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Novembre 2023 - page 3

Brescia, nel 3° trimestre 2023 la produzione industriale si conferma in flessione

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Tendenze by

Tra luglio e settembre l’attività produttiva del settore manifatturiero bresciano ha registrato una nuova contrazione, che segue quella sperimentata tra aprile e giugno. La variazione rispetto al trimestre precedente è infatti pari a -5,0% (congiunturale), mentre l’evoluzione nei confronti dello stesso periodo del 2022 (tendenziale) si attesta a -0,3%, un valore di fatto invariato nei confronti di quanto rilevato nei tre mesi prima (-0,4%).

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 3° trimestre 2023, realizzata su un panel di imprese manifatturiere associate e riportata da Brescia news, il giornale di Brescia e provincia online.

La dinamica negativa è giustificata non solo dalla consueta chiusura della maggior parte degli stabilimenti nei mesi estivi, ma anche dall’inasprimento delle condizioni operative delle imprese, su cui pesano, in particolare, la prosecuzione della fase di debolezza del contesto macroeconomico generale, che si riverbera, fra l’altro, in una nuova rarefazione della domanda. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2023, è pari a -0,6%.

“La performance negativa performance registrata dal settore manifatturiero bresciano nel trimestre estivo sconta alcuni fattori di freno, molti dei quali già evidenziati nella precedente rilevazione – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –; tra essi spiccano il generalizzato rallentamento dell’attività produttiva a livello mondiale, con l’indice PMI globale che a settembre si è attestato per il tredicesimo mese consecutivo sotto la soglia che delimita la crescita dalla contrazione, la sempre più debole dinamica della Germania, nostro principale partner commerciale, e la flessione del commercio internazionale, in contrazione dell’1,9% nei primi otto mesi del 2023 sullo stesso periodo dell’anno scorso. A ciò si aggiunge la prosecuzione della fase restrittiva del credito alle imprese, che determina, tra l’altro, l’innalzamento dei tassi applicati al settore produttivo e la contrazione dell’ammontare dei prestiti a disposizione dello stesso. Segnaliamo infine la rinnovata volatilità dal costo degli input energetici, con le quotazioni del gas naturale in forte crescita, anche se su livelli non paragonabili a quelli rilevati l’anno scorso. Siamo quindi di fronte a un contesto non semplice, per cui auspichiamo un rinnovato sostegno anche da parte governativa, alla luce dell’ultima Manovra, che recepisce alcune nostre richieste quali il mantenimento del taglio del cuneo fiscale, ma si è mostrata meno incisiva sul lato degli investimenti strutturali. In tale contesto, registriamo invece un andamento positivo di alcuni mercati oltreoceano, in particolare di quello statunitense, che continua a registrate buoni numeri nonostante il rialzo dei tassi e l’inflazione, grazie all’importante pacchetto di incentivi per le imprese lanciato dal governo: una via che seguiamo con interesse e che conferma come solo una marcata attenzione per il sistema produttivo – a livello strutturale – possa garantire un futuro di crescita alle nostre aziende.”

Nel periodo considerato, solamente il 14% degli operatori intervistati ha inoltre dichiarato una crescita dell’attività rispetto al trimestre precedente, a fronte del 30% che si è espresso per il mantenimento dei volumi prodotti e del 56% che invece ha segnalato una flessione degli stessi.

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classe dimensionale mostra generalizzate flessioni: -3,3% per le imprese micro, -4,4% per le piccole, -5,4% per le medie e -9,5% per le grandi.

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva ha evidenziato generalizzate contrazioni. Consuntivi positivi provengono dalle realtà dell’alimentare (+3,1%). I comparti legno e minerali metalliferi (-1,9%), chimico, gomma e plastica (-3,8%), meccanica (-5,4%), sistema moda (-7,8%) e metallurgia (-7,9%) si caratterizzano invece per delle flessioni dell’output, anche di rilevante intensità.

§  Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è pari al 75%, in calo del 5% rispetto alla rilevazione precedente, e inferiore del 3% nei confronti di quanto misurato nel terzo trimestre del 2022 (78%).

§  Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 13% delle imprese, rimaste invariate per il 32% e diminuite per il 55%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 10% degli operatori, calate per il 56% e rimaste stabili per il 34%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 14%, diminuite per il 46% e rimaste invariate per il 40% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 34% delle imprese, con una flessione media dello 0,7%; si tratta della seconda variazione negativa dal primo trimestre 2020 (dopo quella riscontrata nel periodo precedente), un ulteriore elemento a riprova della fase di raffreddamento dell’economia globale. Sempre fra luglio e settembre, i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al ribasso dal 21% degli operatori, per una contrazione media dello 0,4%. Tali evoluzioni certificherebbero quindi l’assestamento delle tensioni rilevate negli ultimi anni, sebbene non si intraveda una reale inversione di tendenza dei movimenti che hanno caratterizzato la ripresa post pandemica.  Va poi evidenziato che la perdita di marginalità cumulata a partire dal terzo trimestre 2020 è senza precedenti: +37% i prezzi di vendita, contro +128% dei costi di acquisto. 

§  La domanda insufficiente si conferma come il principale fattore che limita la produzione: ciò ha riguardato il 41% delle realtà intervistate, una quota in sensibile aumento rispetto all’anno scorso (26%), non lontana dal picco del 47% raggiunto nel periodo precedente. Si tratta di numeri che non si rilevavano dal 2020, da quando il sistema economico locale stava affrontando l’emergenza Covid-19. Il secondo elemento maggiormente segnalato dalle aziende riguarda la scarsità di manodopera (13%), mentre lo shortage di materie prime e semilavorati riguarda solamente il 2%. A riguardo va poi ricordato come il 41% delle aziende non denuncia alcun problema in particolare, e che (per il momento) non emergerebbero particolari problematiche relative alla stretta creditizia innescata negli scorsi mesi: ciò sarebbe in qualche modo (anche) giustificato dal consueto ritardo con cui le restrizioni adottate dal sistema bancario tendono a ripercuotersi sull’economia reale. 

§  Le previsioni per i prossimi mesi sono all’insegna dell’incertezza e riflettono i fattori di criticità prima evidenziati, oltre all’acuirsi delle tensioni geopolitiche sul versante mediorientale. Nel dettaglio, l’attività è prevista in aumento da 21 imprese su 100 e in calo dal 38%, a fronte della maggioranza relativa degli operatori (41%) che propenderebbe per il mantenimento degli attuali livelli produttivi. I settori con le prospettive più positive sarebbero alimentare e sistema moda. Le aziende dei comparti meccanica, legno e minerali non metalliferi, metallurgia, emergono, invece, come le più pessimistiche.

§  Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in crescita per il 15% delle aziende, stabili dal 44% e in calo dal 41%. Quelli da parte degli operatori comunitari, sono dichiarati in aumento dal 16% delle imprese, invariati per il 46% e in flessione per il 38%. Quelli in arrivo dai mercati extra UE sono in crescita per il 17%, stabili per il 47% e in contrazione per il 36%.

§  Il numero di giorni di produzione assicurata si attesta a 64; erano 77 nel periodo precedente e 76 nel terzo trimestre del 2022. Il valore complessivo cela una forte variabilità fra e nei settori considerati: tutto ciò indicherebbe un’elevata eterogeneità di “visione” da parte delle imprese intervistate, di fronte a una fase ciclica che si conferma essere nuovamente complessa e densa di incognite.

Imprese bresciane: tra luglio e settembre sono 390 in più

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Tendenze by

Il bilancio della nati-mortalità delle imprese bresciane tra luglio e settembre si è chiuso con un nuovo saldo positivo di 390 unità. Dall’analisi dei flussi della natalità d’impresa, realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia e riportata da Brescia news, emerge che nel terzo trimestre dell’anno sono state avviate 1.283 imprese, in aumento del 2,5% rispetto all’analogo periodo del 2022.

“A fronte di una sostanziale tenuta, rispetto allo scorso trimestre, del numero di imprese iscritte al registro imprese – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – alcuni fenomeni vanno comunque tenuti in debita considerazione e attentamente monitorati nel prossimo futuro. In particolare, desta qualche preoccupazione il calo, ormai costante, del numero di imprese del settore manifatturiero (- 2% tendenziale), e, soprattutto, delle imprese giovanili (- 0,9%) Si tratta infatti di due indici che, rispettivamente, sono espressione di quello che è l’asse portante del nostro tessuto produttivo e dello spirito imprenditoriale che, da sempre, caratterizza l’economia bresciana. Per contro, si registra un positivo incremento del settore dei servizi (+ 1,5%), a testimonianza di una crescente modernizzazione del nostro sistema produttivo”.

Sul fronte della mortalità d’impresa nel periodo estivo sono 893 le imprese cancellate dall’anagrafe camerale bresciana, in aumento del 3,1% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Il terzo trimestre dell’anno si chiude con uno stock di 119.319 imprese registrate in aumento dello 0,3% rispetto al secondo trimestre ma in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,6%).

Dal confronto territoriale è evidente che il risultato bresciano è migliore del dato nazionale che segna una diminuzione del numero delle imprese dell’1,1%.

Artigianato – Le dinamiche di nati-mortalità imprenditoriale del comparto artigiano si confermano in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. Gli avvii d’impresa (419) e le uscite dal comparto (350) restano pressoché uguali rispetto a un anno fa, confermando il saldo positivo pari a 69 unità in più nel trimestre.

Al 30 settembre sono 33.460 le imprese artigiane registrate al Registro Imprese di Brescia, in leggero aumento (0,2%) rispetto al secondo trimestre, ma in calo dell’1% su base annua.

IL BILANCIO DEI SETTORI

Sul fronte settoriale, prosegue la crescita dei servizi (+1,5% tendenziale), comparto che rappresenta il 32,5 % del totale delle imprese bresciane, mentre prosegue il trend negativo che da diversi anni caratterizza l’industria manifatturiera (-2%) su cui continua a pesare l’importante flessione della componente artigiana (-187 imprese; -2,2%); il commercio (-1,9%) e l’agricoltura (-1,3%).

Le costruzioni chiudono il trimestre con un calo della base imprenditoriale (-1,5%), determinato dalla componente artigiana, ma nel complesso il numero delle imprese operanti nel settore si mantiene sopra i livelli pre-Covid.

Nel dettaglio dei sevizi, riportano un nuovo aumento le attività professionali, scientifiche e tecniche (+303, pari a +4,5%) che avanzano nel percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni; le attività assicurative (+96 unità, +2,9%); i servizi di trasporto e magazzinaggio (+50 unità; +1,8%) e i servizi di informazione e comunicazione (+23 imprese; +0,8%).

Si conferma in stallo la dinamica dei servizi di alloggio e ristorazione che chiudono il trimestre con un leggero calo (-0,3% pari a -30 unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

L’organizzazione giuridica – Sul fronte organizzativo la crescita del trimestre è dovuta all’aumento delle società di capitali che segnano un nuovo incremento (+0,8%) proseguendo un trend crescente in atto da diversi anni che porta al 33% la loro incidenza sul totale. Confermano il segno negativo le società di persone (-1,6%), e le ditte individuali (-1,1%) che restano l’organizzazione più diffusa (47,9% del totale).

Le imprese femminili, giovanili e straniere

Dall’analisi delle caratteristiche demografiche degli imprenditori emerge che nel terzo trimestre dell’anno continua la robusta crescita delle imprese straniere (+1,2%) che rappresentano il 12,6% delle imprese della provincia (incidevano per l’11,1% nello steso periodo del 2019).

Le imprese femminili si mantengono pressoché stabili (-0,2%), rispetto al terzo trimestre dello scorso anno con 24.617 imprese pari al 20,6% del totale.

In leggera flessione le imprese giovanili (-0,9%) che si attestano a 10.033 unità pari all’8,4% del totale.

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi della C.C.I.A.A di Brescia su dati Registro Imprese- Infocamere

Camera di Commercio, ecco gli eventi settimanali

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Eventi by

Ecco gli eventi settimanali della Camera di Commercio rovatese.

96/23 – ANALISI DI MERCATO E STRATEGIA PER COSTRUIRE UN
BRAND VINCENTE – 16 novembre 2023 9.00/13.00
Workshop gratuito che si terrà presso la Camera di Commercio di Brescia, sala C
primo piano il 16 novembre 2023 dalle ore 9.00 alle 13.00.
L’incontro si propone di trasmettere ad aspiranti e neo imprenditori gli strumenti
per conoscere il proprio mercato e consolidare il proprio business nei confronti di
clienti e competitor.
Durante l’incontro sarà presentato il Progetto NEXT, servizi gratuiti di
formazione e orientamento per gli aspiranti imprenditori.
Per iscrizioni è sufficiente compilare il modulo on line sulla pagina
www.https://bs.camcom.it/avvio-dimpresa/punto-nuova-impresa.

Per informazioni: Ufficio Competitività delle Imprese, tel. 0303725264/298, e-
mail pni@bs.camcom.it

97/23 – INCONTRI INFORMATIVI REGISTRO IMPRESE

La Camera di Commercio di Brescia organizza una serie di iniziative rivolte
all’utenza registro imprese per fornire la possibilità di conoscere gli obblighi e
approfondire le tematiche riguardanti i servizi e prodotti digitali offerti dal
sistema camerale.
Prossimi appuntamenti:

  • DIRE, LA COMUNICAZIONE DELLA TITOLARITA’ EFFETTIVA
    6 novembre – ore 10.00 – 12.00
  • SERVIZI E PRODOTTI DIGITALI OFFERTI DALLA CAMERA DI
    COMMERCIO
    8 novembre 2023 – dalle 16.15 alle 17.45
  • IL TITOLARE EFFETTIVO: incontro, confronto e approfondimento
    10 novembre 2023 – dalle 14.30 alle 17.30
  • CERS – CESSAZIONI REGISTRO IMPRESE SUAP
    17 novembre 2023 dalle ore 14.30 alle 17.30
  • Vi.Vi.Fir (Vidimazione Virtuale Formulario Rifiuti), LIBRI DIGITALI e
    FATTURAZIONE ELETTRONICA
    21 novembre 2023 dalle ore 16.15 alle 17.45
  • START UP INNOVATIVE – MANTENIMENTO DEI REQUISITI – Anno
    2023
    24 novembre dalle ore 14.30 alle 16.00
  • CARTA NAZIONALE DEI SERVIZI (CNS), CASSETTO DIGITALE
    DELL’IMPRENDITORE e SPID
    30 novembre – ore 16.15 – 17.45

Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it
alla pagina Incontri e seminari
98/23 – LINKEDIN – UNO STRUMENTO PER IL B2B – COME
USARLO?
Il sistema camerale lombardo in collaborazione con Enterprise Europe Network
(EEN) organizza nella giornata di mercoledì 8 novembre, dalle ore 9.30 alle ore
12.30, il seguente webinar: “LinkedIn, uno strumento per il B2B. Ma come
usarlo?” che affronterà varie tematiche legate all’utilizzo di LinkedIn.
Maggiori informazioni sul sito www.bs.camcom.it

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