Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Vaccini in azienda, Bonometti: soddisfazione per la svolta

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“Esprimiamo apprezzamento e soddisfazione per l’approvazione del Protocollo nazionale per i vaccini in azienda. Con grande senso di responsabilità a tutela della salute e sicurezza delle persone che lavorano, gli industriali lombardi per primi avevano aperto le fabbriche per vaccinare i propri collaboratori”. A dirlo è, in una nota, il presidente regionale di Confindustria Marco Bonometti.

“Il mondo industriale”, continua il comunicato stampa, “vuole dare il proprio contributo nella campagna di vaccinazione, mettendo a disposizione i propri spazi per vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Solo il vaccino”, conclude, “potrà permetterci di ritornare ad una vita normale. Fondamentale sarà ricevere le dosi di vaccino necessarie e rilanciare così la collaborazione tra pubblico e private”.

Confindustria Brescia ospita il roadshow di Intesa Sanpaolo

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  • L’appuntamento online – intitolato “TRANSIZIONE 4.0 Le novità della legge di bilancio 2021 e le soluzioni di Intesa Sanpaolo per gli investimenti in innovazione” – è riservato agli associati e si terrà venerdì 9 aprile alle ore 11.30.
  • Ospiti, tra gli altri, Giuseppe Pasini (Presidente Confindustria Brescia) e Tito Nocentini (Direttore Regionale Lombardia Intesa Sanpaolo).
  • “Motore Italia” è il nuovo programma strategico di Intesa Sanpaolo da 50 miliardi per il rilancio delle PMI.

Confindustria Brescia ospiterà, nella giornata di venerdì 9 aprile, un appuntamento online intitolato “TRANSIZIONE 4.0 Le novità della legge di bilancio 2021 e le soluzioni di Intesa Sanpaolo per gli investimenti in innovazione”, tappa bresciana di un roadshow promosso da Intesa Sanpaolo per presentare “Motore Italia”.

L’incontro, riservato alle aziende associate a Confindustria Brescia, è in programma alle ore 11.30. Intervengono, tra gli altri, Giuseppe Pasini (Presidente Confindustria Brescia), Tito Nocentini (Direttore Regionale Lombardia Intesa Sanpaolo), Giovanni Foresti (Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) e Stefano Cappellari (Direttore Commerciale Imprese Lombardia Intesa Sanpaolo).

“Motore Italia” è un nuovo programma strategico da 50 miliardi per il rilancio delle PMI promosso da Intesa Sanpaolo. Il progetto si pone, in particolare, l’obiettivo di consentire alle piccole e medie imprese italiane di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita. 

Le aziende interessate a partecipare possono trovare approfondimenti e modalità di iscrizione sul sito www.confindustriabrescia.it, nella sezione News ed Eventi – Prossimi Appuntamenti. Info scrivendo a eventi@confindustriabrescia.it.

Confartigianato, Giuseppe Amici è il nuovo vicesegretario facente funzioni

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Giuseppe Amici è stato nominato ViceSegretario Generale F.F. (facente funzioni di Segretario) di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. Amici ha assunto l’incarico di Carlo Piccinato che, a sua volta, è andato a ricoprire il ruolo di Segretario di Confartigianato Lombardia.

Laureato in Economia e gestione delle Imprese, bresciano classe 1981, a seguito dell’esperienza bancaria è collaboratore con l’Organizzazione di via Orzinuovi dal 2007. Si è specializzato nello sviluppo, promozione, rappresentanza e cura dei rapporti con micro e piccole imprese dei rispettivi Direttivi di mestiere; da inizio 2021 ViceSegretario, assistendo, anche per mezzo dei funzionari dell’Organizzazione, gli Organismi territoriali e di Categoria e attuando le disposizioni adottate dalla Presidenza e dei compiti deliberati dagli Organi sociali.

«Valorizzata una capace risorsa interna, per spirito di coesione, trasparenza e coinvolgimento con l’intera struttura provinciale. Insieme a tutta la Giunta mi congratulo per il nuovo incarico, confidando possa ulteriormente crescere nel percorso all’interno del sistema di Confartigianato» ha commentato il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. «Si tratta di un incarico sicuramente prestigioso, entusiasmante, ma anche arduo – ha commentato Giuseppe Amici – soprattutto in questo periodo. Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale è la più rappresentativa organizzazione delle MPI e dell’artigianato nella nostra provincia. Siamo un forte attore sociale, proattivo nelle relazioni con tutte le istituzioni e continueremo ad esserlo, partecipando a tutte le attività a sostegno della crescita competitiva delle comunità, sempre con spirito di servizio e a sostegno dell’impresa e del lavoro autonomo».

Tassa rifiuti, la denuncia di Confcommercio: in crescita nonostante le chiusure

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Tasse, foto generica da Pixabay

La tassa rifiuti Tari – secondo quanto si legge in una nota di Confcommercio – continua a rappresentare per le imprese del nostro territorio un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano. Dai dati raccolti daConfcommercio –Imprese per l’Italiasi conferma il peso eccessivo della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese nonostante l’emergenza da Covid-19 abbia obbligato molte attività a chiudere e nonostante si sia registrata nel 2020 una contrazione del Pil di quasi 9 punti percentuali, con conseguente riduzione di consumi e di rifiuti. A livello nazionale è stato quantificato un calo di più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 15% in meno rispetto all’anno precedente, calo che, in ogni caso, assorbe anche la produzione di dispositivi anti Covid (sostanzialmente mascherine) trattati come rifiuti indifferenziati (Ispra ha stimato per il 2020 che la produzione di tali dispositivi si è attestata tra le 160mila e le 440mila tonnellate). Nonostante questo calo della produzione dei rifiuti l’ammontare complessivo della Tari si è attestato, nel 2020, su valori analoghi a quelli del 2019 (circa 9,73 miliardi di euro).

Un quadro ancor più preoccupante considerando che proprio il2020 avrebbe dovuto rappresentare una svolta.

Confermati anche i significativi divari di costo tra medesime categorie economiche in provincie limitrofe.In particolare si evidenzia come molte categorie di attività del commercio, del turismo e dei servizia Brescia si ritrovino a dover pagare un costo maggiore per ogni metro quadro rispetto alle categorie omologhe in provincia di Bergamo.Le differenze sono ben accentuate e superano addirittura i 5€ al metro quadro per quanto riguarda la categoria “ortofrutta, pescherie, piante e fiori e pizza al taglio” (+5,5) e “ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub e birrerie” (+5,2).

Non soltanto i ristoranti sono penalizzati nel settore dei pubblici esercizi, ma anche “bar, caffè e pasticcerie” sono costretti a pagare oltre 2€ in più dei loro colleghi

Differenze superiori ad un euro per ogni metro quadro riguardano anche “edicole, farmacie, tabaccai, plurilicenze” (+1,8), “esposizioni, autosaloni, esposizioni mobili, superfici espositive in genere,fiere” (+1,29) e “discoteche” (+1,1).

Infine, anche le attività di fondamentale importanza per il tessuto imprenditoriale dei centri storici della categoria “negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli” sono costretti a dover pagare una tassa più pesante.

Sul fronte degli interventi posti in essere dall’Arera con la delibera n. 158 del 5 Maggio 2020 per ridurre la parte variabile della tassa tenuto conto della minore produzione dei rifiuti legata allasospensione delle attività produttive per il COVID-19, pochi e, talvolta, contraddittori sono stati i risultati raggiunti. L’obiettivo della delibera era quello di indurre i Comuni al pieno ed integrale rispetto del principio europeo “chi inquina paga”: tale principio sarebbe dovuto essere il pilastro che avrebbe dovuto guidare l’azione degli enti locali nel rideterminare le tariffe in considerazione del particolare periodo storico e degli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica sulle attività produttive. A dispetto della delibera dell’Autorità, i dati esaminati evidenziano come, a livello nazionale, il 60% dei Comuni abbia mantenuto le tariffe invariate, mentre il 17% le ha diminuite e il 23% addirittura aumentate.Poco o nulla è stato fatto rispetto a quelle attività che sono rimaste aperte ma che, a seguito degli orari di attività ristretti, dei contingentamenti e della minor propensione dei cittadini a uscire e consumare, hanno registrato cali di fatturato significativi.

“I dati dimostrano-ha commentato il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti-che mantenere un’attività nella nostra città sia più dispendioso rispetto a Bergamo. Auspichiamo che la Pubblica Amministrazione faccia un passo verso le imprese del 2,81,510,000,501,001,502,002,503,00BresciaBergamoEsposizioni, autosaloni, esposizioni mobili, superfici espositive in genere, fiereBresciaBergamo4,23,10,000,501,001,502,002,503,003,504,004,50BresciaBergamoDiscotecheBresciaBergamo3,52,90,000,501,001,502,002,503,003,504,00BresciaBergamoNegozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoliBresciaBergamo4commercio, del turismo e dei servizi, anche in vista dell’appuntamento condiviso che interesserà proprio queste due città come capitali della cultura 2023”.Servono interventi strutturaliaffinché venga recepito il nuovo metodo tariffario determinato dall’Arera, vincolando la Tari al rispetto del principio europeo “chi inquina paga”. Ma servono anche misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-19 che ha costretto le attività commerciali alla chiusura per 97 giorni nel 2020 ed i pubblici esercizi per 114 giorni. Chiediamo allora che siano esentate dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario. Analoghe misure dovranno essere riconosciute in favore di tutte quelle altre imprese che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato –e, quindi, dei rifiuti prodotti -a causa della contrazione dei consumi.

Banca Valsabbina, utile a 33,7 milioni

in Banche/Economia/Valsabbina by

Nel corso della seduta di ieri, che si è svolta esclusivamente attraverso il Rappresentante Designato e quindi senza la partecipazione fisica dei soci, l’Assemblea di Banca Valsabbina ha approvato a larghissima maggioranza il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria ha reso necessario anche per quest’anno – per assicurare il divieto di assembramento e prevenire ogni possibilità di contagio – il ricorso a una modalità di svolgimento dell’Assemblea che consentisse di tutelare la salute dei soci, dei dipendenti, dei consulenti e degli altri soggetti solitamente coinvolti nello svolgimento dell’Assemblea. Sulla base di quanto previsto dal Decreto “Cura Italia” e dai successivi aggiornamenti normativi, la Banca ha quindi svolto i lavori assembleari a porte chiuse presso la propria Direzione Generale, con la partecipazione dei soci attraverso un rappresentante designato che ha raccolto le deleghe e le istruzioni di voto per ogni singolo punto all’ordine del giorno, ai sensi dell’articolo 135-undecies del D.lgs. n.58/98 (c.d. T.U.F.).

Oltre all’approvazione del Bilancio di esercizio 2020, l’Assemblea ha provveduto alla nomina di due Consiglieri di Amministrazione per scadenza di mandato, uno dei quali in sostituzione di un Consigliere dimissionario ai sensi dell’art. 31 dello Statuto. Sono stati quindi confermati i Consiglieri Eliana Fiori e Pier Andreino Niboli.

A larghissima maggioranza sono stati approvati anche gli altri punti all’ordine del giorno, accogliendo le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione in merito:

  • alla nomina del Collegio Sindacale, del suo Presidente e alla determinazione dell’emolumento annuale spettante ai Sindaci per il triennio 2021-2023;
  • all’approvazione del nuovo documento sulle Politiche di Remunerazione;
  • alla determinazione del compenso annuo da riconoscere al Consiglio di Amministrazione;
  • all’autorizzazione all’acquisto e alienazione di azioni proprie, a norma di legge, mediante utilizzo del Fondo acquisto azioni proprie.

L’Assemblea dei Soci – in conformità alle disposizioni della Banca d’Italia – ha inoltre approvato la distribuzione di un dividendo unitario pari ad € 0,13 per azione, che sarà in pagamento con valuta 14 aprile 2021.

Dalla lettura del Bilancio appena approvato, emerge un utile ante imposte di € 33,7 milioni (+31% rispetto al 2019) e un utile netto di € 24,3 milioni, in aumento del 20% rispetto allo scorso esercizio. Un dato che conferma la buona performancedella Banca che, malgrado il contesto condizionato dalla crisi determinata dalla pandemia, è stata comunque in grado di generare valore per gli azionisti. Ulteriore conferma in tal senso viene dalla lettura del rapporto tra l’utile ed il patrimonio netto medio (“ROE”), principale indicatore della redditività aziendale, che è pari al 6,8%, tra i migliori nel novero delle banche cosiddette tradizionali.

Ringraziamo i clienti e i nostri soci per la fiducia accordata alla Banca che, insieme all’impegno di tutti i dipendenti dell’Istituto, hanno consentito di raggiungere il migliore risultato nella storia dell’Istituto, nonostante la situazione di estrema difficoltà che ha caratterizzato il 2020, ha dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina. I dati che emergono dal Bilancio confermano la solidità e l’affidabilità del nostro Istituto e consentono di guardare al futuro con maggiore serenità, un futuro in cui vogliamo portare avanti l’efficientamento della Banca e dare stabilità ai risultati fin qui ottenuti ma in cui, soprattutto, vogliamo continuare a sostenere le famiglie e le imprese del territorio, per superare insieme questo momento di difficoltà”.

La tabella di seguito riporta i principali valori patrimoniali al 31 dicembre 2020 e il raffronto con il precedente esercizio.

Dati in Euro migliaiaDicembre 2020Dicembre 2019Variaz. %
Raccolta diretta4.300.5543.829.80812,29%
Raccolta indiretta2.145.2732.110.6351,64%
  di cui gestita1.456.4011.280.77313,71%
Raccolta complessiva6.445.8275.940.4438,51%
Impieghi alla clientela3.414.6833.136.3038,88%
  di cui in bonis3.274.9662.959.69310,65%
  di cui deteriorati139.717176.610-20,89%
Crediti deteriorati netti su impieghi netti4,09%5,63% 
  di cui sofferenze nette su impieghi netti2,39%3,06% 
Fondi Propri phased-in407.446401.6751,44%
CET 1 Ratio phased-in15,92%14,43% 
TIER TOTAL Ratio phased-in17,11%15,77% 
Patrimonio netto373.636346.7377,76%
Utile netto24.33920.30319,88%

Nel 2020 la raccolta diretta è salita ad € 4.301 milioni, in crescita del 12% rispetto al 2019. Un trend positivo riconducibile sia ai risultati dell’attività commerciale sia all’atteggiamento prudente e conservativo dei risparmiatori rispetto alle condizioni di incertezza determinate dalla pandemia. È infatti cresciuta la raccolta sui conti correnti (+21%), anche se rimane importante il contributo dei time deposit, che comprendono anche l’ormai consolidato conto deposito online Twist, e dei prestiti obbligazionari.

La raccolta indiretta si è attestata ad € 2.145 milioni, in aumento dell’1,6% nonostante il trend di mercato condizionato dall’andamento incerto delle quotazioni. La raccolta indiretta relativa a fondi comuni e polizze assicurative ha poi evidenziato un incremento del 14%, attestandosi ad € 1.456 milioni, a conferma dell’efficacia della politica commerciale attuata dalla Banca, che si caratterizza per l’ampia offerta di prodotti e il supporto di una rete di “Private Banker” in continua crescita. La raccolta complessiva si attesta pertanto ad € 6.446 milioni (+8,5%).

Gli impieghi alla clientela ammontano ad € 3.415 milioni, in crescita del 9% rispetto al 2019. Di questi, gli impieghi a clientela in bonis sono pari ad € 3.275 milioni (+10,7%). Nel corso del 2020 la Banca ha messo a disposizione della clientela gli strumenti moratori di legge o interbancari ABI, nonché gli strumenti di liquidità previsti dai decreti governativi. A tale riguardo, nel corso del 2020, sono state approvate circa 6.000 moratorie su finanziamenti, accogliendo la quasi totalità delle richieste pervenute, al fine di permettere alla clientela di poter superare questo difficile momento.

Al contempo le nuove erogazioni a medio termine hanno raggiunto livelli record, con circa 7.200 nuovi finanziamenti concessi per un importo complessivo di oltre € 970 milioni (+ 64% rispetto ai € 594 milioni del 2019), di cui circa 4.500 garantiti dal Fondo di Garanzia (ex 1.330) per un totale finanziato di € 570 milioni (€ 238 milioni nel 2019).

Relativamente ai coefficienti patrimoniali di vigilanza (c.d. phased in), si è registrato un incremento degli stessi con il Common Equity Tier 1 Ratio (c.d. Cet 1) al 15,9% ed il Tier Total Ratio al 17,1%, in aumento rispetto al 2019 (Cet 1 Ratio al 14,4% e Tier Total Ratio al 15,8%). L’incremento dei Ratio Patrimoniali ha tenuto conto sia delle variazioni normative sia dell’accantonamento dell’utile di esercizio 2019, nel rispetto delle direttive emanate dalla Banca d’Italia nell’ambito dell’emergenza pandemica. I Ratio Patrimoniali si confermano elevati e largamente superiori rispetto a quelli richiesti dalla Vigilanza.

Il numero dei conti correnti aperti presso le settanta filiali della Banca risulta in crescita del 3%, passato dai 87.653 del 2019 ai 90.619 del 2020, e conferma l’efficacia della strategia adottata, che punta a sviluppare al meglio i servizi offerti nei territori in cui opera la Banca presidiando i principali capoluoghi di provincia del Nord Italia. Vale la pena ricordare l’apertura della seconda filiale a Milano, lo scorso ottobre, e la previsione di una nuova filiale in un altro capoluogo di provincia entro la fine dell’anno.

L’evoluzione rapida e forzata del mercato bancario impone di avere ben chiara la strategia di sviluppo commerciale e di marketing, rinnovando l’offerta di prodotti e servizi e dando vita anche a nuovi segmenti di business. Tra le varie iniziative si segnala che sono state definite le modalità con cui supportare la clientela nell’ambito della realizzazione di interventi Superbonus 110%, mettendo a disposizione linee di credito dedicate e strutturando un efficace processo di compravendita di tali crediti, che ha già permesso di formalizzare l’acquisto di alcuni portafogli.

In sinergia con la partecipata Integrae SIM sta inoltre proseguendo l’attività di supporto alle imprese che intendono quotarsi sul mercato AIM di Borsa Italiana per sostenere la propria crescita. Al fine di cogliere nuove opportunità e offrire ulteriori servizi alla propria clientela, Banca Valsabbina continua a mantenere alta l’attenzione verso il mondo Fintech, dove prosegue la collaborazione con la partecipata Satispay, e sta valutando ulteriori partnership con aziende che operano in tale settore, anche nell’ambito dell’aggiornamento delle linee strategiche.

Con riferimento infine alle risultanze dei primi tre mesi del 2021, si informa che i dati sono in linea con l’andamento dello scorso esercizio.

Neoesperience, nel 2020 ricavi a 16,4 milioni: +17%

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Neosperience in Borsa

Il Consiglio di Amministrazione di Neosperience S.p.A. (“Neosperience” o la “Società”), uno dei principali player nel settore della Digital Transformation, quotata su AIM Italia dal 20 febbraio 2019, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e i risultati consolidati annuali al 31 dicembre 2020.

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, in forte crescita, che oggi comunichiamo agli investitori, avendo al contempo molto rafforzato la nostra squadra, sia come presenza sul mercato, sia come competenze tecnologiche.

Il 2020 è stato un anno chiave, in cui Neosperience ha proseguito nel suo percorso di crescita in termini di fatturato e margini di vendita: sono state completate tre acquisizioni strategiche: Workup, Myti e ADChange, che hanno potenziato grandemente le competenze del gruppo e ampliato sia la gamma di soluzioni e servizi offerti, sia il numero dei clienti, che oggi sono oltre 700. Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, abbiamo completato la realizzazione del nuovo headquarter di Milano, dove, oltre a riunire tutto il personale milanese in un’unica sede, abbiamo creato strutture per favorire l’integrazione tra i nostri colleghi e partner, le società partecipate e tutto il personale del gruppo basato su Torino, Bergamo, Brescia, Bologna, Bassano del Grappa e Cosenza.

La nostra offerta è risultata particolarmente adatta anche ad aiutare le aziende ad affrontare l’emergenza Covid-19: le nostre soluzioni applicative digitali – totalmente in cloud, configurabili e fruibili in remoto – sono determinanti per supportare in modo efficiente le nuove modalità di lavoro e di interazione con i clienti.

Luigi Linotto, Vice Presidente Esecutivo Neosperience, ha espresso profonda gratitudine a tutti i clienti, colleghi e collaboratori che hanno reso possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti per il 2020: “Un anno difficile, ma fondamentale in cui abbiamo potenziato l’offerta di soluzioni basate su Neosperience Cloud che generano ricavi ricorrenti anche presso le piccole e medie imprese: un’ulteriore premessa per un 2021 ancora più entusiasmante.

La forte crescita dell’EBITDA, +35% rispetto al 2019, l’indicatore per noi più significativo dell’andamento del gruppo, costituisce lo stimolo a proseguire nel percorso di crescita, sia organicamente, sia attraverso nuove acquisizioni, così da rafforzare il ruolo di Neosperience come polo di riferimento europeo a servizio delle imprese nella loro Digital Transformation”.

Commento ai principali risultati consolidati al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 Neosperience ha registrato ricavi consolidati pari a Euro 16,4 milioni: +17,3% rispetto ai 13,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2019, grazie all’acquisizione di nuovi clienti rilevanti, all’apporto delle nuove società entrate a far parte del gruppo e alla crescente diffusione delle Solution basate sulla piattaforma Neosperience Cloud.

Continua il trend positivo di crescita dei ricavi nel periodo 2016/2020, con un tasso composto medio superiore al 41% annuo.

Anche il Valore della Produzione è aumentato, passando da Euro 17,5 milioni a Euro 19,6 (+12%), per effetto degli investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuove Solution, dei contributi significativi di cui una quota consistente a fondo perduto – ottenuti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Commissione Europea per le attività di ricerca e sviluppo, e dei relativi crediti d’imposta maturati.

L’EBITDA è cresciuto in modo molto rilevante, passando da Euro 3,6 milioni al 31 dicembre 2019 a 4,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2020, con un’incidenza del 29,5% sui ricavi (era del 25,6% nel 2019) e con una crescita di oltre il 35% rispetto al 2019. Tale sensibile miglioramento è in gran parte dovuto alla migliore utilizzazione delle risorse interne del gruppo evidenziando i primi benefici delle acquisizioni effettuate, e al conseguente forte calo dei costi esterni.

L’EBIT al 31 dicembre 2020 si è assestato rispetto all’esercizio precedente, passando da Euro 1,1 milioni ad Euro 0,81 milioni (-27% rispetto al 31 dicembre 2019) con un’incidenza del 5% sui ricavi, da attribuire principalmente alla scelta del management che ha portato a effettuare maggiori ammortamenti sulle immobilizzazioni immateriali nel 2020 rispetto a quelli effettuati nel 2019.

L’utile netto, pari a 409 migliaia di Euro, di cui 260 migliaia di Euro di competenza del gruppo e 149 migliaia di Euro di competenza di terzi, ha registrato un analogo decremento (928 migliaia di Euro al 31 dicembre 2019); a fronte di una sostanziale invarianza dell’utile ante imposte tra il 2019 e il 2020, l’utile netto 2020 sconta la sensibile riduzione del credito di imposta rispetto a quello utilizzato nel 2019.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2020 ammonta a Euro 16,7 milioni (di cui 697 migliaia di Euro sono di competenza di terzi), rispetto ai 14,5 milioni del 31 dicembre 2019.

L’indebitamento finanziario netto passa da Euro 2,8 milioni a giugno 2020 a Euro 5,3 milioni a dicembre 2020, in gran parte per effetto delle acquisizioni completate nel corso dell’esercizio. A tal fine sono stati accesi nel corso del 2020 mutui per 6,4 milioni di Euro e un minibond da 3 milioni di Euro per accelerare la crescita e finanziare ulteriori acquisizioni.

Ricadute dell’emergenza Covid-19

L’arrivo del Covid-19 e il successivo manifestarsi dell’epidemia ha avuto un duplice impatto sulle attività del gruppo; da una parte, sono state fortemente rallentate le iniziative volte a sviluppare i mercati esteri, sia quelli in cui era previsto operare direttamente, come USA e Cina, con le controllate NSP USA e Value China, sia quelli in cui erano e sono tuttora in corso interazioni, nei principali paesi europei, per sviluppare l’attività commerciale attraverso partnership; dall’altra parte, la forte accelerazione dei processi di trasformazione digitale, sempre più necessari per le aziende, ha favorito l’opportunità di incrementare l’adozione delle soluzioni del gruppo, in particolare quelle che generano ricavi ricorrenti.

Proposta di destinazione dell’utile di esercizio

Il Consiglio ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti di accantonare a riserva l’utile di esercizio e quindi di non distribuire dividendi sul risultato civilistico di Neosperience S.p.A.

In particolare, il bilancio di Neosperience S.p.A. riporta un utile di esercizio pari a Euro 515.407 dopo aver accantonato imposte dell’esercizio pari ad Euro 320.078. Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea la bozza di bilancio così come illustrata, senza destinazione di dividendi; pertanto l’utile riscontrato viene rimandato alla riserva legale per Euro 20.770 così come previsto dall’art. 2430 del Codice Civile e alla riserva straordinaria per Euro 489.732 così come previsto dall’art 40 dello Statuto Societario.

Dispositivi echo: le “voci” tecnologiche che popolano il nostro quotidiano

in Economia/Innovazione by

Tra le tante novità che possono essere utili a rendere la nostra casa sempre più tecnologicamente avanzata oggi possiamo aggiungere anche i dispositivi più famosi e amati degli ultimi tempi ovvero i dispositivi echo; ovvero gli altoparlanti intelligenti, o per meglio dire le intelligenze artificiali. Le funzioni di questi dispositivi sono molteplici; alcune di utilità pratica altre legate allo svago ma senza dubbio tutte interessanti innovative e divertenti. Per saperne di più procediamo con alcune utili  Recensioni dispositivi Echo

Assistente personale vocale

Negli ultimi anni la creazione e il miglioramento graduale delle cosiddette assistenti personali; come già detto chiamati anche altoparlanti intelligenti hanno raggiunto livelli così sofisticati da renderli a tutti gli effetti Smart; Amazon ne ha creata a suo marchio una vera e propria serie della quale la più famosa è Alexa. Una tipologia di dispositivo che è in grado di eseguire un numero di azioni sempre maggiore ed è in grado attraverso le sue funzionalità di agevolare la nostra vita quotidiana; questa intelligenza artificiale può padroneggiare senza problemi la domotica della nostra casa e avere il controllo di tutti quei dispositivi che possono essere integrati con esso; ovviamente ogni funzionalità deve essere programmata e gestita dall’uomo, solo dopo di queste azioni il dispositivo echo può disporre e espletare le sue funzionalità a seconda e sempre in base ai desideri e ale necessità di chi lo ha programmato.

Il lancio in Italia dei dispositivi echo

Alexa è stata presentata nel 2014 ma la sua diffusione multilingua avrà un’evoluzione graduale e piuttosto lenta; in Italia infatti Alexa viene lanciata solo nel 2018, ovviamente in lingua italiana. Inoltre una delle curiosità su questo dispositivo è di essere stata creata ispirandosi all’originale sistema di comunicazione utilizzato nella nave spaziale Enterprise dell’iconica serie di film “Star Trek”; questo dispositivo echo è un assistente personale con il quale è possibile comunicare proprio a voce, parlando e rivolgendosi a lei; in questo modo Alexa reagisce rispondendo, dando informazioni, o  attivando funzionalità che possono essere richieste semplicemente con la voce, utilizzando frasi preordinate e quindi rimanendo comodamente seduti. In merito a tutti gli assistenti vocali esistenti possiamo sicuramente affermare che Alexa è il più sofisticato e il più ricco di funzionalità a oggi; con varie differenze sostanziali e rilevanti che la pongono su un piano tecnologico assolutamente unico.

Come funzionano, come si usano e a cosa servono i dispositivi echo

Il principale dispositivo Echo messo in commercio da Amazon e senza dubbio come abbiamo già detto, il più famoso è Alexa; questo dispositivo è stato programmato per essere utilizzato con vari sistemi operativi, ovvero sia con Android che con iOS,  quindi l’applicazione da installare sui dispositivi mobili è disponibile per tutti; l’applicazione viene scaricata generalmente sullo smartphone proprio per utilizzare lo smart speaker dal proprio telefono cellulare che farà da controllo primario per l’assistente personale, diversamente viene installata sullo smartphone per utilizzarla direttamente dal telefono; ovvero il telefono non fa da tramite per altri dispositivi ma gestisce in maniera diretta e autonoma tutte le funzionalità di Alexa. Utilizzare Alexa è semplicissimo infatti il dispositivo reagisce semplicemente alla ricezione del suo nome come abbiamo spiegato in precedenza; oppure tramite alcune frasi preordinate che le indicano in tempo reale cosa le stiamo chiedendo e di quale supporto o attività abbiamo bisogno. Alla domanda a che cosa serve Alexa? La risposta è assolutamente diversificata e articolata. Poiché questa intelligenza artificiale è in grado di svolgere diverse azioni. Ad esempio è possibile avviare il funzionamento degli elettrodomestici senza interrompere quello che stiamo facendo. Ma dando il comando ad Alexa che provvederà al nostro posto ad avviare la lavatrice la lavastoviglie o altri elettrodomestici dedicati alle pulizie e alla manutenzione della casa.

Una serie vincente di echo per tutti i gusti

Ovviamente devono essere dei dispositivi che possono supportare l’aggregazione con Alexa. In linea di massima anche gli altri altoparlanti intelligenti di Amazon corrispondono come tipologia e funzioni alla mitica Alexa; le differenze ci sono, ma non compromettono la qualità e la validità degli altri dispositivi echo a confronto, che il gigante degli e-commerce ha messo a nostra disposizione, tra l’altro a costi accessibili a tutti.

Euro Cosmetic, ricavi a 27,8 milioni: +22%

in Bilanci/Economia by

Il Consiglio di Amministrazione di Euro Cosmetic S.p.A. (AIM: EC), società specializzata nella formulazione e fabbricazione di prodotti Personal Care (igiene, benessere e profumazione della persona), riunitosi ieri in tarda serata, ha esaminato e approvato il Progetto di Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2020.

Daniela Maffoni, Amministratore Delegato di Euro Cosmetic, ha commentato: “Nel 2020 abbiamo conseguito ottimi risultati, consolidando la nostra posizione di mercato e la crescita registrata negli ultimi anni. Siamo particolarmente soddisfatti della marginalità ottenuta, migliore rispetto all’intero esercizio 2019 e al target definito dalla Società in sede di quotazione. Abbiamo infatti conseguito un EBITDA pari €4,9 milioni superiore ai €4,5 milioni indicati come soglia sopra la quale sarebbe scattato il meccanismo azioni PAS (Price Adjustment Share). Le performance ottenute sono frutto dell’impegno costante nelle attività di innovazione dei prodotti e processi tecnologici, finalizzate alla realizzazione di gamma di prodotti nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli già realizzati. Sempre nel 2020 hanno preso il via importanti progetti che verranno portati a compimento nel 2021. Tra questi il più significativo è la creazione di un concept cosmetico innovativo di prodotti Skin Care, con il deposito di un marchio cosmetico, la creazione di una linea di prodotti per la bellezza, il ringiovanimento e la pulizia della pelle, con posizionamento medio-alto”.

DATI ECONOMICI E PATRIMONIALI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2020

I Ricavi Operativipari a €27,762 milioni(€22,637milioni nel 2019) evidenziano un incremento del23%. I ricavi delle vendite e delle prestazioni dell’esercizio 2020, pari a € 27.060 mila, si riferiscono per € 23.727 mila a ricavi conseguiti in Italia, per € 3.136 mila a ricavi conseguiti in paesi UE e per € 197 mila ad esportazioni.I Ricavi Prodotto Finitopari a €26,6milioni (€21,7milioninel 2019) evidenziano un incremento del 22,3%. L’incremento dei Ricavi Prodotto Finito al 31 dicembre 2020 è sostenuto principalmente dai detergenti (+54,5%, raggiungendo € 13,2 milioni), e a seguire dai prodotti per l’igiene orale (+3,2%che raggiungono € 7,9 milioni) e dai prodotti fine frangrances (+4,5%, raggiungendo€ 3,4milioni). La ripartizione per canale di vendita mostra una forte crescita del canale Farmacia e Parafarmacia che raggiunge € 3.6milioni (+265,1%), mentre il canale GDO e il canale Industrial continuano a rappresentare sempre i principali canali di vendita (rispettivamente il 39,7% e il 32,7% dei Ricavi Prodotto Finito), raggiungendo rispettivamente€ 10,6 milioni (+14%) e€ 8,7milioni(+45,4%)

L’EBITDAè pari a €4.903mila (€2.804mila nel 2019) con un incremento del 74,8% rispetto all’esercizio precedente.

L’EBIT è pari a €3.504 mila (€1.446 milanel 2019) con un incremento del 142,3%. L’Utile Netto è pari a €2.501 mila (€1.013 milanel 2019) in aumento del 146,9%. La Posizione Finanziaria Nettaè positiva perca. €5,9milioni (negativa per ca. €3,7 milioninel 2019). La posizione finanziaria netta migliora rispetto al precedente esercizio per € 9,6 milioni. La variazione positiva è dovuta all’aumento del fatturato e della redditività, adun’operazione di factor pro soluto e ai proceeds raccolti in sede di IPO. Il management sta operando per ottimizzare il capitale circolante netto attraverso una miglior gestione dei crediti, dei fornitori e del magazzino. Sulla posizione finanziaria ha altresì inciso il pagamento del dividendo per € 400 mila (300 mila nel 2019). Il Patrimonio netto è pari a € 15,6milioni (€6,4milioni nel 2019).

Antares Vision amplia la superficie produttive di Convel

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TRAVAGLIATO – Oltre 25.000 sistemi di ispezione Antares Vision verificano ogni giorno la qualità dei prodotti farmaceutici e garantiscono la sicurezza in tutto il mondo. Un numero destinato ad aumentare, considerato che la multinazionale italiana ha deciso di rafforzare tecnologie e capacità produttive di Convel, parte del Gruppo Antares Vision dallo scorso giugno: attraverso un’operazione di ampliamento del sito produttivo dell’azienda vicentina, infatti, nell’ottica di rispondere alla crescita della domanda e alla messa in campo di nuove soluzioni tecnologiche, è stato acquistato un lotto (di circa 800 mq) che si aggiungerà alla presente unità produttiva. L’ampliamento si posiziona come ulteriore estensione degli spazi rispetto a quella già decisa e implementata l’estate scorsa (di circa 200 mq). ll nuovo spazio sarà destinato, in particolare, ad un ampliamento della superficie per la produzione di macchinari, assemblaggio, magazzino e area test, mentre la superficie annessa la scorsa estate è invece stata collocata per la creazione di nuovi uffici e aree destinate a R&D.

Giovanni Lovato, CEO e software manager di Convel, ha dichiarato: “L’ampliamento dello spazio è un chiaro segnale di continuità e sviluppo lanciato unitamente da Convel e Antares Vision. Dal momento dell’acquisizione da parte del Gruppo, ha preso avvio un importante programma di investimenti: dalle linee di produzione alle risorse umane, dalle nuove macchine allo sviluppo di tecnologie più avanzate”. Andrea Gallo, CEO e R&D manager di Convel, ha aggiunto: “Stiamo lavorando con prospettive a lungo termine, e gli step attuali sono necessari per assicurarsi gli strumenti per affrontare le sfide del mercato. Da quando Convel è stata fondata nel 1994 abbiamo sempre guardato verso le nuove tecnologie alla ricerca di soluzioni innovative. Come parte del Gruppo Antares Vision, abbiamo iniziato un processo di miglioramento che ci darà nuovi strumenti per essere protagonisti all’interno di uno scenario altamente competitivo come quello della produzione delle macchine di ispezione”.

“Grazie alla sempre più stretta sinergia tra le nostre aziende – le parole di Emidio Zorzella, CEO di Antares Vision – siamo in grado di capire le esigenze dei nostri clienti e anticipare le nuove sfide del settore, anche attraverso quell’approccio tecnologico ad ampio spettro che ci permetterà di dare valore all’innovazione industriale, fondamentale per continuare ad essere competitivi”.

L’integrazione tra Antares Vision e Convel permette al Gruppo di rafforzare la propria presenza e il proprio know-how tecnologico per quanto riguarda le più innovative tecnologie di Visual Inspection, con una ampia gamma di controlli. Una soluzione sempre più completa, con un partner unico in grado di soddisfare ogni richiesta del mercato. In particolar modo, nell’ambito della  Leak Detection (controllo delle perdite) l’offerta copre tutte le tecnologie: con un’ampia gamma di soluzioni Container Closure Integrity Testing (CCIT), che verifica l’integrità della chiusura del contenitore, è possibile identificare in modo efficace, sicuro e affidabile i possibili difetti che compromettono la qualità e l’integrità di un prodotto, grazie a tecnologie come l’High Voltage Leak Detection (HVLD), l’Head Space Gas Analysis (HSGA), il Pressure Decay Leak Detection (PDLD), il Vacuum Decay Leak Detection (VDLD).

Convel vanta un organico di 16 persone, in prevalenza tecnici altamente specializzati con una forte attitudine alla ricerca e sviluppo. Con oltre 25 anni di esperienza nelle macchine di ispezione per il mercato farmaceutico, l’azienda è in grado di garantire soluzioni innovative attraverso le tecnologie più avanzate e un servizio post-vendita altamente qualificato.

4 Miti da sfatare sulle case di legno

in Ambiente/Economia/Edilizia by

Se sei qui, sicuramente conoscerai almeno 4 diversi miti da sfatare sulle case di legno ed in questo articolo proveremo a darti una spiegazione sul perché non è così come tutti credono!

Miti da sfatare sulle case di legno

Molte persone pensano che le case abitabili di legno siano poco sicure ed affidabili, ma sappi che non c’è niente di più sbagliato!

Le case in legno sono affidabili e, grazie al fatto che sono realizzate con materiali naturali di prima qualità, offrono molteplici benefici per la salute e le tasche (in termini economici) per chiunque ne voglia acquistare una o voglia andarci a vivere dentro.

Per via dei pregiudizi (spesso errati), che pian piano si sono diffusi, sono nati diversi miti sulle case di legno, proviamo a “sfatarli” assieme!

Le case in legno prendono fuoco più facilmente

Niente di più falso, poiché non è la struttura in sé a prendere fuoco, bensì i suppellettili ed i tessuti presenti all’interno della casa che prendono fuoco facilmente.

La struttura delle moderne case abitabili in legno presenta dei pannelli trattati con dell’intonaco apposito, come nelle case di mattoni, per evitare un incendio.

Nel caso si incendiasse una casa in legno, ci sarebbe più tempo per evacuare, rispetto una casa in muratura, poiché l’acciaio si indebolisce molto più velocemente del legno (basti pensare al ferro che ad alte temperature si piega, mentre il legno si incendia bruciando con velocità inferiore).

Costa di più mantenere una casa di legno

Anche questo è falso! Il legno è un ottimo, se non il migliore, isolante naturale, oltre a rappresentare una scelta responsabile ed in grado di ridurre del 40% le emissioni inquinanti.

Il legno, nei mesi freddi, è in grado di trattenere il calore interno e ciò si traduce in un maggior risparmio energetico (basti pensare alle case di montagna, che nella maggior parte dei casi vengono realizzate in legno), mentre nel periodo caldo evita che il calore penetri all’interno dell’edificio.

Inoltre, è anche un ottimo isolante acustico, evitando che i rumori esterni entrino in casa e, viceversa, quelli esterni si sentano all’esterno (si pensi agli studi di registrazione, che vengono realizzati in legno).

Una casa in legno costa di più di una tradizionale

Falso! Il costo di una casa in legno è molto meno inferiore di una casa tradizionale. Oltre alla casa in sé, anche i consumi sono molto più bassi, per via delle vantaggiose proprietà del legno di cui ti abbiamo parlato prima.

Le case in legno di Maestro Case sono accessibili a chiunque, un esempio è il modello “Kare”: si tratta di una struttura di 117 metri quadrati, in cui disporre cinque stanze, al costo di circa 31mila euro. Senza contare che il tempo di costruzione di una casa in legno anziché in calcestruzzo è molto minore.

Le case in legno durano meno rispetto alle case in mattone

Un altro dei tanti miti sulle case di legno infondato! Se ci si prende cura della propria casa di legno e si esegue una manutenzione costante, di qualità ed attenta, la casa potrebbe durare persino di più di una casa in mattoni (e si parla di centinaia di anni).

Chiaramente, affinché una struttura in legno duri a lungo è necessario utilizzare materie prime di alta qualità, un esempio è l’Antico edificio del Governo Neozelandese (sito a Wellington in Nuova Zelanda), completato nel 1876 e realizzato interamente in legno kauri, attualmente in uso e sede della facoltà di Giurisprudenza della Victoria University (si tratta dell’edificio in legno più grande al mondo).

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