Mercato immobiliare, nel 2019 compravendite cresciute del 13% a Brescia

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La performance del mercato residenziale è stata supportata principalmente dalla dinamica delle compravendite e dall’intensità della domanda, mentre restano distanti dalla media del panel la ripresa dei prezzi e la velocità di assorbimento del mercato – è quanto emerge dal 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020 di Nomisma presentato oggi in diretta streaming.

Residenziale

Il mercato residenziale bresciano nel 2019 ha registrato 2.724 compravendite, in aumento del 13,3% rispetto al consuntivo 2018 e sospinte da una domanda crescente. Le transazioni sono cresciute per il sesto anno consecutivo, portando gli scambi sui livelli più alti della serie storica osservata.

Al contempo – come emerge dallo studio condotto da Nomisma- le erogazioni di mutui diminuiscono di poco meno di tre punti percentuali a livello provinciale, in linea con il trend che si osserva a livello nazionale; la buona ripresa del mercato immobiliare nel 2019 è stata resa possibile dal basso livello dei prezzi immobiliari.

L’Istituto bolognese evidenzia come i tempi medi di vendita siano di 7 mesi per le abitazioni sia nuove sia usate e gli sconti medi, nel corso del 2019, hanno visto una diminuzione, sia per gli immobili nuovi (7,5%) sia usati (12%).

Sul fronte degli affitti Nomisma riscontra una ripresa favorita dalla dinamica di crescita già iniziata nel 2018. Nel centro città si rileva una crescita annuale dell’1,4%, percentuale che scende lievemente per le zone di periferia. I tempi di locazione si riducono a 1,9 mesi, restando al di sotto della media delle 13 città.

Crescono i rendimenti lordi annui da locazione, grazie all’aumento dei canoni, e si assestano in media al 5,6%, con punte del 5,9% in periferia.

Eguale peso si riscontra tra la compravendita e la locazione, pari al 47,5% per l’acquisto e per il 52,5% per l’affitto. L’acquisto della prima casa riguarda quasi l’80% delle compravendite, in aumento rispetto alla rilevazione del 2019, a discapito degli acquisti per investimento la cui percentuale scende dal 18,3% al 14,9% del totale delle transazioni. Ancora più ridotta risulta la quota degli acquisti dedicata alle seconde case (5,3%).

 

Non residenziale

Rispetto al settore non residenziale Nomisma fotografa il perdurare di alcuni segnali di criticità in un contesto di lieve crescita dell’attività transattiva.

L’Istituto bolognese evidenzia come vi sia stato un aumento delle compravendite piuttosto deciso nel 2019, con una dinamica positiva che tuttavia ha mostrato, in serie storica, una discreta volatilità. I prezzi degli uffici risultano ancora in calo, mentre per i negozi si interrompe la caduta dei valori che tornano perciò in territorio positivo (+0,3% in media, contro il -0,8% registrato nella media delle 13 città monitorate).

Il segmento della locazione, di significativa importanza per i comparti direzionale e commerciale, mostra le difficoltà di questi mercati ad uscire pienamente dalla crisi, come dimostrano i canoni ancora in flessione in entrambi i comparti considerati.

I rendimenti lordi annui rimangono stabili al 4,6% per gli uffici e al 5,8% per i negozi, in entrambi i casi inferiori alla media delle 13 città intermedie.v

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