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Turismo - page 3

Tutto quello che c’è da sapere per organizzare una vacanza in Corsica

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La Corsica è sicuramente una delle isole più belle del Mediterraneo, raggiungibile in poco tempo dall’Italia, e per questo meta di tanti turisti, specialmente Italiani, durante i mesi estivi. Si tratta di una località esclusiva, con spiagge candide ed acque cristalline, in una cornice di rigogliosa macchia mediterranea incontaminata.

Come arrivare in Corsica

Se si vuole trascorrere una vacanza in Corsica, la prima cosa da fare è quella di organizzare il viaggio. L’isola è raggiungibile sia in traghetto che in aereo, ma quest’ultima soluzione può essere meno comoda, perché l’unico volo diretto dall’Italia parte da Venezia, altrimenti occorre fare uno scalo. Gli aeroporti sono tre, in ordine di grandezza: Bastia, Figari ed Ajaccio, collegati con le città principali attraverso le linee di autobus. Il trasporto marittimo, invece, vanta di più collegamenti dai diversi porti italiani. In ogni caso, è sempre bene consultare tutti gli orari dei traghetti per la Corsica, sia andata che ritorno, in modo da organizzarsi in modo adeguato, anche in caso di coincidenze con altri mezzi di trasporto.

Risparmiare in Corsica

Uno dei principali svantaggi della Corsica riguarda il prezzo spesso molto esoso praticato da alberghi e strutture ricettive. Uno dei consigli è quello di prenotare con largo anticipo, e, se possibile, optare per alternative come i campeggi. Questa è una soluzione molto diffusa in Corsica, le strutture attrezzate offrono diverse location immerse nella natura, a pochi passi dal mare e con le montagne alle spalle, adatte agli amanti delle vacanze all’aria aperta. Un secondo suggerimento è quello di prenotare la vacanza in bassa stagione, dove i prezzi sono più bassi e ci sono meno turisti per strada. Ancora, è preferibile muoversi con i propri mezzi, noleggiando sul posto una moto o un’auto oppure portando con sé un mezzo. Per quanto concerne i ristoranti, anche in questo caso i prezzi sono molto alti, così come i supermercati vendono prodotti con costi maggiori rispetto a quelli dell’Italia.

Le zone più belle

La Corsica offre diverse zone molto belle da visitare. Sicuramente una di esse è Bastia, considerata la capitale economica dell’Isola, che ospita sia un porto che un aeroporto e quindi facile da raggiungere. Qui, oltre alle spiagge che offrono anche attività nautiche, è possibile visitare vie e piazze come Piazza San Nicola o Via Napoleone, ricche di negozi e ristoranti; o monumenti come la Cattedrale di Santa Maria. Il secondo porto turistico più grande dell’Isola è Saint-Florent, dove è possibile incontrare anche star internazionali. Da qui partono anche le escursioni in barca per il deserto delle Agriate. Meritano sicuramente una visita anche i villaggi arroccati della Balagne, come Zilia, con la sua famosa sorgente; Montemaggiore, da cui poter ammirare tutta la baia di Calvi; o il villaggio abbandonato di Occi, ormai in rovina ma che permette di godere di un bellissimo panorama sulla baia e sulle montagne. La Valle del Fango, invece, è una riserva naturale con numerose piscine naturali adatte anche ai bambini. Viene chiamata così per il Delta del Fango, raggiungibile in canoa, territorio apprezzato da numerosi esemplari di fauna selvatica.

Isola d’Elba: non solo mare cristallino e spiagge dorate

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L’isola d’Elba è una perla italiana, meta scelta da un numero sempre maggiore di turisti e visitatori per le sue bellezze naturali, per le spiagge dorate, per il mare cristallino e, non da ultimo, per i monumenti che testimoniano una storia millenaria.

È un’isola situata tra il Canale di Piombino, il Mar Tirreno ed il Canale di Corsica. Oltre ad essere la più grande dell’Arcipelago Toscano di cui fa parte dal 1996, per estensione segue la Sicilia e la Sardegna a livello nazionale.

L’Arcipelago Toscano è composto da sette isole complessivamente. Oltre all’isola d’Elba, ne fanno parte Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri.

Dal 1991, invece, l’isola d’Elba è parte del Santuario dei Cetacei – Pelagos, ossia un’area marina protetta che interessa le acque comprese fra Italia, Francia e Principato di Monaco.

Come visitare l’isola d’Elba?

La particolarità del territorio, le coste frastagliate e sabbiose che consentono di immergersi in acque cristalline e dai fondali meravigliosi e particolari, comuni ricchi di storia, stradine di collegamento strette e tortuose sono alcuni degli elementi che spingono molti visitatori ad effettuare un tour dell’isola a bordo delle due ruote.

I centauri possono organizzare la propria vacanza ed ottenere informazioni su come visitare l’isola d’Elba in moto durante la fase di acquisto del biglietto del traghetto utilizzando le piattaforme digitali preposte.  

Molto spesso, infatti, si afferma che un’eccellente organizzazione sia l’aspetto a cui prestare attenzione per poter godere pienamente dei benefici derivanti da una vacanza.

Come raggiungere l’isola d’Elba?

Per poter raggiungere l’isola d’Elba e trascorrere qualche giorno di relax e divertimento immersi nella natura e godendo della vista di un panorama mozzafiato, è possibile imbracarsi dal porto di Piombino, da cui giornalmente partono i traghetti che collegano la terraferma con Porto di Cavo, Porto Rio Marina e Portoferraio.

Quando si pensa ad una vacanza, oltre a conoscere il porto di imbarco e di sbarco, sarebbe opportuno reperire informazioni in merito alla tariffa applicata dalle compagnie di navigazione.

Vi sono alcuni siti Internet, infatti, che oltre ad indicare i dati relativi alla tratta in oggetto, consentono di comparare velocemente e facilmente il costo del biglietto. Il futuro passeggero non dovrà far altro che inserire la data in cui vorrebbe partire, scegliere l’ora, comparare il prezzo richiesto da ciascuna compagnia di navigazione e concludere l’acquisto.

Non resterà, quindi, altro da fare se non preparare i bagagli e prepararsi per una vacanza all’insegna della bellezza.

Cosa vedere all’isola d’Elba?

L’isola d’Elba è una meta scelta prevalentemente per trascorrere le vacanze estive, in quanto caratterizzata da un mare cristallino e da spiagge accoglienti e dorate.

La spiaggia di Capo Bianco, ad esempio, è famosa per l’acqua particolarmente limpida e cristallina e, inoltre, per la presenza di rocce bianche che fanno da cornice al panorama naturale.

La spiaggia di Relitto è particolarmente indicata per gli amanti dello snorkeling e del windsurf, a causa della presenza di venti favorevoli allo svolgimento di tali attività.

La grande traversata elbana consente agli amanti del trekking di poter visitare l’isola percorrendo sentieri naturali immersi nel verde.

Insomma, l’isola d’Elba non è solo mare e spiagge. È un paradiso dalle mille sfaccettature a pochi chilometri dalla terraferma.

Turismo, 40 realtà bresciane incontrano (online) i buyers tedeschi

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Scambi economici tra Brescia e Germania in crescita

Un workshop lungo 2 giorni per 40 aziende del settore turistico bresciano che incontrano buyers provenienti dalle aree di lingua tedesca (Germania, Austria, Svizzera tedesca). Sono gli ingredienti dell’evento B2B ideato da Visit Brescia allo scopo di promuovere il territorio e le sue attrazioni turistiche nei confronti di quello che, a tutt’oggi, si conferma essere il primo mercato di riferimento per la filiera bresciana. L’idea in più: i partecipanti all’evento avranno a disposizione la landing page https://visit-brescia-workshop-b2b-virtuale.b2match.io/ che resterà attiva per i 6 mesi successivi, permettendo di mantenere e proseguire i dialoghi instaurati.

In attesa dell’arretramento della pandemia mondiale e del ritorno alla consuetudine negli spostamenti, prosegue il lavoro di promo-commercializzazione del territorio operato da Visit Brescia a beneficio di aziende, realtà e imprese bresciane attive nel settore turistico.

L’EVENTO – Il prossimo appuntamento è fissato per oggi (mercoledì 3) e domani (giovedì 4 marzo), con uno workshop online finalizzato a favorire l’incontro fra la domanda dei mercati turistici di lingua tedesca – Germania, Austria, Svizzera tedesca – e l’offerta presente nella provincia bresciana, tramite una piattaforma di matching con cui verranno create agende di appuntamenti e incontri tra le realtà. Ciascuna delle sessioni sarà introdotta da una presentazione audiovisiva del territorio, appositamente ideata da Visit Brescia per l’occasione.

40 i seller bresciani partecipanti all’iniziativa – rappresentanti dei settori della ricettività (hotel e strutture alternative), termale & wellness, golfistico e sportivo, unitamente a consorzi territoriali, associazioni di albergatori, Tour Operator incoming, travel designer e società di navigazione – pronti ad incontrare buyers d’oltralpe afferenti alle categorie Tour Operator, bus operator e associazioni tematiche, sportive, culturali.

L’IDEA IN PIU’ – Conclusa l’iniziativa tutte le realtà partecipanti avranno a disposizione la landing page in lingue tedesca https://visit-brescia-workshop-b2b-virtuale.b2match.io/, arricchita con testi, video e contenuti audiovisivi dedicati al territorio, che resterà attiva per i 6 mesi successivi alla conclusione dell’evento, permettendo alle parti di mantenersi in contatto e di proseguire i dialoghi instaurati.

MERCATI – Un’attenzione primaria, quella rivolta da Visit Brescia al mercato d’area tedesca, che con 3.735.189 presenze sul territorio registrate nel 2019, conferma la Germania e i Paesi limitrofi come primo mercato di riferimento per gli attori e gli operatori della filiera turistica bresciana.

Proprio nell’ottica di prevedere e incentivare gli arrivi turistici sul territorio, è stato infatti stimato come i mercati italiano ed europeo di prossimità saranno tra i primi a ripartire, in attesa del ripristino integrale ed in sicurezza delle tratte aeree internazionali.

Dalla Regione 8 milioni di euro per le Comunità montane bresciane

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Regione Lombardia stanzia 35 milioni di euro a favore delle 23 Comunità Montane, di cui circa 8 milioni per il Bresciano. Risorse che potranno essere spese per progetti strategici volti a migliorare lo sviluppo e la tutela dei territori ad alta quota. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale a Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni, Massimo Sertori, nell’ambito della legge regionale 9 del 4 maggio 2020, ‘Interventi per la ripresa economica’, che assegna finanziamenti agli Enti Locali.

AL LAVORO PER FAR CRESCERE LA MONTAGNA LOMBARDA – “Abbiamo messo in campo in maniera tempestiva queste importanti risorse – spiega l’assessore Massimo Sertori – per aiutare a far ripartire e crescere la montagna lombarda, anche a seguito degli effetti negativi provocati dalla pandemia da Covid-19”. 

“Questa misura infatti è stata pensata per realizzare opere strategiche che concorreranno allo sviluppo sostenibile e alla tutela del territorio e dell’ambiente. L’assessorato che guido – ha continuato – prosegue nell’obiettivo prioritario di creare le migliori condizioni di servizi e di lavoro per i cittadini che abitano i territori montani. Gli interventi, che dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2022, sono individuati direttamente dai territori stessi, garantendo l’unità di intenti e il lavoro di condivisione messo a frutto dai presidenti delle Comunità Montane lombarde”, conclude Sertori.  

AMBITI DI INTERVENTI – Le Comunità Montane possono destinare le risorse alla realizzazione di propri progetti di opere pubbliche nelle materie inerenti alle funzioni proprie, conferite o delegate, in materia di:

– sviluppo territoriale sostenibile, compresi interventi in materia di mobilità sostenibile; interventi per la realizzazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale; abbattimento delle barriere architettoniche e interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e per la riqualificazione urbana;

– efficientamento energetico, compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;

– rafforzamento delle infrastrutture indispensabili alla connessione internet, alla fibra ottica e alla realizzazione e ampliamento di aree ‘free wi-fi’.

I progetti possono riguardare il patrimonio pubblico di competenza delle Comunità Montane o dei Comuni ad esse afferenti.

RIPARTIZIONE DEI CONTRIBUTI A DISPOSIZIONE 

Alta Valtellina 2.398.698 euro,  

Alto Garda Bresciano 1.329.784 euro,   

Laghi Bergamaschi 1.408.893 euro,     

Lario Intelvese 979.839 euro,   

Lario Orientale – Valle San Martino 1.364.203 euro,    

Oltrepo Pavese 1.709.518 euro,   

Piambello 1.053.159 euro,  

Scalve 1.473.423 euro,   

Sebino Bresciano 971.193 euro  

Triangolo Lariano 1.222.570 euro,    

Valchiavenna 1.766.734 euro,     

Valle Brembana 1.744.460 euro,    

Valle Camonica 2.628.783 euro,    

Valle Imagna 812.605 euro,  

Valle Sabbia 1.604.334 euro,  

Valle Seriana 2.020.255 euro,    

Valle Trompia 1.556.678 euro,  

Valli del Lario e del Ceresio 1.401.647 euro,     

Valli del Verbano 1.297.352 euro,     

Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera 1.303.442 euro,  

Valtellina di Morbegno 1.493.551 euro,  

Valtellina di Sondrio 1.982.914 euro,     

Valtellina di Tirano 1.475.954 euro.

Allarme di Confesercenti: a rischio la stagione invernale nelle valli bresciane

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man using ski

Confesercenti della Lombardia Orientale Brescia lancia l’allarme sulla prossima stagione invernale. «Apprendiamo dagli organi di stampa le dichiarazioni del premier Conte in merito alle decisioni che verranno prese nelle prossime ore dal Governo e che avranno pe-santi ripercussioni sulla stagione invernale, in particolare sul periodo natalizio – afferma il direttore Stefano Boni – Se come annunciato entrerà in vigore nel prossimo Dpcm la chiusura degli impianti sciistici, per il territorio della Valcamonica e della Valtrompia sarà un colpo durissimo, che si andrà ad aggiungere alla già complicata situazione in cui versano tutte le nostre aziende a causa delle re-strizioni anti-Covid e della trasformazione della Lombardia in zona rossa. A preoccupare non è solo la tenuta di quel settore specifico, fatto di impianti, stazioni sciistiche e scuole di sci, ma di tutto l’indotto: alberghi, ristoranti, attività commerciali. In pericolo non c’è banalmente la «settimana bianca», ma imprese e, a cascata, l’occupazione».

In Lombardia ci sono 900 chilometri di piste, 310 impianti, 27 stazioni sciistiche. E ancora 2.700 maestri di sci che operano in oltre 67 scuole divise nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Lec-co, Sondrio e Varese. «Da sempre come Confesercenti affermiamo la necessità che gli interventi re-strittivi avvengano in maniera mirata, tenendo conto della realtà delle cose e considerando tutte le misure che ciascuna attività, attendendosi alle disposizioni e ai protocolli, ha messo in campo per garantire sicurezza a clienti e utenti – continua, concludendo Boni – A maggior ragione ora è fon-damentale che chi governa faccia questo sforzo: la nostra provincia e la zona della Valcamonica so-no attualmente sotto controllo dal punto di vista dei contagi, dunque chiediamo che vengano fatte scelte puntuali guardando finalmente ai territori e ai numeri».

Massetti: mancano gli stranieri, bisogna puntare sul turismo di prossimità

in Associazioni di categoria/Confartigianato/Economia/Turismo by

Il 2020 sarà un anno difficile per il turismo della nostra provincia. Un settore che interessa 3.862 imprese artigiane bresciane che intercettano la domanda dei consumi turistici e che deve far a meno, come minimo, della metà dei visitatori stranieri che rappresentavano sino allo scorso anno i tre quarti dell’intero turismo movimentato nella nostra provincia. Le previsioni, raccolte e stimate dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, indicano a livello nazionale una flessione del 44% di visitatori internazionali e tenendo conto degli arrivi previsti sui due principali aeroporti regionali è previsto su Milano il -58,5% e su Bergamo il -49,6% di arrivi. Stiamo parlando di milioni di arrivi: 9.725.552 il totale presenze per la nostra provincia del 2019. Solo nel periodo estivo (luglio-agosto 2019) 4.927.388.

«Un dato che preoccupa è e sarà la mancanza di turisti stranieri: da sempre percentuale preminente sul totale delle presenze estive di turisti della nostra provincia rappresentando oltre il 75%. Non possiamo che rilanciare e puntare esclusivamente sull’idea di turismo di prossimità interno e locale. Uno scenario in cui il “saper fare” artigiano diventa una componente essenziale del fattore attrattivo del territorio con le diverse specializzazioni che permetteranno di mettere in rete realtà differenti, in una logica di promozione integrata e flessibile, che contempli sia le imprese della ricettività, sia quelle in grado di elevare il livello di attrattività per specificità produttive, come la moda e design, enogastronomiche, dei servizi e culturali» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti.

Le imprese artigiane che operano in attività economiche a vocazione turistica alla fine del II trimestre 2020 sono in Lombardia 32.388 (erano 31.994 nello stesso periodo di un anno fa), pari al 13,3% dell’artigianato lombardo. A Brescia sono 3.862 (erano 3.966 nello stesso periodo di un’anno fa) le imprese potenzialmente interessate da attività turistiche, l’11,6% sul totale dell’artigianato e che occupa 13.419 addetti. Di queste, 947 attività si occupano di abbigliamento e calzature, 884 manifatturiere e dei servizi (comparto prezioso che comprende attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazioni artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre). Sono invece 947 quelle si occupano di abbigliamento e calzature, 626 di agroalimentare, 311 di bar, caffè, pasticcerie, 680 ristoranti e pizzerie, 402 di trasporti.

La rilevazione dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia di fine maggio 2020 su oltre 400 imprese bresciane aveva evidenziato nel bimestre aprile-maggio un calo del fatturato più ampio di 8,5 punti (-61,3% vs -52,7%) rispetto alla media per le MPI che intercettano una significativa domanda turistica. I settori con una maggiore presenza di MPI che intercettano a domanda turistica sono trasporto persone (88,5%), Alimentari (47,2%), Comunicazione: grafici e fotografi (41,5%), Rosticcerie/cibi da asporto e ristorazione (40,0%), Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia (35,0%), Moda – tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria (27,5%) e Legno-arredo (20,0%).

Se a livello provinciale più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato provinciale si rintracciano per Milano (18,5%) e Mantova (13,8%), Varese (12,3%) è Brescia al primo posto per presenza nel periodo estivo (luglio-agosto 2019) con 4.927.388 turisti, davanti anche a Milano (3.971.811 turisti) ma con una quota di presenze estive di turisti italiani sul totale che si attesta solo al 23,3%.

«Ci auguriamo che, nonostante le evidenti difficoltà, le nostre imprese sapranno mettere a sistema le loro competenze e la loro esperienza per continuare a fare di Brescia e della Lombardia una meta turistica attraente ed attrattiva. Ne va di una fetta importante dell’economia del nostro territorio, di posti di lavoro, di tradizioni e capacità artigiane uniche che rischiano di andare perse» conclude il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti.

Nasce “We Chat Tourism”: Neosperience & Tencent per rilanciare il turismo italiano

in Economia/Evidenza/Innovazione/Turismo by

Neosperience S.p.A., uno dei principali player nel settore della Digital Customer Experience, quotata su AIM Italia, e la partecipata Value China s.r.l. – start up innovativa dedicata al mercato cinese e asiatico per la fornitura di prodotti e servizi digital – lanciano con il gigante digital cinese Tencent Holding il progetto “WeChat Tourism”. Questa iniziativa si propone di rilanciare e promuovere il turismo italiano in Cina, anche grazie al patrocinio di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo.)

Value China, società del Gruppo Neosperience dedicata al mercato cinese, è il braccio operativo e referente in Italia di Tencent Culture & Tourism: il reparto interno creato dal colosso cinese nel 2018 per supportare il settore del turismo a livello globale. Grazie a Tencent, casa madre di WeChat – la principale piattaforma social e di messaggistica cinese – e Neosperience, prende vita un team dedicato a realizzare il progetto fondamentale di rilancio del turismo, che parte dalla Cina e dai turisti cinesi, per promuovere il patrimonio artistico, culturale e naturalistico italiano.

Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha commentato: “Siamo entusiasti di sviluppare questa iniziativa ambiziosa per rilanciare il settore turistico del nostro Paese e fornire a tutti gli operatori turistici nuove opportunità di business dopo un periodo di grande sofferenza economica. Lo sviluppo e fornitura di servizi digitali innovativi che valorizzano il territorio e l’offerta degli operatori gioca un ruolo chiave nel momento storico che stiamo vivendo. Questo progetto si iscrive nel quadro dell’impegno di Neosperience per il sostegno e il rilancio del nostro territorio e attività attraverso il digital: sviluppo sociale, ma anche opportunità per rafforzare il ruolo del nostro Paese come canale di comunicazione e condivisione di valori a livello internazionale.”

Luca Qiu, CEO di Value China, aggiunge: “L’iniziativa WeChat Tourism è un asset fondamentale per la promozione della destinazione Italia in Cina. La messa in gioco della maggiore app di messaggistica, social e di pagamenti cinese crea un nuovo scenario di rilancio del turismo e un’opportunità unica per l’intero settore e l’economia italiana. Attraverso soluzioni tecnologiche innovative e piattaforme di servizi intelligenti potremo ispirare e guidare i turisti cinesi verso la destinazione prescelta dialogando con loro con l’app che usano di più, ogni giorno.

Il patrocinio rilasciato da ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo) rafforza ulteriormente questo progetto in un momento cruciale per l’economia del settore turistico.”

WeChat Tourism fa parte di un insieme di progetti sotto il brand Tencent, a cui hanno già aderito altri Paesi, europei e non, ed è l’unico progetto in Italia gestito direttamente dal gruppo cinese seguendo i protocolli di controllo qualità interni. Il progetto include anche la realizzazione di un Mini Program WeChat, implementato dal team tecnico di Tencent.

Con il vantaggio di anni di esperienza accumulata nel mondo digital cinese, Tencent investirà sulla diffusione di WeChat Tourism lato Consumer, promuovendo la destinazione e i servizi nei suoi canali social esistenti e attingendo alle sue risorse interne per promuoverlo, presso oltre un miliardo di utenti attivi sulle sue property digital, oltre all’app WeChat.

Neosperience investirà in questo progetto sul versante Business, impegnando le proprie risorse e quelle di Value China per aiutare tutti gli operatori a valorizzare insieme alle loro attività il patrimonio culturale, artistico, enogastronomico e naturalistico italiano.

Coronavirus, Rigotti (Cna): preoccupati soprattutto per il turismo

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Eleonora Rigotti, Cna

Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Cna Lombardia gli effetti del Covid-19 sull’economia italiana si fa sentire sensibilmente: il Pil nazionale, nel primo trimestre 2020, segna un calo del 4,8% rispetto al medesimo periodo del 2019. E le previsioni per l’intero 2020 oscillano tra il meno 8% del recente Documento di economia e finanza Def e il meno 9.5% stimato dalla Commissione europea. “Siamo molto preoccupati – dichiara il presidente di Cna Lombardia Daniele Parolo -, la Lombardia cresceva da sei anni, si era complessivamente ripresa dopo la crisi del 2008, ma il 2020 vedrà di nuovo una picchiata del Pil regionale al men 8,6%. Questa tendenza, autenticamente emergenziale, disegna un quadro drammatico, che ci riporta indietro ai livelli del 2001”.

Molte le preoccupazioni in particolare sul fronte dell’economia del turismo, specialmente alle soglie del trimestre estivo. La dinamica del turismo in Lombardia ha diverse peculiarità, con un 60% di presenze straniere e una concentrazione dei movimenti tra giugno e settembre (il 45% sul totale). La delegata di Cna Lombardia al Tavolo Turismo di Regione Lombardia, Eleonora Rigotti (presidente di Cna Brescia), ricorda che “con 39 milioni di presenze la Lombardia è una delle principali regioni italiane per movimento turistico. Non possiamo sottovalutare questa filiera: 60 mila imprese, 270 mila addetti, il 7,5% del Pil regionale e in questa quantità c’è la qualità che dobbiamo preservare”.

I dati di Cna Lombardia raccontano una situazione in bilico, nella quale la gestione dei prossimi mesi sarà cruciale sia dal punto di vista delle politiche economiche sia sul terreno del contenimento del Covid-19. Con il lockdown, intanto, le imprese del turismo hanno già perso il 15% del fatturato annuo. E si rischia un calo complessivo del Pil del comparto turistico lombardo pari al 67% nel 2020. “Sono convinta che serva un’azione coordinata e massiccia tra Governo e Regione Lombardia per un piano di rilancio, di stimolo della domanda interna, di attrazione degli investimenti – aggiunge Rigotti -. Regione Lombardia si sta muovendo con un’azione di stimolo delle opere pubbliche negli enti locali, per i quali sono stati stanziati 400 milioni. Per noi è la direzione giusta, ma va rafforzata, diffusa, consolidata, partecipata dalla filiera delle micro e piccole imprese delle costruzioni e dell’impiantistica, autentico snodo di una rete capillare di opportunità di lavoro. Da questa crisi possiamo uscire solo se la viviamo come un’opportunità per ridefinire il nostro futuro”.

Business della neve, nel Bresciano fanno affari 626 attività

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Neve, shopping, relax e buona cucina. Sono 3.079 le imprese della ricettività, commercio e ristorazione attive nei comuni montani della Lombardia dove sono presenti sedi di scuole di sci. Si tratta complessivamente di una quarantina di comuni in tutta la regione, concentrati tra Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio, nei quali il giro d’affari invernale legato anche alle scuole di sci e al turismo in generale fa da traino a numerose attività.

Livigno è in testa, con 598 imprese che rappresentano quasi il 20% delle attività commerciali, di alloggio e ristorazione dei comuni sciistici della Lombardia, e danno  lavoro a 2.827 addetti. Seguono Bormio con 211 attività e 1.126 addetti e Tirano, con 182 imprese e 687 addetti.  con  È quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio Studi, Statistica e Programmazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese 2019.

Imprese e addetti dei comuni sciistici della Lombardia – Nei comuni montani di Sondrio, prima provincia della Lombardia con 12 comuni sede di scuole di sci (Aprica, Bormio, Chiavenna, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Madesimo, Livigno, Teglio, Tirano, Valdidentro, Valdisotto e Valfurva) si contano complessivamente 1.643 attività tra hotel, shopping e tavola, con complessivamente 7.245 addetti; nei comuni montani di Brescia considerati (Artogne, Bagolino, Borno, Collio, Edolo, Pisogne e Ponte di Legno) le attività sono 626 con 1.856 addetti; nei comuni sciistici della provincia di Bergamo (Branzi, Castione della Presolana, Colere, Foppolo, Gromo, Piazzatorre, Schilpario, Selvino, Serina, Valbondione, Valleve, Valtorta) si contano 447 attività con 1.191 addetti; in provincia di Como (Asso e Bellagio) le attività sono 192 con 802 addetti; 171 attività per i comuni di Lecco (Barzio, Bellano, Introbio e Margno), con 449 addetti.

Il comune della bergamasca, con sedi di scuole di sci, che conta più attività commerciali di ristorazione e alloggio è Castione della Presolana (123 imprese), seguito da  Selvino (74 attività). Nel bresciano il primo comune montano legato al business della neve è Ponte di Legno con 115 imprese tra negozi hotel, servizi ricettivi e ristoranti. Seguono, per vivacità commerciale legata al turismo invernale Edolo e Pisogne, entrambi con 114 imprese, e poi Bagolino (104). Nel comasco il primo comune è Bellagio con 82 negozi, 30 attività di alloggio e 49 nella ristorazione. A Lecco sono Bellano e Barzio a contare più imprese del commercio, ricettività e alloggio (rispettivamente 64 e 51 imprese).

Cortina, Val Gardena e Madonna di Campiglio: ecco le mese sciistiche più esclusive d’Italia

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Lo sci, come noto, non è certamente tra gli sport meno costosi. Ma ci sono località decisamente più accessibili di altre e luoghi in cui la frequentazione – complice il crescere dei costi per skipass e pernottamenti – è decisamente più altolocata. A fotografare la situazione ci ha pensato nelle scorse ore Holidu, motore di ricerca e comparatore di prezzi di case vacanza nato cinque anni fa da un’idea dei fratelli tedeschi fratelli Johannes e Michael Siebers e diventato nel tempo una delle realtà leader di questo settore on line.

Holidu ha diffuso infatti la graduatoria dei comprensori sciistici di tutta Europa sulla base dei costi per gli appassionati e dall’indagine è emerso un quadro piuttosto chiaro: le località più costose sono collocate soprattutto in Svizzera, mentre le più economiche si trovano in Francia. L’Italia? In questa classifica occupa entrambi gli estremi della classifica, con alcuni dei luoghi meno cari del Continente per gli amanti della neve e alcuni dei più costosi.

LE LOCALITA’ SCIISTICHE PIU’ ESCLUSIVE D’EUROPA

Il “podio” delle località sciistiche più esclusive d’Europa va a tre svizzere. A Zermatt in alta stagione si possono arrivare a pagare ben 182 euro a notte, oltre a 72 euro di skypass, a Corvatsch – Furtschellas 176 euro e  Eggli/La Videmanette 175. Cifre davvero considerevoli se si pensa che ad Aprica, in Valcamonica, contemperaneamente si rimarrebbe al di sotto dei 70 euro. A seguire, nella classifica dei luoghi più costosi, troviamo Corvatsch – Furtschellas e Zermatt. Ma al quarto posto c’è Cortina d’Ampezzo e dopo altre cinque località svizzere o austriache la Val Gardena

Ma quali sono le località sciistiche più esclusive d’Italia? Di seguito vediamo il podio nostrano…

LE LOCALITA’ SCIISTICHE PIU’ ESCLUSIVE D’ITALIA

Le località sciistiche più esclusive d’Italia hanno nomi noti al grande pubblico e la prima è senza dubbio Cortina d’Ampezzo, in Veneto, con i suoi 120 chilometri di piste. Qui una giornata di pernottamento e lo skipass possono arrivare a costare ben  167 euro. E il solo skipass ne costa dai 58 euro dell’alta stagione ai 52 della bassa. La differenza di prezzo fra la perla delle Dolomiti e la località meno costosa d’Italia, Riserva Bianca, supera i 100 euro.

A seguire, in classifica, troviamo la Val Gardena, uno dei comprensori più estesi della Penisola con ben 175 chilometri di ski area raccomandata davvero a tutti i livelli di sciatori,. Ma lo skipass nella valle dolomitica può costare anche 57 euro e il totale sale così a ben 151 euro: una cifra decisamente non alla portata di tutti.

Poco distante, per costi, si colloca Madonna di Campiglio, sempre sulle Dolomiti: 60 chilometri di piste in cui abbondano le rosse. Qui lo skipass costa ben 56 euro, ma tra alta e bassa stagione il risparmio può essere notevole, con variazioni di prezzo da 29 a 87 euro.

MA QUALI SONO I CRITERI DELL’INDAGINE?

I criteri sono ovviamente decisivi nel definire i risultati dell’indagine. E su questo l’azienda tedesca è trasparente nel dire come ha preso i dati dal proprio database. I dati, infatti, sono stati raccolti nel mese di ottobre comparando i valori degli alloggi in circa 250 comprensori sciistici di tutta europa con più di 50 chilometri di piste. Per calcolare il costo dello skipass e dell’alloggio in bassa e in alta stagione sono state considerate due domeniche a fine dicembre (29.12.2019) e a fine marzo (22.03.2020). I prezzi dello skipass si riferiscono invece al periodo 2019/2020 e sono stati estrapolati online dai siti ufficiali degli impianti sciistici o da siti di settore.
 

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