Costruttori bresciani: ecco le novità della manovra per l’edilizia

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Per il settore edile bresciano il nuovo anno si apre con rilevanti novità, introdotte dalla Legge di Bilancio che, insieme con il Decreto Fiscale, costituisce la Manovra economico-finanziaria prevista dal Governo per il 2020. Ance Brescia è al fianco delle imprese del territorio per illustrare i principali provvedimenti, dare conferma delle eventuali proroghe e chiarire potenziali dubbi sui punti che interessano direttamente gli operatori del comparto del costruito.

“Sicuramente riteniamo apprezzabili gli incentivi e i sostegni normativi che stimolano lo sviluppo della filiera della casa, soprattutto in questa fondamentale fase di rilancio del settore edile” afferma il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi, aggiungendo che: “Alcuni aspetti della Manovra stimolano al miglioramento della qualità dell’abitare e alla riqualificazione dell’estetica urbana e degli spazi domestici”. La Legge di Bilancio, infatti, conferma anche per il 2020 i bonus edilizi in scadenza – ecobonus, sismabonus, bonus ristrutturazione e detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici – e introduce il nuovo bonus facciate, che prevede un recupero pari al 90% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, delle facciate di immobili ubicati in aree di comprovato pregio storico, artistico e ambientale e in parti del territorio totalmente o parzialmente edificate (zone A e B D.M n. 1444/1968). Per gli interventi di risparmio energetico, modificato lo sconto in fattura, che resta solo per i lavori condominiali di importo pari o superiore a 200mila euro e abrogata la cessione del credito per le opere “energetiche” su fabbricati abitativi incluse nel bonus edilizia. Per quanto riguarda la sistemazione di giardini, recinzioni e impianti di irrigazione, resta esclusa dalla Legge di Bilancio la proroga del bonus verde, che rientra però nei punti del Decreto Milleproroghe 2020. “Si tratta nel complesso di provvedimenti che vengono incontro al privato incoraggiando una serie di attività edilizie che guardano anche alla stabilità sismica e alla prestazione energetica degli edifici, creando opportunità di lavoro per gli operatori della filiera”, continua il leader di Ance Brescia. “A queste agevolazioni per la filiera casa, vanno tuttavia affiancate altre disposizioni normative strutturali, che chiariscano alcuni evidenti nodi burocratici, ostacolo per la crescita dell’intero settore”. L’Associazione costruttori sollecita ulteriori sforzi che incoraggino maggiormente privati e pubbliche amministrazioni a investire nel mattone e a credere nel ruolo chiave dell’edilizia per la crescita economica del Paese.

A destare non poche preoccupazioni l’aumento dell’Iva, scongiurato per il 2020, ma in programma dal prossimo anno: dal 2021 le aliquote ordinaria e agevolata passeranno rispettivamente dal 22 al 25% (dal 2022 al 26,5%) e dal 10 al 12%.

Ben accolta dall’Associazione è, invece, la decisione di favorire l’acquisto di beni strumentali e beni “impresa 4.0”, introducendo un credito d’imposta in sostituzione della disciplina dei maxi-ammortamenti applicata nel corso del 2019. “Ance Brescia – commenta Deldossi – non può che accogliere positivamente i provvedimenti che stimolano una trasformazione tecnologica e 4.0 delle imprese edili del territorio. La nostra Associazione ritiene che tutte le misure con questo proposito siano più che mai essenziali per una digitalizzazione diffusa, anche se siamo ancora lontani da una spinta decisiva che permetta nel breve periodo uno sviluppo in questo senso dell’intera filiera”.

La Manovra 2020 introduce un credito d’imposta anche per le spese relative all’acquisizione e alla predisposizione dei sistemi di monitoraggio strutturale continuo, nel tentativo di incrementare il livello di sicurezza degli immobili, anche se restano da definire i criteri e le procedure per l’accesso a tale beneficio.

D’interesse per il mondo del costruito bresciano sono, inoltre, le disposizioni riguardanti: l’unificazione dell’Imu e della Tasi nella “nuova Imu”; la rivalutazione dei beni d’impresa; l’applicazione dell’aliquota al 10%, in tema di cedolare secca, per i contratti a canone concordato; la reintroduzione dell’Aiuto alla crescita economica (Ace) come incentivo alla patrimonializzazione delle imprese, in sostituzione della Mini-Ires; la revisione della tax expenditures; la tracciabilità delle detrazioni d’imposta e l’estromissione dei beni posseduti dagli imprenditori individuali. La Manovra include, infine, provvedimenti per: la rivalutazione terreni dei privati con possibilità di rideterminare il valore d’acquisto dei terreni edificabili e agricoli; e l’innalzamento dal 20% al 26% dell’aliquota sulle plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di beni immobili (escluse le aree edificabili) acquistati o costruiti da meno di cinque anni.

 

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