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Partecipate e controllate - page 7

A2A, Brescia e Milano pensano ad una nuova vendita di quote

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Milano e soprattutto Brescia stanno pensando ad una nuova vendita di azioni di A2A. La volontà mai nascosta del sindaco Emilio Del Bono – lo scrive il Corriere della Sera di Brescia – è quella di fare cassa per estinguere al più presto i mutui aperti per la costruzione della metro e “liberare” 14 milioni di euro all’anno da investire sulla città. Al momento l’orientamento di Del Bono sarebbe quello di cedere una quota pari al 5% delle azioni che dovrebbe portare ad un incasso di circa 200 milioni di euro.

Ieri i due sindaci si sono incontrati a palazzo Marino e pare che la volontà della vendita sia una strada percorribile da parte di entrambi (lo stesso sindaco Giuseppe Sala lo aveva più volte annunciato in campagna elettorale), anche se i tempi e i modi saranno da decidere insieme con i due uffici legali per fare in modo che tale mossa non turbi il buon andamento in Borsa del titolo che in tre anni ha più che raddoppiato il suo valore. Il momento, in realtà, è ottimo per vendere le azioni dato che l’azienda sotto la guida di Giovanni Valotti e Valerio Camerano è tornata all’utile.

Restano però da sciogliere diversi nodi. Primo fra tutti il mantenimento del controllo sulla multiutility per poter indirizzare gli investimenti e proseguire nella nomina dei vertici. «È possibile anche con il 40% delle quote visto che il resto è nelle mani di un mercato spezzettato» ha dichiarato il sindaco di Brescia al Corriere. Ma ora c’è sul tavolo l’ipotesi di coinvolgere anche i comuni che controllano Linea Group (Rovato con i paesi dell’ovest bresciano, Cremona, Crema, Lodi, Pavia) per farli entrare nel patto di sindacato con il 2% del totale delle azioni di A2A. Anche Antonio Vivenzi, neo presidente di Lgh, sembra favorevole a questa soluzione.

Il M5S alla Loggia: Omb è da mettere in liquidazione subito

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Omb è da mettere in liquidazione, non da inglobare in Brescia Mobilità. A dirlo sono i rappresentanti bresciani del Movimento 5 Stelle con una nota che ripercorre la storia dell’azienda inglobata dalla Loggia nel 2009, accusando la giunta Paroli di aver messo in atto un’operazione fallimentare e la successiva giunta Del Bono di aver temporeggiato troppo sulla vicenda.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

L’articolo sul Giornale di Brescia del 25 agosto 2016 ci riporta alla luce il buco (finora) di circa 26 milioni di Euro generato dall’acquisizione di OMB, avvenuta nel 2009, da parte dell’ amministrazione Paroli con l’avvallo, a dire dell’ex sindaco, di importanti esponenti del PD locale (cosa che peraltro non stupisce affatto stante il consociativismo soffocante che domina da decenni in città).

Ad aggravare la situazione, il fatto che la nuova amministrazione Del Bono abbia fatto trascorrere troppo tempo prima di trovare una soluzione adeguata, contando in un risanamento che non è mai arrivato e sperando di non rendere chiaramente pubblico il danno che l’operazione avrebbe causato alla finanze del Comune (e quindi ai cittadini).

Questo tergiversare ha causato ulteriori esborsi e quindi un ulteriore aggravamento delle perdite per il Comune, che sono finora stimabili in circa 26 milioni di Euro;

ma non è finita qui.

Brescia Mobilità (che controlla OMB International), dopo la vendita di OMB Technology al gruppo Busi, detiene ancora crediti e quote verso OMB International per circa 11 milioni di Euro; tali importi sono a rischio in quanto la possibilità di OMB International di rimborsarli dipenderà dalla sua capacità di farsi, a sua volta, rimborsare crediti verso propri clienti di dubbia esigibilità. Per questo motivo, il danno economico potenziale dell’operazione per il Comune potrebbe raggiungere i 37 milioni di Euro. Riassumendo, ad oggi il Comune ha sborsato oltre 47,4 milioni di Euro, ottenendo in cambio immobili per 10,4 milioni di Euro; le perdite già accertate sono di 26 milioni, mentre 11 milioni sono a rischio.

Come M5S ci siamo astenuti sulla delibera di indirizzo approvata in Consiglio che dava mandato a Brescia Mobilità di trovare la soluzione migliore per le casse comunali e per la sorte dei dipendenti condividendo la strada delle vendita dell’asset produttivo scorporato in OMB Technology, senza lesinare forti critiche all’operazione torbida di acquisizione della società privata detenuta da Mascialino con motivazioni che troverete qui http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/brescia/2013/11/

Ora apprendiamo dalla stampa che riguardo a OMB International si sta valutando se procedere con la messa in liquidazione o, piuttosto, con l’incorporazione nella controllante Brescia Mobilità.

Riteniamo che la soluzione migliore sia quella della messa in liquidazione; lasciare ad OMB International la propria autonomia giuridica consentirà infatti di monitorare l’andamento della procedura di liquidazione e quindi l’effettivo incasso dei crediti “dubbi”, permettendo di determinare in modo più trasparente il conto finale di questa sanguinosa operazione per i cittadini bresciani.

Con la fusione, invece, i conti di OMB International si confonderebbero con quelli della controllante, rendendo meno intelleggibile la chiusura di tutta la vicenda.

Auspichiamo in ogni caso che i cittadini si rendano conto di come le scelte, affrettate e non trasparenti, effettuate senza alcuna condivisione e dibattito pubblico compiute dall’amministrazione si ripercuotano per anni sulle casse comunali e quindi sulla possibilità di rendere ai cittadini bresciani i servizi cui hanno diritto.

Per questo è dovere di ogni cittadino partecipare al dibattito pubblico e fare sentire la propria voce sulle questioni determinanti per la città e per i suoi bilanci.

Omb verso la liquidazione. La decisione di Brescia Mobilità a settembre

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Di certo non è stato un affare. E ora i conti potrebbero certificarlo in via definitiva. Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, Omb – la società acquisita dalla giunta Paroli, poi rimasta una scatola vuota con lo scorporo di Omb Tecnology – sarà messa in liquidazione. Una liquidazione lunga, visto che la società ha crediti da riscuotere fino al 2021. Il Cda di Brescia Mobilità deciderà entro settembre.

Enel investe 1,4 milioni sul Garda per il potenziamento della rete elettrica

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E’ in via di completamento il piano straordinario di e-distribuzione per il potenziamento della rete elettrica nell’area del Garda compresa tra i Comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato e Pozzolengo.

Con un investimento di circa 1,4 milioni di euro, la Società del Gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica sta concludendo gli importanti interventi che consentiranno di soddisfare pienamente il fabbisogno energetico locale e migliorare la qualità del servizio offerto a cittadini e imprese.

Nel dettaglio, le squadre operative di e-distribuzione sono impegnate nella realizzazione di due nuove linee elettriche interrate di media tensione che si estenderanno per ben 19 chilometri, nel tratto che collega Pozzolengo alle città di Desenzano e Sirmione. Questo intervento consentirà il potenziamento della rete non soltanto rendendo disponibile una maggiore quantità di energia proveniente dalla Cabina Primaria di Pozzolengo, ma permetterà anche di realizzare nuove forniture e aumentare la potenza di quelle esistenti.

Il piano di interventi coinvolgerà anche le cabine secondarie presenti nell’area, che saranno completamente automatizzate attraverso l’installazione di apparecchiature di ultima generazione per il telecontrollo della rete con grandi benefici per la qualità del servizio. I lavori fino ad oggi eseguiti non hanno comportato interruzioni prolungate del servizio elettrico e quindi non hanno arrecato alcun disagio alla clientela.

Gli interventi si andranno ad aggiungere al consueto piano di manutenzione della rete esistente e nel loro complesso garantiranno un ulteriore miglioramento della qualità del servizio offerto alla clientela che per l’area in questione raggiunge già ora valori eccellenti, in linea con i migliori standard europei.

Fondamentale, per la progettazione e la realizzazione degli interventi, la collaborazione con le Amministrazioni Comunali a partire dal Comune di Desenzano. Una sinergia già concretizzata in passato con la realizzazione della nuova cabina secondaria posizionata nel centro storico, che ha consentito l’ulteriore sviluppo delle tantissime attività commerciali presenti sul lungolago. Il Sindaco della città, Rosa Leso,  ha così commentato l’iniziativa e il piano di interventi futuri: “Desidero esprimere la nostra soddisfazione per l’attenzione e l’impegno dimostrati da e-distribuzione nei confronti del nostro territorio. Gli investimenti previsti contribuiranno a rendere quest’area del Lago di Garda ancora più accogliente, non soltanto per i cittadini residenti ma anche per i tantissimi turisti che ogni anno scelgono la nostra località per trascorrere le loro vacanze”.

Attraverso il piano di interventi che andremo a completare vi saranno grandi benefici nel servizio elettrico per decine di migliaia di clienti, ha sottolineato Luca Raimondo, Responsabile e-distribuzione Zona di Brescia – Breno, a margine dell’incontro avvenuto questa mattina presso la sede del Palazzo Comunale di Desenzano. Le nuove tecnologie introdotte permetteranno a famiglie e attività commerciali di contare su una rete ancora più affidabile e resiliente in una zona strategica per il turismo della regione”.

 

Azienda Gardesana Servizi, Alberto Tomei confermato presidente all’unanimità dai 20 sindaci soci

in Economia/Evidenza/Istituzioni/Nomine/Partecipate e controllate by

Azienda Gardesana Servizi vara il nuovo consiglio di amministrazione che rimarrà in carica per i prossimi tre anni. Alberto Tomei è stato confermato all’unanimità presidente della società che gestisce il ciclo integrato dell’acqua nei Comuni dell’area gardesana,

“Voglio ringraziare i sindaci – ha detto il presidente Tomei – dei Comuni soci per avermi confermato, per la quarta volta, alla guida di questa azienda che è strategica per lo sviluppo del nostro territorio. Sono particolarmente contento che il voto sia stato unanime perché indica condivisione nelle scelte e nelle strategie messe in atto da Ags. Come presidente continuerò a sviluppare un rapporto diretto con i sindaci per capirne le esigenze e condividere attività e obiettivi di Ags”.

Il nuovo Cda, invece, è composto da Luca Simone Dal Prete di professione architetto, dall’imprenditore Franco Munari, da Pia Joanne Hancock, architetto, e da Stella Peretti, architetto.

“L’obiettivo che ci siamo posti come Cda – ha spiegato il presidente Tomei – è quello di sviluppare l’azienda in maniera innovativa e di migliorare costantemente il servizio offerto da AGS, mettendo al centro delle nostre attività i nostri clienti. In questi tre anni, quindi, lavoreremo per offrire servizi di migliore accessibilità alle persone, migliorando il nostro sito e sfruttando le nuove tecnologie per incrementare i servizi. La nostra azienda ha volontà di crescere, per questo stiamo dando un forte impulso di innovazione, sia all’interno coinvolgendo tutti i nostri dipendenti, che all’esterno. Lo scopo è, ovviamente, quello di garantire servizi migliori ai privati e risposte rapide e adeguate ai nostri soci istituzionali e ai Comuni”.

Un capitolo particolare merita l’innovazione e la ricerca che diventeranno capisaldi dell’attività di Ags: “Continueremo a sviluppare i rapporti con l’Università e con i progetti di ricerca più innovativi a livello europeo. Manterremo un’attenzione costante a favore della tutela del lago di Garda e del suo territorio: attraverso un monitoraggio capillare vogliamo conoscere e proteggere in maniera sempre più approfondita il Garda. Per farlo utilizzeremo tecnologie all’avanguardia a tutti i livelli, in modo che Ags sia il più efficiente e più sostenibile possibile, in grado di sviluppare al massimo le risorse e le capacità interne. Allo stesso tempo, abbiamo previsto un piano di interventi specifico per i Comuni e il territorio dell’entroterra gardesano che hanno caratteristiche ed esigenze peculiari. Non a caso, solo per il 2016, il nostro piano di investimenti per l’entroterra prevede interventi per 1 milione di euro”.

Valcamonica, Terna interra i cavi della corrente: via 85 km di tralicci

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Terna, gestore della rete elettrica nazionale, ha messo in esercizio in questi giorni 82 Km di nuove linee elettriche interrate: la Cedegolo Sud ­CP San Fiorano, la Forno ­ Cedegolo Sud e la Cedegolo ­ Taio. Il completamento dei nuovi elettrodotti rientra nel piano di riassetto della rete elettrica in Val Camonica frutto dell¹accordo sottoscritto nel 2003 presso il Ministero dello Sviluppo Economico e connesso alla realizzazione dell¹interconnessione elettrica a 380 kV San Fiorano ­ Robbia checollega l¹Italia e Francia. Completata anche la nuova Stazione Elettrica di Cedegolo Sud prevista nel piano di razionalizzazione.

Per il progetto di riassetto della Val Camonica, Terna ha investito oltre 110 milioni di euro coinvolgendo anche imprese locali e impiegando mediamente circa 30 persone al giorno con punte di 70 nei periodi di più intensa attività.

Le attività di posa del cavo, nonostante alcune difficoltà ambientali connesse alle condizioni climatiche, alle elevate altitudini da raggiungere come i 1800 m del passo del tonale e al ritrovamento di alcuni reperti archeologici durante i lavori di scavo, hanno permesso a Terna di rispettare gli impegni presi con gli tutti gli Enti coinvolti e completare un riassetto fondamentale per la rete elettrica locale.

I nuovi collegamenti consentiranno, infatti, un esercizio più efficiente e sicuro del servizio di trasmissione elettrica dell¹area e permetteranno la demolizione di circa 85 Km di vecchie linee. Le dismissioni, già realizzate al 70% e il cui completamento è previsto per la fine del 2016, una volta ultimate avranno liberato la Val Camonica da circa 350 vecchi tralicci con un notevole beneficio a livello ambientale.

Vivenzi presidente di Lgh, ecco la nota ufficiale

in A2A/Cogeme/Economia/Energia/Lgh/Nomine/Partecipate e controllate/Partner by

Di seguito il comunicato ufficiale della nomina di Antonio Vivenzi a presidente di Lgh, anticipata dal quotidiano on line BsNews.it

ECCO IL TESTO

A seguito della partnership raggiunta tra A2A e Linea Group Holding, l’Assemblea dei Soci ha eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione di LGH.

Il nuovo Presidente è Antonio Vivenzi, già sindaco di Paderno Franciacorta, figura di spicco nel panorama politico lombardo e consigliere politico della Presidenza del Consiglio dei Ministri presso il sottosegretario per le Politiche e gli Affari Esteri. “Ringrazio i Soci di Lgh per la fiducia che ci hanno accordato. ll nostro compito – ha dichiarato Vivenzi- sarà quello di dare corpo ad un progetto capace da un lato di cogliere significativi obiettivi di sviluppo e di crescita industriale e dall’altro di mantenere, anzi di incrementare, il nostro radicamento territoriale, cioè la vicinanza alle comunità locali, impegnate oggi a contrastare una crisi che morde e si fa sentire. Un sentito grazie, infine, credo sia giusto tributarlo a chi ci ha preceduto alla guida di LGH e che ha dimostrato capacità manageriale e lungimiranza nel perseguire l’accordo strategico con A2A.”

“La positiva conclusione dell’accordo di partnership industriale con A2A” – commenta Massimiliano Masi, neo Amministratore Delegato di Linea Group Holding (LGH) – “è sicuramente l’operazione più importante degli ultimi anni nel settore. Da oggi LGH ha davanti a sé sfide impegnative che affronteremo con la consapevolezza di avere alle spalle solide competenze e gli strumenti giusti per vincerle e assicurare quella crescita industriale, efficienza e qualità dei servizi che meritano i cittadini e i clienti dei territori in cui siamo presenti”. Masi, dopo la laurea in economia aziendale conseguita presso l’Università L.Bocconi di Milano, ha iniziato la sua carriera in consulenza in Arthur Andersen e A.D. Little passando poi nell’energia con ruoli di Direzione mercato e CFO in Enia (ora Iren) e dal 2010 in A2A con ruolo fra l’altro di CFO di Edison prima di assumere la responsabilità di AD di Edipower e di Responsabile della filiera Generazione e Trading del Gruppo.

Nel nuovo board di LGH insieme al Presidente Vivenzi e all’AD Masi anche i Consiglieri: Andrea Cavallini, Stefano Antonio Donnarumma, Lorenzo Giorgio Giussani, Fulvio Roncari, Emilia Rio, Rita Daniela Giupponi, Dino Martinazzoli, Massimo Maria Mustarelli, Salvatore Nupieri, Fiorella Lazzari, Paolo Formentini.

 

Differenziata, la Cgil chiede più garanzie per i lavoratori

in A2A/Cgil/Economia/Evidenza/Partecipate e controllate/Sindacati by

“Raccolta differenziata del vetro: a quando il nuovo bando che garantisce migliori condizioni per i lavoratori e le lavoratrici?”. E’ questo il titolo della nota congiunta inviata da Oriella Savoldi (segreteria Camera del Lavoro di Brescia) e Marco Drera (segretario Fp Cgil Brescia), in cui si chiede al più presto un bando che preveda l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori delle cooperative impegnati nella raccolta.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE

Il nuovo sistema di raccolta porta a porta deciso e avviato dall’attuale Amministrazione sta dando primi risultati significativi ed è auspicabile che, una volta perfezionato ed esteso a tutta la città, il sistema stesso possa portare la raccolta differenziata a percentuali finalmente in linea con la gran parte delle città italiane ed europee che da anni stanno sperimentando con successo tale modalità con risultati positivi in termini di riduzione dei rifiuti e benefici economici derivanti dalla valorizzazione e commercializzazione del differenziato.

Tra le cose da perfezionare in tempi rapidi vi è senz’altro la raccolta differenziata nei condomini, talvolta troppo gravosa per gli addetti alla raccolta, e del vetro. Per quest’ultimo il servizio è appaltato in questo momento a cooperative sociali ed era stato previsto, anche in ambito di confronto con le organizzazioni sindacali, che il bando di assegnazione prevedesse l’applicazione del contratto Federambiente per i lavoratori e le lavoratrici impegnati nella raccolta. Ciò premesso in applicazione del principio che a parità di prestazioni debba corrispondere parità di trattamento. Purtroppo, a distanza di mesi dall’avvio del nuovo sistema di raccolta e a pochi mesi dall’estensione dello stesso a tutta la città, il bando di gara non è stato ancora perfezionato. Il risultato è che a rimetterci sono i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative, costretti a condizioni economiche e normative peggiori rispetto a quanto spetterebbe invece loro e rispetto agli impegni presi dall’Amministrazione e dall’Azienda che gestisce il servizio nel suo insieme. La richiesta è che questa situazione possa essere al più presto sanata perché un buon sistema di raccolta è tale solo se buone sono anche le condizioni di chi vi lavora per renderlo tale.

Lgh-A2A, trovato anche il nuovo accordo fra i soci

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In data odierna A2A, AEM Cremona, ASM Pavia, ASTEM Lodi, Cogeme e SCS Crema hanno perfezionato l’operazione di partnership industriale prevista dal contratto sottoscritto il 4 marzo 2016, mediante l’acquisto, da parte di A2A, di una quota pari al 51% del capitale sociale di LGH. L’accordo è stato perfezionato a valle dell’avverarsi di tutte le condizioni sospensive, tra cui, in particolare, l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in data 28 luglio 2016 subordinatamente al rispetto di alcuni impegni e misure correttive, di cui si è data comunicazione con il comunicato stampa del 29 luglio u.s. e della sottoscrizione ed asseverazione del piano di risanamento di AEM Cremona predisposto ai sensi dell’articolo 67, comma 3, lettera d) della Legge Fallimentare avvenuta in data odierna. Il prezzo di acquisto, corrisposto per il 58% in denaro e per il 42% in azioni A2A, è stato pari a euro 113 milioni, parte dei quali saranno corrisposti a tre anni dalla data odierna, in funzione dell’effettiva realizzazione di alcuni progetti di sviluppo in corso.

LGH è la principale multi-utility della Lombardia dopo A2A, con ricavi per oltre 550 milioni di euro e un EBITDA di circa 80 milioni di euro. La società ha una presenza significativa nelle attività ambientali, nella distribuzione e vendita di energia elettrica e gas. A2A e i soci di LGH concordano sulla valenza strategica della partnership per entrambe le società, prima realizzazione concreta del modello della “Multi-utility dei territori”.

L’operazione assume un significato rilevante come esempio positivo di un processo virtuoso per tutti gli stakeholder coinvolti: i benefici attesi di natura industriale e finanziaria si accompagnano infatti ad una piena valorizzazione della presenza della società nei territori di riferimento, con obiettivi di ulteriore sviluppo industriale, miglioramento dell’efficienza operativa e innalzamento degli standard di qualità. La partnership tra A2A e LGH si inquadra nell’ambito delle linee guida strategiche del Piano Industriale di A2A. I capisaldi posti a fondamento del Piano Industriale congiunto di LGH, che verrà presentato nel mese di settembre, sono la valorizzazione dei territori, la salvaguardia dell’ambiente, il continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti, l’applicazione di innovazioni tecnologiche e digitali.

In ogni area di business sono state individuate significative opportunità di generazione di valore, attraverso l’ottimizzazione degli investimenti nei territori contigui, migliori condizioni di approvvigionamento, il miglioramento dell’efficacia commerciale, l’internalizzazione di alcune attività oggi affidate a terzi, l’ottimizzazione logistica e la condivisione delle best practices. “A2A e LGH costituiscono un esempio virtuoso di visione strategica – ha commentato Valerio Camerano, Amministratore Delegato del Gruppo A2A – Insieme saranno in grado di far crescere la capacità competitiva comune, affrontare più efficacemente le sfide industriali e rilanciare gli investimenti per lo sviluppo futuro. Siamo entusiasti di lavorare insieme”.

“Siamo molto soddisfatti per la chiusura di questa operazione – ha dichiarato Giovanni Valotti Presidente del Gruppo A2A – Si tratta del primo importante esempio di un modello nuovo di aggregazione che, basandosi sul rispetto dell’identità delle aziende esistenti, potrà assicurare un percorso di crescita di LGH a beneficio dei territori e dei cittadini”.

Anche i Presidenti Dario Lazzaroni (Cogeme), Massimo Siboni (AEM), Duccio Bianchi (ASM), Cristiano Galletti (Astem) e Pietro Moro (SCS), rappresentanti dei soci storici di LGH, hanno espresso soddisfazione per la realizzazione di questa importante partnership industriale in grado di garantire opportunità di crescita e miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini nei territori di riferimento.

Lgh, per la presidenza è corsa a due tra Vivenzi e Conter

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Si avvicina il momento della verità per la nuova Lgh, la maximunicipalizzata lombarda di cui Cogeme è primo azionista con circa il 30 per cento delle azioni. La società, come noto, è oggetto di un’operazione d’acquisto da parte di A2A che – alle condizioni poste dal garante – dovrebbe concludersi entro il 30 settembre. A quel punto la nuova proprietà procederà al rinnovo dei vertici e per la presidenza, ad oggi, l’ipotesi è quella di una corsa a due.

Da una parte – come riferito dal Corsera – c’è Antonio Vivenzi, renziano di ferro e grande sponsor dell’operazione di A2A, che sarebbe gradito soci non bresciani di Lgh. Ma a quel punto l’ex sindaco di Paderno Franciacorta dovrebbe rinunciare all’ipotesi di un seggio in parlamento e comunque sul suo nome il no sarebbe nettissimo da parte di Rovato, che gli imputa (non a torto) il ribaltone di febbraio che aveva portato alla mancata sfiducia di Mondini.

E linea dura promette anche il secondo socio di Cogeme, decisivo negli equilibri di Lgh, che con Rovato è stato il promotore del cosiddetto controribaltone di luglio. Il nome su cui puntano i due azionisti storici di Cogeme potrebbe essere – secondo indiscrezioni – quello di Alessandro Conter, già candidato sindaco del centrodestra rovatese e numero uno del gruppo Lgh.

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