Camera di Commercio di Brescia, ecco i comunicati settimanali
Pubblichiamo di seguito – in forma integrale – i contratti settimanali diffusi dalla Camera di commercio di Brescia.
80/20 – CONVENTION DIGITALE ASSOCAMERESTERO
La Camera di Commercio di Brescia e Pro Brixia, in collaborazione con Assocamerestero, organizzano una Convention digitale venerdì 20 novembre 2020 dalle ore 8.30 alle ore19.00 al fine di promuovere le opportunità di business all’estero per le imprese. Verranno indicati i Paesi di maggior interesse in tal ambito, individuati grazie alla rete delle Camere di Commercio Estere radicata nei territori stranieri, dotata di un’attenta comprensione ed analisi dei mercati internazionali. Maggiori informazioni alla pagina Internazionalizzazione – Fiere missioni incontri del sito camerale www.bs.camcom.it
81/20 – RASSEGNA GRATUITA ONLINE TEMPI DIGITALI
La Camera di Commercio di Brescia, con il patrocinio del Comitato Imprenditoria Femminile, promuove la breve rassegna gratuita “Tempi Digitali – Come digitale, social media e organizzazione possono migliorare l’azienda e la qualità di vita”, in 4 eventi.
30 ottobre: This must be the web – come scegliere la presenza online per la tua attività
13 novembre: Little miss social – come creare contenuti efficaci per Facebook e Instagram
27 novembre: V per vendita online – tutte le possibilità per vendere sfruttando la Rete
11 dicembre: Organizzati & Felici – strategie di semplificazione per lavorare meglio
Programma e iscrizioni alla pagina Competitività delle imprese – Imprenditoria femminile del sito camerale www.bs.camcom.it
82/20 – LOMBARDIA CIRCOLARE – RASSEGNA EVENTI FORMATIVI ON LINE
Il Sistema camerale lombardo propone iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte alle aziende a partire dai temi introdotti dal pacchetto di Direttive UE sull’economia circolare, che dovranno essere recepite in Italia influenzando in modo determinante il sistema produttivo. Calendario degli incontri e iscrizioni alla pagina Competitività Imprese – Economia circolare e Responsabilità sociale di impresa del sito camerale www.bs.camcom.it
83/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA
E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19.
La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it
Neosperience Brescia acquista la maggioranza della software house Myti
Neosperience, Pmi innovativa quotata all’AIM Italia, attiva come software vendor nel settore della Digital Customer Experience, ha firmato il contratto per l’acquisto del controllo di Myti Srl.
Myti è una società di sviluppo software costituita nel 2007, con sede a Brescia e attiva nella produzione di progetti software e servizi digitali dedicati alle Pmi.
Myti è conosciuta in Italia per tre soluzioni avanzate:
- Declaro, il primo configuratore di prodotto basato su Sistemi Esperti per il mondo b2b e b2c;
- Bleen, motore di ricerca e analisi dei dati che collega e semplifica processi e sistemi enterprise;
- Elibra, il sistema gestionale specializzato per il mondo legaltech e il terziario avanzato.
In particolare, Declaro e Bleen sono già integrati con Neosperience Cloud, piattaforma software alla base delle soluzioni digital sviluppate da Neosperience.
Questa nuova acquisizione porterà a Neosperience un incremento dei ricavi di circa 2 mln di euro, un ebitda margin superiore al 20%, una posizione finanziaria netta in equilibrio, unitamente a un team di talenti e un portafoglio di clienti eccellenti fra cui: Gefran, Fassi Gru, La Feltrinelli, The Avangarde Group, Villa Sistemi Medicali, Gruppo Clerici, Saes Getters.
Sottolineano Gianbattista Schieppati e Emanuele Cerquaglia, rispettivamente presidente e ceo di Myti:
“Myti vede in Neosperience una naturale prosecuzione del suo progetto di business.
La nostra offerta di prodotti e servizi si inserisce come completamento di quella di Neosperience.”
Sintesi dell’operazione
L’operazione è stata messa a punto in pochissimi giorni, poiché le aziende già collaborano da tempo con successo e prevede le seguenti fasi:
1. Acquisto iniziale del 51% di Myti da parte di Nesperience con pagamento in tre fasi:
- 700.000 euro, di cui 175.000 euro in cash già corrisposti, e 525.000 euro in 102.000 azioni Neosperience, con consegna prevista entro gennaio 2021 e soggette a lock-up fino al 31 dicembre 2021.
- A luglio 2021, sarà riconosciuta agli azionisti venditori un’eventuale integrazione di prezzo basata su una formula legata all’effettivo ebitda conseguito nel 2020.
- È inoltre prevista la corresponsione agli azionisti venditori di un ulteriore importo pari a 399.000 euro suddiviso in sei rate (giugno e dicembre di ciascun anno) nel corso del triennio 2021-2023.
2. Opzione per l’acquisto del rimanente 49% entro giugno 2024, per un importo calcolato in funzione dell’effettivo ebitda medio rettificato di Myti negli anni 2022 e 2023.
Il multiplo adottato sarà pari a 7, qualora l’ebitda medio sia superiore a 500.000 euro, pari a 6,5 nel caso in cui l’ebitda medio sia compreso tra 450.000 e 500.000 euro e pari a 6 nel caso in cui l’ebitda medio sia compreso tra 400.000 e 450.000 euro.
Tale importo sarà corrisposto tutto in azioni di nuova emissione, anche queste soggette a lock-up per 14 mesi dalla data dell’esercizio dell’opzione.
Neosperience e gli azionisti venditori di Myti sono rispettivamente titolari di opzioni call e put relative al 49% residuo.Consulenti
KON Group (con Vincenzo Ferragina, Andrea Zitti e Leonardo de Vecchi) è advisor finanziario di Myti.
Studio Legale Preti and Partners è advisor legale di Myti e DCS & Partner (con Cesare de Carolis, Barbara Bergamaschi e Alessandro Magnoli) è advisor legale di Neosperience.
Imprese, tra luglio e settembre nel Bresciano sono 439 in più
Il bilancio della nati-mortalità delle imprese bresciane tra luglio e settembre si mantiene positivo con un aumento di 439 unità.
Dopo i primi due trimestri – i cui effetti delle misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione dell’epidemia da COVID-19 avevano rallentato l’iniziativa imprenditoriale – nel periodo estivo, caratterizzato dalla ripresa di tutte le attività, si intravede un ritorno alla “normalità” sul fronte delle aperture di nuove imprese.
Sono, infatti, 1.351 le iscrizioni d’impresa in linea con le 1.340 di luglio-settembre 2019. Sul fronte delle chiusure permane il forte rallentamento delle cessazioni, sono, infatti, 912 le cessazioni contro le 1.056 dello stesso periodo del 2019, corrispondente a un calo del 13,6%. Calo che potrebbe manifestare un atteggiamento di attesa da parte delle imprese. Il risultato di tali dinamiche ha portato a fine settembre il numero delle imprese registrate a 117.537 in crescita dello 0,4% rispetto a fine giugno ma in calo dello 0,3% nel confronto con lo stesso periodo del 2019.
Anche il bilancio del comparto artigiano si chiude in positivo (+50 unità) replicando le stesse dinamiche.
E’ questa la dinamica che emerge dall’analisi sulla natalità e mortalità delle imprese bresciane realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia e dal centro Studi AIB sui dati Movimprese.
IL BILANCIO DEI SETTORI
Guardando ai settori, si confermano in crescita, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, i servizi di supporto alle imprese (+3,3%), le attività professionali (+4,2%) e i servizi di informazione e comunicazione (+1,4%).
In difficoltà il commercio che riporta un calo della propria base imprenditoriale dell’1,3% e le attività di alloggio e ristorazione (-0,8%).
Prosegue il trend negativo dell’agricoltura (-1,8%) e delle attività manifatturiere (-0,9%).
Il saldo positivo del trimestre è stato determinato (per il 64%) dalle società di capitale (+282 unità), in aumento anche le imprese individuali (+0,4%) che si confermano la forma più diffusa in provincia.
Prosegue, tra luglio e settembre, l’arretramento delle società di persone (-42).
Nel comparto artigiano il risultato trimestrale è stato determinato dal saldo positivo delle imprese individuali (+86).
LE FORME GIURIDICHE
Il saldo positivo del trimestre è stato determinato (per il 64%) dalle società di capitale (+282 unità), in aumento anche le imprese individuali (+0,4%) che si confermano la forma più diffusa in provincia.
Prosegue, tra luglio e settembre, l’arretramento delle società di persone (-42).
Nel comparto artigiano il risultato trimestrale è stato determinato dal saldo positivo delle imprese individuali (+86).
Industria bresciana: nel 2019 calati fatturati e investimenti
- A evidenziarlo è lo studio condotto dal Centro Studi di Confindustria Brescia – in collaborazione con Deloitte – sui risultati al 2019.
- La ricerca riguarda 80 gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera, che insieme valgono 14,2 miliardi di fatturato e danno lavoro a 46mila addetti.
A evidenziarlo è lo studio condotto dal Centro Studi di Confindustria Brescia – in collaborazione con Deloitte – sui risultati al 2019, riguardante 80 gruppi industriali bresciani a vocazione manifatturiera, che insieme valgono 14,2 miliardi di fatturato e danno lavoro a 46mila addetti (in Italia e all’estero). La ricerca è stata presentata in un webinar tenuto oggi pomeriggio, che ha visto gli interventi di Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia, Elio Milantoni, Leader Corporate Finance Advisory di Deloitte Central Mediterranean e Financial Advisory Leader di Deloitte Private, Davide Fedreghini, Centro Studi Confindustria Brescia, e Marco Vulpiani, Equity Partner e Responsabile dell’Area Valution e Economic Advisory Deloitte.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il 2019, tutti i principali indicatori reddituali e di sviluppo dei gruppi industriali bresciani hanno evidenziato una flessione, in modo coerente con il rallentamento sperimentato dall’economia globale. L’evoluzione dei ricavi complessivi (-0,6%) è la sintesi tra la discesa rilevata nel mercato domestico (-5,4%) e l’incremento di quello estero (+3,2%). Il MOL è sceso del 6,0%, mentre la sua incidenza sulle vendite si è attestata all’11,4% (12,0% nel 2018).
I bilanci 2019 hanno inoltre certificato la ricca dotazione patrimoniale di tali operatori, con un sempre più limitato ricorso a fonti di finanziamento esterne (indice di indipendenza finanziaria pari a 48,6%, +3,0% sul 2018).
Gli investimenti sono diminuiti a un ritmo più intenso rispetto a quello del fatturato (-4,6%): un’evoluzione figlia degli ingenti sforzi realizzati negli anni passati e della minor fiducia da parte degli imprenditori.
Il Coronavirus ha sconvolto tale scenario: per il 2020 le prospettive in termini di volume d’affari e marginalità industriale lorda sono decisamente negative. Secondo quanto dichiarato da imprenditori, CFO e direttori amministrativi coinvolti nell’indagine condotta dal Centro Studi Confindustria Brescia fra settembre e ottobre, quest’anno il fatturato dei gruppi è previsto diminuire del 12,7%, mentre il MOL del 14,9%. Va sottolineato che si tratta di valori “in divenire”, caratterizzati, tra l’altro, da un’elevata dispersione delle performance individuali, che riflettono le diverse capacità di fronteggiare l’attuale fase critica. Sempre in base a quanto dichiarato dai gruppi coinvolti nell’indagine, le prime valutazioni per il 2021 propendono per una crescita del fatturato e della redditività, ma comunque non sufficiente a recuperare quanto perso quest’anno.
Di fronte allo shock causato dal Covid-19, i gruppi bresciani stanno rispondendo con strategie volte in particolare all’ottimizzazione dei processi interni (76% dei gruppi rispondenti) e all’ampliamento della gamma produttiva (56%). Tutto ciò viene finanziato attraverso i canali più tradizionali, come il ricorso alle attività presenti in bilancio (59%) e, in misura minore, mediante nuovo debito bancario (41%).
“Siamo di fronte a un momento decisivo per l’economia bresciana, nazionale e mondiale – commenta Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia –. I dati emersi dall’indagine del Centro Studi di Confindustria Brescia e Deloitte riferiti al 2019, per quanto appaiano lontani dopo la pandemia da Covid-19, mostrano come l’industria bresciana sia solida, in particolare a livello di patrimonializzazione. Di fronte alle sfide future, legate in particolare a digitalizzazione e sostenibilità, diventa allora fondamentale investire soprattutto nella formazione: le competenze, infatti, rappresentano il requisito fondamentale per traghettare l’intero sistema imprenditoriale bresciano verso gli ambiziosi obiettivi del 2030 e per immaginare nuovi modelli di sviluppo.”
“Anche in questo momento di grande difficoltà – aggiunge Elio Milantoni, Leader Corporate Finance Advisory di Deloitte Central Mediterranean e Financial Advisory Leader di Deloitte Private – il sistema industriale bresciano si mostra nella sua grande solidità. Una posizione privilegiata da cui si può ripartire avendo il coraggio di pensare ad una nuova gestione dei processi produttivi e industriali, anche grazie alle tecnologie digitali, a nuove forme di collaborazione tra e con operatori industriali e finanziari e ad un ripensamento dei sistemi di governance aziendale, strumenti utili per acquisire le competenze necessarie, espandere le eccellenze e favorire il balzo dimensionale di un sistema tra i più dinamici del nostro paese per competere al meglio con i propri peers internazionali”.
Indagine Api, il terzo trimestre gela le aspettative di ripresa
Terzo trimestre in frenata e sotto le aspettative. A dirlo è l’analisi congiunturale realizzata dal Centro Studi Apindustria su un campione di 100 imprese rappresentative. L’analisi dei dati si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. «Il terzo trimestre – sottolinea il report -nega alle PMI quei chiari segnali di ripresa che parevano accompagnare l’economia bresciana dopo il lockdown. I dati congiunturali, che ogni anno scontano negativamente la chiusura estiva, subiscono il generale clima di incertezza che frena investimenti, e decisioni di spesa, in Italia ma soprattutto all’estero».
Il report osserva che gli ordini tardano a decollare e, a cascata, la produzione (che cresce per 5 intervistati su 10 ma resta ben lontana dalle aspettative) ed il fatturato. Preoccupazione per i dati sull’utilizzo degli impianti, marcatamente più contenuti rispetto al passato. Stabili gli investimenti, regge anche l’occupazione. In questa fase complessa sembrerebbe proprio l’Italia a offrire le maggiori opportunità di ripresa rispetto ai rapporti con l’estero. «Gli ordinativi provenienti da oltralpe sono ben al di sotto dei livelli pre-pandemici e da tempo non sostengono davvero le nostre imprese nel superare le difficoltà di questo 2020», si legge nel report. Per quanto concerne le aspettative sul prossimo periodo, nei commenti emerge un clima di forte incertezza che si riflette sulle dinamiche di mercato e di impresa, accompagnata da sentimenti di preoccupazione e attesa sull’evolversi incerto della pandemia e delle sue ripercussioni. Solo 2 imprese su 10 si dichiarano ottimiste rispetto al prossimo periodo, mentre poco meno della metà si dichiara pessimista o addirittura molto pessimista.
«Nonostante i dati di luglio e agosto avessero evidenziato un miglioramento, per fine anno i segnali sono negativi – sottolinea il presidente di Apindustria Brescia Pierluigi Cordua -. Per le imprese la situazione è molto complessa e i mercati esteri, che in passato avevano sopperito a un mercato interno stagnante, in questo momento sono anch’essi fermi. Temiamo un rischio di liquidità per tante PMI e le invitiamo alla massima attenzione e alla verifica della loro patrimonializzazione: ci sono strumenti per intervenire e la solidità d’impresa è quanto mai fondamentale in questo periodo. Il rischio, altrimenti, è che non poche imprese finiscano in seria difficoltà». Da parte del Presidente Cordua anche un appello alla responsabilità collettiva: «Non possiamo permetterci in alcun modo una nuova chiusura generalizzata. Serve responsabilità da parte di tutti. Le imprese stanno rispettando rigidi protocolli di sicurezza ma serve attenzione da parte di ognuno. La fase d’incertezza che stiamo vivendo non aiuta certo la ripresa e per questo, per quanto possibile, occorre ridurre il rischio».
Massetti (Confartigianato): non possiamo permetterci un secondo lockdown
«I numeri confermano quanto i nostri imprenditori ci ripetono da giorni: non possiamo permetterci un secondo lockdown. Questa seconda ondata e le necessarie restrizioni avranno un impatto già molto duro sull’economia lombarda e dunque bresciana, che diventerebbe tragico di fronte a una chiusura generalizzata come quella della scorsa primavera». Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia lo ha sostenuto di fronte agli altri attori economici ed istituzionali lombardi nel corso degli ultimi Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia, e lo ribadisce commentando i dati appena elaborati dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. L’Osservatorio ha stimato, alla luce della nuova ondata di Covid-19 in corso, quale potrebbe essere l’impatto economico sulle imprese lombarde, che si concretizzerebbe in una minore crescita tra 2020 e 2021 di 19,9 miliardi di euro, ovvero 1.977 euro per abitante. Sulla base dei rispettivi pesi del valore aggiunto e delle esportazioni si sono calcolate le stime provinciali. Per Brescia una minore crescita nel 2020 di 616 milioni di euro e 1.679 milioni per il 2021: un totale di 2.291 milioni.
«Ora l’unico modo per sostenere il coraggio delle imprese è una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti; ognuno faccia la sua parte, istituzioni, imprese e cittadini. Solo con il gioco di squadra e un impegno consapevole potremo riuscire a salvaguardare insieme salute ed economia, arginando il più possibile le conseguenze della pandemia di Covid-19» conclude il presidente Eugenio Massetti.
Il bresciano Sarnico rieletto alla presidenza di Confartigianato Legno
Giovanni Battista Sarnico, 49 anni, socio della “Sarnico Falegnameria di Sarnico Vincenzo Sas” di Ospitaletto e sindaco del medesimo Comune, è stato confermato presidente nazionale della categoria di Confartigianato Legno per il prossimo quadriennio. Affiancheranno il presidente Sarnico nel Consiglio direttivo di Confartigianato Legno: Bruno Mazzariol in rappresentanza del Veneto, Tullio Polo per il Trentino, Samuele Broglio per il Piemonte e Leonardo Fabbroni per la Toscana. In Confartigianato gli imprenditori artigiani del legno-arredo sono organizzati in 3 Associazioni di mestiere: Arredo, Legno, Tappezzeria. Il totale delle imprese operanti in questi settori sono a livello nazionale 67.690 di cui 44.779 artigiane. Nel 2019 il nostro Paese ha esportato legno e mobili per un valore di 11,8 miliardi di euro risultando il terzo paese nell’Unione Europea dopo la Germania e la Polonia.
Soddisfazione espressa dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Un ottimo risultato, che conferma la grande considerazione che gode Confartigianato Brescia a livello nazionale nel campo del lavoro e dell’operato di Confartigianato in rappresentanza dell’impresa e in particolare del settore della lavorazione del legno: rivestimenti, mobili e complementi d’arredo “made in Italy” che entrano nelle case e negli uffici di tutti noi sono da sempre protagonisti della storia del design e apprezzati per stile in tutto il mondo insieme al cibo e alla moda».
«La federazione di categoria alla quale appartengo è stata costituita allo scopo di tutelare e promuovere gli interessi specifici dell’intero comparto artigiano del legno e dell’arredo. La bottega si è evoluta con tecnologie nuove e la progettazione digitale, ma il legno mantiene sempre una giovinezza nel solco della tradizione. Un settore con un futuro: il legno rimane un materiale sempre “nuovo”, capace di inserirsi appieno nel processo della circolarità e della sostenibilità. Tra gli indirizzi di mandato ci sarà forte attenzione alla normativa tecnica dei prodotti della filiera; la semplificazione dei procedimenti per le detrazioni d’imposta per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica; le intese con istituti per la certificazione e le prove nel settore legno; il rilancio della formazione professionale e il rafforzamento del presidio di tutti gli ambiti istituzionali e di rappresentanza in cui Confartigianato legno è presente» ha testimoniato il presidente nazionale della categoria Giovanni Battista Sarnico.
Come distinguere l’azienda dai suoi competitor
Qualsiasi azienda in qualsiasi settore ha dei competitor, in questo articolo ti daremo qualche dritta per distinguerti dagli altri.
Al giorno d’oggi nascono e chiudono attività di ogni genere ogni giorno. Vediamo ormai alcuni settori del mercato saturi ed altri che pian piano diventano affollati. Se da una parte una persona si trova davanti alla possibilità di scegliere tra tanti professionisti e attività differenti, dall’altra le aziende e le imprese si contengono il mercato sempre più ferocemente. C’è chi punta al ribasso offrendo ai suoi clienti prezzi stralciati e chi invece sceglie di optare sulla qualità. Qualsiasi sia la tua scelta dovrai ricordarti sempre che la tua immagine è importante. Dovrai perciò creare un’immagine forte ed importante che ti permetta di restare impresso nella memoria dei tuoi clienti e quale miglior modo se non utilizzare dei gadget aziendali? Scopriamo in questo articolo come fare e perché farlo.
L’immagine aziendale che cos’è?
L’immagine aziendale è fondamentale quando scegliamo di aprire un’attività in proprio. Ogni azienda deve crearsela per permettere ai propri clienti di distinguerla sempre. Generalmente si parte dalla realizzazione del logo che dovrà rispecchiare i valori e la mission aziendali quanto più possibile. Poi da li si andranno a realizzare una serie di prodotti correlati come ad esempio l’insegna se ne abbiamo bisogno, le grafiche del blog, dei preventivi, delle fatture e via discorrendo. L’immagine aziendale è perciò un’immagine vera e propria che dovrà essere originale e personale, in questo modo ogni volta che un cliente la identifica e la vede può facilmente ricordarsi della propria attività. Questa stessa immagine sarà poi riprodotta su tutti i prodotti legati all’azienda.
Come distinguersi con i gadget?
Oltre ad offrire un servizio di qualità ad un prezzo conveniente, avrete bisogno anche di sapervi distinguere dalla massa. Il modo più efficace è utilizzare i gadget aziendali. Il gadget aziendale è un omaggio offerto ai propri clienti che possiamo considerare come una coccola molto gradita. Generalmente si realizzano questi prodotti in prossimità delle feste come quelle Natalizie o Pasquali, ma ci sono una serie di prodotti che possiamo realizzare tutto l’anno. Vediamo i gadget più diffusi quali sono:
- Calendari personalizzati.
- Agende personalizzate.
- Penne personalizzate.
- Tazze personalizzate.
- Tappetini per il mouse personalizzati.
Se vogliamo però renderci davvero utili e distinguerci realmente dovremmo lasciar perdere le scelte popolari e proporre dei prodotti più particolari, come ad esempio:
- Zainetti personalizzati.
- Maglie personalizzate.
- Bottiglie in acciaio INOX personalizzate.
- Chiavette USB personalizzate.
- Caricatori per cellulari personalizzati.
- Power bank personalizzati.
- Custodie per cellulari e molto altro.
Queste opzioni sono sicuramente qualcosa che si rivela più utile di un’agenda o di un calendario, scelte che non passano mai di moda ma che sono anche molto popolari. Il vostro regalo aziendale sarà sicuramente molto più apprezzato dai vostri clienti.
Perché sceglierli?
Sceglierli non solo rappresentano un vantaggio perché fidelizziamo maggiormente il nostro cliente ma è anche una strategia di marketing. Il cliente ogni volta che porterà il suo zainetto o la sua borraccia personalizzata con il tuo logo starà, inconsapevolmente, promuovendo la tua azienda. Non sottovalutare perciò l’importanza di questi strumenti.
Camera di commercio, ecco le comunicazioni di questa settimana
Di seguito riportiamo le comunicazioni settimanali della Camera di Commercio di Brescia:
73/20 – WEBINAR GRATUITO STRUMENTI DIGITALI PER L’IMPRESA
La Camera di Commercio di Brescia, con il supporto del Team di Impresa Lombardia, organizza un webinar gratuito che si terrà mercoledì 28 ottobre 2020 dalle ore 10:00 alle ore 11:00, per favorire la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti digitali per l’impresa (Firma digitale, SPID, Cassetto digitale, fatturazione elettronica, Libri digitali).
Per informazioni e iscrizioni www.bs.camcom.it
74/20 – CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO ONLINE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Con il coordinamento di Unioncamere Lombardia e in collaborazione con Ecocerved si propone un’iniziativa indirizzata a imprenditori o dipendenti di imprese lombarde, che svolgono un ruolo di responsabilità nell’ambito della gestione dei rifiuti. Il corso si svolgerà nelle giornate 10-17-25 novembre 2020 dalle 9:15 alle 13:00. E’ previsto il rilascio di un attestato di partecipazione, esclusivamente ai partecipanti all’intero corso.
Per informazioni e iscrizioni www.bs.camcom.it nella sezione Competitività delle imprese/ Economia Circolare e Responsabilità sociale
75/20 – LOMBARDIA CIRCOLARE – RASSEGNA EVENTI FORMATIVI ON LINE
Il Sistema camerale lombardo propone iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione rivolte alle aziende a partire dai temi introdotti dal pacchetto di Direttive UE sull’economia circolare, che dovranno essere recepite in Italia influenzando in modo determinante il sistema produttivo. Calendario degli incontri e iscrizioni alla pagina Economia circolare e Responsabilità sociale di impresa del sito camerale www.bs.camcom.it
76/20 – PORTALE RIPARTIRE IMPRESA
E’ online la versione aggiornata del portale “RipartireImpresa”, la piattaforma ideata da Unioncamere, con il supporto di InfoCamere, per far conoscere agli imprenditori i provvedimenti nazionali e regionali e locali diretti a fornire benefici finanziari alle imprese, relativi a ciascun settore economico, emanati a seguito dell’emergenza Covid-19. La piattaforma è disponibile al link: ripartireimpresa.unioncamere.it
Debiti, i giudici “graziano” una coppia: cancellati 1.000.000 di euro
Il decreto firmato dai giudici per una coppia assistita dallo studio legale Pagano & Partners di Brescia promette di fare scuola in Italia. I coniugi, infatti, pagheranno circa 80mila euro in quattro anni. Poi si vedranno cancellata la restante parte del debito accumulata incolpevolmente negli anni: oltre 1.000.000 di euro. E’ quanto ha deciso nei giorni scorsi il tribunale di Pavia, che ha così firmato uno dei provvedimenti più importanti – almeno per l’importo “scontato” – da quando la legge 3 del 2012 è in vigore in Italia.
Protagonista della vicendaè una giovane coppia – entrambi hanno meno di quarant’anni – che vive in un Comune di 5mila abitanti della provincia di Pavia, con una figlia minorenne a carico e un affitto da pagare ogni mese.
Le disavventure dei coniugi sono iniziate nel 2008, quando – con la loro società Snc – hanno deciso di prendere in gestione un impianto di carburante di una importante compagnia petrolifera, mettendo sul piatto una fideiussione da 50mila euro a garanzia di eventuali inadempienze. Ma il contratto si è chiuso anzitempo e la compagnia ha preteso 62mila euro da loro: una questione che è finita subito per vie legali e che nel 2011 ha portato alla messa in liquidazione della società, poi chiusa nel 2018. Nel frattempo, però, i due hanno trovato solo lavori precari (l’uomo, originario della provincia di Alessandria, ha fatto l’agente di commercio e l’impiegato, la moglie la segretaria) e hanno dovuto ricorrere a continui prestiti da banche e familiari per far fronte alle spese quotidiane, comprese le rate del mutuo della casa comprata nel 2010 (per cui i genitori di lei avevano fatto da garanti) e quelle dei vari prestiti contratti.
“Questa spirale perversa – sottolinea l’avvocato Monica Pagano, che si è occupata del caso con il collega Matteo Marini – ha portato alla vendita dell’abitazione in cui vivevano e a un debito complessivo di oltre 1.100.000 euro, di cui 214mila verso l’agenzia delle entrate. Una cifra stratosferica, a cui sarebbe impossibile far fronte per qualsiasi famiglia normale, anche immaginando di vivere in strada a pane e acqua fino all’ultimo dei propri giorni”. Da qui la decisione dello Studio Pagano & Partners, a cui si sono affidati i coniugi, di avanzare richiesta di accesso ai benefici della legge 3/2012, la cosiddetta Salvasuicidi o ammazza-debiti.
“Il principio della normativa è molto semplice – chiariscono i due avvocati –: un cittadino onesto che si trova in difficoltà non può essere costretto a fare i conti per sempre con debiti sproporzionati rispetto alle proprie entrate economiche, ma deve essere chiamato a versare solo quanto può e per un periodo definito di tempo, mantenendo nel frattempo una vita dignitosa”. I giudici hanno così deciso che la coppia metterà a disposizione dei creditori il ricavato della vendita all’asta della casa (65mila euro) e che per quattro anni dovrà pagare 350 euro al mese. Al termine di questo periodo – rispettando le prescrizioni, con un versamento complessivo di circa 80.000 euro – i coniugi si vedranno cancellata la restante parte dell’enorme debito accumulato negli ultimi 12 anni: oltre 1 milione di euro.