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Finanza - page 5

Perde tutto per il terremoto: il tribunale gli cancella i debiti

in Economia/Finanza/Uncategorized by

Dopo la tragica scossa del 2009 a L’Aquila si era trovato senza lavoro e con due figli a carico. Il tribunale – grazie all’assistenza dello studio Pagano & Partners di Brescia – lo ha “salvato” applicando la legge 3/2012

L’AQUILA – Il terremoto lo aveva letteralmente rovinato, facendogli perdere le proprietà immobiliari e portandolo in pochi anni ad accumulare ben 90.000 euro di debiti. Ma, grazie all’assistenza dello studio legale Pagano & Partners di Brescia, i giudici – applicando la cosiddetta legge Ammazza-Debiti – lo hanno “graziato”.

Protagonista della vicenda è un 40enne che vive a L’Aquila con la moglie e due figli in tenera età. Fino al 2009 l’uomo conduceva una vita assolutamente normale, mantenendosi con il suo lavoro e con gli introiti derivanti dall’affitto di alcuni immobili. Ma la tragica scossa del 6 aprile di quell’anno (che provocò oltre 300 morti e 7mila sfollati) lo ha rovinato.

I soldi dell’affitto sono venuti meno e la sua sede lavorativa è stata distrutta. L’agenzia assicurativa per cui lavorava è stata successivamente trasferita a Teramo, obbligandolo a costose trasferte senza nemmeno rimborsi spese. Nel frattempo il 40enne faticava a versare i contributi all’Inps e nel 2013 ha perso il lavoro.

“Per pagare le spese quotidiane – racconta l’avvocato Monica Pagano, che ha seguito il caso con il collega Matteo Marini – il nostro cliente aveva dovuto contrarre un primo prestito da 25.000 euro, che sono saliti fino a 90.000 dopo che altre sue esperienze lavorative si sono rivelate scarsamente redditizie.  Pur ospitato gratuitamente in un’abitazione della madre – continua la legale – il 40enne è arrivato a un passo dal baratro, con un monte debiti a cui difficilmente avrebbe potuto far fronte percependo uno stipendio di poco più di mille euro al mese e avendo due figli a carico”.

Ma – dopo essersi rivolto allo studio legale Pagano & Partners – il 40enne ha trovato la sua salvezza nella legge 3/2012. I giudici, infatti, hanno stabilito che l’uomo dovrà pagare 240 euro al mese (circa un quinto del suo attuale) per sette anni, versando così complessivamente 20.230 euro: circa un quarto del debito. Poi – rispettando la procedura – potrà ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione totale dei debiti rimanenti. E tornare a sperare nel futuro.

Alla scoperta del bitcoin

in Economia/Finanza by

Se anche non siete degli esperti di finanza avrete sicuramente sentito parlare almeno una volta nella vita dei bitcoin. Ma di cosa si tratta effettivamente? Il bitcoin non è altro che una criptovaluta nata nel 2009 e che oggi è diventata la prima al mondo e che possiede la maggior capitalizzazione di mercato.

L’inventore di questa particolare moneta elettronica è stato il giapponese Satoshi Nakamoto, informatico che non hai mai la propria identità, rimanendo nell’anonimato. In realtà, nel 2010, lo stesso Nakamoto abbandonò il progetto, lasciandolo ad altri sviluppatori che monitorano e cercano di migliorare il software.

Una delle caratteristiche principali di questa moneta virtuale è che nessuna autorità può difatti controllarla e può essere gestita direttamente da tutti gli utenti. Come funziona? Il bitcoin si serve di una sorta di database, il blockchain, che riesce a tracciare tutte le transazioni effettuate dagli utenti e mantiene l’anonimato degli stessi, garantendo ogni tipo di sicurezza.

Per i trasferimenti di questa moneta ci si serve di un software chiamato “client”, il quale consente movimenti di valuta tra diversi conti, attraverso un sistema crittografico a chiave pubblica. Lo stesso database riesce a memorizzare tutte le operazioni e quando un utente vuole trasferire la moneta ad un altro utente, il sistema aggiunge un indirizzo Bitcoin pubblico, ovvero, un punto di invio o ricezione dei pagamenti.

Difatti, è impossibile prelevare i Bitcoin al bancomat, si tratta di una valuta digitale. In Italia si sta tentando però di introdurre gli ATM, cioè, dei circuiti totalmente separati da quelli soliti, tramite i quali è possibile prelevare o versare i Bitcoin sul proprio conto corrente.

Per acquistare i bitcoin si procede con un processo che è simile a quello che bisognerebbe fruire per acquistare dollari ed euro: si parte aprendo un conto trading, effettuando un versamento in denaro e poi accedendo alla piattaforma che permette l’operazione di acquisto della moneta virtuale. Dopo averli comprati, i bitcoin si possono conservare in diversi modi, per esempio anche in hard disk specifici o in paper wallet. Di solito, chi investe in bitcoin si serve di CFD, anche se è un investimento ad alto rischio. Si dovrebbe partire con una piccola cifra, inizialmente. Ci sono degli esperti, comunque, dei broker, che aiutano nella scelta adeguata.

Il numero dei Bitcoin in circolazione è predeterminato, ovvero, è stata pianificata una soglia di raggiungimento di 21 milioni di unità.

Il bitcoin è una riserva di valore? Tanti esperti del settore si chiedono se il Bitcoin prima o poi fallirà e se si tratta di una riserva di valore. Alcuni ritengono che sì, questa moneta virtuale stia diventando una riserva di valore vera e propria. Stando ad alcuni studi, il 60% dei bitcoin presenti non è stato spostato ed è diventato una riserva di valore. L’oro digitale, quindi, potrebbe potenzialmente superare l’oro fisico, in modo tale da far sparire i conti bancari. Per molti esperti del mercato finanziario, il bitcoin è effettivamente il nuovo oro: per questi

Camionista perde il lavoro e resta schiacciato dai debiti: il tribunale fa 72mila euro di “sconto”

in Economia/Finanza by

Nel corso degli anni aveva accumulato ben 123.744 euro di debiti. Una cifra che non sarebbe mai riuscito a pagare con uno stipendio da 1.500 euro al mese. Per questo i giudici hanno deciso di applicare la legge 3/2012 e di fargli uno “sconto” di oltre 72mila euro, che gli permetterà tra quattro anni di ricominciare una nuova vita.

Protagonista di questa storia, fortunatamente a lieto fine, è un camionista di 56 anni originario di Monza e residente a Desio. Nel corso degli anni, l’uomo era stato vittima di forti ritardi nei pagamenti da parte della ditta per cui lavorava con un contratto a tempo determinato, che poi non gli è stato rinnovato. Da qui il ricorso crescente a prestiti per mangiare ed avere un tetto sulla testa, ma nel 2018 le richieste dei creditori sono lievitate fino al punto di rendergli impossibile pagare. Per tale ragione, dopo aver anche visto improvvisamente crollare la relazione sentimentale che aveva in corso, il 56enne si è rivolto allo studio legale Pagano & Partners di Brescia, chiedendo di accedere alle procedure della cosiddetta legge sul Sovraindebitamento.

“I giudici – sottolinea l’avvocato Monica Pagano, che si è occupata del caso con il collega Matteo Marini – hanno deciso che il cliente, per i prossimi quattro anni, verserà un quinto dello stipendio (300 euro al mese, per un totale di 14.4oo euro), somma a cui si aggiungerà il modesto ricavato della vendita della casa (36.800 euro). Al termine della procedura, se le prescrizioni verranno rispettate, la restante parte del debito sarà poi cancellata. E nel frattempo il tribunale ha bloccato tutte le azioni cautelari ed esecutive nei suoi confronti”.

“Il principio della legge 3/2012 è molto semplice – chiariscono i due avvocati – un cittadino onesto che si trova in difficoltà non può essere costretto a fare i conti per tutta la vita con debiti che non riuscirà mai a pagare sulla base della sua attuale situazione economica, ma deve essere chiamato a versare solo quanto può, mantenendo nel frattempo una vita dignitosa. Anche per questo, la legge viene chiamata Salva Suicidi e non è un caso che – oggi, in tempi di difficoltà legate al Coronavirus – sempre più persone ne chiedano una piena applicazione da parte dei tribunali”.

L’assemblea di Neosperience Spa ha approvato l’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie

in Economia/Evidenza/Finanza by

La PMI innovativa Neosperience S.p.A. (ISIN IT0005351496), attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience e guidata da Dario Melpignano, comunica che l’Assemblea ha autorizzato in data odierna il Consiglio di Amministrazione ad effettuare operazioni di acquisto e vendita di azioni proprie ai sensi degli articoli 2357 e 2357-ter del codice civile. L’autorizzazione ha la finalità di dotare la Società di uno strumento flessibile e funzionale a perseguire le finalità compatibili con le vigenti disposizioni di legge e regolamentari, nei limiti previsti dalla normativa vigente e, ove applicabili, in conformità a prassi di mercato ammesse dall’autorità di vigilanza, pro tempore vigenti, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 del Regolamento (UE) n. 596/2014, tra cui, inter alia:

  1. consentire alla Società di implementare piani di incentivazione azionaria in qualunque forma essi siano strutturati (sia di stock option, stock grant o piani di work for equity) ed adempiere alle obbligazioni derivanti dai predetti piani di incentivazione;
  2. utilizzare le azioni proprie nell’ambito di operazioni connesse alla gestione caratteristica ovvero di progetti coerenti con le linee strategiche che la Società intende perseguire;
  3. utilizzare le proprie azioni come oggetto di investimento per un efficiente impiego della liquidita generata dall’attività caratteristica della Società;
  4. intervenire (ove possibile e previsto dalle applicabili disposizioni di legge e regolamentari), nel rispetto delle disposizioni vigenti, anche per il tramite di intermediari, per contenere movimenti anomali delle quotazioni e per regolarizzare l’andamento delle negoziazioni e dei corsi, a fronte di momentanei fenomeni distorsivi legati a un eccesso di volatilità o a una scarsa liquidità degli scambi ovvero, più in generale, a sostegno della liquidità del titolo e dell’efficienza del mercato; e, in generale
  5. perseguire le finalità compatibili con le disposizioni normative e regolamentari d volta in volta vigenti.Le modalità di attuazione del programma prevedono che l’acquisto potrà essere effettuato, in una o più volte, entro 18 mesi dalla data di deliberazione, fino ad un ammontare massimo di azioni proprie tale da non eccedere il 10% del capitale sociale, in ogni caso per un importo massimo di Euro 12.000.000 per un massimo di 500.000 di azioni – fermo restando che le operazioni di acquisto saranno effettuate nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato, che il prezzo di acquisto dovrà essere pari a un corrispettivo non inferiore nel minimo del 15% e non superiore nel massimo del 15% al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa del giorno precedente ogni singola operazione e comunque nel rispetto in ogni caso dei termini e delle condizioni stabilite dal Regolamento Delegato (UE) n. 2019/1052 e dell’ulteriore regolamentazione applicabile (anche di carattere Europeo o sovranazionale) e delle citate prassi ammesse (ove applicabili) -.

    L’autorizzazione alla disposizione delle azioni proprie non prevede limiti temporali.

    Alla data odierna, la Società detiene n. 400 azioni proprie in portafoglio. Il Verbale dell’Assemblea sarà messo a disposizione del pubblico nei termini e con le modalità previsti dalla normativa vigente.

In provincia di Brescia 413mila Libretti di risparmio e 789mila Buoni fruttiferi Postali

in Banche/Economia/Finanza by

I cittadini della provincia di Brescia confermano la loro tradizionale vocazione al risparmio con uno stock ad oggi pari a oltre 413mila Libretti di risparmio e 789mila Buoni fruttiferi Postali.

L’importanza di avere a disposizione uno strumento di risparmio garantito, flessibile e redditizio è emersa in maniera significativa anche nei mesi dell’emergenza sanitaria, caratterizzati da una forte incertezza, grazie alla possibilità di sottoscrivere Buoni Postali e di aprire Libretti di Risparmio Postale sul sito poste.it o tramite l’APP BancoPosta.

Grazie alla digitalizzazione dell’offerta, Poste Italiane si è confermata nel ruolo di porto sicuro del risparmio, mettendo a disposizione degli italiani prodotti che permettono di investire anche piccole somme, con la protezione offerta dalla garanzia dello Stato, a fronte di una buona redditività.

E’ infatti possibile sottoscrivere i Buoni Fruttiferi Postali, aprire un Libretto Smart e accantonare delle somme con l’Offerta Supersmart, direttamente dal sito www.poste.it oppure tramite l’App BancoPosta dal proprio smartphone o tablet, senza necessità di recarsi all’Ufficio Postale.

A partire dall’ 8 maggio 2020, in concomitanza con l’inizio della fase due “post-emergenza”, le condizioni economiche della gamma di offerta dei Buoni Fruttiferi Postali sono state riviste al rialzo. Inoltre, nel corso del mese di giugno sono state lanciate tre nuove offerte: il “Buono Rinnova” dedicato al reinvestimento delle scadenze di buoni, “l’Offerta Supersmart Premium Digital” dedicata alla nuova liquidità ed il “Buono Soluzione Eredità”, rivolto ai beneficiari di un procedimento successorio.

Poste Italiane ricorda, infine, che i Buoni Fruttiferi Postali e Libretti di Risparmio sono garantiti dallo Stato Italiano e sono esenti da costi, salvo gli oneri fiscali; i buoni sono, inoltre, esenti da imposta di successione e soggetti ad una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi.

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Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli eletto Presidente Artfidi Lombardia

in Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Finanza by

Venerdì 26 giugno si è riunito il nuovo cda di Artfidi Lombardia che ha eletto Enrico Mattinzoli  Presidente e due  Vice Presidenti: Maria Pia Consonni di Lodi Vicario e Angelo Valota di Crema. Riconfermato nel cda Bortolo Agliardi.

Enrico Mattinzoli succede a Battista Mostarda che resterà nel cda come Consigliere. Confermato il Direttore Generale Francesco Gabrielli.

Nel Luglio del 1974 da una delle tante intuizioni di Lino Poisa, storico Direttore dell’Associazione Artigiani, viene costituita presso la Sede di Via V. Emanuele con la presidenza dell’ ing. Mario Venturelli e con soli 249 soci la Cooperativa di Credito e Garanzia per gli Artigiani Bresciani che con il supporto della Regione nella costituzione del Capitale e la sottoscrizione di un massimo di 8 quote pro capite di Lire 10mila cadauna, consentirà ai soci un finanziamento massimo di 2,5MLN di Lire rimborsabili in 24 mesi.

Artfidi Lombardia, cresciuta negli anni, e a tutti gli effetti l’anima finanziaria dell’Associazione conta al 31marzo 2020 n° 26.388 Soci e garanzie in essere per € 191.576.853,47.

Artfidi Lombardia è il primo Confidi Iscritto fra gli Intermediari Finanziari vigilato da Banca d’Italia in Lombardia e il quarto in Italia.

E’ presente oltre che nella Sede Centrale di Brescia, a Bergamo, Crema, Lodi, Milano, Milano/Seveso e Varese.

Con la crisi in atto ha fatto fronte negli ultimi due mesi a 1.018 richieste di moratoria e sospensioni per un importo di € 8.725.421,68.

Nasce a Brescia la prima Spac immobiliare

in Economia/Edilizia/Finanza by
Borgosesia SpA, società quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana, lancia a Brescia BGS Club SPAC, società per azioni di diritto italiano e prima Spac immobiliare nel nostro Paese.
La Spac (special purpose acquisition company), promossa e amministrata da Borgosesia Real Estate, permette a investitori terzi di partecipare a un investimento immobiliare grazie alla sottoscrizione di diverse categorie di azioni, emesse in fasi differenti del progetto.  Sino ad oggi le Spac sono state per lo più utilizzate come «acceleratori» nei processi di quotazione di singole target.
La Spac “BGS Club” si propone di utilizzare lo stesso modello operativo per avvicinare al mondo delle special situation in ambito immobiliare singoli investitori che intendono accrescere, all’interno del proprio portafoglio, l’esposizione a questa asset class ma che, al contempo, desiderano poter scegliere se assumere o meno una posizione nella singola operazione e, nel caso, seguirne “da vicino” l’evolversi.
Da qui l’idea di un club alla cui partecipazione consegue il diritto di vedersi sottoporre, di volta in volta, opportunità di investimento a cui liberamente decidere di partecipare o meno. Obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di raccogliere un ristretto numero di investitori con i quali condividere iniziative e progetti di sviluppo in un’ottica di medio lungo termine.
Gli investimenti che la Spac intende proporre ai propri investitori sono rappresentati dall’acquisto di immobili, eventualmente preceduto dall’acquisto del credito non performing garantito da ipoteca sugli stessi. Gli immobili vengono individuati nell’ambito di procedure esecutive, concorsuali o pre concorsuali al fine di una successiva loro valorizzazione anche attraverso interventi di completamento o ristrutturazione.
Il funzionamento di questo modello di Spac prevede che i singoli investitori partecipino all’iniziativa con un ‘commitment’ complessivo di importo variabile versando una quota iniziale a titolo di anticipo (pari all’1% dell’impegno complessivo) che dà diritto – una volta presentato l’investimento da sviluppare – di decidere se partecipare o meno ai singoli progetti immobiliari che saranno presentati dai promotori dell’iniziativa.
La Spac, infatti, una volta raccolti gli anticipi, ha 12 mesi di tempo per individuare e proporre ai sottoscrittori il progetto immobiliare da sviluppare. L’orizzonte temporale dell’investimento- dal momento della sottoscrizione al termine dello sviluppo immobiliare con la distribuzione dei ritorni – è stimato complessivamente in 24-30 mesi.

Come funziona

Nel dettaglio, la Spac prevede 3 tipologie di azioni: le azioni di classe A, detenute da Borgosesia Real Estate e che permettono il controllo della società al Gruppo Borgosesia. Le azioni di classe B sono quelle che vengono offerte agli investitori privati che decidono di aderire al progetto fermo restando che il Gruppo parteciperà comunque ad ogni investimento con una quota del 20%.
Nel momento in cui Borgosesia individua il progetto immobiliare da sviluppare, i possessori delle azioni di classe B possono scegliere se aderirvi ottenendo in cambio azioni “correlate”. Queste azioni, suddivise a loro volta in tante serie quanto sono gli investimenti che la società andrà a realizzare, sono quindi quelle che conferiscono al possessore il pieno dritto sui risultati finali dell’investimento.
Considerata la necessità di disporre di un team dotato di tutte le competenze professionali occorrenti, la Spac sottoscriverà col Gruppo Borgosesia un apposito contratto in base al quale quest’ultimo assumerà nell’ambito dell’operazione il ruolo di “portfolio manager” al fine di curare tutte le attività connesse alla selezione e acquisto degli assets oggetto di investimento nonché alla successiva loro valorizzazione.
I costi connessi ad investimenti che, per qualsiasi circostanza, non dovessero essere conclusi, graveranno esclusivamente su Borgosesia.
***
 
Borgosesia è una società per azioni quotata sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana attiva nel settore degli investimenti in asset non performing e alternativi in generale, volti a rivitalizzare prevalentemente progetti immobiliari sottostanti.
Holding industriale con competenze finanziarie e nel settore del real estate, Borgosesia punta a crescere attraverso una strategia che unisce entrambe le competenze, completando o rivitalizzando progetti immobiliari, costituiti soprattutto da fabbricati residenziali in grandi centri urbani e turistici.
La missione di Borgosesia è creare valore per grandi e piccoli investitori grazie alla capacità di intervenire in situazioni di crisi o che necessitano di nuovi stimoli, generando valore attraverso l’investimenti in operazioni con rischio contenuto.
(fonte comunicato stampa pubblicato in forma integrale)

A2A si prepara a mettere sul mercato obbligazioni per 1 miliardo di euro

in A2A/Economia/Finanza/Partecipate e controllate by

Il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A., riunitosi ieri ha assunto una delibera quadro che ha autorizzato l’emissione di uno o più prestiti obbligazionari non subordinati, non garantiti e non convertibili, a valere sul proprio Programma EMTN da Euro 4 miliardi costituito nel 2012 e in corso di rinnovo, sino a un massimo complessivo di Euro 1 miliardo, entro il 30 aprile 2023.

Ai fini di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre conferito mandato al Presidente e all’Amministratore Delegato affinché, disgiuntamente tra loro, possano provvedere, tenuto conto delle condizioni di mercato, a dare concreta attuazione alla deliberazione consiliare, entro i limiti della stessa.

Le emissioni dei prestiti obbligazionari, che potranno, se del caso, anche essere green bond o sustainability linked bond, saranno destinate, tra l’altro, per finanziare e/o rifinanziare gli investimenti del Gruppo e/o per mantenere idonei livelli di liquidità, nonché essere utilizzati per una o più operazioni di liability management. La decisione si inquadra nel contesto della strategia finanziaria del Gruppo A2A finalizzata anche a garantire una gestione efficiente dei profili di rimborso del Gruppo, ad allungare la vita media del debito e a sostenere il credit rating.

La Giunta camerale vara misure di sostegno alle PMI bresciane per oltre 5 milioni di euro

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Finanza by

Ammontano complessivamente ad euro 5.300.000 i finanziamenti deliberati dalla Giunta della Camera di Commercio di Brescia nella sua riunione del 21 aprile 2020 e messi a disposizione delle PMI bresciane per sostenerle nella delicata fase della ripartenza dopo lo stop forzato imposto dall’emergenza Covid-19.

“Il fattore tempo – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – è assolutamente decisivo affinché le nostre imprese possano tornare presto alla loro ordinaria operatività e riprendere a competere sui mercati nazionali e internazionali. Abbiamo pertanto ritenuto di dover procedere, con la massima urgenza, ad avviare modalità di sostegno finanziario, che possano dare un concreto e quanto più celere aiuto alla nostra realtà produttiva, gravemente compromessa a causa dell’emergenza sanitaria”. E’ un impegno economico non di poco conto, che la Camera di Commercio mette in campo, a riprova della vicinanza alle imprese, soprattutto delle Micro e Piccole.

L’Ente camerale ha pertanto deciso, in dettaglio, di rendere disponibili, tramite bandi di prossima emanazione, le seguenti risorse finalizzate a sostenere la fase di ripartenza delle PMI bresciane:

– euro 2.500.000, messi a disposizione nell’ambito dell’iniziativa promossa dal sistema camerale lombardo con Regione Lombardia denominata  “FAI Credito”. Oltre a tale importo, le PMI bresciane potranno usufruire di risorse aggiuntive della Regione Lombardia per ulteriori euro 680.000 circa, per complessivi 3.180.000;

– euro 800.000 per contributi agli Organismi di Garanzia fidi per l’incremento dei Fondi Rischi o dei Fondi di Garanzia, in considerazione del loro ruolo di garanzia nell’ambito del regime di sostegno all’accesso al credito introdotto con il DL 23/2020, che li chiama ad intervenire ad eventuale integrazione della garanzia statale del 90% per i finanziamenti superiori a 25.000 euro;

– euro 2.000.000 per contributi per lo smart working e l’innovazione digitale, considerato che, in relazione ai recenti provvedimenti governativi, lo smart working è diventata la modalità principale ed obbligatoria della prestazione lavorativa privata e pubblica e che l’asset “innovazione” assumerà un’importanza sempre crescente in fase di ripresa delle attività produttive.

I bandi di erogazione delle diverse forme di sostegno finanziario verranno a breve pubblicati sul sito istituzionale della Camera di Commercio, www.bs.camcom.it.

BSNEWS BRESCIA TV: GUARDA LA NOSTRA VIDEO-INTERVISTA AL SINDACO DI BRESCIA EMILIO DEL BONO

(se il video presenta interruzioni dovute all’aggiornamento della pagina potete guardarlo direttamente su YouTube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=d_eudbUy1fU)

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🔴 CORONAVIRUS, CHI PUO’ CIRCOLARE E CHI NO IN LOMBARDIA

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🔴 CORONAVIRUS: SCUOLE CHIUSE FINO AL 15 MARZO

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Costi industriali: cosa sono e come monitorarli al meglio

in Economia/Finanza by

I costi industriali sono cruciali per il successo o il fallimento dell’azienda. Rappresentano infatti la maggiore oscillazione nella determinazione del profitto. È quindi indispensabile monitorarli e attivare un sistematico controllo dei costi industriali. Uno degli strumenti più utili per compiere questa operazione è l’acquisto di un software di gestione, che consente di capire in maniera molto veloce quali e quante sono le spese che incidono sul costo del prodotto, potendo così comprendere immediatamente quali sono gli aspetti da migliorare.

Cosa sono i costi industriali

I costi industriali sono tutte quelle voci che determinano il prezzo di un prodotto. Si stabiliscono calcolando i costi diretti, ossia quelli necessari a realizzarlo, come le materie prime; i costi di produzione, come la manodopera e infine i costi indiretti, ossia quelle voci di spesa che contribuiscono alla creazione del prodotto, come ad esempio gli impianti e il marketing.
Sommati tutti questi elementi, si va poi ad aggiungere l’importo che rappresenta il margine di vendita, che è solitamente fissato per il 20% del costo totale.
Sembra un processo molto semplice; in realtà presenta diverse falle, perchè con il mercato attuale e tutte le variabili che possono incorrere nella determinazione del prezzo, spesso non si fa una valutazione corretta e si rischia di perdere terreno in termini di fatturato. Bisogna quindi dotarsi di programmi in grado di valutare a livello strategico l’allocazione dei costi e la sua eventuale ridistribuzione.

Processi di monitoraggio

Una delle azioni fondamentali per la gestione corretta dei costi industriali è il monitoraggio. Mediante questo processo, sostenuto da un programma di elaborazione dati, l’imprenditore sa sempre dove sono collocate le risorse e come incidono sulla determinazione dei costi. Si lavora per aree di produzione, potendo in questo modo comprendere dove e come ottimizzare dei passaggi che incidono negativamente sulle spese e quindi sul profitto dell’azienda. Tenere sotto controllo la produzione, è determinante anche per sbaragliare la concorrenza, perché si può agire per tempo nella sostituzione o nel miglioramento di alcune pratiche aziendali.
Uno dei metodi più quotati per la determinazione dei prezzi in maniera strategica è l’ABC, acronimo di Activity Based Costing, che parte dall’assunto che il costo del prodotto e/o servizio di un’azienda è determinato dalle attività che si svolgono per realizzarlo e non dalle risorse. In questo modo i proprietari delle aziende sanno sempre dove destinare le risorse per migliorare le performance, basandosi sui dati reali dei costi delle attività e non procedendo per approssimazione considerando le singole risorse. Solo così si può ragionare con una politica di prodotti specifica, valutando anche la destinazione del prodotto, ossia il cliente finale che ne usufruirà.
Attraverso la realizzazione di singoli report suddivisi per attività, si può procedere all’analisi precisa di ogni fase, individuando con molta più facilità cosa funziona e cosa no e quindi riservando investimenti per le aree più deboli o studiando meccanismi di miglioramento mirati.
In un mercato in continua evoluzione e in un sistema economico che punta all’ottimizzazione estrema di costi ed attività, è fondamentale ragionare in questo senso, altrimenti si rischia di disperdere le risorse economiche facendo rischiare il fallimento all’azienda.

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