Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Arriva in libreria la prima Guida poetica (turistica) di Brescia

in Cultura/Economia by

L’opera del giornalista Andrea Tortelli è un viaggio in versi nei luoghi, i personaggi, i fatti storici e di cronaca più importanti della leonessa

BRESCIA – Esce oggi, in anticipazione in alcune librerie bresciane, “Guida poetica di Brescia”, raccolta di liriche del giornalista Andrea Tortelli. Il libro – pubblicato dalla casa editrice LiberEdizioni dello storico Marcello Zane, con la prefazione del celebre regista Silvano Agosti – vuole essere, come da titolo, una guida “turistica e sentimentale” alla città e alla provincia di Brescia: ai luoghi, ma anche ai fatti storici che hanno caratterizzato la vita pubblica della leonessa e ai personaggi (anche viventi) che ne hanno fatto le fortune.

L’opera, che richiama nella grafica le guide turistiche e riporta anche una mappa dei luoghi citati, si apre con l'”Invocazione ai due vati”, D’Annunzio e Carducci, poeti celeberrimi che hanno legato strettamente il loro nome a Brescia. Continua con le “Impressioni”, poesie dal chiaro intento intimistico che raccontano di camminate in Corso Zanardelli e di serate nella “Brescia da bere”, per proseguire con una passeggiata “Tra le vie” (le piazze del centro, il Capitolium, la tomba del cane, il monumento a Garibaldi etc). Quindi, in “Storia, storie”, i versi si spostano su fatti come Le X giornate, lo scandalo dei balletti verdi, la bomba di piazza Loggia e fatti più recenti come l’omicidio di Hina Saleem del 2006. Per poi passare ai “Cittadini”, in cui compaiono liriche dedicate a Mino Martinazzoli, Ermengarda, Silvano Agosti, Arturo Benedetti Michelangeli, Niccolò Tartaglia, Paolo VI, Emanuele Severino, Arnaldo, Giorgio Rigamonti, Mario Sbaraini, ma anche a Soldino (figura dell’epos popolare bresciano), Manlio Milani e il sacerdote Don Fabio Corazzina. Infine i “Colleghi / A vario titolo”, che nello specifico non sono i giornalisti ma i poeti bresciani e “brescianizzati”, come Carducci, D’Annunzio, Lento Goffi, Giulio Uberti e Vittorio Sereni.

“Certo – scrive Agosti nella sua introduzione rivolgendosi all’autore – non avrei mai immaginato che una città arida come Brescia, potesse suscitare e ispirare desideri di espressione poetica così teneri e delicati come riesci a fare con i tuoi versi. Quindi quasi subito ho adottato la lettura delle tue poesie come una sorta di guida turistica e sentimentale tra le vie e le realtà bresciane. Avere come guida un poeta nell’esplorazione emotiva di una città come Brescia è un vero e proprio privilegio. Infatti i tuoi versi avvolgono il percorso di un turismo poetico e trasfigurano o meglio sono capaci di trasfigurare le gelide e non poche penombre prettamente industriali e commerciali della città, trasformandole in un perimetro che racchiude in egual misura informazioni e poeticità. Così con la purezza semplice dei veri Poeti tu riesci a trasfigurare la ferocia di un aggressivo disagio stagionale bresciano in una caratteristica tipica, quindi naturale, di un qualsiasi inverno”.

“Questo libro è ovviamente un atto d’amore verso la città”, commenta Tortelli, “che nasce idealmente dalla guida sentimentale di Venezia di Diego Valeri e da una chiacchierata con Silvano Agosti, figura atipica e illuminante nel panorama intellettuale bresciano. E’ un’opera a cavallo tra cronaca e poesia, a cui – lettori permettendo – mi piacerebbe un giorno dare un seguito con i tanti luoghi e personaggi che non ho citato”.

Guida poetica di Brescia è in fase di distribuzione (Rinascita e Librelma a Brescia e Vantiniana a Rovato sono state le prime) e a breve verrà consegnato in tutte le principali librerie bresciane. Nel frattempo si può anche ordinare on line sul sito di Liberedizioni (www.liberedizioni.it) e si possono trovare altre informazioni all’indirizzo internet www.poeti.org/guida-poetica-brescia . Il prezzo di copertina è di 14 euro.

L’AUTORE

Andrea Tortelli, nato a Chiari il 6 febbraio del 1979, è originario di Rovato, ma ha vissuto anche a Ospitaletto e Brescia.  Giornalista professionista dal 2008, si occupa soprattutto di web ed è direttore del quotidiano on line BsNews.it. Appassionato da sempre di poesia, ha pubblicato altre tre raccolte di liriche (“Versi in seta rossa”, “Sensualità di parola”, “Idea Romantica”) e il romanzo “La comparsa”.

Grana Padano, la produzione aumenta anche nel 2020

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Bilanci/Economia by
Grana Padano, foto generica da Pixabay

Nonostante la crisi generata dall’emergenza sanitaria, Grana Padano si conferma il prodotto DOP più consumato al mondo e continua a crescere (stima produzione 2020: +2%). I minori consumi nel settore Ho.Re.Ca sono stati recuperati dall’incremento di acquisti nel retail, sia in Italia sia all’estero, soprattutto nella UE. Da gennaio a novembre 2020, infatti, i consumi di Grana Padano hanno fatto registrare un complessivo +3,7%. Nel retail l’Italia reagisce bene con un + 7,1%. La Germania si conferma primo mercato estero – rappresenta il 27% della quota export – con un incremento del 7% dei consumi retail rispetto allo scorso anno. Bene anche Svizzera (+8%), Belgio (+6%) e Francia (+5%).

“Il nostro prodotto al momento non è stato danneggiato dalla crisi perché, come riportano alcune recenti ricerche, è percepito dal consumatore come uno dei prodotti più rassicuranti – afferma Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, commentando i dati del 2020 relativi ai consumi e all’export di Grana Padano, illustrati oggi durante la prima Assemblea Generale organizzata interamente da remoto -. Tuttavia, la crisi sanitaria da Covid-19 ha fortemente penalizzato il segmento Ho.Re.Ca favorendo una forte contrazione dei consumi: le difficoltà dovute alla chiusura forzata dei ristoranti ci hanno costretto a rivedere i piani annuali di comunicazione e di prodotto. Il segmento retail ci ha consentito però di recuperare il gap dell’Ho.re.ca e questo ci permetterà di chiudere il 2020 con il segno positivo. Merito non solo dei consumi casalinghi italiani, che registrano un +7,1%, ma anche di quelli dei vicini Paesi UE, tra cui spiccano Germania e Svizzera.  Dobbiamo però essere molto prudenti per il futuro perché è impossibile prevedere i comportamenti dei consumatori nei primi mesi del 2021”.

È una giornata particolare per il Consorzio. Non solo è la prima volta che un’Assemblea Generale si svolge interamente online, ma è anche la prima volta che viene presieduta dal nuovo presidente, Renato Zaghini, che per 17 anni ha avuto un ruolo da coprotagonista in qualità di tesoriere del Consorzio – ha spiegato il direttore generale di Grana Padano, Stefano Berni. Oggi abbiamo iniziato a porre le basi su alcuni temi caldi che verranno sviluppati nel corso della prossima assemblea programmata per i primi di febbraio e che ci auguriamo possa svolgersi in presenza”.

Stiamo già impostando le strategie per il futuro del Consorzio post Covid-19, così da arrivare preparati alla riapertura dei canali Ho.Re.Ca. – ha concluso il presidente Zaghini – In particolare stiamo definendo l’impostazione del budget promo pubblicitario e le nuove strategie di prodotto e di comunicazione post pandemiche. Non è stato facile affrontare le difficoltà del 2020 ma abbiamo la convinzione che il duro lavoro e la garanzia della massima qualità e genuinità del nostro prodotto, unite alla fiducia che ci stanno dimostrando i consumatori, ci condurranno, anche questa volta, fuori da questo brutto periodo e verso un futuro di soddisfazioni”. 

ORI Martin: ecco il primo Bilancio di Sostenibilità

in Ambiente/Bilanci/Economia by

Attenzione al territorio, economia circolare e innovazione i punti cardine del primo

ORI Martin ha presentato irii in videoconferenza il “Bilancio di Sostenibilità 2019” con cui la società intende condividere il proprio impegno sui temi maggiormente sentiti dai portatori di interesse.

I principali ambiti del documento – sintesi delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici espressi dal gruppo siderurgico bresciano – sono l’attenzione al territorio e alle persone dentro e fuori l’azienda; la storia dell’impresa in cui si è sedimentata fin dal 1933 un’attenzione al territorio che ha radici profonde; la sostenibilità e l’equilibrio economico; l’innovazione di prodotto e di processo.

Gli highlights del “Bilancio di Sostenibilità 2019” riassumono dodici mesi di lavoro in cui il 76% dei rifiuti è stato inviato a recupero e in cui sono state prodotte, in oltre 200 qualità, 674.456 tonnellate di acciaio riciclando rottame che altrimenti sarebbe finito in discarica. Lo scorso anno la società ha prodotto 428 milioni di valore generato e 369 milioni di valore distribuito agli stakeholders (fornitori, dipendenti, Pubblica Amministrazione, comunità); 429 le persone, di cui 24 donne – 10 assunte nel 2019; 8740 le ore complessive di formazione erogate ai dipendenti; 82.750 i Giga Joule di calore che sono stati recuperati e ceduti al Teleriscaldamento della città di Brescia e che riscaldano ogni inverno oltre 2000 famiglie.

Elaborato secondo le linee guida degli Standard GRI (Global Reporting Iniziative), il “Bilancio di Sostenibilità 2019” trasforma in trasparente cristallo i confini dell’azienda che lo scorso anno ha utilizzato oltre 750.000 metri cubi di acqua da tre diversi pozzi, consumando 2,6 milioni di GJ di energia in calo del 6% sull’anno precedente. Nel 2019 ORI Martin ha concluso un accordo della durata di cinque anni (PPA) per l’acquisto di energia prodotta da un parco fotovoltaico in costruzione in Sardegna, che consentirà di utilizzare poco meno di cento GWh all’anno generati da energie rinnovabili.

Sempre sul fronte degli impatti, ORI Martin dal 2018 è allacciata – per mezzo di una conduttura interrata di 5 chilometri – ad un ossigenodotto che consente di evitare la liquefazione dell’ossigeno con un risparmio di 4000 tonnellate di Co2 annue e di evitare il transito di circa 1250 automezzi all’anno con circa 270 tonnellate di emissioni di Co2 risparmiate.

La società – con l’obiettivo di creare un canale di comunicazione stabile con l’Amministrazione Comunale ed il quartiere – dal 2013 partecipa all’Osservatorio ORI Martin che dà continuità, rendendola permanente, all’esperienza del primo Tavolo Tecnico costituito dal Comune di Brescia nel 2010.

Esser parte di una comunità significa contribuire al miglioramento del contesto in cui si lavora: ORI Martin ha così investito nella realizzazione di più di 3 chilometri di piste ciclabili, nella dotazione di una stazione di Bike Sharing, di un’area di 40.000 metri quadri, ceduta gratuitamente alla città, per realizzare un parco pubblico completato nel 2020. L’azienda sostiene da quarant’anni numerose istituzioni che operano in ambito culturale e sociale.

Dedicato a Oger Martin, Roberto de Miranda e Walter Magri, il primo Bilancio di Sostenibilità è aperto da una lettera agli stakeholders del Presidente della società Ingegner Uggero de Miranda che sottolinea come il documento “è il punto di partenza di una prospettiva strategica di lungo periodo, basata sulla crescente attenzione al tema della sostenibilità e su una storia aziendale centenaria fonte insostituibile di esperienza, conoscenza e relazioni”.

Carolina de Miranda, Sustainability Manager, sottolinea inoltre come “il Gruppo ORI Martin si sia sviluppato realizzando prodotti di qualità cui hanno contribuito in maniera determinante tutte le persone che lavorano in azienda”, ricordando che questa ha sempre puntato “sull’innovazione per migliorare i processi tecnologici ed i prodotti, con una costante attenzione alla coesistenza tra azienda, ambiente e territorio”.

Giovanni Comboni, foto da ufficio stampa

Indagine Api: le imprese sperano nel 2021, ma il 77% oggi è in calo

in Api/Associazioni di categoria/Economia by

Cordua: «Emerge con forza lo spirito imprenditoriale ma lo Stato deve fare la sua parte»

Il 2020 è stato un anno molto difficile per la gran parte delle imprese ma le aspettative per il 2021 sono buone, sempre che la situazione sanitaria possa ovviamente migliorare. A osservarlo è l’indagine realizzata dal Centro Studi di Apindustria su un campione di 100 imprese associate, prevalentemente del settore metalmeccanico e con fatturati per lo più tra i 2 e i 10 milioni di euro. «Il quadro di sintesi conferma le enormi difficoltà accumulate – si legge nel report -: poco meno di 2 intervistati su 10 rilevano un incremento del fatturato, ma per il 77% dei rispondenti si registra invece un calo». Entrando nel dettaglio emerge con chiarezza la durezza del momento: per 4 imprese su 10 il fatturato subisce infatti un calo tra il 20 ed il 40% del fatturato 2019, per il 10% addirittura superiore al 40 percento. Se il quadro del 2020 è purtroppo noto da tempo, sono positive invece le aspettative per il 2021, oggetto della seconda parte dell’indagine. Sette imprese su dieci confidano in un miglioramento dei principali indicatori congiunturali (fatturato, ordini, produzione). Per quanto riguardo il fatturato, quasi il 40% immagina una crescita del fatturato fino al 10% nel 2021 (rispetto al 2020), il 15% una crescita tra il 10 e il 20%, un altro 15% oltre il 20% (nell’1,5% dei casi addirittura oltre il 40%). Il 16% delle imprese non immagina invece variazioni particolarmente significative e oltre il 14% teme invece il perdurare delle difficoltà, con fatturati e ordini addirittura inferiori a quelli del 2020. Sollecitati ad individuare strade da percorrere per rafforzare la propria attività nel nuovo anno, gli intervistati individuano l’estero quale primo desiderata: implementare rapporti oltralpe convince il 45% degli intervistati, ma 4 su 10 attendono segnali di decisa ripartenza nel mercato domestico. Si all’innovazione per 3 imprese su 10, anche nel 4.0. Rispetto al da farsi più di carattere generale emerge però soprattutto una richiesta forte allo Stato per snellire la burocrazia. Ben l’89% degli imprenditori chiede infatti di «Investire per avere una burocrazia rapida ed efficiente». Più distante, ma comunque con percentuali significative (un imprenditore su tre circa), il numero di coloro che chiede di investire molte risorse per una riforma della giustizia civile che acceleri i tempi e nella formazione e digitalizzazione d’impresa.  
«Dall’indagine mi sembra emerga in modo chiaro lo spirito dell’imprenditore – afferma il Presidente di Apindustria Brescia Pierluigi Cordua -. Gli imprenditori non vedono l’ora di ripartire, sono fiduciosi, immaginano una ripresa rapida, speranzosi che l’arrivo del vaccino e l’appiattimento della curva epidemica possano riportare sotto controlla la crisi sanitaria. Bisogna avere ancora un po’di pazienza, rispettare le regole e la voglia di ripartire farà poi il resto. Emerge anche con chiarezza la richiesta per avere una burocrazia rapida ed efficiente.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che l’Italia deve presentare nell’ambito del Next Generation EU dovrà avere un capitolo importante su questo fronte. Digitalizzazione, fisco, infrastrutture, economia circolare rischiano altrimenti di restare parole vuote, se non sostenute da uno Stato funzionante e reattivo. Quello della burocrazia è un vecchio problema al quale dare finalmente risposta a tutte le imprese. A quelle che sono pronte a ripartire e a quelle che in questi mesi stanno manifestando maggiori difficoltà, purtroppo non poche stando all’indagine realizzata dal nostro Centro studi». 

Brescia, inflazione in caro a novembre

in Economia/Tendenze by
Inflazione, foto generica da Pixabay

tasso tendenziale (variazione sullo stesso mese dell’anno precedente): -0,6%

tasso congiunturale (variazione sul mese precedente): -0,2%

Per il mese di novembre continua la discesa dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC): la variazione congiunturale è lievemente negativa (-0,2%) e il tasso tendenziale è negativo per il settimo mese consecutivo (-0,6%).

Rispetto al mese precedente, le diminuzioni più consistenti si sono verificate per la divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-1,2%, il cui calo è imputabile soprattutto alla voce “Servizi di alloggio“), seguite dalle lievi variazioni congiunturali negative dei “Trasporti” (-0,6%), “Comunicazioni” (-0,6%), “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,1%) e “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,1%).

Lievi aumenti congiunturali si evidenziano, invece, in ordine decrescente, nelle divisioni dei “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,3%, con in particolare l’aumento dei Prodotti Ittici e della Frutta), “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,2%), “Altri beni e servizi” (+0,1%), “Abbigliamento e calzature” (+0,1%), “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+0,1%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (0,1%). Nulla la variazione congiunturale per la divisione “Istruzione”.

Analizzando per tipologia di prodotto, le tipologie dei “Beni” e dei “Servizi” presentano comportamenti congiunturali divergenti: in lieve aumento i primi e in diminuzione i secondi (rispettivamente +0,1% e -0,5%). Nei “Beni” si notano gli aumenti consistenti degli “Alimentari non lavorati” (+0,7%), a fronte di variazioni congiunturali nulle dei beni energetici.

All’interno dei “Servizi”, invece, si presentano diminuzioni congiunturali per i “Servizi relativi ai trasporti” (-1,0%) e per i “Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona” (-0,8%). Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, si registra un lieve incremento congiunturale per i prodotti a alta frequenza d’acquisto (+0,1%) e una lieve diminuzione per quelli a bassa frequenza di acquisto (-0,1%). Più sostenuta invece la diminuzione dei prodotti a media frequenza d’acquisto (-0,5%).

Rispetto all’anno precedente, le divisioni che presentano diminuzioni consistenti sono le “Comunicazioni” (-6,5%), i “Trasporti” (-3,8%), l’”Istruzione” (-3,6%) e “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-3,4%). Al contrario, presentano variazioni positive le divisioni “Altri beni e servizi” (+1,6%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+1,4%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,2%), e “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,8%). (Graf.2)

Infine, la “Core Inflation”, che indica l’andamento della componente di fondo della dinamica dei prezzi, cioè l’inflazione al netto della componente volatile (beni energetici e alimentari non lavorati), continua a registrare variazioni, congiunturale e tendenziale, lievemente negative (rispettivamente -0,2% e -0,1%).

Confartigianato: Davide Peli è il nuovo presidente nazionale dei giovani

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Nomine by

Brescia – Davide Peli guiderà i Giovani Imprenditori di Confartigianato per i prossimi quattro anni. Eletto per acclamazione alla presidenza dall’Assemblea del Movimento che rappresenta 65.030 imprenditori under 40 e che si articola in 61 Gruppi territoriali in tutta Italia, Peli sarà affiancato dai vice presidenti Giorgia Speri (Veneto) in qualità di vice presidente vicario; Bianca Guscelli (Toscana); Andrea Lotito (Puglia). Davide Peli, 37 anni, di Concesio, risiede a Brescia dove nel 2008 ha fondato “Techne srl”, specializzata in servizi di metrologia, taratura di strumenti, assistenza nella certificazione di prodotti e servizi. Tra i suoi clienti vi sono aziende dei settori automotive, metalmeccanico. Nel 2018 Peli ha aperto una sede della sua impresa negli Stati Uniti, a Charlotte, nel Nord Carolina. In ambito associativo, Davide Peli è dal 2017 presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Brescia. Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia nel congratularsi con Davide Peli, membro anche della sua Giunta a livello provinciale, ha sottolineato che: «Si tratta dell’ennesimo riconoscimento per il gran lavoro e il peso di Confartigianato Imprese Brescia a livello nazionale. Nello specifico, il Movimento dei Giovani Imprenditori rappresenta da sempre una risorsa fondamentale per Confartigianato, ed è sempre più importante sostenere interventi che favoriscano la propensione delle nuove generazioni all’auto imprenditorialità, così come centrale resta il tema del passaggio generazionale nelle nostre Mpi». «Occorre dare fiducia ai giovani – ha commentato Peli – e investire sulle nuove generazioni partendo dalla scuola, sul fronte dall’innovazione e dall’internazionalizzazione. Su questi aspetti concentreremo l’attività e le iniziative dei Giovani Imprenditori di Confartigianato».

Le nuove realtà di Brescia

in Economia/Innovazione by

La città di Brescia è ricca di cose da scoprire e offre al mondo alcune meraviglie che non sempre sono valorizzate nel modo giusto: i suoi territori ricchi d’arte e i musei, i suoi paesaggi suggestivi, i suoi laghi conosciuti in tutto il mondo, i vini pregiati della Franciacorta e le innumerevoli aziende presenti in quest’area, valgono molto di più di quello che si pensa e meritano visibilità.

È importante che anche gli stessi cittadini di Brescia capiscano che il territorio in cui vivono sia in realtà ricco di cose da scoprire e novità interessanti sotto ogni punto di vista. Nonostante il 2020 sia stato un periodo davvero difficile per tutte le attività di qualsiasi genere, sono nate nuove realtà, nuove iniziative e nuove aziende che devono essere supportate e valorizzate in qualche modo.

Abbiamo scoperto infatti un nuovo progetto: Vivi Ospitaletto, le eccellenze bresciane. Si tratta di un’idea nata dalla volontà di evidenziare tutto ciò che accade a Brescia e nella sua provincia, con particolare riguardo alle aree di Ospitaletto e della Franciacorta.

La piattaforma online presenta diverse sezioni che mettono in risalto diversi aspetti della città come spettacoli, eventi, aziende del territorio, sport e molto altro.

Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione tantissimi mezzi tecnologici per conoscere la nostra città e conoscerci tra di noi, tra aziende che possono iniziare collaborazioni interessanti e che possono fruttare risultati importanti: iniziamo ad utilizzare queste piattaforme cominciando a valorizzarci e a sostenere la nostra città, creando un ambiente ideale in cui vivere, comunicare e collaborare.

Concommercio: la zona gialla non basterà a salvare i consumi di Natale

in Commercio/Economia by
Moda, foto da Pixabay

 Dalla ristorazione all’accoglienza (-24%) alla diminuzione dell’acquisto di beni (-11% ). E un terzo delle spese sarà online

 Sarà comunque un Natale segnato da un crollo verticale dei consumi, anche con la Lombardia in zona gialla. Lo rivelano le stime di Confcommercio Lombardia*: le spese dei lombardi per il Natale 2020 faranno segnare un calo di 1,6 miliardi di euro, -20,6% rispetto a 12 mesi fa. In totale, in Lombardia in vista delle festività si spenderanno 6,2 miliardi di euro (erano 7,8 miliardi nel 2019).

“Il calo dei consumi è generalizzato e preoccupante ed è il risultato di mesi di emergenza pandemica e forte sofferenza economica” commenta Confcommercio Lombardia. “in più registriamo un vero tracollo per ristoranti, alberghi, spettacoli”. I consumi in questi settori caleranno di 1,3 miliardi, passando da 5,75 miliardi a 4,37 miliardi, pari ad una riduzione del 24%.

La zona gialla in Lombardia, in questo senso, cambierà di poco la situazione: “Per bar e ristoranti la chiusura alle 18 resta un danno molto rilevante” spiega Confcommercio Lombardia “e dopo mesi di profonda sofferenza si stima che circa il 20% degli esercizi in Lombardia comunque non riaprirà, perché non lo riterrà conveniente dal punto di vista economico o, purtroppo, non sarà più in grado di farlo”.

A pesare sul conto negativo dei consumi si aggiunge il crollo della spesa dei turisti: 65 milioni nel 2020 rispetto ai 250 milioni del 2019, un calo del 75%.

Per quanto riguarda l’acquisto di beni, il calo sarà invece dell’11%, pari a 233 milioni in meno: si passerà da 2,1 miliardi a 1,8 miliardi. “Una cifra che, però, non si riversa interamente nei negozi perché stimiamo che almeno un terzo venga spesa nei canali dell’e-commerce, quindi la perdita per le attività commerciali delle nostre città sarà ancora maggiore” puntualizza Confcommercio Lombardia. “Questo evidenzia ancora di più la necessità di una web tax per i colossi del commercio online in grado di sanare evidenti distorsioni competitive. Il principio è uno: bene la multicanalità distributiva ma stesso mercato, stesse regole per tutti”.

Nel complesso, il forte calo dei consumi è spiegabile in primo luogo con il clima di fortissima incertezza che, aggiunge Confcommercio Lombardia, “scoraggia anche chi, sulla carta, avrebbe risorse da spendere: basti pensare che propensione al risparmio è cresciuta vertiginosamente, arrivando ormai al 16,6% rispetto all’8,4% pre-pandemia. E ci sono poi ovviamente le forti criticità dettate dalla contrazione del mercato del lavoro, con il massiccio ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese, con il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e con la riduzione complessiva del reddito delle famiglie”.

“La crisi non è più emergenziale, ma ormai è strutturale – conclude Confcommercio Lombardia – Siamo di fronte a uno scenario che non permette più incertezze: fornitori, tasse, spese inderogabili, non aspettano e pesano sulle imprese, servono sostegni concreti perché è a rischio la sopravvivenza di interi settori economici. Siamo a tutti gli effetti nella terza emergenza, dopo quella sanitaria e quella economica: quella sociale”.

Massetti: «A Natale Compriamo artigiano per sostenere chi non si arrende»

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia by

Una bella fetta della torta del mercato vale dicembre con la tipica spesa natalizia: il 25% in più rispetto alla media mensile, il 16,4% nel caso dei prodotti alimentari e il 31,5% nel caso di quelli non alimentari. 529 milioni di euro per la sola provincia di Brescia, seconda dietro Milano a livello lombardo e che coinvolge circa 7mila imprese artigiane (6.909) e oltre 22mila addetti (22.343). Un’occasione di rilancio dopo la flessione in calo del 7,2% delle vendite al dettaglio nei primi 9 mesi dell’anno. Un motivo in più, quest’anno, per Confartigianato che lancia la campagna #AcquistiAMOlocale a favore proprio delle imprese artigiane che operano nell’offerta di prodotti e servizi tipici del Natale. «Quello che ci attende sarà un Natale diverso e difficile e vogliamo lanciare un appello: regalate prodotti del nostro artigianato per sostenere chi non si arrende. In un momento economicamente difficile, siamo promotori della campagna #AcquistiAmoLocale» precisa il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio, che genera valore per l’acquirente, per chi produce un bene o eroga un servizio, per la filiera e per la comunità. Tra incertezze e timori gli artigiani e piccoli imprenditori si sono rimboccati le maniche per far ripartire l’Italia da subito dopo il lungo lockdown e non si sono arresi, ma ora è necessario sostenerli, prima che sia troppo tardi».

La spesa di dicembreA dicembre vale 24,5 miliardi la spesa delle famiglie italiane per l’offerta tipica del Natale: stando ai dati Instat, nella spesa storica degli ultimi 3 anni spicca la Lombardia con i suoi 4,3 miliardi (il 17% totale nazionale). A livello provinciale a dicembre si superano i 500 milioni di euro in regali di Natale a Roma con 1.899 milioni, Milano con 1.533 milioni, Napoli (1.074), Torino (1.036 milioni) e al quinto posto Brescia con 529 milioni. L’Osservatorio di Confartigianato sottolinea lo studio con un dato: le MPI che intercettano la spesa dell’offerta natalizia producono a loro volta catena di valore e ogni 100 euro di fatturato ne destinano 71,9 per l’acquisto di beni e servizi, favorendo così una vasta domanda dei settori dell’indotto: legno, metallo, vetro, gomma-plastica, meccanica, tessile, servizi di trasporto e logistica, servizi digitali e amministrativi. «L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio e che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità. A Brescia sono 6.909 (su 47mila imprese artigiane lombarde coinvolte), per lo più imprese famigliari, attive in 43 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e offrono servizi di qualità che possono essere intercettati dai regali in occasione del Natale. Scegliere i prodotti artigiani offferti sul nostro territorio non vuole dire solo sotenere l’impresa, l’imprenditore, oltre 22mila addetti, ma anche il benessere della comunità: durante il lockdown abbiamo rilevato che il 58% delle micro e piccole imprese bresciane ha sostenuto o realizzato iniziative di interesse collettivo esterne all’impresa, per lo più iniziative sportive, umanitarie, culturali, di contrasto alla povertà, assistenziali. Impegno confermato proprio durante l’emergenza sanitaria, con il 33% delle micro imprese bresciane che si sono attivate per supportare la comunità in cui vivono e operano – prosegue il presidente Massetti il 34,5% ha partecipato a iniziative per sostenere fasce di popolazione più deboli, il 21,2% ha donato dispositivi di protezione, il 19,5% ha partecipato ad iniziative promosse dall’associazione, il 10,8% ha organizzato e raccolto fondi per ospedali e protezione civile. Acquistare prodotti realizzati da imprese artigiane e da micro e piccole imprese significa dare valore al lavoro e sostegno all’occupazione, sostenere la qualità e la professionalità del prodotto e del servizio offerto, sostenere il “Made in Italy” conosciuto e apprezzato all’estero e che affonda le sue radici proprio sul territorio e che ci rende unici nel mondo».

Turismo, dal 10 dicembre aperte le domande per i ristori della Regione

in Bandi/Economia/Istituzioni/Regione by
Turismo, foto generica da Pixabay

“A partire dal 10 dicembre i professionisti e gli operatori del turismo potranno presentare la domanda per ottenere le risorse previste dalla misura ‘Sì Lombardia’: un sostegno importante per un settore particolarmente colpito dalla crisi economica. Regione Lombardia dimostra con i fatti di essere vicina a migliaia di famiglie in difficoltà, nella convinzione che il 2021 possa essere un anno di rilancio per un comparto fondamentale per l’economia nazionale e regionale”.
Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda, commenta così l’apertura della ‘finestra 4’ del nuovo provvedimento nell’ambito dell’iniziativa ‘Sì! Lombardia’, che rientra nel più ampio piano di finanziamenti denominato ‘Rilancio Lombardia’.

A partire dalle ore 15 del prossimo 10 dicembre, le microimprese appartenenti alla filiera del turismo potranno inviare le domande per ottenere un indennizzo una tantum di 1.500 euro. Sono sei le finestre previste dal nuovo bando di Regione Lombardia. In particolare, la ‘finestra 4’ si compone delle categorie: attività culturali e dello spettacolo; sport e intrattenimento bambini; turismo; trasporti persone. Le risorse finanziarie destinate complessivamente a queste filiere produttive ammontano a 7.3030.849 euro.

I beneficiari del settore del turismo sono i seguenti:
Codice Ateco 79.90: Altri servizi di prenotazione e attività connesse;
Codice Ateco 79.90.1: Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio;
Codice Ateco 79.90.11: Servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e di intrattenimento;
Codice Ateco 79.90.19: Altri servizi non svolti da agenzie di viaggio;
Codice Ateco 74.30.00: Traduzione ed interpretariato.

“Si tratta di interventi – aggiunge Lara Magoni – mirati a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese lombarde dimenticate dal Governo. Il nostro principio ispiratore è quello di ‘non lasciare indietro nessuno’, semplificando al massimo le pratiche burocratiche per ottenere le risorse e velocizzandole. Nel giro di un mese i soldi sono sul conto corrente. Ecco come si aiutano, concretamente, i cittadini. Regione Lombardia, ancora una volta, risponde presente”.

Le domande dovranno essere presentate entro il 15 dicembre 2020 alle ore 17, utilizzando esclusivamente il sistema informatico ‘Bandi Online’ di Regione Lombardia https://www.bandi.regione.lombardia.it/.

Il termine massimo di conclusione del procedimento per ogni domanda, dalla concessione alla liquidazione dell’erogazione, sarà di 30 giorni a decorrere dalla presentazione della domanda medesima.

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