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Confartigianato - page 6

Imprese dei trasporti, investimenti in crescita ma manca il personale

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Continua il monitoraggio dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese sulla micro e piccola impresa. In un focus dedicato emerge che, nel settore trasporti, gli indicatori congiunturali evidenziano segnali di ripresa, dopo la debacle dello scorso anno. Indicatori che evidenziano interessanti spunti sul fronte dei ricavi per le imprese di Trasporto terrestre: nonostante nel primo trimestre del 2021 persista un calo del 6,9%, gli investimenti in mezzi di trasporto segnano un aumento congiunturale del 4,4%, consolidando il +10,5% del quarto trimestre del 2020. L’analisi dei dati sui volumi di traffico stradale pesante evidenzia nella primavera del 2021 il recupero dei livelli del 2019, anno pre Covid-19, mentre risultano in salita le aspettative su ordini e domanda. I segnali di ripresa seguono un anno pesante per le imprese del mondo del trasporto, con cali dei ricavi, anche nella nostra provincia, del 12,2%.

«Il confronto dei dati sui volumi di traffico stradale pesante indica, nella primavera del 2021, il recupero dei livelli del 2019, anno pre Covid-19, mentre risultano in salita le aspettative su ordini e domanda – conferma il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – ma le turbolenze sui prezzi delle materie prime si intrecciano con una crisi della logistica a livello globale, che sta determinando scarsità dei container, allungamento dei tempi di consegna e forti aumenti dei noli: il mese scorso il costo del trasporto marittimo risultava 2,5 volte superiore di quello di un anno prima». Così come crescenti sono le tensioni dei prezzi delle commodities che si ripercuotono sui costi del gasolio per le imprese che a maggio 2021 hanno recuperato i livelli di febbraio 2020, precedenti allo scoppio della pandemia.

Nell’autotrasporto operano 87 mila imprese e 347 mila addetti, un comparto ad elevata vocazione artigiana, con il 52,9% delle imprese artigiane. Il 73% degli occupati del settore lavora in micro e piccole imprese; il peso delle MPI dell’autotrasporto sul totale dell’economia è dell’1,6%, quota che nel Mezzogiorno sale al 2,1%. Nella sola provincia di Brescia nell’autotrasporto operano 1.926 imprese e 6 mila addetti, un comparto ad elevata vocazione artigiana, con il 69,1% delle imprese (1.331), artigiane. L’88,8% degli occupati del settore lavora in micro e piccole imprese; il peso delle MPI dell’autotrasporto sul totale dell’economia è dell’1,5%, quota di poco inferiore a quella lombarda dell’1,3%.

Ma è sul fronte della domanda di lavoro che in provincia di Brescia si osserva una crescente difficoltà di reperimento del personale: a maggio 2021 per i Conduttori di mezzi di trasporto sono 216 le entrate di difficile reperimento, pari al 49,1% del totale, superiore di 15,3 punti alla quota di entrate difficili da reperire del 33,8% rilevata per il totale economia. Va inoltre segnalato che rispetto a maggio 2019 tale quota – rilevata per i Conduttori di mezzi di trasporto – risulta superiore di un punto (48,0%). La mancanza di candidati, sia pre che post pandemia, viene segnalata dalle imprese bresciane del settore come la motivazione principale alla base di tale difficoltà. Situazione per il reperimento del personale a livello bresciano ben più negativa rispetto al quadro nazionale dove, a fronte della domanda di lavoro si osserva una crescente difficoltà di reperimento del personale a maggio 2021 per i conduttori di mezzi sono 7.911 le entrate di difficile reperimento, pari al 38,2% del totale, che comunque è il dato più alto del mese di maggio degli ultimi 3 anni. Per tutte le entrate del settore del trasporto e distribuzione la quota di difficile reperimento è del 30%.

«La carenza di autisti, deriva in parte anche dalla mancanza di appeal di questo mestiere nei giovani – aggiunge il presidente Massetti – ma anche negli elevati costi per l’ottenimento della carta di qualificazione e delle patenti per l’esercizio della professione dell’autotrasportatore che sicuramente è un percorso oneroso – diverse migliaia di euro – e che andrebbe sostenuto con appositi bandi come alcune regioni hanno già cominciato a fare con iniziative ad hoc che hanno riscosso un’ottimo successo di partecipazione».

Senza dimenticare che interventi finanziati con i fondi europei, delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovranno contribuire alla transizione green, associata al target di riduzione del 55% delle emissioni e, dunque, coinvolgere proprio il settore dei trasporti: «Un comparto chiave, rappresentando il 5,2% del valore aggiunto, il 23,3% delle emissioni totali di gas serra e il 31% degli impieghi energetici. Considerando che il 44% di import/export viaggia su gomma, per perseguire nella politica di riduzione delle emissioni sono necessari interventi su tutta la filiera e proprio con più investimenti sul rinnovo dell’intero parco veicolare» conclude Massetti.

Effetti del Coronavirus, Confartigianato ascolta (online) i sindaci

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Confartgianato Brescia insieme ai sindaci per il post pandemia. Dopo più di un anno dall’inizio della pandemia da covid-19 quali sono state le ripercussioni per le nostre comunità e quali problemi ha fatto emergere e aggravato nei comuni bresciani? Ma soprattutto, quali risposte si possono e si devono dare ora che uno spiraglio di luce sembra essersi fatto largo grazie all’avanzare della campagna vaccinale? Ripercussioni economiche e conseguenze sociali alle quali i sindaci si trovano ad affrontare direttamente e, spesso soli, nel cercare risposte e soluzioni.

Se ne parlerà in un webinar intitolato: “La ricaduta pandemica negli equilibri dei territori” in calendario martedì 4 maggio 2021 a partire dalle ore 18,30, organizzato da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, al quale parteciparanno alcuni sindaci dirigenti e associati dell’organizzazione di via Orzinuovi insieme al presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti e introdotti dal segretario di Confartigianato Lombardia Carlo Piccinato. Moderati dal giornalista Tonino Zana (Giornale di Brescia) interverranno: Paolo Bellini, sindaco di Pozzolengo, Bruno Bettinsoli di Lodrino, Giancarlo Comincini di Pompiano, Giambattista Pasquini di Sonico, Giovanni Battista Sarnico di Ospitaletto, Giancarla Zernini di San Paolo e Franco Zanotti di Bione.

L’accesso all’webinar è libero e gratuito previa iscrizione al link (https://forms.gle/pP6VYnoVWKv1rphu5).

Confartigianato, Giuseppe Amici è il nuovo vicesegretario facente funzioni

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Giuseppe Amici è stato nominato ViceSegretario Generale F.F. (facente funzioni di Segretario) di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. Amici ha assunto l’incarico di Carlo Piccinato che, a sua volta, è andato a ricoprire il ruolo di Segretario di Confartigianato Lombardia.

Laureato in Economia e gestione delle Imprese, bresciano classe 1981, a seguito dell’esperienza bancaria è collaboratore con l’Organizzazione di via Orzinuovi dal 2007. Si è specializzato nello sviluppo, promozione, rappresentanza e cura dei rapporti con micro e piccole imprese dei rispettivi Direttivi di mestiere; da inizio 2021 ViceSegretario, assistendo, anche per mezzo dei funzionari dell’Organizzazione, gli Organismi territoriali e di Categoria e attuando le disposizioni adottate dalla Presidenza e dei compiti deliberati dagli Organi sociali.

«Valorizzata una capace risorsa interna, per spirito di coesione, trasparenza e coinvolgimento con l’intera struttura provinciale. Insieme a tutta la Giunta mi congratulo per il nuovo incarico, confidando possa ulteriormente crescere nel percorso all’interno del sistema di Confartigianato» ha commentato il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. «Si tratta di un incarico sicuramente prestigioso, entusiasmante, ma anche arduo – ha commentato Giuseppe Amici – soprattutto in questo periodo. Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è la più rappresentativa organizzazione delle MPI e dell’artigianato nella nostra provincia. Siamo un forte attore sociale, proattivo nelle relazioni con tutte le istituzioni e continueremo ad esserlo, partecipando a tutte le attività a sostegno della crescita competitiva delle comunità, sempre con spirito di servizio e a sostegno dell’impresa e del lavoro autonomo».

Confartigianato, Massetti: «Vacciniamoci. Più siamo, prima vinciamo»

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Dopo il vaccino di stamane a Iseo – il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che risiede in uno dei Comuni inclusi nella “cintura sanitaria” tra le province di Bergamo e Brescia, l’appello: «Un anno fa è iniziata la nostra battaglia contro il Covid-19 e non è ancora finita, ma oggi possiamo iniziare a difenderci con il vaccino. Vaccinarci tutti ci permetterà di riprenderci la nostra quotidianità. Potremo tornare a stare in famiglia e nelle nostre comunità con più serenità, a fare impresa e lavorare con meno preoccupazioni sanitarie. Vacciniamoci. Più siamo, prima vinciamo. La vaccinazione è sicura – ma soprattutto l’unica arma per uscire dalla pandemia. Ora è necessaria una accelerazione per la vaccinazione di massa che comprenda anche agli addetti e i lavoratori delle nostre imprese: come Confartigianato abbiamo offerto al Governo la disponibilità della nostra organizzazione per contribuire alla diffusione della campagna vaccinale anche tra i lavoratori e gli imprenditori delle micro e piccole imprese utilizzando in particolare la rete della bilateralità artigiana».

Brescia arancione, Confartigianato: bene, ma non dimentichiamo le imprese

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All’annuncio della firma di un’ordinanza regionale per l’istituzione di una zona arancio rafforzata nella provincia di Brescia e in altri comuni lombardi dove l’incidenza dei casi di Covid-19 è in aumento, il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti commenta: «L’accelerazione dei contagi in queste zone preoccupa tutti, i cittadini come gli imprenditori, e siamo convinti che azioni mirate e tempestive siano la migliore arma per prevenire conseguenze peggiori, anche legate alla grande incidenza delle varianti sul totale dei casi. Ci auguriamo che, a fronte di un ulteriore sforzo richiesto a chi vive e lavora in queste zone, le Istituzioni riescano a garantire un altrettanto tempestivo intervento per supportare imprese e famiglie in questa ennesima prova contro il virus. Sosteniamo la proposta di accelerare la campagna vaccinale in queste aree, per non appesantire ulteriormente un sistema sanitario sotto stress. Ma riteniamo necessarie anche misure di indennizzo tempestive alle imprese che hanno sede in questi Comuni e vedranno scendere ancora il loro fatturato in un momento già difficilissimo: il rischio è che l’emergenza sanitaria diventi anche una sempre più grave emergenza economica».

Coronavirus, indagine Confartigianato: tra le aziende crescono intertezza e pessimismo

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Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Una riduzione media del fatturato del -25,3% è quanto dichiarano le MPI bresciane per il 2020. Ma se questo risultato è sicuramente prevedibile visto l’anno sconvolto dalla pandemia da Covid-19, c’è da aggiungere che le stesse prevedono per la prima metà del 2021 un ulteriore calo del 17,9% (-15,7% a livello lombardo) rispetto ai primi sei mesi del 2020. Le categorie che segnalano perdite più pesanti (superiori del 30%) di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 sono: Trasporto persone, Alimentari (rosticcerie/cibi d’asporto, birrifici, etc.), Moda, Area benessere e Grafici. Sono le stesse imprese che prevedono di iniziare l’anno 2021 registrando variazioni tendenziali del fatturato negative e più ampie rispetto alla riduzione media. 

Aumenta l’incertezza e si allungano i tempi di recupero del fatturato pre-Covid: il 47,1% delle MPI bresciane sono incerte rispetto alle dinamiche future del mercato. Le altre imprese – non incerte – prevedono invece di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro la prima metà del 2022. Sono i risultati della rilevazione periodica, giunta alla 5a edizione, curata dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia e svolta a inizio 2021 e che ha coinvolto circa 2mila imprese associate, su diverse tematiche: dalla dinamica passata (2020) e futura (primi 9 mesi del 2021) del fatturato, previsioni di recupero, strategia di risposta della crisi, effetto Brexit, digitalizzazione, Piano Transizione 4.0 e gap di genere. 

«Un campanello d’allarme l’aumento dell’incertezza – a Brescia come nell’intera Lombardia – così come preoccupa il previsto allungamento dei tempi per recuperare il fatturato pre-Covid e questo è senza dubbio influenzato da una pandemia con la quale proviamo a convivere, ma ancora lontana dall’essere sconfitta e superata» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Certo, c’è tutta la voglia, la resilienza e la capacità intrinseca di trovare nuove strategie per recuperare il tempo perso, ma non possiamo condividere la preoccupazione delle imprese e che è cresciuta negli ultimi mesi, segno evidente dell’incertezza che sta caratterizzando queste prime settimane del nuovo anno, nonostante tutte le premesse ci avevano indotti a pensare ad una possibile e più veloce uscita dalla crisi. Ora, i prossimi sei mesi saranno cruciali e molte aziende si giocano tutto. Ci sarà bisogno di sostegno con interventi mirati, ristori, ma soprattutto fiducia e sicurezza, investimenti e scelte ragionate e condivise». 

Tornando all’analisi di dell’Osservatorio di Confartigianato: l’87,5% delle imprese bresciane prevede di adottare strategie reattive nei primi mesi dell’anno per cercare di rispondere alla crisi: diversificando la produzione (il 42,1%), ampliando il numero di committenti (il 57,4%), entrando in nuovi mercati (il 43%) e attivando nuovi canali di vendita (il 51,6%). La quota i MPI bresciane che fino a metà 2021 teme seri rischi operativi e di sostenibilità dell’attività raggiunge il 60,2% (contro il 49,3% a livello lombardo). Si tratta di imprese vitali – precisa lo studio – che nonostante tutto sono riuscite a sopravvivere allo shock conseguente alla diffusione del virus fino ad ora, ma che adesso, trascorso quasi un anno, devono fare i conti con un mercato ancora non favorevole al loro business (trasporto persone, rosticcerie/cibo d’asporto, birrerie, etc.). Va tenuto conto che queste MPI, che oggi si trovano davanti un mercato che risente ancora delle limitazioni per il contenimento della pandemia, avrebbero quasi certamente ancora spazio nel mercato post pandemia. 

Piano Transizione 4.0 e digitalizzazione: Brescia c’è. Il 18,9% delle MPI bresciane (contro il 16,4% a livello lombardo) intende usufruire di una o più misure del Piano Transizione 4.0. Contando che tra coloro che non intendono farne uso, un 9% ne ha usufruito in passato.  Sale positivamente anche di 9,3 punti la quota di MPI che oggi utilizza almeno uno strumento digitale a seguito dell’emergenza sanitaria.

Superbonus 110%: considerato opportunità dal 46,4% delle MPI delle Costruzioni. Il 24,4% delle imprese del settore che hanno già ricevuto segnali di mercato – dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori, identifica come principale ostacolo la burocrazia (nel 53,3% dei casi).  

Brexit: 38,7% MPI lombarde che esportano verso UK ha già riscontrato problematiche di costo/tempo, un ulteriore 32% prevede di subirne in futuro. Per le imprese che intercettano la domanda turistica calo del fatturato 2020 più pesante (-34,3%) ma speranza per le Olimpiadi 2026: per il 18,9% delle MPI bresciane le Olimpiadi invernali potranno fare da volano per la ripresa futuro. Tale quota si alza al 43,5% se consideriamo le sole imprese che intercettano direttamente o indirettamente la domanda turistica. 

Lo tsunami pandemico allarga il gap di genere e incrementa le difficoltà di conciliazione: -29% il trend del fatturato 2020 delle imprese femminile. Va inoltre segnalato che tra gli imprenditori con figli e/o persone non autosufficienti di cui prendersi cura a segnalare di riscontrare maggiori difficoltà nella gestione sono proprio le donne (sono il 34,3% le imprenditrici con figli o altre persone di cui prendersi cura vs 23,8% degli uomini). Ciò influisce in maniera negativa sui risultati d’impresa, difatti le donne con figli e/o altre persone di cui prendersi cura che segnalano difficoltà nella gestione, segnano un calo di fatturato più elevato della media, con una riduzione del -31,2% nel 2020 rispetto al 2019

«Le nostre imprese sono pronte a cambiare per affrontare il futuro. Il Superbonus visto come opportunità dalla metà degli intervistati nonostante oltre la metà segnali ritardi dovuti a burocrazia, complessità e mancate risposte dagli uffici preposti deve essere colto come occasione e prorogato a tutto il 2023 e poi le Olimpiadi lombarde viste come volano per la ripresa, così come la digitalizzazione, sempre più spinta nel suo impatto di investimenti materiali e immateriale.L’analisi ha confermato una triste certezza: come nel mondo dell’occupazione, anche nell’impresa la più colpita – e la meno sostenuta è quella femminile. Le imprese gestite da donne confermano una perdita di fatturato nel 2020 maggiore che quelle maschili. Differenza dovuta al fatto che le imprese femminili si concentrano per lo più in settori fortemente colpiti dalla crisi da Covid-19 della cura della persona e del benessere, oltre che della moda e dove ha influito negativamente sui risultati d’impresa il fatto che il 42% delle imprenditrici ha ritenuto insoddisfacenti i servizi a supporto della persona, costringendole perciò a sopperire a questa mancanza–conclude il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – la certezza la troviamo nel valore artigiano dei prodotti e dei servizi delle nostre imprese ed è quello che fa e farà la differenza sul mercato interno, così come nella più articolata filiera europea, nella quale potremo senz’altro giocare ancora un ruolo da protagonisti». 

Confartigianato, Sarnico è presidente nazionale del settore Legno e Arredo

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Giovanni Battista Sarnico, 49 anni, socio della “Sarnico Falegnameria di Sarnico Vincenzo Sas” di Ospitaletto e sindaco del medesimo Comune, è stato eletto Presidente della Federazione Legno Arredo di Confartigianato Imprese. In Confartigianato, gli imprenditori artigiani del legno-arredo sono organizzati in tre associazioni di mestiere: Arredo, Legno e Tappezzeria. Sarnico, dopo essere stato confermato presidente nazionale della categoria di Confartigianato Legno nell’ottobre scorso è ora alla guida per il prossimo quadrienno della federazione che riunisce i tre gruppi di mestieri. «Una filiera ad alta vocazione artigiana che andrà valorizzata a partire dai territori e trovare, anche grazie alla rete e alla condivisione, una modalità allargata per creare opportunità e sinergie per l’intero “comparto casa”. Investimenti in innovazione, formazione, semplificazione dei procedimenti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riaqualificazione energetica che interessano gli operatori, gli obiettivi di questo mandato» ha dichiarato Sarnico.Il totale delle imprese operanti in questi settori sono a livello nazionale 67.690 di cui 44.779 artigiane, oltre 1.000 le artigiane nella sola provincia di Brescia. L’augurio di buon lavoro è arrivato dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia e Vice nazionale vicario Eugenio Massetti: «Nel 2019 il nostro Paese ha esportato legno e mobili per un valore di 11,8 miliardi di euro risultando il terzo paese nell’Unione Europea dopo la Germania e la Polonia e, nonostante le perdite dovute al Covid-19 dello scorso anno, saprà rilanciare il “Made in Italy” della filiera casa che insieme al cibo e alla moda è da sempre protagonista della nostra manifattura sui mercati internazionali». Il consiglio direttivo è formato, oltre che dal presidente Sarnico (presidente categoria Legno), da Mauro Damiani, titolare della Indaf di Udine e presidente della categoria Arredo e dal bergamasco Emanuele Zinesi, titolare della Zinesi Design per la categoria Tappezzieri.

Zona rossa, Confartigianato: ristori per le aziende ingiustamente penalizzate

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Brescia – In merito alla collocazione errata in zona rossa della Lombardia interviene in qualità di Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti: «Avevano già chiarito, con una trasparente presa di posizione sabato scorso, come Confartigianato Lombardia creda che sia una assoluta priorità tutelare la salute delle persone garantendo loro anche un sistema socio-sanitario capace di rispondere, sempre, alle esigenze emergenziali. Ma avevano anche detto che era fondamentale per tutte le attività produttive e di servizio che le regole applicate fossero trasparenti e comprensibili a tutti. Era chiaro anche ai poco esperti  – e i fatti ci hanno dato ragione – fin da una settimana fa, che fossero state utilizzate formule di calcolo e dati incoerenti con la realtà e per nulla tempestivi, che avevano costretto la Lombardia in una zona rossa che non pareva del tutto giustificata. Gli imprenditori lombardi già si chiedevano perché in una Regione dove i nuovi casi avevano un’incidenza minore alla media nazionale e molto minore che in regioni limitrofe e dove il Sistema sanitario non sembrava essere in preoccupante e irrimediabile affanno, venisse adottato un provvedimento così “draconiano”. Dopo la conferma dei gravi errori che hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d’Italia, nella zona rossa, inutilmente e in modo discriminatorio rispetto ad altri territori, Confartigianato Lombardia non può che chiedere due cose molto semplici:

1. che sia fatta chiarezza sulle responsabilità vere di questi errori e se ne traggano le dovute conseguenze nel rispetto dei sacrifici fatti da tutti i cittadini;

2. che si provveda urgentemente a ristorare le attività economiche che sono state inutilmente penalizzate, senza che questo avesse effetti reali sul contenimento dell’epidemia. Lo chiediamo ancora una volta in pieno spirito collaborativo verso le Istituzioni e senza scivolamenti verso facili strumentalizzazioni, ma nella convinzione che siano entrambe priorità irrinunciabili la protezione della vita di tutti (a partire dai più fragili) e il mantenimento dell’efficienza del tessuto produttivo, che peraltro contribuisce a tenere in piedi anche i servizi essenziali come la sanità ed il sistema pubblico di Welfare. Abbiamo sempre creduto che il rigore debba essere massimo, come massima deve però anche essere la serietà. Ci attendiamo dunque, risposte rapide e soddisfacenti».

Indagine Confartigianato: un’impresa su cinque rischia di non sopravvivere al 2021

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Una stima diffusa da Confartigianato preoccupa il comparto economico della nostra provincia: un’impresa su 5 (il 21%) è soggetta a rischi operativi e avrà difficoltà nel proseguire l’attività nei prossimi mesi. Nella sola provincia di Brescia potrebbe voler dire 7mila imprese artigiane (su 33.442 totali) a rischio. «Nonostante le aspettative delle imprese, soprattutto quelle micro e piccole siano in miglioramento, come emerso dalla più recente indagine realizzata da Confartigianato Imprese Brescia su un panel di imprenditori associati, l’ultima nota dell’anno della nostra organizzazione, a livello nazionale, conferma i dubbi riempiendo il cielo di ombre minacciose sul futuro di molte, troppe attività» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Si tratta di rischi perlopiù legati ad una generale debolezza finanziaria, a una crisi di liquidità senza precedenti, al calo del fatturato e all’aumento del ricorso al debito bancario che insieme possono mettere in difficoltà la sostenibilità e la prosecuzione per molte attività, in vista del prossimo decisivo anno, quando dovremo fare i conti con il ritorno alla normalità. Una fase che ha richiesto interventi di sostegno mediante moratorie sui prestiti e garanzie pubbliche che dovrà dunque protrarsi almeno sino a giugno 2021 e, comunque, finché non si sarà conclusa l’attuale fase critica evidentemente vissuta in “stand by” dalle imprese e cristallizzata per via degli aiuti e degli ammortizzatori sociali messi in campo dal governo. Non possiamo permetterci di perdere tante imprese, dopo tanti sforzi. Sarebbe drammatico per l’intero tessuto sociale di tutto il territorio» conclude il presidente Massetti».

Confartigianato: Davide Peli è il nuovo presidente nazionale dei giovani

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Brescia – Davide Peli guiderà i Giovani Imprenditori di Confartigianato per i prossimi quattro anni. Eletto per acclamazione alla presidenza dall’Assemblea del Movimento che rappresenta 65.030 imprenditori under 40 e che si articola in 61 Gruppi territoriali in tutta Italia, Peli sarà affiancato dai vice presidenti Giorgia Speri (Veneto) in qualità di vice presidente vicario; Bianca Guscelli (Toscana); Andrea Lotito (Puglia). Davide Peli, 37 anni, di Concesio, risiede a Brescia dove nel 2008 ha fondato “Techne srl”, specializzata in servizi di metrologia, taratura di strumenti, assistenza nella certificazione di prodotti e servizi. Tra i suoi clienti vi sono aziende dei settori automotive, metalmeccanico. Nel 2018 Peli ha aperto una sede della sua impresa negli Stati Uniti, a Charlotte, nel Nord Carolina. In ambito associativo, Davide Peli è dal 2017 presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Brescia. Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia nel congratularsi con Davide Peli, membro anche della sua Giunta a livello provinciale, ha sottolineato che: «Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per il gran lavoro e il peso di Confartigianato Imprese Brescia a livello nazionale. Nello specifico, il Movimento dei Giovani Imprenditori rappresenta da sempre una risorsa fondamentale per Confartigianato, ed è sempre più importante sostenere interventi che favoriscano la propensione delle nuove generazioni all’auto imprenditorialità, così come centrale resta il tema del passaggio generazionale nelle nostre Mpi». «Occorre dare fiducia ai giovani – ha commentato Peli – e investire sulle nuove generazioni partendo dalla scuola, sul fronte dall’innovazione e dall’internazionalizzazione. Su questi aspetti concentreremo l’attività e le iniziative dei Giovani Imprenditori di Confartigianato».

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