Brescia, la recessione tedesca frena l’export

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Nel primo trimestre del 2023 si conclama la recessione tecnica in Eurozona, su cui agisce la pesante flessione dell’economia della Germania, il cui PIL nel primo quarto del 2023 segna il secondo arretramento consecutivo, pari al -0,3% dopo il -0,5% del quarto trimestre 2022. Un segnale negativo per il manifatturiero bresciano, primo mercato del Made in Italy manifatturiero del nostro territorio con oltre 4,3 miliardi di export negli ultimi 12 mesi, ma in calo dello 0,7% sul I° trimestre 2022. La recente elaborazione dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia che ne ha divulgato la nota, stima che siano 14mila le MPI e imprese artigiane bresciane interessate dalle esportazioni dirette e indirette sul mercato tedesco e quindi maggiormente esposte alla frenata. Brescia, che nei 5 prodotti maggiormente richiesti sul mercato tedesco annovera: prodotti della metallurgia (il 36,5% sul tot. Export manif. Verso mercato tedesco), macchinari e apparecchiature (16,4%), prodotti in metallo (12,7%), articoli in gomma e plastica (6,5%): solo questi prodotti “made in Brescia” rappresentano l’81,2% del tot. export verso la Germania.

«Un campanello d’allarme da non sottovalutare la flessione dell’economia tedesca perché impatta direttamente la Lombardia ed alcune province in particolare, tra cui Brescia. Se infatti, a livello nazionale, la Germania è il primo mercato del Made in Italy, tra le maggiori province esportatrici di prodotti manifatturieri, considerandole per valore assoluto, troviamo proprio Brescia sul primo gradino del podio, Milano al terzo posto, poi Bergamo, e – più in basso – anche Monza Brianza, Varese e Mantova. Ecco perché la frenata dell’economia tedesca, penalizzata da una politica fiscale austera, sta riducendo la domanda di prodotti importati e a risentirne sono le nostre aziende, con la Lombardia prima regione per valore assoluto con oltre 20 miliardi di export annui» spiega Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia.

La frenata dell’economia tedesca sta riducendo la domanda di prodotti importati, tra qui quelli lombardi. Secondo le previsioni dello scorso maggio della Commissione europea, nel 2023 le importazioni tedesche di beni e servizi sono previste in salita di un limitato +0,6% a fonte del +3,1% dell’Eurozona. Ciò rappresenta un alert per la nostra regione e le sue imprese poiché la Germania è il primo mercato di sbocco del made in Lombardia, a cui seguono Francia (2^) e Stati Uniti (3^). L’ammontare delle esportazioni lombarde negli ultimi 12 mesi (II trimestre 2022-I trimestre 2023) è di 20.868 milioni di euro, valore assoluto più elevato rilevato tra le regioni italiane. L’inflazione in Germania a giugno 2023 è al 6,8%, in linea con il 6,7% dell’Italia ma superiore al 5,5% della media Eurozona. Mentre l’elevata inflazione sta guidando una pesante stretta monetaria, con i tassi di riferimento della Bce aumentati di 400 punti base in un anno, la scorsa settimana il Governo tedesco ha varato il budget federale per il 2024, delineando la fine della finanza pubblica espansiva. La spesa pubblica scende del 6,1% in termini nominali e il deficit di bilancio sarà significativamente ridotto. La politica fiscale restrittiva ha lo scopo di frenare l’inflazione e di garantire il margine di manovra di bilancio del governo federale.

I prodotti lombardi maggiormente esportati verso il mercato tedesco sono: prodotti della metallurgia (18,7% del totale esportazioni verso la Germania), macchinari e apparecchiature (14,4%) e prodotti chimici (10,9%). All’export dei primi, prodotti della metallurgia, contribuisce in misura maggiore Brescia (1^ anche a livello nazionale), determinandone il 39%; lo stesso vale per macchinari e apparecchiature a cui Brescia contribuisce per il 23,3% (1^ anche a livello nazionale), a cui segue nella classifica lombarda Bergamo (21,1%); mentre all’export di prodotti chimici verso la Germania risultano più esposti, perché maggiori esportatori, anche a livello nazionale, Milano (28,3% export lombardo di prodotti chimici) e Bergamo (26,2%).

Nei primi tre mesi del 2023 la dinamica dell’export sul mercato tedesco è negativa e pari al 2,1% per il totale e al -1,0% per le esportazioni di prodotti manifatturieri (97% del totale), nonostante l’aumento dei prezzi alle esportazioni spinto dal caro commodity e dalla crisi energetica. A livello provinciale in Lombardia 6 su 12 mostrano dinamiche precedute da segno meno già nei primi tre mesi dell’anno in corso. La provincia di Brescia, maggiore esportatrice, mostra anch’essa un trend negativo del -0,7%. Tra i prodotti più venduti sul mercato in esame sono proprio quelli della metallurgia, i più esportati verso il mercato tedesco, a registrare al primo trimestre dell’anno in corso un calo, addirittura a doppia cifra, del -11,1%.

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