Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Apindustria Brescia, nasce il Comitato Industria 4.0

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Aiutare il mondo delle imprese nella grande trasformazione produttiva in atto. È l’obiettivo del «Comitato Industria 4.0» nato in seno ad Apindustria Brescia, che si propone come piattaforma aperta al contributo di imprese, istituzioni, associazioni, università ed altre realtà locali interessate a ragionare, confrontarsi e promuovere iniziative sul tema. Soggetto promotore è Unimatica Confapi Brescia, l’Unione della piccola e media impresa nei settori Informatica, Comunicazione, Telematica e Servizi Innovativi di Apindustria Brescia.

«Si parla continuamente di Industria 4.0 – afferma il presidente di Unimatica Giacomo Verzeletti -, ma avvertiamo anche un grande smarrimento da parte di tanti piccoli e medi imprenditori che non sanno come muoversi in modo adeguato». Di qui la necessità di aumentare gli strumenti di informazione e conoscenza e, da questi, costituire anche strutture di sostegno per analizzare le situazioni aziendali e aiutare le piccole e medie imprese a fare i passi necessari per adeguarsi alla nuova realtà. «In Italia siamo molto indietro – osserva Verzeletti -, le imprese hanno risorse sempre più limitate a disposizione e l’intervento di sostegno di un’associazione come Apindustria va proprio nella direzione di aiutare le imprese in modo concreto a superare gli ostacoli».

L’ambizione del «Comitato Industria 4.0» – oltre che di struttura di supporto di carattere tecnico – è anche quella di avere un ruolo di stimolo sul piano politico. «Aperti a istituzioni e associazioni – sottolinea Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -. Ritengo significativo che possano fare parte del Comitato tutte le aziende associate interessate, al di là dello specifico settore di appartenenza e dell’attività alla quale si dedicano. Si tratta infatti di una trasformazione che riguarderà tutti i settori».

Il convegno «Industry 4.0: il futuro è oggi. Prepararsi al cambiamento per mantenere competitività, valorizzare le risorse e aggredire nuovi mercati» in programma mercoledì 16 novembre alle 16.30 nella sede dell’associazione in via Lippi 30 a Brescia, oltre che appuntamento di riflessione rivolto agli imprenditori, sarà la prima occasione di presentazione del Comitato. Al convegno (partecipazione gratuita previa iscrizione entro l’11 novembre, info 030 23076) interverranno Andrea Bacchetti (Università degli Studi di Brescia – Laboratorio RISE), Marino Piotti (Superpartes), Pierluigi Pizzo (Omega Gruppo) ed Emidio Zorzella (Antares Vision).

Convegno Sace, Brescia quarta provincia italiana per valore dell’export

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In un mondo che viaggia a ritmi più lenti, in cui i rischi crescono e diventano più diffusi e la competizione globale si fa più agguerrita, quali le prospettive per l’export lombardo e per le imprese di Brescia? Quali i mercati su cui puntare? Quali gli strumenti per affrontarli? È da queste domande che ha preso le mosse ieri a Villa Fenaroli a Rezzato (Brescia), il Convegno “RE-action. Export Calling” organizzato da SACE e SIMEST, le società del Gruppo Cassa depositi e prestiti specializzate nel sostegno all’internazionalizzazione, per presentare alle imprese bresciane i principali risultati dell’ultimo Rapporto sull’export di SACE. Al centro dell’evento, in cui è intervenuto anche Marco Bonometti, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana (AIB), una tavola rotonda con i protagonisti del panorama imprenditoriale locale: Paolo Bertuzzi per Turboden, Antonio Biondo per Beretta, Cristian Locatelli per Marzoli Gruppo Camozzi e Giuseppe Mercurelli per ASO Group.

Quest’anno diverse difficoltà stanno segnando la performance estera di tutto il Paese, con conseguenze che si sono fatte sentire anche in Lombardia e in particolare nel bresciano. Tuttavia, secondo le stime presentate da SACE, l’export italiano ha in sé la capacità di reagire e mettere a segno una crescita del 3,9% nel 2017-2019, a patto di concentrare gli sforzi sulle geografie a maggior potenziale e rafforzare le proprie strategie d’internazionalizzazione.
“Brescia, con 15 miliardi di euro, è la quarta provincia italiana per valore dell’export. Nel 2015, la bilancia commerciale della provincia di Brescia è positiva per 6,6 miliardi; quella manifatturiera per 7,5 – ha dichiarato Marco Bonometti, Presidente di AIB –. Inoltre, tra le principali province esportatrici italiane, Brescia, è quella che dall’introduzione dell’euro ha sperimentato il maggior incremento dell’export, che oggi è oltre due volte superiore rispetto ai valori del 1999. Un risultato che è stato possibile conseguire anche grazie al supporto del comparto assicurativo-finanziario per le aziende che guardano oltre i confini”.
“Crescere attraverso l’internazionalizzazione è oggi una sfida complessa che le imprese bresciane stanno affrontando con successo – ha dichiarato Beniamino Quintieri, Presidente di SACE –. Conosciamo bene le realtà presenti in questo territorio che, grazie alla preziosa collaborazione con AIB, seguiamo attraverso il nostro ufficio di Brescia. E ora siamo pronti, insieme a SIMEST, a rafforzare il nostro supporto assicurativo-finanziario affinché queste imprese possano cogliere il grande potenziale di crescita internazionale che hanno ancora davanti”.
Solo nell’ultimo anno, SACE ha servito circa 6 mila aziende della Lombardia di cui circa un terzo sono bresciane, in prevalenza Pmi, e ha mobilitando oltre 6 miliardi di euro di risorse a sostegno di export e investimenti. Mentre SIMEST ha già investito all’estero con 209 imprese lombarde, 21 delle quali operative nella provincia di Brescia, ed erogato finanziamenti a tasso agevolato per 709,3 milioni di euro, 129,2 dei quali destinati ad imprese della provincia di Brescia.

Dopo il risultato positivo messo a segno nel 2015, con oltre 111 miliardi di euro (il 27% dell’export nazionale), nei primi sei mesi dell’anno l’export lombardo è rimasto sostanzialmente stabile, orientandosi prevalentemente verso i mercati europei. Passando in disamina i settori, la performance delle vendite estere della Lombardia, nonostante i tassi di crescita molto positivi di comparti come la farmaceutica (+7%), gioielli e altra manifattura (+6%), gomma & plastica (+4,5%) e alimentari e bevande (+3,3%), poggia soprattutto sul contributo di 5 settori chiave dell’economia regionale che, pur crescendo a ritmi più contenuti, da soli valgono il 66% dell’export: meccanica strumentale (il primo comparto per valori con un peso sul totale del 21%), chimica (11%), mezzi di trasporto (8%), ma anche tessile e abbigliamento (che pesa per l’11% sul totale export e cresce ad un tasso del 4% nei primi 6 mesi del 2016) e prodotti in metallo (settore che risente della congiuntura sfavorevole ma che da solo vale per il 16% dell’export lombardo).
Questi dati si riflettono, in parte, anche sull’andamento dell’export bresciano che nei primi sei mesi del 2016, pur registrando un calo, ha messo a segno dei buoni tassi di crescita in alcuni dei settori core della regione come la chimica (+11%), la gomma e plastica (+10%), il tessile e abbigliamento (+7%) e i mezzi di trasporto (+3%).
Sotto il profilo dei mercati di destinazione, le previsioni di SACE offrono importanti direttrici di crescita verso un paniere diversificato di mercati sia emergenti sia avanzati, con profili di rischio diversi e in alcuni casi non trascurabili, che possono tuttavia essere affrontati con successo e profitto, puntando su coperture specifiche e un approccio strategico: Emirati Arabi in Medio Oriente, Cina e India in Asia, Stati Uniti nel continente americano, Spagna, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria in Europa. Tra le geografie più rischiose per l’export della regione nel 2016, le previsioni segnalano invece Grecia e Russia.

Per valutare rischi e opportunità connessi all’internazionalizzazione, SACE offre alle imprese la Risk&Export Map, un tool integrato per aiutare le imprese italiane a individuare i Paesi a maggior potenziale non solo per l’export ma anche – novità di quest’anno – per gli investimenti, grazie alle rilevazioni di due indici: l’Export Opportunity Index (EOI) e l’Investment Opportunity Index (IOI).

Imprese, Gruppo Padana Emmedue Spa acquisisce 88% di Orio Team Srl

in Economia/Servizi by

Padana Emmedue S.p.a., solido gruppo imprenditoriale bresciano di proprietà della Famiglia Marchetti, con un’esperienza di oltre 50 anni nel settore del lavanolo di articoli tessili per Hotel, centri benessere, ristoranti, residenze assistenziali e di servizi lavanolo, di sterilizzazione biancheria e strumentazione chirurgica rivolti alla sanità, ha siglato un contratto di acquisizione della maggioranza (88%) della Orio Team S.r.l. di Levate (BG) controllata attualmente dalla Tessitura Carlo Lamperti S.p.a. che fa capo al Sig. Heini Galimberti. L’azienda bergamasca, presente sul mercato dal 1963 e specializzata nel noleggio di biancheria per Hotel di alto livello, ha chiuso il 2015 con un fatturato di circa 5,5 mln, conta oltre 50 dipendenti e collaboratori ed oggi è riconosciuta come uno dei player più affidabili e maggiormente qualificati del comparto nell’area milanese e, più in generale, nel nord Italia.

L’obiettivo strategico del Gruppo Padana Emmedue S.p.a., è quello di crescere nel settore del lavanolo per hotellerie e ristorazione espandendo il proprio mercato di riferimento e penetrando maggiormente nell’area di Milano e del nord Italia. A tale scopo è stata identificata Orio Team S.r.l. quale azienda target, realtà operativa ed in costante sviluppo, che verrà affiancata e rafforzata dal Gruppo nel proprio percorso di crescita.

L’obiettivo strategico di Tessitura Carlo Lamperti S.p.a., presente sul mercato dal 1861, è concentrarsi sul core business della produzione di biancheria, per confermare il proprio ruolo di partner delle lavanderie Industriali in un momento di concentrazione del settore in Italia e all’estero.

L’accordo prevede anche l’acquisizione dell’immobile in cui, attualmente, Orio Team S.r.l. svolge la propria attività e dove continuerà ad operare.

Il closing dell’operazione è previsto entro la fine dell’anno 2016 prima del quale, come da prassi, dovranno essere rispettate alcune condizioni sospensive di natura tecnica, superate le quali l’accordo sarà definitivo.

Lombardia, Parolini: 5 milioni di euro per sostenere le imprese

in Economia/Evidenza/Export by

“Con l’approvazione di questa nuova misura, destiniamo 5 milioni di euro per sostenere l’export delle imprese lombarde, favorendo anche il loro accesso ai canali e-commerce come ulteriore opportunità di vendita verso mercati esteri e facilitando la ricerca degli strumenti finanziari e assicurativi più efficaci per sostenere il proprio export”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando l’approvazione odierna, da parte della Giunta, su sua proposta, dei criteri attuativi della misura dedicata al sostegno delle medie, piccole, e micro imprese lombarde per lo sviluppo dell’export denominata ‘Finanza e e-commerce: nuove azioni per sviluppare l’orientamento delle MPMI lombarde verso i mercati esteri’.

EXPORT IMPORTANZA STRATEGICA – “Abbiamo voluto mettere in campo questa iniziativa perché le esportazioni rivestono una importanza strategica per il consolidamento e lo sviluppo dell’economia e del lavoro lombardi. Come emerge anche da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Unioncamere – Ministero del Lavoro relativi al 2015, – ha sottolineato l’assessore- l’export delle imprese in Lombardia ha creato 30 mila nuovi posti di lavoro e, in particolare, le imprese esportatrici assumono il doppio delle non esportatrici (il 26% cerca collaboratori contro il 13,7% delle altre). L’indagine dice anche che la Lombardia pesa per il 27% sull’export italiano (111 miliardi su 414 complessivi) e che quasi il 40% delle imprese esportatrici lombarde esporta oltre il 50% della produzione”.

EXPORT BUSINESS MANAGER – “L’utilizzo dei contributi che deriveranno da questa misura in particolare e da tutte quelle dedicate all’export – ha sottolineato Parolini – è qualificato da una grande novità: l’opportunità di beneficiare dello strumento ‘Export Business Manager’, una rete di servizi offerti da figure con comprovata esperienza professionale, accreditati tramite una specifica selezione tra società, consorzi, studi e professionisti associati e Aziende Speciali delle Camere di Commercio, istituendone un apposito elenco. In questo modo la nostra azione di sostegno sarà ancora più mirata ed efficace”.

OBIETTIVI – La misura prevede il sostegno e l’accompagnamento delle imprese che intendono sviluppare e consolidare la propria posizione sui mercati esteri attraverso la consulenza alla definizione, ed attuazione, di un piano finanziario a sostegno e consolidamento dell’attività di export nonché il supporto nell’individuare ed attuare una strategia di posizionamento sulle piattaforme digitali per lo sviluppo dell’export.

SOGGETTI DESTINATARI – I soggetti destinatari dell’intervento sono MPMI, Consorzi, e aggregazioni di imprese, dei settori manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi alle imprese.

DETERMINAZIONE DEI CONTRIBUTI – L’ammontare dei contributi a fondo perduto concedibili a ciascun soggetto beneficiario è pari all’importo massimo di 6.000 euro ed è determinato nella misura massima del 50% delle spese effettivamente sostenute.

TEMPI – Il periodo di realizzazione per la realizzazione dei progetti ammessi al contributo non potrà superare i 12 mesi dalla data di presentazione della domanda.

Scambi con gli Stati Uniti, Bergamo è davanti a Brescia

in Economia/Export/Tendenze by

2.200 cittadini americani residenti e 5,5 miliardi di euro di import-export nei primi sei mesi del 2016, sono alcuni dei numeri dei rapporti tra Lombardia e Stati Uniti all’alba dell’elezione presidenziale. Milano è al centro di questi rapporti con oltre 1.200 residenti (57% del totale) e circa 3 miliardi di euro di scambi (53,6% del totale), unico territorio lombardo, insieme a Lecco, il cui l’export verso gli Stati Uniti cresce nel 2016 (+1,2% in un anno, da 1,78 miliardi a 1,8 miliardi, contro -6,1% regionale e -0,4% italiano). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat.

*La Lombardia negli scambi con gli Stati Uniti*. Con 1,6 miliardi di import e 3,8 miliardi di export la Lombardia pesa il 23% dell’import nazionale verso l’America e il 21,2% dell’export. Esporta soprattutto macchinari (941 milioni di euro), moda (517 milioni di euro) e metalli e prodotti in metallo (503 milioni) mentre importa articoli farmaceutici (434 milioni), sostanze e prodotti chimici (237 milioni), computer ed apparecchi elettronici (182 milioni). Importante anche la presenza di cittadini americani, la Lombardia da sola ospita il 15,1% degli statunitensi residenti in Italia.

*Le province lombarde*: Milano è prima per interscambio (53,6% dell’import-export regionale nel 2016), seguita da Bergamo (10%), Brescia (9,2%), Monza e Brianza (8,1%) e Varese (6%). A fronte di un rallentamento degli scambi nel 2016, registra un boom Mantova, che triplica l’import (+300%), seguita da Sondrio (+36,4%) e Pavia (+16,8%). Export in crescita a Lecco (+6,7%) e Milano (+1,2%). Milano è anche prima per numero di residenti (57% regionale) seguita da Varese (8,5%), Monza e Brianza (7,3%), Como (6,2%) e Brescia (5,8%).

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Rapporto Sace sull’export, appuntamento martedì a Villa Fenaroli

in Città e Hinterland/Eventi/Evidenza/Export by

In un mondo che viaggia a ritmi più lenti, in cui i rischi crescono e diventano più diffusi, non c’è più spazio per previsioni a doppia cifra. L’internazionalizzazione resta una strategia necessaria per le imprese italiane, ma la competizione globale si fa più agguerrita. Occorre affrontarla con un approccio strutturato, identificando i mercati a maggiore opportunità, diversificando le geografie in portafoglio e presentandosi con un pacchetto commerciale e finanziario competitivo.

È in questo quadro che prende le mosse “RE-action. Export calling” il nuovo Rapporto di SACE (Gruppo Cdp) con le previsioni sull’export italiano per il quadriennio 2016-2019.

Lo studio sarà presentato domani a Brescia (ore 16:30), presso Villa Fenaroli – alla presenza del Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana, Marco Bonometti e del Presidente di SACE Beniamino Quintieri – in una giornata di confronto con le eccellenze imprenditoriali del territorio (Beretta, Turboden, Marzoli Gruppo Camozzi, ASO Group) e gli esperti di SACE e SIMEST (Gruppo Cdp)

 

PROGRAMMA

– Sede legale Piazza Poli 37/42 – 00187 Roma

16:00     Registrazione

16:30     Saluto di benvenuto

Marco Bonometti, Presidente, Associazione Industriale Bresciana

16:45     RE-Action. Export Calling. Rapporto Export 2016-2019

Alessandro Terzulli, Chief Economist, SACE

17:10     i-Tale: l’altro Made in Italy

Paolo Bertuzzi, Chief Executive Officer, Turboden

Antonio Biondo, Law Enforcement & Defence Sales Director, Beretta

Cristian Locatelli, Direttore Generale, Marzoli Gruppo Camozzi

Giuseppe Mercurelli, Chief Executive Officer, ASO Group

Simonetta Acri, Direttore Rete Domestica, SACE

18:00     Conclusioni

Beniamino Quintieri, Presidente, SACE

Segue light cocktail

 

Fallimenti, analisi Apindustria: Brescia meglio dell’Italia

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Il Centro Studi Apidustria Brescia ha analizzato il trend dei fallimenti in Italia e a Brescia, confrontandone le dinamiche con i dati sullo sviluppo di nuove imprese. In particolare i numeri dei fallimenti sono analizzati nei singoli trimestri e poi a livello annuo (dati aggregati).

La Lombardia presenta un triste primato: nonostante le 958.464 imprese attive al 30 settembre 2016 (dati Unioncamere) vi si trova quasi il 21% dei fallimenti italiani per il 2016 (i dati si fermano al terzo trimestre), seguita a distanza dal Lazio (al secondo posto come numero di imprese attive, contandone 641.646 unità, ed il 11,5%c. delle procedure fallimentari).

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

Complessivamente nel Nord Italia si localizza il 45% delle imprese attive ed il 38%c. dei fallimenti italiani.

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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati CRIBIS

Messi a sistema, i dati italiani e i dati bresciani declinati sul singolo trimestre presentano un diverso trend di sviluppo.

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La dinamica dei fallimenti per l’Italia si presenta in netta crescita, con un asse previsionale che si sviluppa decisamente verso l’alto.
Al contrario, i dati su Brescia presentano un andamento stabile, con un trend in termini previsionali positivo ma in modo molto contenuto.
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Nel grafico che segue si confrontano i dati aggregati relativi ai primi due trimestri dell’anno (non sono ancora disponibili i dati del terzo trimestre sulla provincia di Brescia).

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Nella tabella che segue, i dati sui fallimenti del primo semestre 2016 sono confrontati con i corrispettivi degli anni precedenti, evidenziando come rispetto al 2009 (anno di riferimento per la nostra analisi), l’anno in corso presenti un incremento di forte rilievo delle procedure, sia a livello italiano (+60% rispetto al 2009) quanto sulla nostra provincia (+43%).

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Anche in termini di variazioni su singolo trimestre, gli andamenti bresciani presentano una variabilità maggiore rispetto a quanto evidenzi il territorio italiano (vedi tabella finale).

I dati riportati vanno tuttavia inseriti nel vivo contesto imprenditoriale italiano, in cui le nuove imprese del 2016, registrate in Camera di Commercio, sfiorano le 42mila unità nei primi nove mesi dell’anno (+0,7% rispetto allo stesso anno del 2015). I dati Unioncamere italiani, lombardi e provinciali relativi al solo terzo trimestre sono così riassunti (comunicato stampa del 20 ottobre 2016):
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Fonte: rielaborazione Centro Studi Apindustria Brescia su dati Unioncamere

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Ddl autonomi, Parolini: la Lombardia ha anticipato ancora Roma

in Economia/Istituzioni by

“Siamo molto lieti di constatare che l’apertura concreta ai professionisti e al loro ruolo determinante nell’economia compiuto da Regione Lombardia anticipa lo Stato”. Cosi’ l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini in seguito all’approvazione del Senato al DDL sugli autonomi e il lavoro, che tra le misure al suo interno prevede che i liberi professionisti potranno aggregarsi in ‘reti’, consorzi o forme associate, anche temporanee, per accedere ai bandi di gara.

ACCESSO AI NOSTRI BANDI GIA’ CONSENTITO – “L’accesso ai professionisti, che da ora sara’ consentito anche a quelli delle categorie non ordinistiche – ha spiegato l’assessore -, nei

nostri bandi e’ gia’ previsto da tempo. Siamo sempre stati consapevoli, infatti, che essi contribuiscono in modo decisivo allo sviluppo della competitivita’ della nostra regione. Per troppo tempo questa categoria, che e’ abituata a lavorare molto e a chiedere poco, e’ rimasta esclusa da ogni tipo di finanziamento e sostegno, senza adeguati strumenti per fronteggiare una crisi che ha provocato, in molti settori, una grave perdita di reddito. Regione Lombardia ha cosi’ fatto sentire la sua concreta presenza al loro fianco, con misure destinate all’aggiornamento professionale, alla formazione continua, alla creazione di ‘reti’ e all’accesso a importanti risorse comunitarie. Il riconoscimento delle garanzie sulla tutela del lavoro dei professionisti, contenuto nel DDL approvato dal Senato costituisce un grande passo avanti per due milioni di lavoratori, protagonisti nella crescita del nostro paese e della nostra regione”.

Alternanza scuola-lavoro, tutto esaurito alla tre giorni di incontri promossa dal Liceo “Guido Carli”

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Formazione/Partner by

In che modo la quarta rivoluzione industriale, divenuta ormai realtà con Industry 4.0, sta cambiando il mestiere dell’imprenditore? Una domanda che ha stimolato la curiosità dei quasi 500 studenti delle scuole superiori bresciane, che ieri mattina hanno gremito la sala Beretta di AIB per la seconda giornata di “Mi preparo all’alternanza” (#alternanza), ciclo di incontri promosso dal Liceo Internazionale per l’Impresa “Guido Carli” insieme ad AIB

Ad accogliere i ragazzi il vice presidente di AIB per l’Education e presidente di Fondazione AIB, Paola Artioli, la dirigente prof.Donatella Preti e la delegata al progetto, prof. Patrizia Maccari del Liceo “Guido Carli”.

“Siamo davvero orgogliosi di avere tanti studenti nella casa delle imprese. Uno stimolo per noi a continuare sulla strada intrapresa ormai da molti anni con diversi progetti destinati ad avvicinare quanto prima gli allievi delle scuole bresciane al mondo del lavoro. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di creare le migliori condizioni affinchè i giovani possano scegliere con consapevolezza il loro futuro. Una scelta possibile solo acquisendo il sapere e le giuste competenze per muoversi in un mondo attraversato da cambiamenti epocali”, ha detto Paola Artioli.

Gli studenti hanno poi dialogato con Alberto Faganelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Aib, con il suo vice Luca Borsoni, con Paolo Ciotti (fondatore Br Car service), con Federica Malvicini, Camilla Buffoli e Michele Rinaldi (fondatori Stilly) e con Lorenzo Maternini (vice presidente Talent Garden), i quali, insieme a Gianni Bonfadini del Giornale di Brescia, hanno raccontato la loro esperienza di imprenditori e startupper digitali. La mattinata si è chiusa con l’intervento di Francesco Bripi della Banca d’Italia dedicato all’economia della Lombardia.

La tre giorni del “Carli” – apertasi ieri all’Abba con l’incontro animato da Massimo Tedeschi del Corriere della Sera, al quale sono intervenuti Alessandra Saleri (responsabile qualità Aso Forge), Elia Fossi (hr manager AB Holding), Francesco Franceschetti (ad Franceschetti Elastomeri) e Davide Giacomini (Università di Brescia) – si chiuderà domani, sempre all’Abba con la tavola rotonda, animata da Magda Biglia di Bresciaoggi, che vedrà protagonisti Giuseppe Pasini (vice presidente AIB per Ambiente, Sicurezza e Responsabilità sociale e presidente Gruppo Feralpi), Francesco Franzoni (ad Raffmetal spa) e Roberto Zini (consigliere delegato AIB per Zone, Settori e Sviluppo associativo e ad Farco) e Sergio Onger dell’Università di Brescia.

Oltre agli studenti del liceo Carli, all’iniziativa hanno aderito oltre 1.300 studenti di terza, quarta e quinta di numerose scuole di Brescia e provincia (Cossali di Orzinuovi, San Bernardino di Chiari, Copernico, Sraffa, Leonardo, Arnaldo, Abba-Ballini e Golgi di Brescia, Capirola di Leno e Ghedi, Marzoli di Palazzolo, Bonsignori di Remedello).

Camera di commercio, apre lo Sportello etichettatura prodotti agroalimentari

in Alimentare/Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Evidenza by

Un nuovo servizio per supportare le imprese della filiera del settore agroalimentare è da oggi disponibile presso la Camera di Commercio di Brescia.

In dettaglio, tramite lo “Sportello etichettatura prodotti agroalimentari”, le imprese bresciane che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari possono ora ottenere pareri specialistici in tema di sicurezza alimentare, etichettatura, etichettatura ambientale, vendita in UE ed esportazione extra UE dei loro prodotti .

Dal prossimo 13 dicembre scatta, peraltro, l’obbligo per tutte le imprese del settore agroalimentare di inserire nell’etichetta dei prodotti immessi in commercio le informazioni nutrizionali, in seguito all’applicazione delle disposizioni del regolamento UE n. 1169/2011, contenente norme sull’etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, sull’indicazione degli allergeni e sull’etichettatura nutrizionale.

“L’etichettatura sui prodotti alimentari – commenta Massimo Ziletti, Segretario Generale della Camera di Commercio – oltre che costituire un obbligo, può essere visto dalle imprese anche come un elemento di tutela e di competitività, specialmente con riguardo al fenomeno della contraffazione alimentare, che così pesantemente incide sul settore eno-agroalimentare, sia nel mercato italiano che in quello internazionale”.

Il servizio, completamente gratuito, si avvale della consolidata esperienza tecnica del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino ed è gestito digitalmente. Le imprese interessate potranno pertanto scegliere di ottenere un parere via e-mail o di concordare un appuntamento via skype direttamente dalla propria sede, senza necessità di recarsi fisicamente presso la sede camerale. A questa attività si affiancherà inoltre , nei prossimi mesi, un’attività di formazione per le imprese su tematiche specifiche.

In occasione dell’avvio del servizio, il prossimo giovedì 17 Novembre 2016 dalle 9,30 alle 12.30 presso la Camera di Commercio di Brescia, in via Einaudi n. 23, si terrà il seminario “Contraffazione alimentare: l’etichettatura come strumento di tutela”.

Le iscrizioni possono essere effettuate inviando la scheda compilata, disponibile sul sito internet della Camera di Commercio di Brescia, all’indirizzo di posta pni@bs.camcom.it entro il 15 novembre prossimo; si accettano adesioni sino a esaurimento posti in sala.

Le Imprese interessate possono inoltre porre quesiti utilizzando il form disponibile on line e inviandolo unitamente alla richiesta di iscrizione al seminario: le tematiche di interesse generale potranno essere approfondite dagli esperti in sede di seminario, mentre quesiti specifici saranno trattati riservatamente via mail o via skype, come previsto dal servizio.

Per informazioni è a disposizione l’Ufficio competitività delle Imprese, tel. 030.3725298 / 030.3725264 /030.3725346, e-mail pni@bs.camcom.it .

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