Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Gennaio 2017 - page 5

Bcc, Bonometti (Aib) si schiera con Iccrea: è la scelta giusta

in Aib/Associazioni di categoria/Banche/Economia by

E’ guerra in seno dalla Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo. Da un comunicato ufficiale della federazione, infatti, emerge la mancanza delle condizioni necessarie per intraprendere una strada comune tra le due candidate capogruppo, Iccrea Banca e Cassa Centrale Banca e, pertanto, l’impraticabilità della costruzione di un progetto unitario a livello nazionale. ”Se ne deduce – scrive Aib in una nota – che verranno avviati due progetti distinti e concorrenti, che costringeranno le Bcc ad operare una scelta che, presumibilmente, porterà a spaccature e divisioni”.

E il presidente di Aib Marco Bonometti, come spesso ha fatto, non manca di schierarsi: “Ad oggi, il Consiglio di Amministrazione della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo ha deciso di porre in essere tutte le attività utili affinché le Bcc lombarde aderiscano alla proposta di Iccrea Banca e l’Associazione Industriale Bresciana non può che sostenere questa scelta, auspicando che anche le altre Bcc comprendano le motivazioni di questa posizione e vi aderiscano, arrivando ad una soluzione unitaria e di sistema. E’ fondamentale che anche in Italia nasca un player forte e rappresentativo, competitivo con le realtà internazionali e aderente alle necessità delle nostre imprese. Con l’adesione ad Iccrea, le Bcc si trovano di fronte ad un’importante opportunità che non possono permettersi di perdere; un’opportunità che – pur consentendo loro di mantenere un saldo legame con il Territorio – le metterà in condizioni di operare in un contesto globale che richiede ingenti investimenti in servizi e strutture per affrontare la concorrenza di Gruppi Internazionali e per adeguarsi alle richieste sempre più stringenti dell’Europa.”

“Nel mondo della finanza e delle banche – prosegue Bonometti – stiamo assistendo ad un cambiamento epocale al quale nessuno può pensare di sottrarsi, il contesto competitivo sta cambiando sotto la spinta di un nuovo modo di fare banca e di una maggiore necessità di regolamentazione. Qualunque scelta diversa non farebbe altro che indebolire il sistema, dissipare risorse, moltiplicare i costi e sperperare quel patrimonio che le Bcc hanno accumulato in tanti anni di interazione con i loro Territori. La mia posizione così netta deriva proprio dalla conoscenza profonda del mio Territorio e dei suoi bisogni, che ritengo siano – con tutte le differenze del caso- trasferibili a livello nazionale e dalla consapevolezza della necessità di adeguare l’offerta del sistema bancario e finanziario ad uno scenario ormai distante anni luce dalla realtà a cui eravamo abituati negli anni pre-crisi. Uno scenario – conclude il presidente uscente degli industriali bresdiani – al quale il sistema bancario italiano è tenuto a dare risposte concrete e in tempi rapidi; uno scenario al quale si può rispondere solo unendosi e creando un polo forte e strutturato, evitando inutili e dannose parcellizzazioni”.

Saldi, in Lombardia valgono 20 milioni. A Brescia 1.500 imprese

in Commercio/Economia/Evidenza/Tendenze/Tessile by

Tra turisti per la prima settimana di apertura dei saldi e la “settimana della moda”, che inizia domani, questi primi giorni di gennaio valgono 20 milioni di euro per l’accoglienza milanese. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati RES STR Global, considerando l’impatto in continuità con gli anni precedenti.

Le imprese dei saldi a Milano. Sono soprattutto imprese che si occupano di abbigliamento in esercizi specializzati (1.321), confezioni per adulti (1.009), calzature (468), biancheria e camicie (456), confezioni per bambini (181), pelletteria da viaggio (166). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2016.

Abbigliamento e accessori: in Lombardia 11 mila attività. Di queste, una su tre ha sede a Milano (3.705). In Lombardia al secondo posto Brescia (1.511 imprese, l’11esima provincia italiana nel settore), seguita da Bergamo (1.065), Varese (859) e Monza e Brianza (788). Sono soprattutto imprese che si occupano di abbigliamento in esercizi specializzati (3.536), confezioni per adulti (2.981), calzature (1.412), biancheria e camicie (1.280), confezioni per bambini (680), pelletteria da viaggio (363).

In Italia shopping di moda scontato in 98 mila imprese: prime Napoli, Roma, Milano e Bari. Più imprese legate all’abbigliamento e ai saldi di questi giorni a Napoli (9.348), Roma (8.626), Milano (3.705), Bari (3.132), Torino (2.939), Salerno (2.637). Anche Palermo e Caserta superano le 2 mila imprese, quasi raggiunte anche da Firenze e Catania.

Saldi in Lombardia: i numeri (scarica il pdf con tutti i dati)

Confartigianato: sostenere l’apprendistato per l’occupazione giovanile

in Artigianato/Associazione Artigiani/Associazioni di categoria/Economia/Lavoro by

«Lavoro e formazione? Insieme. E più posti sostenendo l’apprendistato». Questa la formula di Confartigianato per combattere la disoccupazione, inn particolare quella dei neodiplomati, secondo il  presidentebresciano Eugenio Massetti, che spiega: «È la formula vincente delle piccole imprese. Per combattere la disoccupazione giovanile bisogna cambiare la convinzione diffusa secondo la quale prima si studia e poi si lavora. Nell’immediato dobbiamo rispondere alle esigenze degli imprenditori attuando politiche che portino a risultati concreti come il recupero dell’occupazione».

Tra le preoccupazioni di Confartigianato, oltre allo stato delle imprese c’è anche infatti la disoccupazione giovanile, nell’ultimo trimestre, tra i 15 e i 24 anni risalita al 39,4%. «Bisogna dire basta una volta per tutte con il culturalmente corretto che fissa l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani dopo l’istruzione e la formazione – commenta il presidente Massetti che continua – dobbiamo farci carico di una piaga antica come la disoccupazione giovanile. Le cifre evidenziano che nell’ultimo trimestre nella fascia compresa tra i 15 e i 34 anni in Italia sono andati perduti 55 mila posti di lavoro». Eppure il dato non sembra più di tanto allarmare. «Siamo sinceri, il dato non scuote le singole coscienze abituate al pensiero culturalmente corretto che l’ingresso nel mondo del lavoro deve avvenire dopo l’istruzione e dopo la formazione dei giovani. E qui il corto circuito. Non facciamo finta: siamo in pochi a ritenere che il tempo della formazione e il tempo del lavoro debbano essere in parallelo e non in serie. Affrontare il problema significa rimuovere una convinzione profonda e diffusa: che lo studio è superiore al lavoro, che il sapere è superiore al saper fare, che chi studia non lavora ancora e chi lavora non studia più. La politica abbia il coraggio di indicare alle famiglie che quella non è la strada giusta per il futuro dei figli. La scuola italiana deve tornare a valorizzare anche la formazione tecnica, anzi politecnica, comprendendo, e non escludendo, le competenze della tradizione manifatturiera italiana – prosegue Massetti. Scelta che deve tenere insieme la straordinaria formazione umanistica di cui il sistema di istruzione italiano è campione».

E per far sì che non se ne approfitti dei tirocini dei giovani per comprimere il costo del lavoro: «I tirocini devono essere tirocini, punto. La formula dell’apprendistato con tanta formazione in azienda, con il tutoraggio continuo, con rapporti di lavoro dove i diritti non superino i doveri, rappresenta la formula migliore di ingresso nel mondo del lavoro da incentivare. Visto che è la formula che si realizza proprio nelle micro e piccole imprese, dove si concentra più di due terzi dell’occupazione privata italiana. Dobbiamo ritrovare il coraggio di essere l’Italia, di lasciar fare alle imprese il proprio lavoro sostenendo e valorizzando la nostra straordinaria capacità manifatturiera integrata con le nuove tecnologie 4.0, puntando sulla cultura e sul turismo. Settori nei quali i giovani possono applicare le loro capacità, senza creare artificiose e caduche economie delle app e delle start up» conclude Massetti.

Venerdì in Aib un incontro con i percorsi formativi del Natta di Bergamo

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Eventi/Evidenza/Formazione by

Associazione Industriale Bresciana organizza per venerdì 13 gennaio alle 16.30 in sede (via Cefalonia, 60 – Brescia) un incontro dedicato alle aziende del settore chimico, alimentare, meccanico e siderurgico, per presentare il progetto di alternanza scuola-lavoro della Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le Nuove Tecnologie della Vita, promosso dall’Istituto Tecnico Chimico “Giulio Natta” di Bergamo.
L’Istituto Tecnico Superiore (ITS) nasce dall’esigenza di soddisfare la richiesta di professionalità altamente qualificate da parte delle imprese, ed è un percorso post-diploma parallelo ai corsi universitari indirizzato ai diplomati tecnici, in particolare periti chimici. Tre i percorsi formativi biennali attualmente attivati dall’istituto bergamasco: Tecnico superiore per le produzioni biotecnologiche; Tecnico superiore per le produzioni chimico-industriali; Tecnico superiore per le applicazioni industriali della gomma e del PTFE.

All’incontro – al quale interverranno Paola Artioli, vice presidente di AIB per l’Education, e Giovanni Silvioli, presidente del settore Chimico di AIB –  saranno presenti anche i sei studenti bresciani che stanno frequentando i corsi. Gli imprenditori potranno così conoscere i profili di questi allievi per accoglierli eventualmente in stage in azienda e fornire indicazioni e proposte formative agli insegnanti. Il presidente della Fondazione Giuseppe Nardiello, insieme al direttore Ilario Amboni e al docente Pietro Zappa, saranno infatti a disposizione per ogni dettaglio sull’attività di formazione promossa dall’istituto e sulle procedure per attivare i tirocini in azienda della durata di 900 ore.

Al termine dei suoi percorsi di specializzazione ITS, l’Istituto “Giulio Natta” registra sempre ottimi risultati dal punto di vista occupazionale: il giorno stesso degli esami oltre il 70% dei neodiplomati ha già un lavoro e a distanza di pochi mesi si raggiunge la piena occupazione (conferma partecipazione: education@aib.bs.it).

 

Export, la Lombardia vola e Brescia è seconda solo a Milano

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Export by

Dal Brasile all’Iran, dal Sud Africa alla Cina, dalla Russia all’India: imprese lombarde a caccia di business in oltre 50 Paesi di tutto il mondo. Grazie al servizio proposto da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le Attività Internazionali e che prevede una ricerca di partner commerciali personalizzata con successiva
organizzazione di incontri b2b con controparti selezionate. L’iniziativa rientra nell’ambito del Bando Regionale “Progetti di Promozione dell’Export – Export Business Manager”, con cui Regione Lombardia mette a disposizione 4 milioni di euro in contributi a fondo perduto per sostenere nuovi modelli di business per la promozione dell’export delle micro, piccole e medie imprese lombarde, che si apre oggi, 10 gennaio.

Sono oltre 63 mila gli operatori economici lombardi che nel 2015 hanno esportato le loro merci nel mondo, il 29,4% del totale italiano, almeno 4 mila in più rispetto all’anno 2006 (+7,4%). La crescita in un anno è del +2,5% (1.500 in più circa) e in cinque anni di +8,4% (5 mila in più). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, anni 2006-2015 e primi nove mesi del 2016. La Lombardia doppia il Veneto, al secondo posto con 28.834 operatori. Terza la Toscana con 22.847.

L’export complessivo lombardo nel 2015 ha superato i 111 miliardi di euro (era di 93 miliardi nel 2006). Un trend che si conferma anche per il 2016: nei primi nove mesi l’export è di circa 83 miliardi di euro, +0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Primi esportatori lombardi: Milano con 37 miliardi all’anno ma già 28 totalizzati fino a settembre 2016 (+3,6%), seguita da Brescia (14,7 miliardi all’anno, 10,8 nel 2016) e Bergamo (14 miliardi, 10,7 nel 2016). In crescita, oltre a Milano, Lodi (+10,3%), Mantova (+3,1%), Bergamo (+1,7%) e Lecco (+0,3%).

Da oggi al via i finanziamenti per il servizio di ricerca di partner commerciali con incontri nei loro Paesi. Garantisce alle aziende lombarde la possibilità di identificare distributori, importatori e clienti qualificati sia nei principali Paesi Ue sia nei Paesi extra EU considerati più strategici: Usa, Cile, Perù, Colombia, Ecuador, Costarica, Panama, Brasile, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar, Oman, Bahrein, Kuwait, Iran, Marocco, Sud Africa, Nigeria, Angola, Mozambico, Corea del Sud, Cina, Vietnam, Thailandia, Singapore, Malesia, India e Russia. A seguito dell’individuazione dei giusti partner saranno organizzati incontri d’affari mirati in loco con le controparti selezionate con l’obiettivo di finalizzare accordi commerciali. Possono accedere al finanziamento regionale Micro, Piccole e Medie Imprese che alla data di presentazione della domanda siano attive, iscritte al Registro delle Imprese e abbiano un fatturato minimo di Euro 500.000 in almeno uno degli ultimi tre esercizi approvati; questa limitazione non sarà applicata alle start-up innovative.

Le MPMI lombarde devono presentare progetti di internazionalizzazione che verranno sottoposti a una procedura valutativa a sportello da parte di Regione Lombardia. Nella fase di valutazione dei progetti, la priorità sarà data in base all’ordine cronologico di presentazione online della domanda (sino ad esaurimento dei fondi) e verranno considerati idonei al finanziamento i progetti che raggiungeranno un punteggio minimo di 60/100 sulla base dei seguenti criteri: qualità del progetto, caratteristico economico-organizzative, priorità alla “prima esportazione” ed
all’effettivo ingresso in un nuovo mercato. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le Attività Internazionali, garantisce alla aziende assistenza sia nella preparazione del progetto sia nella presentazione della domanda di finanziamento.

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Lombardia, contributi a fondo perduto per le imprese del settore strumenti musicali

in Bandi/Economia/Evidenza/Istituzioni/Mauro Parolini/Personaggi/Regione by

“Un sostegno a 29 imprese, con contributi a fondo perduto, per finanziare i loro investimenti di sviluppo in un settore fatto di artigiani dell’eccellenza e di grandi professionisti nella vendita e distribuzione, che ha subito in questi ultimi anni i morsi della crisi e i cambiamenti introdotti dalla diffusione del canale di vendita digitale”. È quanto ha dichiarato stamane Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo Economico, commentando la pubblicazione degli esiti dell’iniziativa ‘Variazioni Musicali’, il bando di Regione Lombardia per la concessione di contributi per interventi di innovazione delle micro e piccole imprese della filiera degli strumenti musicali.

“Con questa iniziativa pilota molto specifica – ha continuato l’assessore – siamo intervenuti in maniera sussidiaria innanzitutto per valorizzare e rilanciare questo comparto che in Lombardia conta poco più di 300 micro e piccole imprese della liuteria e della distribuzione. Lo abbiamo fatto attraverso un aiuto concreto alle imprese che operano in un contesto di nuove ed interessanti sfide imposte dal mercato, finanziando i loro interventi innovativi finalizzati ad aumentare la competitività, rendere più attrattivi i punti vendita, fornire nuovi servizi, migliorare i processi di produzione ed ampliare le opportunità di sviluppo e crescita”.

“La nostra misura – ha concluso Parolini – si integra in modo positivo e virtuoso con quella avviata a livello nazionale su proposta dell’on. Raffaello Vignali, che prevede un contributo statale per l’acquisto di strumenti musicali nuovi agli studenti del conservatorio e con la possibilità di usare anche la Dote scuola di Regione Lombardia per la stessa finalità, sostenendo al contempo la rivitalizzazione del settore economico coinvolto e l’importanza dell’educazione musicale e della libertà di espressione artistica, soprattutto per i più giovani”.

Nuove imprese, nel 2017 a Brescia sono già 100

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Startup/Tendenze by

C’è l’imprenditrice milanese che fa design di moda e industriale, la società milanese che studia, progetta e monta parchi eolici, l’imprenditore cinese che confeziona biancheria da letto e da tavola o l‘ecuadoregno che ha aperto un ristorante – polleria. C’è l’impresa di Roma che monta palchi, stand e strutture per manifestazioni, quella che fa scommesse sportive, l’affittacamere, il tagliaboschi. C’è il senegalese che ha aperto a Brescia un’attività di tatuaggi. Sono alcune delle prime imprese dell’anno: sono 4.195 le nate dal 1° al 5 gennaio in Italia, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, quasi una su cinque in Lombardia (722).

Ogni giorno nel Paese ci sono state 839 iscrizioni, circa 50 a Roma a Milano. Donne una su tre, stranieri e giovani uno su cinque. Le nuove ditte guidate da una titolare donna sono circa il 35%, più di una su tre, a Milano 39, in Lombardia 140, in Italia 890. Gli stranieri sono il 19% in Italia, ma salgono al 26% in Lombardia e al 32% a Milano (rispettivamente 481, 108 e 35 imprenditori). I giovani sono uno su cinque (20 titolari a Milano, 83 in Lombardia e 562 in Italia).

In Italia prima è Roma con 249 neo – iscritte (5,9% sul totale italiano), seguita da Milano (240, 5,7%), Napoli (175, 4,2%), Torino (140, 3,3%). Poi ci sono Brescia, Cuneo e Bergamo con oltre 100 nuove imprese. Tra i maggiori centri economici, a Bari ne sono nate 96, a Caserta 93, a Padova 87, a Bolzano 85, a Verona 74, a Firenze 72, ad Ancona 66, a Bologna 60, a Venezia 55, a Genova 29, a Palermo 16. In Lombardia. Più numerosi in regione i nuovi imprenditori a Milano (240, una su tre), Brescia (122), Bergamo (105), Varese (65), Monza (36), Mantova (30), Lecco (26), Como (20).

A Milano. Sono 240 le imprese a iscritte a Milano nei primi 5 giorni del 2017. 144, il 60% del totale, ha sede a Milano città e di queste circa una su quattro proprio in centro. Quasi la metà delle neo imprese sono imprese individuali che in un caso su tre hanno come titolare uno straniero. Tra i Paesi di provenienza, prima è la Cina con il 39% dei neo-imprenditori stranieri, seguita da Egitto (22%), Bangladesh ed Ecuador (8% ciascuno).

Sarezzo, all’asta lo stabile delle ex Trafilerie Simonelli: si parte da 5 milioni

in Acciaio/Bandi/Crisi/Economia by

C’è tempo fino alle 12 del 31 gennaio per presentare le offerte per il complesso di via Seradello che per oltre dieci anni ha ospitato le ex Trafilrie Simonelli, a Sarezzo. Dopo anni di mediazioni e di trattative senza successo, lo stabile è stato infatti messo all’asta. Il lotto vale circa 5 milioni e mezzo di euro. Una prima parte, costituita da porzione del capannone e dal bosco nella parte esterna dello stabilimento, parte da un prezzo base di 2.970.000 euro. Mentre il resto del capannone e altri mila metri di area esterna, di proprietà di Unicredit Leasing, sono valutati 2 milioni 238 mila euro. Dall’eventuale vendita, il Comune di Sarezzo incasserà circa 229 mila euro. La cauzione da versare dovrà essere pari al 10% del prezzo offerto. Il curatore fallimentare è Giovanni Lombardi. Se l’operazione andrà a buon fine si aprirà la partita della riconversione dell’area industriale dismessa.

http://www.portalecreditori.it/procedura.php?id=87882

Influenza, alle aziende bresciane costa oltre 300mila euro al giorno

in Economia/Tendenze by

Sindrome da influenza? Colpisce anche le imprese lombarde ma il picco non è ancora arrivato: infatti il costo stimato per 11 settimane, dallo scorso ottobre a inizio gennaio, ha superato i 30 milioni di euro (3,7 milioni per la sola provincia di Brescia: 336mila euro al giorno), quasi un quinto del totale italiano di oltre 140 milioni, per circa 383 mila giorni persi in malattia, su due milioni in Italia. Un impatto costante rispetto agli anni precedenti, se si esclude lo scorso anno in cui era circa la metà. È quanto emerge da una stima della Camera di commercio di Milano su dati Istat e Ministero della Salute. Il dato considera gli occupati costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa, esclude il costo del week end e tiene conto del diverso reddito pro-capite da lavoro dipendente per regione italiana. La più colpita tra le lombarde: Milano con un costo di circa 10 milioni di euro e circa 126 mila giorni di malattia. Seguono Brescia con 3,7 milioni di euro circa (47 mila giorni di malattia) e Bergamo con 3,2 milioni (41 mila giorni). Vengono poi Monza e Brianza con 2,7 milioni (34 mila giorni), Varese e Como con 1,8 (oltre 20 mila giorni persi). I costi dell’influenza in Italia superano i 140 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti (ma erano la metà lo scorso anno) e 2 milioni di giorni di malattia. Tra le più colpite: Roma con oltre 11 milioni di euro di costi e 159 mila giorni di malattia, Milano con 10 milioni di euro e 126 mila giorni di malattia, Torino con 6 milioni e 82 mila giorni, Napoli con 4 milioni e 72 mila giorni di malattia. Vengono poi Brescia e Bergamo con oltre 3 milioni. Seguono Bologna, Monza, Firenze tutte con circa 3 milioni di costi. Le imprese della salute in Lombardia e in Italia. Sono oltre 6 mila le attività in Lombardia nei settori legati alla salute e crescono circa del 3% in un anno. La metà si occupa di assistenza sanitaria (3.373), più di 2 mila sono impegnate nell’assistenza sociale non residenziale mentre 752 nell’assistenza sociale residenziale. Tra le province Milano è prima con 2.348 imprese (+2,6% rispetto al 2015), seguita da Brescia con 638, Monza e Brianza con 586, Bergamo con 572, Varese con 566. La Lombardia rappresenta circa un quinto del totale italiano che è di quasi 36 mila imprese (+4,2% in un anno). In Italia le più attive sono: Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2016 e 2015.

Imprese salute Brescia
Dati: imprese settore salute privata Brescia e Lombardia (per accedere ai dati completi in formato leggibile basta scaricare l’immagine sul proprio computer)
Aziende, risorse spese a causa dell'influenza
Dati: costo dell’influenza per le aziende della Provincia di Brescia (per accedere ai dati completi in formato leggibile basta scaricare l’immagine sul proprio computer)
Aziende, risorse spese a causa dell'influenza
Dati: costo dell’influenza per le aziende della Provincia di Brescia (per accedere ai dati completi in formato leggibile basta scaricare l’immagine sul proprio computer)

A gennaio 24 imprese della Leonessa all’estero con Pro Brixia

in Associazioni di categoria/Camera di commercio/Economia/Evidenza/Export by

Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia – informa che nel mese di Gennaio 24 imprese parteciperanno a due fiere internazionali, nell’ambito del calendario di iniziative per l’internazionalizzazione delle imprese.

Per ogni manifestazione fieristica 2017 la Camera di Commercio di Brescia mette a disposizione contributi alle imprese, sotto forma di voucher, da scontare all’impresa – previa verifica dei requisiti richiesti – all’atto formale di adesione e di sottoscrizione del contratto di partecipazione alle manifestazioni fieristiche all’estero.

Per la partecipazione a fiere estere (nuova o II edizione), con l’Azienda Speciale Pro Brixia quale soggetto attuatore, il voucher – scontato all’impresa all’atto formale di adesione e di sottoscrizione – è riconosciuto nella misura pari a € 3.000 oppure nella misura pari a € 4.000, commisurato ai costi di partecipazione per singola impresa con stand allestito, maggiorato della ritenuta di legge del 4%.

Ulteriori dettagli e informazioni sono disponibili sul sito di Pro Brixia www.probrixia.it alla voce “internazionalizzazione/contributi alle imprese”.

SHOT SHOW – Salone Internazionale della Caccia e del Tempo Libero Las Vegas (USA), 17 – 20 gennaio 2017

Edizione: 39a

Settore: armiero

All’edizione 2016 hanno partecipato più di 1.600 espositori, su una superficie di 59.458 mq. I visitatori sono stati 64.333.

Aziende partecipanti: 17 (di cui 11 di Brescia e 6 fuori provincia)

1. CHIAPPA FIREARMS SRL – Azzano Mella (BS)

2. B.S.N. Technology SRL – Cellatica (BS)

3. CALVI SPA – Merate (LC)

4. CLEVER SRL – Verona

5. COLTELLERIE FOX ORESTE FRATI SNC – Maniago (PN)

6. COLTELLERIE MASERIN SNC – Maniago (PN)

7. LIONSTEEL SAS – Maniago (PN)

8. EUROTARGET SRL – Reggiolo (RE)

9. F.A.I.R. SRL – Marcheno (BS)

10. F.A.P. F.LLI PIETTA SNC – Gussago (BS)

11. L.P.A. di Ghilardi Srl – Gardone V.T. (BS)

12. MEC-GAR SRL – Gardone V.T. (BS)

13. PEDERSOLI 2 SRL – Gardone V.T. (BS)

14. PEDERSOLI DAVIDE & C. SNC – Gardone V.T. (BS)

15. RAMBA – Flero (BS)

16. SABATTI SPA – Gardone V.T. (BS)

17. TANFOGLIO FRATELLI SNC – Gardone V.T. (BS)

ARAB HEALTH – Salone Internazionale delle Attrezzature Mediche e Servizi Ospedalieri

Dubai (Emirati Arabi), 30 gennaio – 2 febbraio 2017

Edizione: 42a

Settore: medicale

All’edizione 2016 hanno partecipato 4.000 espositori. I visitatori sono stati 130.000 provenienti da 163 paesi.

Aziende partecipanti: 7 imprese

1. 3A HEALTH CARE SRL- LONATO (BS)

2. ENKI SRL – CONCESIO (BS)

3. GLOREHA (IDROGENET SRL) – LUMEZZANE (BS)

4. NORDITALIA GROUP SRL – DESENZANO D/G (BS)

5. SANIPUR Srl – FLERO (BS)

6. SOGEVA SRL – OSPITALETTO (BS)

7. TONOLI SRL – PASSIRANO (BS)

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