Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

Economia green, nel Bresciano vale 3 miliardi di euro all’anno

in Ambiente/Economia/Tendenze by

Raccolta rifiuti, progettazione ingegneristica, consulenza tecnica, riproduzione di piante, controllo di qualità e ricerca nelle scienze naturali: la Lombardia punta sull’economia green con le sue 10mila imprese, che rappresentano un quinto del totale italiano e che fatturano 50 miliardi l’anno su 200 complessivi a livello nazionale. E’ quanto riporta l’approfondimento settimanale di Lombardia Speciale, che ha elaborato alcuni dati diffusi dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi riferiti al primo trimestre 2018. L’economia sostenibile è un settore in continua crescita e, secondo le previsioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), creerà milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. La sola lotta ai cambiamenti climatici, ha precisato l’Ilo nel rapporto annuale 2018, permetterà di creare 24 milioni di nuovi posti di lavoro, in tutto il mondo, entro il 2030.

LOMBARDIA SUL PODIO CON VENETO E PIEMONTE

Dopo il primo posto della Lombardia, le altre regioni che puntano sul green sono Veneto (4.845 imprese con un + 21,9% in 5 anni) e il Piemonte (4.663 imprese e un + 20,3% in 5 anni). A segnare però la crescita maggiore è il Trentino Alto Adige che, in cinque anni, ha visto aumentare il numero delle aziende del 61.9 per cento, passando da 1.649 a 2.670.

La Lombardia detiene il primato anche per quanto riguarda il numero di addetti che lavorano nel settore green: 84mila, poco meno di un quinto del totale nazionale. Al secondo posto c’è il Piemonte con 66mila addetti e il Lazio con 46mila.

MILANO TRAINA IL SETTORE IN LOMBARDIA E IN ITALIA

A livello provinciale è Milano a guidare la classifica con 4.271 attività (+27,9% in 5 anni), seguita da Roma con 3.214 (+33,9%) e da Torino con 2.203 imprese (+22,3%). Per quanto la classifica delle province in cui lavorano più addetti nelle imprese legate al green è la provincia di Torino a salire sul gradino più alto del podio con 56mila addetti, seguita da Milano con 44mila e da Roma con 42mila.

BRESCIA, BERGAMO, VARESE E MONZA LE PIÙ ATTIVE DOPO IL CAPOLUOGO MENEGHINO

A livello regionale, in Lombardia dopo Milano, le province più attive sono Brescia con 1.310 imprese e Bergamo con 1.088, vanno bene anche Varese e Monza con quasi settecento attività. La crescita maggiore l’ha, però, registrata Lecco, che in quattro anni è passata da 187 a 270 con un più 44,4 per cento. La metà degli addetti del settore si concentrano nella provincia di Milano (44mila addetti), seguita da Brescia con oltre 11mila e Bergamo con oltre 7mila. A Milano il fatturato delle 4mila imprese è di circa 35 miliardi, seguita da Brescia e Bergamo con 3 miliardi, Varese con 2 e Monza con un miliardo di fatturato l’anno. In Lombardia, inoltre, i settori green che crescono di più in cinque anni sono: la raccolta dei rifiuti con oltre cento imprese, la progettazione ingegneristica e il controllo di qualità con circa 500 imprese, la consulenza tecnica con circa 800 imprese, la riproduzione di piante e la ricerca nelle scienze naturali.

 

Neosperience porta in Borsa l’intelligenza artificiale per rendere la tecnologia “empatica”

in Economia/Evidenza/Finanza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

Si quoterà a Piazza Affari la società che sta cercando di rendere l’intelligenza artificiale empatica attraverso la psicologia cognitiva e comportamentale e che ha creato un sistema gestionale in grado di far dialogare in tempo reale tutti i dispositivi digitali usati dagli individui (web, tablet, smartphone computer). Un sistema gestionale che al posto di bolle, fatture e ordini di produzione affronta i processi di conoscenza, di ingaggio e fidelizzazione dei clienti. Lo scopo è realizzare il “sacro graal” di ogni azienda: vendere il prodotto giusto al prezzo giusto attraverso poche, efficaci iniziative che fanno breccia nel cuore dei propri clienti.

Neosperience SpA  è una PMI innovativa che conta di quotarsi sul segmento Aim a breve raccogliendo un valore di circa 8-10 Milioni di Equity attraverso un’operazione di aumento di capitale. Fondata nel 2004 giungerà a Piazza Affari con clienti notevoli. Il colosso Axa utilizza i servizi della controllata Neosurance specializzata in polizze assicurative istantanee che realizza offerte a pochi euro coprono da cadute (dagli sci per esempio) anche solo per un weekend. Le proposte sono inviate ai clienti in base al profilo comportamentale ed ai gusti, che l’applicazione del gruppo assicurativo riesce a comprendere una volta installata nello smartphone.

“Chiaramente la lettura dei dati personali avviene dopo un consenso del cliente” spiega il CEO Dario Melpignano. “La quotazione viene fatta per potere crescere all’estero. Abbiamo già aperto un ufficio a Sud di San Francisco nel paese di Sunnyvale non lontano dai colossi della tecnologia in cui contiamo di inserire un team importante. Molte delle attività vengono già da clienti negli Stati Uniti.” 

Neosperience lavora per importanti player come Cardif (Gruppo BNP Paribas), Fineco, Mattel, Disney, Miu Miu, Rinascente, Esselunga.  Sia nel 2014 e nel 2016 Gartner colosso mondiale della ricerca e dell’advisory ha conferito al gruppo il titolo di Cool Vendor, il più prestigioso riconoscimento a livello tecnologico mondiale. Recentemente Gartner ha anche segnalato Neosperience in un report relativo all’utilizzo innovativo proprio dell’Intelligenza Artificiale (AI).

Neosperience SpA ha chiuso il 2017 con valore della produzione di 8,56 milioni di Euro e un utile netto di 453 mila Euro.  Il gruppo nato a Brescia ha sede a Dalmine (BG), Verona e Milano. La sede bresciana è in Via Orzinuovi 20 al decimo piano della Torre Athena (nella foto) che il gruppo ha acquistato. Attraverso le controllate Neos Consulting Srl e Neosperience Lab Srli opera sul tema dei sistemi gestionali SAP e nel mondo delle tecnologie legate al tema “industria 4.0”. Nel gruppo operano oltre 100 professionisti tra dipendenti e partner.

Altro obiettivo del gruppo è quello di utilizzare il proprio asset tecnologico per generare iniziative Startup che affrontino ambiti verticali o contestuali sviluppando dei servizi digitali evoluti che possono arricchire anche il mondo dei prodotti manifatturieri . Negli ultimi anni sono ben 18 le iniziative Startup che hanno utilizzato i servizi di Neosperience.

La Ori Martin di Brescia compra la maggioranza di Ferrosider

in Acciaio/Economia by
Ori Martin Brescia

Ori Martin, gruppo siderurgico bresciano attivo nel comparto degli acciai speciali, ha rilevato la maggioranza di Ferrosider, laminatoio di Ospitaletto di proprietà dei Signori Mauro e Quinto Stefana.

Ferrosider è una realtà con un fatturato superiore ai 120 milioni di euro, occupa 104 persone ed è specializzata nella produzione di laminati mercantili, barre tonde, barre quadre, piatti, larghi piatti, angolari, UPN, IPE e ferri a T per l’industria meccanica e per la carpenteria.

Ori Martin ha preferito, in un’ottica di verticalizzazione dei propri semilavorati, scegliere di entrare in un’attività esistente, per non immettere nuova capacità produttiva in un mercato già saturo, seppur in una fase favorevole del ciclo economico.

La continuità aziendale in Ferrosider sarà garantita dalla presenza di Federica e Quinto Stefana che, oltre a mantenere una quota significativa nella compagine azionaria, verrà nominato Vicepresidente ed Amministratore Delegato (affiancato dal Signor Piero Bettinzoli, Amministratore Delegato indicato da ORI Martin). Presidente della società sarà la Dr.ssa Annamaria Magri Martin, l’Ing. Uggero De Miranda ulteriore Vicepresidente.

Ferrosider, con questo accordo, effettua un’importante integrazione a monte entrando nel Gruppo Ori Martin, da cui potrà ottenere forniture di acciai speciali destinati anche al settore automotive, oltre a mantenere la sua presenza nel mercato dei laminati mercantili di cui è uno dei principali player europei.

ORI Martin, Mauro e Quinto Stefana esprimono piena soddisfazione per la conclusione positiva di un’operazione che rafforza entrambe le società.

Acciaio: nel primo trimestre 2018 aumenta il deficit commerciale italiano

in Acciaio/Economia by

Brescia – Le importazioni continuano a essere protagoniste del mercato dell’acciaio. È quanto emerge dall’ultima analisi dei dati Istat relativi al primo trimestre 2018 elaborati dall’Ufficio Studi siderweb.

Rispetto al periodo gennaio-marzo 2017, quest’anno l’incremento degli acquisti esteri di materie prime siderurgiche, semilavorati, piani, lunghi e tubi è stato più che doppio rispetto a quello delle esportazioni, con un conseguente aumento del deficit commerciale nazionale. Se l’anno scorso, infatti, la differenza tra export e import era pari a -2,32 milioni di tonnellate, quest’anno il deficit è salito a -3,03 milioni di tonnellate.

IMPORTAZIONI – Secondo gli ultimi dati Istat, nei primi tre mesi dell’anno l’Italia ha importato materie prime, semilavorati e prodotti finiti in acciaio per un totale di 7,792 milioni di tonnellate, con un incremento del 13,6% rispetto al primo trimestre 2017.

L’import prosegue con una crescita a doppia cifra grazie soprattutto all’aumento di arrivi di prodotti lunghi, saliti da 709mila a 964mila tonnellate (+36,0%) e di materie prime, passate da 1,920 a 2,404 milioni di tonnellate (+25,2%).

Crescono in maniera più contenuta, invece, i semilavorati (+9,8% a 1,184 milioni di tonnellate), i tubi (+6,0% a 213mila tonnellate) e i prodotti piani (+2,6% a 3,027 milioni di tonnellate).

ESPORTAZIONI – Cresciuto, ma non abbastanza, anche l’export: in aumento di 217mila tonnellate annuali, è arrivato a quota 4,758 milioni di tonnellate facendo segnare un +4,8%.

Tre delle cinque categorie di prodotti analizzati mostrano un miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2017: i tubi hanno le migliori performance (+12,1% a 922mila tonnellate), seguiti dai prodotti lunghi (+10,9% a 1,588 milioni di tonnellate) e dai semilavorati (+9,5% a 295mila tonnellate). Controcorrente, invece, le materie prime (-0,3% a 155mila tonnellate) e i prodotti piani (-3,4% a 1,797 milioni di tonnellate).

Api: Finanza, Agenzia delle Entrate e Dogane spiegano le linee antievasione

in Api/Associazioni di categoria/Economia by
Convegno di Apindustria

Le verifiche e le indagini in azienda condotte da Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane sono state sotto la lente questo pomeriggio nella sede di Apindustria in occasione di un convegno dedicato, organizzato dall’Associazione in collaborazione con lo Studio Capezzuto Meleleo Commercialisti Associati.

Introdotti dal vice presidente vicario Marco Mariotti e moderati da Luigi Meleleo, consulente fiscale di Apindustria, sono intervenuti sul tema Salvatore Russo, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, Daniela Metta, Capo Area Medie Dimensioni dell’Agenzia delle Entrate-Direzione provinciale di Brescia, e Massimo Cascone, Responsabile P.C.A. (Post Clearance Audit) e addetto al Servizio Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Brescia. Il partecipato incontro è stato l’occasione per approfondire la fase di verifica, controllo e indagine tanto in campo fiscale quanto sul più ampio versante del contrasto all’illegalità economico-finanziaria nel suo complesso, per rivolgere un ampio sguardo alla centralità del contraddittorio con l’impresa e alla fase successiva alla conclusione della verifica.

«Incontri formativi come quello di oggi organizzato da Apindustria sono per la Guardia di Finanza momenti utili e necessari per la nostra attività – ha affermato il colonnello Russo -. In primo luogo ci consentono di essere a diretto contatto con attori economici di questa laboriosa provincia per far capire che come poliziotti economico finanziari siamo al fianco degli imprenditori onesti e che operiamo diuturnamente per consentire loro di lavorare in un mercato lealmente concorrenziale, ricercando coloro che, facendo i furbi con frodi di vario tipo, si prendono illecitamente quote di mercato. In secondo luogo perché la formazione aiuta gli imprenditori a non sbagliare e soprattutto a capire e individuare chi se ne approfitta di loro suggerendo “scorciatoie” che a distanza di tempo vengono scoperte e mettono in crisi un’attività economica che fino a quel momento aveva un suo onorato percorso».

«La scelta dei contribuenti da sottoporre a controllo avviene sulla base di una attività di “intelligence” del team Governo Analisi, dedito esclusivamente allo studio dei fenomeni evasivi. Il team effettua, in primo luogo, una mappatura del territorio di competenza e attinge poi alle informazioni delle nostre Banche Dati» ha spiegato poi Daniela Metta, illustrando anche le varie fasi della verifica fiscale e ricordando che «l’Agenzia dell’Entrate emana ogni anno “le linee guida di pianificazione dei controlli e di contrasto all’evasione”, che orientano l’azione operativa degli uffici». Il concetto di accertamento doganale e degli elementi dell’accertamento stesso (Qualità, Origine, Valore e Quantità), con un particolare focus sull’art. 11 del D. Lgs. 374/90, «che disciplina l’istituto della revisione dell’accertamento con accesso presso l’operatore commerciale, evidenziando i poteri che possono essere esercitati nel corso del controllo» sono stati infine illustrati da Massimo Cascone. Tra gli argomenti toccati, il «diritto ad essere ascoltati», l’avviso di accertamento e l’attività ispettiva di Post Clearance Audit.

Brescia, sono mille le imprese che lavorano col Ramadam

in Economia/Tendenze by
Ramadam

Ramadan: sono oltre 9.300 le ditte in Lombardia, su 54 mila in Italia, con titolare proveniente da un Paese a maggioranza musulmana attive e direttamente impegnate in questi giorni fino alla festa principale diEid El Fitr, che inizierà la sera del 14 giugno secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro imprese al primo trimestre 2018 relativi alle imprese individuali con titolare straniero. Oltre 4 mila si trovano a Milano, circa mille a Bergamo e Brescia, oltre 700 a Monza Brianza e 500 a Varese, circa 350 a Como e Pavia.

I settori più coinvolti dalla festa in Lombardia, 9.319 imprese tra cibo, vestiti e regali.Si tratta soprattutto di piccole imprese che vendono abbigliamento e calzature (4.783 ambulanti specializzati e 159 negozi al dettaglio) ma ci sono anche attività di ristorazione (2.343 ristoranti e 254 bar), macellerie e ortofrutta (rispettivamente 242 e 147 attività), panifici e pasticcerie (154 attività tra produzione e commercio) e alimentari (691 ambulanti e 471 mercatini).

Quasi 51 mila gli stranieri dai Paesi coinvolti con cariche nelle imprese in Lombardia. Se si considerano tutti i settori, in totale sono 50.856 gli imprenditori che provengono dai Paesi coinvolti nella festa e hanno una carica nelle imprese lombarde. Pesano il 22% sul corrispondente totale italiano. I più presenti sono gli egiziani con 16.372 cariche, il 32,2% del totale regionale, seguiti dai marocchini con 11.514 presenze (22,6%), bengalesi (4.732, 9,3%) e pakistani (4.515, 8,9%). Milano è il territorio che ne ha di più, quasi 27 mila, il 53% del totale regionale, seguita da Brescia (5.410), Bergamo (4.529), Monza Brianza (3.085) e Varese (2.552).

I settori e gli imprenditori coinvolti dalla festa in Italia.Sono oltre 54 mila le attività (imprese individuali con titolare nato in un Paese a maggioranza musulmana) coinvolte dalla festa che si celebrerà tra pochi giorni, tra chi produce, vende e somministra cibo e chi commercializza giochi o abbigliamento. Si concentrano soprattutto a Roma (4.926 ditte, 9,1% italiano) e Milano (4.140, 7,6%) mentre terza è Caserta (2.210 imprese individuali, 4,1%). Vengono poi con quasi 2 mila ditte Torino e Catanzaro. Considerando tutti i settori di attività e chi detiene una carica di impresa, sono oltre 234 mila gli imprenditori coinvolti, provenienti soprattutto dal Marocco (73 mila), Bangladesh (37 mila), Egitto (26 mila), Pakistan e Senegal (circa 19 mila ciascuno).

 

Negoziazione e aziende, appuntamento il 14 giugno nella sede di Isfor

in Città e Hinterland/Economia/Formazione/Isfor/Zone by
La sede di Isfor

La negoziazione è comportamento organizzativo complesso che richiede un ricco bagaglio di abilità e competenze. Nessuno si può improvvisare negoziatore e nessuno può diventarlo solo con l’esperienza.

La negoziazione è una visione prospettica: raggiungere i propri obiettivi non è la misura del successo negoziale. Decisivo è il modo con il quale lo si raggiunge, a quale prezzo in termini di valore e di relazioni. Una negoziazione che si chiude con un buon risultato per entrambe le parti è destinata a produrre i propri effetti positivi per lungo tempo molto di più di quanto non possa fare una trattativa che si conclude con vincitori e vinti.

Per portare il linguaggio della negoziazione nelle aziende bresciane, ISFOR organizza il 14 giugno alle ore 16.00 presso la sede ISFOR in via Pietro Nenni 30 a Brescia, una tavola rotonda dal titolo:

“NEGOZIARE PER LA GOVERNANCE, LO SVILUPPO E IL CAMBIAMENTO AZIENDALE”.

Nella la tavola rotonda, i diversi punti di vista portati dai relatori offriranno una ampia panoramica sul linguaggio universale della negoziazione, strumento d’elezione per lo sviluppo del business, l’acquisizione di nuova clientela, la definizione di accordi economici duraturi e la risoluzione pacifica delle controversie.

Aprirà i lavori Giuseppe Pasini, Presidente A.I.B. e interverranno, in un dibattito coordinato da Vittoria Poli, CEO ISN e Cinzia Pollio, Direttore ISFOR – Fondazione A.I.B.:

Piero De Lorenzi, Partner PWC – “Il valore della negoziazione nella gestione della governance”

Stefano Sablone, Consulente ISN – “Influenza dei rapporti proprietari sulla gestione: dinamiche all’interno del CdA”

Sergio Capelli, Senior HR Business Partner Manufacturing Vodafone – “Come negoziare nelle relazioni industriali e nei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale”

Simona Gandini, Direttore Empowerment ISN – “Comunicare attraverso l’Intelligenza Emotiva nella complessità delle relazioni aziendali”

Relazione finale e conclusioni di Arik Strulovitz, Negoziatore, Direttore Scientifico ISN

“La sfida di negoziare in una realtà caotica nel mondo del business”

 

Raggiungere la qualità globale con il World Class Manufacturing (WCM)

in Economia/Evidenza/Innovation club/Innovazione/Rubriche by

Il World Class Manufacturing, in breve WCM, rappresenta l’acronimo con cui si qualificano i più importanti produttori di beni e servizi mondiali, che intendono gestire e ridurre i costi della produzione in maniera sistematica applicando metodologie riferibili ed oggettivabili. Il World Class Manufacturing (WCM) è un roll di innovazione basato sul miglioramento continuo, è un sistema di origine Giapponese, un nuovo modo di lavorare che prevede l’eliminazione di ogni tipo di spreco e perdita (Muda) con il coinvolgimento di tutti, attraverso l’impegno rigoroso di metodi e standard.

Seguire i principi del World Class Manufacturing significa ripensare in modo totale al processo produttivo affinché l’ottimizzazione degli sprechi vada a realizzarsi non solo nei processi di lavorazione del prodotto, ma anche in altre fasi della catena produttiva: anche e soprattutto in quei momenti nei quali non si crea apparentemente alcun valore aggiunto per il cliente. Si toccano quindi argomenti quali movimentazioni merci, gestione scorte, controlli, difetti, attese, riparazioni e manutenzioni.

La logica del WCM può essere sintetizzata in questi 5 punti:

1. La metodologia porta le aziende ad organizzarsi per pilastri, lasciando da parteil concetto di funzione. I pilastri sono team interfunzionali che lavorano su un tema specifico, che perseguono determinai obiettivi di performance e di attività;

2. L’attività di ogni pilastro è divisa in 3 macro-fasi che vanno portate avanti in modo consecutivo: reattiva, preventiva e proattiva;

3. Il coinvolgimento delle personale è al centro di ogni attività. Non esiste livello gerarchico nella creazione dei team di lavoro, esistono solo competenze e conoscenze;

4. La crescita delle competenze dell’intero sistema è una conseguenza diretta dell’applicazione della metodologia;

5. Il sistema darà priorità a quei progetti che possono dare realmente un ritorno economico rapido e sicuro.

La metodologia TPM (Total Productive Maintenance), le logiche Lean Manufacturing (Produzione snella) ed il Total Quality Management, sono stati integrati, e sono la base del W.C.M. (World Class Manufacturing) che, pur basandosi su moltissimi concetti del TPM / TQM si differenzia da questi in quanto alla base della scelta delle strategie e degli impianti “critici” (in gergo detti ” da aggredire”) vi è il cosiddetto Cost Deployment. Ciò significa che il gruppo di lavoro affronta le problematiche, siano esse manutentive, logistiche, qualitative, di sicurezza, organizzative, di organizzazione del posto di lavoro, sulla base della loro incidenza economica. Le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti (Kaizen) i cui obiettivi sono: zero difetti, zero guasti, zero incidenti e zero scorte, finalizzate ad una generale riduzione dei costi dello stabilimento.

Questa nuova metodologia si sta diffondendo laddove si vuole controllare e ridurre i costi produttivi in maniera sistemica e con metodi riferibili ed oggettivabili.

Alla base del W.C.M. ci sono 10 Pillar (pilastri) tecnici :

1. SA Safety – Sicurezza del Posto di lavoro

2. CD Cost Deployment – Fonti di perdita economica

3. FI Focus Improvement – Miglioramento Focalizzato di uno specifico problema

4. AM + WO Autonomous Maintenance – Workplace Organization

5. PM Professional Maintenance – Manutenzione professionale

6. QC Quality Control – Controllo Qualitativo

7. L&CS Logistic / Customer Services

8. EEM + EPM Early Equipment Management, Early Product Management – Strategia di acquisizione dei mezzi di lavoro / processi

9. ENV Enviroment – Ambiente e sfruttamento servomezzi energetici

10. PD People Development – Sviluppo delle competenze del personale

Esistono inoltre altri 10 pillar manageriali che debbono operare a che il sistema/stabilimento sia adeguato a sostenere le attività dei pillar tecnici. Oggi è disponibile un sistema di gestione dei processi WCM centrato sulle attività del personale in grado di organizzare queste attività integrandosi ai principali ERP come le piattaforme SAP.

Per informazioni: info@innovationclub.it

L’Autostrada della Valtrompia si sblocca, Aib festeggia: risultato storico

in Aib/Associazioni di categoria/Economia/Infrastrutture by

Il contenzioso tra ANAS, il raggruppamento di imprese SALC e la capogruppo Salini si è risolto, cosa che consentirà in breve tempo di avviare i lavori per l’autostrada della Valtrompia.

“Esprimiamo la nostra grande soddisfazione per questo accordo, di grande rilevanza per il territorio bresciano”, sottolinea in una nota il Presidente di AIB Giuseppe Pasini, “Come infatti si evince da un sondaggio compiuto da AIB su un panel significativo di imprese della Valle Trompia, l’infrastruttura è considerata di “fondamentale importanza” per quasi il 60% delle imprese, mentre un altro 28% la giudica “importante e prioritaria”.

Le aziende – informa Pasini – hanno poi dichiarato che investiranno da oggi al 2020 complessivamente circa 380 milioni di euro, destinati per lo più al rinnovamento e all’ampliamento di macchinari e impianti. Gli investimenti messi a budget si tradurranno in un aumento degli organici delle aziende del +11,5% entro i prossimi tre anni.

“Questo accordo – sottolinea Pasini – è stato raggiunto anche grazie ad un’azione di pressing continua e determinata, realizzata di concerto con altre undici Organizzazioni Territoriali bresciane: Associazione Industriale Bresciana, ANCE – Collegio Costruttori Edili, Apindustria, Associazione Artigiani di Brescia e Provincia, Assopadana, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Confagricoltura Brescia, Confartigianato Imprese – Brescia e Lombardia Orientale, Confcooperative Brescia, Confesercenti, FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani, Federazione Provinciale Coltivatori Diretti. Il supporto delle istituzioni è stato fondamentale e desidero ringraziare in particolar modo il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli e l’ex Ministro delle Infrastrutture, l’On. Graziano Delrio per l’attenzione sempre dimostrata”. E ancora: “Ringraziamo quindi gli Onorevoli Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri, Simona Bordonali, Stefano Borghesi, Giuseppe Donina, Paolo Formentini, Mariastella Gelmini, Eva Lorenzoni, Adriano Paroli, Raffaele Volpi per aver sottoscritto in data 6 giugno 2018 una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte e al Ministro delle Infrastrutture Sen. Danilo Toninelli per chiedere un urgente incontro al fine di superare gli ostacoli che impedivano l’affidamento dei lavori che ha sortito l’effetto atteso”.

“Pur soddisfatti di questo grande passo in avanti”, conclude Pasini, “chiediamo un incontro al Ministro Toninelli per analizzare nei dettagli il progetto che abbiamo sinora visto solo a grandi linee.n Auspichiamo di poter ‘posare la prima pietra’ dell’opera nel giro di pochi mesi.”

Brescia e Garda, le imprese legate all’estate sono 3.733

in Economia/Tendenze by
Hotel con spiaggia privata a Limone del Garda

L’estate fa bene alle imprese lombarde: il settore coinvolto dal periodo più caldo dell’anno cresce in un anno del +1% e supera le 27mila imprese nel 2017.

Hanno sede in Lombardia oltre un settimo delle 174 mila imprese italiane attive nel settore, il 15,6%. Sono soprattutto imprese che si occupano di installazione e manutenzione di condizionatori (oltre 12 mila) e cura del paesaggio (4.396) che cresce del 4,3% in un anno . Oltre 2.500, tra produzione e commercio, le attività legate al gelato, 1.600 le imprese che forniscono soluzioni economiche di alloggio come residence e bed and breakfast, campeggi e agriturismi,  1.144 quelle che vendono articoli sportivi e per il tempo libero come le biciclette. Il comparto dei settori estivi lombardi conta oltre 97 mila addetti, il 18,1% dei 540mila nazionali. Vale 11 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre 4 solo a Milano, su un totale italiano di circa 40 miliardi di euro.

Tra le lombarde Milano conta 7.461 imprese, il 27,2% regionale. Seguono Brescia con 3.733 imprese e un peso del 13,6%, Bergamo con 3.285, Varese con 2.677 e Monza con 2.300 imprese . Ne conta quasi 2 mila Como. Per addetti, prima è Milano con oltre 29 mila, seguita da Monza e Brianza con circa 17 mila e Brescia e Bergamo con circa 11 mila ciascuna.

In Italia prima è Roma con 12.413 mila imprese (7% del totale nazionale) e oltre 34 mila addetti, seguita da Milano con 7.461imprese (4,2%) e 29.188 mila addetti. Scorrendo la classifica delle province ci sono Torino, Napoli, Firenze e Bari per numero di imprese. Per quanto riguarda gli addetti dei settori “estivi” al terzo posto troviamo Torino, seguita da Monza e Brianza e Padova. Tra le prime 10 italiane per numero di attività anche Brescia, settima, e Bergamo nona. Guardano alla crescita in un anno del numero delle imprese attive nel comparto, al primo posto si colloca Siracusa con +8,2% tra 2016 e 2017, seguita da Lecce (+5,6%) e La Spezia (+5,5%). Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese 2017

Go to Top
Vai alla barra degli strumenti