Magazine di informazione economica di Brescia e Provincia

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Meccanica - page 4

Regione, un fondo da 300 milioni per l’acquisto di nuovi macchinari

in Economia/Istituzioni/Manifatturiero/Meccanica by

“Un fondo da 300 milioni di euro per sostenere gli investimenti produttivi, incluso, soprattutto, l’acquisto di nuovi macchinari: una sorta di ‘Sabatini’ lombarda per accompagnare le nostre imprese nei loro progetti di innovazione”. Lo ha annunciato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, intervenendo stamani, su delega del presidente Maroni, alla cerimonia di inaugurazione di BI-MU, la rassegna internazionale dedicata all’industria delle macchine utensili, dei sistemi di produzione, dei robot e di tutte le tecnologie annesse, fino a sabato 8 ottobre alla fiera di Rho-Pero (Milano).

AUMENTARE COMPETITIVITA’ SISTEMA – “Sara’ un intervento molto concreto per aumentare la competitivita’ del nostro sistema produttivo e – ha spiegato Parolini – a favore di settori come il vostro, che di fronte alla crisi della domanda interna ha saputo penetrare i mercati stranieri, facendo registrare performance sorprendenti e sostenendo la ripresa del mercato interno”.

FAVORIRE INSEDIAMENTI NEI COMUNI – “Durante questa legislatura abbiamo poi impresso una forte spinta alla nostre politiche per promuovere l’aggregazione, la contaminazione tra settori differenti e la valorizzazione delle filiere di eccellenza quali driver di sviluppo. Accanto a questo obiettivo – ha concluso l’assessore – stiamo infine lanciando una misura sperimentale, denominata ‘Attract’, per favorire l’apertura di nuovi insediamenti produttivi attraverso il coinvolgimento dei Comuni e l’introduzione di condizioni favorevoli per le imprese, quali incentivi fiscali, sburocratizzazione e altre forme di supporto”.

La Streparava di Adro festeggia i 65 anni regalando 150 euro ad ogni dipendente

in Economia/Meccanica by

La Streparava Spa di Adro, azienda leader nel settore automotive, per festeggiare la ricorrenza del 65° anno dalla fondazione ha aperto ieri le proprie porte a tutti i collaboratori e alle loro famiglie con l’evento “In fabbrica in famiglia”. Iniziativa finalizzata, come sottolineato dal presidente Pier Luigi Streparava, a presentare anche ai “non addetti ai lavori” i reparti dell’azienda, sia quelli più storici che quelli più recenti e tecnologicamente avanzati.

L’amministratore delegato Paolo Streparava, nel suo intervento, ha presentato i traguardi raggiunti, le nuove sfide aziendali e le attività di Responsabilità sociale degli ultimi anni. In particolare, illustrando le iniziative di “welfare”, ha comunicato che in occasione del 65° della società il Consiglio di amministrazione ha deliberato un “regalo” di 150 a tutti i dipendenti.

La giornata, che ha visto circa 1000 partecipanti, si è aperta con la visita guidata dei reparti.

I bambini presenti (130) sono stati coinvolti in un concorso di disegno dal titolo “il mio papà, la mia mamma in azienda” per poi passare all’area giochi allestita per loro. Insieme alle famiglie, sono stati festeggiati i dipendenti che hanno raggiunto l’importante traguardo dei 20 – 30 – 40 anni di anzianità aziendale.

20 ANNI

 

ANTONELLI PAOLO

BOLIS IVAN

CADEI ROBERTA

CAMPA GRAZIANO

DELBARBA GIANLUIGI

DHIBI MOHAMED

FAUSTINI FABIO

FONTANA IVAN

GARDONI EMILIO

INVERARDI BRUNO

KA CHEIKH

KEBE AMAR

MARTINELLI ELENA

MONTERONE GIUSEPPE

SIGNORONI ENRICO

30 anni

MARZOLI PIERA

40 ANNI

 

BERTUZZI ANTONELLA

BONARDI ANGELO

CICIRIELLO GIOVANNI

COLOSIO MAURO

GOTTARDI UMBERTO

LANCINI ANGELO

LOCATELLI CLAUDIO

MONDINI CLAUDIO

QUARANTINI GIUSEPPE

RODA FRANCESCO

ROSSI FRANCESCO

UBERTI ORNELLA

Brescia sul podio dei brevetti in Europa

in Economia/Evidenza/Meccanica/Nuove imprese/Tendenze by

Lombardia leader dell’innovazione italiana che arriva in Europa: sono oltre 4 mila le domande di brevetto pubblicate da EPO (European Patent Office) in quattro anni, il 29% del totale nazionale, una media di circa mille brevetti l’anno, uno ogni 10.000 abitanti.

Meccanica e trasporti, chimica e ambiente i settori in cui i lombardi brevettano di più e che pesano sul totale italiano rispettivamente il 40% e il 20%. Nel 2014 la sola Milano ha depositato in Europa 365 brevetti, in media uno al giorno. A seguire Bergamo con 124, Brescia con 114 e Varese con 80. Rispetto all’anno precedente incrementano la loro quota di brevetti: Cremona che passa da 27 a 38, Pavia da 25 a 31 e Lecco da 41 a 44. E se Milano è specializzata nel settore della chimica e dell’ambiente con 520 brevetti in 4 anni, Como lo è nelle altre tecnologie mentre le restanti lombarde preferiscono la meccanica e i trasporti. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su Unioncamere- Dintec – dati EPO (European Patent Office), anni 2011-2014.

Per le aziende che vogliono finanziare la propria idea si tiene oggi fino alle ore 18, un incontro informativo. Dedicato alle fonti di finanziamento europee e allo SME Instrument, l’appuntamento è organizzato da Innovhub SSI, azienda speciale della Camera di commercio di Milano in collaborazione con Inspiralia, azienda internazionale di sviluppo di prodotto. SME instrument è uno strumento dedicato alle PMI per finanziare progetti innovativi di processo o di prodotto. Eroga finanziamenti a fondo perduto che coprono il 70% dell’investimento complessivo e consentono all’azienda di finalizzare il proprio progetto per una successiva distribuzione sul mercato.

Dopo la presentazione, le aziende partecipanti, una trentina di vari settori (energia, ICT, salute), hanno l’opportunità di fare un incontro one to one con gli esperti per una prima valutazione della propria idea e per verificarne il potenziale in relazione allo SME Instrument. Per maggiori informazioni: http://www.innovhub-ssi.it.

Festa di compleanno per i 50 anni della Dall’Era Valerio di Sabbio Chiese

in CHINESE/Export/Meccanica by

Festa di compleanno per la Dall’Era Valerio, azienda di Sabbio Chiese che produce dadi (1 milione e 300mila al giorno), connessioni per impianti di riscaldamento, raccordi sanitari e accessori, grazie alla sinergia tra lo stabilimento di Sabbio Chiese e il reparto di stampaggio allocato alla Valmon Stampati di Longhena (di cui ha acquisito il 33% nel 1997).

Nel 2015, l’azienda – che dà lavoro a 50 famiglie – ha fatturato 27,83 milioni di euro con una crescita significativa sull’anno precedente (quando erano 25) e quest’anno punta diritta alla soglia dei 30. L’80 per cento delle attività sono con l’estero, con esportazioni in 31 Paesi del mondo.

Una storia partita dai primi dadi in ottone torniti nello scantinato dal fondatore Valerio Dall’Era, con la moglie che per aiutarlo ha abbandonato il lavoro di sarta. Oggi a guidare l’azienda è sono il figlio e il nipote Pierdomenico e Alberto. Ma dall’inizio sono passati 50 anni, che valgono bene una festa…

Metalmeccanici, 81 le aziende in crisi nella provincia di Brescia

in Cisl/Economia/Lavoro/Meccanica/Sindacati/Tendenze by

Ben 81 aziende in crisi e circa 3.500 lavoratori coinvolti su un totale di 3.931 occupati nelle stesse, è questo il triste bilancio del settore metalmeccanico bresciano secondo il 41esimo rapporto Fim-Cisl, diffuso nei giorni scorsi. Da gennaio a giugno sono ben 2.594 i lavoratori bresciani coinvolti nella cassa integrazione ordinari, mentre 878 quelli hanno ricevuto la “straordinaria” e 30 sono stati inseriti nelle liste di mobilità: anticamera dei licenziamenti. Sette (607 lavoratori), inoltre, le aziende che hanno deciso di sottoscrivere i contratti di solidarietà. Da aprile ad oggi, con il nuovo sistema di dimissioni on line, sono ben 400 i lavoratori del settore che si sono rivolti agli uffici della Fim Cisl per la pratica di dimissioni.

 

Imprenditore camuno nella rete della Finanza: evasi 10 milioni di euro

in Economia/Evidenza/Guardia di Finanza/Meccanica by

Dieci milioni di euro evasi, due milioni di Iva “risparmiata”. E’ questo il bilancio dell’ultima operazione della Guarda di Finanza di Pisogne, che ha fatto visita a un’azienda camuna attiva nel settore della meccanica. L’impresa, secondo un copione ormai noto, emetteva fatture di spesa per acquisti mai effettuati. O meglio: dal 2012 i finti esborsi venivano giustificati con fatture di aziende chiuse o non compatibili con il settore di lavoro dell’impresa, realtà ovviamente ignare dell’accaduto. Lungo il lavoro di vaglio dei documenti e dei conti degli uomini delle Fiamme Gialle. L’amministratore della società è un 40enne di origini bergamasche: l’uomo era già stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per dichiarazioni fraudolente tra il 2012 e il 2015.

Calvi Holding, guidata dal bresciano Chini, sigla partnership con Manoir Group

in Economia/Eventi/Manifatturiero/Meccanica by

Calvi Holding SpA, Gruppo leader a livello internazionale nella metallurgia, con sedi in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti – guidato dal bresciano Riccardo Chini – rafforza la propria presenza sui mercati internazionali attraverso la sottoscrizione di un accordo di partnership strategica con Manoir Group, controllato dalla conglomerata cinese Yantai Taihai Group, attiva in vari settori industriali, tra cui la produzione di componentistica per centrali nucleari e di manufatti metallurgici per i settori industriale e petrolchimico.
L’accordo prevede importanti sinergie societarie, produttive e commerciali.

All’interno di Calvi Holding, il progetto coinvolge in particolar modo la business unit specializzata nella tecnologia dell’estrusione a caldo di profilati speciali in acciaio e altre leghe (nella quale il Gruppo detiene una leadership mondiale).

Con questa operazione, si rafforza il coordinamento produttivo e commerciale che coinvolge le aziende del Gruppo che operano in una nicchia high-tech della metallurgia: l’italiana Siderval SpA di Talamona (SO), la francese Cefival SA, con sede a Persan, a cui si aggiunge, per frazionamento della tedesca Hoesch Schwerter Profile GmbH, la neocostituita Hoesch Schwerter Extruded Profiles GmbH, che rileva dall’azienda madre l’impianto di estrusione a caldo.

Siderval controllerà quindi la totalità del capitale delle altre due società, assumendo così il ruolo di sub-holding industriale della business unit estrusione di Calvi Holding.

Manoir è quindi entrata nel capitale sociale di Siderval con una quota di minoranza pari al 41,65%, conseguita con un investimento complessivo di 26,6 milioni di Euro tra acquisto diretto di azioni Siderval e sottoscrizione di un aumento di capitale della stessa.
Siderval e Taihai costituiranno una joint-venture in Cina, nella regione dello Shandong, finalizzata all’installazione di un impianto di estrusione a caldo di grandi dimensioni per la produzione di profilati speciali, che consentirà a Siderval di rafforzare la propria leadership internazionale, integrando e ampliando la gamma dei prodotti offerti e dei settori industriali serviti.

Dai punti di vista industriale e commerciale, in un orizzonte di 36 mesi, l’operazione consentirà al Gruppo Calvi di rafforzare la propria presenza sui mercati asiatici con molte opportunità e interessanti prospettive di sviluppo delle vendite, grazie alla possibilità di promuovere i propri servizi e competenze per la produzione di profili speciali anche attraverso la produzione locale e la rete cinese di Taihai. Molte infatti le sinergie realizzabili tra i due soggetti industriali che, oltre a operare singolarmente in numerosi campi dell’industria metallurgica e meccanica avanzate, sono in modo particolare complementari nei settori dell’energia, della petrolchimica, dell’Oil&Gas e dell’ingegneria off-shore e strutturale.
“L’accordo”, dichiara Riccardo Chini, presidente e azionista di riferimento di Calvi Holding S.p.A., “rappresenta un passo importante per il nostro Gruppo. Questa operazione permetterà ai due partner industriali, entrambi motivati e orientati alla fornitura di prodotti e servizi innovativi e competitivi, di trarre reciproco beneficio da un progetto industriale ambizioso e unico: rafforzare la nostra leadership in Occidente, mediante un ampliamento della gamma produttiva, e rispondere, tramite la nuova localizzazione in Cina, alla domanda crescente di manufatti siderurgici lunghi altamente specializzati proveniente dai mercati asiatici”.
Il team di Calvi Holding che ha seguito l’operazione, composto da Laura Zatti, responsabile M&A di Gruppo e da Pierangelo Manella, responsabile legale, è stato affiancato dallo studio legale internazionale Orrick, nelle persone di Marco Nicolini, head corporate department italiano e Andrea Piermartini Rosi, partner corporate.

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Calvi Holding
Formata da un’aggregazione di realtà multinazionali che vantano, sommandoli, oltre 700 anni di lavoro e di esperienza nell’ingegnerizzazione e nella produzione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente, Calvi Holding S.p.A. detiene oggi partecipazioni di controllo in 12 aziende manifatturiere operanti nei settori della metallurgia, e, con una più recente diversificazione nella meccanica.
Con circa 1.450 dipendenti, il gruppo ha registrato nel 2015 un fatturato di 312 milioni di Euro (+8,4% sul 2014), un MOL di 21,5 milioni di Euro e ha effettuato investimenti per 12,7 milioni di Euro. Per il 2016 si prevede un fatturato di circa 330 milioni di Euro e un MOL di oltre 24 milioni di Euro.
Le attività sono organizzate in 2 divisioni: il ramo della metallurgia, specializzato nei profili speciali in acciaio fabbricati su commessa con tecnologie deformazione a caldo e a freddo, con le 9 aziende del Calvi Network Special Steel Profiles, e, dal 2008, il ramo diversificato della meccanica, costituito da 3 aziende operanti nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori.
Calvi Holding nasce nel 2004 dall’unione di 2 aziende – Calvi SpA e Siderval SpA – da oltre un cinquantennio leader nella fabbricazione di profili speciali in acciaio su disegno del cliente. Questa attività, che risponde alle necessità crescenti del mercato di soluzioni di deformazione (interessanti alternative tecnologiche alle lavorazioni di macchina), rappresenta ancora oggi il core-business del gruppo. Il Network, forte di una tradizione consolidata nella lavorazione dell’acciaio e di un know-how di riconosciuta eccellenza, si propone come partner per la produzione di sezioni speciali destinate ad innumerevoli applicazioni, nei più svariati comparti industriali tra i quali l’energia, il settore aeronautico, l’automazione e le macchine utensili.

Nel 2008 Calvi Holding coglie l’opportunità di rilevare da una banca e un imprenditore canadesi il gruppo Lift Technologies, unica entità mondiale specializzata nell’ingegnerizzazione e nella produzione di gruppi di sollevamento per carrelli elevatori, che vede tra i propri clienti tutti i principali OEM mondiali dei settori delle apparecchiature per la logistica e della movimentazione dei materiali. Tale acquisizione ha dato origine alla divisione meccanica del gruppo, che consta oggi di 3 aziende basate in Italia, Usa e, dal 2016, Brasile, ed è fortemente integrata con il business dei profilati da cui riceve i suoi componenti principali.
Il Gruppo Calvi, fino alla crisi internazionale del 2008, è stato in costante espansione, con la progressiva integrazione delle più significative realtà produttrici di profili speciali fino all’acquisizione della canadese Lift-Technologies e ha saputo, in breve tempo, affermarsi come leader riconosciuto a livello globale in 2 ambiti altamente specializzati dell’industria metallurgica e meccanica, sviluppando al meglio il modello reticolare da sempre alla base di un progetto industriale centrato sulla generazione valore mediante sinergie tecniche e commerciali, connettendo tra loro diverse realtà detentrici di know-how specifici e di elevate cultura ed esperienza manifatturiere.
Il tracollo economico globale iniziato nel 2008 ha colpito il Network nel momento cruciale del proprio sviluppo. Ma i buoni risultati registrati negli ultimi anni, nonostante la perdurante instabilità del contesto economico globale, confermano la qualità del modello di business e evidenziano l’eccellenza di un gruppo flessibile e competitivo che ha mantenuto e accresciuto costantemente il proprio portafoglio di clienti e attività.
Con la partnership con il gruppo TaiHai, Calvi Holding da un nuovo e rilevante impulso al suo percorso di crescita globale, rafforzandone nel contempo il carattere italiano, fatto di tradizione, competenza e innovazione in ambiti di elevata specializzazione.

Piccole imprese: segnali positivi da fatturati, ordini e investimenti

in Api/Associazioni di categoria/Economia/Manifatturiero/Meccanica/Tendenze by

Fatturati e ordini in crescita in oltre un caso su due, col segno positivo in quasi un caso su due anche la produzione, input positivi iniziano ad arrivare anche da investimenti, soprattutto nel settore metalmeccanico, e occupazione (in circa un caso su cinque). L’analisi congiunturale relativa al secondo trimestre 2016 realizzata dal Centro Studi di Apindustria segnala una tendenza nel complesso positiva e, anche se ovviamente permangono elementi critici per un discreto numero di aziende del campione, l’analisi incrociata dei dati evidenzia realtà aziendali che vivono una fase di netta ripresa negli indicatori considerati. «I numeri sulla ripresa sono ancora esigui – afferma Douglas Sivieri, presidente di Apindustria Brescia -, ma molte piccole e medie imprese bresciane hanno ricominciato ad investire e questo è sicuramente un bel segnale. Purtroppo non tutte le imprese vanno nella stessa direzione e, collegato a questo aspetto, resta il grande problema di un mercato interno che continua a essere fermo e che rappresenta però il naturale sbocco di tante aziende. I mercati esteri, per chi può, sono necessari ma non sufficienti».

L’analisi dei dati congiunturali si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. Più nel dettaglio, osserva il Centro Studi, i principali indicatori economici del II trimestre 2016 segnalano una tendenza nel complesso positiva, ma in moderata crescita: il campione di riferimento si distribuisce tendenzialmente nella fascia +1/+5%. I dati medi sono incoraggianti e positivi: mediamente, crescono fatturato (positivo nel 57% dei casi) e produzione (in crescita nel 48% dei casi, il 27% dichiara stabilità), a fronte di un aumento degli ordini (56%); aumentano mediamente anche i costi di produzione, che si stagliano tra +1 e +8% per il 40% dei rispondenti (il 53% segnala invece stabilità).

Tendenzialmente fermi gli investimenti (in crescita solo nel 22% dei casi), e l’occupazione, in timida crescita per il 28% degli associati. L’analisi incrociata dei dati evidenzia realtà aziendali che vivono una fase di netta ripresa negli indicatori rilevati, con punte positive particolarmente significative.

Rimangono tuttavia presenti situazioni di crisi aziendale, come emerge dall’analisi del grado di utilizzo degli impianti: come per il trimestre precedente, le situazioni di maggior difficoltà – in cui gli impianti lavorano alla metà (o meno) della loro capacità – segnano ulteriori riduzioni (il 33% di chi ha impianti pesantemente sottoutilizzati) anche marcate, mentre nel 7% dei casi hanno avuto un forte impulso.

La tendenza nell’utilizzo degli impianti tuttavia si muove coerentemente con la produzione, segnalando stabilità, affiancata da un timido ma fermo miglioramento. Positivi anche gli andamenti di ordini e magazzino giacenze: se nel primo trimestre 2016 si segnalava una contrazione degli ordini particolarmente pesante per più dell’8% degli intervistati (calo degli ordini superiore all’8%), mentre più dell’8% degli intervistati subiva un incremento significativo delle giacenze (variazione delle scorte superiori al 9%), in questo secondo trimestre si segnala una contrazione degli ordini solo nell’8% dei casi – di cui 5% particolarmente pesanti.

FOCUS SETTORE METALMECCANICO

Il settore metalmeccanico, circa la metà del campione complessivo, presenta evidenze leggermente discordanti rispetto alla totalità degli associati interpellati, nei principali indicatori: soprattutto, impatta negativamente la sezione “costi della produzione”, in cui il 95% dei rispondenti dichiara un incremento. D’altro canto, i metalmeccanici presentano produzione e fatturato con note più positive, nonostante una crescita degli ordini meno rappresentativa in termini percentuali, ma più significativa quantitativamente (il 31% dei rispondenti sfrutta una crescita degli ordini tra 6 e 8%).

Anche l’occupazione trova terreno fertile in questo settore, dove si evidenza una crescita nel 64% dei rispondenti. Bene gli investimenti, in crescita nel 100% dei casi.

Anche Rubinetterie Bonomi nel programma Elite Deutsche Bank Lounge

in Banche/Economia/Manifatturiero/Meccanica by

Si è tenuta oggi nella sede di Borsa Italiana a Milano l’evento di presentazione delle 17 società italiane selezionate per costituire la prima Elite Deutsche Bank Lounge: una classe di aziende clienti della banca che entrano nel programma per accelerare la crescita delle imprese eccellenti. Le aziende sono distribuite sul territorio nazionale, e Brescia è rappresentata dalle Rubinetterie Utensilerie Bonomi

La Elite Deutsche Bank Lounge fa seguito all’accordo strategico siglato tra la Banca ed Elite lo scorso aprile con l’obiettivo di creare un gruppo dedicato di aziende del segmento Mid Cap. Il gruppo di aziende presentato oggi entra nella community Elite e verrà supportato nel percorso di crescita all’interno del programma da Deutsche Bank che ha deciso di investire nelle aziende della Elite Deutsche Bank Lounge contribuendo economicamente nel loro accesso a Elite. L’obiettivo di lungo termine è quello di garantire loro l’accesso a numerose opportunità di finanziamento, migliorare la loro visibilità e la loro attrattività e metterle in contatto con potenziali investitori, affiancandole in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo.

Nello specifico si tratta di 17 aziende distribuite sul territorio nazionale (con una particolare concentrazione in Triveneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Puglia) che operano in vari settori tra cui l’alimentare, l’arredamento e l’ingegneria industriale.

Le aziende di Elite Deutsche Bank Lounge si vanno ad aggiungere alle già 389 società internazionali che ad oggi costituiscono Elite, portando a oltre 400 il numero di aziende all’interno del programma.

Più nel dettaglio, il programma Elite per la squadra di Deutsche Bank prevede: la partecipazione del top management delle aziende a otto giornate (tra giugno e novembre) formative suddivise in quattro moduli (crescita e internazionalizzazione, governance e organizzazione, ruolo del Cfo, fund raising); la partecipazione a workshop formativi nell’arco temporale di un anno; l’organizzazione di company check-up con un team di consulenti coordinati da Borsa Italiana per verificare i cambiamenti da mettere in atto al fine di perseguire il percorso di cresciata. Alla fine del percorso le aziende otterranno il certificato Elite.

Cdo in visita da Bonometti: nuovi spunti per collaborare

in Associazioni di categoria/Cdo/Economia/Manifatturiero/Meccanica by

Nei giorni scorsi un incontro speciale si è tenuto presso OMR (Officine Meccaniche Rerzzatesi) dove oltre 50 imprenditori associati CDO Lombardia Sud Est guidati dal presidente Paolo Paoletti, dal vice presidente Giovanni Cristini e dal direttore Chiara Brunori, sono stati accolti dal titolare Marco Bonometti per una visita aziendale e una conversazione tematica su produttività, competitività e internazionalizzazione. Questo è il terzo incontro dell’iniziativa CDO ‘Ci vediamo in azienda’ (il primo è stato presso ‘Leonardo srl’ e il secondo presso ‘La linea verde S.p.A’) grazie alla quale sempre più numerosi imprenditori accolgono l’invito a confrontarsi con colleghi che hanno esperienze significative da condividere.

“Un bel confronto, senza peli sulla lingua, che ha messo in evidenza le criticità e le esigenze vissute oggi dal mondo imprenditoriale – commenta Paolo Paoletti, presidente CDO Lombardia Sud Est. Spunti interessanti su cui lavoreremo insieme come, ad esempio, i rapporti con l’università per avvicinare in maniera più concreta le conoscenze accademiche alle realtà aziendali. L’internazionalizzazione sarà un altro tema che approfondiremo per trovare la giusta formula tra costi e opportunità concrete. Sburocratizzazione e snellimenti procedurali sono altri due punti critici comuni a tutte le imprese, che non hanno ancora trovato soluzione efficace. Credo si sia fatto troppo poco fino ad ora per favorire la competitività. Anche qui abbiamo ampio margine di lavoro”.

“La novità assoluta che ho particolarmente apprezzato – conclude Paolo Paoletti – è la condivisione di vedute, soprattutto sul cambiamento che il mondo associazionistico sta attraversando. Un dialogo trasversale che va oltre il campanilismo e l’autoreferenzialità molto spesso tipici di tali contesti. Ringrazio Marco Bonometti per la sua disponibilità e per la lucidità che da sempre lo caratterizza, oltre che per aver voluto condividere con noi alcune sue chiavi di lettura del successo e del mondo che rappresentiamo, utili a proseguire il percorso di crescita che ognuno di noi sta portando avanti”.

L’85% circa dei soci presenti apparteneva al comparto dei ‘produttivi’ e il 15% a quello dei servizi. Il 65% sul totale dei partecipanti proveniva dal comparto della meccanica.

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