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Energia - page 3

Bollette energetiche più che raddoppiate in un anno

in Economia/Energia by

Le bollette di luce e gas hanno raggiunto picchi senza precedenti. I prezzi all’ingrosso delle materie prime energetiche sono alle stelle e i consumatori finali devono fare i conti con un costo sempre più alto per l’energia elettrica ed il gas naturale.

Gli interventi del Governo, con l’azzeramento degli oneri di sistema, il taglio dell’IVA al 5% per il gas e il potenziamento dei Bonus Luce e Gas, non sono stati in grado di eliminare i rincari. Gli aumenti sono stati solo attenuati e per le famiglie c’è da fare i conti con bollette salatissime.

Il nuovo Osservatorio di SOStariffe in collaborazione con Tariffe.Segugio  “fotografa” lo stato attuale del mercato energetico italiano. Lo studio ha analizzato l’evoluzione della spesa per le bollette per tre diversi profili di consumo (Single, Coppia e Famiglia di 4 persone), confrontando la spesa per le bollette del 2022 con quella registrata negli anni precedenti.

L’indagine in questione mette in evidenza due principali evidenze. La spesa per luce e gas è aumentata in modo significativo, fino a raggiungere una punta del +142% nel confronto tra 2021 e 2022. Contestualmente, si registra un notevole incremento del risparmio garantito dal Mercato Libero rispetto alla Maggior Tutela: la convenienza aumenta fino al +170%.     

Come sono cambiate le bollette di luce e gas per tre diversi profili di consumo

Lo studio è stato eseguito a maggio 2022 prendendo in considerazione tre profili di consumo. Il primo profilo, definito “Single”, riguarda un consumatore con consumi ridotti di energia (1.400 kWh di energia elettrica e 500 Smc di gas naturale in un anno). Il secondo profilo, definito “Coppia”, identifica una tipologia di consumatore con consumi intermedi (2.400 kWh di energia elettrica e 800 Smc di gas naturale).  Il terzo profilo, definito Famiglia di 4 persone, è rappresentato da un utente che registra consumi elevati (3.400 kWh di energia elettrica e 1.400 Smc di gas naturale).

Per ogni profilo di consumo è stata calcolata la spesa media per le bollette di luce e gas che si registra attivando le migliori tariffe luce e gas del Mercato Libero. Questi dati sono poi stati confrontati con quelli ricavati nel corso delle indagini degli anni precedenti. Una seconda parte dell’Osservatorio, invece, si concentra sull’evoluzione del risparmio ottenibile passando dalla Maggior Tutela alle migliori offerte del Mercato Libero.

Il confronto con il 2021: aumenti fino al +142%

Il primo dato che emerse dall’indagine è legato all’aumento della spesa per le bollette di luce e gas nel 2022. Rispetto ai dati dello scorso anno, infatti, la scelta delle migliori offerte luce e gas del Mercato Libero comporta una spesa complessiva maggiore. Per un Single, ad esempio, si registra una spesa annuale di 1.264 euro con un incremento del +114% rispetto ai dati del 2021.

La variazione è ancora più significativa per la Coppia. In questo caso, infatti, la spesa per le bollette di luce e gas nel 2022 risulta essere pari ad un totale di 2.120 euro con un rincaro del +130% rispetto ai dati dello scorso anno. Sono, però, i clienti che registrano consumi maggiori a dover fare i conti con gli aumenti più significativi. La Famiglia di 4 persone, infatti, registra oggi una spesa di 3.415 euro in un anno. Il rincaro, rispetto ai dati dello scorso anno, è del +142%.

Il confronto con il 2020: aumenti fino al +150%

Estendendo il confronto al 2020 (annualità fortemente segnata dalla pandemia), i dati raccolti dall’Osservatorio confermano come l’aumento della spesa per le bollette nel corso degli ultimi due anni sia ancora maggiore. Per un Single, ad esempio, il confronto tra i dati del 2020 e quelli del 2022 conferma un rincaro della spesa per le bollette del +122%. Notevole è anche l’aumento per la Coppia che registra un rincaro del +150%. Il confronto con i dati del 2020, invece, certifica un rincaro del +149% per la Famiglia di 4 persone.

Con il Mercato Libero si risparmia fino al +170% in più rispetto al passato

L’incremento delle spese per le bollette si accompagna, però, ad un netto incremento del risparmio garantito dal Mercato Libero rispetto alla Maggior Tutela. I consumatori che scelgono di restare nel Mercato Tutelato, infatti, devono fare i conti con rincari ancora maggiori, senza alcuna possibilità di scegliere la tariffa più vantaggiosa e dovendo accontentarsi dei prezzi fissati da ARERA, l’Autorità italiana per l’energia.

Per chi passa alle migliori offerte del Mercato Libero, invece, il risparmio rispetto alla Tutela cresce in modo significativo. Per il Single, ad esempio, è possibile sfruttare circa 315 euro di risparmio sulle bollette di luce e gas passando dalla Maggior Tutela alle migliori offerte del Mercato Libero. Il risparmio è, quindi, cresciuto del +139% rispetto a quanto registrato lo scorso anno.

Per la Coppia si rileva, invece, un risparmio di circa 384 euro con un incremento, rispetto ai dati del 2021, del +170%. Notevole anche il passo in avanti registrato dal risparmio a disposizione della Famiglia che sceglie il Mercato Libero e le migliori offerte. In questo caso, infatti, è possibile tagliare la spesa sulle bollette di 537 euro in un anno. Il confronto con lo scorso anno certifica, inoltre, un incremento del +147% del risparmio ottenibile abbandonando il Mercato Tutelato.

Il confronto tra il risparmio ottenibile nel 2020 e quello ottenibile nel 2022 con il passaggio alle migliori offerte del Mercato Libero segue lo stesso andamento del confronto precedente. Abbandonare la Tutela, in questo momento, è molto più vantaggiose e garantisce la possibilità di tagliare in modo significativo le bollette. Per il Single, infatti, il risparmio è cresciuto del +123%. Per la Coppia, invece, il risparmio è aumentato del 92% mentre per la Famiglia la crescita è stata del +133%.

Le tariffe a prezzo bloccato sono le più convenienti: risparmi fino a 670 euro

Il risparmio a disposizione di chi passa dalla Maggior Tutela al Mercato Libero è strettamente legato al tipo di offerta attivata. L’indagine, infatti, approfondisce la questione verificando quali sono le tipologie di tariffa più vantaggiose da attivare per i tre profili di consumo analizzati. Considerando le proposte dei fornitori di luce e gas a maggio 2022, le offerte a prezzo fisso si dimostrano quelle più convenienti, garantendo, in media, un risparmio maggiore rispetto alla Tutela.

Per il Single, infatti, si può toccare un risparmio massimo di 408 euro. La convenienza per una Coppia, invece, aumenta fino ad un massimo di 452 euro. Per la Famiglia, infine, si tocca una quota massima di risparmio di 670 euro nel passaggio dal Mercato Tutelato al Mercato Libero. Tutti e tre i dati sono stati registrati con l’attivazione di offerte a prezzo fisso per luce e gas con una tariffazione monoraria (quindi indipendente dall’orario di utilizzo).

Regione, dal 15 giugno attivo il “Pacchetto energia”: oltre 10 milioni per i commercianti

in Economia/Energia/Istituzioni/Regione by

Giovedì 26 maggio, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) il nuovo bando in tema di ‘efficientamento energetico’, del valore di oltre 10 milioni di euro, destinato ai commercianti.

BANDO APERTO DAL 15 GIUGNO – La misura, fortemente voluta dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico con il concerto dell’assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, sarà disponibile da mercoledì 15 giugno 2022 e intende supportare le aziende e le attività colpite dall’aumento dei costi dell’energia. 

Sempre nel mese di giugno apriranno anche i bandi per le imprese artigiane e per gli impianti natatori e del ghiaccio, a completamento del ‘pacchetto energia’ di Regione Lombardia per un valore complessivo di circa 65 milioni di euro. 

ULTERIORE MILIONE DI EURO PER I COMMERCIANTI – Va sottolineato che Regione Lombardia ha aumentato la dotazione finanziaria della misura a sostegno delle attività commerciali con un incremento dell’investimento pubblico di 1.130.000 di euro che porta così la dotazione finanziaria complessiva a 10.745.500. La misura è realizzata nell’ambito dell’accordo con il Sistema Camerale Lombardo.

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO – Gli interventi regionali sono volti alla concessione di contributi a fondo perduto. Il provvedimento è dedicato esclusivamente alle realtà presenti sul territorio lombardo.

PACCHETTO ENERGIA PICCOLO COMMERCIO – Per le imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi, a cui, come detto, sono dedicati di 10.745.500 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 30.000 euro. Sono ammissibili progetti con un ammontare minimo pari a 4.000 euro. 

A seguire, saranno disponibili anche i bandi per le imprese artigiane e per gli impianti natatori e del ghiaccio.

PACCHETTO ENERGIA ARTIGIANI – Per le imprese artigiane, il cui investimento regionale è di 22,3 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 50.000 euro. Sono ammissibili i progetti con un ammontare minimo pari a 15.000 euro.

PACCHETTO ENERGIA SPORT – Per sostenere gli operatori economici che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio e rischiano il fallimento o l’interruzione dei servizi, Regione ha deciso di attivare un intervento, dal valore di 32 milioni di euro, finalizzato alla sostenibilità gestionale e all’efficientamento energetico degli impianti sportivi. Il sostegno pubblico consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 80% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 350.000 euro

INFORMAZIONI – Per tutti i dettagli consultare il sito www.imprese.regione.lombardia.it

Sogem: scelte etiche per proteggere il lavoro e l’ambiente

in Economia/Edilizia/Energia by

Da poco Sogem ha festeggiato quarant’anni. A dir la verità è una società che non dimostra i suoi anni. Li porta bene, come si dice alle signore. Sogem si distingue per la sua grande capacità di evolversi e utilizzare le migliori tecniche operative, pur restando sul mercato un punto di riferimento autorevole. L’ azienda si occupa di realizzazione, monitoraggio, individuazione perdite e pronto intervento per reti fognarie, metanodotti e acquedotti. Il tema della fornitura di gas e acqua è sempre attuale. Abbiamo così pensato di fare due parole con Mauro Costanzi, amministratore delegato di Sogem, per conoscere meglio la loro realtà e il loro lavoro, che ci riguarda tutti.

Siamo abituati a veder uscire l’acqua dal rubinetto e ad accendere il gas sotto la pentola della pasta. Prendiamo acqua e gas per scontati. Scontati nel senso che ci sembrano ovvi. Non scontati nel prezzo, visto gli aumenti dell’ultimo periodo. Ma se riceviamo tutti i giorni questi preziosi elementi, fondamentali e necessari alla nostra vita, è perché qualcuno ha realizzato, costruito l’acquedotto e il metanodotto. Perché c’è qualcuno che si occupa della loro manutenzione. Che si preoccupa che i tubi non siano ostruiti e che tutto proceda in modo efficiente. Che interviene se ci sono delle perdite che possono danneggiare non solo la nostra giornata, ma anche l’ambiente. Ecco cosa fa Sogem.  

Le riserve d’acqua e le risorse energetiche non sono infinite. Ce ne rendiamo conto sempre di più e sensibilizzare al loro uso consapevole è un dovere. È un dovere del singolo e delle istituzioni, certo. Ma è degno di nota quando a informare sul tema dello spreco è un’azienda che si occupa della distribuzione di gas e acqua. È un po’ come sentir parlare di calcio un arbitro, è coinvolto nel gioco ma è anche  oggettivo perché conosce e deve far rispettare le regole. 

Sogem ha stilato dieci regole per non sprecare l’acqua in ambito domestico. Non c’è la famosa: “chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti!”, lo sanno anche i bambini. Le regole di Sogem sono interessanti perché si soffermano anche sugli impianti e citano accortezze che spesso non rientrano nelle nostre abitudini. Un esempio? Controllare che le tubature non abbiano incrostazioni di calcare. Ci avevate mai pensato? È molto importante tenere monitorato lo stato delle tubature perché il calcare ostacola il flusso dell’acqua generando perdite.

I consigli di Sogem sono importanti non solo per il nostro portafoglio ma anche per l’ambiente. La siccità influisce sui livelli di acqua disponibili: A2A Ciclo Idrico ha avanzato come soluzione di lavorare sulle reti degli acquedotti per ridurre le perdite, attualmente registrate a Brescia attorno al 28%, contro una media nazionale del 40%. Le perdite d’acqua possono iniziare con delle gocce e in un attimo diventare dei fiumi. Prevenire dispersioni di tali entità evita inutili e dannosi sprechi. Non solo, se parliamo di acque da smaltire come l’acqua sporca, quella dello scarico o peggio ancora quelle con rifiuti industriali, vi rendete conto di quanto sia importante non avere perdite che possono seriamente danneggiare terreno e aria circostante?

Sogem interviene tempestivamente, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno per evitare potenziali disastri ambientali ed enormi disagi per la comunità.

Vi consiglio di fare un giro sul sito di Sogem, dove potete visionare come l’azienda garantisce la tutela per l’ambiente grazie alle certificazioni dei sistemi di gestione ISO.

Sempre sul sito potete scaricare il Codice Etico e la Politica Aziendale. Sogem è un’azienda di grandi dimensioni che lavora per importanti reti come A2A, Padania Acque, Unareti e molte altre.

L’applicazione del Codice Etico in ogni appalto si traduce in rispetto dei diritti dei lavoratori e della loro tutela (anche da parte dei fornitori), oltre che al coinvolgimento dei dipendenti nei processi aziendali.

Attualmente Sogem sta cercando alcune figure specifiche: impiegato tecnico per cantieri stradali, saldatore idraulico, escavatorista e autista.

I dettagli dei profili ricercati potete vederli nella sezione Lavora con noi del sito. L’azienda dà il benvenuto anche a candidature spontanee per valutare eventuali inserimenti nell’organico. È possibile mandare online il proprio curriculum, certi di avere una risposta. Per continuare a fare questo importante lavoro, fatto bene, si ha sempre bisogno di persone.

Perché Sogem ha quarant’anni, ma sta crescendo ancora.

Lombardia, sostegni per 22 milioni alle imprese artigiane | Massetti: segnale importante

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Energia/Istituzioni/Regione by

Regione Lombardia ha varato il nuovo pacchetto economico, dal valore di 64 milioni di euro, destinato alle imprese artigiane, ai commercianti e agli impianti sportivi natatori e del ghiaccio. Gli interventi regionali sono volti alla concessione di contributi a fondo perduto per interventi in tema di efficientamento energetico. Alle imprese artigiane sono destinati 22,3 milioni di euro come contributi a fondo perduto fino al 50% della spesa per progetti di ammontare minimo di 15mila euro, nel limite massimo di 50mila. Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Apprezziamo lo sforzo di Regione Lombardia, le risorse stanziate non risolveranno il problema ma sono il segnale dell’attenzione dell’Assessorato per gli artigiani e le PMI. L’aspetto fondamentale sul quale dobbiamo concentrare ogni attenzione è quello della competitività delle nostre imprese sul mercato internazionale – spiega Massetti – Le bollette bollenti rischiano di rappresentare una pesante palla al piede che di fatto già sbilancia una competizione che ha orizzonti sempre più ampi. Per quanto le aziende potranno produrre in perdita? Quasi il 30% dichiara di farlo. La marginalità è essenziale alla loro sopravvivenza, alla capacità di investire in capitale umano e innovazione perché lo sguardo al futuro non è un’opzione».

LE EVIDENZE AVVISAGLIE NEL PRE-GUERRA

L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia evidenzia come l’elevato prezzo delle componenti energetiche rappresentava già una criticità rilevante per oltre il 60% delle imprese artigiane, quota che si attestava a livelli maggiori per le manifatturiere. Tale condizione – il balzo dei prezzi delle commodities energetiche – portava pre-guerra la maggior parte dell’artigianato lombardo (54,4%) ad assorbire i maggiori costi per lo più riducendo i margini e scaricando una parte sul cliente finale, aumentando spesso solo parzialmente i listini. Prima di arrivare a questo passo, molti indicano l’adozione di azioni di ottimizzazione e di riduzione al minimo degli sprechi e dei consumi: nel 28,7% dei casi lavorano in perdita, nel 14,3% dei casi riducono o modificano l’orario di lavoro e nel 6,3% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.

PERIMETRO IMPRESE ARTIGIANE MAGGIORMENTE COINVOLTE DA CONFLITTO UCRAINO E CARO BOLLETTE

Nelle prime linee della guerra dei prezzi e dei mercati sconvolti dal conflitto sono compresi più di un quarto (26,2%) degli occupati del sistema produttivo lombardo: si tratta di 156 mila imprese, la quasi totalità con meno di 50 addetti (98,1%), con 1 milione e 98 mila addetti, oltre la metà (54,3%) occupati in micro e piccole imprese (MPI). Nel dettaglio si collocano nella trincea avanzata i settori con una maggiore intensità energetica: dalla metallurgia alla petrolchimica, dalla carta al vetro, dalla ceramica ai trasporti. Nei comparti manifatturieri energy intensive sono sempre più numerosi i casi in cui il divario tra costi e ricavi diventa insostenibile, costringendo al fermo dell’attività: a due anni dal lockdown sanitario siamo arrivati al rischio di lockdown energetico per 4.781 MPI, tra cui figurano le artigiane, con 42.124 addetti.

IMPATTO SU TUTTE LE IMPRESE ITALIANE E LE FAMIGLIE

Le differenti matrici di generazione elettrica dei Paesi europei e le loro evoluzioni nella crisi, determinano un divergente andamento dai prezzi dell’elettricità al consumo. Secondo i dati Eurostat pubblicati giovedì scorso, il prezzo dell’energia elettrica sale dell’82,3% in Italia, un ritmo doppio della media dell’Eurozona, a fronte di un più limitato dinamismo in Germania, dove i prezzi salgono del 17,6%, e in Francia, dove l’aumento si ferma al 6%. Sulla base dell’evoluzione dei prezzi, a parità di consumo, le famiglie italiane nell’ultimo anno hanno speso per l’energia elettrica 5,4 miliardi di euro in più rispetto ai dodici mesi precedenti, pari allo 0,33% del PIL. In chiave territoriale, l’incremento di spesa più elevato lo si rileva in Lombardia con 939 milioni in più, pari allo 0,26 del PIL. L’estensione di queste tendenze sul mercato elettrico delle imprese determinerebbe una perdita di competitività, aggravando la già fragile posizione precedente all’inasprirsi della crisi energetica: nel primo semestre del 2021 una piccola impresa italiana pagava un prezzo dell’elettricità del 12,9% superiore rispetto alla media dell’Eurozona.

Regione, Ok alla disattivazione della centrale nucleare Essor

in Economia/Energia by

La Giunta regionale lombarda, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha espresso parere positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di disattivazione del complesso INE (Impianto Nucleare Essor) nel Comune di Ispra (Va).

“Sarà smantellato definitivamente l’impianto nucleare presente a Ispra – ha affermato l’assessore Cattaneo – il cui reattore era spento da tempo. Sarà fatto con le garanzie di massima sicurezza. Regione Lombardia ha infatti subordinato il proprio parere positivo a questa attività di smantellamento al fatto che le fasi di decontaminazione, di smantellamento e di gestione dei rifiuti radioattivi avvengano nel rispetto dei più rigorosi criteri di sicurezza e di tutela”.

“Abbiamo inoltre inserito la richiesta al Ministero che gli enti territoriali possano fare tutti i controlli necessari, rispetto alle fasi di dismissione dell’impianto, pur essendo il JRC (Joint Research Centre) di Ispra un’area extra territoriale, dipendente dalla Commissione Europea” ha concluso.

IL PROGETTO – Il reattore nucleare Essor risulta attualmente in fase di ‘arresto di lunga durata’, ovvero in fermo prolungato in cui viene mantenuto spento in condizioni di sicurezza, sotto monitoraggio continuo. Il progetto consiste nel ‘decommissioning’ del Complesso INE nel quale è localizzato il reattore nucleare, internamente al Centro di ricerca JRC di Ispra.

IL TERRITORIO – I Comuni interessati dal progetto sono Ispra e Cadrezzate con Osmate.

IL CRONOPROGRAMMA – Sono previste attività volte a finalizzare la restituzione del sito allo stato di ‘green field’ cioè privo di vincoli di natura radiologica e ambientale, in base ad un cronoprogramma sviluppato in circa 11 anni per la disattivazione del reattore nucleare e di ulteriori 3 anni, per le demolizioni civili ed il ripristino definitivo dell’area.

Saranno pertanto completamente smantellati il reattore e i relativi sistemi e, per quanto attiene alle strutture civili, le operazioni di disattivazione pianificate includeranno lavori di demolizione limitatamente ad alcune parti strutturali attivate, come quelle in calcestruzzo che circondano il reattore, nonché le attività necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati. Al termine delle attività, i rifiuti non rilasciabili saranno quindi stoccati in sicurezza in aree temporanee predisposte allo scopo (Interim Storage Facility), in attesa di poter essere trasferiti al Deposito Nazionale, quando attivo.

Nell’ambito del progetto di smantellamento dell’impianto, Regione Lombardia ha posto un accento particolare sulle misure relative alle fasi di decontaminazione, smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi prodotti, al fine di minimizzare i livelli di esposizione complessivi ed al pieno raggiungimento degli obiettivi di radioprotezione prefissati. Inoltre, in relazione alle attività di verifica e di controllo rispetto alle diverse fasi del progetto di disattivazione dell’impianto, si è raccomandato al Ministero (Autorità Competente) di definire specifici protocolli che garantiscano lo svolgimento tempestivo di tali attività con la partecipazione di Regione stessa, ARPA e degli Enti Locali interessati.

Il parere verrà ora inviato al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ai fini dell’emanazione della pronuncia di compatibilità ambientale.

Indagine Confartigianato: un’azienda su quattro produce in perdita per i rincari

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Energia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Più di una Mpi bresciana su quattro (il 27,6%) sta producendo in perdita a causa del balzo dei prezzi delle commodities energetiche. È una delle tante evidenze significative che emerge dalla 7a edizione della Survey “Effetti del Coronavirus sulle Mpi lombarde” realizzata dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia alla quale hanno partecipato 380 micro e piccole imprese e imprese artigiane bresciane su un totale di 1.880 lombarde ascoltate.

«Sembra la tempesta perfetta: il costo delle materie prime è schizzato, la loro reperibilità è complessa, la bolletta ci propone cifre fuori controllo e gli imprenditori si trovano nella difficoltà di aggiornare i listini senza perdere ordini. Più in generale, guardando i dati che emergono, e considerando l’attuale situazione, notiamo un preoccupante raffreddamento del clima di fiducia in particolare per l’artigianato manifatturiero, con un aumento delle preoccupazioni e dei malumori che gli artigiani associati ci manifestano». Spiega il presidente di Confartigianato Brescia Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Tra i dati che questa survey ci restituisce ce n’è uno positivo che ancora una volta conferma come le nostre imprese mettono coraggio e dedizione nella loro attività: a seguito dello scoppio della crisi il 62,2% delle Mpi bresciane (al di sopra del 55% a livello lombardo) ha messo campo azioni di sviluppo. È tipico dell’imprenditore: davanti alle difficoltà si rimbocca le maniche, cerca nuove strade, non si siede, risponde alle esigenze nuove del mercato affrontando il cambiamento».

Il 2021 ha fatto segnare un incremento importante della domanda rispetto all’anno precedente e le aziende hanno risposto assumendo nuovo personale e innovando processi, prodotti e modalità di approccio al mercato. Ciò che temono le imprese è l’incertezza, provvedimenti a corto raggio che frenano la propensione agli investimenti manifestata dal 64,7% circa degli imprenditori bresciani intervistati (dato al di sopra del 62,9% lombardo). Dati che, in generale, tra le imprese bresciane intervistate, sono più positivi rispetto al dato lombardo, ma negativi e peggiori nelle problematiche: caro energia, caro materie prime e difficoltà reperimento personale pesano di più che nelle altre province.

Nella survey emerge che il fatturato delle Mpi bresciane nel 2021, rispetto all’anno pre crisi 2019, segna un calo del -7% (contro l’8,8% a livello lombardo). Un’impresa bresciana su due (50,2%) nel 2021 segnala un recupero o il superamento dei livelli pre pandemia. Tra i settori in recupero figurano: edilizia, installatori di impianti e servizi di pulizia; mentre ancora in forte difficoltà le imprese dei settori moda, comunicazione con grafici e fotografi, lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, taxi, Ncc e noleggio autobus con conducente.

Rispetto a come evolverà la situazione e a cosa si aspettano le imprese si rileva, rispetto ai risultati delle precedenti survey (l’ultima di settembre 2021), un incremento della quota di Mpi incerte rispetto all’andamento futuro del mercato (57,9% > 39,7% quota rilevata a settembre 2021). Le Mpi bresciane si attendono per i primi sei mesi dell’anno 2022 un trend del fatturato, rispetto ai primi sei mesi del 2021, in discesa del 2,6%. Previsione decisamente peggiore si rileva per le imprese dei servizi (-5,5%). Negativa ma superiore alla media invece la previsione effettuata dalle Mpi del manifatturiero (-1,9%) e in lieve crescita quella delle costruzioni (+0,9%).

Il 54,9% delle Mpi bresciane con dipendenti hanno registrato un incremento dell’attività nel 2021 rispetto all’anno precedente (2020) caratterizzato da lockdown e da limitazioni più stringenti. Quota che si alza al 64,9% per le costruzioni e al 60,5% per il manifatturiero, mentre scende al 47,7% per i servizi. La maggior parte di queste imprese per far fronte all’incremento di domanda ha assunto nuovo personale (45,1%), ha ricorso agli straordinari (37,9%) e ha utilizzato gli strumenti contrattuali di flessibilità (es. banca ore, flessibilità orario di lavoro, ecc.) nel 22,5% dei casi.

Come già più volte evidenziato le Mpi bresciane che hanno registrato migliori performance sono quelle delle costruzioni. Il buon andamento del settore è certamente trainato dai bonus edilizi, tra cui è compreso il superbonus 110%. Nello specifico, del 65% di piccole imprese del settore che lavorano con gli incentivi, il 42,9% lavora prevalentemente con le detrazioni ordinarie (bonus facciate, ristrutturazioni etc.), il 21% con le detrazioni ordinarie e il superbonus e solo l’1,6% in prevalenza unicamente con il superbonus 110%.

Per restare competitive sul mercato il 62,2% delle Mpi bresciane ha adottato, o intende adottare, una o più azioni di sviluppo che determinano metamorfosi più o meno rilevanti nel modo di fare impresa. Tra quelli maggiormente adottati: cambiamento dell’organizzazione interna (smart working, diversificazione turni/orari) nel 21,5% dei casi, miglioramento della qualità del personale nel 21,4% dei casi, diversificazione della produzione (20,1%), ampliamento del numero di committenti (19,1%) e attivazione nuovi canali di vendita (17,2%).

La quota di Mpi che si dice propensa a voler effettuare almeno un investimento nel 2022 si attesta al 64,7%. Queste imprese sono particolarmente orientate a puntare su capitale umano e formazione (68,1%), sostenibilità ambientale e risparmio energetico (53,3%) e capitale fisico (macchinari, capannoni, ecc.) nel 48,3% dei casi. Nei primi sei mesi dell’anno le Mpi che prevedono di introdurre nuovo personale sono il 33,9%.

Sono diverse le difficoltà che mettono a rischio la ripresa, quelle maggiormente subite dalle Mpi bresciane sono: l’elevato prezzo componenti energetiche (elettricità, petrolio, gas, ecc.) indicato come elemento che determina maggiore difficoltà dal 65,8% delle imprese bresciane (al di sopra della media lombarda al 60,2% dei rispondenti) e l’elevato prezzo materie prime (57,6%). Segnalate tra le criticità, da quote inferiori di imprese, anche la difficoltà nel reperire personale e nel trovare le competenze necessarie (32,6%).

Nello specifico, il balzo dei prezzi delle commodities energetiche sta portando la maggior parte delle Mpi bresciane (57,8%) ad assorbire i maggiori costi per lo più riducendo i margini e scaricando, una parte sul cliente finale, aumentando spesso solo parzialmente i listini. Nel 27,6% dei casi lavorano in perdita e nel 6% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.

Per il 38,7% delle Mpi bresciane nel 2021 è aumentato il fabbisogno di credito rispetto all’anno precedente. Il 40% dei casi le imprese hanno avanzato almeno una richiesta di credito alle banche nel corso del 2021: nel 44% dei casi per sostenere investimenti, nel 31,9% dei casi per ristrutturare il debito e nel 24,1% dei casi per finanziare il capitale circolante. Queste imprese che si sono rivolte alle banche nel 76,8% dei casi hanno ottenuto le concessioni richieste per lo più a condizioni pari o migliori rispetto al passato, come indicato dal 84,8% degli imprenditori.

SINTESI DATI CHIAVE BRESCIA

Dinamica fatturato Mpi 2019-2021: -7%
Quota Mpi che nel 2021 hanno raggiunto e/o superato i livelli di fatturato pre crisi Covid-9: 50,2%
Quota Mpi incerte rispetto andamento futuro del mercato: 57,9% (quota > al 39,7% settembre 2021)
Previsione trend fatturato nei primi sei mesi 2022 rispetto stesso periodo 2021: -2,6%
Mpi che hanno registrato incremento di domanda nel 2021 rispetto al 2020: 54,9%
Quota Mpi che hanno adottato azioni di sviluppo a seguito dello scoppio della crisi: 62,2%
Mpi propense ad investire nel 2022: 64,7%
Mpi più colpite da caro-commodities NO energy: 57,6%
Mpi più colpite da caro-commodities energy: 65,8%
Mpi più colpite da difficoltà reperimento personale: 32,6%
Balzo dei prezzi delle commodities energetiche determina che le Mpi bresciane nel 27,6% dei casi lavorano in perdita, nel 21,4% dei casi riducono o modificano l’orario di lavoro e nel 6% dei casi scelgono di non adempiere a contratti in essere.
Mpi con fabbisogno di credito in crescita nel 2021 rispetto al 2020: 38,7%

Caro bollette, la Provincia lancia un appello ai parlamentari

in Economia/Energia/Istituzioni/Provincia di Brescia by

Il Presidente della Provincia di Brescia, Samuele Alghisi, interviene in merito al caro bollette che sta mettendo a rischio il sistema industriale e di conseguenza in grave difficoltà le famiglie bresciane

“Raccogliendo le istanze che giungono dal territorio, mi faccio portavoce della preoccupazione dei sindaci, che denunciano una situazione esasperata: aziende in ginocchio, già colpite dalla crisi economica legata al COVID, non possono permettersi di sospendere l’attività o addirittura chiudere le aziende, con ripercussioni gravi sui dipendenti, sui cittadini e sulle famiglie”. 

“La provincia di Brescia è tra le realtà produttive più importanti a livello lombardo e nazionale. È necessario un intervento urgente e mirato per far fronte a questo grave problema economico e di conseguenza anche sociale. Questa situazione coinvolge anche il sistema dei servizi pubblici essenziali che a causa della ridottissima marginalità rischiano di non riuscire a garantire i servizi alle collettività. Faccio dunque un appello ai parlamentari bresciani, affinché sollecitino il Governo in questo delicato momento. È necessario procedere celermente per avanzare proposte concrete per ridurre il caro bollette. Da sindaco di un comune della Bassa Bresciana, ho aderito all’iniziativa di Anci e questa sera sarà tolta l’illuminazione della facciata del Palazzo municipale di Manerbio. Un gesto importante, simbolico, ma forte, che vede i sindaci ancora una volta uniti di fronte a un’emergenza per la quale è necessario un intervento tempestivo”. 

L’allarme di Aib per i rincari: gas +231%, energia +166%

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In provincia di Brescia, gli esborsi delle imprese per la fornitura di gas ed energia elettrica sono aumentati (nell’ultima fattura disponibile) rispettivamente del 231% e del 166% rispetto allo stesso periodo del 2019, identificato come quello di normalità pre-Covid.

A evidenziarlo – secondo quanto riporta Brescia news – è una survey condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia su un campione significativo di 113 aziende associate, che contano complessivamente 10.500 addetti. Il lavoro si inserisce, in particolare, nell’attuale situazione mondiale caratterizzata da forti rialzi dei costi energetici e da una serie di tensioni geopolitiche.

Dall’indagine, emergono in particolare i seguenti aspetti.

Gas naturale

·        Quanto pagato per il gas è attualmente superiore del 231% rispetto allo stesso periodo del 2019.

·        Poiché 1/4 delle aziende comunque sta riscontrando fatture più basse rispetto al 2019, l’incremento medio per le sole realtà sottoposte ad aumenti è pari al 325%.

Energia elettrica

·        L’esborso monetario dell’ultima fattura per l’energia elettrica è attualmente superiore del 166% rispetto allo stesso periodo del 2019.

·        Poiché 1/4 delle aziende sta comunque riscontrando fatture più basse rispetto al 2019, l’incremento medio per le sole realtà sottoposte ad aumenti è pari al 186%.

Quanto dichiarato dalle imprese bresciane è coerente con le recenti evoluzioni di PUN e gas naturale, che in questi mesi hanno sperimentato una dinamica di rialzo esponenziale: le variazioni attuali rispetto a inizio anno si attestano rispettivamente al +411% e +419%.

IL COMMENTO

“Siamo di fronte a una situazione sempre più emergenziale, che comprende due nodi in particolare: il rialzo dei costi dell’energia e le difficoltà nel reperimento delle materie prime – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –. In particolare, il continuo incremento dei prezzi energetici sta mettendo le nostre imprese di fronte a due problematiche: da un lato il rischio di dover sospendere l’attività per eccesso di costi; dall’altro quello di vedere ridotte in modo consistente le marginalità, nonostante il rialzo dei fatturati. Una problematica di natura mondiale – legata a una serie di tensioni geopolitiche, tra cui il persistere delle difficili relazioni con la Russia in merito anche alla questione ucraina – su cui ci auguriamo possa essere condotto un intervento deciso da parte del Governo.”

Tra gli aspetti più rilevanti su cui Confindustria Brescia auspica un intervento governativo figura il decreto per le imprese energivore (in avvio previsto dal prossimo 1 aprile), su cui graveranno in modo significativo i rialzi dei costi energetici e su cui, al momento sono state allocate risorse in misura non sufficiente; a ciò si aggiunge la richiesta di ulteriori stanziamenti anche per quanto riguarda il meccanismo di interrompibilità tecnica dei prelievi dalle reti di trasporto e di distribuzione del gas naturale, aggiuntiva rispetto a quella derivante dall’attivazione di eventuali contratti di fornitura di tipo interrompibile già presenti e stipulati dagli operatori, per soggetti che utilizzano il gas naturale per fini industriali.

Ulteriori segnali di preoccupazione emergono, inoltre, per quelle aziende che a fine anno vedranno scadere i contratti biennali a tariffa fissa (quelle che oggi hanno tariffe inferiori al 2019): nel 2022 anche queste imprese dovranno confrontarsi con tariffe assai elevate e l’impatto economico si tradurrà in un’evidente perdita di marginalità. Le potenziali chiusure delle aziende si tradurranno in CIG per i dipendenti, con perdita salariale e conseguente diminuzione di potere di acquisto.

Questa situazione emergenziale si inserisce in un contesto già particolarmente problematico per il comparto manifatturiero: come evidenziato nell’ultimo appuntamento con l’osservatorio Scenari & Tendenze, l’attività delle imprese risente oggi della limitata disponibilità di materiali, che si riverbera su quotazioni delle materie prime industriali a livelli record. Nel 3° trimestre 2021, il 32% delle imprese bresciane ha individuato proprio la scarsità di materie prime come il principale fattore che limita la produzione: nell’analogo periodo del 2020 era solo il 3%. I forti rincari subiti nella fase di acquisto (stimati nel +44% rispetto al 2020) vengono solo parzialmente trasferiti sui prezzi di vendita applicati ai clienti (+11%): da qui derivano le problematiche relative alle marginalità.

L’allarme di Confartigianato: bolletta elettrica per le imprese aumentata fino al 275%

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

C’è preoccupazione tra le imprese bresciane per l’impennata dei costi dell’energia. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Eurostat e Arera, fra gennaio e ottobre 2021 il prezzo medio (non compensato con l’incidenza degli oneri) dell’energia elettrica è aumentato del 275%, quello del metano del 381,6%, in pratica 4,8 volte la media di gennaio. Un’impennata dei costi di acquisto dell’energia sta mettendo sotto pressione in particolare 4.754 micro e piccole imprese lombarde, 556 delle quali in provincia di Brescia. In rapporto agli altri Paesi dell’Unione europea, in Italia si paga il prezzo più alto in assoluto per l’energia elettrica. Nel primo semestre 2021 un kilowattora costava 27,7 centesimi di euro (Iva esclusa) contro i 24 della Germania, i 23,22 della Spagna, i 17,5 della Francia e i 9,47 della Finlandia. Sono avvantaggiati i Paesi dove esistono centrali nucleari, mentre noi paghiamo lo scotto di una tassazione alta e squilibrata. Senza contare l’aggravante della dipendenza energetica dell’Italia: importiamo il 77,5% dell’energia disponibile lorda, contro una media Ue del 60,7%. A supporto e tutela delle aziende, spesso vittime delle trappole di un mercato insidioso, mette a disposizione un servizio di esperti per la consulenza e fornitura – che, grazie al proprio gruppo d’acquisto dell’energia, il CEnPi, a Brescia comprende circa seimila utenze, tra imprese e famiglie, alle quali il servizio è offerto a titolo gratuito.

«Questi forti rincari rischiano seriamente di mortificare la fase di ripresa in atto, in particolare per le piccole e micro imprese per le quali è difficile muoversi nel mercato libero tra tariffe variabili e fisse. Di certo, chi a inizio anno ha fatto contratti a prezzo fisso oggi risparmia – continua Massetti – mentre chi si era fatto attrarre da contratti indicizzati oggi ne paga le conseguenze con rincari spropositati. È, in genere, il problema di chi si fa abbagliare in corso d’anno da offerte variabili e alla fine si ritrova con bollette sul mercato libero che tendono sempre più a essere oscure agli occhi dell’utente meno esperto, perché ricche di clausole nascoste: ecco l’importanza e il valore del nostro servizio a tutela delle micro, piccole e medie imprese, che va ben al di là della semplice contrattazione massiva del costo della materia prima energia e gas, ma è fatto di ascolto e consulenza personalizzata» così Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

Settimana dell’energia, ecco le iniziative di Confartigianato

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Si terrà dal 25 al 29 ottobre la 13ª edizione della Settimana per l’Energia, la manifestazione sui temi dell’energia, della green economy e della sostenibilità promossa e coordinata da Confartigianato Lombardia con il contributo scientifico di Politecnico di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia. Quella del 2021 sarà un’edizione «phygital»: ciò significa che, pur mantenendo una forte vocazione territoriale, tutti gli eventi potranno essere seguiti sia in diretta, in presenza o via web, sia in differita con visione della registrazione, sul sito www.settimanaenergia.it.

Dal titolo “L’Energia per la Transizione. Rivoluzione verde e Transizione ecologica per il futuro del Paese”, avrà l’obiettivo di approfondire una delle 6 Missioni del PNRR, la Rivoluzione Verde e la Transizione Energetica, secondo quattro declinazioni: l’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, l’energia rinnovabile e la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici e la tutela e la valorizzazione del territorio e della risorsa idrica.

Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Green, economia circolare, digitalizzazione e sviluppo sostenibile sono le leve necessarie alle imprese per guadagnare in competitività e migliorare l’intero sistema paese. Sono temi oggi al centro dell’agenda dell’Europa con il Green Deal, dell’Italia con il Pnrr e di Regione Lombardia col Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile e il Programma Regionale Energia Ambiente e Clima (Preac): noi siamo stati di certo lungimiranti, fin dalla prima edizione nel 2009 di questa manifestazione, nell’aver individuato questi elementi ed aver spinto molto perché potessero entrare anche nelle agende delle piccole imprese. In particolare, quest’anno, la manifestazione avrà un respiro europeo e sarà di stretta attualità mettendo al centro la transizione ecologica e la rivoluzione verde. Gli eventi saranno l’occasione per presentare al mondo politico-istituzionale le esigenze dell’artigianato e delle PMI e i servizi offerti dal Sistema Confartigianato per permettere alle imprese a valore artigiano di cogliere le opportunità rappresentate dal PNRR».

IL LEGAME CON IL PNRR

Secondo il piano di Governo, l’importo proveniente dal Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza è di 191,5 miliardi di euro (68,9 miliardi di euro di sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro di prestiti) per il periodo 2021-2026. A questi si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di euro, facenti parte di un Fondo complementare, finanziati tramite lo scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei ministri il 15 aprile 2020, e 13 miliardi di euro resi disponibili dal REACT-EU. Il totale delle risorse previste nel PNRR italiano è quindi pari a 235,1 miliardi di euro.

Nel Piano sono individuate 6 Missioni, a loro volta suddivise in 16 Componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.

La Missione di interesse per la Settimana è quella «Rivoluzione verde e transizione energetica».

L’ECCELLENZA DI REGIONE LOMBARDIA

Rivoluzione verde e transizione ecologica sono temi che Regione Lombardia ha anticipato come prioritari per lo sviluppo regionale e che rappresentano quindi il collegamento ideale della Settimana per l’Energia 2021. Ci riferiamo in particolare a:

  • con il suo obiettivo ambizioso di fare della Lombardia non più solo motore economico ma anche «locomotiva sostenibile» d’Italia.
  • , in fase di elaborazione e che disegnerà le tappe di un percorso che porti la Lombardia ad essere una regione ad emissioni nette zero al 2050.

L’ACCREDITAMENTO A EUSEW: LA SETTIMANA EUROPEA DELLA SOSTENIBILITÀ

La Settimana per l’Energia – e in particolare il suo evento finale del 29 ottobre – ha ottenuto l’accreditamento come evento locale (Sustainable Energy Day) della EU Sustainable Energy Week (EUSEW), organizzata dall’Unione Europea, proprio nella stessa settimana di ottobre, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica europea sulla necessità della transizione energetica.

La Settimana per l’Energia rappresenta quindi il contesto ideale per diffondere il messaggio a livello lombardo.

IL PROGRAMMA

CONFERENZA DI APERTURA

Lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 11.00

«L’energia per la transizione»

Milano, Palazzo Pirelli e in streaming

INTRODUZIONE

Eugenio Massetti, Presidente Confartigianato Imprese Lombardia e vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese

PRESENTAZIONE SETTIMANA PER L’ENERGIA 2021

Giacinto Giambellini, Coordinatore Regionale Settimana per l’Energiae Presidente Confartigianato Imprese Bergamo

INTERVENTI

Davide Chiaroni, Energy & Strategy, Politecnico di Milano / Direzione scientifica Settimana per l’energia

Licia Redolfi, RicercatriceOsservatorio MPI Confartigianato Imprese Lombardia

CONCLUSIONI

Raffaele Cattaneo, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia

MODERATORE: Carlo Piccinato, Segretario Generale Confartigianato Imprese Lombardia

Lunedì 25 ottobre 2021 alle ore 17.00

«Comunità energetiche e autoconsumi collettivi, il nuovo modo di fare fotovoltaico»

in streaming

Nei prossimi anni si prevede di dover quasi decuplicare la capacità di installare fotovoltaico per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNIEC. In Lombardia si prevede – da qui al 2030 – di dover installare più potenza fotovoltaica di quella ad oggi disponibile. Nel prossimo quadriennio, inoltre, secondo le stime del Politecnico di Milano, nei gruppi di condivisione dell’energia (comunità e autoconsumo collettivo) saranno coinvolte tra le 145.000 e le 312.000 utenze BT, tra le 13.500 e le 37.000 utenze MT, e tra i 906.000 e 1.700.000 utenze domestiche, che andranno a costituire tra i 3.500 e i 13.000 gruppi di autoconsumatori collettivi e tra le 14.000 e 31.000 comunità energetiche in tutta Italia, di cui almeno il 50% al Nord. L’incontro porterà testimonianze di casi pratici di comunità energetiche, esempi virtuosi d’incontro tra consumatori e produttori e di dialogo produttivo con le istituzioni locali.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 12.00

«L’utilizzo di aggregati riciclati e rigenerati in edilizia»

Sondrio, sede Confartigianato e in streaming

Recuperare il materiale e dargli una seconda vita è l’obiettivo centrale per poter garantire un futuro sostenibile, in tutti i comparti, compreso quello dell’edilizia. Con l’aumento esponenziale delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni del patrimonio edilizio esistente si fa sempre più insistente anche l’esigenza di riciclare e riutilizzare gli inerti delle demolizioni, sia in ottica di riduzione della produzione di rifiuti sia in ottica di rigenerazione.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18:00

«Infrastrutture di ricarica elettrica: opportunità di sviluppo del territorio?»

in streaming

L’adozione di una mobilità elettrica diffusa necessita di un’infrastruttura di ricarica capillare per poter essere pienamente accessibile; si fa dunque necessario coinvolgere gli attori locali per permetterne lo sviluppo concreto sul territorio. Il convegno sarà l’occasione di approfondire quali opportunità offre la mobilità elettrica e come influenzerà il modo di vivere i territori oltre ad impattare sulla mobilità delle imprese.

Martedì 26 ottobre 2021 alle ore 18.00

«Micro e piccoli comuni al tempo del COVID: laboratori di innovazione e strategie di resilienza»

Lodi, Sede Confartigianato e in streaming

La Lombardia è la Regione italiana con la maggiore popolazione residente in piccoli comuni.

Da un lato l’emergenza Covid, la crescita della domanda di abitazioni con spazi verdi e le tecnologie digitali stanno generando evidenti segnali nella valorizzazione delle potenzialità collegate al vivere nei micro e piccoli Comuni. Dall’altro le sfide degli ultimi decenni: il contrasto allo spopolamento, la tutela del suolo e dell’ambiente dai processi di antropizzazione, con particolare attenzione agli insediamenti logistici e agli impianti delle energie alternative, i trasporti pubblici e l’accesso alla banda larga. Per questo le comunità dei micro e piccoli Comuni sono chiamate ad essere laboratori di innovazione, ad immaginare strategie di resilienza, a definire alleanze tra loro e con il mondo economico. L’incontro intende verificare quali opportunità vi sono per la realizzazione di politiche di sviluppo sostenibile nei micro e piccoli Comuni lombardi.

Una sfida, quella di uno sviluppo sostenibile, che può oggi contare anche sulle risorse messe in campo per i Comuni e le Province dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Mercoledì 27 ottobre 2021 alle ore 11.00

«Innovazione e MPMI lombarde per sostenibili produzioni alimentari di qualità»

Cremona, Campus Università Cattolica Sacro Cuore e in streaming

Negli ultimi decenni il settore agroalimentare ha vissuto molteplici e profonde trasformazioni. Le imprese devono oggi confrontarsi non solo con le sfide della globalizzazione, ma anche con il nuovo paradigma della sostenibilità della filiera. I consumatori ricercano infatti sempre più produzioni sicure per la salute e rispettose degli aspetti ambientali ed etici. L’incontro intende offrire non solo una rappresentazione dello scenario nazionale del settore e di quanto introdotto per il miglioramento degli indicatori di sostenibilità ambientale ed etico-sociale dei processi produttivi, ma anche di come, grazie alla tecnologia, anche le MPMI lombarde possano mettere in campo processi di valorizzazione e riutilizzo dei sottoprodotti e co-prodotti generati dall’industria alimentare. Una particolare attenzione sarà per questo dedicata all’illustrazione delle possibilità offerte nel panorama lombardo alla ricerca, all’innovazione, al trasferimento tecnologico alle imprese, all’assistenza alla nascita di start-up.

Mercoledì 27 ottobre 2021 alle ore 17.00

«Sinergie sostenibili per la rigenerazione urbana»

Lecco, Politecnico di Milano – Polo Territoriale e in streaming

L’evento tratterà il tema della rigenerazione urbana attraverso la declinazione di esperienze concrete e di progettualità nate con l’obiettivo di creare una sinergia fattiva tra gli stakeholders coinvolti, con particolare riferimento ai bonus fiscali.

Verrà presentato lo “Sportello Casa” di Confartigianato Imprese come risultato coordinato di informazione e sistematicità delle competenze nel produrre un risultato di utilità collettiva.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 12.00

«Il teleriscaldamento: l’esperienza nel territorio di Legnano»

in streaming

Il teleriscaldamento è un sistema sicuro, pulito, efficace ed economico per il riscaldamento a distanza che, oltre ad azzerare le emissioni in prossimità degli ambienti in cui si vive e si lavora, riduce gli oneri di gestione, rispetto agli impianti termici tradizionali. Per questi motivi è considerato tra gli strumenti più efficaci per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. All’incontro verrà portato l’esempio della centrale di Teleriscaldamento di AMGA destinata alla realtà locale di Legnano.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17.00

«L’etichetta energetica 2021»

Bergamo, sede Confartigianato e in streaming

Negli anni l’etichetta energetica si è rivelata uno strumento chiave per aumentare l’efficienza energetica degli apparecchi di uso quotidiano e di prodotti come caldaie e condizionatori e sorgenti luminose. Tuttavia, la progressiva saturazione delle classi A+, A++ e A+++ conseguente allo sviluppo tecnologico dei prodotti guidato dall’etichettatura energetica ha spinto la Commissione europea a rivedere l’intero schema e a ritornare all’iniziale classificazione in sette classi: da «A» a «G». Per supportare cittadini e consumatori ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha realizzato un guida che informa i consumatori su caratteristiche tecniche, efficienza energetica e consumi di energia di ciascuna categoria di prodotto oggetto di etichettatura energetica. Confartigianato imprese Bergamo, da sempre orientata a creare cultura per le proprie imprese sull’efficienza energetica, promuovere questo incontro con ENEA al fine di offrire un’ulteriore occasione per rendere gli operatori del settore, oltre che i cittadini, più informati e consapevoli.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 17:00

«Investimenti nelle infrastrutture idriche, dalla necessità all’opportunità»

Como, Sede Confartigianato e in streaming

L’evento, promosso da Confartigianato Imprese Como, toccherà argomenti quantomai attuali per la provincia di Como, quali la necessità di ammodernare le infrastrutture idriche per limitare gli sprechi, per aumentarne la sostenibilità ambientare, efficientare il servizio e diminuirne i costi al consumatore, stimolando di riflesso la crescita economica e le sue ricadute occupazionali.

Giovedì 28 ottobre 2021 alle ore 18:30

«Riqualificazione del porto fluviale di Valdaro: dal trasporto su acqua all’istituzione di una zona logistica semplificata»

Mantova, MaMu (Mantova Multicentre CCIAA Mantova) e in streaming

Promosso da Confartigianato Imprese Mantova l’incontro richiama l’attenzione sul progetto portato avanti dagli Stati Generali di Mantova per la riqualificazione e l’ampliamento del porto e polo di Valdaro, che consentirebbe di valorizzare il trasporto su acqua come alternativa green e di sicurezza per il trasporto delle merci, oltre alla proposta di istituire una zona logistica semplificata. Tutto ciò rappresenterebbe infatti un importante fattore di attrazione insediativa e un volano per potenziare ulteriormente la dotazione infrastrutturale a beneficio dell’economia del territorio.

EVENTO CONCLUSIVO – ACCREDITATO “EUSEW”

Venerdì 29 ottobre 2021 alle ore 11.00

«L’Energia per la Transizione: PNRR, rivoluzione verde e transizione ecologica per il futuro del Paese»

Milano, Palazzo Pirelli e in streaming (IT\ENG)

In questo «Energy Talk», accreditato tra gli eventi di EUSEW (Settimana Europea dell’Energia Sostenibile) s’intende declinare le opportunità rappresentate dal PNRR per le imprese a valore artigiano, promuovendo un confronto tra le sollecitazioni del mondo associativo delle PMI e le risposte dal mondo politico-istituzionale per mettere le imprese a valore artigiano nelle condizioni di cogliere queste opportunità.

PARTNER E PATROCINI

La 13ª edizione della Settimana per l’Energia, con la regia di Confartigianato Lombardia, vede il coordinamento tecnico-scientifico del Politecnico di Milano e il coinvolgimento dell’intero sistema lombardo di Confartigianato e di CEnPI (Confartigianato Energia Per le Imprese).

La manifestazione ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia.

I NUMERI DELLA SETTIMANA PER L’ENERGIA

Nelle sue dodici edizioni, dal 2009 ad oggi, la Settimana per l’Energia ha visto complessivamente l’organizzazione di 272 eventi, con 1.040 relatori, a cui hanno assistito 52.180 partecipanti tra i quali circa 18.000 studenti. L’ultima edizione, che si è tenuta in versione online dal 26 al 30 ottobre 2020 sotto il titolo «L’Energia per la Ripresa: la resilienza delle imprese a valore artigiano verso una nuova idea di sostenibilità», si è chiusa con 5480 persone collegate in totale, 4 webinar, 1 video di Apertura, 12 pillole e 1 video di chiusura e 40 relatori.

Tutti i webinar della «Settimana per l’Energia» sono a partecipazione libera e gratuita, previa registrazione sul sito www.settimanaenergia.it. Per conoscere il programma aggiornato della manifestazione e per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.settimanaenergia.it o la pagina Facebook @Settimanaenergia.it

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