Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Monthly archive

Maggio 2022 - page 2

Castel Mella, apre il discount (non-food) Action

in Commercio/Economia by

Action, il discount non-food più in rapida crescita d’Europa, continua il suo piano di sviluppo in Italia con l’apertura odierna a Castel Mella (BS) in via Don Bergomi. Il negozio è il nono sul territorio nazionale e il quarto in Lombardia, dove l’insegna ha debuttato ad aprile 2021 a Vanzaghello nell’Alto Milanese, a cui sono seguite le aperture di Cambiago e Voghera. Con questo nuovo store Action rafforza la sua presenza sul mercato italiano, che rientra nel piano di espansione in Europa. Il brand ha recentemente festeggiato la sua prima apertura in Spagna a Girona, iniziando così l’operatività nel decimo paese europeo. Ogni giorno Action sorprende i propri clienti con prezzi convenienti e un catalogo ricco e in continuo cambiamento negli oltre 2.000 negozi in Europa.

Con l’apertura di Castel Mella sempre più clienti italiani potranno vivere in prima persona la shopping experience targata Action. Siamo felici di offrire loro ogni giorno i migliori prodotti al prezzo più basso. Per noi è importante proporre un assortimento sostenibile, perché crediamo che ognuno debba avere la possibilità di comprare sostenibile” ha commentato Philippe Levisse, General Manager di Action Italia.

‘Sorpresa‘ e ‘prezzi bassi‘ distinguono Action da molti altri discount non-food presenti sul mercato: due terzi dell’assortimento cambia costantemente con oltre 150 nuovi prodotti introdotti ogni settimana. L’offerta con 6.000 prodotti di oltre 350 brand conosciuti e più di 70 a marchio, conta 14 categorie: articoli per la casa e lo sport, biancheria, cancelleria, decorazione, abbigliamento, giocattoli, prodotti per la pulizia della casa e la cura della persona, giardinaggio e il fai da te, multimedia, cibo e bevande e articoli per gli animali domestici.

Con una superficie di 800 mq, il punto vendita di Castel Mella sarà aperto tutti i giorni da lunedì a sabato dalle 08:30 alle 20:00 e la domenica dalle 09:00 alle 20:00.

Le aperture dei negozi Action sono organizzate dal management locale in stretta collaborazione con la sede centrale in Olanda. Il negozio sarà gestito da uno store manager supportato da un team di 20 persone per un totale di 170 dipendenti in Italia. La politica di assunzioni di Action mira a includere personale da ambienti diversi a condizioni di lavoro flessibili. Grazie all’impostazione del negozio, ai piani di crescita e alla cultura dell’azienda, Action non solo crea nuovi posti di lavoro per le comunità locali, ma offre anche opportunità di crescita ai dipendenti.

Inflazione a Brescia: +0,1% congiunturale, +6,3% tendenziale

in Economia/Tendenze by

Nel mese di aprile, dopo dieci mesi di sostenuto incremento, l’inflazione rallenta la sua crescita, attestandosi a +0,1% a livello congiunturale (rispetto al mese precedente), ma la crescita  a livello tendenziale (rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) è ancora del 6,3 per cento. A renderlo noto – secondo quanto riferisce Brescia news – sono i dati dell’ufficio statistica del Comune di Brescia.

A livello di divisione, si legge, presentano incrementi congiunturali superiori alla variazione media generale le divisioni “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,1%, con l’incremento della voce Ristoranti, bar e simili), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,7%, in particolare con l’aumento del Pane e cereali), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+0,6%, con l’aumento della classe Mobili e arredi), “Altri beni e servizi” (+0,4%, con l’aumento della Gioielleria ed orologeria) e “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,4%, con l’incremento dei Servizi medici). Nulle le variazioni per “Bevande alcoliche e tabacchi”, ”Istruzione” e “Comunicazioni”. In diminuzione le divisioni “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-1,5%, con la diminuzione dei Pacchetti vacanza), “Trasporti” (-0,6%, con la diminuzione dei Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-0,4%, con la diminuzione del Gas), “Abbigliamento e calzature” (-0,3%, con la diminuzione della classe Scarpe e altre calzature).

In termini tendenziali, le divisioni che presentano decisi aumenti sono “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+27,2%, con alti tassi dell’Energia elettrica e del Gas) e “Trasporti” (+9,8%, con l’accelerazione dei Carburanti). Notevoli aumenti, seppure inferiori alla media generale (+6,3%), si registrano per i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+5,8%, con elevati incrementi per quasi tutte le classi), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+5,3% con l’aumento dei Ristoranti, bar e simili e Servizi di alloggio), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+4,6%, con l’aumento dei Mobili e arredi), “Abbigliamento e calzature” (+2,0%, con l’aumento della classe Indumenti), “Altri beni e servizi” (+1,9%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+1,3%, con l’incremento dei Servizi medici). In discesa, invece, le “Comunicazioni” (-3,6%, con la diminuzione degli Apparecchi telefonici e telefax), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,9%, con la diminuzione dei Pacchetti vacanza) e l’“Istruzione” (-0,9%).

Analizzando per tipologia di prodotto, i “Beni” nel loro complesso presentano decrementi a livello congiunturale (-0,3%), come risultante di due andamenti contrapposti: sostenuti aumenti per gli alimentari lavorati (+1,2%) e forti decrementi per i beni energetici (soprattutto quelli regolamentati: -11,7%). Al contrario i “Servizi” nel complesso presentano un lieve incremento (+0,7%) e un sostenuto aumento per la sottocategoria dei “Servizi relativi ai trasporti” (+3,4%).

Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, presentano lievi aumenti congiunturali le categorie media e bassa frequenza (rispettivamente +0,3% e +0,6%), mentre quelli a alta frequenza registrano una lieve diminuzione (-0,3%). A livello tendenziale, presentano sostenuti aumenti i prodotti a media frequenza (+8,1%) e quelli a alta frequenza d’acquisto (+6,1%). Meno elevato l’incremento tendenziale dei prodotti a bassa frequenza (+2,9%).

Cembre, nel 2022 ricavi aumentati del 27%

in Uncategorized by
Cembre

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre S.p.A., riunitosi oggi a Brescia sotto la guida del Presidente e A.D. Giovanni Rosani, ha approvato i risultati del primo trimestre 2022.

I ricavi delle vendite consolidati sono aumentati del 27,1% rispetto al primo trimestre 2021, passando da 38,3 milioni di euro a 48,6 milioni di euro. Le vendite in Italia nei primi tre mesi del 2022, pari a 21,4 milioni di euro, sono aumentate del 36,5%, mentre quelle estere, pari a 27,2 milioni di euro, sono cresciute del 20,6%.

Nel primo trimestre 2022 i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 44,1% in Italia, per il 45,7% nella restante parte d’Europa e per il 10,2% nel resto del mondo.

Il risultato operativo lordo consolidato (EBITDA) nel primo trimestre è aumentato del 35,9%, passando da 10,2 milioni di euro, pari al 26,6% dei ricavi delle vendite del primo trimestre 2021, a 13,8 milioni di euro, pari al 28,4% dei ricavi delle vendite del primo trimestre 2022. In aumento, nel periodo l’incidenza del costo del venduto e del costo per servizi, mentre è in calo l’incidenza del costo del personale, nonostante il valore sia cresciuto in termini assoluti per effetto dell’incremento del numero medio dei dipendenti del Gruppo nel periodo, passato da 763 a 810 unità.

Il risultato operativo consolidato (EBIT) del primo trimestre 2022, pari a 10,9 milioni di euro, corrispondente ad un margine del 22,5% sui ricavi delle vendite, è cresciuto del 48,5%, rispetto ai 7,4 milioni di euro dei primi tre mesi dello scorso esercizio, corrispondenti al 19,3% dei ricavi delle vendite.

L’utile ante imposte consolidato dei primi tre mesi 2022, pari a 11,0 milioni di euro, che corrisponde al 22,6% delle vendite, è salito del 46,6% rispetto a quello dei primi tre mesi del 2021, pari a 7,5 milioni di euro, corrispondenti al 19,6% delle vendite.

L’utile netto consolidato del primo trimestre 2022 è pari a 8,2 milioni di euro, corrispondenti al 16,9% delle vendite; tale risultato è aumentato del 46,2 per cento rispetto al 2021, quando nello stesso periodo il risultato fu di 5,6 milioni di euro, pari al 14,7% delle vendite.

La posizione finanziaria netta consolidata, è aumentata, passando da un saldo positivo di 9,6 milioni di euro al 31 marzo 2021, ad un saldo positivo di 16,6 milioni di euro al 31 marzo 2022. Al 31 dicembre 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 20,6 milioni di euro. Tra i debiti finanziari a breve termine non sono stati considerati i debiti verso azionisti per dividendi 2021, pari a 20,1 milioni di euro (analogamente a quanto fatto lo scorso anno per 15,1 milioni di euro) pagabili dall’11 maggio 2022, deliberati dall’assemblea degli azionisti in data 27 aprile 2022.

Gli investimenti effettuati dal Gruppo nel primo trimestre del 2022 ammontano a 2,5 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021, quando ammontavano a 3,5 milioni di euro.

“I ricavi progressivi dei primi 4 mesi segnano una crescita del 26,3% rispetto ai primi 4 mesi del 2021, tuttavia si segnala che il fatturato del mese di maggio 2021 era stato particolarmente elevato (pari a 18,3 milioni di euro), quindi si prevede che la crescita delle vendite progressive del 2022 segnerà un incremento meno marcato a partire dal mese di maggio 2022. Risulta estremamente complicato fare delle previsioni attendibili, in ogni caso si stima nel 2022 una crescita del fatturato consolidato del Gruppo Cembre ed un positivo risultato economico consolidato”ha commentato il Presidente Giovanni Rosani.

Il Consiglio di Amministrazione delibera l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie a seguito dell’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie deliberata dall’Assemblea in data 27 aprile 2022 e alla conclusione del programma di acquisto avviato in data 27 aprile 2021.

Nocivelli Abp, ordini per 600 milioni di euro fino al 2031

in Uncategorized by

Nocivelli Abp Spa – azienda di Castegnato specializzata nella realizzazione di impianti tecnologici e leader nazionale nelle operazioni per la realizzazione di strutture sanitarie e ospedaliere – comunica con una nota riportata da BsNews.it / Brescia news di aver aggiornato il documento sui progetti in corso, che  raggiungono i 600 milioni di euro a dieci anni.

“Compongono il portafoglio – specifica la società – ordini contratti di lunga durata, quali Concessioni, anche derivanti da operazioni di PPP (Partenariato Pubblico Privato), che garantiscono la generazione di valore da parte della Società anche in presenza di fattori esterni economici e geopolitici incerti”.

Nicola Turra, Amministratore Delegato della Società, ha dichiarato“Poter comunicare oggi un backlog di questa rilevanza e significato è per tutta Nocivelli una grande soddisfazione. Il nostro business model ed il posizionamento strategico ci permettono di avere una profittabilità certa per i prossimi 10 anni e grande visibilità e stabilità del business su un orizzonte temporale particolarmente esteso, grazie ai contratti di lunga durata, quali Concessioni pubbliche che ci consentono di raggiungere un flusso di entrate costante, con una solida redditività e generazione di cassa”.  

Il backlog – pari a circa 245 milioni di euro a fine dicembre 2021 – include contratti e gare che la società ha già vinto. Nel nuovo backlog viene considerato un arco temporale maggiore – dieci anni e non più tre – determinato dalla durata stessa degli attuali contratti.

Confindustria, ecco le classi premiate con Eureka!

in Aib/Associazioni di categoria/Economia by

Sono oltre 400 gli alunni (di 24 classi complessive) che hanno partecipato alla decima edizione di “Eureka! Funziona!”, progetto di orientamento ed educazione all’imprenditorialità promosso da Federmeccanica, in accordo con il MIUR, attraverso le territoriali di Confindustria e destinato ai bambini del terzo, quarto e quinto anno della scuola elementare.

Le premiazioni si sono tenute questa mattina nella nuova sede di via Garzetta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; all’incontro sono intervenuti Elisa Torchiani, Vice Presidente Area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia. Laura Galliera, Responsabile Area Education e Capitale Umano Confindustria Brescia, Giovanni Panzeri, Direttore Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Stefania Pagliara, Docente di Fisica Sperimentale – Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Federico Andreoletti, Docente di Fisica e rappresentante Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF), Giuseppe Bonelli, Direttore Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, Fabio Capra, Assessore alle Risorse dell’Ente e alla Pubblica Istruzione Comune di Brescia e Gabriella Pasotti, Presidente Settore Meccanica Confindustria Brescia.

In particolare, nell’edizione 2021/22 sono state 12 le classi premiate da tutta la provincia, con 52 alunni e 11 docenti coinvolti:

  • Per le classi terzeVINCITORE – IC 1 Palazzolo sull’Oglio – Primaria Bianchini di San Pancrazio (“Camion D.I.B.”); PREMIATI – IC Kennedy Ovest 3 – Primaria Montale di Brescia (“Spazial il robot”), IC Orzinuovi – Primaria Villachiara di Orzinuovi (“Furgone”).
  • Per le classi quarteVINCITORE – IC Kennedy Ovest 3 – Primaria Montale di Brescia (“K2 l’elicottero viaggiante”); PREMIATI – Little England Bilingual School di Brescia (“Borche”) e IC Palazzolo sull’Oglio – Primaria Don Milani di Palazzolo sull’Oglio (“Monopattino”).
  • Per le classi quinteVINCITORE – IC 1 Palazzolo sull’Oglio – Primaria Don Milani di Palazzolo sull’Oglio (“Porta l’acqua al tuo mulino”); PREMIATI – Little England Bilingual School di Brescia (“Frecciarchi”), IC Orzinuovi – Primaria Villachiara di Orzinuovi (“Hit the flower basket”), IC 1 Palazzolo sull’Oglio – Primaria di Sacro Cuore di Palazzolo sull’Oglio (“Balestra”), IC Passirano – Primaria Valloncini di Passirano (“Il gelato pazzo”) e IC 1 Palazzolo sull’Oglio – Primaria Bianchini di San Pancrazio (“Ruota panoramica fortunata”).

“La proposta alle scuole di un progetto come Eureka! Funziona!, giunto oggi alla sua decima edizione, nasce dalla volontà di far provare ogni giorno, agli alunni, quello che noi imprenditori sperimentiamo in azienda, quando ci troviamo, con i nostri collaboratori, a sperimentare un nuovo prodotto – commenta Elisa Torchiani, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega a Education e Capitale Umano –. In questo senso, lavorare in gruppo e ascoltare le idee degli altri è fondamentale, così come sviluppare capacità relazionali. Un motivo in più per continuare a proporre questa iniziativa nei prossimi anni, anche in considerazione dell’importante risposta partecipativa riscontrata anche quest’anno.”

Anche in questa edizione, “Eureka! Funziona!” si è svolto come una gara di costruzioni tecnologiche, nella quale i bambini hanno avuto il compito di ideare, progettare e costruire un giocattolo a partire da un kit sulla meccanica fornito da Federmeccanica. Gli alunni partecipanti sono stati divisi in gruppi, in modo da avvicinare gli allievi al saper fare, orientare alla cultura tecnica e scientifica, promuovere la parità di genere e l’approccio multidisciplinare.

I diversi progetti realizzati sono stati quindi valutati da parte di una giuria deputata a scegliere il giocattolo maggiormente innovativo, sulla base di una scheda di valutazione ad hoc, composta da Gabriella Pasotti, Presidente Settore Meccanica di Confindustria Brescia, Stefania Pagliara, Docente di Fisica Sperimentale all’Università Cattolica, Federico Andreoletti, rappresentante AIF, Patrizia Bonaglia, rappresentante UST – Ufficio Scolastico Territoriale, Giuseppe Moreschi, imprenditore DGS srl e Loris Garau, imprenditore Dexanet srl.

Sogem: scelte etiche per proteggere il lavoro e l’ambiente

in Economia/Edilizia/Energia by

Da poco Sogem ha festeggiato quarant’anni. A dir la verità è una società che non dimostra i suoi anni. Li porta bene, come si dice alle signore. Sogem si distingue per la sua grande capacità di evolversi e utilizzare le migliori tecniche operative, pur restando sul mercato un punto di riferimento autorevole. L’ azienda si occupa di realizzazione, monitoraggio, individuazione perdite e pronto intervento per reti fognarie, metanodotti e acquedotti. Il tema della fornitura di gas e acqua è sempre attuale. Abbiamo così pensato di fare due parole con Mauro Costanzi, amministratore delegato di Sogem, per conoscere meglio la loro realtà e il loro lavoro, che ci riguarda tutti.

Siamo abituati a veder uscire l’acqua dal rubinetto e ad accendere il gas sotto la pentola della pasta. Prendiamo acqua e gas per scontati. Scontati nel senso che ci sembrano ovvi. Non scontati nel prezzo, visto gli aumenti dell’ultimo periodo. Ma se riceviamo tutti i giorni questi preziosi elementi, fondamentali e necessari alla nostra vita, è perché qualcuno ha realizzato, costruito l’acquedotto e il metanodotto. Perché c’è qualcuno che si occupa della loro manutenzione. Che si preoccupa che i tubi non siano ostruiti e che tutto proceda in modo efficiente. Che interviene se ci sono delle perdite che possono danneggiare non solo la nostra giornata, ma anche l’ambiente. Ecco cosa fa Sogem.  

Le riserve d’acqua e le risorse energetiche non sono infinite. Ce ne rendiamo conto sempre di più e sensibilizzare al loro uso consapevole è un dovere. È un dovere del singolo e delle istituzioni, certo. Ma è degno di nota quando a informare sul tema dello spreco è un’azienda che si occupa della distribuzione di gas e acqua. È un po’ come sentir parlare di calcio un arbitro, è coinvolto nel gioco ma è anche  oggettivo perché conosce e deve far rispettare le regole. 

Sogem ha stilato dieci regole per non sprecare l’acqua in ambito domestico. Non c’è la famosa: “chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti!”, lo sanno anche i bambini. Le regole di Sogem sono interessanti perché si soffermano anche sugli impianti e citano accortezze che spesso non rientrano nelle nostre abitudini. Un esempio? Controllare che le tubature non abbiano incrostazioni di calcare. Ci avevate mai pensato? È molto importante tenere monitorato lo stato delle tubature perché il calcare ostacola il flusso dell’acqua generando perdite.

I consigli di Sogem sono importanti non solo per il nostro portafoglio ma anche per l’ambiente. La siccità influisce sui livelli di acqua disponibili: A2A Ciclo Idrico ha avanzato come soluzione di lavorare sulle reti degli acquedotti per ridurre le perdite, attualmente registrate a Brescia attorno al 28%, contro una media nazionale del 40%. Le perdite d’acqua possono iniziare con delle gocce e in un attimo diventare dei fiumi. Prevenire dispersioni di tali entità evita inutili e dannosi sprechi. Non solo, se parliamo di acque da smaltire come l’acqua sporca, quella dello scarico o peggio ancora quelle con rifiuti industriali, vi rendete conto di quanto sia importante non avere perdite che possono seriamente danneggiare terreno e aria circostante?

Sogem interviene tempestivamente, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno per evitare potenziali disastri ambientali ed enormi disagi per la comunità.

Vi consiglio di fare un giro sul sito di Sogem, dove potete visionare come l’azienda garantisce la tutela per l’ambiente grazie alle certificazioni dei sistemi di gestione ISO.

Sempre sul sito potete scaricare il Codice Etico e la Politica Aziendale. Sogem è un’azienda di grandi dimensioni che lavora per importanti reti come A2A, Padania Acque, Unareti e molte altre.

L’applicazione del Codice Etico in ogni appalto si traduce in rispetto dei diritti dei lavoratori e della loro tutela (anche da parte dei fornitori), oltre che al coinvolgimento dei dipendenti nei processi aziendali.

Attualmente Sogem sta cercando alcune figure specifiche: impiegato tecnico per cantieri stradali, saldatore idraulico, escavatorista e autista.

I dettagli dei profili ricercati potete vederli nella sezione Lavora con noi del sito. L’azienda dà il benvenuto anche a candidature spontanee per valutare eventuali inserimenti nell’organico. È possibile mandare online il proprio curriculum, certi di avere una risposta. Per continuare a fare questo importante lavoro, fatto bene, si ha sempre bisogno di persone.

Perché Sogem ha quarant’anni, ma sta crescendo ancora.

Gli infortuni sportivi più comuni e come mettersi al sicuro

in Economia/Sport by

In Italia sono oltre 20 milioni coloro i quali dichiarano di praticare uno o più sport. Stando ai dati ufficiali dell’Istat (2015), di questi il 24.5% lo fa in modo assiduo mentre il 9.8% in maniera saltuaria. In particolare, la pratica continuativa è cresciuta in maniera sostanziosa negli ultimi 25 anni, passando dal 15.9% all’attuale 24.5%.

L’aumento degli interessati è stato accompagnato da un incremento degli infortuni sportivi, cioè di tutti quei traumi che possono accadere anche (e soprattutto) se si è poco allenati.

Sempre secondo le statistiche Istat, ogni anno si verificano poco meno di 300.000 infortuni, diversificati per gravità e tipologia. In realtà, il dato riguarda solamente gli sportivi che si presentano al pronto soccorso: verosimilmente, tenendo conto di coloro i quali si rivolgono ad altre figure sanitarie come l’ortopedico o il fisioterapista, la media è da ritenere più alta.

Basta pensare alla Germania: a fronte di una popolazione sportiva paritetica di 21 milioni, si riscontrano poco meno di 3 milioni di infortuni sportivi.

Gli sport con più infortuni

La maggior parte degli infortuni (quasi il 46% del totale) viene dichiarato da chi pratica calcio/calcetto. Si tratta, per lo più, di distorsioni alla caviglia, al ginocchio, contusioni al piede e alla testa (solitamente con ferita lacero-contusa da impatto).

Dal basket, invece, deriva il 7,8% degli infortuni totali: in questo sport, i traumi più frequenti sono la frattura del piede (ripetuti salti e spostamenti laterali), le contusioni e le fratture alla testa/viso.

Al terzo posto di questa speciale classifica ecco la pallavolo (7,3%), con la lista degli infortuni più comuni che contempla: distorsioni e fratture alla caviglia, lesioni muscolari al polpaccio, distorsioni e/o fratture del polso/mano/dita a causa dell’impatto dell’atleta con la palla.

Cosa dire dello sci? Il 5,7% del campione analizzato riporta infortuni dovuti alle discese sulla neve. In questo senso, oltre alle distorsioni al ginocchio c’è un’alta incidenza di fratture di tibia, polsi e di trauma cranico.

Per il footing, jogging e atletica (4,8%) i traumatismi si concentrano nell’area degli arti inferiori, con distorsione/lussazione caviglia, distorsione del ginocchio, stiramento del polpaccio.

Appena fuori dalla top 5 ecco il ciclismo (3,3%) dove è ricorrente riportare traumi come frattura e lussazione della scapola, frattura del polso e trauma cranico, seguito dal tennis.

Questo il prospetto nel completo:

  • Calcio 46%
  • Basket 7.8%
  • Pallavolo 7.3%
  • Sci 5.7%
  • Corsa e atletica 4.8%
  • Ciclismo 3%
  • Tennis 2.9%

Pronto Protetto Via Special per proteggersi dagli infortuni

Le assicurazioni contro gli infortuni sono uno strumento utilissimo per tutelarsi contro i grandi e piccoli infortuni che possono capitare facendo sport.

Pronto Protetto Via Special di MetLife è la polizza che si adatta alle esigenze del contraente, proteggendo la sua salute in Italia e all’estero. A fronte di un ridotto impegno mensile, in caso di evento imprevisto, si riceve una somma giornaliera utile per far fronte alle conseguenze derivanti da un infortunio. 

Acquistare l’assicurazione è facile e veloce: basta calcolare il preventivo online e seguire la procedura indicata. C’è anche la possibilità di sottoscrivere la polizza al telefono con un consulente assicurativo MetLife.

Indagine Cna: assunzioni cresciute del 59% a marzo nel Bresciano

in Economia/Lavoro/Tendenze by
accordo prestiti

L’occupazione nelle micro e piccole imprese artigiane è aumentata anche nel mese di marzo. Nel Bresciano si registra un aumento delle assunzioni del  59%, nel periodo da gennaio a marzo 2022 e rispetto allo stesso trimestre 2021, con un incremento più che proporzionale delle assunzioni a tempo indeterminato rispetto ai tempi determinati. Va rilevato che, nel 2020, le assunzioni a tempo determinato rappresentavano il 64% e quelle a tempo indeterminato il 36%, un dato vicino a quello del 2022, dove gli indicatori sono rispettivamemte del 60% e del 40%. La vera anomalia si riscontra a gennaio-marzo 2021, quando le assunzioni a tempo determinato costituiscono il 75% e il 25% quelle a tempo indeterminato. Gli effetti della pandemia, in realtà, si notano a cominciare da aprile 2020. E ora che l’effetto incertezza, almeno per quanto riguarda l’emergenza sanitaria, si è ridimensionato, ed anche grazie agli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato, le imprese bresciane s’impegnano per dare stabilità ai lavoratori. 

livello nazionale, l’incremento delle assunzioni è stato dello 0,4% su febbraio e del 2,9% su base annua, sulla scia del risultato complessivamente positivo dell’economia nazionale, registrato dalla maggior parte degli indicatori economici.. Ma il peggioramento del quadro macroeconomico internazionale, che ha determinato il rallentamento della crescita economica italiana, è destinato a incidere dopo il primo trimestre dell’anno anche sul mercato occupazionale. A rilevarlo è l’Osservatorio lavoro CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze dell’occupazione nelle piccole imprese fin dal 2014, all’inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro nazionale. In linea con quanto  osservato nei mesi precedenti, anche nel mese di marzo il turn over dei lavoratori nelle imprese artigiane, micro e piccole è risultato molto elevato. Rispetto a dodici mesi prima, infatti, le assunzioni sono aumentate del 42,8%, le cessazioni del 49%. Insomma, nonostante le difficoltà, la domanda di lavoro delle imprese più piccole è stata ancora sostenuta e in grado di garantire la sostituzione delle posizioni lavorative cessate. Sul versante delle assunzioni, particolarmente interessante il ritorno all’incremento dei nuovi contratti a tempo indeterminato, che hanno segnato un +59,3% su base annua, rappresentando il 22,3% dei nuovi posti di lavoro. Il contratto più utilizzato per le assunzioni rimane, comunque, il tempo determinato, applicato al 54% delle nuove posizioni di lavoro

Allarme di Confartigianato: a Brescia 16.700 abusivi

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Tendenze by

Servizi forniti col passaparola, professionisti improvvisati e senza la partita iva che erogano prestazioni senza alcune idoneità certificata, muratori e giardinieri “a tempo perso”, parrucchiere ed estetiste che operano nel salotti di casa. La Lombardia ha il record di unità indipendenti non regolari in Italia: sono 130.800. Sono lavoratori irregolari e operatori abusivi che popolano il sommerso mettendo sotto pressione per concorrenza sleale dell’abusivismo imprese e artigiani: 16.700 sono gli operatori abusivi che si spacciano per imprenditori nella nostra provincia e che di regolare non hanno nulla. E a farne le spese sono 15.339 aziende bresciane maggiormente esposte alla concorrenza sleale, di queste 13.711 i mestieri prettamente artigiani sotto pressione (l’89,4% del totale). A denunciare le cifre del fenomeno è un’elaborazione dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia che lancia l’allarme sulla minaccia che rappresentano per le attività dei piccoli imprenditori. Per il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Ciò che emerge è persino peggio di quanto immaginato. Tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e redditori ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori».

La stima globale del mondo sommerso dove gli occupati non hanno alcun contratto e dove chi fa un’attività la svolge senza nessuna traccia fiscale è di 490mila pericolosi “fantasmi” che si aggirano per la Lombardia che l’Osservatorio di Confartigianato stima in provincia in Brescia in circa 58mila.

A livello regionale in Lombardia è irregolare l’11,3% dei soggetti che svolgono attività indipendente. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono 108.614 imprese artigiane (86% del totale) lombarde, a Brescia 13.711 imprese artigiane, l’89,4% del totale e il 41,1% sul totale imprese artigiane. A livello territoriale l’artigianato è più esposto a Milano (50,2%), Lodi (50%), Varese (47%).

Tra le 13.711 imprese artigiane sotto pressione per concorrenza sleale da abusivismo si contano 2.865 nell’acconciatura ed estetica, 2.170 muratori e costruzioni, 1.966 pittori edili, 1.674 elettricisti, 1.663 manutenzione e autoriparazione, 1.444 idraulici, 828 riparazione di beni per uso personale e per la casa, 585 potatori e giardinieri, 259 tassisti, 210 fotografi.

Confartigianato Imprese ha lanciato una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani” che racconta attraverso i fumetti le principali disavventure in cui si va incontro quando ci si affida agli irregolare. Tra gli obiettivi della campagna, torna il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, ma soprattutto richiamare le Autorità ad un’azione di controllo, repressione e contrasto all’evasione fiscale e contributiva. La situazione è molto seria, oggi più di ieri: i meccanismi dellla concorrenza sleale del sommerso mettono fuori mercato i competitor regolari, rendono più difficile condurre politiche fiscali espansive e di riduzione fiscale, aumentando altresì la pressione fiscale sui contribuenti onesti. Ricordiamoci che in Italia questo mondo parallelo del sommerso ‘vale’ 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto nazionale, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato» conclude Massetti.

SINTESI DATI LOMBARDIA

130.800 indipendenti non regolari

1° posto per numero di unità di lavoro indipendente non regolari

11,3% tasso di irregolarità lavoro indipendente

490mila occupati non regolari

108.614 imprese art. sotto pressione concorrenza sleale

86,2% peso % artigianato su tot. Imprese mestieri maggiormente sotto pressione

45.9% quota artigianato lombardo nei mestieri maggiormente sotto pressione

SINTESI DATI BRESCIA

16.700 indipendenti non regolari

13.711 imprese art. sotto pressione concorrenza sleale

89,4% peso % artigianato su tot. Imprese mestieri maggiormente sotto pressione

41.1% quota artigianato lombardo nei mestieri maggiormente sotto pressione

Brescia, nel 1° trimestre 2022 l’industria tiene

in Economia/Tendenze by

Nel 1° trimestre del 2022, la produzione industriale bresciana nel settore manifatturiero evidenzia una nuova crescita, pur registrando una frenata rispetto alla velocità sperimentata nel corso del 2021. In particolare, l’attività produttiva ha segnato una variazione rispetto al trimestre precedente (congiunturale) positiva (+2,5%), mentre la dinamica rispetto allo stesso periodo del 2021 (tendenziale)segna un +10,5%, frutto dei recuperi sperimentati nei primi mesi dell’anno scorso. A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito – ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2022 – è pari a +5,8%, in buona parte frutto di quanto ereditato dal 2021.

A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 1° trimestre 2022.

Il conflitto tra Russia e Ucraina, con i conseguenti impatti sulla fiducia degli operatori, sui prezzi delle materie prime industriali e degli input energetici e sulla facilità di approvvigionamento dei materiali, finora sembra avere avuto un impatto contenuto per il made in Brescia, in un contesto particolarmente connotato da una forte eterogeneità delle performance, che impatta nelle risposte fornite dalle singole aziende, al di là dei rispettivi settori di appartenenza.

“I dati relativi alla produzione industriale bresciana nel 1° trimestre 2022 sono positivi, ma vanno valutati con prudenza – commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia –: siamo di fronte a incognite geopolitiche ed economiche di natura mondiale, che vanno oltre le semplici dinamiche territoriali. È ancora presto per valutare le conseguenze, in particolare, del conflitto russo-ucraino, ma appaiono evidenti le difficoltà, per le nostre imprese, di trasferire sui prezzi di vendita i rincari dei costi degli input produttivi come materie prime, semilavorati ed energiauna situazione di questo genere non potrà proseguire a lungo senza conseguenze. A ciò si aggiungono le preoccupazioni legate all’automotive: i dati ANFIA segnano una riduzione del 3,9% nella produzione di autoveicoli da inizio 2022, e questo aspetto rischia di avere ripercussioni in un territorio strettamente legato alla componentistica di tale comparto quale appunto Brescia.”

Le prospettive a breve termine rimangono comunque positive, nonostante le molteplici nubi recentemente addensatesi sullo scenario previsivo. I maggiori elementi di incertezza riguardano l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione Sovietica, la frenata della Cina (colpita da nuove restrizioni volte a contenere l’evoluzione della pandemia), l’inflazione galoppante, la capacità del sistema economico di reggere anche nel prossimo futuro il “caro-energia”, che verosimilmente è destinato a perdurare per tutto il 2022.

§  La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi superiori alla media nelle grandi imprese (+6,3%), seguite dalle medie (+3,0%). Dinamiche positive, ma più contenute, si rilevano per le micro imprese (+2,2%) e per le piccole (+1,3%).

§  Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l’attività produttiva è aumentata oltre la media nei comparti legno e minerali non metalliferi (+5,0%), metallurgia (+4,3%), meccanica (+3,4%). Consuntivi positivi provengono inoltre dalle aziende del chimico, gomma, plastica (+2,3%), mentre si rilevano dinamiche in contrazione per l’alimentare (-0,7%) e per il sistema moda (-5,7%).

§  Il tasso diutilizzo della capacità produttiva, che si è attestato all’82%, è aumentato nei confronti della rilevazione precedente (81%) e risulta superiore a quello del primo trimestre del 2021 (78%).

§  Le vendite sul mercato italianosono aumentate per il 53% delle imprese, rimaste invariate per il 30% e diminuite per il 17%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono cresciute per il 48% degli operatori, calate per il 16% e rimaste stabili per il 36%; quelle verso i Paesi extra UE sono aumentate per il 35%, diminuite per il 24% e rimaste invariate per il 41% del campione.

§  I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti per il 94% delle imprese, con un incremento medio del 18.8%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 76% degli operatori, per una variazione media pari a +8,2%. Tali dinamiche confermano le significative pressioni sui margini industriali a cui sono sottoposte le imprese: dal terzo trimestre 2020 al primo trimestre 2022, i costi di acquisto sono complessivamente aumentati del 93%, mentre i prezzi di vendita solamente del 26%.

§ La scarsità di materie prime / semilavorati emerge ancora come il principale fattore che limita la produzione, essendo segnalato dal 32% degli operatori. Livelli insufficienti di domanda sono indicati dall’8%, mentre la scarsità di manodopera è evidenziata dal 15%.

§ Le aspettative a breve termine appaiono nel complesso positive, nonostante i numerosi fattori di incertezza recentemente sorti. La produzione è prevista in aumento da 35 imprese su 100, stabile dal 55% e in calo dal rimanente 10%. I settori con le prospettive relativamente più positive sarebbero metallurgia e sistema moda. Per contro, i segnali più critici giungerebbero dai comparti alimentare e chimico, gomma e plastica.

§  Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono in crescita per il 26% delle aziende, strabili dal 54% e in calo dal 20%. Quelli da parte degli operatori comunitari, sono in aumento dal 29% delle imprese, invariati per il 59% e in flessione per il 13%. Quelli in arrivo dai mercati extra UE sono in crescita per il 21%, stabili per il 65% e in contrazione per il 14%.

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti