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Disoccupazione giovanile, report Api: Brescia tra le peggiori del Nord Italia

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In provincia di Brescia più di un giovane su tre, di età compresa tra 15 e 24 anni, è disoccupato: nel 2008 lo era poco più di uno su venti. Il dato, più che preoccupante, viene sottolineato nell’indagine su «Disoccupazione giovanile e mismatch» realizzata dal Centro Studi e dall’Ufficio Risorse Umane di Apindustria. Obiettivo dello studio, oltre a mettere a confronto i dati bresciani sulla disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni con quelli delle altre provincie italiane e con i dati europei, cercare anche di capire (attraverso 200 interviste a giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati) le difficoltà che esistono nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

«Il trend degli ultimi anni ha segnato un peggioramento molto evidente – si legge nel report del Centro Studi Apindustria -, portando la nostra provincia, a vocazione prettamente metalmeccanica, al 50esimo posto nella lista delle province italiane classificate per tasso di disoccupazione giovanile nel 2015». Lo scorso anno, in provincia di Brescia, il tasso di disoccupazione giovanile nella fascia 15-24 anni risulta essere infatti del 35,9%, in continuo peggioramento rispetto agli anni precedenti (6,2% nel 2008, 21,5% nel 2011, 28,2% nel 2014). Ben lontana da province quali Bolzano (11,9%), Verbano-Ossola (15,8%) o Cuneo (17,1%), peggio della media lombarda (32,3%) e del Nord Italia (30,6%), appena meglio addirittura rispetto alla media nazionale (40,3%). «Stupisce negativamente il dato del 2015 – sottolinea il rapporto -: il Nord e in generale l’Italia registrano un miglioramento rispetto all’anno precedente, con una riduzione del tasso di disoccupazione per i giovani 15-24. In Lombardia peggiora di un paio di punti, mentre a Brescia di ben 7,7 punti percentuali». Meglio la disoccupazione in fascia 15-29, in cui il tasso si staglia al 22,7% nel 2015 (l’anno prima era il 17,5%).

Se questo è il dato negativo, è pur vero che anche negli ultimi anni le imprese, seppure in misura minore rispetto al passato, hanno continuato a cercare nuove figure professionali. Un dato, questo, confermato anche dal report quando evidenzia «una variazione crescente positiva nella domanda di personale da parte delle imprese» nell’ultimo triennio. Dall’analisi incrociata con l’Ufficio Risorse Umane di Apindustria è però emersa in modo abbastanza evidente anche una difficoltà a far incrociare domanda e offerta di lavoro. In particolare, basandosi su 200 interviste ad altrettanti giovani che hanno rifiutato la posizione lavorativa per la quale erano stati selezionati, è emerso che tra le cause principali di questo mancato incontro vi sono la distanza casa-lavoro, le aspettative economiche non soddisfacenti e la mancanza di competenze richieste.

Aib, i giovani talenti di “Best” pronti a entrare in azienda

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Sei aziende bresciane partner del progetto “Best Brescia”, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di AIB, sono pronte ad accogliere sette ragazzi di talento, offrendo loro una prima esperienza di lavoro con un contratto a tempo determinato di sei mesi.
Si è da poco concluso infatti il processo di selezione, curato da Trenkwalder, che ha individuato i profili più idonei tra i giovani freschi di diploma degli istituti superiori del territorio. Ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco nella seconda edizione di Best (Business Excellent Student Talent), voluta dagli imprenditori under 40 di AIB guidati da Alberto Faganelli, per avvicinare scuola e imprese.

Giorgio Spalenza, appena diplomatosi all’istituto Cossali di Orzinuovi, lavorerà alla AS Borsoni Worldwide, mentre Claudio Bianchetti del Golgi di Brescia farà la sua prima esperienza al Colorificio Bresciano. Due ragazzi, Serena Verzeletti dell’Einaudi di Chiari e Federico Zanoni dell’Antonietti di Iseo, saranno accolti dalla Italian Gasket, Davide Gasparetti dell’Antonietti dalla Umr e Idi Songne del Moretto di Brescia dalla Ntm. Infine,  Massimiliano Farnedi, pure lui proveniente dall’Antonietti, andrà alla Cibek.

“Partecipare a questa prova mi ha reso più sicuro e fiducioso. Sono state riconosciute le mie capacità e sono certo che l’esperienza lavorativa contribuirà alla mia formazione”, commenta Giorgio Spalenza, mentre Serena Verzeletti sottolinea come l’opportunità offerta da Best sia “da cogliere al volo. A noi giovani non capita tutti i giorni di ricevere un contratto con un’azienda che si impegni a migliorare le nostre potenzialità”.

“Un progetto cresciuto rispetto alla prima edizione, con il quale rinsaldiamo il legame tra scuola e impresa e che rappresenta davvero una concreta opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Lo scorso anno, al termine dei sei mesi, tre dei cinque ragazzi selezionati hanno infatti ottenuto un contratto a tempo indeterminato”, spiega Anna Tripoli vice presidente dei Giovani AIB con delega alla Commissione Scuola.

“Quest’anno abbiamo cercato i talenti migliori in quattro diverse aree di specializzazione: informatica, chimica, commerciale e meccanica. Tanti ragazzi si sono messi alla prova in un percorso di selezione molto impegnativo, che prevedeva la stesura di un curriculum, test di gruppo, colloqui “speed date” e prove pratiche in azienda. Un’esperienza, quindi, molto utile anche per chi alla fine non è stato selezionato”, conclude Alice Palumbo, project leader di Best.

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