Nel secondo trimestre del 2017 – rileva una nota del Centro Studi AIB – l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane mette a segno un nuovo incremento, a conferma della fase di consolidamento della ripresa dell’industria locale. La tendenza positiva, in atto dal primo trimestre del 2015, si inquadra in un clima di rafforzamento dell’economia nazionale: l’Italia ha agganciato, sebbene da inseguitrice, la ripresa mondiale in atto, i cui ritmi, grazie al contributo congiunto di economie avanzate ed emergenti, risultano i più alti dall’inizio della crisi.
Nel dettaglio, la produzione industriale registra un incremento congiunturale dell’1,8%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) risulta non negativo per la quindicesima rilevazione consecutiva (+3,6%) ed è il più alto dal primo trimestre 2016. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2017, è pari a +3,2%. Il recupero dai minimi registrati nel 3° trimestre 2013 è pari a oltre il 13%, mentre la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) si attesta intorno al 22%.
L’artigianato manifatturiero bresciano – secondo l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il secondo trimestre dell’anno con nuovi risultati positivi che consolidano la buona performance già evidenziata dalla seconda metà del 2016. Da aprile a giugno la produzione artigiana ha segnato una variazione positiva, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a 4,0%, il fatturato realizza un incremento ancora più significativo (+4,8%), il tasso di utilizzo degli impianti sale al 68,9% e gli ordini sono aumentati del 3,5%. Dal confronto territoriale, inoltre, emerge che l’artigianato bresciano ha conseguito risultati migliori della media lombarda.
Il quadro si conferma positivo anche da un punto di vista congiunturale. Al netto degli effetti stagionali, la produzione è aumentata, infatti, rispetto al trimestre precedente dell’1,1%, gli ordini dell’1,9%. Si conferma, anche, l’accelerazione del fatturato che cresce dell’1,4%.
I principali indicatori dell’industria:
§ Con riferimento ai settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: metallurgico e siderurgico (+3,3%), meccanica tradizionale e costruzione di mezzi di trasporto (+2,5%), agroalimentare e caseario (+2,1%); è cresciuta con minore intensità nel tessile (+1,2%), nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+1,0%), nell’abbigliamento (+0,9%), nei materiali da costruzione ed estrattive (+0,9%), nel chimico, gomma, plastica (+0,5%), nel legno e mobili in legno (+0,5%). E’ rimasta sostanzialmente invariata nel carta e stampa e nel maglie e calze, mentre è diminuita nel calzaturiero (-1,2%).
§ Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 41% delle imprese, diminuite per il 42% e rimaste invariate per il 17%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 25% degli operatori, scese per il 18% e rimaste stabili per il 57%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 26%, calate per il 19% e rimaste invariate per il 55% del campione.
§ I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti per il 29% delle imprese, con un incremento medio dello 0,7%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 18% degli operatori, per una variazione media dello 0,1%.
§ Le aspettative a breve termine appaiono coerenti con la prosecuzione della fase di espansione del manifatturiero provinciale. La produzione è prevista in aumento da 38 imprese su 100, stabile dal 49% e in flessione dal rimanente 13%.
§ Gli ordini provenienti dal mercato interno sono in aumento dal 20% degli operatori, stabili dal 55% e in calo dal 15%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 23% degli operatori del campione, invariati per il 70% e in flessione per il 7%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 23% delle imprese, stabili per il 68% e in diminuzione per il 9%.
I principali indicatori dell’artigianato:
§ Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva e in accelerazione (pari all’1,4% contro lo 0,8% del trimestre scorso). Ancora più intensa la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+4,8%), sostenuta dal fatturato interno (+3,5%). La dinamica del fatturato segue da vicino quella della produzione, seppur con maggiore intensità. Dal 2° trimestre del 2016 il fatturato ha seguito un trend ininterrottamente positivo, forse anche per effetto della ripartenza dei prezzi, che ha consentito di recuperare i livelli persi negli anni della crisi e di accorciare, pertanto, la distanza dai livelli pre-crisi.
§ Gli ordini sono cresciuti del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, trainati da entrambe le componenti interna ed estera. Gli ordini provenienti dal mercato interno, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, hanno conseguito un buon risultato pari al 3,1%. Buona la dinamica degli ordini esteri (+8,0%) anche se nell’artigianato, rappresentano una quota assai ridotta.
§ Al netto degli effetti stagionali, l’occupazione chiude il secondo trimestre con una nuova variazione positiva (+1,0%) che conferma il trend di leggera crescita in corso da fine 2015. Diminuisce anche il ricorso alla Cassa Integrazione: la quota di imprese che ne ha fatto ricorso si colloca all’1,5 % contro il 5,9% del trimestre scorso.
§ Le attese degli imprenditori per il terzo trimestre dell’anno sono moderatamente negative con riferimento alla produzione, alla domanda interna ed al fatturato. Stabili, invece, le attese sull’occupazione. Le uniche prospettive ottimistiche riguardano la domanda estera.
L’indagine
L’Indagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. L’indagine sull’artigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è l’indagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 197 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.