Inflazione: ad aprile è crescità dello 0,1 per cento: ma gli alimentari hanno fatto +1,6 su marzo

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Per il mese di aprile, il tasso congiunturale dei prezzi al consumo per l’intera collettività presenta un lieve aumento (+0,1%), mentre quello tendenziale non presenta variazioni. A livello di divisione, l’incremento maggiore è registrato dai “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+1,6%, dovuto agli aumenti dei Vegetali, Frutta e Oli grassi), seguito dai “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,3%), dalle “Comunicazioni” (+0,5%) e da “Bevande alcoliche e tabacchi” (+0,4%). Lievi incrementi sono presenti nelle divisioni “Trasporti” (+0,2%, con una decisa diminuzione dei Carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati), “Abbigliamento e calzature” (+0,2%), “Mobili, articoli e servizi per la casa” (0,2%) e “Altri beni e servizi” (+0,1%). Una sostenuta deflazione è, invece, registrata dalla divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-3,5%, con un forte calo dei prezzi del Gas e del Gasolio per riscaldamento). Più lieve la diminuzione della variazione di “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,1%). Nulle le variazioni congiunturali delle restanti divisioni: “Istruzione” e “Servizi sanitari e spese per la salute”. Analizzando per tipologia di prodotto, rispetto al mese precedente, i “Beni”, presentano una lieve diminuzione congiunturale (-0,5%), mentre i “Servizi” un lieve aumento (+0,7%). Da notare che all’interno della tipologia dei “Beni” si contrappongono due dinamiche diverse: una forte deflazione dei beni energetici regolamentati (-13,3%) e un sostenuto aumento dei beni alimentari non lavorati (+2,8%), ossia i prodotti freschi. Con riferimento alla frequenza di acquisto dei prodotti, questo mese sia i prodotti a alta frequenza sia quelli a media frequenza presentano lievi aumenti congiunturali (rispettivamente +0,2% e +0,1%). I beni a bassa frequenza d’acquisto invece presentano variazioni nulle. Infine, la “Core Inflation”, che indica l’andamento della componente di fondo della dinamica dei prezzi, cioè l’inflazione al netto della componente volatile (beni energetici e alimentari non lavorati), registra variazioni decisamente positive (congiunturale +0,6% e tendenziale +0,5%).

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