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Evidenza - page 35

Massiah sulla semestrale: continueremo a creare valore per gli azionisti

in Banche/Bilanci/Economia/Evidenza/UBi by

Allegata alla nota di Ubi era presente una autointervista al Consigliere Delegato di UBI Banca Victor Massiah sui risultati semestrali, che pubblichiamo in forma interale.

Dott. Massiah, questa trimestrale sconta già il 95% dei costi del nuovo Piano Industriale 2019/2020. Quali sono invece le principali tendenze della gestione ordinaria del Gruppo? Quali segnali stanno dando, a livello economico, le imprese e le famiglie clienti di UBI Banca?

Innanzitutto mi faccia dire che non è solo una componete “costi” quella che è stata gestita da questa trimestrale. Abbiamo fatto una importantissima manovra di chiusura della shortfall. La shortfall era una riserva che avevamo sul patrimonio e che abbiamo utilizzato per oltre 900 milioni per potere, sostanzialmente, aumentare una serie di coperture sui crediti deteriorati. Non deve far paura questa registrazione perché, se dal punto di vista contabile appare come una perdita, dal punto di vista patrimoniale è invece un utilizzo di una riserva, tant’è che abbiamo già annunciato al mercato che proporremo al nostro Consiglio, a fine anno, un’ipotesi di dividendo pari se non addirittura migliore in confronto a quella dell’anno scorso.

Ma facciamo di più: facciamo, sostanzialmente, un’opera di ulteriore crescita della componente di asset management, coerente con quella che è l’ipotesi di piano: abbiamo conquistato quote di mercato nella componente fondi di investimento, risalendo posizioni tra le società che gestiscono il risparmio, dal punto di vista delle quote di mercato e abbiamo anche, seppur di poco, ampliato la nostra quota di mercato negli impieghi, ovviamente parlando degli impieghi “in bonis”.

Continua ad arrivare in maniera importante nuova raccolta dal mercato, ed è evidentemente un “flight to quality” in questo momento particolare, e allo stesso tempo stiamo ulteriormente aumentando lo sforzo, lo vedremo nel prossimo trimestre e nel successivo, di riduzione del costo della raccolta, attraverso l’utilizzo della forte componente di retail bond che raggiungeva circa 25 miliardi nel 2015 e che, evidentemente è un tipo di prodotto meno interessante per la clientela dopo le nuove regole sul ‘bail-in’. Questa componente verrà trasferita in depositi a termine con tassi inferiori o, come detto prima, in asset management.

Vediamo costi molto stabili e un costo del credito che a sua volta mostra un importante nuovo fenomeno: quello di una accelerazione della riduzione dei nuovi flussi da bonis a credito deteriorato. Questa componente viene ridotta del 45%, e mi sembra essere – almeno per le semestrali che abbiamo letto fino a oggi – il dato migliore del sistema, ad attestare la qualità complessiva del nostro portafoglio in bonis.

Quindi, in un contesto estremamente difficile, una semestrale molto difficile evidentemente perché opera una serie di azioni straordinarie, che sono fondamentali per la buona riuscita del nostro piano. Abbiamo deciso di farle, e di farle in un unico trimestre, ovvero questo, ma rappresentano delle pietre miliari fondamentali della costruzione del nuovo piano.

Quali attività previste nel piano industriale presentato a giugno sono già in corso di realizzazione?       

È in corso un grande sforzo di realizzazione della ‘banca unica’. I dipendenti del Gruppo UBI stanno facendo degli enormi sacrifici per rispettare i tempi – sono saltati anche diversi weekend e me ne dispiace – ma riusciremo sicuramente a rispettare i tempi anche perché l’iter autorizzativo sta seguendo una tempistica accelerata e credo che le autorità ci faranno pervenire le autorizzazioni in tempo per poter tenere le assemblee in autunno e quindi portare a termine tutto il nostro processo complessivo secondo i tempi dovuti. Come già detto, dal punto di vista della trasformazione del risparmio investito in prestiti obbligazionari della banca in risparmio gestito siamo già avanti; abbiamo visto i primi segnali importanti di nuova crescita degli impieghi. Mi sembra di poter dire che i primi passi siano i passi corretti.

Consolidamento del sistema bancario: con regolare frequenza UBI Banca è citata dai media come interessata a operazioni di aggregazione. Ci sono novità?

È sempre importante il ruolo, che ci viene dato dai media, di ‘cavaliere bianco’ di una serie di complessità che ci possono essere sul mercato. Dal nostro punto di vista noi continuiamo a cercare delle situazioni di creazione di valore da poter proporre al nostro board perché siamo, evidentemente, consapevoli che le economie di scala sono un elemento determinate per una banca in un contesto così difficile come quello attuale, con forte schiacciamento dei ricavi. Però sono e saranno sempre delle operazioni di creazione di valore per gli azionisti e per i nostri dipendenti.

Differenziata, la Cgil chiede più garanzie per i lavoratori

in A2A/Cgil/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate/Sindacati by

“Raccolta differenziata del vetro: a quando il nuovo bando che garantisce migliori condizioni per i lavoratori e le lavoratrici?”. E’ questo il titolo della nota congiunta inviata da Oriella Savoldi (segreteria Camera del Lavoro di Brescia) e Marco Drera (segretario Fp Cgil Brescia), in cui si chiede al più presto un bando che preveda l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori delle cooperative impegnati nella raccolta.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE

Il nuovo sistema di raccolta porta a porta deciso e avviato dall’attuale Amministrazione sta dando primi risultati significativi ed è auspicabile che, una volta perfezionato ed esteso a tutta la città, il sistema stesso possa portare la raccolta differenziata a percentuali finalmente in linea con la gran parte delle città italiane ed europee che da anni stanno sperimentando con successo tale modalità con risultati positivi in termini di riduzione dei rifiuti e benefici economici derivanti dalla valorizzazione e commercializzazione del differenziato.

Tra le cose da perfezionare in tempi rapidi vi è senz’altro la raccolta differenziata nei condomini, talvolta troppo gravosa per gli addetti alla raccolta, e del vetro. Per quest’ultimo il servizio è appaltato in questo momento a cooperative sociali ed era stato previsto, anche in ambito di confronto con le organizzazioni sindacali, che il bando di assegnazione prevedesse l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori e le lavoratrici impegnati nella raccolta. Ciò premesso in applicazione del principio che a parità di prestazioni debba corrispondere parità di trattamento. Purtroppo, a distanza di mesi dall’avvio del nuovo sistema di raccolta e a pochi mesi dall’estensione dello stesso a tutta la città, il bando di gara non è stato ancora perfezionato. Il risultato è che a rimetterci sono i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative, costretti a condizioni economiche e normative peggiori rispetto a quanto spetterebbe invece loro e rispetto agli impegni presi dall’Amministrazione e dall’Azienda che gestisce il servizio nel suo insieme. La richiesta è che questa situazione possa essere al più presto sanata perché un buon sistema di raccolta è tale solo se buone sono anche le condizioni di chi vi lavora per renderlo tale.

Lgh-A2A, trovato anche il nuovo accordo fra i soci

in A2A/Cogeme/Economia/Energia/Evidenza/Istituzioni/Partecipate e controllate by

In data odierna A2A, AEM Cremona, ASM Pavia, ASTEM Lodi, Cogeme e SCS Crema hanno perfezionato l’operazione di partnership industriale prevista dal contratto sottoscritto il 4 marzo 2016, mediante l’acquisto, da parte di A2A, di una quota pari al 51% del capitale sociale di LGH. L’accordo è stato perfezionato a valle dell’avverarsi di tutte le condizioni sospensive, tra cui, in particolare, l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in data 28 luglio 2016 subordinatamente al rispetto di alcuni impegni e misure correttive, di cui si è data comunicazione con il comunicato stampa del 29 luglio u.s. e della sottoscrizione ed asseverazione del piano di risanamento di AEM Cremona predisposto ai sensi dell’articolo 67, comma 3, lettera d) della Legge Fallimentare avvenuta in data odierna. Il prezzo di acquisto, corrisposto per il 58% in denaro e per il 42% in azioni A2A, è stato pari a euro 113 milioni, parte dei quali saranno corrisposti a tre anni dalla data odierna, in funzione dell’effettiva realizzazione di alcuni progetti di sviluppo in corso.

LGH è la principale multi-utility della Lombardia dopo A2A, con ricavi per oltre 550 milioni di euro e un EBITDA di circa 80 milioni di euro. La società ha una presenza significativa nelle attività ambientali, nella distribuzione e vendita di energia elettrica e gas. A2A e i soci di LGH concordano sulla valenza strategica della partnership per entrambe le società, prima realizzazione concreta del modello della “Multi-utility dei territori”.

L’operazione assume un significato rilevante come esempio positivo di un processo virtuoso per tutti gli stakeholder coinvolti: i benefici attesi di natura industriale e finanziaria si accompagnano infatti ad una piena valorizzazione della presenza della società nei territori di riferimento, con obiettivi di ulteriore sviluppo industriale, miglioramento dell’efficienza operativa e innalzamento degli standard di qualità. La partnership tra A2A e LGH si inquadra nell’ambito delle linee guida strategiche del Piano Industriale di A2A. I capisaldi posti a fondamento del Piano Industriale congiunto di LGH, che verrà presentato nel mese di settembre, sono la valorizzazione dei territori, la salvaguardia dell’ambiente, il continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti, l’applicazione di innovazioni tecnologiche e digitali.

In ogni area di business sono state individuate significative opportunità di generazione di valore, attraverso l’ottimizzazione degli investimenti nei territori contigui, migliori condizioni di approvvigionamento, il miglioramento dell’efficacia commerciale, l’internalizzazione di alcune attività oggi affidate a terzi, l’ottimizzazione logistica e la condivisione delle best practices. “A2A e LGH costituiscono un esempio virtuoso di visione strategica – ha commentato Valerio Camerano, Amministratore Delegato del Gruppo A2A – Insieme saranno in grado di far crescere la capacità competitiva comune, affrontare più efficacemente le sfide industriali e rilanciare gli investimenti per lo sviluppo futuro. Siamo entusiasti di lavorare insieme”.

“Siamo molto soddisfatti per la chiusura di questa operazione – ha dichiarato Giovanni Valotti Presidente del Gruppo A2A – Si tratta del primo importante esempio di un modello nuovo di aggregazione che, basandosi sul rispetto dell’identità delle aziende esistenti, potrà assicurare un percorso di crescita di LGH a beneficio dei territori e dei cittadini”.

Anche i Presidenti Dario Lazzaroni (Cogeme), Massimo Siboni (AEM), Duccio Bianchi (ASM), Cristiano Galletti (Astem) e Pietro Moro (SCS), rappresentanti dei soci storici di LGH, hanno espresso soddisfazione per la realizzazione di questa importante partnership industriale in grado di garantire opportunità di crescita e miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini nei territori di riferimento.

Turismo, boom di passaggi negli Infopoint rispetto al 2015

in Economia/Evidenza/Tendenze/Turismo by

I due Infopoint cittadini fanno registrare, nei primi 7 mesi dell’anno, un + 45.6% di accessi di turisti rispetto al pari periodo 2015. Il totale delle presenze, infatti, sale da 19.083 tra gennaio e luglio 2015 a 27.800 negli stessi mesi del 2016: un incremento di 8.717 unità.

“Numeri – si legge in una nota – che confermano l’apprezzamento per un sistema che, facendo perno su due location strategiche nel centro della città (l’una collocata in via Trieste 1, di fronte a piazza Paolo VI, e l’altra situata in viale della Stazione 47), è in grado di soddisfare la numerosa e crescente presenza di turisti italiani e stranieri in città grazie a un servizio di assistenza e informazione multilingue, aperto 7 giorni su 7, dal lunedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19 senza interruzioni”.

Lgh, per la presidenza è corsa a due tra Vivenzi e Conter

in A2A/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate by

Si avvicina il momento della verità per la nuova Lgh, la maximunicipalizzata lombarda di cui Cogeme è primo azionista con circa il 30 per cento delle azioni. La società, come noto, è oggetto di un’operazione d’acquisto da parte di A2A che – alle condizioni poste dal garante – dovrebbe concludersi entro il 30 settembre. A quel punto la nuova proprietà procederà al rinnovo dei vertici e per la presidenza, ad oggi, l’ipotesi è quella di una corsa a due.

Da una parte – come riferito dal Corsera – c’è Antonio Vivenzi, renziano di ferro e grande sponsor dell’operazione di A2A, che sarebbe gradito soci non bresciani di Lgh. Ma a quel punto l’ex sindaco di Paderno Franciacorta dovrebbe rinunciare all’ipotesi di un seggio in parlamento e comunque sul suo nome il no sarebbe nettissimo da parte di Rovato, che gli imputa (non a torto) il ribaltone di febbraio che aveva portato alla mancata sfiducia di Mondini.

E linea dura promette anche il secondo socio di Cogeme, decisivo negli equilibri di Lgh, che con Rovato è stato il promotore del cosiddetto controribaltone di luglio. Il nome su cui puntano i due azionisti storici di Cogeme potrebbe essere – secondo indiscrezioni – quello di Alessandro Conter, già candidato sindaco del centrodestra rovatese e numero uno del gruppo Lgh.

Imprenditore camuno nella rete della Finanza: evasi 10 milioni di euro

in Economia/Evidenza/Guardia di Finanza/Meccanica by

Dieci milioni di euro evasi, due milioni di Iva “risparmiata”. E’ questo il bilancio dell’ultima operazione della Guarda di Finanza di Pisogne, che ha fatto visita a un’azienda camuna attiva nel settore della meccanica. L’impresa, secondo un copione ormai noto, emetteva fatture di spesa per acquisti mai effettuati. O meglio: dal 2012 i finti esborsi venivano giustificati con fatture di aziende chiuse o non compatibili con il settore di lavoro dell’impresa, realtà ovviamente ignare dell’accaduto. Lungo il lavoro di vaglio dei documenti e dei conti degli uomini delle Fiamme Gialle. L’amministratore della società è un 40enne di origini bergamasche: l’uomo era già stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per dichiarazioni fraudolente tra il 2012 e il 2015.

Turismo e strade, in Valsabbia arrivano 23 milioni dalla Regione

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Turismo by

“Con questa delibera abbiamo approvato un programma di interventi legato alla valorizzazione turistica e alla viabilita’ dell’area Alta Valle Sabbia”. Lo dichiarano Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del Suolo e Citta’ metropolitana e Ugo Parolo, sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione Alpina (Eusalp), ai Quattro Motori per l’Europa e alla Programmazione negoziata, al termine della seduta di Giunta regionale.

L’IMPORTO – “Lo schema di convenzione – spiega il sottosegretario – prevede l’avvio di un programma di interventi strategici sul territorio dell’Alta Valle Sabbia (Brescia), per i quali convergono finanziamenti per 4 milioni di euro da Regione Lombardia, per quasi 11 milioni dal Fondo Comuni Confinanti, di 6 milioni dalla Provincia autonoma di Trento e 2 milioni dalla Provincia di Brescia”.

GLI INTERVENTI – “Il programma – aggiunge Parolo – consente di completare il quadro finanziario della galleria di Valvestino, che migliorera’ sensibilmente l’accessibilita’ dei Comuni di Magasa e Valvestino. Inoltre, verranno finanziati interventi che riguardano la viabilita’ del comune di Bagolino e l’accessibilita’ al comune di Idro, con ulteriori interventi di valorizzazione della Rocca d’Anfo”.

VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO – “Si tratta – aggiunge Viviana Beccalossi – di una serie di interventi davvero importanti per la provincia di Brescia, e in particolare la Val Sabbia, alla quale da sempre Regione Lombardia presta particolare attenzione. La difesa e la salvaguardia del territorio sono elementi imprescindibili per valorizzare ulteriormente il patrimonio paesaggistico e turistico della Valle”. “Inoltre – conclude l’assessore Beccalossi -, i finanziamenti daranno un’importante boccata d’ossigeno ai nostri agricoltori, che spesso durante l’estate si trovano a dover fare i conti la scarsita’ di precipitazioni, che mette in sofferenza il bacino del Lago d’Idro, rendendo quindi necessario un maggiore rilascio di acqua a monte”.

COLLABORAZIONE CON PROVINCE TN E BS – “Con questa delibera – conclude Parolo – si approva inoltre un accordo di collaborazione con le Province di Trento e di Brescia, nel quale si definisce in modo dettagliato la gestione coordinata delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Chiese, con particolare riferimento alla fase legata alla messa in sicurezza delle opere di regolazione del Lago d’Idro. Si tratta di un accordo che evidenzia ancora una volta la volonta’ di Regione Lombardia e della Provincia di Trento di lavorare insieme su obiettivi comuni, per garantire la salvaguardia e la tutela del territorio”.

Stress test, il Banco Popolare: solidi e pronti per gli scenari più avversi

in Banche/Economia/Evidenza by
Banco Popolare ha partecipato al 2016 EU wide stress test condotto dall’European Banking Authority (EBA), in collaborazione con Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea (CE) ed il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB). Banco Popolare prende atto degli annunci effettuati venerdì scorso dall’EBA sugli stress test europei e conferma i risultati di questo esercizio. La resilienza e la solidità dimostrata dal Banco Popolare sotto le condizioni imposte dagli scenari dello Stress Test 2016 è confermata dai seguenti risultati: CET1 ratio post impatto Stress Test baseline scenario pari a 14,61%; CET1 ratio post impatto Stress Test adverse scenario pari a 9,05%.“L’immagine del Banco Popolare, con il Credito Bergamasco, esce sicuramente rafforzata da questi stress test” spiega Roberto Perico, Responsabile della Divisione Credito Bergamasco del Banco Popolare. “Già nel 2014 avevamo fatto bene, posizionandoci tra i migliori. Quest’anno anche nell’ipotesi catastrofica prevista dal cosiddetto scenario avverso, conserviamo un patrimonio primario del 9,05% con un risultato che ci pone al secondo posto dopo Intesa Sanpaolo. Esistono poi le difficoltà, ma sono comuni al settore bancario: come tutti, soffriamo per i bassi ricavi, generati dalla politica dei tassi zero che di fatto cancella i margini di interesse e abbatte le commissioni”.

“Il Banco Popolare è una banca solida, che non va in deficit patrimoniale nemmeno se crolla il Pil, se gli immobili sprofondano e se lo spread sul debito italiano torna a salire vertiginosamente” prosegue Perico. “E la solidità certificata dall’Eba. Il risultato degli stress test è ancora più importante perché non tiene conto dell’aumento di capitale di un miliardo concluso recentemente che ha contribuito ulteriormente ad accrescere la nostra solidità. Ciò che ci ha sorpreso è stato veder entrare nelle filiali migliaia di soci che hanno voluto seguire l’operazione. Un segno di grande fiducia e attaccamento alla banca, segnali che, anche a Brescia, come a Bergamo, costituiscono il nostro patrimonio più importante”.

“Ora continueremo a fare bene il nostro lavoro” conclude il dirigente del Credito Bergamasco. “La liquidità non manca e c’è la forte volontà di servire le famiglie e le imprese del territorio che qui a Brescia, e in generale in tutta la Lombardia, rappresentano lo spaccato di un’Italia che produce e crea valore”.

Valcamonica, scoperto laboratorio clandestino cinese: i dipendenti erano italiani

in Economia/Evidenza/Guardia di Finanza by

In apparenza era un “comune” laboratorio clandestino gestito da cinesi. In realtà c’era una sorpresa: i lavoratori impiegati erano (quasi) tutti italiani. E’ questa la singolare sorpresa che hanno fatto le forze dell’ordine in un capannone abusivo di Artogne, in piena Valcamonica. Quando i carabinieri di Breno e l’ispettorato del lavoro hanno controllato l’immobile, gestito da un 52enne cinese, hanno trovato diverse postazioni allestite con macchine da cucire professionali. I “dipendenti” senza documenti erano dieci, di cui sette del posto e tre cinesi (uno clandestino). La donna ha ricevuto multe per 35mila euro. L’attività è ovviamente stata sospesa.

Vino, dalla Regione 3,4 milioni per le cantine del territorio

in Agricoltura e allevamento/Economia/Evidenza by

“Regione Lombardia ha allocato l’intero budget delle risorse a disposizione per l’Ocm Vino per la campagna 2016-17 e questa e’ la migliore risposta per chi continua a insistere nel tentativo di centralizzare l’operazione. Non sarebbe necessario, se tutte le Regioni funzionassero come la Lombardia”. Cosi’ l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, annuncia che la graduatoria delle domande ammissibili a finanziamento sulla quota regionale per la promozione del vino sui mercati dei paesi terzi e’ stata inviata al ministero delle Politiche agricole, secondo la nuova formula che vede il Mipaaf competente nella validazione dell’operazione.

SOGGETTI BENEFICIARI E PROGETTI – “La spesa ammessa per progetti di internalizzazione extra-Ue – comunica Fava – e’ di oltre 14,2 milioni di euro, mentre il contributo regionale lombardo e’ di 3,4 milioni, impiegato per intero e a vantaggio di operazioni che coinvolgono cantine lombarde, ma anche progetti multiregionali con capofila la Lombardia o altre regioni”. Fra i soggetti beneficiari: ente Vini bresciani, azienda agricola Mirabella, Consorzio Lieti Calici (Cina), Consorzio tutela vini Oltrepo’ Pavese, Consorzio tutela Franciacorta, As.co.vi.lo., Ati Lombardy Taste, Guido Berlucchi & C. spa, Ca’ del Bosco srl, Consorzio Lieti Calici (Usa), Castello del Poggio. I progetti multiregionali con capofila la Lombardia: Consorzio tutela vini Lugana, Ati Interwine Scarl. I progetti multiregionali con capofila con capofila altre regioni: Ati Farnese Vni srl, Consorzio Divinitalia, Associazione Dop in the World, Ati Vip, Ati Consortium Vini.

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