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Economia - page 131

Notizie economico-finanziarie di Brescia e Provincia

Ancora investimenti lungo Brebemi, inaugurato il nuovo centro logistico Italtrans

in Economia/Infrastrutture by
Brebemi

L’inaugurazione del 7 giugno del nuovo centro logistico a Calcio (Bg) rappresenta un rafforzamento dell’asse della A35 Brebemi. Il moderno polo di Italtrans, una delle prime aziende che ha fortemente creduto nelle potenzialità di questa autostrada e che oggi investe fortemente in questa area prevedendone un ulteriore sviluppo, è solo l’ultimo in ordine di tempo aperto lungo la direttissima Brescia-Milano. Questo complesso di 150mila metri quadri, su una superficie di 350mila mq, dà lavoro a 630 persone ed entrerà a pieno regime già questa estate.

Come emerso nella ricerca presentata ad inizio anno, la A35 Brebemi si dimostra un polo attrattivo per molte aziende, soprattutto nella logistica. Sono infatti una ventina gli insediamenti previsti (di cui 6 già operativi) che hanno portato più di 900 milioni di euro di investimenti in quest’area, 22.6 milioni di euro di oneri di urbanizzazione incassati dai Comuni e più di 3.600 nuovi posti di lavoro, confermando ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, che sono le grandi infrastrutture a generare la domanda di crescita, di sviluppo e di competitività. (Fonte ricerca AGICI, febbraio 2019).

L’insediamento già avvenuto di aziende come Italtrans, Amazon, SMA-SimplyAuchan, Brivio&Viganò e le future aperture dei centri di MD ed Esselunga (solo per citarne alcuni), rappresentano un’opportunità di sviluppo per tutto il territorio sotto diversi punti di vista: la possibilità di riqualificare aree dismesse; la creazione di nuovi posti di lavoro; l’indotto per gli esercizi commerciali dovuto alla presenza dei lavoratori e la possibilità di sviluppo per le imprese locali.

“Le famiglie Bellina-Bertulessi di Italtrans sono state tra le prime a credere e investire nel progetto A35 Brebemi e oggi ne cominciano a raccogliere i frutti con questo meraviglioso impianto inaugurato – ha affermato il Presidente di A35 Brebemi Francesco Bettoni, presente all’inaugurazione e al convegno su innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale nel settore della logistica e dei trasporti. Grazie anche a loro, continua la crescita di questa infrastruttura, sia per quanto riguarda gli investimenti, sia per quanto riguarda il traffico (gli ultimi dati AISCAT lo testimoniano) e con Italtrans e altri partner guardiamo con fiducia ad un futuro sostenibile e di crescita, con progetti di sviluppo comune”.

A35 Brebemi è il collegamento autostradale direttissimo tra Brescia e Milano, la via più veloce e sicura tra le due città. L’infrastruttura, attiva dal 23 luglio 2014, ha un’estensione di 62,1 km a cui sono state aggiunte la stazione di esazione di Castegnato e le rampe di interconnessione con l’autostrada A4. L’autostrada è raggiungibile dalla città di Brescia attraverso l’autostrada A4 (prendendo la rampa di uscita dopo Brescia Ovest in direzione “A35 Milano – Linate”, dal 13 novembre 2017), la Tangenziale Sud di Brescia e la SP19 oppure utilizzando la nuova A21 (Corda Molle). I caselli dell’autostrada sono sei: Chiari Ovest, Calcio, Romano di Lombardia, Bariano, Caravaggio e Treviglio. Superato l’ultimo casello di Treviglio, ci si immette nell’A58 Tangenziale Est Esterna Milano (TEEM) che consente all’A35 Brebemi di raggiungere la A1 all’altezza di Melegnano, la A4 all’altezza di Agrate, Linate e l’Area Metropolitana di Milano tramite due svincoli, a destra, Pozzuolo Martesana e a sinistra Liscate, che sboccano rispettivamente sulla SP103 Cassanese e sulla SP14 Rivoltana. A35 Brebemi ha ricevuto tre importanti riconoscimenti internazionali, in Usa e UK, quale miglior project financing infrastrutturale.

 

Infostrada: tutti i servizi offerti

in Economia/Servizi by
Infostrada

Nell’ormai lontano 1996, nasceva a Roma Infostrada. La piccola realtà, ai tempi, nasceva appunto dalla fusione di Olivetti e Bell Atlantic, nel tentativo deciso di affrontare con durezza la concorrenza della Telecom Italia, ovviamente, nel settore della telefonia fissa. Oggi Infostrada è l’operatore di telefonia fissa dell’azienda Wind Tre.

I servizi

Infostrada offre ai propri clienti servi di connettività a casa innovative che permettono una velocità migliore, in base alla copertura di rete del cliente. La rete che si utilizza è la fibra ottica con tecnologia FTTH, fibra ottica con rame con tecnologia FTTC e rame per offerte ADSL. Oltre alla fibra, Infostrada offre anche un modem di ultima generazione che permette una velocità maggiore.

Inoltre Infostrada offre la telefonia fissa anche solo per le telefonate senza un pacchetto per navigare su internet. Come le maggiori compagnie telefoniche offre delle offerte con telefonate illimitate sia per fissi che telefoni mobili e senza scatto alla risposta. In molte offerte esistono pacchetti che permettono chiamate in alcuni stati internazionali illimitate.

Infostrada Wind inoltre ha anche servizi per mobili con giga illimitati per navigare alla massima potenza con la tecnologia 4G e chiamate illimitate verso i fissi e gli altri operatori mobili.

Le offerte dell’azienda

Infostrade dispone di tantissime offerte per i propri clienti. Vediamole nel dettaglio:

Fibra 1000 – nell’offerta sono compresi um modem WI-FI di ultima generazione con Mega WI-FI e servizio di assistenza gratuita, 100 giga al mese in regalo per gli smartphone che hanno wind all’interno della famiglia. Attivazione inclusa e chiamate a 0 cent/min verso tutti. Inoltre è possibile prendere una sim a prezzo vantaggioso con minuti illimitati e 150 giga al mese.

Voce più – chiamate illimitate verso tutti i numeri fissi e mobili nazionali e verso i numeri fissi dell’Europa occidentale, Usa e Canada. Ha un costo di attivazione. Dedicato a chi non ha la necessità di avere internet a casa.

Wind Absolute – Navigazione da casa con internet illimitato, cè’ un costo di attivazione che viene rateizzata, ha l’assistenza clienti a titolo oneroso. Utile per chi ha bisogno di internet illimitato e chiamate.

Per maggiori dettagli è consigliabile parlare con un operatore dell’assistenza che a seconda dei propri dubbi o perpressità può rispondere in modo soddisfacente a tutte le richieste.

Per il Mobile

Infostrada non ha una linea mobile. Tuttavia è possibile annoverare le offerte della compagnia telefonica Wind, facente parte dello stesso gruppo societario. Eccole di seguito:

  • All Digital – 40 giga, minuti illimitati
  • All Inclusive Easy Pay – 60 giga, minuti illimitati, sms illimitati.
  • All Inclusive Young Easy Pay – 60 giga, minuti illimitati, sms illimitati.
  • Wind Smart Online Edition – 40 giga, minuti illimitati.
  • All Inclusive Senior – 2giga, minuti illimitati.
  • All Inclusive Junior – 30giga, minuti illimitati verso wind, 100 minuti verso tutti, 100 sms.

Non solo Italia

Al termine del primo anno di attività, la società neonata Infostrada registrava dei guadagni di tutto rispetto, riuscendo a collezionare la bellezza di 430 dipendenti totali, e più di 70 miliardi di lire di fatturato.

Evidente dunque come la società non solo creava una concorrenza decisa e seria nei confronti della certamente più quotata Telecom, ma registrava anche qualcosina in più della stessa concorrente, iniziando dunque ad assalire il mercato privato relativo alla telefonia fissa.

Ma nonostante fosse il tricolore a sventolare sulla testa di questa piccola realtà, nell’anno successivo alla nascita della stessa, dunque nel 1997, entra in società la Mannesmann, una società tedescha, che andrà a prendere il posto della prima azienda partner, ovvero la Bell Atlantic. Ma gli accordi di primaria importanza certamente non si fermano quì, e di seguito vi mostreremo come le scelte societarie hanno portato a primeggiare nel mercato della telefonia fissa Infostrada.

Storia di partnership

Famoso è l’accordo abbastanza insolito che raggiungono la nostra cara infostrada, e le altrettanto nostrane Ferrovie dello Stato. Siglato nel 1998, questo accordo consentiva ad Infostrada, per un periodo di tempo di 30 anni, di accedere dunque alle infrastrutture delle Ferrovie, implementando all’interno di esse dei cavi telefonici, ed inoltre il diritto contrattuale di impossessari di parte dei cavi in fibra ottica di proprietà, appunto, delle ferrovie dello stato.

Il vento che porta novità. Ciò che invece succede nel 1999 è assolutamente unico, un percorso fatto di cessioni, e di rinascita, ossia la storia che portava Infostrada ad essere incorporata al gruppo Wind. Nello stesso anno dell’accordo con le FS, la società venne ceduta da Olivetti a Mannesmann, che ne detennè diritti e guadagni per una durata totale di soli 2 anni. Infatti poi, nel 2001, Infostrada venne inglobata in Enel, che infine lasciò che la stessa Infostrada si incorpori direttamente con la nostra attuale Wind Telecomunicazioni.

Numero 3 nel destino. Parlando della storia recentissima della società di telecomunicazioni Infostrada, nel 2016, diventa parte integrante del gruppo Wind Tre Spa, l’azienda nata dalla partnership delle compagnie telefoniche Wind e Tre. Acquisizione importante che porta infine ad una quasi totale italianizzazione dell’azienda di telefonia.

Da sottolineare come, però, dall’11 settembre 2017, la Wind decide di non commercializzare più con il marchio diretto Infostrada, avanzando dunque offerte e promozioni facendo leva sulle aziende decisamente più grandi quali Wind, e 3. Tuttavia ad oggi, nell’immaginario comune degli italiani, il brand Infostrada è ritenuto come linea telefonica fissa di Wind Tre.

La rete azionaria

Altrettanto importante è mostrare come questa azienda sia composta a livello azionario, mettendo dunque in mostra chiaramente e senza filtri chi sia il proprietario di chi. L’intreccio azionario dal quale nasce infostrada è questo:

Infostrada è posseduta al 100% delle quote dalla Wind Telecomunicazioni, che a sua volta è posseduta per una quota assoluta del 100% da Wind Tre SPA, che è sotto il controllo al 100% delle azioni dalla CK Hutchinson, multinazionale proprietaria di diverse società di telecomunicazioni e non solo in tutto il globo, che ha 3 diverse sedi, ovvero in Inghilterra, Hong Kong e Isole Cayman.

Lucchini Rs Spa: ricavi a 444 milioni, utile netto a quota 29,3

in Acciaio/Bilanci/Economia by
Laminatoio Lucchini Rs, foto da sito ufficiale
  • Ricavi consolidati pari a 444,4 milioni di Euro in aumento del 8,0% sul 2017.
  • Ebitda pari a 57,6 milioni di Euro.
  • Investimenti tecnici netti per circa 33 milioni di Euro.
  • Nel mese di settembre è stato conferito il comparto produttivo/industriale dello Stabilimento di Lovere a “Lucchini lndustries S.r.l.“, newco interamente controllata da Lucchini RS per garantire, in continuità con la precedente gestione, maggiore agilità commerciale e un più forte orientamento al cliente rafforzandone le funzioni di coordinamento del Gruppo.
  • È stata costituita Mercitalia Maintenance S.r.l., una joint venture tra Lucchini RS (50%) e Mercitalia Rail (50%); quest’ultima società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che ha il ruolo di principale impresa di manutenzione ferroviaria in Italia e all’estero nel settore cargo.

I ricavi netti consolidati della Lucchini RS spa,  presieduta da Giuseppe Lucchini,  si attestano a 444,4 milioni di Euro in crescita dell’8,0% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato estero è pari al 79% del totale.

Nel corso dell’esercizio la ripresa dei prezzi d’acquisto dei principali fattori della produzione (come il rottame, le ferroleghe, gli elettrodi ed il metano) ha influenzato negativamente la marginalità.

Il risultato netto di periodo evidenzia un utile pari a 29,3 milioni di Euro che ha permesso al Gruppo di finanziare gli investimenti fatti in impianti e partecipazioni realizzati nell’esercizio, mantenendo un livello di indebitamento estremamente basso pari a circa un quinto del Patrimonio Netto contabile.

L’organico del gruppo al 31/12/2018 si attesta a 2.098 dipendenti di cui 659 nelle proprie controllate estere, oltre a 496 dipendenti presso la collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment.

Lucchini Unipart Rail, la JV inglese con Unipart Rail controllata al 60% da Lucchini RS, mostra un fatturato in crescita del 5,2% rispetto all’esercizio precedente ed un utile di 1,6 milioni di Euro.

Lucchini Sweden, con volumi di vendita in crescita del 42,3% sull’esercizio precedente, consegue un risultato netto di 2,8 milioni di Euro in incremento rispetto all’esercizio precedente.

Lucchini Poland registra un trend positivo di fatturato del 41,8% rispetto all’esercizio precedente e chiude l’esercizio 2018 in sostanziale break-even grazie ai maggiori volumi di vendita con mix prodotti a maggiore marginalità.

La JV austriaca Lucchini Central Europe registra un fatturato in recupero rispetto all’esercizio precedente (+26,3%) con un risultato lievemente in utile.

LBX, la controllata belga, registra un fatturato pari a 9,3 milioni di Euro in crescita del 45,7% rispetto all’anno precedente e una perdita di 0,6 milioni di Euro.

Lucchini South Africa, di cui la nostra società detiene a dicembre il controllo al 70%, ha completato la fase di localizzazione della produzione di prodotti finiti destinati al mercato locale. La società ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 10,7 milioni di Euro ed un risultato in perdita legato ai costi di avviamento, ora completato.

Lucchini Tool Steel, società commerciale di acciai per utensili ed operante dal primo marzo 2017, registra un fatturato pari a 16,3 milioni di Euro e un risultato in utile di 0,1 milioni di Euro.

Lucchini Mamé Forge, controllata al 100% da Lucchini RS dopo l’acquisizione della quota di minoranza del 10% nel corso del 2018, alla fine dell’esercizio chiude in perdita. Il settore dei prodotti in acciaio forgiato, così come tutto il settore siderurgico nel suo complesso, è caratterizzato da una sovraccapacità a livello nazionale e mondiale. La competizione sui prezzi e di conseguenza i margini del settore in cui opera la filiale si sono perciò molto contratti.

Lucchini North America, controllata al 100% da Lucchini RS ed operante dal mese di aprile 2017 come società commerciale con l’obiettivo di sviluppare il business rotabile nel mercato statunitense, a fine esercizio 2018 la società chiude con un risultato in sostanziale break-even.

La collegata cinese Zhibo Lucchini Railway Equipment (partecipata  da Lucchini RS al 30%) ha conseguito anche nel 2018 ottimi risultati con un fatturato di 250 milioni di Euro ed un utile netto pari a circa 50 milioni di Euro.

 

Export, l’innovazione vale 47 miliardi di euro: ecco la mappa

in Economia/Export/Innovazione by
La mappa dell'export nel settore innovazione

Dai medicinali ai computer, dagli strumenti elettronici agli aeromobili e veicoli spaziali: l’innovazione italiana è sempre più apprezzata nel mondo: +5,6% l’export nel 2018, per un valore di 47 miliardi di euro. Ma per sapere dove va l’export per settore, quali sono i maggiori mercati, quali gli emergenti ecco la mappa: “Innovazione italiana nel mondo – Italy’s innovative goods in the world”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos Italia, l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano, su dati Istat.

L’export lombardo di prodotti innovativi vale 15,5 miliardi, un terzo del totale italiano. In crescita dell’11,4%. Milano, con la metà del totale regionale è seguita da Varese, Monza e Brianza e Lodi. In un anno crescono soprattutto Cremona (+42,7%), Lodi (+31,5%) e Mantova (+31%). I prodotti lombardi più esportati sono i medicinali e preparati farmaceutici (5,4 miliardi, +13,3%) e le apparecchiature per le telecomunicazioni (1,9 miliardi, +36,7%). L’elettronica di consumo segna un +51,9%. Milano prima in Italia per: prodotti farmaceutici di base (26,8% del totale, +5,7%), medicinali (18%, +39,8%), computer e unità periferiche (27,4%), elettronica di consumo (14,5%, +4,5%), strumenti di misurazione (16,5%), di irradiazione ed elettromedicali (19,7%). Varese eccelle a livello nazionale per aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi (28%, +26,2%), Monza Brianza per componenti elettronici e schede elettroniche (30%, +8,1%) e Lodi per apparecchiature per le telecomunicazioni (27,1%, +77,5%).

 

Per l’Italia, tra le destinazioni: Stati Uniti in testa con 6,5 miliardi di euro ma superano i 4 miliardi all’anno anche Germania, Belgio e Francia. A crescere di più sono i Paesi Bassi +31,1% e la Cina +23,1% (entrambe con quasi 1,6 miliardi) e l’Australia, +22,7%, con mezzo miliardo circa. I prodotti innovativi più esportati sono i medicinali con 23 miliardi, +3,8% mentre segna il maggiore aumento l’elettronica di consumo audio e video, +26,7%.

Dove vanno i prodotti dell’export. Si dirigono negli USA gli aeromobili e veicoli spaziali: l’export nel 2018 è di 1,6 miliardi, +1,5%, in crescita gli Emirati Arabi Uniti, +148,6% e l’Australia, +118,4%. I prodotti farmaceutici di base vanno in Germania, 461 milioni di euro +34,7%, mentre aumentano in un anno soprattutto i Paesi Bassi +167,7%. I medicinali e preparati farmaceutici prendono la via per il Belgio con 3,8 miliardi, +68,3% in Polonia e +49,3% in Cina. I componenti elettronici e schede elettroniche a Singapore, con 383 milioni mentre cresce soprattutto Hong Kong, +66,1%. Computer e unità periferiche sono preferite in Spagna con 530 milioni mentre segna un +860% la Slovacchia. Sempre la Spagna è prima per apparecchiature per le telecomunicazioni con 913 milioni, +67,1%, in forte crescita il Giappone, +138%. L’elettronica di consumo e gli strumenti di misurazione vanno in Germania, rispettivamente 107 milioni (+22,1%) e 595 milioni (+2,8%), in forte crescita nel primo settore la Bulgaria (+709,6%) e nel secondo la Russia (+48,2%). La Francia è il principale mercato per le apparecchiature elettromedicali con 118 milioni, +8,4% la Spagna. Gli strumenti ottici e fotografici vanno negli USA con 52 milioni circa, in aumento il Qatar, che supera gli 11 milioni. I supporti magnetici e ottici preferiscono la Slovenia e la Polonia, entrambe con 10 milioni.

Da dove parte l’export italiano. Soprattutto da Milano con quasi 8 miliardi, il 16,5% italiano, +19,2%. Seguono Latina con 4,7 miliardi, 9,9% nazionale e Frosinone con 3,8 miliardi, 8%. Superano i 2 miliardi anche Firenze, Roma e Varese che segna un +21,8%. Monza e Brianza è all’8° posto e Lodi al 10°, +31,5%.

Bcc Agrobresciano, ecco i vertici della banca fino al 2022

in Banche/Economia/Nomine by
Osvaldo Scalvenzi, presidente di Bcc Agrobresciano

La Bcc Agrobresciano ha proceduto nei giorni scorsi al rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2019-2022.  Osvaldo Scalvenzi è stato riconfermato alla guida dell’istituto di credico ghedese e Antonella Formentini sarà ancora la sua vice. Di seguito l’organigramma completo.

BCC AGROBRESCIANO, ECCO I VERTICI 2019-2022

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

 

  1. Scalvenzi Osvaldo                        Presidente Consiglio di Amministrazione
  2. Formentini Antonella                    Presidente Consiglio di Amministrazione
  3. Baratti Alberto                                Consigliere Designato
  4. Betti Giovanni                                 Consigliere Link Auditor
  5. Caccia Lorenzo                             Amministratore Indipendente
  6. Ebrelli Annamaria                         Amministratore
  7. Gavazzi Marco                               Sostituto Amministratore Indipendente
  8. Guerrini Gianfausto                                  Amministratore
  9. Parolini Paolo                                Amministratore
  10. Prestini Angeluccio                                   Amministratore
  11. Rossini Camillo                             Amministratore

 

COLLEGIO SINDACALE

 

  1. Papa Alberto Presidente Collegio Sindacale
  2. Malchiodi Andrea Sindaco Effettivo
  3. Piscitelli Monica Sindaco Effettivo
  4. Baccinelli Marco Sindaco Supplente
  5. Venturi Gabriella Sindaco Supplente

 

COLLEGIO DEI PROBIVIRI

  1. Ferri Luigi Presidente Collegio Dei Probiviri
  2. De Stefano Grigis Filippo Maria Probiviro Effettivo
  3. Mazza Oliviero Probiviro Effettivo
  4. Migliorati Giordana Probiviro Supplente
  5. Piovani Antongiuseppe Probiviro Supplente

 

COMITATO ESECUTIVO

 

  1. Prestini Angeluccio                                   Presidente del Comitato Esecutivo
  2. Ebrelli Annamaria                         Vice Presidente del Comitato Esecutivo
  3. Guerrini Gianfausto                                  Membro del Comitato Esecutivo
  4. Parolini Paolo                                Membro del Comitato Esecutivo
  5. Rossini Camillo                             Membro del Comitato Esecutivo

Imprese creative, in provincia di Brescia sono 6mila

in Economia/Tendenze by
Creatività

Sono 66 mila le imprese dell’economia creativa in Lombardia e 321 mila Italia al 2019, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Milano è protagonista con 32 mila. Seconda in Italia Roma con 28 mila. In Lombardia, seguono Brescia con 6 mila, Monza, Bergamo e Varese con 5 mila, Como con 4 mila. In Lombardia oltre un quarto dei lavori creativi nazionali. Gli addetti sono 404 mila in regione su 1,5 milioni nazionali, di cui 303 mila concentrati a Milano. Cresce il settore in regione, +0,7% in un anno mesi e + 2,6% dal 2014, più che in Italia (+0,4% e +1,8%). Milano ha una economia sempre più creativa cresce di + 1,5 per cento in un anno e di +7 % in cinque anni.

In Italia. Prima Milano con 32 mila imprese, +7% in cinque anni, poi Roma con 28 mila, +7%, Napoli con 15 mila, +8%, Firenze e Torino con 12 mila, Prato, Bari e Padova con 7 mila, Brescia, Vicenza, Bologna, Treviso con circa 6 mila.

Tra i settori in crescita musica, film e cinema, app, ricerca, professionisti (1429 imprese a Milano, +14% in cinque anni, 2093 in Lombardia, +10%, 10.536 in Italia, +8%). Bene anche la tecnologia informatica con lo sviluppo di app e software (6124 imprese a Milano, +20% in cinque anni, 11.089 in Lombardia, +15%, 45.402 in Italia, +14%), la ricerca (657 imprese a Milano, +23% in cinque anni, 1105 in Lombardia, +30%, 5.490 in Italia, +34%), le attività di professionisti (1979 imprese a Milano, +21% in cinque anni, 4532 in Lombardia, +12%, 18.446 in Italia, +12%).

Forte la presenza delle donne, sono il 23% in Lombardia, il 25% in Italia, il 20% a  Milano. Sono poi il 7% i giovani a Milano e in Lombardia e l’8% in Italia e il 9% gli stranieri a Milano e in Lombardia, 11% in Italia.

Trattamento rifiuti, in Lombardia vale oltre mezzo miliardo di euro

in Ambiente/Economia by

Diminuisce la quantità di rifiuti prodotti dalle imprese milanesi, 2,3 milioni di tonnellate rispetto ai 3 milioni dell’anno precedente: -22,1% e oltre il 90% di questi è sottoposto a trattamenti di recupero, un dato in crescita rispetto a tutti gli anni precedenti mentre diminuisce la quantità sottoposta a smaltimento che ora è al 9%. Si tratta per Milano soprattutto di rifiuti non pericolosi (2 milioni di tonnellate) e legati all’edilizia: terra da scavo, 665 mila tonnellate e rifiuti misti delle costruzioni, 230 mila tonnellate. In totale se si considerano anche i territori di Monza Brianza e Lodi la quantità di rifiuti prodotta dalle imprese, tra pericolosi e non pericolosi, supera i 3 milioni e arriva a rispetto ai 3,7 milioni dell’anno precedente. Le attività più coinvolte nella produzione: oltre a quella del risanamento e della gestione dei rifiuti (487 mila di tonnellate pari al 16% del totale), sono l’ingegneria civile (372 mila, 12,3%) e la fabbricazione di prodotti in metallo (319 mila, 10,6%). Sul totale invece della raccolta urbana e delle imprese i rifiuti misti da costruzione, di cemento, mattoni, metallo ferroso e la terra, sono i più trattati negli impianti del territorio per il recupero delle materie, 4 milioni di tonnellate pari a oltre il 50% del totale, mentre mezzo milione di tonnellate di rifiuti domestici sono recuperati per essere utilizzati come combustibile. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD (dichiarazioni 2008-2018).

Attività di gestione dei rifiuti vale 1,4 miliardi di euro in Italia e 562 milioni in Lombardia, di cui oltre 460 a Milano. Sono i ricavi delle vendite dichiarati dalle imprese del settore. Le attività specializzate nel trattamento di rifiuti sono un migliaio in Italia e 134 in Lombardia. Danno lavoro rispettivamente a 9 mila e 2 mila persone. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese e Aida – Bureau van Dijk. Lombardia, prima in Italia, è seguita da Campania, Lazio e Sicilia che ne contano circa un centinaio. Per numero di imprese Milano con 42 è prima in regione e terza in Italia, dopo Roma (77) e Napoli (43) ma è prima a livello nazionale per addetti (1.379) e precede Roma (1.331) e Torino (731). In regione come attività è seguita invece da Bergamo con 29 e Brescia con 15.

 

NeosVoc: la Piattaforma che ascolta i clienti della tua azienda

in Economia/Innovation club/Innovazione/Partner/Rubriche by
Neosvoc, foto da ufficio stampa

NeosVoc è la Piattaforma di Voice of Customer, basata sulle Nuove Tecnologie, che permette di ascoltare i clienti di ogni azienda in un modo nuovo. Un insieme di servizi innovativi che combina una metodologia solida con l’intelligenza artificiale e una tecnologia flessibile e facile da usare. Avvicinando le tecniche di ascolto alle attuali abitudini di comunicazione delle persone, NeosVoc innova il dialogo tra azienda e cliente con un approccio omnicanale. Una Piattaforma personalizzabile, aperta a tutti i sistemi e soluzioni: interviste web, notifiche push, programmi di messaggistica come Messenger, WhatsApp e altre interfacce conversazionali, video interviste, video focus group e, ultima novità, l’ingresso nelle dimore dei clienti attraverso Amazon Alexa. Un ascolto continuo della Voice of Customer e lungo tutto il customer journey.  Al centro dell’innovazione, il concetto di “tempo reale”: con NeosVoc il momento della rilevazione coincide con quello della vendita e dell’esperienza. La Voice of Customer si attiva quando e dove serve, raccogliendo un dato fedele alla realtà: nel punto vendita, durante un evento, per il lancio di un nuovo prodotto. Oltre all’innovazione dei canali, NeosVoc offre modelli di analisi inediti e interdisciplinari, in grado di comprendere i reali comportamenti e bisogni dei clienti, in ciascun settore e ambito del mercato. Completa la Piattaforma una dashboard dinamica che permette di consultare i dati e ricevere insight in tempo reale. Ogni azienda sia “Business to Consumer”, sia “Business to Business” può raccogliere e analizzare i propri dati in autonomia, disponendo di risultati sempre aggiornati. Una media impresa italiana può trarre valore da NeosVoc in molteplici modi:

1. Raccogliere la Voce dei propri clienti, arricchendo il proprio sistema CRM

Se la necessità di conoscere i propri clienti rappresenta, ormai, un vero e proprio leitmotiv nei processi di vendita, meno diffusa è invece la consapevolezza delle modalità con cui sarebbe opportuno che questo avvenisse. Si tratta, infatti, di andare oltre il concetto di mera raccolta delle informazioni, mediante la costruzione di processi di ascolto che abbiano come obiettivo finale la personalizzazione delle relazioni. La necessità è, dunque, quella di approdare ad una forma proattiva di interazione, in grado di individuare i bisogni e anticipare i desideri dei singoli, cogliendone l’identità profonda e ponendone in luce gli aspetti emotivi, i reali interessi, le effettive esigenze. “L’intimità” con il cliente deve costituire il primo filo conduttore della propria strategia. Oggi è fondamentale disporre di un sistema CRM aziendale che viene automaticamente aggiornato dai dati provenienti dalla voce dei propri clienti.

2. Dai dati, alla personalizzazione della propria attività di vendita

Il conseguimento di un legame di intimità con i propri clienti e la raccolta di dati “profondi” pongono le basi per la costruzione di servizi, comunicazioni e prodotti personalizzati. La conoscenza dei singoli clienti deve quindi divenire un punto di forza del proprio business, in grado di garantire il mantenimento del mercato esistente e acquisirne di nuovo. Ma c’è di più: la continua implementazione della “customer base” e l’ascolto costante della propria audience devono avere come fine ultimo quello di tramutare il proprio prodotto da marca, a categoria mentale.
L’obiettivo è, dunque, quello di andare fortemente oltre il concetto di fornitura, unificando di volta, in volta, la storia del prodotto a quella del cliente e rispondendo attraverso strategie di personalizzazione ai bisogni più profondi.

3. Rendere il cliente fedele e l’azienda profittevole nel tempo

La raccolta continua della Voice of Customer trova il suo culmine nelle attività di verifica delle performance. Tassello indispensabile del processo di miglioramento continuo, i percorsi di monitoraggio aiuteranno i brand nell’obiettivo di mantenere soddisfatti e profittevoli i clienti e di ampliare il proprio business, anche grazie alla possibilità di intervenire tempestivamente davanti alla manifestazione di un reclamo. Sebbene la gran parte delle aziende adotti da tempo strumenti di verifica della soddisfazione, si rileva spesso un disallineamento tra il momento del processo di vendita e la richiesta di feedback. Ad essere necessaria, oggi più che mai, è l’adozione di canali e strategie capaci di raccogliere la voce dei propri clienti nello stesso luogo e nello stesso momento in cui avviene l’esperienza con il brand.  Accanto a questioni di maggiore affidabilità, la raccolta di dati contestuali consentirà di differenziare le strategie sulla base dei diversi profili che caratterizzano i clienti. L’esperienza dell’azienda inizia dalle attese che il cliente si è creato e dipende da quanto l’aspettativa è soddisfatta. Oggi, ogni realtà di successo sa che per creare valore bisogna partire dalla creazione di valore per il cliente. Per farlo in modo efficace bisogna mettersi in posizione di ascolto. Per ascoltare i clienti di oggi, cavalcare le opportunità offerte dalla tecnologia.

4. Dall’analisi della Customer Base, all’individuazione dei migliori clienti

La costruzione di soluzioni personalizzate non può che passare dal coinvolgimento attivo di coloro che ne sono i potenziali destinatari: i clienti. L’Intelligenza artificiale e l’uso di tecniche di Machine Learning rendono oggi possibile con NeosVoc mettere in campo soluzioni in grado di personalizzare efficacemente non solo i processi produttivi ed i prodotti, ma anche nel mondo della comunicazione e della vendita. Si tratta anche di definire il target al di là dei tradizionali criteri anagrafici e settoriali. Una volta individuate le caratteristiche del “cliente ideale” è possibile identificare un elenco di clienti potenziali simili. Questo processo può essere applicato sia quando un’azienda è in cerca di persone fisiche, sia quando, come accade nel mondo “business to business”, è alla ricerca di un’azienda cliente o di un business partner per portare la propria offerta in un mercato internazionale.
L’identificazione degli specifici cluster di clienti attraverso una metodologia che coniuga informazioni Hard, con i cosiddetti dati Soft, consente, infine, di personalizzare in modo automatico i contenuti comunicativi, regolandone l’ampiezza, il tono, la scelta delle parole, per renderli più aderenti alle caratteristiche di ciascun profilo di cliente e, di conseguenza, aumentarne la conversione.

Per approfondire: http://www.neosvoc.com

Mf Aim Awards 2019 a Neosperience per la migliore performarce azionaria negli ultimi 12 mesi

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Nella serata di gala del 27 maggio, Neosperience è stata premiata per la migliore performance azionaria negli ultimi 12 mesi nell’ambito dei MF AIM ITALIA AWARDS 2019. L’azienda bresciana è sbarcata a Piazza Affari il 20 Febbraio 2019 anche per dare più forza alla strategia di crescita inserendo quel percorso di internazionalizzazione che partirà dagli Stati Uniti senza trascurare l’Europa e l’Asia. Iniziative grazie alle quali trovano forza quelle proiezioni che mettono in luce un forte sviluppo del giro d’affari nei prossimi cinque anni, al termine dei quali i ricavi dovrebbero superare i 50 milioni di Euro. Il 2018 si è chiuso con un valore della produzione di 11,2 milioni ed un balzo del 118% dell’Ebitda a 3,4 milioni con margini migliorati dal 29,5% al 39,3 per cento.Performance rese possibili dai più elevati margini di vendita, dal maggior peso nel mix di prodotti ricorrenti a più alto valore aggiunto e da un’efficace gestione dei costi. “In un mercato sempre più complesso, la Digital Customer Experience rappresenta un elemento imprescindibile per qualsiasi azienda che intende differenziarsi e crescere” precisa il Ceo e co-fondatore di Neosperience. Ed è anche per questo che il mercato della Digital Customer Experience presenta ampi margini di crescita come testimoniano anche gli studi più recenti. Nel 2018, sottolinea Melpignano, “il nostro segmento di interesse specifico, noto anche come il nome di Empathic Artificial Intelligence, ha generato ricavi complessivi per circa 1 miliardo ma secondo gli analisti nel 2023 il giro d’affari raggiungerà i 25 miliardi crescendo ad un tasso medio annuo del 90,4 per cento”. 

“Nei prossimi anni vogliamo crescere ed aumentare le vendite della nostra piattaforma ‘Neosperience Cloud’ e delle solution su di essa basate soprattutto all’estero, con un focus sull’Europa Occidentale e gli Stati Uniti, dove abbiamo già dei partner attivi.” Iniziative grazie le quali, aggiunge Dario Melpignano, amministratore delegato e co-fondatore di Neosperience, “potremo migliorare in misura sensibile anche i margini reddituali proprio grazie alle economie di scala che la crescita dei ricavi ci permetterà di raggiungere”.

“Il mondo dell’e-commerce” puntualizza il Ceo di Neosperience, “ha profondamente mutato l’esperienza di acquisto,rendendola più facile, intuitiva e veloce. Tuttavia nella transizione del business verso il mondo online si è persa efficacia e oggi i canali digitali non tengono conto dell’aspetto psicologico, emotivo e personale dei propri clienti.” In buona sostanza, prosegue Melpignano, “un bravo venditore ascolta il suo cliente, lo mette a suo agio e adatta ciò che dice a chi ha di fronte, alle sue reazioni e alla sua personalità. Le tecnologie del digital marketing e dell’e-commerce non hanno affatto tali capacità.” Da questo “è nata l’idea di ‘Neosperience Cloud’, una piattaforma software basata sull’Intelligenza Artificiale in grado di captare e stabilire relazioni empatiche per consentire alle aziende di conoscere, coinvolgere e fidelizzare i propri clienti, aumentando nel contempo la possibilità di accrescere il valore del brand promosso.”

Neosperience utilizza l’intelligenza artificiale e un dataset di informazioni per elaborare un profilo per ogni utente, individuandone le caratteristiche per poi dare vita a un’esperienza di acquisto personalizzata. Neosperience opera in qualità di ‘software vendor’, fornendo ai clienti la piattaforma proprietaria in modalità Software-as-a-Service, dietro il pagamento di una licenza ricorrente. La piattaforma ‘as-a-service’,  prosegue il Ceo di Neosperience, “ci consente di generare rapidamente soluzioni applicative verticali e scalabili, aggiornando l’approccio al mercato ed evitando l’obsolescenza, dando vita a nuove opportunità di sviluppo del modello come dimostra anche l’esperienza più recente. Da inizio anno abbiamo infatti lanciato alcuni nuovi moduli della piattaforma adatti a singoli settori merceologici, quali NeosVocImage Memorability ePeople Analytics. Soluzioni che per il loro funzionamento utilizzano la piattaforma Neosperience Cloud e “questo elemento permette ai clienti di ‘provare’ alcune delle funzionalità della piattaforma stessa e di poter acquistare i singoli moduli, facilmente integrabili nei processi di digital transformation che le aziende devono oggi urgentemente attuare.”

L’obiettivo è aiutare le aziende di tutto il mondo ad individuare, ingaggiare e monetizzare i clienti acquisiti e potenziali in tutto il mondo non solo nell’ambito “Business to Consumer” ma anche in quello “Business to Business” dove le aziende oggi pur muovendosi con database pubblici internazionali composti da centiania di milioni di record e iniziative fieristiche non sanno trovare sempre il business partner o il cliente migliore nè creare e scegliere per questi il messaggio più adatto

Aziende dell’alta tecnologia, nel Bresciano sono 1.822

in Economia/Tech/Tendenze by
Tecnologia, foto generica da Pixabay

Telecomunicazioni, veicoli spaziali, apparecchi ottici sistemi informatici prodotti farmaceutici e chimici, fibre, veicoli elettrici e imbarcazioni. La classifica delle imprese ad alta e medio alta tecnologia, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che indagano le performance delle imprese sulla base della classificazione dei settori ad alta tecnologia stilata dall’OCSE, assegna il podio a Milano con 6.160 imprese attive nei settori ad alta (1.500) e medio alta tecnologia per un totale di 140 mila addetti.
I dati lombardi – Milano si conferma ai vertici della classifica non solo per numero di imprese, ma anche per l’incidenza dei settori ad alta e medio alta tecnologia sul numero delle imprese del territorio, percentuale che nel capoluogo lombardo raggiunge il 26%, valore quasi doppio rispetto al dato nazionale (14%) e lombardo (20%). Incidenze piuttosto alte anche a Lodi, che supera il dato regionale con il 21% di imprese ad alta e medio alta tecnologia e Monza Brianza, quasi al 20%.
Buone le performance di Monza Brianza e Lodi anche per numero di addetti, con rispettivamente 32.113 addetti e 3.600 addetti, in aumento dello 0,6%.
Rispetto al numero di imprese, la Lombardia pesa circa il 30%, a quota 15.152 imprese con oltre 300 mila addetti: dopo Milano, Brescia con 1.822 imprese, Bergamo 1.493, Varese 1.413, Monza Brianza 1.353, Como 662, Pavia 633, Mantova 502, Lecco 452, Cremona 347, Lodi 237, Sondrio 78.
I dati italiani –  In Italia, sono complessivamente 55.837 le imprese targate alta (10.194) e medio alta tecnologia, che danno lavoro a quasi 1 milione di addetti. Dopo Milano, la classifica delle province italiane vede Torino seconda con 2.768 imprese, terza Roma (2.071). A seguire Vicenza, Brescia e Bologna con rispettivamente 1.871, 1.822 e 1.590 imprese.

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