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A35 Brebemi vince a Londra il premio come miglior Project Bond europeo dell’anno

in Economia/Infrastrutture by
Brebemi

Ancora un premio internazionale assegnato alla A35 Brebemi che è stata premiata nei prestigiosi PFI Awards in qualità di “Best European Bond Deal of the Year”. I PFI Awards sono tra i premi più autorevoli nel campo della finanza di progetto a livello internazionale e vengono assegnati ogni anno dal Project Finance International (PFI), magazine del gruppo Thomson-Reuters.

Per quanto riguarda la categoria “Best European Bond Deal of the Year”, PFI ha riconosciuto che l’operazione di rifinanziamento di A35 Brebemi rappresenta una delle più grandi emissioni di Project Bond in Europa consentendo le migliori condizioni di finanziamento. La struttura del debito da circa 2 miliardi di euro consiste in un mix di linee senior e junior, tra cui quattro tranche obbligazionarie per un totale di Euro 1.679 milioni di euro e un prestito bancario di Euro 307 milioni.  Sempre nelle motivazioni viene specificato che “è difficile strutturare un rifinanziamento di tali dimensioni e scadenze, consentendo migliori condizioni economiche”.

Delle tranche A1 e A2 di Brebemi, il 70% è stato acquistato da investitori nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), il 26% negli Stati Uniti e il resto nell’area APAC (Asia e Pacifico). I gestori patrimoniali hanno acquistato il 67% delle quote mentre i fondi pensione il 32% e le banche l’1%. La struttura dell’operazione consente al progetto di raggiungere un rapporto di copertura del servizio del debito molto convincente grazie alla tranche A3 Zero Coupon.

“Anche qui a Londra abbiamo avuto ulteriori importanti conferme, della qualità del nostro progetto – afferma il Presidente di A35 Brebemi, Francesco Bettoni, presente in UK per il ritirare il premio (foto). La nostra infrastruttura gode di un’eccellente immagine sul mercato internazionale e il premio ricevuto ieri come Best European Bond Deal of the Year dal magazine PFI del gruppo Thomson Reuters, rafforza ulteriormente la nostra convinzione sulla bontà delle scelte adottate per quanto riguarda la struttura finanziaria della Società.  Il successo di queste emissioni è un’importante vittoria per tutto il team che ha curato questa attività e per i partner di A35 Brebemi, da Regione Lombardia alla concedente CAL SpA, passando per il socio di maggioranza Intesa Sanpaolo e tutti gli altri soci che da sempre hanno creduto nella bontà del progetto.”

Bollo auto, in Lombardia a gennaio gettito di 95 milioni

in Automotive/Economia/Istituzioni/Regione by

Agli automobilisti lombardi piace lo sconto sul bollo auto. La riduzione del 15 per cento della tassa riservata a chi paga con domiciliazione bancaria ha registrato un decisivo incremento confermato dai dati di gennaio. Per chi deve pagare il bollo auto con scadenza marzo 2020 ci sono ancora pochi giorni per beneficiare dello sconto.

Due mesi di auto ‘gratis’ e sconti sino a 294 euro per veicolo

A gennaio 110.073 persone hanno scelto la domiciliazione bancaria mentre 1.444 sono quelle giuridiche. Rispetto al gennaio dell’anno scorso i numeri sono cresciuti rispettivamente del 29% e del 359%. Chi ha usufruito dello sconto nel complesso ha versato 18.689.035,71 euro con un risparmio medio di 29,41 euro, con una punta massima di 294,70 euro (nel 2019 sono stati 19,78 e 196,47).

“Gli automobilisti lombardi a gennaio hanno risparmiato 3,28 milioni di euro”, ha osservato l’assessore regionale a Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini.
In base ai riscontri sul bollo auto con scadenza 31 gennaio, è stato registrato un gettito di 95.201.301 euro.

Una misura che piace a privati, artigiani e PMI

Dallo scorso ottobre, quando è stato annunciato l’incremento dello sconto sul bollo auto e moto sono stati 89.494 i nuovi mandati inviati da privati, artigiani, professionisti e piccole e medie imprese (per le grandi imprese con più di 50 vetture lo sconto, invece, è rimasto invariato al 10%).
Un raddoppio rispetto ai 39.637 dello stesso periodo del 2018. Nel solo mese di gennaio 2020 se ne sono aggiunti altri 23.672, arrivando così a 899.357 su un totale di oltre 7 milioni di bolli.

“Tra i vantaggi – ha continuato Caparini – anche ‘zero stress’ per le code agli sportelli, a tutto vantaggio della qualità della vita, e la certezza di non dimenticare la scadenza correndo quindi il rischio di incorrere in sanzioni per ritardi o mancati pagamenti”.

Calati gli avvisi di mancato pagamento

“Registriamo un forte calo di emissione di avvisi di mancato pagamento – spiega Caparini -. Un trend che è anche indice di una netta diminuzione della cosiddetta evasione ‘inconsapevole’, quella per intenderci dovuta a dimenticanza e che porta a pagare sanzioni”.

Con la migrazione dell’archivio ACI, da settembre 2018 è stato possibile isolare l’effetto sul calo dei mancati pagamenti dovuto proprio alla domiciliazione bancaria. A gennaio 2019 sono stati 260.690 gli avvisi emessi, contro i 307.268 dello stesso mese dell’anno precedente. A febbraio del 2019, l’ultimo al momento a disposizione, ne sono stati inviati a 197.096 contro i 218.225 di febbraio 2018.

Successo della misura tra gli ‘over 60’, cresce interesse imprese

L’addebito in banca sino a oggi è stato scelto da 899.357 soggetti. In prevalenza si tratta di automobilisti uomini: sono 559.315. Le donne si attestano a 324.684. La fascia d’età prevalente è quella over 60, con 323.474 mandati (tra 50 e 59 anni 226.654, tra 30 e 49 anni 308.910, sotto i 30 anni 29.468).
“Come avevamo previsto, questa misura che abbassa il carico fiscale sui cittadini, sulle aziende e aiuta il budget familiare – ha sottolineato l’assessore -, ha amplificato la sua attrattività con l’aumento dello sconto. Abbiamo premiato coloro che pagano con regolarità, semplificandogli anche la vita, contribuendo a ridurre l’evasione”.

Mandato da inoltrare entro il 15 del mese antecedente la scadenza

Chi ha il bollo in scadenza il 31 marzo ha ancora tempo qualche giorno per poter usufruire già da quest’anno dello sconto del 15%.

Per averne diritto si deve, infatti, far pervenire il mandato di pagamento alla Regione entro il giorno 15 o alla fine del mese precedente quello della scadenza. Le due date valgono rispettivamente nel caso di invio per posta ordinaria oppure online, tramite l’Area Personale Tributi’. Per l’operazione di pagamento tramite domiciliazione bancaria il costo è di 1 euro.

L’addebito diretto su conto corrente bancario può essere richiesto dai cittadini residenti in Lombardia o iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.), proprietari di uno o più veicoli o locatari (solo se il contratto di locazione decorre dal 1° gennaio 2017). In caso di cointestazione, la domanda deve essere inoltrata dal soggetto indicato per primo sulla carta di circolazione. Lo sconto vale anche per le persone giuridiche con parco veicolare intestato o utilizzato sino a 50 mezzi.

 

Produzione del miele, Brescia prima in lombardia con 119 imprese

in Alimentare/Economia/Tendenze by
Miele

Sono 763 le imprese lombarde attive nella produzione di miele (+6% in un anno, +23% in cinque anni) su un totale italiano di 5.926. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Coldiretti Lombardia su dati del registro delle imprese, relativi al quarto trimestre 2019.

Tra le province della nostra regione Brescia guida con 119 imprese, +10% in un anno e +27% in cinque anni. Seguono Bergamo con 110, +8% e +31%, Varese con 94 imprese, (-1% in un anno, ma in crescita del +7% in cinque), Pavia con 84 imprese, (+6% in un anno e +29% in cinque) e Sondrio con 81 imprese (+1% e +17%), Milano con 70 (+5% e +13%), Como con 64 (+10% e +16%), Lecco con 40 imprese (+14% e +29%), Lodi con 18 imprese (+13% in un anno e raddoppiate in cinque). Mantova ne ha 31 (stabili in un anno e +35%  in cinque), Cremona 15 (+7% e +15%), Monza Brianza 37 (+6% e +37%).

“In Lombardia – spiega Paolo Voltini, Presidente della Coldiretti regionale – sono presenti circa 160 mila alveari, custoditi da oltre 6000 appassionati tra professionisti e hobbisti, che producono miele, propoli, cera e altri derivati. Nel 2019 la produzione regionale è stata più che dimezzata dalle bizze del clima. A periodi particolarmente siccitosi, infatti, si sono alternate settimane piovose e fredde che hanno influito negativamente sul lavoro delle api. In questa situazione, per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, il consiglio è quello di verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.

Gli addetti. Nel 2019 in Lombardia gli addetti totali hanno registrato un aumento del 6% in un anno e del 24% in cinque anni, arrivando a 401. Sono cresciuti maggiormente a Bergamo e Brescia, + 10% circa, rispettivamente con 60 e 34 addetti.

Le imprese in Italia. Sono 5.926 le imprese italiane attive nella produzione di miele, in crescita del 6% in un anno, per un totale di 3.611 addetti (+9% in un anno, +34% in cinque). Tra le regioni più attive nella produzione di miele c’è il Piemonte con 1.024 imprese, + 9% in un anno e 746 addetti. Tra le province, invece, si segnalano Torino con 273 imprese (+9% in un anno, con 162 addetti), Catania con 239 imprese (+ 8%, con 196 addetti) e Cuneo con 238 imprese (+9%, con 188 addetti). In termini percentuali le crescite maggiori si registrano in provincia di Alessandria +14%, Udine +13% e Brescia +10%.

Sondaggio Confartigianato: Pmi fiduciose nonostante un anno difficile

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Tendenze by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Le Pmi bresciane guardano al 2020 con un certo ottimismo e si attendono un anno migliore rispetto al 2019. È quanto racconta la rilevazione di Confartigianato Lombardia, che tra il 13 e il 16 gennaio ha coinvolto oltre 1600 imprese associate, 300 delle quali bresciane, interrogandole rispetto alla dinamica passata (2019) e futura (2020) di fatturato, ordini, occupazione, investimenti ed esportazioni per le sole imprese manifatturiere che vendono sui mercati esteri.

“Nonostante l’anno scorso si sia chiuso tra luci e ombre, le imprese artigiane, a inizio anno, guardano al 2020 con fiducia. È questa, in estrema sintesi, la visione che esce dall’ultimo sondaggio del nostro Osservatorio – racconta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – Una visione che lascia ben sperare per il futuro della nostra Provincia e della nostra Regione, se consideriamo che la Lombardia resta salda nella sua posizione di locomotiva d’Italia: prima regione per valore dell’export manifatturiero – che ammonta a 124 miliardi nell’ultimo anno, pari al 27,3% del made in Italy – la Lombardia totalizza il 22,2% del PIL nazionale e ospita quasi un milione di imprese. Il sondaggio racconta un 2019 differenziato per comparti, con il Manifatturiero in evidente sofferenza e maggiore stabilità per le imprese dei Servizi e delle Costruzioni. La maggior parte delle nostre imprese si aspetta un 2020 in generale migliore del 2019, soprattutto per quanto riguarda il fatturato. C’è meno ottimismo sul fronte investimenti, anche se voglio sottolineare il segnale piuttosto netto che arriva dalle imprese di costruzione e installazione di impianti, le cui aspettative positive risultano essere influenzate dalle politiche pubbliche sull’ambiente: in altre parole, la transizione in atto verso un’economia più green si sta delineando come una leva forte per dare una spinta alla crescita delle imprese” conclude Massetti.

In base alla rilevazione fatta dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, per tutti i settori si registra una prevalenza di imprese che prevedono per il 2020 una dinamica di crescita del fatturato, tendenza determinata dai Servizi e dalle Costruzioni, mentre nel Manifatturiero il saldo è positivo ma inferiore al punto percentuale. Le incertezze sui mercati internazionali, la debole domanda interna e la riduzione dei prestiti convergono nel determinare un saldo negativo per gli investimenti (con più imprese che si attendono una diminuzione per il 2020 rispetto a chi si attende una crescita), più marcato per Costruzioni e Manifatturiero, settori a maggiore presenza di imprese artigiane, mentre emerge un segnale di tenuta nei Servizi. Le previsioni sugli investimenti per quest’anno peggiorano il risultato del 2019.

Le imprese intervistate indicano che le aspettative sono influenzate, con un saldo negativo, dalle condizioni della politica fiscale italiana, dall’attuale situazione politica nazionale e dalle politiche tariffarie e sui dazi. Temperano l’influenza negativa della politica fiscale, con un marcato saldo positivo, le politiche pubbliche sull’ambiente, fenomeno decisamente più marcato per le imprese dell’edilizia e dell’installazione di impianti; saldo positivo anche sulle aspettative delle Pmi per la dinamica dei prestiti e le tendenze del commercio internazionale che, pur non favorevoli, sono attesi in miglioramento.

Le imprese manifatturiere che si spingono oltre confine nazionale sono più influenzate negativamente dagli sviluppi futuri di politiche tariffarie e dall’evoluzione del mercato tedesco. Il settore che soffre di più è quello Manifatturiero, con 3 indicatori su 4 con saldo negativo; la maggiore criticità si registra per gli ordini. Le imprese manifatturiere esportatrici, pur presentando performance migliori per investimenti, occupazione e fatturato, segnalano un saldo negativo per le vendite sui mercati esteri, in coerenza con il rallentamento del commercio estero.

 

 

Edilizia, nuovo contratto per il settore: 20 euro in più per i lavoratori di secondo livello

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Edilizia by
Eugenio Massetti, Confartigianato Brescia

Tassello importante per l’edilizia: raggiunto infatti il rinnovo del contratto dell’artigianato che a Brescia coinvolge 1.467 imprese artigiane dell’edilizia con dipendenti (il 21,5% su un totale di oltre 6 mila imprese artigiane dell’edilizia) e 3.332 addetti imprese artigiane dell’edilizia (il 27,4% degli oltre 12 mila occupati del settore) dipendenti. Un’intesa dopo due anni di trattativa che porta ad un aumento in busta paga e più welfare che in Italia coinvolge 400mila addetti del settore. Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia su questa tappa importante per un settore, che sta soffrendo ancora parecchio i morsi della crisi: «Ci sono voluti due anni di trattativa ma si è svolto un buon lavoro visto che il contratto era scaduto nel 2016».

Il contratto è stato firmato tra le associazioni artigiane Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Casartigiani, Claai e le organizzazioni sindacali di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl e FilleaCgiL contempla tra l’altro, appunto il riallineamento dei livelli retributivi del comparto artigiano a quelli stabiliti dagli altri contratti del settore. Con l’accordo, inoltre, giunge a termine il percorso di rinnovo iniziato con la sottoscrizione del protocollo sul Welfare contrattuale e la decorrenza di due tranche salariali che saranno erogate nel marzo 2021 e nel gennaio 2022.

Massetti torna a precisare: «Per le paghe, i dipendenti di secondo livello avranno 20 euro mensili in più (dal 2021 e ulteriori 20 dal 2022) e parliamo di circa il 30% dei lavoratori delle nostre aziende». Gli aumenti salariali si aggiungono alle intese raggiunte nel maggio del 2019 su bilateralità, Fondo Sanitario, Fondo Pensione e Fondo Giovani. Ottenuto anche il potenziamento del Fondo nazionale per il ricambio generazionale che prevede il pensionamento anticipato degli operai con determinati requisiti contributivi. Le parti hanno inoltre deciso l’istituzione di un Fondo per incentivare l’occupazione giovanile, anche al fine di qualificare sempre di più il settore. Altra novità importante riguarda la costituzione del Fondo Nazionale paritetico per l’assistenza sanitaria integrativa a favore di tutte le maestranze e degli impiegati che valorizza ancora di più la funzione del sistema bilaterale tradizionale in materia di welfare. «L’artigianato rappresenta un comparto fondamentale, le cui specificità devono essere affrontate con misure che ne rilancino il valore aggiunto, la formazione, la professionalità dei lavoratori e l’innovazione dei processi nei settori della rigenerazione, riqualificazione e adeguamento sismico. Una completa ripartenza dell’edilizia non può prescindere da un comparto artigiano forte ed attrezzato per le nuove sfide che abbiamo davanti» conclude il presidente Massetti.

 

Militare sommerso dai debiti: i giudici gli fanno il maxi sconto

in Economia/Finanza by

Ha 38 anni e due figli da mantenere, di cui uno con gravissimi problemi di salute. Oltre a un debito da 63mila euro, a cui non riusciva più a far fronte. Ma i giudici del Tribunale di Milano, nei giorni scorsi, hanno deciso che pagherà “solo” 300 euro al mese per cinque anni, versando nel complesso meno di un terzo della cifra dovuta: poi sarà completamente “libero”.

Protagonista di questa storia a lieto fine è un militare di professione residente nel Milanese (ma originario di Alghero, in Sardegna), che si è si è rivolto agli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini (studio Pagano & Partners di Brescia) nella speranza di poter tornare a sperare nel futuro.

I problemi dell’uomo, che ha vissuto a Corsico e Buccinasco, sono iniziati nel 2010 quando – dopo la separazione, contestualmente alla nascita del secondo figlio – ha deciso di indebitarsi per ristrutturare l’abitazione e sostituire la vecchia auto. Purtroppo, subito, un incidente ha aggravato la sua posizione. Il resto, tra il 2011 e il 2016, l’hanno fatto le spese legali per la separazione e le spese mediche, oltre a quelle quotidiane per il mantenimento dei figli.

A quel punto il 38enne non è più stato in grado di pagare e si è rivolto ai giudici, chiedendo l’applicazione della legge 3/2012 in materia di Sovraindebitamento, il cui principio base è che nessuno – vittima incolpevole dei debiti – può essere condannato a pagare per tutta la vita cifre che sono al di sopra delle proprie possibilità. L’uomo, secondo quanto deciso dal Tribunale, venderà la propria auto (del valore stimato di 3.500 euro) e pagherà 300 euro al mese per cinque anni. 21.500 in tutto. Poi, se rispetterà le prescrizioni, sarà completamente libero dai debiti e potrà iniziare una nuova vita.

Agenzie del lavoro, a fine 2019 richieste di interinali calate del 15 per cento

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by

Secondo quanto dichiarato dalle Agenzie per il Lavoro, nel IV trimestre del 2019 le richieste di lavoratori in somministrazione in provincia di Brescia hanno subito un calo del 15% rispetto all’analogo periodo del 2018, che intensifica la discesa riscontrata nel periodo precedente (-7%). Tale flessione è di fatto imputabile a una categoria professionale (personale non qualificato -42%), non controbilanciata dal forte incremento di un’altra categoria (conduttori d’impianti, +36%).

A evidenziarlo è l’Osservatorio AIB – Agenzie per il lavoro, a cura dell’Ufficio Studi e Ricerche di AIB, con riferimento al IV trimestre 2019.

“Dal report appare evidente come le competenze siano sempre più importanti e strategiche per le imprese – commenta Roberto Zini, Vice Presidente di AIB con delega a Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare –, anche all’interno di un mercato, quello della somministrazione, che storicamente ha intercettato profili con esiguo contenuto professionale, almeno nel territorio bresciano. Allo stesso tempo, la minore domanda complessiva risulta coerente con la fase di debolezza che attualmente sta investendo l’industria bresciana”.

Per quanto riguarda la composizione della domanda, si evidenzia la prevalenza di conduttori d’impianti (30,4%), seguiti dal personale non qualificato (23,8%), dagli addetti al commercio (22,4%) e dagli operai specializzati (11,5%). Più contenuta è la domanda di impiegati esecutivi (7,1%) e tecnici (4,8%), che insieme assorbono il rimanente 12% delle richieste.

Il dettaglio dei profili professionali vede primeggiare camerieri di ristorante (11,0% della domanda complessiva), seguiti dagli operatori robot industriali (10,0%), dai non qualificati in imprese industriali (9,0%), dagli addetti consegna merci (7,5%) e dai non qualificati nei servizi di pulizia (6,0%).

Per la prima volta da quando è istituito l’Osservatorio il profilo più richiesto non riguarda l’industria, bensì le attività terziarie (camerieri di ristorante). Si tratta di un dato che, se da una parte trova giustificazione nella fase di difficoltà che sta attraversando il comparto manifatturiero locale, dall’altra appare coerente con fattori stagionali legati alle festività natalizie, quando più intenso è il ricorso a figure da impiegare nell’ambito della ristorazione. Tale tendenza appare confermata dall’ampia richiesta di addetti consegna merci, categoria che trae beneficio, oltre che dal particolare periodo dell’anno, anche dalle mutate abitudini dei consumatori, oggi particolarmente orientati agli acquisti on line.

Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, non si segnalano tensioni particolari, a eccezione di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico, tecnici della produzione, tecnici della gestione dei processi produttivi, tecnici della distribuzione commerciale e tecnici informatici) e agli operai specializzati (fonditori, saldatori, fabbri, montatori, manutentori). É una lettura coerente con quanto emerso dalla recente Indagine sul manifatturiero bresciano condotta dall’Ufficio Studi e Ricerche AIB e dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in cui si evidenzia come il 79% delle imprese intervistate segnali difficoltà nel reperimento di tecnici e di operai specializzati.

 

Camera di Commercio, approvato il bilancio di previsione: spese per 26,7 milioni

in Associazioni di categoria/Bilanci/Camera di commercio/Economia by

Il Consiglio della Camera di Commercio di Brescia, nella riunione di martedì 4 febbraio, ha approvato il Bilancio Preventivo per l’anno 2020.

Il Budget 2020 evidenzia, sul fronte delle entrate correnti, un introito pari a 19,3 mln/€ in gran parte ascrivibile alle entrate derivanti dal diritto annuale (per il 64,57%) e ai diritti di segreteria (per il 33,29%), a conferma del fatto che l’Ente camerale è pressoché autonomo dal punto di vista del reperimento delle dotazioni finanziarie e non si avvale, di fatto, di nessun’altra significativa fonte di finanziamento o trasferimento statale.

Le spese correnti ammontano a 26,7 mil./€, per il 52,65% destinate alla promozione economica (rispetto al 49,9% del 2019), per il 22,09% al personale e per il 9,73% ai costi di gestione (in calo rispetto all’11,4% del 2019).

Particolare impegno è rivolto alla promozione economica delle imprese e del territorio, anche mediante l’utilizzo di circa 7,4 mil./€ derivanti dagli avanzi patrimoniali accantonati negli anni precedenti.

In dettaglio, per l’anno 2020 le risorse camerali destinate alla promozione economica delle imprese e del territorio bresciano ammontano a 14,1 mln/€, con un significativo incremento rispetto ai  13,2 mil./€ stanziati sul bilancio 2019. Tali risorse verranno principalmente destinate a supportare le PMI per favorire  azioni ed interventi per l’innovazione e la sostenibilità (2,7 mln/€), la formazione professionale (2,1 mln/€), l’internazionalizzazione (1,7 mln/€) e le iniziative per favorire l’accesso al credito (2,5 mln/€).

“Il bilancio preventivo 2020 – è il commento del Presidente dell’Ente camerale bresciano, Ing. Roberto Saccone – si caratterizza per un significativo supporto alle PMI sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità, che sono i due principali driver di competitività del prossimo futuro. E’ altresì rilevante, e per certi versi conseguenziale, l’intervento in tema di formazione professionale in realtà produttive caratterizzate da un sempre maggior sviluppo della propria dimensione tecnologica.

Assolutamente determinante, inoltre, il sostegno al tema dell’internazionalizzazione, al fine di consentire alle PMI di approcciare o consolidare la propria presenza sui i mercati globali”

Confermato, nell’ambito della formazione professionale, anche l’impegno camerale volto facilitare la connessione tra mondo dell’impresa e sistema scolastico tramite percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Rilevante, con uno stanziamento pari a 3,9 mln/€, il sostegno alle iniziative di promozione del turismo e delle attività culturali, intese come elemento fondamentale per lo sviluppo economico complessivo del territorio provinciale, svolte anche tramite un intenso programma di attività della partecipata Bresciatourism e dell’Azienda Speciale Pro Brixia.

 

Rifiuti elettronici, Brescia è seconda in Lombardia

in Ambiente/Economia by

Brescia è al secondo posto tra le province lombarde per quantità di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche trattati da Ecodom, il principale Consorzio italiano per la gestione dei RAEE. Con 3.527 tonnellate gestite nel 2019, che hanno evitato l’emissione in atmosfera di 27.610 tonnellate di COe il risparmio di 4.626.258 kWh di energia elettrica, sono state ricavate: 2.067 tonnellate di ferro, pari a 5 Freccia Rossa 1000; 418 tonnellate di plastica, pari a più di 1 milione di cestini da ufficio; 72 tonnellate di rame, pari a 81 km di cavi e 71 tonnellate di alluminio, pari a circa 4 milioni e mezzo di lattine. Nella classifica lombarda, Brescia è preceduta da Milano (7.969 t) e seguita da Como (2.340 t) mentre Lodi (478 t) si posiziona in fondo alla classifica, preceduta da Sondrio (506 t).

Tra i RAEE domestici gestiti da Ecodom nel bresciano prevalgono lavatrici, lavastoviglie, forni e cappe, stufe elettriche, boiler e microonde (Raggruppamento R2) con 2.044 tonnellate raccolte; 1.258 tonnellate sono rappresentate, invece, da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1), mentre le restanti 224 tonnellate comprendono monitor, tv e apparecchiature illuminanti.

Più che per le quantità di RAEE gestiti nel 2019, siamo particolarmente orgogliosi per la qualità del servizio che il Consorzio offre al Paese, sia per quanto riguarda la puntualità dei ritiri dalle isole ecologiche, che lo scorso anno è stata pari al 99,6% su 53.567 ritiri effettuati in tutta Italia, sia per i benefici ambientali che la nostra attività genera” ha dichiarato Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom. “Sono risultati ancora più importanti se si considera che il settore dei RAEE è indebolito da carenze legislative e dalla mancanza di adeguati controlli lungo la filiera, come è stato evidenziato dalla recente inchiesta svolta dal nostro Consorzio insieme ad Altroconsumo sulle rotte illecite dei rifiuti elettrici ed elettronici in Italia”.

Per il terzo anno di seguito, la Lombardia è al primo posto con 22.552 tonnellate raccolte. A livello nazionale, nel 2019, Ecodom ha registrato una crescita del 16% rispetto ai risultati del 2018 superando le 122 mila tonnellate trattate (122.330 t), con un beneficio complessivo di circa 849mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera, come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 849 kmq (esteso quanto la provincia di Lecco), e più di 150 milioni di kWh di energia elettrica risparmiati, pari ai consumi elettrici domestici annui di una città di 141.844 abitanti (come Salerno).

Maltempo di agosto, da Roma arrivano gli indennizzi per gli agricoltori

in Agricoltura e allevamento/Economia by

Il ministero delle Politiche agricole, grazie alla ripetuta richiesta della Regione Lombardia, ha emanato il decreto che riconosce il carattere di “eccezionalità” alle avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio bresciano all’inizio dello scorso agosto, in particolar modo con venti forti ed allagamenti.

Saranno così messe a disposizione delle aziende che hanno subito danni le risorse del Fondo di solidarietà nazionale.

“Confagricoltura Brescia – afferma il presidente Giovanni Garbelli – esprime grande soddisfazione per l’emanazione del decreto e desidera per questo ringraziare il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. La nostra organizzazione – prosegue Garbelli – si è spesa fin dall’inizio per aiutare le imprese agricole nella fase di superamento dell’emergenza e di stima dei danni subiti. Un particolare plauso – dice ancora il presidente di Confagricoltura Brescia – deve essere rivolto alla Regione Lombardia e all’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, sia per la tenacia con cui è stata portata avanti la richiesta di riconoscimento dell’eccezionale ondata di maltempo, sia per aver messo a disposizione delle imprese che hanno subito danni anche il bando per il credito agevolato, con il relativo abbattimento degli interessi”.

Gli uffici di Confagricoltura Brescia sono a disposizione delle aziende per istituire la pratica relativa alla domanda di indennizzo dei danni subiti, che sarà possibile presentare una volta che il decreto ministeriale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

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