Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Cgil - page 4

Morti bianche, la Cgil attacca: una strage voluta

in Cgil/Economia/Lutti/Sindacati by

L’agricoltura rimane il settore più critico, insieme all’edilizia. A metterlo in evidenza sono i dati diffusi dalla Cgil di Brescia circa gli infortuni mortali avvenuti nella provincia di Brescia nel 2015. Nella nota della Camera del lavoro si citano diversi casi nazionali, e si aggiunge: “A questi si aggiungono, nella nostra provincia, infortuni più o meno gravi come quello di cui è rimasto coinvolto un operaio di Paderno, folgorato da una scarica elettrica, e che ora versa in condizioni diperate all’ospedale di Ome”, e “quello accaduto ad un altro operaio, a Soiano del Lago, caduto dal ponteggio interno di una casa, riportando un forte trauma cranico”.

“Tutti operai colpiti nei luoghi di lavoro, che si ripetono con modalità simili, talvolta nello stesso luoghi lavoro – incalza il sindacato – Una strage silenziosa, per lo più nell’indifferenza diffusa, mentre l’allarmante concentrazione di infortuni in questo periodo conferma quanto più volte denunciato dalla nostra organizzazione, ovvero di un netto peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ciò premesso, prevenzione e vigilanza restano la attività da favorire e potenziare. Non c’è riforma del sistema sanitario in Lombardia come in Italia, che possa dirsi tale se si persiste in scelte che, nella riorganizzazione accorpano e riducono i presidi territoriali, nonché il numero degli addetti, svuotando di competenze e esperienze e immeserendo le attività di prevenzione e vigilanza. Stante questa situazione – conclude il comunicato stampa – siamo di fronte a una strage silenziosa ‘voluta’, le cui responsabilità vanno perseguite, essendo per altro ben rintracciabili e individuabili”.

Al comunicato l’Ufficio Salute Sicurezza Ambiente Camera del Lavoro di Brescia allega anche una tabella con il dettaglio di alcuni degli infortuni avvenuti nel 2015. La trovate qui.

Cooperativa agricola a Rovato, la Cgil: 50 posti di lavoro a rischio

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Cgil/Economia/Sindacati by

La Coopinnova, azienda cooperativa di trasformazione che lavora in appalto all’interno dell’avicola Monteverde  – secondo quanto riferisce una nota della Cgil di Brescia – “minaccia la chiusura mettendo a rischio il posto di lavoro di 50 famiglie pur di non pagare il dovuto ai suoi dipendenti”.

“Nei mesi scorsi – si legge in un comunicato del sindacato – da accertamenti fatti dalla Flai Cgil Brescia era risultato che nelle busta paga dei dipendenti c’erano diverse irregolarità, che peraltro si trascinavano da diversi anni. Dopo trattativa erano finalmente stati riconosciuti i minimi tabellari previsti dal contratto di settore ma, secondo Coopinnova – accusa ancora la Cgil – questo minimo miglioramento contrattuale non avrebbe dovuto riguardare la storia contributiva dei lavoratori e delle lavoratrici, diversi dei quali con numerosi anni di servizio. La trattativa si è quindi arenata e, trincerandosi dietro un muro di silenzio”. Secondo la Cgil, Coopinnova rifiuta di incontrare il sindacato e si appresterebbe a chiudere licenziando i dipendenti.

Di qui – si legge ancora nel comunicato stampa – la proclamazione dello stato di agitazione da parte dei lavoratori “che, per inciso, non hanno avuto la possibilità di riunirsi in assemblea all’interno degli spazi dell’avicola Monteverde perché non è stato loro concesso lo spazio”.

Ortomercato, fiera ed aeroporto: ecco la posizione unitaria dei sindacati

in Cgil/Cisl/Economia/Infrastrutture/Istituzioni/Sindacati/Uil by

Con una nota congiunta Damiano Galletti (segretario generale Cgil), Francesco Diomaiuta (segretario generale Cisl) e Mario Bailo (segretario generale Uil Brescia) intervengono su alcune delle questioni principali che toccano l’economia bresciana: dalla fiera di Brescia all’Ortomercato passando per “l’aeroporto e altri nodi annosi dell’economia bresciana rispetto ai quali siamo disponibili a confrontarci con tutte le associazioni di rappresentanza, forze politiche e istituzioni locali”.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

Nella prospettiva del lavoro dignitoso e dell’equa distribuzione un contributo per lo sviluppo territoriale possibile e sostenibile

Premessa

La crisi economica in corso da oramai otto anni ha bruciato posti di lavoro e imprese, aumentato disuguaglianze e fragilità. La provincia di Brescia, forte di una solida base manifatturiera che in passato ha saputo contenere al minimo i livelli di disoccupazione, ha dovuto fare i conti duramente con questa nuova realtà e con una disoccupazione strutturale, soprattutto fra i giovani, al punto che si sta affermando il fenomeno di una nuova emigrazione. Da tempo sappiamo che questa non è crisi passeggera, ma sta mutando profondamente il tessuto produttivo, lo stile dei consumi e l’idea stessa di lavoro. Nuove strade si intuiscono appena, e faticosa sarà la strada per costruire un nuovo equilibrio e una coesione sociale messi a dura prova da impoverimento diffuso, disuguaglianza, redditi insufficienti, arretramento del modello sociale di welfare che abbiamo conosciuto nella seconda metà del Novecento e nuove sfide globali.

È in tale contesto che vanno inquadrati alcuni dei nodi annosi dell’economia bresciana e il cui superamento, almeno parzialmente, potrebbe alimentare potenziali ambiti di sviluppo, che dovrebbero potersi collocare all’interno di una visione strategica guadagnata attraverso percorsi di valutazione partecipati, dei quali alcune esperienze si stanno facendo all’interno dello Urban Center, ma che richiederebbero una strutturazione più ambiziosa, per delineare in anticipo il futuro della città e del territorio bresciano.

Fra questi, vale la pena di richiamarne alcuni, dal nostro punto di vista, strettamente connessi.

Fiera di Brescia

La Fiera di Brescia è senz’altro uno di questi nodi. Conti in rosso profondo, l’ aumento di capitale deciso per non arrivare al fallimento, un’idea di polo fieristico abbandonata per inseguire il giochino del parco tecnologico (il Nibiru, finito ora nel dimenticatoio) e ora il ritorno dell’idea dello spazio fieristico senza che ci sia stata adeguata riflessione sul perché quello che non andava bene pochi anni fa, certificato dalle perdite, ora dovrebbe andare meglio. Eppure in altre città, italiane e straniere, ci sono tanti esempi di iniziative che nel confrontarsi con declino e crisi economico-ambientale strutturale hanno saputo ripensarsi in maniera efficace e redditizia nel solco della rigenerazione e valorizzazione urbana, ambientale ed economica. A Rovereto il «Progetto Manifattura» che insiste in un’area dismessa, è ad esempio un incubatore di imprese verdi che sta mettendo in dialogo nuove e piccole imprese attive nei settori ad alta innovazione. Pensando ai bisogni imposti dalla necessità di risanamento ambientale, di innovazione della struttura produttiva bresciana e dei servizi, lo spazio della Fiera potrebbe ripensarsi all’interno di un laboratorio aperto a nuove produzioni innovative, start up e alle tante eccellenze bresciane. Il limite rappresentato da una scarsa propensione all’innovazione di prodotto e di processo, all’insegna del risparmio e dell’efficacia energetica, di cui danno conto studi ed analisi disponibili sulla realtà bresciana, ha bisogno di essere affrontato in un’ottica di sistema, per un suo sostanziale superamento.

Musil – Museo dell’industria e del lavoro

A Brescia il Musil – il Museo dell’industria e del lavoro – nell’ambito delle proposte sopra richiamate potrebbe essere propulsore di sinergie ed elaborazione per coniugare passato e, soprattutto, sviluppo futuro di attività e lavoro.

L’indagine conoscitiva presentata recentemente in Parlamento su «Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano, individua i cinque pilastri sui quali costruire una strategia: la creazione di una Cabina di regia; la realizzazione del piano banda ultralarga e lo sviluppo e la diffusione delle reti di connessione wireless di quinta generazione; la progettazione di una formazione mirata alle competenze digitali; il rafforzamento della ricerca sia nell’ambito dell’autonomia universitaria sia in quello dei centri di ricerca nazionali e internazionali; l’innovazione aperta quale strumento di competività che si avvale anche di strumenti e competenze tecnologiche, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

Tali pilastri prefigurano uno sviluppo delle infrastrutture immateriali con cui Brescia può e deve confrontarsi in modo lungimirante, provando prima di tutto a immaginarli come contenitori e hub di nuove attività e lavoro per il quale vanno sviluppati in anticipo percorsi accademici mirati e di formazione professionale con risorse adeguate, riscattando la scuola pubblica dall’impoverimento e superando lo spreco di risorse per non pochi corsi formativi inutili. Progettare il futuro della città significa delineare gli interventi infrastrutturali materiali e immateriali, congiuntamente al lavoro necessario per la loro realizzazione e quello che si svilupperà nel futuro per il quale attivare in anticipo la formazione di competenze professionali.

Fra le attività da progettare e pensando al carattere museale di Musil, il settore del turismo potrebbe ammantarsi di novità – e reddito – se capace di valorizzare le realtà di strutture industriali le cui architetture (casere, ex.Timpini, comparto Milano, ecc) restituiscono lo spaccato di un passato industriale intraprendente, attraverso itinerari e soste che potrebbero fare di Brescia un museo industriale a cielo aperto, capace di attrarre un turismo intelligente, interessato alla bellezza del paesaggio bresciano ma anche della cultura.

Ortomercato

Il vicino Ortomercato versa da tempo in crisi profonda e necessita di uno scatto in avanti. L’impostazione tradizionale va infatti rivista in profondità, per evitare un declino scontato, come ben evidenziato dallo studio promosso da Brescia Mercati a corredo della proposta aperta di sviluppo di un Polo logistico industriale per l’agroalimentare.

Secondo il quadro delineato su dati Istat nello studio sopra richiamato, la strutturazione del mercato ortofrutticolo, dalla sua origine ha incontrato negli anni enormi cambiamenti che ne hanno decretato il forte declino in cui versa, quali la riduzione della spesa mensile in bevande ed alimentari o la contrazione del numero di negozi familiari e aumento del numero di supermercati.

Nell’attuale struttura del Mercato ortofrutticolo, allo stato emergono spazi sottoutilizzati a scapito di un possibile incremento delle vendite a condizione che si persegua una migliore qualità delle merci e l’innovazione della gamma di prodotti ampliando l’offerta (filiera del freddo, floricoltura, ecc.).

Il Piano delineato di Polo logistico industriale per l’agroalimentare, attraverso le opere di risanamento e valorizzazione può rappresentare la salvaguardia delle attività e dell’occupazione dell’Ortomercato e dell’indotto complessivo, e di più decretarne un nuovo sviluppo allargato a tutto l’agroalimentare, settore in cui, sia per la produzione agricola e la trasformazione alimentare Brescia si distingue. Gli interessi nella direzione del polo logistico integrato, possono essere molteplici: dell’industria agroalimentare, di importatori ed exportatori, fornitori di servizi, Università degli studi, operatori della logistica, del facchinaggio, GDO e grossisti, ecc. Verso il polo alle porte della città – che potrebbe recuperare anche l’ex Pietra – dovrebbe essere convogliato il traffico pesante di rifornimento agroalimentare, sollevando la città e sviluppando al suo interno un trasporto di merci più leggero.

Oltre al recupero importante di un’area dismessa, quale quella che insiste fra via Orzinuovi e via Milano, la presenza della “Piccola” dovrebbe favorire scelte più lungimiranti e sostenibili dal punto di vista economico ambientale, potenziando lo sviluppo del trasporto dei prodotti agroalimentari su ferro. Qui, un ripensato rapporto fra pubblico e privato può fare la differenza, nell’ottica di un ampliamento delle gamme produttive, nella riduzione delle distanze fra produttori e consumatori e nello sviluppo di posti di lavoro e distribuzione del reddito.

Intanto va registrata positivamente la novità di investimenti privati per il recupero di immobili e lo sviluppo di attività nel comparto di via Milano, compresa l’iniziativa del Comune di Brescia di un Piano da 18 milioni di euro da presentare al “Bando Perifierie” lanciato dal governo che si propone la riqualificazione della stessa via con interventi per realizzare aree verdi, centri di socialità, spazi per giovani e sanitari, nonché per decongestionare la viabilità con nuovi sbocchi e collegamento suburbano su ferro.

Aeroporto di Montichiari

Nella prospettiva di potenziamento della capacità di trasporto delle merci, l’aeroporto di Montichiari necessita di rilancio. Chiaramente allo stato permane la condizione di sottoutilizzo; ma nonostante la sensazione di essere oramai fuori tempo massimo, perché nelle decisioni anche i tempi sono importanti, continuiamo a pensare che la strada del trasporto merci è forse ancora perseguibile, immaginando quindi un potenziamento dei sistemi di collegamento del trasporto su rotaia.

In questa prospettiva, propendiamo sul superamento della realizzazione dello Shunt dell’Alta Velocità con fermata all’aeroporto, ritenendo che al suo posto debbano essere potenziati e realizzati i collegamenti infrastrutturali e tecnologici che consentono il trasporto delle merci.

Trasporto Pubblico Locale

Nell’ottica di riduzione del traffico privato e di sviluppo della mobilità sostenibile, l’ampliamento e il potenziamento del trasporto merci su ferro, deve potersi integrare nello sviluppo più generale della mobilità sostenibile, proponendosi l’allungamento della Metropolitana per favorirne un utilizzo più vasto e più rispondente ai bisogni di mobilità delle persone nel vasto territorio bresciano, investendo il tavolo TPL fra Comune, Provincia, Agenzia e organizzazioni sindacali di un confronto più puntuale e sostanziale.

La programmazione in capo all’Agenzia del TPL di Brescia va pensata in questa prospettiva di potenziamento integrato del trasporto per le merci e le persone, superando per queste ultime le sofferenze e disfunzioni in cui versano. Il processo che ha istituito l’agenzia del TPL di Brescia al fine di garantirne la sua piena operatività gestionale e programmatoria, in vista del rinnovo dei Contratti di Servizio che possono ridisegnare il panorama della mobilità bresciana con ricadute sull’occupazione, deve essere completato con l’insediamento della Conferenza locale del TPL per la consultazione preventiva dei diversi portatori di interesse fra cui le organizzazioni sindacali.

Per Alto Garda e Valsabbia vista l’insufficienza della SS45 bis va studiato un sistema di trasporti pubblici alternativi – semmai riprendendo il percorso “ex tram” che univa il Basso e l’Alto Garda attraversando la Valsabbia con direzione Brescia- rafforzando un’area ad alta vocazione turistica.

Cura e risanamento ambientale e bonifiche

La riqualificazione ambientale di una provincia sotto questo profilo devastata, questione che non riguarda solo la Caffaro, impone uno sguardo sinergico per favorire manutenzione e cura del territorio, bonifiche, trasformazione delle aree dismesse in retroporti fornitori di servizi logistici, rigenerazione dell’edificato esistente.

Non meno che gli interventi infrastrutturali e di manutenzione e risanamento nell’orizzonte della messa in sicurezza delle risorse idriche e del suolo, anche lo sviluppo occupazionale va pianificato, pena pregiudicare per scarsa lungimiranza una ripresa positiva della dinamica economica più che mai necessaria anche nella nostra provincia. Ciò premesso anche a salvaguardia di danni futuri ben più onerosi, considerata la realtà del rischio frane e alluvioni che insiste sulla nostra provincia in potenziale aumento per effetto del cambiamento climatico, nella sua portata inedita, ancora troppo sottovalutata.

Turismo

Il Turismo rappresenta nel nostro Paese una fetta importante del PIL nazionale (12 %). La nostra Provincia, più di altre, può contribuire all’innalzamento di questa soglia attraverso una valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, ambientale ed enogastronomico (non delocalizzabile per ovvi motivi) con effetti benefici e stabili sul tessuto economico e occupazionale del territorio.

Sulla scia positiva lasciata dal successo dell’evento The Floating Piers, che ha fatto scoprire a milioni di turisti in tutto il mondo le bellezze della nostra Provincia occorre riuscire a costruire attraverso una rete sinergica di azioni un “brand” (che attraversi i diversi settori) da esportare in tutto il mondo.

Arte, cultura, paesaggio (montagna, Laghi, valli, colline, pianura), terme devono essere il motore di una economia del conoscere, del sapere, del benessere,dell’accoglienza, del gusto, consapevoli dell’indotto che questo potrebbe generare.

La realtà bresciana potrebbe essere motore di esperienze di partenariato con altre provincie limitrofe e perché no, attraverso un approccio interattivo fra soggetti pubblici (Regione, Provincie, Comuni) enti preposti e soggetti privati portatori di interessi, allargare questo modello a confini ben più ampi.

Damiano Galletti – segretario generale Cgil Brescia

Francesco Diomaiuta – segretario generale Cisl Brescia

Mario Bailo – segretario generale Uil Brescia

Trasporti, i sindacati proclamano lo sciopero per il 12 settembre

in Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Trasporti/Uil by

Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Regionale hanno proclamato uno sciopero di 4 ore di tutto il Trasporto Pubblico Locale della Lombardia per il giorno 12 settembre 2016. La mobilitazione – si legge in una nota – “vuole rimuovere i preoccupanti silenzi della Regione Lombardia su questioni di vitale interesse per il settore. Troppe sono infatti le incertezze sulle risorse economiche previste a livello Lombardo tali da determinare, su diversi territori, la messa in discussione della continuità del servizio a partire dal mese di settembre con evidenti riflessi sia sui servizi all’utenza, a partire da studenti e pendolari, sia per i lavoratori delle diverse aziende coinvolte. A questo si aggiunga la confusione sulle norme che regolano il settore a causa dei tanti interventi già effettuati sul piano Nazionale per le Province ed ad una ancor disomogenea applicazione della Legge Regionale 6/2012”.

“Tali difficoltà – continua il comunicato stampa – si registrano alle porte di un periodo che sarà caratterizzato in particolare dalle gare che dovranno definire i nuovi assetti del settore, in assenza tra l’altro di adeguate forme di tutela per il personale coinvolto. FILT-FIT-UILT, nel corso dell’incontro del 15 luglio 2016 con la dirigenza dell’Assessorato Regionale ai Trasporti a seguito di un presidio dei lavoratori, avevano richiesto la convocazione di un tavolo specifico composto dalla Regione stessa, dalle Associazioni datoriali e dall’Anci (Associazione dei comuni) e UPL (Unione delle Province) della Lombardia. Tale tavolo non è però mai stato attivato lasciando quindi inalterate le nostre preoccupazioni e spingendoci a dichiarare un primo sciopero regionale. Il primo atto di una mobilitazione che continuerà se non saranno date risposte chiare”.

MODALITA’ ADESIONE SCIOPERO AZIENDE BRESCIA

Trasporto Urbano Brescia Trasporti: dalle 9.00 alle 11,30 (compreso

Desenzano)

Metro’ Brescia dalle 9.00 alle 11,30

Trasporto Extraurbano SIA: dalle 9.00 alle 11.30

Trasporto Extraurbano SAIA: dalle 9.00 alle 12.00

Differenziata, la Cgil chiede più garanzie per i lavoratori

in A2A/Cgil/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate/Sindacati by

“Raccolta differenziata del vetro: a quando il nuovo bando che garantisce migliori condizioni per i lavoratori e le lavoratrici?”. E’ questo il titolo della nota congiunta inviata da Oriella Savoldi (segreteria Camera del Lavoro di Brescia) e Marco Drera (segretario Fp Cgil Brescia), in cui si chiede al più presto un bando che preveda l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori delle cooperative impegnati nella raccolta.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE

Il nuovo sistema di raccolta porta a porta deciso e avviato dall’attuale Amministrazione sta dando primi risultati significativi ed è auspicabile che, una volta perfezionato ed esteso a tutta la città, il sistema stesso possa portare la raccolta differenziata a percentuali finalmente in linea con la gran parte delle città italiane ed europee che da anni stanno sperimentando con successo tale modalità con risultati positivi in termini di riduzione dei rifiuti e benefici economici derivanti dalla valorizzazione e commercializzazione del differenziato.

Tra le cose da perfezionare in tempi rapidi vi è senz’altro la raccolta differenziata nei condomini, talvolta troppo gravosa per gli addetti alla raccolta, e del vetro. Per quest’ultimo il servizio è appaltato in questo momento a cooperative sociali ed era stato previsto, anche in ambito di confronto con le organizzazioni sindacali, che il bando di assegnazione prevedesse l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori e le lavoratrici impegnati nella raccolta. Ciò premesso in applicazione del principio che a parità di prestazioni debba corrispondere parità di trattamento. Purtroppo, a distanza di mesi dall’avvio del nuovo sistema di raccolta e a pochi mesi dall’estensione dello stesso a tutta la città, il bando di gara non è stato ancora perfezionato. Il risultato è che a rimetterci sono i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative, costretti a condizioni economiche e normative peggiori rispetto a quanto spetterebbe invece loro e rispetto agli impegni presi dall’Amministrazione e dall’Azienda che gestisce il servizio nel suo insieme. La richiesta è che questa situazione possa essere al più presto sanata perché un buon sistema di raccolta è tale solo se buone sono anche le condizioni di chi vi lavora per renderlo tale.

Infortuni, Brescia sotto media ma le morti bianche sono in aumento

in Agricoltura e allevamento/Cgil/Economia/Edilizia/Sindacati by

I settori interessati maggiormente da infortuni mortali sono sempre gli stessi, agricoltura e edilizia, con caduta dall’alto e ribaltamento dei mezzi agricoli, utilizzati spesso da agricoltori ormai pensionati che utilizzano quei veicoli per anni, senza mai adeguarli. Segue il settore metalmeccanico. Il settore artigiano continua a mantenere un alto tasso di infortuni mortali. La classe di età di lavoratori maggiormente colpiti da infortuni mortali è quella tra i 40 e i 59 anni. È la fotografia tracciata dalla relazione annuale dell’Inail relativa al 2015 diffusa nei giorni scorsi e rielaborata in un rapporto di sintesi dall’ufficio sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia. Un anno considerato – sia a livello nazionale che regionale e provinciale – il peggiore dell’ultimo decennio con più di 1.200 lavoratori che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro, con un incremento del 2,6% rispetto al 2014 e del 6,1% rispetto al 2013.

Per quanto riguarda le malattie professionali si conferma il trend di aumento a livello nazionale, cosa che avviene però in misura minore a livello provinciale e lombardo. Per Brescia le cifre sono irrisorie, sia di denunce che di riconoscimenti, se consideriamo l’alta concentrazione produttiva tipica della nostra provincia.

Per Brescia, le malattie professionali denunciate nel 2015 arrivano a 535 casi, 46 casi in più rispetto al 2014. La media nazionale di malattie professionali riconosciute si aggira intorno al 34,4%. Per la Lombardia è sempre Bergamo la provincia con il maggior numero di casi denunciati, ed il 50% delle denunce vengono riconosciute come Malattie Professionali da parte dell’Inail. La provincia di Brescia rimane sotto la media nazionale, cioè 138 riconoscimenti su 535 denunce il 25,7%. «Si conferma in generale il trend in diminuzione per gli infortuni nell’ultimo quiquennio, mentre lo stesso tasso di decremento non si ripropone per gli infortuni mortali – spiega Antonella Albanaese, responsabile dell’Ufficio Sicurezza Ambiente della Camera del Lavoro di Brescia -; infatti nonostante il calo delle ore lavorate in generale e nei settori a maggiore sinistrosità come l’edilizia, il numero delle morti per infortunio aumenta».

Le malattie professionali hanno fatto registrare un incremento negli anni: «Questo andamento assume una valenza importante – sottolinea Antonella Albanese -: perché fa emergere la realtà dei rischi presenti nel mondo del lavoro ed evidenzia la maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori, il che è fondamentale per la valutazione dei rischi emergenti senza trascurare il fattore ambiente che interagisce con i fattori di rischio lavorativo. Un esempio sono i tumori polmonari, fenomeno molto sottostimato in una provincia come la nostra».

«Bisogna lavorare ancora molto nella realtà produttiva della nostra provincia – conclude Albanese – per far sì che cresca la cultura della prevenzione per la salute e sicurezza nel lavoro e si comprenda pienamente che lo sviluppo della prevenzione non è un costo, ma un investimento che trascina innovazione tecnologica degli impianti produttivi, organizzativa e procedurale con ricadute positive sui livelli di produttività di cui il sistema italiano ha vitale bisogno».

Il boom dei voucher registrato negli ultimi anni lascia inoltre intendere un aumento dell’area di irregolarità e lavoro sommerso. Spesso infatti, il verificarsi di infortuni avviene, non casualmente, nel primo giorno di prestazione coperta dai voucher.

La preoccupazione maggiore è rappresentata dall’evidenza che la grave crisi di questi anni comportando difficoltà produttive e finanziarie per le aziende, spinge molto spesso queste ultime a trascurare, soprattutto gli aspetti della salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, a scapito delle condizioni di lavoro.

La Cgil in festa a Collebeato dal 27 al 31 luglio

in Cgil/Economia/Evidenza/Sindacati by

La Camera del Lavoro di Brescia è in festa per cinque giorni, da mercoledì 27 luglio a domenica 31 luglio, al Centro Civico «Porta del Parco» di Collebeato. Saranno un’occasione di socialità, perchè i social network possono essere utili ma è anche necessario incontrarsi a tavola per godersi buon cibo – magari con cuochi professionisti, tra cui la masterchef Lucia – e un momento di riflessione sui grandi temi del presente che stanno caratterizzando l’iniziativa sindacale della Cgil. La carta dei diritti universali del lavoro innanzitutto, cassetta degli attrezzi per affrontare con gli strumenti adeguati le sfide future. Le mobilitazioni in corso per rinnovare i contratti nazionali e per cambiare la legge Fornero sulle pensioni. La lotta contro il caporalato, piaga moderna che riguarda anche la nostra provincia, e le iniziative per garantire il diritto alla salute. E ovviamente le migrazioni, tema del nostro tempo che si intreccia con i destini dell’Europa. Numerosi gli ospiti di rilievo che interverranno alla festa, tra i quali Cesare Damiano (presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei deputati), il presidente nazionale della Fondazione Migrantes Gian Carlo Perego, il prefetto Valerio Valenti, il segretario generale nazionale Cgil Susanna camusso e i due segretari nazionali Maurizio Landini (Fiom Cgil) e Ivan Pedretti (Spi Cgil).

Dibattiti

Nel dettaglio, per quanto riguarda i momenti di approfondimento Mercoledì 27 luglio (ore 18,30) interverranno, moderati dal giornalista del Corriere della Sera Massimiliano Del Barba, il segretario generale nazionale Fiom Cgil Maurizio Landini e il docente di Economia dell’Università statale di Brescia Sergio Albertini, sul tema: «115 anni Fiom. Dal 1901 da una parte sola: con i lavoratori e le le loro lotte per la democrazia. Ma se il lavoro non c’è più? E se servissero più ingegneri e meno operai?».

Giovedì 28 luglio alle 18 il dibattito «Il Quinto Stato. Studenti, precari, autonomi e freelance»: ad intervenire, intervistato dal giornalista economico del Corriere e blogger della “Nuvola del Lavoro” Fabio Savelli, il segretario generale nazionale della Cgil Susanna Camusso. Sempre giovedì, alle 19,30 aperitivo rosso con Lucia Giorgi, la delegata Filcams Cgil quinta classificata nell’edizione 2015 di Masterchef. In serata, alle 20,30, la presentazione del «Progetto Aiki» a favore di Emergency.

Venerdì 29 luglio (ore 20,30) al centro della riflessione le pensioni di oggi e di domani: videomessaggio introduttivo del presidente nazionale dell’Inps Tito Boeri e a seguire, moderati da Erminio Bissolotti del Giornale di Brescia, l’economista Angelo Marano, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati Cesare Damiano e il segretario generale Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti.

Sabato 30 luglio due le occasioni di riflessione: alle 18,30 «Diritto alla cura, un diritto disatteso», la presentazione del progetto di Emergency «Programma Italia» con Anna Cordini; alle 19,30 il dibattito «Ci mettiamo le tende. legalità e contratti per un lavoro di qualità» con il rappresentante dei Sikh del Lazio Gurmukh Singh, il funzionario Flai Cgil di Brescia Banasal Harpreet, Andrea Paco Mariano della Snk Video factory e il segretario Flai Cgil di Brescia Alberto Semeraro.

Domenica 31 luglio, alle 18,30, il dibattito «Profughi. Storie in cammino» con Don Fabio Corazzina, il direttore della Fondazione Migrantes Gian Carlo Perego e il prefetto di Brescia Valerio Valenti.

Spettacoli

Per quanto riguarda gli spettacoli mercoledì 27 luglio il concerto della «Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar», giovedì 28 degli «Yo Yo Mundi», venerdì 29 dei «RedSka» e il djset di GioSkaRockSteady, sabato 30 lo show «Cronache sessuali» di Antonio Cornacchione, il concerto di «Isaia & Radio Clochard» e a mezzanotte «Su fratelli, su compagne», canti di protesta, di lotta e del lavoro per concludere la serata con chitarre e fisarmoniche. Domenica 31 luglio, alle 20,30 «Palco aperto: spazio agli iscritti», alle 21 il concerto rock/blues dei «True Grit» e alle 22,30 la pizzica dei «Nati così».

A completare il programma, durante la festa della Cgil si terranno anche tornei di basket e di calcio (con, in questo caso, ben quattro squadre di migranti), occasione ulteriore di socialità e di scambio anche attraverso la pratica sportiva.

Tutte le sere dalle 19 saranno in funzione gli stand enogastronomici; presenti gli stand delle associazioni e un’area bimbi. L’ingresso è libero e gratuito. Disponibilità di ampio parcheggio, la festa al centro Civico di Collebeato “Porta del Parco” si trova in via Trento (seguire le indicazioni centro sportivo).

Tutti i dettagli sulla festa su www.cgil.brescia.it e la pagine facebook dedicata. Info 0303729204 oppure 3316208605.

Riforma Camere di commercio, venerdì lavoratori in assemblea

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Cgil/Cisl/Economia/Sindacati/Uil by

Le rappresentanze sindacali unitarie della Camera di commercio hanno indetto un’assemblea sindacale invitando la stampa e i parlamentari per aggiornarli sulla situazione delle Camere di Commercio in data veenrdì 24 giugno dalle 10 alle 12 nella sala B della Camera di Commercio di Brescia in via Luigi Einaudi, 23.

“L’imminente riforma delle Camere di Commercio – si legge nella nota – porterà a notevoli cambiamenti in particolare nelle funzioni attribuite alle Camere stesse con una paventata riduzione del personale dipendente e delle funzioni ad esso attribuite. Abbiamo pertanto ritenuto importante questo momento per un confronto tra i lavoratori, alla presenza dei parlamentari bresciani e della stampa locale”.

La Scuola annuncia 25 licenziamenti. I sindacati rispondono con lo sciopero

in Cgil/Cisl/Economia/Editoria/Lavoro/Sindacati/Uil by

Da poco è arrivata la nomina del nuovo Cda. A seguire sono arrivati gli esuberi, e ora anche gli scioperi. Ad annunciarlo sono stati oggi Cgil, Cisl e Uil con una nota che proclama l’astensione dal lavoro per il 24 giugno nelle prime di quattro ore mattutine di turno, seguite da un’assemblea sindacale dei lavoratori. I posti in esubero annunciati dall’azienda – durante un vertice con i sindacati avvenuto nella giornata di ieri – sono 25.

 

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