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Partecipate e controllate - page 8

A2A, i conti tornano e gli utili volano a 254 milioni di euro (più 64 per cento)

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, sotto la Presidenza di Giovanni Valotti, ha esaminato e approvato la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016. (QUI IL COMUNICATO INTEGRALE IN PDF).

Il primo semestre del 2016 ha visto uno scenario energetico e climatico particolarmente penalizzante caratterizzato, a livello nazionale, ancora da una flessione della domanda di energia elettrica (-2%) nonchè da una considerevole e generalizzata riduzione dei prezzi delle commodities (petrolio -31%; gas -37%; PUN Baseload -26%). Nonostante tale scenario energetico sfavorevole, che ha impattato negativamente, rispetto al precedente esercizio, sui margini del portafoglio degli impianti di generazione per circa 40 milioni di euro, il Gruppo ha realizzato nel primo semestre 2016 un’ottima performance industriale in tutte le BU, che ha consentito, unitamente all’ottenimento del conguaglio relativo al riconoscimento di partite tariffarie pregresse (per gli esercizi 2007-2011) nel ciclo idrico, di neutralizzare completamente gli effetti negativi indotti dal suddetto scenario e realizzare un Margine Operativo Lordo di 614 milioni di euro (ovvero 534 milioni di euro al netto delle poste non ricorrenti).

L’Utile Netto “Ordinario”, pari a 212 milioni di euro, risulta in aumento di 60 milioni di euro rispetto a quello dell’esercizio precedente (152 milioni di euro). Tale Utile Netto Ordinario esclude le partite straordinarie associabili agli effetti prodotti della scissione parziale non proporzionale di Edipower con l’assegnazione del compendio costituito dal complesso degli impianti idroelettrici del nucleo di Udine (ad eccezione di Ampezzo e Somplago) ed attività e passività ad esso funzionali, a favore di Cellina Energy S.r.l. (società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina – SEL S.p.A), con efficacia 1° gennaio 2016. L’Utile Netto “reported”, pari a 254 milioni di euro risulta in crescita del 67% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente,

La Posizione Finanziaria Netta, in riduzione di 65 milioni di euro, si attesta a 2.832 milioni di euro, al netto dell’esborso associato al riacquisto delle azioni proprie (37 milioni di euro) e del pagamento dei dividendi nel mese di giugno (126 milioni di euro).

I Ricavi consolidati nel periodo in esame, pari a 2.323 milioni di euro, si sono ridotti del 5,8% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, principalmente a seguito della riduzione dei ricavi di vendita di energia elettrica sui mercati all’ingrosso. Sulla flessione dei ricavi di Gruppo ha pesato inoltre, nonostante l’incremento dei volumi venduti, il calo dei prezzi di vendita sia gas che elettricità registrato nel mercato retail.

Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 614 milioni di euro, in crescita di 52 milioni di euro rispetto al primo semestre 2015.

Alla crescita della marginalità hanno contribuito circa 80 milioni di euro di partite non ricorrenti, fra cui:

  • la cessione di alcune parti della centrale termoelettrica di Cassano;
  • alcuni rimborsi assicurativi su danni agli impianti subiti in anni precedenti e un conguaglio

    relativo al capacity payment per gli anni 2010-2011;

  • alcuni ricavi straordinari relativi alla Business Unit Commerciale;
  • il conguaglio relativo alle partite tariffarie pregresse del ciclo idrico;

    (circa 14 milioni di euro positivi – incluse variazioni di perimetro – nel medesimo periodo dell’anno precedente).

Al netto di tali poste, hanno migliorato i risultati tutte le Business Unit del Gruppo, ad eccezione della Business Unit Generazione e Trading (-28 milioni di euro) e della Business Unit Reti e Calore (-4 milioni di euro), che hanno rispettivamente risentito soprattutto del calo dei prezzi delle commodities e dell’interruzione anticipata del regime di essenzialità dell’impianto di San Filippo del Mela (non più essenziale a partire dal 28 maggio 2016), nonché dell’aggiornamento a partire dal 2016 del WACC (Weighted Average Cost of Capital) da parte dell’AEEGSI nella distribuzione elettrica e gas e, in particolare nella distribuzione di energia elettrica, del cambio generalizzato del periodo regolatorio.

Il Risultato Operativo Netto, pari a 380 milioni di euro, in crescita di 66 milioni euro rispetto ai primi sei mesi del 2015 (314 milioni di euro al 30 giugno 2015) beneficia, oltre degli effetti sopra descritti con riferimento al Margine Operativo Lordo, anche degli effetti derivanti da una riduzione degli accantonamenti per rischi potenziali effettuati nel periodo in esame (circa 13 milioni di euro in meno rispetto ai primi sei mesi del 2015).

Sono risultati invece sostanzialmente in linea con i primi sei mesi del 2015 gli ammortamenti e le svalutazioni (complessivamente 1 milione di euro in meno rispetto ai primi sei mesi del 2015).

L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo nel primo semestre dell’anno ha raggiunto 254 milioni di euro (152 milioni di euro al 30 giugno 2015). Alla crescita dell’utile, pari a 102 milioni di euro (+67%), hanno contribuito:

i minori oneri netti della gestione finanziaria (14 milioni di euro in meno rispetto al 30 giugno 2015), riconducibili in prevalenza alla variazione del realized e dei fair value dei contratti su derivati finanziari (negativa per 8 milioni di euro nel mese di giugno 2015; negativa per 3 milioni di euro nel mese di giugno 2016) ed ai minori oneri finanziari netti per 8 milioni di euro derivanti dalla riduzione dell’indebitamento medio e dagli effetti delle azioni di strategia finanziaria implementata dal Gruppo;

la contabilizzazione di una plusvalenza non monetaria pari a 52 milioni di euro in relazione alla scissione parziale non proporzionale di Edipower con efficacia 1° gennaio 2016 a favore di Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.;

il maggior carico fiscale (circa 29 milioni di euro di imposte in più rispetto al primo semestre del 2015), conseguente al maggiore utile ante imposte registrato nel primo semestre 2016 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente;

il maggiore risultato delle minoranze di EPCG (circa 3 milioni di euro in più rispetto al primo semestre 2015).

La Posizione Finanziaria Netta si è attestata a 2.832 milioni di euro (2.897 milioni di euro al 31 dicembre 2015) a seguito della positiva generazione di cassa della gestione operativa che ha permesso un miglioramento di 65 milioni di euro, dopo il pagamento di dividendi per 126 milioni di euro, investimenti del periodo per 129 milioni di euro, il versamento di 38,5 milioni di euro a favore di Cellina Energy S.r.l. (a seguito della scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A.) e l’acquisto di azioni proprie per 37 milioni di euro.

A2A: via libera del Garante della concorrenza all’acquisto di Lgh

in A2A/Cogeme/Economia/Partecipate e controllate by

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha autorizzato l’operazione di acquisizione della quota di maggioranza nel capitale sociale di Lgh. A comunicarlo è una nota inviata oggi da A2A, che fa riferimento al contratto sottoscritto il 4 marzo 2016 con Aem Cremona, Asm Pavia, Astem Lodi, Cogeme e Scs Crema, soci di Linea Group Holding, per la realizzazione di una partnership industriale che prevede l’ingresso di A2A con una quota di maggioranza nel capitale sociale di Lgh.

L’autorizzazione, il cui testo è consultabile sul sito dell’Agcm, prevede, in sintesi, alcuni impegni strutturali di dismissione dell’asset Tmb di Montanaso Lombardo, la cessione di capacità su base quinquennale e alcuni specifiche misure comportamentali. L’autorizzazione da parte dell’Agcm costituisce una delle condizioni al cui avveramento è subordinato il closing dell’operazione di acquisizione della quota di maggioranza nel capitale sociale di Lgh.

A2A, Aem Cremona, Asm Pavia, Asem Lodi, Cogeme e Scs Crema – si legge nel comunicato – “stanno pertanto proseguendo, per quanto di rispettiva competenza, nel lavoro finalizzato al verificarsi delle altre condizioni sospensive, nonché nel completamento delle attività necessarie all’avvio della partnership industriale”.

Atp e Casa industria, per le candidature c’è tempo fino al 29 agosto

in Economia/Evidenza/Partecipate e controllate by

Il Comune di Brescia cerca rappresentanti in fondazioni e società. Il sindaco di Brescia comunica con una nota che è riaperto fino alle 12 del 29 agosto il termine per la presentazione di proposte di candidature per la nomina di tre membri in seno al consiglio di Indirizzo e la nomina di un Revisore legale in seno alla Fondazione Casa di Industria Onlus. Alla stessa data è spostato il termine per la presentazione di proposte di candidature per la individuazione di candidati per la formazione di lista ai fini della nomina di un rappresentante del Comune in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Brescia, in surrogazione di membro dimissionario.

Cogeme, ribaltone ai vertici: il nuovo presidente è Lazzaroni

in Cogeme/Economia/Istituzioni by

Dario Lazzaroni, figlio dell’ex sindaco di Rovato Angelo, è il nuovo presidente di Cogeme, l’utility franciacortina che detiene la maggioranza relativa di Lgh ed è stata recentemente oggetto di acquisizione da parte di A2A. Ad eleggerlo – come indicato dal sito di Rovato  – è stata ieri sera l’assemblea dei sindaci ddi Cogeme che gli ha consegnato una maggioranza (risicatissima) del 51 per cento dei consensi.

Con questa operazione, dunque, Rovato (primo azionista con il 22 per cento) torna a far parte della maggioranza che guida Cogeme e si consuma così la “vendetta” annunciata dal primo cittadino di Rovato Tiziano Belotti, che aveva promesso un ribaltone dopo la sfiducia promossa e mancata al presidente uscente Giuseppe Mondini.

Mondini – inizialmente dicato da Belotti – era stato confermato da una maggioranza del 50,4 per cento del capitale, ma le ultime elezioni comunali con il cambio alla guida di Torbole Casaglia hanno ribaltato le proporzioni. Anche se la nuova maggioranza resta esposta al rischio di nuovi cambi, visto che basterà il cambio di colore politico di qualcuno degli azionisti storici – anche dei più piccoli – per far pendere nuovamente l’ago della bilancia contro Belotti.

A2A: in 300 lavoreranno da casa per un giorno alla settimana

in A2A/Economia/Lavoro/Partecipate e controllate by

Da oggi circa 300 dipendenti potranno svolgere le proprie mansioni in un luogo diverso dal proprio ufficio Milano, 27 giugno 2016 – Al via lo Smart Working in A2A, l’innovativa modalità di lavoro che consente, per un giorno a settimana, di lavorare da casa o da un luogo diverso dal proprio ufficio utilizzando le dotazioni aziendali necessarie per svolgere l’attività lavorativa. Grazie ad un accordo sindacale recentemente firmato è stato definito il perimetro delle società del Gruppo e il numero di persone che saranno interessate dal progetto pilota, riservato a dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato da almeno un anno. A partire da oggi circa 300 dipendenti di A2A Spa e A2A Energia, dislocati in 18 sedi del Gruppo, potranno sperimentare per sei mesi questo nuovo sistema di lavoro che coniuga flessibilità e innovazione. I dipendenti che aderiscono al progetto Smart Working osserveranno il medesimo orario di lavoro previsto dal contratto di lavoro. “Smart Working è un altro concreto tassello del nuovo corso aziendale che punta a disegnare un modello organizzativo e culturale più moderno per il futuro di A2A, in linea con il processo di trasformazione e cambiamento che stiamo conducendo” spiega Valerio Camerano, Ad del Gruppo – Una piccola rivoluzione che può consentire un migliore bilanciamento del tempo tra sfera lavorativa e privata, migliorando la qualità della vita dei dipendenti e la loro soddisfazione professionale. Lo Smart Working sottolinea inoltre l’importanza del lavorare per obiettivi e, in ottica green, può ridurre l’impatto ambientale sui territori coinvolti in termini di riduzione degli spostamenti e utilizzo delle infrastrutture.” I primi mesi del progetto Smart Working saranno fondamentali per consentire al Gruppo di valutarne aspetti positivi e possibili aree di miglioramento, e per prendere in considerazione l’ipotesi di estendere questa modalità di lavoro, in futuro, anche ad altre aree. Per fornire ai dipendenti tutte le informazioni e per favorire l’utilizzo delle tecnologie digitali necessarie ad attuare questa nuova modalità lavorativa, A2A ha inoltre previsto l’organizzazione di giornate di formazione ad hoc e corsi on-line sulla sicurezza.

Cogeme, pronto un nuovo ribaltone ai vertici?

in Economia/Partecipate e controllate by

Continua la guerra politica attorno ad Lgh. Ivoci sempre più frequenti parlano di un possibile, ennesimo, ribaltone ai vertici della società dopo l’ultimo passaggio amministrativo. Una mossa che il sindaco di Rovato Tiziano Belotti non aveva mancato di “minacciare” dopo il presunto tradimento del presidente in carica Mondini. I sindaci di Rovato, Cazzago, Pontoglio, Trenzano, Torbole, Comezzano, Maclodio, Castelcovati, Coccaglio, Cortefranca e Castelmella hanno infatti chiesto la convocazione dell’assemblea dei soci Cogeme: resta da capire se al dunque avranno ancora i numeri per sfiduciare Mondini.

Nel frattempo, però, le grane per Lgh sono anche formali. Riprendendo un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle, infatti, l’Autorità anticorruzione ha richiesto documentazione all’azienda rovatese per capire come mai la vendita del 51% di Lgh non sia avvenuta con una gara a evidenza pubblica. Mentre per il 2 luglio è atteso il verdetto dell’Antitrust sul fatto se l’acquisizione di Lgh da parte di A2A non evidenzi una posizione dominante del settore.

A2A, 45 anni di teleriscaldamento e record in Italia

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

Una crescita costante nel tempo, coniugata ad elevati standard di qualità, sostenibilità ambientale e attenzione alle esigenze del territorio.
Con queste parole è possibile sintetizzare lo sviluppo del teleriscaldamento di A2A a Brescia, che venne sperimentato per la prima volta 44 anni fa in un quartiere di nuova costruzione – Brescia 2 – per poi estendersi a larga parte della città.
I primi passi ufficiali furono mossi nel 1971 dal Comune di Brescia, con un proprio atto formale di indirizzo all’allora ASM, mentre il progetto divenne operativo l’anno successivo. La lungimiranza delle scelte, unita alla positiva accoglienza da parte della cittadinanza, favorì nel corso degli anni un veloce sviluppo del sistema, reso possibile dapprima attraverso i potenziamenti della centrale Lamarmora e successivamente con l’entrata in funzione del termovalorizzatore.
Oggi, la volumetria degli edifici allacciati ha raggiunto e superato quota 42 milioni di m3, conferendo a Brescia, con oltre 200 m3 di volume riscaldato per abitante, il primato nazionale della diffusione del teleriscaldamento, che con un’estensione complessiva di oltre 650 km di doppia tubazione copre il fabbisogno del 70% della città.
Al calore recuperato dal termovalorizzatore e dalla centrale di cogenerazione ad alto rendimento Lamarmora, oltre all’erogazione in caso di back-up da parte della centrale Nord, da ottobre 2015, grazie al progetto “Calore in rete”, si aggiunge quello recuperato dall’acciaieria Ori Martin, calore altrimenti disperso nell’ambiente. Il progetto “Calore in rete” rappresenta infatti un’ulteriore spinta al consolidamento della leadership di A2A Calore & Servizi non solo in termini di volumi di calore erogato ma anche e soprattutto di innovazione tecnologica, efficienza energetica e qualità ambientale.
Il sistema di teleriscaldamento evita così ogni anno l’emissione in atmosfera di oltre 400 mila tonnellate di CO2 e il consumo di oltre 150 mila tonnellate equivalenti di petrolio (le emissioni evitate si riferiscono al contributo fornito dal Sistema Energetico Integrato nella sua totalità, ovvero teleriscaldamento, produzione elettrica da cogenerazione e ciclo dei rifiuti con termovalorizzazione).

A2A, ok al bilancio. Valotti: le azioni adesso valgono il doppio

in A2A/Economia/Energia/Partecipate e controllate by

L’assemblea degli azionisti di A2A ha approvato il bilancio dell’esercizio 2015, chiuso con un utile netto di 73 milioni di euro, e ha deliberato di assegnare un dividendo di 0,041 euro per azione (la cedola sarà staccata il 20 giugno). Inoltre, l’assemblea ha approvato un piano di acquisto e disposizione di azioni proprie, fino a un ammontare massimo di 313.290.527 azioni.

Quanto invece all’ipotesi di una riduzione delle quote di Milano e Brescia in A2A, il presidente Giovanni Valotti ha spiegato in assemblea che spetta ai Comuni azionisti, sottolineando comunque che una eventuale cessione oggi delle partecipazioni permetterebbe ai due azionisti pubblici, titolari complessivamente del 50% del capitale, di incassare quasi il doppio rispetto al valore di Borsa dei titoli prima che gli attuali vertici entrassero in carica. “In questa fase di passaggio – ha aggiunto Maurizio Baruffi, capo di gabinetto del primo cittadino di Milano – il sindaco Pisapia lascia al suo successore un rapporto positivo con l’azienda”.

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