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Febbraio 2024 - page 2

Startup, oltre 2 milioni di finanziamento per Voidless

in Economia/Startup by

La ricezione di pacchi eccessivamente grandi, fenomeno noto come overpackaging, è ormai un’esperienza comune e frustrante per molti consumatori. Voidless, startup deep tech che ha focalizzato la propria attività nella risoluzione di questo problema e che vede tra i quattro fondatori il 26enne bresciano Mattia Bertolani, annuncia oggi la chiusura di un round Seed di 2,2 milioni di euro guidato da CDP Venture Capital – tramite il Fondo Corporate Partners I – comparto Industry Tech – e la società di Venture Capital italo-francese 360 Capital. I due investitori hanno partecipato all’operazione investendo 1,1 milioni ciascuno.  Questo round – che segue il pre-seed di 600.000 euro del luglio 2022 da parte di 360 Capital – rappresenta un passo importante per la crescita di Voidless e consentirà alla startup di crescere sul mercato con i suoi macchinari “box on demand” di nuova generazione, progettati per creare con estrema precisione direttamente nei magazzini scatole e imballaggi su misura per ogni tipo di spedizione, offrendo in maniera efficace e concreta una soluzione al problema dell’overpackaging. Inoltre, l’iniezione di capitali sosterrà anche il consolidamento del team Voidless.

I sistemi Voidless sono facilmente integrabili in ogni tipologia di magazzino, dove consentono a ogni operatore logistico di realizzare in tempo reale la scatola della dimensione adeguata all’oggetto o bene da spedire. L’approccio di Voidless consente un’ottimizzazione significativa dell’intera catena logistica, che si traduce non solo in una marcata riduzione dello spreco di cartone e materiali di riempimento, ma anche in un miglioramento dell’efficienza dei trasporti. Questo si traduce non solo in un vantaggio per gli operatori logistici, che vanno a generare un grande risparmio economico in questa fase, ma anche per il committente della spedizione. 

Considerando la crescente attenzione generale verso la sostenibilità, spedire un pacco fuori misura oggi è infatti un elemento lesivo anche per l’immagine del brand. Con Voidless, i consumatori finali possono invece ricevere il pacchetto su misura, migliorandone l’esperienza di acquisto.

Oltre ai benefici derivanti dalla riduzione dell’overpackaging, i sistemi Voidless permettono un’altra serie di vantaggi operativi per il magazzino stesso, spiega Carlo Villani, CEO di Voidless. Infatti, l’operatore logistico si verticalizza producendo internamente le scatole anziché acquistarle da terze parti e questo si traduce direttamente in un aumento della flessibilità, una semplificazione nel procurement e la possibilità di stampare su ogni singola scatola messaggi personalizzati o loghi, punto chiave per il marketing moderno. Con il crescente volume di oltre 170 miliardi di pacchi spediti nel mondo nel 2023 e una previsione di crescita annuale composta superiore al 10% nel settore dell’e-commerce nei prossimi cinque anni (fonte: Statista), Voidless si posiziona come un player chiave nel settore del packaging e della logistica, che necessitano di una evidente riduzione degli sprechi lungo la filiera”.

Bossoni acquista anche l’emiliana Baiauto

in Automotive/Economia by

Il Gruppo Bossoni Automobili, uno dei maggiori gruppi nel settore automotive italiano, annuncia in una nota l’ufficialità dell’acquisizione della Baiauto S.p.A. di Reggio Emilia, un’importante protagonista nel panorama delle concessionarie di auto in Emilia-Romagna di proprietà della stimata Famiglia Buratti.

“Questa scelta – si legge in una nota – rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita in un’area ricca di eccellenze e di tradizioni dove la Baiauto S.p.A. è attiva dal 1961. L’ingresso della concessionaria emiliana nel Gruppo Bossoni Automobili vuole ulteriormente promuovere i suoi legami con il territorio e la sua storia, che sono principi fortemente rispettati e condivisi dalla Famiglia Bossoni”.

“Con orgoglio, associamo il nome della nostra Azienda a Baiauto, un marchio con sei decenni di storia e un’immagine consolidata di elevata competenza e fiducia. Vogliamo dare assoluta continuità al grande lavoro fatto in questi sessant’anni” commenta Mauro Bossoni, Amministratore Delegato e Presidente. Il Direttore Generale di Bossoni Automobili e Mandolini Auto, Matteo Albanese, sottolinea l’importanza dell’operazione commentando “Grazie a questa espansione, ora siamo orgogliosi di rappresentare un totale di 21 marchi. L’intreccio delle narrazioni ed esperienze tra due famiglie storiche nel settore automobilistico costituisce un prezioso valore aggiunto”.

“A distanza di oltre 60 anni, con 110 addetti ai lavori, la storia della famiglia Buratti prosegue e con la Bossoni Family si profila un’altra stagione di successo e di continuità della presenza dei marchi tedeschi del gruppo Volkswagen sul territorio reggiano” è il commento di Guido Buratti dopo la chiusura dell’operazione.

Si aggiunge dunque una quinta società al Gruppo Bossoni Automobili, già composto da Gruppo Bossoni, Bossoni Automobili, Mandolini Auto e Agricar, attive nelle Province di Brescia, Cremona, Mantova e Piacenza, e da oggi appunto Baiauto nella Provincia di Reggio Emilia. L’ultima acquisizione permette al Gruppo Bossoni Automobili di arricchire anche il proprio portafoglio aziendale, con l’aggiunta di due nuovi prestigiosi marchi, Seat e Cupra.

Con questa operazione, il Gruppo Bossoni Automobili si conferma una forza sempre in movimento, consolidando la sua costante crescita dal 1987 a oggi.

Confindustria: il valore aggiunto bresciano vale 45,5 miliardi di euro

in Economia/Tendenze by

Secondo le prime e ancora provvisorie stime, nel 2023 il valore aggiunto complessivo a Brescia (espresso a valori costanti) ha evidenziato una dinamica stagnante, sperimentando una crescita dello 0,1% sul 2022 e attestandosi a 45,5 miliardi di euro.

A evidenziarlo è un focus realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia e contenuto nella 18esima edizione del Booklet Economia, disponibile in formato digitale e contenente informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 24 gennaio, tra cui una specifica sezione sul valore aggiunto della provincia.

La ricchezza prodotta ha quindi registrato una significativa frenata rispetto al +2,1% che aveva caratterizzato l’anno precedente. La deludente performance bresciana, non rilevata a livello lombardo (+1,0%) e nazionale (+0,7%) sconterebbe una serie di fattori, in particolare la debolezza del settore industriale locale, alle prese con la frenata del commercio internazionale e con la recessione in Germania, principali mercato di sbocco per la manifattura bresciana.

“La dinamica stagnante del PIL nella nostra provincia è in linea con quelle che sono le nostre sensazioni sul momento vissuto dal Made in Brescia, anche se, cercando di essere ottimisti, possiamo comunque registrare di essere tornati dopo 15 anni, sul piano del valore aggiunto, ai livelli prima della grande recessione – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –. Nonostante ciò, l’Italia resta generalmente in una posizione di ritardo dei confronti delle principali nazioni europee di riferimento, su tutte Germania e Francia. In tale contesto, inoltre, la nostra provincia segna flessioni maggiori rispetto alle medie nazionali e regionali. Anche in questo caso, tuttavia, serve guardare il lato positivo: Brescia si conferma infatti come un territorio a forte vocazione industriale, in cui la quota di ricchezza proveniente dal manifatturiero, pur essendo strutturalmente sotto il 50% – in linea con il processo di terziarizzazione dell’economia in atto da alcuni decenni –, rimane ampiamente sopra la media lombarda e italiana: un elemento che certifica la natura del Made in Brescia e le sue peculiarità, da proteggere e valorizzare.”

La dinamica complessiva evidenziata l’anno scorso sarebbe la sintesi di andamenti particolarmente diversificati tra i vari settori, in cui spiccano le crescite particolarmente sostenute per l’agricoltura (+3,6%) e per i servizi (+2,1%), a fronte di una flessione per l’industria in senso stretto (-2,9%) e per le costruzioni (-3,7%). In tale contesto, va poi rilevato che il valore aggiunto generato dal sistema economico locale si è attestato, nel suo insieme, su livelli ampiamenti superiori alla situazione pre-Covid (+2,1%); tutto questo grazie, in particolare, al settore delle costruzioni (+29,2%) – che ha evidentemente beneficiato delle misure agevolative emanate dal Governo – e per i servizi (+4,6%), comparto che ha goduto della ripresa del turismo, dopo le limitazioni negli anni precedenti.

Nell’ambito della sola industria in senso stretto, come sopra accennato, le stime per il 2023 indicherebbero una contrazione del valore aggiunto in provincia di Brescia (-2,9% sul 2022), a fronte del -1,9% in Lombardia e del -2,0% in Italia. La nostra provincia avrebbe maggiormente risentito delle problematiche prima citate, a causa di un modello economico (primariamente orientato ai mercati esteri, specialmente verso quello tedesco) che nel 2023 sarebbe risultato particolarmente penalizzante.

Brescia si conferma comunque un territorio a forte vocazione industriale: anche nel 2023 la quota di valore aggiunto originato dal settore secondario, pari al 33,2%, si è attestata ampiamente al di sopra di quanto rilevato in Lombardia (23,8%) e in Italia (21,2%).

L’Università Cattolica lancia la prima Summer School sul Turismo di Lusso

in Economia/Formazione/Turismo by

L’Università Cattolica del Sacro Cuore lancia la prima Summer School sul Turismo di Lusso esplorando i suoi aspetti economici, manageriali e di imprenditorialità.

Il corso Luxury Tourism: Branding, Communication, Sustainability, che avrà come location il Lago di Garda, nasce dalla collaborazione di OTG, Osservatorio per il turismo sul Lago di Garda, e Terme di Sirmione, e vede la sinergia di Università Cattolica del Sacro Cuore, Comunità del Garda, Fondazione Ugo da Como, Navigazione Lago di Garda.

Un’importante attività di formazione, unica nel suo genere e nella sua localizzazione, che intende favorire l’incontro e la specializzazione nell’ambito dell’economia del Turismo, concentrandosi sulle dinamiche del Turismo del Lusso.

Giovanni Gregorini,Professore di Storia economica, Direttore del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche, Università Cattolica del Sacro Cuore; Direttore del Centro di Ricerca OTG (Osservatorio per il turismo sul lago di Garda) “I dati di scenario di fatto evidenziano che il mercato globale del Turismo di Lusso ha conosciuto negli ultimi anni un inarrestabile aumento ed è destinato a vivere un periodo di continua crescita anche nel prossimo futuro. Il Luxury Tourism riguarda e comprende tutti i comparti della filiera turistica (quali “Visiting”, “Food e Beverage”, Hotellerie, ecc.) e presenta varietà e volumi maggiori di quel che si possa immaginare: assorbe il 3% del PIL nazionale ed a tutt’oggi è in forte espansione tenuto conto che entro il 2025 esso crescerà più velocemente rispetto a qualsiasi altro di tipo di viaggio, sino a raggiungere gradualmente quello relativo alle quote detenute dal turismo “Low Cost”. Senza dubbio il lago di Garda rappresenta un polo di primo piano per questo tipo di turismo, con oltre una quindicina di hotel a cinque stelle, ristoranti stellati, terme esclusive e servizi di elevata qualità che ne fanno una meta privilegiata per milioni di turisti da tutto il mondo. Diventa dunque strategico prepararsi nella conoscenza e nella comprensione di questo fenomeno globale, anticipandone le dinamiche e i possibili sviluppi.”

I destinatari della Summer School sono studenti universitari e laureati triennali e magistrali, imprenditori e manager di settore, funzionari di enti consortili e pubblici amministratori, giornalisti e bloggers del settore turistico.

Le lezioni, guidate da una docenza di alta qualificazione internazionale e in multilingua (inglese e italiano) avranno lo scopo di allargare gli orizzonti di comprensione del fenomeno, mentre dagli incontri con gli operatori di settore emergeranno le sfide competitive da affrontare nei prossimi anni.
I lavori si svilupperanno in sessioni interattive con esercitazioni, tavole rotonde, confronti con approccio interdisciplinare, momenti di team-building e assessment di gruppo. Le sedi delle sessioni sono Hotel Acquaviva, Terme di Sirmione, Motonave Navigarda, Fondazione Ugo da Como, Comunità del Garda. “La collaborazione di realtà di eccellenza eterogene in un territorio è fondamentale nel turismo di lusso per offrire esperienze autentiche, servizi di alta qualità e valorizzare al meglio le risorse locali, creando un sistema turistico completo e sostenibile”, conclude il prof. Gregorini.

Nello specifico, gli ambiti di approfondimento riguarderanno l’analisi storico-economica e antropologica del Turismo del Lusso, la comunicazione d’impresa e le dinamiche dei settori social, l’approccio internazionale alla valorizzazione dei patrimoni disponibili nei territori, la fondamentale rilevanza delle competenze linguistiche e della storia, come strumento di incontro tra i Turismi nel mondo, le politiche territoriali tese allo sviluppo dei territori in chiave turistica.

  • Quando: da domenica 16 a giovedì 20 giugno 2024
  • Dove: Hotel Acquaviva di Desenzano del Garda (BS), Terme di Sirmione, Fondazione Ugo da Como di Lonato del Garda, Comunità del Garda di Salò
  • Iscrizione: online entro il 30 aprile 2024 fino ad esaurimento posti. Posti disponibili 20.
  • Quanto: 600 € (IVA inclusa) La quota comprende, oltre alle attività formative e il materiale didattico, anche il soggiorno completo presso l’hotel Acquaviva di Desenzano del Garda e le attività correlate alla Summer School.

https://formazionecontinua.unicatt.it/formazione-luxury-tourism-branding-communication-sustainability-e124bs007611-01

Discount non-food, a Erbusco apre Action

in Commercio/Economia by

Action, catena di discount non food, continua la sua espansione in Italia per soddisfare una crescente domanda e domani, sabato, 10 febbraio inaugura il suo nuovo store in Lombardia a Erbusco, comune della città metropolitana diBrescia. Il negozio, gestito da uno staff di 20 nuovi dipendenti.

Con questa apertura, gli abitanti di Erbusco potranno godere della “Formula Action”: 6.000 prodotti di buona qualità suddivisi in 14 categorie merceologiche (dai giocattoli e il fai da te, ai prodotti per la casa, al giardinaggio, al bricolage e cibo), al prezzo più basso possibile. Action offre un assortimento in continua evoluzione, con 150 nuovi prodotti sugli scaffali ogni settimana. Più di 1.500 prodotti hanno un prezzo inferiore a 1 euro e il prezzo medio di tutti i prodotti è inferiore a 2 euro.

Siamo molto felici di dare il benvenuto ai nuovi clienti nel nostro negozio di Erbusco. Continueremo a rafforzare la nostra presenza in Italia, poiché sempre più persone vogliono vivere l’esperienza unica di Action“, afferma Philippe Levisse, Direttore Generale di Action in Italia“Siamo orgogliosi del nostro successo, che ha la sua natura nell’impegno dei nostri team. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato: i nostri dipendenti, i nostri clienti e i nostri fornitori”, conclude.

Con oltre 2.500 negozi in Europa, Action dà lavoro a 60.000 persone.Con l’apertura di questo nuovo negozio, Action crea un totale di 20 posti di lavoro a Erbusco.

Con 800 metri quadrati di superficie di vendita, il negozio di Erbusco si trova in Via Gandhi, 1 ed è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8.45 alle 20.30 e la domenica dalle 9.00 alle 20.00.

Montichiari, a marzo torna la fiera dedicata alla campagna

in Agricoltura e allevamento/Bassa/Economia/Eventi/Fiere/Zone by

Vita in Campagna è la Fiera di riferimento per tutti gli appassionati del verde e gli hobby farmer italiani, che aprirà le porte alla sua undicesima edizione, in programma i prossimi 15-17 marzo 2024 a Montichiari (BS).

In un mondo sempre più urbanizzato, la gestione e la cura del proprio spazio verde sono diventate tematiche fondamentali per la salute e il benessere delle persone, oltre che per la sostenibilità ambientale. 

Cresce il numero degli italiani che adottano uno stile di vita green, eco-sostenibile, sia in città che in campagna, improntato alla cura dell’orto (anche sui balconi delle grandi città), del giardino o degli animali.

A tutti loro è rivolta la Fiera di Vita in Campagna che, con oltre 150 corsi pratici gratuiti e più di 200 espositori qualificati su 24.000 mq di superficie, è pronta a superare ogni aspettativa.

Saranno i temi principali dell’edizione 2024 di Vita in Campagna:

– Hobby Farming, rassegna di tutto ciò che occorre per la cura di giardino, orto, frutteto e animali;

– Verde professionale, l’area dedicata ai professionisti che, a partire da quest’anno, accoglierà eventi organizzati in collaborazione con la casa editrice Il Verde Editoriale, con particolare riferimento al mondo degli arboricoltori e degli operatori dei tappeti erbosi;

– Casa sostenibile, con i corsi incentrati sull’attualissimo tema del risparmio energetico;

– Il Salone di Origine, con l’esposizione dei prodotti tipici e delle eccellenze del nostro Paese.

Il Progetto VerdEnergia
In un contesto generale dove l’UE si è posta l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030, tutti (aziende produttrici e cittadini) siamo chiamati ad assumere una maggiore responsabilità verso l’ambiente che ci circonda.

Ecco perché la grande novità di questa edizione sarà il lancio del Progetto VerdEnergia, incentrato sulla sostenibilità ambientale delle macchine e delle attrezzature per la cura del verde, che darà vita all’omonimo Premio nazionale.  “VerdEnergia” sarà assegnato da un comitato scientifico, composto da rappresentanti delle due case editrici, professori universitari, esperti di settore, durante la Fiera di Vita in Campagna dal 2025.

Il Progetto VerdEnergia già da questa edizione 2024 coinvolgerà le aziende che propongono le soluzioni meccaniche più sostenibili ed efficienti presenti sul mercato, dando loro l’opportunità di esporre e presentare i prodotti in un’area dinamica dedicata.

Agriturismi, +31% di stranieri in Lombardia

in Economia/Turismo by

Aumentano del 31% gli arrivi di stranieri negli agriturismi lombardi rispetto al 2019, l’anno pre pandemia. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in concomitanza della BIT (la Borsa internazionale del turismo) sulla base degli ultimi dati Istat sulle aziende agrituristiche in Italia, che confermano il successo della vacanza in campagna.

In crescita – specifica Coldiretti – anche gli arrivi di italiani, che tra 2019 e 2022 aumentano del 15%. Complessivamente in Lombardia – continua la Coldiretti regionale – si contano oltre 1.700 agriturismi, di cui quasi mille offrono servizio di pernotto per un totale di circa 15mila posti letto. Accanto all’alloggio – spiega Coldiretti Lombardia – la cucina a chilometri zero è il servizio più diffuso con più di 1.100 aziende agrituristiche che offrono ristorazione con quasi 40 mila posti a sedere complessivi. E proprio l’alimentazione si conferma il vero valore aggiunto della vacanza in Italia, con la Lombardia che può contare su 271 specialità agroalimentari ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 34 prodotti DOP e IGP, 41 vini di qualità tra DOCG, DOC e IGT. 

“Gli agriturismi in provincia di Brescia sono oltre 200 – afferma Tiziana Porteri, presidente di Terranostra Brescia – oltre ad essere uno straordinario volano economico per i nostri territori, rappresentano anche un potente mezzo per diffondere la cultura del buon cibo e per favorire la conoscenza delle nostre eccellenze eno-gastronomiche, oltre che un’opportunità per andare alla scoperta delle nostre bellezze naturali, culturali e dei piccoli borghi”.

A far scegliere l’agriturismo, però, è anche la spinta verso un turismo più sostenibile, che ha portato le strutture ad incrementare il ventaglio di attività con servizi per sportivi e amanti della natura, oltre ad attività ricreative come la visita di percorsi storici, naturalistici o wellness, passeggiate a cavallo, trekking, ma anche corsi.

Confapi: inflazione e incertezza pesano sulle aziende bresciane

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

Gli scenari sull’inflazione per il 2024 sono incerti e dipendono da diversi fattori, tra i quali le politiche monetarie delle banche centrali, l’andamento dei prezzi delle materie prime, la domanda interna ed estera e le aspettative degli operatori economici. Secondo le previsioni elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, l’aumento dei prezzi al consumo in Italia si ridurrà all’1,9% nel 2024, dal 5,9% nel 2023, per poi scendere gradualmente fino all’1,7% nel 2026. L’inflazione di fondo diminuirà al 2,2% nell’anno in corso (dal 4,5% nel 2023) e si porterà sotto il 2% nel 2026.Le imprese bresciane devono fare, pertanto, fronte a una situazione di grande volatilità e incertezza e la voce degli operatori sottolinea con decisione questa precarietà di scenario.
Timori non specificatamente rivolti a rischi recessivi, quanto alla persistenza delle difficoltà di previsione a medio-lungo periodo dovute al mantenimento delle condizioni pregresse causate dall’inflazione accumulata.

«Nel nostro settore, come del resto, in generale, in tutta Europa, si registrano segnali di stagnazione economica. È diffusa una contrazione degli ordini sul primo trimestre 2024 e una conferma, a gennaio 2024, da parte delle nostre aziende associate delle ore richieste di cassa integrazione – nota Gianluca Baiguera, presidente di Unionmeccanica Confapi Brescia -. Per contro si evidenzia, a fronte di un clima di incertezza, un aumento delle richieste di informazioni, da parte delle imprese associate, in merito alle condizioni di utilizzo dell’ammortizzatore in commento, a dimostrazione di una presunta previsione di contrazione congiunturale delle produzioni. Continua a manifestarsi molta cautela anche sugli investimenti che, ovviamente, risentono del periodo di grande incertezza economica e dei livelli dei tassi di interesse ancora troppo alti».

«I prezzi dei beni industriali, sospinti anche dai rialzi eccezionali delle quotazioni energetiche, si sono in parte trasmessi ai consumatori -, afferma Pietro Bresciani, presidentedi Unionalimentari Confapi Brescia –. L’inflazione generale rallenta, ma la tendenza non si è ancora esaurita e la lenta riduzione di questo processo ha frenato il rientro dell’inflazione alimentare, accentuando l’erosione del potere d’acquisto». Per il presidente dell’unione di categoria che rappresenta le imprese dell’industria alimentare bresciane c’è da aspettarsi «una conseguente riduzione dei consumi, che si è già vista in maniere decisa all’inizio di quest’anno, con il rischio che ciò possa generare anche impatti sociali, in quanto la disponibilità di cibo è, ovviamente, elemento essenziale per la vita». Per rilanciare la domanda «serviranno politiche atte a contenere e, dove possibile, diminuire, i prezzi in maniera globale e duratura. Sarà necessario lavorare per accordi di filiera, contrastando le speculazioni e intervenendo per contenere i costi di produzione con misure immediate».

Uno scenario condiviso da Paolo Vismara, presidente di Unionchimica Confapi Brescia. Vismara ricorda che Unionchimica «nella sua attività di rappresentanza, si rivolge anche a settori legati alla trasformazione come la gomma – plastica e il vetro -, e questo permette agli operatori una visione del mercato che invita a una grande cautela e attenzione per il momento complesso che l’economia internazionale sta vivendo. A fine 2023, dopo un periodo di forte inflazione, la condizione dell’economia sembrava sfociata in un assestamento dei prezzi. Con le problematiche di inizio anno è tornata l’incertezza», sottolinea Vismara. «Nel nostro settore si sente un crescente allarme legato, innanzitutto, alla mancanza di materie prime critiche – descrive il presidente – che può trasmettersi ai settori impattati dalla trasformazione dei prodotti chimici. Si pensi all’effetto di questa crisi sull’indotto di un comparto come quello dello stampaggio bresciano e a quali ripercussioni potrà generare il crescente rincaro dei prezzi. E ciò mentre aleggia sempre lo spettro della Plastic Tax, che, seppur continuamente rinviata in Europa, è ancora fonte di profonda incertezza». Infine, conclude il presidente di Unionchimica Confapi Brescia, un tema strutturale è rappresentato «dalla difficoltà che gli operatori affrontano nel riempire i magazzini e nel fare forecast per l’anno a venire. Il rischio è che questa incertezza faccia lavorare a corto raggio e navigare a vista».

Gruppo Wise, fatturato 2023 a 2,5 milioni

in Bilanci/Economia by

Nell’ambito della convention annuale, Gruppo WISE SB ha annunciato a dipendenti e stakeholder i risultati ottenuti nell’esercizio 2023, anno del 15° anniversario dalla propria fondazione.
La società, con sede a Brescia e operante nei settori del marketing e della comunicazione, ha registrato un giro d’affari di 2,5 milioni di euro, pari ad un incremento del 35% sul 2022. Fa ancora meglio l’utile che segna un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Il risultato conferma la qualità dei servizi dedicati ai clienti operanti nei mercati B2B e B2C i quali, rispettivamente, contribuiscono per il 65% e il 35% al fatturato complessivo.

Le robuste radici bresciane hanno fornito solide basi per erogare servizi e consulenze dedicati a clienti dal business internazionale. Ne sono esempio i grandi gruppi industriali Bedeschi, Metallurgica San Marco, Bianchi Industrial e Metra e, per il mercato business to consumer, tra gli altri, Chiesi Farmaceutica, Savini Group, Spuma di Sciampagna e VIVI Energia.

L’esercizio 2024 prevede un piano di ulteriore espansione ed investimenti, al fine di consolidare il proprio mercato e rafforzare ulteriormente la costruzione di relazioni a lungo termine con i clienti. Vantaggio competitivo di Gruppo WISE SB, infatti, è rappresentato dalla capacità di assumere il ruolo di partner strategico. Le competenze specifiche nei diversi mercati di attività consentono un affiancamento capillare in ogni step volto alla crescita del business del cliente, anche su scala internazionale, all’innovazione di prodotti e processi e alla transizione digitale e ambientale. 

Il piano per l’anno in corso prevede, primariamente, significativi investimenti in risorse umane, formazione e nell’ottenimento di ulteriori certificazioni (ISO 9001, parità di genere). Stanziati, ad esempio, 75mila euro interamente destinati ad innovazione e percorsi di accrescimento delle competenze interne. E ancora, il personale, che attualmente conta venti professionisti altamente qualificati e che rappresenta il reale patrimonio di Gruppo WISE SB, verrà ulteriormente rafforzato al fine di aumentare in quantità e gamma i servizi offerti.
Sono due le divisioni che, sinergicamente, cooperano: Marketing-Comunicazione e Eventi. Se la prima è attualmente primaria in termini di contributo al fatturato (70% del totale), la seconda è al centro di un significativo piano triennale di sviluppo. Uno degli step è rappresentato dalla creazione dell’unità WISE Golf, specializzata nell’ideazione e nell’organizzazione di eventi esclusivi rivolti al comparto B2B.

«Sebbene i numeri rivestano un ruolo importante, una garanzia a supporto del nostro percorso di crescita – commenta Luca Mastrostefano, CEO di Gruppo WISE SB -, la nostra essenza rimarrà sempre fondata sulle persone. I numeri saranno una conseguenza naturale del nostro impegno e della nostra connessione umana».

L’allarme di Cna: prezzi in forte aumento, economia in difficoltà

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Con l’inizio del nuovo anno risuona un importante campanello d’allarme per l’economia della Lombardia. Le prospettive di crescita per il 2024 sono notevolmente peggiorate, tanto che il PILdovrebbe crescere solamente dello 0,8%, in netto peggioramento rispetto alle stime di ottobre 2023 (+1,3%).Sono questi alcuni dei dati forniti da CNA Lombardia nel Primo Focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la crescita dei consumi +1,2%, in rallentamento rispetto ai valori dell’anno precedente. Preoccupante anche la tendenza degli investimenti, che dopo anni di crescita impetuosa nella regione sono destinati a rallentare sensibilmente,solo +0,1%, sia rispetto all’anno precedente sia in riferimento alle stime dell’autunno scorso: una frenata imputata al rialzo dei costi di finanziamento, alle condizioni più rigide di accesso al credito e all’esaurirsi degli effetti legati agli incentivi nell’edilizia.

“In generale, potremmo parlare di una situazione economica di tiepida crescita con performance abbastanza positive molto settorialmente concentrate – afferma Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -.Bene i servizi, il commercio, alberghi e ristoranti, bene soprattutto il turismo. Sono questi i settori che permettono all’economia regionale di segnare 76 mila occupati in più a fine 2023 rispetto al 2022”.

Vista la situazione europea e internazionale occhi puntati anche sulle esportazioni. Dopo il biennio 2021-2022, contrassegnato da un progresso significativo dell’export della Lombardia, i dati gennaio-settembre 2023 indicano una debole crescita rispetto all’anno precedente (+1,6%). Si osservano performance positive rispetto al 2022 per meccanica (+6,5%), sistema moda (+6,8%) e agroalimentare (+7,8%), mentre il valore delle esportazioni nella metallurgia (-6,5%), nella chimica-gomma-plastica (-3,9%) e nel sistema casa (-1,3%) evidenzia contrazioni significative. Segnali contrastanti, invece, dalle varie province: molto bene Sondrio (+9,3%), Monza Brianza (+8,9%) e Lodi (+8,5%); seguono Bergamo (+4,7%), Milano (+4,7%), Varese (+2,4%), Lecco (+2%) e Pavia (+0,3%). In peggioramento, invece, Mantova (-11,5%), Brescia (-6,6%), Cremona (-6,3%) e Como (-0,6%).

“Dopo il primo rimbalzo post-covid del 2021-2022, rallentano la crescita delle esportazioni – spiega Stefano BindaSegretario di CNA Lombardia -. Solo il +1,6% nel 2023 rispetto al 2022. A soffrire soprattutto metallurgia, chimica-gomma-plastica, sistema casa. Impossibile non pensare agli effetti della recessione tedesca sulla Lombardia.”

A pesare sulla crescita, davvero contenuta, di tutti gli indicatori è l’inflazione che inLombardianell’ultimo trimestre si è raffreddata, tanto che a dicembre 2023 fa registrare un +0,9% rispetto allo stesso mese del 2022. Ma considerando invece l’intero 2023, si osserva una crescita dei prezzi del +5,5%, che si aggiunge al +7,8% del 2022: in sostanza dal 2021 a oggi nella regione i prezzi sono aumentati del 13,7%. Nel 2023 la dinamica dei prezzi è guidata da alimentari e bevande (+9,1%), servizi ricettivi e ristorazione (+7,4%) e mobili e beni per la casa (+6,1%). Sul fronte territoriale a risentire maggiormente della crescita dei prezzi rispetto al 2022 vi sono la provincia di Milano (+6%) e Varese (+5,9%). Seguono Lecco (+5,7%), Lodi (+5,7%), Mantova (+5,6%), Como (+5,2%), Brescia (+5,1%), Pavia (+5,1%), Bergamo (+4,9%) e Cremona (+4,7%).

“L’Inflazione sta rallentando la sua corsa ma non dimentichiamo che sommando 2022 e 2023 siamo al +13,2% in due anni – sottolinea Bozzini -. A guidare questa tendenza soprattutto alimentari e bevande, servizi ricettivi e ristorazione (settori in positiva crescita). Siamo preoccupati per la fiducia e la propensione ad investimenti e consumi.”

Nota molto dolente che ha caratterizzato in negativo l’intero 2023 sono i prestiti alle imprese. Tra settembre 2022 e settembre 2023il totale dei prestiti alle aziende in Lombardia è diminuito del 7,8%: laflessione riguarda in particolare quelle di piccola dimensione (-10,8%). Con riguardo aitassi di interesse, anovembre 2023 il tasso medioapplicato ai nuovi prestiti fino ad 1milione di euro ha toccato il5,98% (+2,51 punti in un anno);relativamente ai prestiti di importosuperiore a 1 milione di euro, invece, iltasso medio ha raggiunto il 5,3%(+2,62 punti in dodici mesi). Sul fronte dei territori a risentire maggiormente dell’accesso al credito sono le imprese della provincia di Brescia (-15,3%), seguita da Varese (-12,6%), Sondrio (-10,3%), Lecco
(-10,1%), Como (-10%), Bergamo (-9,8%), Pavia (-9,5%), Cremona (-8,9%), Milano
(-5,8%), Monza Brianza (-4,9%), Lodi (-4%), Mantova (-2,3%).

Resta alta, troppo alta, la pressione subita dalle micro e piccole imprese sul versante del costo del denaro – afferma Binda -. Il valore dei prestiti alle imprese è sceso del 7,8% tra settembre 2022 e settembre 2023. A pagare questo credit crunch sono soprattutto le piccole imprese, per le quali il volume del credito erogato è calato del 10,8%. Si rende quindi necessaria una più energica azione della politica, a tutti i livelli, nei confronti del sistema bancario. Si tratta anche e soprattutto di ricostituire un processo di filiera forte ed equilibrato, tra Banche, Fondo Centrale di Garanzia e consorzi fidi.”

Nota positiva relativa al terzo trimestre 2023 dell’economia lombarda è invece relativa all’occupazionee al turismo. Infatti, nei primi nove mesi dell’anno si registra un aumento del numero di 76.000 occupati(+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello specifico, l’incremento del numero di occupati si concentra nei servizi (+2,6%) e nel settore commercio-alberghi-ristoranti (+5,3%), mentre la maggiore riduzione si riscontra nelle costruzioni, (-2,1%), nell’industria (-1,2%) e nell’agricoltura (-1,2%).

“Ci lascia estremamente soddisfatti invece il dato dei flussi turistici – dichiara il Presidente di CNA Lombardia -.Tra gennaio e ottobre 2023 le presenze in Lombardia sono arrivate a 44 milioni di persone, con un incremento del 25% rispetto al 2019. La qualità delle produzioni artigiane è uno dei fattori che rende la Lombardia un territorio bello, una meta di grande capacità attrattiva.”

Ancora da tenere monitorata, invece, la questione relativa alla demografia d’impresa. Nel quarto trimestre 2023, infatti,torna a scendere il numero di imprese attive in Lombardiaperse 4.587 aziende rispetto a settembre 2023. Tuttavia, rispetto afine 2019 si osserva una sostanzialeinvarianza (+0,1 puntipercentuali). Negli ultimi quattro anni la Lombardia ha visto comunque aumentare il numero di imprese di oltre 1.100 unità grazie al settore delle utilities (+11,2%),servizi (+10,5%) e all’edilizia (+1,2%), mentre si riscontra una diminuzione significativa per commercio-turismo (-5,6%),manifatturiero (-8,3%) eagricoltura (-5,7%).Sempre in riferimento al trend sul 2019, le migliori province risultano essere Milano (+3,1%), Varese (+0,7%), Monza e Brianza (+0,4%) e Brescia (+0,1%), mentre le peggiori sono Mantova (-7,7%), Sondrio (-4,5%), Cremona (-4,5%) e Pavia (-3,7%), Lodi (-3,3%), Lecco (-2,2%), Bergamo (-2%) e Como (-0,5%).

Anche le imprese artigiane della Lombardia, che rappresentano il 28,6% delle imprese totali, non stanno attraversando un periodo estremamente florido: a dicembre 2023, infatti, sono calate di oltre 2000 unità rispetto a settembre 2023. Inoltre tra il 2019 e il2023 il numero di imprese artigianeè diminuito di oltre9.100 unità,passando da circa 241.500 apoco più di 232mila, con una contrazione del 3,8%. inparticolare, si nota la flessionedelle imprese artigiane nelmanifatturiero (-5.311 aziende inquattro anni), nell’edilizia
(-2.701imprese) e nella logistica (-1.335). Sempre con riferimento al trend sul 2019, l’unica provincia a far segnare segno positivo è Varese (+2,6%). Tutte le altre fanno registrare un segno negativo a partire da Mantova (-11,2%), Cremona (-6,6%), Pavia (-6,5%), Lodi (-5,4%). Seguono Sondrio (-4,8%), Bergamo (-4,5%), Brescia (-4,2%), Lecco (-4,1%), Como (-4,1%), Monza e Brianza (-3,3%) e Milano (-2,8%).

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