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Grana Padano: il nuovo presidente è il mantovano Renato Zaghini

in Agricoltura e allevamento/Alimentare/Economia/Nomine/Partner by

Il nuovo presidente del Consorzio Tutela Grana Padano è il mantovano Renato Zaghini. Il Consiglio di Amministrazione, eletto lo scorso 19 giugno dall’Assemblea Generale del Consorzio, quest’oggi ha nominato il nuovo presidente che succede ai 21 anni di presidenza di Nicola Cesare Baldrighi. Il nuovo presidente Renato Zaghini ha ricoperto per 21 anni la carica di presidente del Caseificio Europeo Società Agricola Cooperativa di Bagnolo San Vito (Mn) e per 17 anni è stato il Tesoriere del Consorzio Grana Padano.

Sono molto onorato della fiducia che il Consiglio mi ha concesso per ricoprire un ruolo così importante e di prestigio – dichiara emozionato Renato Zaghini, neo presidente del Consorzio Tutela Grana Padano. Mi impegnerò insieme al nuovo Consiglio di Amministrazione per far sì che la filiera del formaggio DOP più consumato al mondo continui a rappresentare l’eccellenza del made in Italy. Mi piace accettare le sfide e rispondere positivamente alle richieste di impegno che mi arrivano da amici e colleghi – continua Zaghini – come ho già fatto 21 anni fa quando ho accettato la presidenza del caseificio Europeo durante il difficile periodo che stava attraversando il sistema lattiero caseario a causa della vicenda delle quote latte e della sua crescita inarrestabile nella produzione. Ora sono pronto e carico per accettare questa nuova sfida, in un momento in cui il mondo sta vivendo la più grande crisi dalla fine della seconda guerra mondiale. La filiera del Grana Padano ha continuato a funzionare durante la pandemia da Covid-19 ma deve fare i conti con pesanti difficoltà su vari fronti, in una situazione economica piena di incognite”.

“Saluto con soddisfazione il nuovo presidente, Renato Zaghini – commenta Nicola Cesare Baldrighi presidente uscente – uomo concreto e di buon senso con cui ho condiviso la maggior parte del mio mandato. A lui i miei migliori auguri di buon lavoro, nella certezza che saprà portare avanti con forza e determinazione le azioni necessarie affinché il nostro sistema continui sul binario dell’eccellenza, migliorando ulteriormente i grandi risultati ottenuti insieme fino ad oggi. Quando questo momento critico legato al Covid-19 passerà, la voglia di ripresa sarà forte, coinvolgerà tutti e dovremo essere pronti a governarla.

Le prospettive incerte nei confronti del futuro non fermano l’entusiasmo e la volontà del neo eletto presidente, che nel suo discorso d’insediamento ha voluto sottolineare i valori primari che muoveranno il suo agire: collegialità e condivisione. “Cercherò di mettere a frutto i miei 17 anni da Tesoriere del Consorzio che mi hanno conferito una buona esperienza di sistema, ma soprattutto farò in modo di garantire collegialità e condivisione nel ripristinato Comitato di Presidenza, nel Comitato di Gestione, nel Consiglio di Amministrazione, nella Commissione Pubblicità e in quella Scientifica – spiega il presidente – Vorrei che il mio mandato si contraddistinguesse per la sua gestione collegiale. Questo perché so bene che dal nostro agire non dipende solo la sorte delle nostre aziende e dei nostri soci ma l’intero sistema lattiero caseario italiano, che risente moltissimo delle nostre scelte e decisioni”.

Il mantra della nuova presidenza e del Consiglio d’Amministrazione sarà quindi la collegialità, “perché le scelte e le delibere che adotteremo saranno le scelte di tutti o almeno di quasi tutti, come è sempre stato finora, ma soprattutto frutto di un lavoro di analisi e approfondimento di ogni tema, anche di quelli che potrebbero apparire più facili e scontati”, conclude Zaghini.

L’Intelligenza Artificiale per trovare nuovi clienti e supportare il team di vendita: Neosperience Customer Generator

in Economia/Innovazione/Partner by

Nello scenario di mercato di oggi, dominato da intermediari digital che polarizzano i ricavi ed erodono i margini degli operatori economici in ogni settore, è imperativo dotarsi di un insieme di strumenti per ridurre i costi di acquisizione dei clienti professionali e stabilire con loro una relazione diretta e non mediata, attraverso gli strumenti e le piattaforme cui i clienti dedicano la maggior parte della propria attenzione: computer, smartphone e tablet; LinkedIn, Google e Facebook.

L’attività di ricerca e acquisizione di clienti richiede oggi una visione integrata, che includa sia la prospettiva delle vendite, sia quella del marketing. I team di vendita devono individuare in modo preciso le aziende clienti ideali e i responsabili delle decisioni di acquisto per stabilire le priorità dei loro sforzi commerciali, personalizzare il raggio d’azione e migliorare ricavi e margini di vendita. 


Neosperience Customer Generator (NCG) è la solution con cui puoi implementare  un innovativo processo di Account-Based Marketing (ABM) e sfruttare le funzioni avanzate basate sull’intelligenza artificiale di Neosperience Cloud per fornire un mondo di informazioni utili al tuo team di vendita.

In questo modo ogni azienda è in grado di elaborare la più ampia quantità di dati disponibile sulle imprese e sulle loro strutture operative, aumentando esponenzialmente le tue performance di vendita.

La soluzione Neosperience Customer Generator attraverso l’Intelligenza Artificiale permette di: 

> Implementare un processo di acquisizione di nuovi lead e di rivitalizzazione dei lead dormienti raccolti negli anni, individuando
i clienti innovativi che aiutano l’azienda a crescere e migliorarsi;

> Arricchire i profili del customer database, asset fondamentale dell’azienda nel tempo, di tutte le dimensioni rilevanti per il business creando quindi un approccio personalizzato per categorie d’utenti;

> Rafforzare il posizionamento del brand, differenziandolo ulteriormente rispetto ai competitor attraverso l’analisi dei big data in tempo reale per comprendere le caratteristiche del proprio parco clienti acquisiti e potenziali;

> Aumentare ricavi e marginalità grazie a un ascolto ancora più profondo della voce e del pensiero di ogni singolo cliente acquisito creando opportunità di up-selling personalizzate.

Il successo dei processi di vendita dipenderà sempre più dalla disponibilità di strumenti digitali evoluti. Come già avviene per i grandi player digitali anche per una media azienda sarà quindi l’utilizzo di un algoritmo a fornire l’arma vincente per raggiungere i propri obiettivi di vendita. 

Scopri di più: https://www.neosconsulting.it/impresadigitale/customer-generator/

Immatricolazioni: in Lombardia autobus -25,5%, camion -28,9% (prima del Coronavirus)

in Automotive/Economia/Partner/Tendenze by

Nel 2019 in Lombardia le immatricolazioni di autobus sono state 534, con un calo del 25,5% rispetto al 2018. Sempre lo scorso anno le immatricolazioni di veicoli pesanti (e cioè con PTT – peso totale a terra – superiore a 16 tonnellate) per il trasporto merci sono state 3.607, con un calo del 28,9% rispetto al 2018. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Aci.

Dall’elaborazione è possibile stilare un prospetto dei dati a livello provinciale. Le province della Lombardia in cui le immatricolazioni di autobus sono calate sono Lodi (-61,3%), Varese (-51,8%), Mantova (-44,4%), Cremona (-42,9%), Monza e Brianza (-36,4%), Milano (-36%), Pavia (-31,3%), Lecco (-30%) e Bergamo (-27,4%). Le province in cui è stato registrato invece un aumento sono Brescia (+204,3%), Como (+200%) e Sondrio (+27,3%). Per ciò che riguarda le immatricolazioni di veicoli pesanti per il trasporto merci, tutte le provincie della Lombardia fanno registrare dati in calo, ad eccezione di Monza e Brianza (+4,7%). Si va dal -13,1% di Como al -40,3% di Milano fino ad arrivare al -51,4% di Lodi.

Immatricolazioni camion 2019 in Lombardia

Nel 2019 in Italia le nuove immatricolazioni di autobus sono state 4.321, con una crescita del 31,3% rispetto al 2018. Sempre nel 2019 le immatricolazioni di veicoli pesanti (e cioè con PTT – peso totale a terra – superiore a 16 tonnellate) per il trasporto merci sono state 19.605, con un calo del 30,7% rispetto al 2018.

Coronavirus, Aib sostiene la campagna #iopagoifornitori

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Evidenza/Partner by

Ha preso il via in questi giorni la campagna di comunicazione #iopagoifornitori,  creata da Alfredo Rabaiotti, titolare di Becom S.r.l, a cui Aib ha deciso di aderire.

L’obbiettivo è quello di stimolare le imprese del sistema economico bresciano, che ritengono di aderire volontariamente all’iniziativa, a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le difficoltà legate alla situazione del Coronavirus e, più in generale, a diffondere prassi trasparenti ed efficienti.

“Il sistema economico bresciano si sta muovendo in una situazione fortemente influenzata dalla diffusione del Coronavirus e dai conseguenti provvedimenti che hanno determinato il blocco per numerose realtà, ma anche per intere filiere – commenta Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana –. Nonostante ciò, AIB ha avviato un dialogo costante con il sistema bancario per garantire una serie di strumenti finanziari che possano garantire alle aziende la necessaria liquidità. Si tratta di un tema fondamentale, per le imprese e per le famiglie. È indubbiamente apprezzabile leggere di imprenditori in grado di rispettare le scadenze dei pagamenti, o che addirittura li anticipano. Sono certo che a Brescia chi è nelle condizioni di farlo, senz’altro lo farà, responsabilmente, per contribuire affinché tutta la filiera in cui opera rimanga sana. Con questo manifesto puntiamo a sensibilizzare ulteriormente in tale direzione.”

Il manifesto si ispira al principio della massima snellezza e al principio volontaristico delle imprese e degli imprenditori che riterranno di recepirne le finalità, traducendole concretamente in comportamenti eticamente corretti, ossia pagare i rispettivi fornitori nel rispetto dei termini contrattualmente stabiliti. Il documento – coerentemente anche con la direttiva UE “Late payments” del 2011 e al successivo decreto legislativo italiano 192/2012 – intende inoltre promuovere la creazione di codici di pagamento rapido. Entrambi, seppur pensati principalmente per regolare i termini di pagamento delle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese, auspicano che per le transazioni tra imprese venga lasciata autonomia negoziale alle parti comunque con tempi di pagamento non superiori a 60 giorni, pur con un rafforzamento dei presidi a tutela dei creditori.

In particolare, l’iniziativa #iopagoifornitori richiama quindi le imprese, in primis quelle aderenti ad Associazione Industriale Bresciana, affinché si impegnino a effettuare i pagamenti nei termini contrattuali che regolano i rapporti con i propri fornitori, non modificare con effetto retroattivo i termini e le altre condizioni di pagamento, dare ai fornitori indicazioni chiare e facilmente accessibili in merito alle procedure di pagamento, affermare la cultura dei pagamenti rapidi e diffondere attraverso propri comportamenti coerenti all’obiettivo del documento, pratiche di pagamento efficienti, basate sul rispetto dei termini contrattuali pattuiti.

Il Manifesto intende, inoltre, richiamare la Pubblica Amministrazione alle proprie responsabilità, invitandola in questa fase di straordinaria criticità ad onorare i propri pagamenti verso tutti i propri fornitori.

Le aziende che intendono sottoscrivere il manifesto #iopagoifornitori possono farlo con l’invio di una dichiarazione del proprio legale rappresentante all’indirizzo mail iopagoifornitori@aib.bs.it sulla base del modulo pubblicato su www.aib.bs.it, alla pagina dedicata. Nella dichiarazione, le aziende si assumono l’impegno di pagare i propri fornitori nei termini previsti dai contratti commerciali che l’azienda sottoscrittrice ha in essere.

A seguito della sottoscrizione del manifesto, il marchio #iopagoifornitori potrà utilizzato sui documenti e sui siti aziendali. Il marchio segnala al mercato un’impresa che adotta pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti.

L’elenco delle aziende firmatarie il manifesto sarà pubblicato su tutti i canali social e sul sito web di Associazione Industriale Bresciana; mensilmente l’Associazione aggiornerà l’elenco e ne darà anche puntuale informazione a tutti gli associati.

Le imprese bresciane incontrano la Svizzera: appuntamento l’11 marzo

in Economia/Export/Partner/Tendenze by

Appuntamento mercoledì 11 marzo, a Brescia, per la seconda tappa del 2020 del “Open Consulting Day: Svizzera”, evento dedicato alle imprese innovative e promosso dallo Swiss Business Hub Italia per promuovere la Svizzera come Business Location dove fare impresa.

L’iniziativa si terrà dalle 10 di mattina fino alle 17.30 e sarà ospitata dalla Camera di Commercio di via Einaudi, in città. Il format è quello di tavoli di incontro one to one (la sessione mattutina va dalle 10 alle 12.30, la pomeridiana dalle 14 alle 17.30), in cui – con una consulenza specifica – le aziende interessate a sviluppare il proprio business oltre confine potranno “approfondire le opportunità che la Svizzera, come mercato e come piattaforma aziendale, può offrire per la crescita aziendale e per esplorare gli esclusivi vantaggi competitivi sui mercati internazionali”.

Gli incontri sono riservati in particolare a realtà che operano nei settori: artificial intelligence, advanced manufacturing, personalised health, robotics&drones e blockchain. In concreto parliamo di biotecnologie, medtech, pharma, ICT, fintech, industria 4.0, intelligenza artificiale, droni, robotica e automazione. Ma non solo.

Tra gli argomenti affrontati ci saranno le forme di società possibili in Svizzera (Sagl, Società anonima, Succursale, Joint venture), le opportunità per Pmi e startup innovative, il supporto cantonale/federale alla creazione di imprese, gli aspetti commerciali, la gestione del mercato del lavoro, il Sistema fiscale, gli accordi di libero scambio e la Protezione Intellectual property e Intangible Assets.

Il termine per registrarsi all’evento è il 6 marzo. Per ulteriori informazioni è possibile mandare una mail a: milano.sbhitalia@eda.admin.ch

LINK REGISTRAZIONE: https://www.s-ge.com/it/event/evento-s-ge/open-consulting-day-svizzera-0

(articolo publiredazionale)

COS’E’ LO SWISS BUSINESS HUB ITALY

Lo Swiss Business Hub Italy è il rappresentante a Milano dell’agenzia ufficiale di promozione degli investimenti e del commercio internazionale Switzerland Global Enterprise (S-GE). L’Hub, che fa parte del Consolato generale svizzero a Milano, ha il compito di implementare le strategie di esportazione svizzere in Italia per promuovere la piazza economica svizzera.

Lo Swiss Business Hub Italy è il punto di contatto chiave per le piccole e medie imprese (PMI) della Svizzera e del Liechtenstein che desiderano esplorare opportunità di esportazione nel mercato italiano. I servizi dell’Hub includono: informazioni sul mercato; supporto per certificazioni; analisi dettagliate su mercato e prodotti; ricerca di distributori, rappresentanti e partner locali e supporto per instaurare canali di comunicazione; sviluppo di pipeline di vendita B2B / B2C; consulenza personale e coaching per PMI; valutazioni di sedi locali; organizzazione di eventi e missioni di accertamento di fattiper società, associazioni e delegazioni ufficiali svizzere. 

Lo Swiss Business Hub informa le aziende italiane circa i vantaggi chiave della Svizzera come piazza economica e di investimenti. Nell’ambito del mandato del governo svizzero (Segreteria di Stato dell’economia, SECO), l’Hub lavora a stretto contatto con le agenzie di promozione commerciale regionali e cantonali in Svizzera.

La bresciana Givi al Motor Bike Expo di Verona con nuovi prodotti

in Economia/Eventi/Fiere/Partner by

Givi, la storica azienda bresciana (Flero) leader mondiale nel settore degli accessori moto, attende tutti gli appassionati al Motor Bike Expo di Verona (Veronafiere, Padiglione 5 Stand 20i, 16-19 gennaio) con tante novità da scoprire e provare all’insegna della sicurezza e delle più alte performance.

DI SEGUITO I PRODOTTI ANNUNCIATI DALL’AZIENDA

BORSE: DA NON PERDERE

La borsa morbida da sella/ portapacchi per il mototurista

Comodità e resistenza alle intemperie sono i principali punti di forza di Ultima-t, la mitica linea di valigie soffici per il mototurismo compatibili con qualsiasi tipo di veicolo. Grazie all’ottimo riscontro ottenuto negli anni, GIVI amplia ulteriormente la gamma, dando il benvenuto a UT813, borsa cargo da sella e portapacchi estensibile dalla capacità di 8 litri. Provvista di sacco interno removibile ed estendibile con impermeabilità IPX5 (resistente a forti piogge e condizioni estreme), spallaccio di trasporto a tracolla e maniglia ergonomica con inserti in gomma UT813, offre molteplici opzioni di fissaggio alla sella con gancio/sgancio rapido, tramite cinghie integrate. Completano i dettagli la tasca a rete interna, il cordino elastico multiuso, l’inserto perimetrale riflettente e l’inserto a motivi rifrangenti per una maggiore visibilità.

Le nuove laterali in alluminio con sistema Monokey

Essenziale, leggera, dal design brevettato e completamente made in Italy. E’ Trekker Alaska, la nuova coppia di valigie laterali da 36 litri realizzata in materiali di altissima qualità: alluminio naturale con trattamento meccanico, acciaio inox per le cerniere di apertura e tecnopolimero rinforzato per profili e passacinghia; oltre ad agganciarsi ai telaietti Monokey che ne permettono l’apertura e lo sgancio dal telaio con la stessa chiave e serratura unica, Trekker Alaska si avvale dell’esclusivo sistema ad uncino Patent Pending  grazie al quale può inclinarsi senza sganciarsi del tutto al telaio di supporto e metodo utile in presenza di un bauletto centrale di grandi dimensioni che potrebbe ridurre l’accessibilità e l’apertura del  coperchio, completamente apribile grazie all’ apposita cerniera di rotazione. Presente in doppia finitura: Natural o Black.

Leggere e di design: ecco le termoformate del futuro. Eleganza e praticità sono le parole chiave di WEIGHTLESS, la nuova linea di borse termoformate con interno soft touch pensate per ottenere allo stesso tempo la massima leggerenza e la maggiore capacità di carico. Realizzate in materiali di qualità fra cui l’ABS si distinguono anche per il logo, realizzato su un badge ad iniezione cromato silver come singolare tocco di stile.

WL900 coppia di borse laterali da 25 litri con attacco Monokey. Sono dotate di una tasca in rete interna, maniglia per il trasporto a mano ed elastici interni per il contenuto

WL 901 valigia top-case semirigida con attacco Monokey, compatibile con le omonime piastre. E’ caratterizzata dall’apertura della cerniera a fisarmonica, in tessuto poliestere 600D, che permette un’estensione del volume da 29 a 34 lt, sufficientemente grande da contenere un casco modulare.

I CASCHI PER LEI

Givi per la prossima primavera propone i suoi caschi più grintosi, femminili perfetti per viaggiare sicure senza dimenticare lo stile con due novità:

il modulare X.21 Challenger Shiver Lady dotato di mentoniera alzabile, visierino interno fumè e grafica in titanio opaco/argento/fucsia.

gli intergrali 50.60 Stoccarda Follow Lady e Mehndi Lady realizzati con calotte di diversa misura per offrire una perfetta proporzione tra il volume del casco e la taglia della motociclista mantenendo inalterato il livello di protezione. Dotati di estrattori, prese aria mentoniera, prese aria superiori, interni removibili e lavabili e predisposizione per lente Pinlock, ideali nelle belle giornate grazie al comodo visierino parasole integrato. Mendhi Lady: disponibile nelle versioni nero/rosa, argento opaco/rosa, nero opaco/verde. Follow Lady (novità 2020): disponibile nella variante bianco/fucsia/nero.

E gli intramontabili:

12.3 Stratos Solid Color jet color dal vivace colore rosa fluo provvisto di doppia calotta, visierino interno fumè, estrattori, prese aria superiori, cinturino micrometrico. (novità 2020)

10.7 Art Nouveau Pink demi-jet dalla grafica in stile liberty, è fornito di estrattore posteriore per migliorare la traspirabilità, interno removibile e lavabile, visiera trasparente e cinturino a sgancio rapido con chiusura micrometrica. In più le piccole dimensioni permettono di riporlo anche nei sottosella più ridotti di moto di piccola cilindrata e scooter.

MOTO ALLESTITE: GUZZI V85 TT

La storica moto Guzzi V85 TT sarà presente in Fiera completa dei suoi 19 accessori creati ad hoc da GIVI: fra questi l’attacco posteriore in alluminio specifico per bauletto MONOKEY®, il supporto specifico in alluminio e acciaio inox  per allargare la superficie di appoggio del cavalletto laterale originale, il kit di attacchi specifico per montare i faretti S310 o S322,  il portavaligie laterale specifico PL ONE-FIT, a rimozione rapida, configurato per valigie MONOKEY®. Oltre a moto Guzzi saranno esposti anche i seguenti veicoli con i relativi allestimenti: BMW R1250GS,  Yamaha Tenerè 700, Yamaha Tracer 900,  Honda CB650R.

GIVI SPA, INFORMAZIONI SULL’AZIENDA

Nel 2018 la storica azienda bresciana fondata da Giuseppe Visenzi ha compiuto 40 anni. Passione, design e artigianalità italiana, forte attitudine tecnologica e profonda conoscenza dei materiali: sono questi gli ingredienti del successo internazionale di GIVI, un percorso che ha trasformato una piccola officina di Brescia in un punto di riferimento mondiale per gli accessori moto. L’azienda, che può vantare lo stesso spirito intraprendente del giorno della sua fondazione, è oggi presente in tutto il mondo, con filiali in Spagna, Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti e sedi produttive per i mercati locali in Malesia, Brasile e Vietnam. La mission GIVI è racchiusa nell’impegno di progettare, realizzare e distribuire prodotti di qualità, in grado di elevare l’equipaggiamento della moto e del motociclista in termini di prestazioni, comfort e sicurezza.

 

 

 

Auto inquinanti: esauriti i fondi della Regione, ma le domande si possono presentare ancora

in Economia/Istituzioni/Partner/Regione by

Esaurita la dotazione finanziaria di 18 milioni di euro prevista dal bando ‘Rinnova Autovetture’ in favore dei cittadini per sostituire i veicoli piu’ inquinanti. Fino al 29 novembre (corrispondente alla nona finestra del bando), le domande potranno continuare ad essere presentate e
protocollate sul sistema ‘Bandi online’ sul sito www.bandi.servizirl.it

Queste domande saranno inserite all’interno di una ‘lista d’attesa’ che non costituira’ titolo all’istruttoria della pratica correlata. L’accesso alla fase di istruttoria, infatti, avverra’ solo in caso di disponibilita’ di risorse a seguito delle economie di spesa derivanti da rinunce oppure da inammissibilita’ o rimodulazione del contributo.

Dal 30 novembre le domande non potranno piu’ essere presentate a seguito di chiusura anticipata del bando.

Le eventuali risorse residue, a seguito della conclusione delle istruttorie e dopo l’esaurimento della lista di attesa, potranno finanziare la riapertura del bando nel 2020.

ASSESSORE CATTANEO: MISURA APPREZZATA DAI CITTADINI – “Questa misura a supporto dei cittadini e’ stata molto apprezzata e ha ottenuto un risultato davvero positivo”. E’ il commento dell’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo. “Attraverso tale bando – ha aggiunto – si potra’ svecchiare il parco automobilistico del nostro territorio e lavoreremo per promuovere misure analoghe. Al fine di programmare ulteriori risorse confidiamo che, oltre agli stanziamenti di Regione Lombardia, si possano aggiungere risorse da parte del Governo”.

Imprese metalmeccaniche: Omr, Gnutti, Donati e Cromodora nella top 30

in Aziende/Economia/Manifatturiero/Meccanica/Omr/Partner/Tendenze by
Dall’analisi dei bilanci degli anni che vanno dal 2012 a quelli appena depositati del 2018, il Centro Studi di ItalyPost ha elaborato una classifica che ha permesso di individuare le trenta migliori Pmi tra i 20 e i 500 milioni di fatturato della metalmeccanica italiana.
La ricerca, anticipata oggi da L’Economia del Corriere della Sera e realizzata grazie al contributo del Gruppo Crédit Agricole e di auxiell su dati Aida-BVD, rivela alcuni elementi di grande interesse sia sul piano dei numeri che sulla distribuzione territoriale di queste aziende top performer.
Si tratta di imprese tra i 20 e i 500 milioni di fatturato che appartengono a un comparto che dà quasi il 50% della ricchezza prodotta dall’intera industria manifatturiera. Su tutta l’economia nazionale questo «peso» arriva all’8%, e con un fortissimo contributo alla nostra bilancia commerciale: il 47,7% dell’export viene dal comparto, e ci porta un saldo attivo di 60 miliardi.
Secondo i dati di bilancio estratti dal Centro Studi di ItalyPost le imprese top sono cresciute in media, tra il 2012 e il 2018, del 10,42% l’anno, mentre il comparto non è andato oltre il 2% e, negli ultimi tre esercizi, hanno realizzato utili industriali pari al 15,6% dei ricavi, cioè più del doppio del 7,6% medio del settore.
Interessante anche il dato della distribuzione territoriale di queste imprese. A dominare la classifica a livello provinciale sono infatti due realtà lombarde come Bergamo e Brescia, con 5 imprese ciascuna, e una emiliana, Reggio, con tre imprese. A livello regionale, spicca invece il fatto che, dopo la Lombardia che si piazza al primo posto con 13 imprese, l’Emilia Romagna è presente nella classifica con 8 imprese “Top” mentre l’intero Veneto, a sorpresa, è presente con sole tre imprese, lo stesso numero che in Emilia ha appunto la sola provincia di Reggio.
La ricerca sarà presentata giovedì prossimo a Milano nel corso di un seminario promosso da ItalyPost con L’Economia del Corriere della Sera in collaborazione con l’Universita Bocconi, nel corso del quale interverranno alcuni degli imprenditori protagonisti: Enrico Aureli, amministratore delegato Aetna Group Holding Spa, Flavia Bandini, vicepresidente Sag Group Spa, Giovanni Fassi, presidente Gestioni Spa (Gruppo Fassi Gru), Carlo Ilotte, amministratore unico 2 A Spa , Antonello Marcucci, presidente Umbragroup Spa, Mario Nardi, amministratore delegato Pietro Fiorentini Spa, e Stefano Scaglia, amministratore delegato S.I.T. Spa (Gruppo Scaglia). A chiudere l’incontro è stato chiamato il Presidente di una Impresa leader a livello globale, Alberto Bombassei, presidente di Brembo.
Nelle prossime tre settimane il Centro Studi di ItalyPost comunicherà le top 30 Pmi di altri tre settori chiave del Made in Italy: chimica-farmaceutica, tessile-abbigliamento e agroalimentare. Per ciascuna ricerca sono previsti, sempre in Bocconi, i relativi incontri di presentazione.
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NOTA METODOLOGICA
L’indagine sulle 30 migliori PMI nazionali di settore rappresenta l’anteprima verticale, con i risultati dei bilanci 2018, di CHAMPIONS 2020, il progetto di ricerca giunto alle quarta edizione che individua ed analizza le imprese con fatturato compreso fra i 20 e i 500 mln di euro che hanno registrato negli ultimi sei esercizi risultati superiori sia alle medie di settore che all’insieme delle imprese che rappresentano l’universo di riferimento, in termini di crescita, redditività, patrimonializzazione e indipendenza finanziaria. All’interno di ciascun settore questi parametri sono stati ulteriormente differenziatii sui valori mediani dei singoli comparti specifici.
I 4 settori analizzati sono: METALMECCANICA, CHIMICA e FARMACEUTICA, SISTEMA MODA, ALIMENTARE e BEVANDE.
La ricerca è stata svolta, per conto del Centro Studi Italypost, da un team interdisciplinare composto da analisti finanziari e da esperti in Corporate Finance della società di advisory finanziaria indipendente Special Affairs, su database forniti da AIDA-BVD e da Infocamere 
L’ANALISI : CRITERI DI SELEZIONE e METODOLOGIA 
L’indagine è stata realizzata partendo da un database di 1.177.503 imprese (società di capitali attive in Italia alla data del 17/12/2018), analizzando i bilanci di 13.633 imprese (società con fatturato compreso fra i 20 e i 500 mln di euro) e individuato fra queste 1.200 imprese che rientrano nel range più elevato di una serie di parametri che misurano crescita, redditività, equilibrio patrimoniale-finanziario e che rispondono a criteri societari che escludono società a partecipazione pubblica, società cooperative, società controllate da un soggetto estero, da fondi di private equity, società appartenenti a gruppi il cui fatturato complessivo superi i 500 mln.
L’estrazione delle TOP PMI di settore è stata effettuata in due step successivi.
Sulla base dei dati di bilancio 2011-2017 si sono selezionati due cluster di imprese:
●Imprese con fatturato compreso fra 20 e 120 mln di euro:
Tasso di crescita (CAGR) degli ultimi 6 esercizi : uguale o superiore al 3 %Redditività (Ebitda/ Fatturato) degli ultimi 3 esercizi: uguale o superiore al 8 %Solidità finanziaria (Ebitda/PFN) : inferiore a 2,5Rating More: AAA-AA-A-BBB –BB (Ottimo)
●Imprese con fatturato compreso fra 120 e 500 mln di euro:
Tasso di crescita (CAGR) degli ultimi 6 esercizi: uguale o superiore al 3 %Redditività (Ebitda/ Fatturato) degli ultimi 3 esercizi: uguale o superiore a 5 %Solidità finanziaria (Ebitda/PFN) : inferiore a 3,85Rating More: AAA-AA-A-BBB-BB (Ottimo)
Nello step successivo le imprese così individuate sono state classificate per settore, sulla base dei raggruppamenti di codici Ateco riportati successivamente e sulla verifica successiva della coerenza del codice attribuito rispetto all’attività effettivamente svolta dall’impresa (non sempre la classificazione Ateco rispecchia settore e comparto in cui opera l’’impresa).
In caso di discrepanza si è assegnato il settore sulla base dell’attività svolta e non del codice Ateco.
All’interno di ciascun settore sono stati individuati i comparti merceologici di maggior rilevanza e per ognuno sono state selezionate le prime 50 imprese per fatturato. Per queste imprese sono stati estratti ed analizzati i bilanci 2018, avvalendosi del database di AIDA Bureau Van Dijk, integrato per i dati mancanti dai bilanci originali estratti da Infocamere o dai bilanci forniti direttamente dalle imprese.
I criteri sopra descritti sono stati quindi riapplicati su questi 4 cluster, e rivalutata la corretta inclusione o l’esclusione (per conferma o eventuale perdita dei requisiti) delle imprese facenti parte del cluster.
Sono state infine selezionate le prime 30 aziende (sulla base del fatturato 2018) appartenenti a ciascun settore, pesando per ciascun comparto il numero di imprese in relazione all’importanza del comparto stesso.

 

Economia, i titoli ci sono, ma mancano numeri e coraggio | di Douglas Sivieri

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di Douglas Sivieri – Bisognava fermare l’aumento dell’Iva, è stata fatta in venti giorni: le giustificazioni si trovano, magari sono pure vere, ma tutto si può dire fuorché che la manovra economica presentata dal Governo nei giorni scorsi sia da cuor di leone. Trenta miliardi di euro, di cui ventitré per l’Iva, ne fanno restare sul piatto sette e tanto basta per dire che qualsiasi intervento pro crescita, fatto anche con le migliori intenzioni, sarà modesto. Il cuneo fiscale, ad esempio: da tempo e in tempi non sospetti diciamo che deve essere abbassato per ridare fiato a stipendi dei lavoratori e alla domanda interna da anni stagnante. Bene, nella nota di accompagnamento se ne annuncia la riduzione ma è evidente che con 2,7 miliardi di euro (la cifra stanziata a questo provvedimento per il 2020, diventeranno forse 5,4 dal 2021), l’impatto reale sugli stipendi sarà prossimo allo zero. Considerazioni analoghe valgono anche per Industria 4.0 e incentivi all’innovazione: verranno rimessi in campo, si dice che verranno tarati per essere più fruibili dalle PMI e fin qui tutto bene, ma se le risorse che verranno stanziate sono scarse, anche gli effetti lo saranno. In attesa del documento di Economia e finanza, l’impressione sulla nota di accompagnamento è proprio questa: titoli buoni, numeri assenti. Mancano i soldi, dirà qualcuno, e c’era l’Iva da non far aumentare. Tutto vero, ma la modestia resta perché se l’Italia, che pur con tutte le difficoltà continua a restare una delle principali economie del pianeta, riesce a fare una manovra da pochi miliardi c’è qualcosa che non va. Di sicuro, questa è una certezza, si conferma anche per questo Governo (come per i precedenti) la volontà di non intervenire in modo strutturale sui centri di costo e di acquisto. E, allo stesso modo, a parte qualche dichiarazione di intenti, non traspare nemmeno alcuna volontà di intervenire sulla semplificazione amministrativa. Non è pensabile che ogni anno un’azienda debba effettuare ben 89 operazioni tra dichiarativi, adempimenti e pagamenti fiscali. Le imprese molto spesso svolgono una mole di lavoro enorme per inserire dati che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione: semplificare significa maggior efficienza. Se non si interviene in modo netto e radicale su costi e burocrazia le possibilità di manovra saranno sempre risicate e incentrate sulla modestia del provvedimento. Non possiamo permettercelo però. Da anni l’economia italiana va al rallentatore e da anni la domanda interna è fiacca. L’export brillante ha tenuto in piedi la barca per un po’, ma i segnali che ne indicano oggi una frenata sono diversi, tra crisi tedesca e politiche protezionistiche in ascesa (non bastasse quello tra Usa e Cina, è di queste ore il via a quello tra Usa ed Europa). È anche per questi motivi che serviva più coraggio nella manovra, sapendo che i conti non ce li paga nessuno. I titoli non bastano, servono i numeri.

* Presidente Apindustria Brescia

 

Le Partite Iva pagano troppo poco di tasse? 15 motivi per dire che non è vero

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Tasse, foto generica da Pixabay
 Le Partite Iva in Italia pagano poco di tasse? Difficile dare una risposta per tutti, visto che esistono regimi con tassazioni diverse (ordinario, forfettario etc) e che a queste si aggiungono casse previdenziali che chiedono percentuali differenti sui fatturati. Di seguito, però, riteniamo opportuno pubblicare una breve riflessione per punti sul fatto che ci sono numerose condizioni che rendono svantaggioso avere una Partita Iva rispetto a un contratto di lavoro dipendente.

⛔️⛔️⛔️ PARTITE IVA: 15 MOVITI PER CUI SONO SVANTAGGIATE RISPETTO AI DIPENDENTI

1) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha ferie e permessi retribuiti;

2) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha assegni familiari, né ha alcun diritto legato alla paternità (la maternità è solo parzialmente tutelata dallo Stato);

3) ⛔️ Un lavoratore autonomo in caso di malattia non è retribuito (salvo sistemi previdenziali integrativi);

4) ⛔️ Un lavoratore autonomo se non può lavorare per motivi gravi non percepisce reddito (ma mangia lo stesso come tutti);

5) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha 13esima (14esima etc);

6) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha il Tfr;

7) ⛔️ Un lavoratore autonomo non ha buoni pasto e benefit vari come in molte aziende;

8) ⛔️ Un lavoratore autonomo ha ogni anno spese extra relative alla gestione della Partita Iva (commercialista etc);

9) ⛔️ In alcuni regimi fiscali la Partita Iva è obbligata dallo Stato a pagare le tasse in anticipo, su cifre che non ha incassato e forse non incasserà mai;

10) ⛔️ Alle cifre dichiarate, oltre alle tasse, vanno sottratte le casse previdenziali (dal 12 al 27 per cento) per pensioni che saranno più basse dei colleghi dipendenti;

11) ⛔️ Alle cifre dichiarate, spesso vanno sottratti costi vivi legati al lavoro e non detraibili;

12) ⛔️ Siccome il lordo non corrisponde alle entrate reali, il lavoratore autonomo si trova spesso penalizzato nei parametri Isee e si trova a pagare di più dei dipendenti per i servizi base offerti dal pubblico;

13) ⛔️ Nei regimi ordinari la tassazione sulle Partite Iva è tra le più alte del mondo;

14) ⛔️ Non è vero che tutte le partite Iva evadono le tasse;

15) ⛔️ In molti casi avere una Partita Iva non è una scelta.

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