
Sabato agli Artigianelli la festa dell’associazione tipografie bresciane

Sabato 22 ottobre 2016 dalle ore 9,30 l’auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli di Brescia ospiterà le manifestazioni per i quarant’anni di ATAB, Associazione Tipografie Artigiane Bresciane, gruppo affiliato all’Associazione Artigiani della Provincia di Brescia. Un’occasione di festa ma anche di riflessione e confronto su un comparto radicalmente modificato dall’evoluzione tecnologica che, proprio sul tema del futuro dell’arte tipografica, ha voluto focalizzare l’intervento centrale della mattinata affidato al professor Luca Chiavegato dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.
“I quarant’anni di attività, come sottolineato dal Presidente di categoria Angelo Lumini, saranno l’opportunità per associati e amici di confermare ancora una volta l’attività sociale attiva e continuativa di ATAB, contraddistinta da un denominatore comune che è stato da sempre quello di un profondo senso di amicizia e di condivisione di un’unica grande passione, quella per la stampa. Esprimere con la stampa, essere aperti verso gli altri, significa aver voglia di comunicare, avere il desiderio di ritrovarsi per discutere e confrontarsi.”
Caso Amici del Pdl, assolti 17 imprenditori perché il fatto non sussiste

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. E’ questa la sentenza per il caso dei cosiddetti Amici del Pdl. I 17 imprenditori furono condannati in primo grado (con pene dai 4 mesi all’anno) perché accusati a vario titolo di finanziamento illecito al sodalizio vicino a Franco Nicoli Cristiani. Un sostegno che è valso all’ex assessore regionale 670mila euro in tre anni (tra il 2009 e il 2011).
In appello, però, la sentenza è stata completamente ribaltata. Sono così stati assolti Daniela Grandi (Gedit), Gianfranco Merici (Gfm srl e Mgf srl), Giovanni Bonacina (Progeco Ambiente di Berzo Inferiore), Antonio Amato (presidente Rmb di Polpenazze), Stefano Vezzola (Cave di Ghedi srl), Giacinto Musicco (Finsibi srl), Ezio Carpelli (Carpelli Group), Bortolo Bellini (Trafer spa), Vigilio Bidasio (Vi.bi Elettrorecuperi), Bruno Dossi (a capo di Isola Verde), Riccardo Odolini (presidente Ithos srl), Francesco Benedini (amministratore Investimenti Clarensi srl), Monica Zucchini (presidente dell’immobiliare Business Investments), Cristian Meroni. Tre i bergamaschi: Giuseppina Taschini Vitali, Giacomo Torriani, Carlo Ambrosini.
Tasso di sopravvivenza: 6 imprese bresciane su 10 attive a tre anni dalla nascita

Sono positive le prospettive di sopravvivenza per le imprese bresciane di nuova costituzione. E’ il dato che emerge dai numeri forniti da Infocamere, elaborati ed analizzati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia.
Il tasso di sopravvivenza delle imprese bresciane, a tre anni dalla nascita, è infatti fra i più alti della Lombardia. Ad un anno di vita sopravvivono circa 8 imprese su 10 nuove iscritte; a due anni di vita 7 su 10, a tre anni più di 6 su dieci. Il 64,8% delle imprese iscritte nel 2013 è risultato, infatti, ancora attivo nel 2015.
“Il compito di sostenere la nascita e l’accompagnamento ai primi anni di attività di un’impresa – commenta Massimo Ziletti, Segretario Generale della Camera di Commercio – rappresenta uno degli obiettivi strategici degli Enti camerali, confermato e rafforzato anche nel testo del decreto legislativo di riforma del sistema camerale attualmente in via di approvazione”. La Camera di Commercio di Brescia – in particolare tramite il servizio “Punto Nuova Impresa” – da tempo propone iniziative che mirano a promuovere e sostenere i nuovi imprenditori anche in ambiti innovativi e tecnologicamente avanzati. Sono stati infatti di recente realizzati specifici corsi per l’avvio di nuove attività imprenditoriali nonché una prima rassegna sulla digitalizzazione delle microimprese.
La mortalità delle neo imprese, peraltro, riguarda principalmente le forme giuridiche più semplici, come le società di persone (66,6% ancora attive dopo tre anni) e le imprese individuali (62%). Il tasso di sopravvivenza a tre anni è, in effetti, più alto fra le società di capitale (70,2%) e le altre forme giuridiche (73%).
“Il termine di start up viene di sovente usato, nel linguaggio comune, in maniera indifferenziata e genericamente riferita a tutte le nuove imprese – prosegue Massimo Ziletti – diversamente da quanto avviene oggi a livello normativo, dove si fa sempre più riferimento, soprattutto riguardo alle agevolazioni ottenibili, alle sole nuove imprese attive in settori innovativi. In realtà, molte imprese di nuova costituzione nascono più da una necessità di autoimpiego che da un’idea imprenditoriale forte. Da qui discende il maggior tasso di mortalità tra le imprese individuali o comunque meno strutturate”
Per quel che riguarda i singoli settori, va evidenziato che le imprese agricole hanno il tasso di sopravvivenza a tre anni più elevato: l’89% delle iscritte nel 2013 è, infatti, ancora attivo alla fine
del 2015. Al di sopra della media provinciale (87,4%) si collocano anche il settore trasporti e spedizioni (74,7%), assicurazioni e credito (71,9%) e commercio (69,6%). Sotto media risultano invece il settore costruzioni e, soprattutto, il settore del turismo, alberghi, ristoranti, nei quali, rispettivamente, solo il 66,3% ed il 61,9% di imprese rimane attivo a tre anni dall’apertura, a testimonianza di un forte turn over e di un rischio di impresa particolarmente elevato.
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Analisi congiunturale di Apindustria: ottimisti, ma con moderazione

La tendenza è moderatamente positiva ma continuano a esserci situazioni preoccupanti, di forte difficoltà. A registrarlo è l’analisi congiunturale del III trimestre 2016 realizzata dal Centro Studi di Apindustria intervistando un campione di associati.
L’analisi dei dati congiunturali si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. Nel complesso il campione di riferimento si distribuisce tendenzialmente nella fascia “nessuna variazione/+5%”. Continuano a esserci però situazioni di forte difficoltà, con decisa contrazione nei valori rilevati.
Più nel dettaglio crescono fatturato (nettamente positivo in poco meno della metà dei casi, stabile per un quarto del campione) e produzione (in crescita in quattro casi su dieci, stabile per un terzo del campione), a fronte di un aumento degli ordini per il 40% dei rispondenti. In crescita gli investimenti (30% dei casi) e l’occupazione, con una crescita tra l’1% e l’8% per il 29% degli associati. Per contro aumentano mediamente anche i costi di produzione, tra +1 e +8% per circa un terzo dei rispondenti (oltre la metà del campione segnala invece stabilità).
In linea con il trimestre precedente, l’analisi incrociata dei dati evidenzia realtà aziendali che vivono una fase di netta ripresa negli indicatori rilevati, con punte positive di particolare rilievo.
Rimangono presenti situazioni di crisi aziendale, come evidenziato dal grado di utilizzo degli impianti: il 30% del campione ha infatti impianti decisamente sottoutilizzati (nel II trimestre era il 33%). Nel restante 70% del campione non si sono invece registrati cambiamenti significativi.
FOCUS METALMECCANICO
Il settore metalmeccanico, rappresentato dal 39% dei rispondenti, non presenta differenze sostanziali con quanto rilevato dalla totalità del campione. Emergono però note leggermente più positive nei valori percentuali per crescita del fatturato, produzione e ordini. La crescita dei costi di produzione è invece più contenuta rispetto a quanto rilevato dal complesso degli intervistati. Occupazione in crescita per il 21% dei rispondenti (nel secondo semestre era il 64%). Bene gli investimenti, in crescita nel 100% dei casi, in linea con quanto rilevato nel trimestre precedente.
«I dati del terzo trimestre trasmettono fiducia – afferma Douglas Sivieri a commento dell’analisi congiunturale -. È positivo che questo avvenga e che venga dato un minimo di respiro, anche perché tutte le previsioni a livello macroeconomico dicono che il 2017 non sarà un anno semplice e che ci sarà ancora molto da fare».
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Report congiunturale primo trimestre: dati positivi per Apindustria
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La bresciana Melo dallo spazzolino senza acqua all’incontinenza maschile

Sta lavorando ad un altro dispositivo medicale la start up bresciana Melo srl, la stessa che ha sviluppato e lanciato “Iko”, il primo e unico spazzolino morbido che si infila su un dito e che si usa senza acqua né dentifricio, richiesto anche dalla Nasa per essere testato in missioni spaziali.
IL NUOVO PRODOTTO – Il progetto dell’azienda associata a Cna, con sede in via Aldo Moro a Brescia, riguarda un dispositivo per l’incontinenza maschile, atraumatico e non invasivo, realizzato in uno speciale polimero biomedicale. «I materiali corretti garantiscono la giusta performance, cioè l’esclusione di ogni perdita urinaria così come del pericolo di contrarre infezioni – ha spiegato Emanuele Guerra, uno dei soci fondatori di Melo srl -. Stiamo aspettando la risposta alla domanda di brevetto, che dovrebbe arrivare a breve». Allora si potranno avere maggiori dettagli sul prodotto. Nel frattempo il dispositivo «non è ancora stato industrializzato, stiamo cercando partner. Abbiamo già compiuto test dai risultati più che positivi su alcuni pazienti che soffrono di incontinenza». «Siamo confidenti – ha anticipato Guerra – che il 2017 sarà l’anno in cui il prodotto arriverà sul mercato», si prevede con una distribuzione capillare ed un prezzo abbordabile. L’obiettivo è «cambiare in meglio la vita di centinaia di migliaia di uomini, di farli tornare alla loro vita normale».
In questa direzione guarda la mission della giovane start up innovativa: portare, con le proprie idee originali e con i propri prodotti, un beneficio reale alle persone. «Siamo concentrati sull’utente finale. Al contrario dei grandi gruppi, farmaceutici e non, cerchiamo risposte ai problemi delle persone, indipendentemente dal loro numero – ha spiegato Guerra -. L’innovazione deve essere orientata al benessere dell’utente, non fine a se stessa».
IL PROGETTO SOLIDALE IN MOZAMBICO – Per questo la Melo srl, per difendere il diritto all’igiene orale, sta iniziando a collaborare con una onlus benefica che opera prevalentemente in Mozambico costruendo scuole, case e asili. Qui verranno distribuiti gli speciali spazzolini “Iko” a bambini e ragazzi. «Una soluzione semplice e con un costo minimo» ha sottolineato Guerra. Si sta lavorando poi per avviare collaborazioni anche in altri paesi africani.
AZIENDA VINCITRICE DI “CAMBIAMENTI 2016” – Melo ha vinto la fase bresciana del concorso “Cambiamenti 2016” nella categoria “Innovazione e tecnologia”, ottenendo un voucher in servizi del valore di 4mila euro. «Lo sfrutteremo sicuramente. Abbiamo già avuto modo di sperimentare che i servizi di Cna vanno ben oltre quelli tradizionali, come per esempio le buste paga. L’associazione mette a disposizione competenze e consulenze – secondo Guerra – utili alla crescita dell’impresa, anche nel processo di internazionalizzazione».
Agroalimentare ed ecologia, il gruppo Gabeca rilancia la sfida

Il Gruppo Gabeca di Calcinato chiude anche il 2015 con i conti in ordine e alza nuovamente l’asticella degli obiettivi per il prossimo triennio. Con una certezza: il riso, di cui il Gruppo è il quarto produttore italiano attraverso la controllata Grandi Riso, rimane la principale voce di fatturato del gruppo. E una scommessa: una nuova società – Ecoplant, con sede a Cremona – che già da gennaio inizierà la propria attività, finalizzata in particolare al recupero e al riutilizzo dei materiali.
A presentare i conti del 2015 e le prospettive fino al 2018 sono stati questa mattina – nel corso di una conferenza stampa convocata al museo Mille Miglia – l’amministratore delegato Fabrizio Scuri e il presidente Daniela Grandi.
“Il bilancio dello scorso anno – ha sottolineato Scuri – è stato chiuso con un valore della produzione di 42,9 milioni (sostanzialmente stabile rispetto ai 43,3 del 2014) e un Ebitda in crescita del 51 per cento da 3,8 (8,8 per cento sui ricavi) a 5,7 milioni (13,4 per cento). Il dato finale segna meno 1,3 milioni, ma si giustifica con oneri straordinari e con la svalutazione del magazzino di Paradiso. Nel contempo – ha aggiunto l’ad – i debiti verso le banche calano di un ulteriore 18 per cento scendendo fino a 11,4 milioni (16,3 milioni del 2013, 13,9 milioni del 2014), inferiori rispetto alla liquidità che passa da 8,2 a 12,3 milioni di euro con un balzo in avanti del 48,79 per cento”.
Per il futuro gli obiettivi – messi nero su bianco nel piano 2016/2019 – sono altrettanto ambiziosi. Già in questo 2016 il valore della produzione salirà fino a 44,9 milioni con un Ebitda a 7 milioni (15,5 per cento). Dal 2017 un apporto significativo dovrebbe darlo Ecoplant: con un impianto – a Cremona – da 140mila tonnellate all’anno (soprattutto rifiuti non pericolosi) e 300 codici Cer autorizzati.
“La sfida di Ecoplant”, sottolinea l’ad Scuri, “è quella di portare un valore aggiunto al gruppo e al mercato, operando su standard rigorosi, chiudendo il ciclo dei rifiuti (recupero, riciclo e riutilizzo) e garantendo la totale tracciabilità della filiera. Una garanzia per i manager delle aziende che smaltiscono, ma anche per in cittadini e per l’ambiente”.
Interessante è anche osservare la torta della ripartizione dei fatturati del Gruppo fondato da Marcello Gabana. “La prima voce di fatturato – ha evidenziato con soddisfazione Daniela Grandi – rimane l’agroalimentare con 23,7 milioni. Grandi Riso, con sede a Codigoro, è il quarto produttore italiano di riso: su questa azienda stiamo puntando da anni e punteremo sempre di più, lavorando allo sviluppo di nuovi prodotti e investendo sul marketing”. A seguire il settore l’ecologia con 15,9 milioni, di cui fan parte Gedit di Montichiari e Gelab (società di analisi che sta potenziando le proprie attività). Infine l’immobiliare, a quota 3,2 milioni.
Insomma: conti in ordine, prospettive positive e un motivo aggiuntivo d’orgoglio. “Una delle nostre soddisfazioni”, commenta Daniela Grandi, “è che in questo contesto riusciamo a mantenere invariati i livelli occupazionali: anzi assumiamo giovani e figure qualificate per crescere”. Nel 2015 il numero dei dipendenti è salito a quota 128 dipendenti (i due terzi nell’agroalimentare, tutti in Italia), 6 in più rispetto allo scorso anno.
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Sono 62 le imprese bresciane che vanno all’estero con Pro Brixia

Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia – informa che nel mese di Novembre 62 imprese bresciane parteciperanno a tre fiere internazionali, nell’ambito del calendario di iniziative per l’internazionalizzazione delle imprese. Anche nel 2016 la Camera di Commercio di Brescia ha sostenuto la partecipazione delle PMI bresciane a fiere internazionali organizzate da Pro Brixia con voucher per l’abbattimento dei costi.
Il calendario delle iniziative di Pro Brixia per il 2016 è sul sito: www.probrixia.it.
MEDICA – Fiera Internazionale della Medicina e della Tecnica Ospedaliera
Dϋsseldorf (Germania), 14 – 17 novembre 2016
Edizione: 48a
Settore: medicale
All’edizione 2015 hanno partecipato 4.500 espositori su una superficie espositiva di 116.000 mq.
I visitatori sono stati 130.000 provenienti da 120 nazioni.
Aziende partecipanti: 5
1. 3A HEALTH CARE SRL – Lonato del Garda (Bs)
2. UNIVET SRL – Rezzato (Bs)
3. IDROGENET SRL (GLOREHA) – Lumezzane (Bs)
4. FLAEM NUOVA SPA – Desenzano del Garda (Bs)
5. FAST THERAPIES DI GUIDO SOMENZI – Carpenedolo (Bs)
COMPAMED – Fiera Internazionale della Componentistica Medica
Dϋsseldorf (Germania), 14 – 17 novembre 2016
Edizione: 25a
Settore: medicale
All’edizione 2015 hanno partecipato 773 espositori su una superficie espositiva di 13.000 mq. I visitatori sono stati 19.000.
Aziende partecipanti: 3
1. FRANPLAST SRL – Provaglio di Iseo (Bs)
2. FRANCESCO FRANCESCHETTI SRL – Corte Franca (Bs)
3. ENKI SRL – Concesio (Bs)
THE BIG 5 SHOW – Salone Internazionale dei Prodotti per l’Industria Edile ed il Comparto Termoidraulicosanitario
Dubai (Emirati Arabi), 21 – 24 novembre 2016
Edizione: 37a
Settori: Edilizia e materiali connessi, Termoidraulicosanitario, Rubinetteria e Valvolame, Tecnica di Condizionamento e Refrigerazione, Arredobagno e ceramica, Infissi (finestre, maniglie, porte).
All’edizione 2015 hanno partecipato 3.104 espositori provenienti da 67 Paesi, su una superficie di 113.526 mq. I visitatori sono stati 81.500.
Aziende partecipanti: 54 su 572,25 mq.
1. Alba 2 Mpm di Rodengo Saiano (Bs)
2. Artis di Brescia
3. Arven di Maclodio (Bs)
4. Bampi di Lonato (Bs)
5. Becchetti Angelo Bal di Lumezzane (Bs)
6. Bianchi Angelo & Osvaldo di Lumezzane (Bs)
7. Bianchi Sanitari di Vobarno (Bs)
8. Blend plants – FBG di Rodengo Saiano (Bs)
9. Bonomini di Borgosatollo (Bs)
10. BPA di Prevalle (Bs)
11. Comaglio di Muscoline (Bs)
12. Comisa di Pisogne (Bs)
13. CST di Montichiari (Bs)
14. Edilquattro di Borgosatollo (Bs)
15. Effepi di Cogozzo Villa Carcina (Bs)
16. Elektrovent di Soiano d/Lago (Bs)
17. Enolgas Bonomi di Concesio (Bs)
18. Eurocamping di Castelmella (Bs)
19. Eurodoccia di Tavernole (Bs)
20. F.lli Facchinetti di Lumezzane (Bs)
21. Fadex di Lumezzane (Bs)
22. Fmn Martinelli di Casto (Bs)
23. Forme di Preseglie (Bs)
24. General Fittings di Gussago (Bs)
25. Ghidini Pietro Bosco di Marcheno (Bs)
26. I.C.S.A. Serrature di Concesio (Bs)
27. Ilpa di Nave (Bs)
28. Isa Idrosanitaria di Sarezzo (Bs)
29. Italian Shower di Provaglio d’Iseo (Bs)
30. Italmesh di Montirone (Bs)
31. Italtech di Brescia
32. Ivars di Vestone (Bs)
33. Kamet di Berzo Inferiore (Bs)
34. M.V.T. di Bedizzole (Bs)
35. Manital di Gavardo (Bs)
36. Martinica di Casto (Bs)
37. Marvel di Marmentino (Bs)
38. MFB di Bonomi di Brescia
39. Montini di Roncadelle (Bs)
40. NICO System di Manerbio (Bs)
41. OMM di Brescia
42. Oro & Oro di Nuvolera (Bs)
43. P.M.T. di Brescia (Bs)
44. RB Engineering di Concesio (Bs)
45. Robor di Sarezzo (Bs)
46. Savil di Brescia
47. Sina Serrature di Sale Marasino (Bs)
48. Sipar di Piancamuno (Bs)
49. Teorema di Brescia
50. TFL Franzoni di Villa Carcina (Bs)
51. Unival di Lumezzane (Bs)
52. Varisan di Sarezzo (Bs)
53. Verincolor di Montirone (Bs)
54. WTS di Flero (Bs)
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“Una giornata importante per Brescia, per il suo territorio, per le sue imprese”, sottolinea il presidente di AIB, Marco Bonometti. “Brescia, con le sue 16.000 PMI ed i suoi 156.000 addetti e i suoi 10,1 miliardi di euro di valore aggiunto nel settore industriale, è la capitale italiana della manifattura. Brescia tiene testa alle due province automobilistiche tedesche grazie all’industria dei prodotti in metallo e della meccanica, alla metallurgia, alla siderurgia, alla fabbricazione di materiale rotabile ferro-tranviario, all’automotive; ma anche agli articoli in gomma e materie plastiche e all’industria alimentare.
Tuttavia, a fronte di un patrimonio di eccellenze manifatturiere conosciuto in tutto il mondo, la nostra provincia sconta ancora un grave deficit infrastrutturale, originato da diversi fattori, in primis i troppi ostacoli burocratici che rallentano la realizzazione di opere da lungo tempo attese. Dove pensa di andare la politica continuando su questa strada? La politica italiana è ferma, statica, mentre il rinnovamento, quello vero, dovrebbe essere un obiettivo primario della politica prima ancora che dell’impresa.”
Continua Bonometti: “Il Consiglio dei Ministri dell’altro ieri, con il provvedimento sulla competitività, ha dato un sostegno concreto e significativo al mondo delle imprese, pur nei limiti della coperta corta che il Governo ha ereditato. Per questo importante sforzo, ringrazio il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e porgo al Governo il mio apprezzamento personale e quello di tutti gli industriali bresciani. Purtroppo, questa manovra non può cancellare lustri di dissesto.
Il nostro Paese deve attentamente valutare dove vuole spostare le scarse risorse a sua disposizione. Mi chiedo se sia più opportuno indirizzarle verso i consumi di beni, e non invece a sostegno di chi innova e crea lavori qualificati sul territorio, aumentando in tal modo anche i consumi. Proprio in questa direzione pare essere orientata la legge di bilancio appena approvata.”
Nel corso dell’assemblea, il presidente di Abem, Giuliano Campana, il numero uno di Catullo, Paolo Arena, ed Enrico Marchi, presidente di Save hanno poi siglato l’accordo per la gestione futura dell’aeroporto di Montichiari, altra infrastruttura nevralgica per lo sviluppo del territorio, da anni in stand-by e che oggi è stato finalmente sbloccato.
Renato Mazzoncini, AD di Ferrovie dello Stato ha inoltre assicurato il collegamento della nuova ferrovia a standard europeo con l’aeroporto.
Le infrastrutture sono state il filo conduttore dell’intera assise degli industriali bresciani, animata anche dalla tavola rotonda intorno alla quale, insieme al giornalista Oscar Giannino, si sono confrontati Enrico Marchi, presidente di Save, Renato Mazzoncini, AD di Ferrovie dello Stato, e Raffaele Tiscar, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il pomeriggio di lavori negli stabilimenti di Beretta si è chiuso con gli interventi del ministro Graziano Delrio e del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e la premiazione degli imprenditori associati ultrasettantenni.
Hanno ricevuto il riconoscimento Mario Faganelli (Maris), Lorenzo Fè (Itib), Roberto Festa (MF Trasformatori), Franco Godenzi (Scatolificio Ghedese), Stefano Levrangi (Fast), Ultimo Pasini (Fleming Tecna) e Francesco Plodari (Melaxa).
Grande la soddisfazione del Presidente Marco Bonometti e di tutto il Consiglio di Presidenza per l’alta affluenza che ha fatto di questa Assemblea una tra le più partecipate di sempre, premiando il lavoro fatto.
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Assemblea Aib, Bonometti: autostrada, Tav e aeroporto non possono aspettare

Le infrastrutture sono un fattore decisivo per la competitività del territorio, tanto più in un momento di crisi. Su aeroporto di Montichiari e Tav bisogna agire in fretta, perché il prezzo dell’immobilismo è più alto del fare le cose sbagliate. E’ stato questo il fil rouge dell’assemblea di Aib, ospitata per la prima volta nella sede della Beretta di Gardone Valtrompia. Un appuntamento che ha visto la presenza di nomi importanti, tra cui il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio (che ha chiuso i lavori) e il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia
La sessione privata, riservata alle aziende associate, si è aperta alle 13. Alle 15.40, la relazione del presidente Marco Bonometti, a cui è seguita una tavola rotonda, moderata dal giornalista Oscar Giannino, dedicata ai nodi infrastrutturali del territorio, con Enrico Marchi (presidente Gruppo Save), Renato Mazzoncini (ad Ferrovie dello Stato) e Raffaele Tiscar (vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri).
“Brescia è la provincia italiana più specializzata nell’industria e tra le prime province esportatrici italiane”, ha sottolineato Bonometti dopo aver passato in rassegna la situazione nazionale e le azioni messe in atto dal governo Renzi. “La crescita è la nostra priorità assoluta”, ha quindi incalzato il numero uno di Aib, invocando una riduzione degli ostacoli per le aziende a partire da “una burocrazia lenta e oppressiva, una pressione fiscale inaccettabile e interventi della magistratura in un clima di ribaltamento della presunzione di innocenza”.
Bonometti ha poi affrontato la questione infrastrutture che ricoprono “un ruolo decisivo per lo sviluppo”, evidenziando una classifica da cui emerge che “Brescia è al 41esimo posto per la rete stradale in Italia (ante Brebemi), al 64esimo per le ferrovie e al 49esimo per l’aeroporto”. “Da tre generazioni chiediamo inutilmente che la Valtrompia sia collegata alla città e alla A4”, ha quindi tuonato Bonometti, appellandosi al ministro Del Rio: “Siamo preoccupati, auspichiamo che i cantieri per l’autostrada si aprano e si concludano al più presto, vogliamo i fatti”.
Ancora, il leader di Aib ha sottolineato che “l’aeroporto di Montichiari deve rapidamente giungere alla piena operatività partendo dai cargo” (subito dopo la fine del discorso c’è stata la firma dell’accordo con il fronte veronese Arena, Campana e Marchi), arrivando poi alla questione dell’alta Velocità. “Da 25 anni attendiamo il potenziamento della Milano-Venezia”, ha chiarito, “quando sembrava che fosse stata trovata una soluzione, Roma si è improvvisamente orientata verso il passaggio in città. Noi industriali rimaniamo per la fermata a Montichiari (obiezione a cui Mazzoncini ha risposto spiegando che “la Tav sta in piedi economicamente solo se ferma in città”, ndr), ma fate la stazione dove volete: l’importante è che venga realizzato il collegamento con il D’Annunzio, altrimenti lo scalo rimarrà una cattedrale nel deserto”.
Infine la questione della banda larga, in cui emerge il pesante gap di Brescia. Qui, infatti, solo 19,6 per cento delle abitazioni dispone di una connessione a banda ultra larga, una media inferiore a quella italiana e meno che mezza di quella europea (58 per cento).
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Bianchi (associazione azionisti): ora Ubi Banca può crescere e progredire

A margine dell’Assemblea di Ubi Banca di venerdì 14, Mario Bianchi, Presidente dell’associazione di azionisti Insieme per Ubi, ha espresso la propria soddisfazione per la decisione assunta di avviare concretamente il processo di rinnovamento e di modernizzazione dell’Istituto.
“Con l’approvazione della fusione delle sette banche rete in Ubi Banca – ha dichiarato Mario Bianchi in un comunicato stampa diffuso oggi – e con il superamento del modello federale, si è formalmente avviato quel processo di modernizzazione e di rinnovamento che la nostra Associazione aveva auspicato sin dalla sua costituzione esattamente quattro anni orsono. Ora Ubi Banca, con la forma giuridica di S.p.A e l’assetto di banca unica, sarà in grado di crescere nell’efficienza operativa e nella facilità di governance, con benefici effetti per l’Istituto stesso.
Con queste premesse, il piano industriale presentato da Victor Massiah potrà concretizzarsi, realizzando i suoi ambiziosi ma realistici obiettivi. Auspichiamo quindi che Ubi Banca, forte della sua tradizione di serietà e di solidità, delle sue competenze professionali e di un’operatività fortemente orientata alle attese della clientela, possa proporsi sempre più come istituto bancario aperto all’innovazione e interprete attivo delle nuove esigenze del mercato di riferimento. In questo contesto – ha concluso – la nostra Associazione di azionisti non mancherà di dare il proprio sostegno, svolgendo un ruolo attivo volto a favorire e ad accompagnare questo percorso.”
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