli effetti economici che gli artigiani si aspettano dal superbonus del 110% c’è anche una risalita degli ordini anche su luglio, dopo la ripresa di giugno alla riapertura, segnalato dal 22,6% degli intervistati: «Molte imprese hanno riferito di una crescita degli ordini anche a luglio, magari in modo disordinato, con tempi ridotti perché probabilmente chi si approvvigiona ha a sua volta tempi ridotti per completare le commesse, ma ci sono» commenta Massetti e, a riguardo, a specifica domanda solo il 9,3% teme un nuovo lockdown, mentre il 72% valuta questa opzione meno probabile. Il sondaggio riporta infine che quasi l’80% degli intervistati non ha in previsione entro l’anno nuove assunzioni (79,3%), anche a fronte di incentivi a sostegno, mentre solo il 10,2% prevede possibilità in tal senso. Tra i maggiori problemi che le imprese segnalano, oltre all’aumento dei ritardi nei pagamenti, recentemente sondato proprio da Confartigianato (con il 47,5% delle imprese che ha risposto di aver avuto un peggioramento nei tempi di pagamento), in peggioramento i rapporti con la burocrazia, in particolare nell’accedere a bonus e varie pratiche on line (34%).

Per il presidente Massetti: «Bisogna uscire dalla logica dell’emergenza e imboccare finalmente la strada delle riforme strutturali necessarie per affrontare i problemi preesistenti alla crisi scatenata dalla pandemia e rimettere in moto lo sviluppo del Paese. Con il Dl Agosto si mobilitano 100 miliardi di risorse: bisogna usarle subito e al meglio per ottenere effetti concreti. Il Dl Agosto contiene misure positive per le piccole imprese come la proroga dei versamenti sospesi da marzo a maggio, la possibilità di versare il secondo acconto di novembre 2020 entro il 30 aprile 2021 per i contribuenti che applicano gli ISA e che hanno subito un calo di fatturato e il rifinanziamento per 500 milioni del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (FSBA). La vera sfida però è di creare le condizioni affinchè gli artigiani e le imprese possano utilizzare al meglio sia le risorse messe in campo da questi provvedimenti sia quelle che grazie al Recovery Fund dovranno rimettere in moto lo sviluppo economico del Paese» conclude il presidente Massetti.

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