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Innovazione - page 2

Marketing Digitale e Assistenza Informatica in un colpo solo

in Economia/Innovazione/Web e digitale by

Hai da poco impostato una strategia di digital marketing con Christian Forgione di Digital Mood, Web Agency di Montichiari. Ti ha insegnato a interpretare i dati delle piattaforme per conoscere meglio i tuoi clienti online e ottimizzare il tuo business. Proprio mentre stai analizzando i flussi per condividerli con Christian…black out! In azienda salta tutto, un corto circuito o un sovraccarico della rete, non lo sai, ma il tuo parco informatico è in tilt. E i preziosissimi dati dei tuoi clienti? Persi? Questo sì che è un grosso problema.

Una mirata strategia di marketing e l’efficienza della tua infrastruttura informatica vanno (inesorabilmente) a braccetto.

Sei fortunato perchè Christian ti segnala Stefano Ferrari dello staff di Sotech Srl, specialisti di gestione hardware e sistemi informatici a Calvisano, che risolverà il tuo problema. Non domani, subito. 

Li abbiamo intervistati per conoscere meglio il loro lavoro, così prezioso per tutte le aziende che ovviamente non possono più prescindere da web&technology

Partiamo da Christian di Digital Mood, cosa fa una web agency? Preferisco dirti cosa facciamo noi…noi ci occupiamo di condividere con imprenditrici e imprenditori una strategia completa per il marketing digitale della loro impresa, azienda o negozio. Analizziamo insieme il  mercato del web, pianifichiamo con metodo la presenza online, favoriamo la creatività nei contenuti  e insegnamo la gestione di ogni piattaforma, monitorando costantemente i dati. Lo scopo è raggiungere risultati realistici che fanno crescere fatturato e visibilità dei nostri clienti.

Stefano di Sotech srl, so che fate assistenza informatica, ma puoi dirmi qualche servizio più specifico?

Sotech, oltre che disporre di persone in gamba, può contare anche su quattro supereroi con decennale esperienza nella gestione di hardware e sistemi informatici. La differenza la fa proprio la nostra efficienza. Tra le altre cose,abbiamo messo a punto un sistema di servizi gestiti che ci permette di monitorare il parco informatico di un’ azienda, se serve, anche 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. In questo modo preveniamo guasti e interveniamo rapidamente su qualsiasi problema in qualsiasi momento. In sintesi: nessuna preoccupazione per il cliente

E per i dati persi?

Per evitare questo “disastro” Sotech fornisce il servizio di Backup Cloud, che permette di mettere al sicuro tutti i dati aziendali in uno spazio virtuale protetto, costantemente aggiornato, inoltre ripristiniamo i tuoi file cancellati da remoto, in pratica li ritrovi dove li hai lasciati…in Sotech è vero che siamo dei supereroi!

Christian perché hai scelto il nome Digital Mood per la tua web agency?

Perché mi piacerebbe molto che tutte le persone che credono in quello che fanno,  trovassero anche nel digitale la loro dimensione, l’atmosfera che gli piace, il proprio “mood” appunto.

Ringraziamo Christian e Stefano, nonostante il loro lavoro sia legato al web e all’informatica, l’entusiasmo e la professionalità che trasmettono  ci restituiscono una dimensione umana, fatta in primis di relazioni positive. A Montichiari e Calvisano, scopri come lavorano sui loro siti: Digital Mood e Sotech srl

Neosperience e AstraZeneca uniti: la tecnologia “empatica” in aiuto di medici e pazienti

in Economia/Innovazione/Salute by

Neosperience S.p.A., PMI innovativa e player di riferimento nell’Intelligenza Artificiale, quotata su Euronext Growth Milan dal 20 febbraio 2019, sigla un’importante collaborazione con AstraZeneca, azienda farmaceutica anglo-svedese.

L’obiettivo principale della collaborazione è quello di individuare nuove soluzioni tecnologiche che migliorino la qualità della vita dei pazienti cronici supportandone la cura, siano in grado di migliorare il decorso della patologia e siano d’ausilio all’assistenza continuativa a domicilio.

In Italia, nell’ultimo decennio, la mancanza di innovazione digitale nel sistema sanitario è costata oltre 100 miliardi di euro. Il Covid può e deve essere l’opportunità per investire nella digitalizzazione della sanità e renderla un sistema antifragile: la pandemia è l’occasione per far evolvere il sistema sanitario rendendolo capace di trarre giovamento dallo stress e dal cambiamento.

Il primo, grande, risultato della collaborazione tra Neosperience e AstraZeneca è la creazione della piattaforma Haya, un nome dal doppio significato:Vita in Ebraico e Umiltà in Arabo.

Haya è la prima piattaforma che migliora l’efficacia dei percorsi terapeutici dei pazienti cronici, adottando le tecnologie più avanzate disponibili oggi in cloud grazie alla collaborazione con Amazon Web Services (AWS) ed in particolare la Server Farm situata nella Region Italiana in modo da garantire un prodotto GDPR compliant e conforme ai più alti standard europei in termini di sicurezza.

Con questo progetto si è riusciti a rendere la tecnologia “empatica”, vicina alle persone e ai loro reali bisogni, e fornire un servizio utile per i pazienti e per tutte le figure coinvolte nei percorsi diagnostici e terapeutici. Un passo in avanti davvero significativo che va verso un’evoluzione dell’intero settore con una nuova accezione della Medicina, che diventa “4P Medicine”: personalization, prediction, prevention, participation.

Questa nuova piattaforma basata su Neosperience Health Cloud e promossa da AstraZeneca, avvia per il gruppo Neosperience un nuovo entusiasmante percorso di sviluppo nel quale l’impiego delle competenze e delle tecnologie consolidate dall’azienda nell’AI, applicate all’imaging diagnostico, all’intelligent patient monitoring e al nudging per incentivare lo screening e la corretta assunzione della terapia, potranno migliorare il funzionamento della sanità pubblica e privata.

Grazie all’ampia gamma di strumenti tecnologici forniti dalla piattaforma, basati sull’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning e fruibili in modo facile con smartphone, tablet e computer, con Haya è possibile creare un filo diretto fra pazienti, medici specialisti, medici di base e figure sanitarie di supporto. Questa rete istantanea assicura una condivisione delle informazioni sicura, continua e controllata, favorendo la partecipazione alla cura anche da remoto e migliorando in questo modo la prognosi del paziente e l’efficienza dell’intero Sistema Sanitario.

“La tecnologia di Neosperience Health Cloud ci ha permesso di sviluppare una piattaforma in grado di creare un ponte di comunicazione tra specialisti e pazienti con un approccio multidisciplinare innovativo. – ha spiegato Dario Melpignano, Presidente di Neosperience – Nella frammentazione dei saperi a cui siamo arrivati in un’ottica specialistica, manca la ricongiunzione delle conoscenze in una visione sistemica e olistica del paziente. L’innovazione digitale, con la sua capacità di aumentare l’efficienza in modo esponenziale, è ciò di cui abbiamo bisogno adesso. Si tratta di un passo in avanti significativo che va verso un’evoluzione dell’intero settore con una nuova accezione della Medicina, che diventa “4P Medicine: personalization, prediction, prevention, participation.

L’innovazione digitale, con la sua capacità di aumentare l’efficienza in modo esponenziale, è ciò di cui abbiamo bisogno adesso. Con il risparmio di risorse, un sistema più efficiente e una maggiore vicinanza al paziente, avremmo un risparmio di 10 miliardi di euro all’anno e un miglioramento complessivo della vita delle persone. E questo è un valore che non ha prezzo.”

“Siamo orgogliosi di supportare un progetto che mette a fattor comune competenze scientifiche e tecnologiche per offrire un miglior percorso di presa in carico e di cura per il paziente oncologico. – afferma Mirko Merletti, Vice President Head of Oncology AstraZeneca. “In AstraZeneca siamo impegnati a identificare e sviluppare soluzioni terapeutiche per rispondere nel miglior modo possibile ai bisogni dei pazienti e ridefinire la cura del cancro; grazie al supporto a progetti come questo confermiamo il nostro impegno al fianco dei pazienti e della comunità scientifica”.

Neosperience, accordo con Cassa Centrale per promuovere l’innovazione

in Banche/Economia/Innovazione by

Neosperience SpA, PMI innovativa e player di riferimento nell’Intelligenza Artificiale, quotata su Euronext Growth Milan, comunica che attraverso la sua controllata Neosperience Lab (“NSP LAB”) ha sottoscritto un accordo con Cassa Centrale Banca con l’obiettivo di promuovere l’adozione di servizi e prodotti basati sulle tecnologie digitali e sull’intelligenza artificiale presso le aziende clienti del Gruppo.

L’innovazione digitale, canale fondamentale nelle relazioni con i mercati, risulta determinante per qualificare il livello di competitività dell’impresa e dei suoi prodotti ed è inserito come tema centrale nelle raccomandazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Con tale accordo il Gruppo Cassa Centrale offre alle aziende clienti un supporto attivo e concreto per trasformare l’innovazione digitale in vantaggi di business. La leva digitale, infatti, offre anche alle PMI la possibilità di indirizzare nuovi mercati, di instaurare relazioni continuative con i clienti e abilitare nuovi modelli di business basati sui servizi e non più solo sul prodotto.

Neosperience Lab unisce l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e delle tecnologie cloud con l’esperienza nel progettare anche finanziariamente l’evoluzione dei modelli di business delle imprese nei diversi territori affiancandole nel percorso di trasformazione digitale con strumenti e strategie innovative con un approccio ritagliato su misura valorizzando così le unicità dei singoli imprenditori italiani.

NSP LAB è in grado di sostenere le aziende clienti del Gruppo Cassa Centrale e delle banche affiliate lungo l’intero ciclo di vita digitale: dalla definizione di una strategia che anticipi le tendenze alla progettazione e concretizzazione dei prodotti e servizi digitali dell’azienda.

I prodotti e servizi proposti da NSP LAB si declinano in funzione dei diversi mercati indirizzati:

  • lnnovazione dei processi di ciclo attivo nelle medie imprese per il potenziamento della competitività e l’allargamento dei mercati di riferimento;
  • approccio alla fabbrica digitale per rendere più efficienti i processi operativi interni;
  • processi innovativi per le Smart City.

Luca Lesignoli, CEO di Neosperience Lab, ha espresso un vivo apprezzamento per l’iniziativa: “Siamo convinti che NSP LAB riuscirà a dare un concreto contributo all’innovazione digitale delle aziende del Gruppo Cassa Centrale; ogni proposta, caratterizzata da un approccio personalizzato per ciascuna azienda cliente, parte sempre da un’analisi di fattibilità  per individuare i possibili vantaggi, prendere coscienza delle implicazioni organizzative e finanziarie misurandone la sostenibilità e determinando tempi, costi e possibili ritorni degli investimenti proiettati in un Business Plan di medio periodo”.

“Le caratteristiche di Neosperience si adattano particolarmente bene alle caratteristiche del Gruppo Cassa Centrale, particolarmente attento alle esigenze dei territori” – afferma Luigi Duranti, Coordinatore nazionale del PNRR per Cassa Centrale Banca – “Grazie a questo accordo saremo in condizione di migliorare ulteriormente l’assistenza che andremo a offrire alle aziende clienti, che sempre più necessitano di essere accompagnate nella transizione digitale. L’intermediazione delle agevolazioni pubbliche e in particolare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è un’attività che ha visto il Gruppo investire con grande impegno, e che oggi si concretizza ulteriormente.”

Neosperience vince gli “Interactive Key Award” per la categoria Elettronica, Tecnologia e Innovazione

in Economia/Innovazione/Tech by

Neosperience, pmi innovativa e player di riferimento nell’Intelligenza Artificiale quotata su Euronext Growth Milan dal 20 febbraio 2019 è stata premiata con il riconoscimento “Interactive Key Award”, per la categoria Elettronica, Tecnologia e Innovazione, con il progetto Home Of The Future, il primo showroom 3D in cui realtà virtuale e realtà aumentata si uniscono, sviluppato da Neosperience per Haier.

La cerimonia degli “Interactive Key Awards”, giunta alla sua 23° edizione, ha premiato i migliori progetti web, social e mobile a livello nazionale. Il progetto “Home Of The Future” è stato valutato da una giuria composta da operatori del settore, giornalisti, semiologi e psicologi, docenti universitari, giungendo alla decisione finale dopo aver preso in esame centinaia di progetti. Il giudizio che ha portato al successo del progetto si è basato sull’originalità dellʼidea creativa, la validità strategica nel raggiungimento degli obiettivi, la qualità tecnica, l’uso innovativo delle tecnologie di Extended Reality (Realtà Virtuale e Realtà Aumentata).

Dario Melpignano, CEO di Neosperience, ha dichiarato: “Sono orgoglioso insieme al team di Haier e di Neosperience di aver conseguito un riconoscimento così significativo dell’eccellenza della nostra azienda nell’innovazione tecnologica e nella creatività digitale.”

Basato sulla solution Neosperience Reality Plus, la “Home Of The Future” di Haier permette di far vivere ai clienti finali una realtà digitale senza precedenti, superando i limiti dei tradizionali showroom fotografici con un’esperienza immersiva e in tempo reale. Attraverso “Home Of The Future” i visitatori di oltre 20 Paesi sperimentano – utilizzando il proprio PC, smartphone o tablet – l’esperienza di muoversi liberamente e senza alcun limite in diversi ambienti tridimensionali, nei quali scoprire i prodotti presenti nel catalogo Haier e immergersi in una “casa del futuro” connessa e personalizzata, nella quale video, cataloghi virtuali, volantini e prodotti sono resi con un elevatissimo grado di definizione di ogni dettaglio, finitura e texture.

Banca Valsabbina acquista il 9% di Opstart (crowdfunding)

in Banche/Economia/Innovazione/Valsabbina by

Banca Valsabbina allarga il proprio “Network Fintech” ed entra nel mercato del “crowdfunding: il Consiglio di Amministrazione dell’istituto bresciano ha infatti dato il via libera all’accordo per l’acquisizione del 9% del capitale di “Opstart”, Fintech bergamasca tra i leader del settore.

L’operazione – subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive – permette alla Banca di proseguire nell’ambito della Strategia Fintech, diversificando ulteriormente le fonti di business ed entrando nel “crowdfunding” (o del c.d. “finanziamento collettivo”), canale alternativo per la raccolta di capitali di rischio on-line, rivolto ad un “pubblico” di possibili investitori che intendono in particolare veicolare risorse verso l’economia reale.

La collaborazione con Opstart, uno dei più importanti portali on-line di “equity crowdfunding” (collocamento di capitale azionario),“debt crowdfunding” (collocamento di obbligazioni e titoli di debito) e “lending crowdfunding” (finanziamento peer-to-peer) permetterà alla Banca di favorire l’avvicinamento delle imprese a questo innovativo canale di raccolta di capitali, sottoposto tra l’altro alla vigilanza della Consob e nato appositamente per favorire lo sviluppo di aziende e start-up.

Opstart è una PMI innovativa costituita nel 2015 con sede a Bergamo, che opera attraverso diversi portali con l’obiettivo di gestire al meglio le opportunità offerte dal crowdfunding. Oltre alla consolidata area di business relativa all’equity crowdfunding, Opstart negli anni si è evoluta dando vita a un vero e proprio hub in grado di offrire ad aziende e investitori tutti gli strumenti di finanza alternativa che si basano sul crowdfunding. All’interno del fintech hub di Opstart, trovano spazio Crowdlender, portale specializzato in prestiti digitali peer-to-peer, Crowdbond, divisione dedicata al collocamento online di bond e minibond, Crowdre, sezione dedicata al Real Estate Crowdfunding, e infine Crowdlegal®, segmento lanciato da poche settimane che si occuperà di Legal Action Crowdfunding®, cioè finanziamento di azioni legali.

Inoltre, Opstart negli anni ha introdotto sul mercato le principali innovazioni del settore, tra cui il regime alternativo di intestazione delle quote e Crowdarena, la prima bacheca online dedicata alla pubblicazione di annunci di acquisto e vendita di quote e azioni di Startup e PMI che hanno effettuato raccolte in equity crowdfunding sul portale. Nel 2019 ha poi lanciato la piattaforma Crowdlisting®, attraverso la quale le PMI italiane hanno l’opportunità di replicare in economia le IPO in borsa, grazie all’unione di equity crowdfunding e direct listing. Risale invece all’anno scorso l’invenzione del Crowdbridge®, innovativa operazione di finanziamento ponte (Bridge Financing), pensato per permettere alle Startup e alle PMI di ottenere capitali in attesa di un evento finanziario certo. Ultima, non per importanza, è l’attenzione di Opstart alla sostenibilità, che si riflette in primo luogo nella selezione di società a loro volta sensibili a queste tematiche. E non solo: nel 2021, infatti, Opstart ha realizzato il suo primo Bilancio ESG e ha iniziato ad abbattere le proprie emissioni di C02 grazie alle foreste di Bambù.

“La Banca è particolarmente sensibile alle esigenze delle imprese del territorio, che spesso necessitano di forme di finanza alternative per permetterne la crescita o l’ulteriore sviluppo, premetteHermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. Tramite il crowdfunding ed i portali di Opstart, tra i leader italiani del settore, le aziende possono raccogliere capitale sul mercato ed ottenere finanza sotto diverse forme, ci sono quindi importanti sinergie con il nostro modello di Business, rivolto alle PMI ed alle aziende che vogliono crescere ed investire. Con questa nuova alleanza proseguiamo con la strategia “Fintech”, confermando di credere nelle potenzialità delle partnership tra la Banca ed i nuovi operatori del mercato, favorendo al contempo il finanziamento dell’economia reale, come da nostra mission aziendale”.

“L’ingresso di Banca Valsabbina nel nostro capitale è un traguardo decisivo” –  Spiega Arioldi, CEO di Opstart. “Fin dal lancio del portale di equity crowdfunding, che festeggiamo proprio oggi, Opstart si è contraddistinta sul mercato per la sua capacità di apportare innovazione. Siamo in grado di introdurre soluzioni nuove che rispondono concretamente alle esigenze delle piccole e medie imprese e degli investitori grazie alla nostra conoscenza del mercato finanziario tradizionale, che io e gli altri soci fondatori di Opstart abbiamo maturato sul campo in diversi anni di attività professionale. Nello stesso modo il nostro nuovo partner, Banca Valsabbina, è un istituto storico, con oltre 100 anni di conoscenza del territorio, delle imprese, dei risparmiatori. E proprio per questo sempre attento e sensibile alle nuove opportunità che può offrire ai suoi clienti. La nostra alleanza nasce proprio da qui: dal connubio fra tradizione e innovazione.”

Misurare il potenziale di un’azienda per realizzare la trasformazione digitale

in Economia/Innovazione/Partner 2 by

Negli ultimi anni molte medie imprese hanno compreso l’importanza di cominciare ad affrontare il tema della digitalizzazione. Il panorama nazionale e – soprattutto – europeo e americano hanno dimostrato che il digitale è efficace, funziona, e ignorare i suoi risultati è ormai diventato insostenibile. Ma non per questo un progetto di digital transformation è da considerare semplice. 

È necessario affrontare la digital transformation con una visione strategica, che parte dall’ascolto delle necessità del mercato. Perché sì, oggi la tecnologia è elemento centrale, ma il fulcro rimangono sempre e comunque i clienti e i loro bisogni.

Per questo motivo, la fase di ascolto e comprensione del panorama sociale ed economico è imprescindibile. 

La metodologia che gioca il ruolo focale in questa fase è quella della “ricerca di mercato”. 

Cenni storici sulla ricerca di mercato

La storia delle ricerche di mercato inizia nel lontano XVI secolo, ma, fino a quando non si sono sviluppati i beni di consumo, non erano necessarie analisi particolari. Inoltre non esistevano varietà nei prodotti: il consumatore non aveva nessuna possibilità di scelta. 

Con lo sviluppo della società dei consumi sono nate le ricerche di mercato. Negli anni 60 e 70 però le ricerche di mercato seguivano metodologie tradizionali con costi insostenibili anche per aziende medio grandi. Con lo sviluppo della telefonia, le ricerche di mercato sono diventate più accessibili. Partendo da database realizzati da aziende specializzate, si sono potute realizzare ricerche di mercato nell’ordine di costo di centinaia di migliaia di dollari.

Ma è solo con l’arrivo del digitale e la nascita di servizi basati su piattaforme integrabili che la ricerca di mercato e la customer satisfaction sono oggi accessibili e possono diventare strumenti anche di uso continuativo. Attraverso vari strumenti quasi ogni realtà può oggi individuare il suo potenziale digitale.

Il ruolo della tecnologia nelle imprese

Facciamo un passo “di lato”: come viene vissuta la tecnologia nelle imprese? 

Le tecnologie degli ultimi 20 anni hanno radicalmente cambiato 
il mercato. Per esempio:

  • Permettono di utilizzare i dati e di raccoglierli da qualsiasi parte del mondo;
  • Abilitano una connettività personale e tra aziende illimitata;
  • Facilitano l’elaborazione di processi massivi in breve tempo, aumentando così la produttività e riducendo i tempi per le decisioni.

La dimensione digitale è oggi un canale fondamentale nelle relazioni tra impresa e mercato e risulta determinante per far percepire il livello di competitività dell’impresa e dei suoi prodotti. 

La leva digitale, oggi, fornisce anche alle PMI la possibilità di indirizzare nuovi mercati, di instaurare relazioni continuative con i clienti e abilitare nuovi modelli di business basati sui servizi e non più solo sul prodotto. Si tratta di un’opportunità di valenza strategica che non è delegabile, ma va fatta propria.

Il primo passo: capire il mercato divenuto digitale

Studiare il mercato è sempre stato necessario, ma raramente la media PMI italiana ha investito denaro e approfondito questa attività. Forti di un mercato storico che “assorbiva” quasi ogni prodotto, le medie imprese si sono sempre dedicate al fare, e raramente a studiare 
e interpretare economicamente il mercato.

Oggi però quattro fenomeni obbligano ogni azienda a questo passo:

  • La nascita di mercati digitali;
  • La necessità di nuovi mercati fisici;
  • La contrazione dei margini;
  • Il profondo cambiamento nelle abitudini delle persone, legato – anche – alla pandemia. 

Il primo passo dovrebbe essere sempre quello di “studiare il mercato”, per comprendere il contesto, e quindi, capire sé stessi e il proprio ruolo nella società. Come? In primis capendo lo “storico” del mercato, il ruolo dei concorrenti e il modo in cui i propri servizi e prodotti sono in grado di soddisfare i clienti. Infine, l’obiettivo finale di uno studio di mercato è quello di fornire all’impresa una visione sul futuro, per prevedere i cambiamenti nei comportamenti umani per muoversi in anticipo.

La ricerca di mercato arricchisce di informazioni i processi strategici aziendali. Una buona ricerca di mercato è come un paio di occhiali: dona la nitidezza necessaria su ciò che ci aspetta lungo la strada, e una volta che se ne scopre l’utilità non se ne può più fare a meno. 
Per approfondire e scoprire i nostri servizi legati alle ricerche di mercato: https://www.neosperiencelab.com/

“Economia digitale e rigenerazione urbana: opportunità per le province”

in Economia/Edilizia/Eventi/Fiere/Innovazione by

Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha organizzato, in occasione di “Dentro Casa Expo 2021”, due appuntamenti di discussione e approfondimento, su altrettante tematiche di stretta attualità e connesse al mondo della casa, dell’impresa e del territorio. Il primo sì è tenuto sabato 27 novembre e ha messo al centro gli ultimi dati relativi al mondo delle imprese del comparto delle costruzioni e della casa, mentre il secondo è in calendario venerdì 3 dicembre, a partire dalle ore 18:00 nello spazio dedicato ai convegni all’interno del Brixia Forum di via Caprera e dal titolo: “Economia digitale e rigenerazione urbana: opportunità per le province”. Le sviluppo dell’economia digitale e l’urbanizzazione sempre più spinta, insieme alla lunghissima crisi economica, hanno sottoposto a uno stress mai sperimentato la “biodiversità” e il suo biotipo principale caratterizzato dalla piccola e media impresa a trazione artigiana: quella dimensione straordinariamente ricca e peculiare che è appunto la provincia. L’incontro vedrà, dopo l’introduzione di Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, gli interventi di Paolo Mafredi, Consulente strategie digitali di Confartigianato Imprese e autore di “Provincia non periferia. Innovare le diversità italiane”, di Emilio Del Bono, Sindaco del Comune di Brescia e di Samuele Alghisi, Presidente Provincia di Brescia moderati da Giuseppe Amici, vicesegretario generale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. L’ingresso alla fiera e la partecipazione agli eventi sono gratuiti e con posti limitati. Per informazioni visitare il sito www.confartigianto.bs.it oppure scrivere a area.categorie@confartigianato.bs.it oppure chiamare lo 030 3745.284.

IL CRM diventa empatico: nuova acquisizione strategica per Neosperience

in Economia/Innovazione/Partner by

Il gruppo Neosperience, player di riferimento nell’Intelligenza Artificiale quotato su Euronext Growth Milan, si rafforza ulteriormente acquisendo il controllo (51%) di Rhei S.r.l. Rhei, con una consolidata esperienza nella realizzazione di soluzioni per il CRM, è nota in Italia per essere partner di riferimento di HubSpot, una delle piattaforme CRM di maggior successo al mondo. L’integrazione delle soluzioni di Rhei basate su HubSpot con Neosperience Cloud, già sperimentata con successo con numerosi progetti e clienti, rafforza l’offerta di Neosperience dando vita alla prima proposta di CRM empatico al mondo. 

Oltre ai benefici derivanti da questa integrazione, l’acquisizione di Rhei porta a Neosperience un incremento dei ricavi di circa 1.8 milioni di Euro, un EBITDA margin superiore al 20%, unitamente a un team di talenti specializzati nel CRM e un portafoglio di clienti eccellenti, fra cui Dainese, Folli Follie, Marchiol, MCZ, PhotoSì, Santoni, Simes, Tecniche Nuove, Uretek, TeamSystem, Velux, Viessmann, Woolrich. “Siamo entusiasti di avviare questa partnership strategica che fa nascere un nuovo paradigma di relazioni con il cliente attraverso il CRM empatico. Recenti ricerche hanno rilevato che il 72% dei clienti si aspetta che le aziende comprendano e supportino in modo più profondo le loro esigenze e obiettivi. Grazie all’unione della psicologia cognitiva, comportamentale e sociale con il CRM, attraverso l’Intelligenza Artificiale, eleviamo il nostro ecosistema di soluzioni rivolte alle imprese. – dichiara Dario Melpignano, Presidente di Neosperience – Il risultato è un approccio rivoluzionario al CRM, con cui le aziende possono stabilire relazioni durature e creare più valore per i clienti finali. Grazie all’integrazione di HubSpot e delle tante specializzazioni verticali costruite nell’ultimo decennio da Rhei, abbiamo l’opportunità di mantenere la promessa originale del CRM: incorporare il fattore umano nel digitale, fondendo l’empatia nell’esperienza.” 

Con questa operazione strategica, i manager e tutti i collaboratori di Rhei – partecipando all’azionariato e al piano di stock option della Società – rafforzano l’offerta di Neosperience a beneficio di tutti i clienti del gruppo e apportano competenze ed esperienze CRM sulla piattaforma HubSpot, in fortissima crescita a livello globale e con una capitalizzazione di circa 38 miliardi di USD. 

“Rhei vede in questa operazione la naturale prosecuzione del suo progetto di business: la nostra offerta di prodotti e servizi completa e potenzia quella di Neosperience. – sottolinea Graziano Greco, CEO di Rhei – Arriviamo da anni di crescita a doppia cifra. Con l’ingresso in Neosperience diventiamo da subito il maggior Diamond Partner di HubSpot in Italia con l’obiettivo di affermarci in breve tempo come il partner strategico di riferimento di HubSpot in Europa.” Razionale dell’operazione Rhei S.r.l. è una società specializzata nel disegno e implementazione di soluzioni digitali con un focus nella costruzione di sistemi di Customer Relationship Management innovativi. Con un team di specialisti e grazie all’utilizzo delle migliori tecnologie, Rhei assiste le aziende nell’aumentare la redditività dei propri canali di vendita e migliorare la relazione con i clienti, introducendo processi che allineano marketing, vendite e customer service. Con sedi a Milano e Vicenza, dal 2017 Rhei è il primo HubSpot Diamond Partner in Italia. 

Si prevede che Rhei chiuda l’esercizio 2021 con ricavi pari a circa 1.8 milioni di Euro, un EBITDA margin superiore al 20% e una PFN positiva dell’ordine di 600.000 Euro. 

I principali fattori di creazione di valore per gli azionisti di Neosperience a seguito dell’integrazione con Rhei sono:

> Un supporto più esteso ai clienti, che, nei rispettivi settori industriali, potranno:                

– Rafforzare la capacità di veicolare i valori distintivi del loro brand;               

– Superare i limiti dei sistemi CRM attuali, che hanno privilegiato l’efficienza a discapito dell’efficacia di una relazione profonda e autentica con i clienti;               

– Incrementare, in conseguenza, i tassi di conversione, i ricavi e i margini di vendita;
> Aumento della capacità di attrazione di nuovi clienti e talenti; 

> Ampliamento del portafoglio clienti e delle opportunità di cross-selling e upselling, sia facendo leva sulle soluzioni Neosperience, sia integrando la base clienti e il portafoglio prodotti di tutte le società del gruppo; 

> Rafforzamento del Management Team, grazie al coinvolgimento di una squadra di imprenditori e professionisti con un track record unico in Europa; 

> Presenza internazionale con clienti in UK, Germania, Benelux, Francia, Spagna e Svizzera.

L’intelligenza artificiale applicata alla ricerca sui “capelli”

in Economia/Innovazione/Partner 2 by

Negli ultimi anni gli sviluppi tecnologici in ambito Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) hanno preso piede nell’industria cosmetica. Nel settore dell’hair care, tra i sotto-settori più complessi del beauty, la ricerca di nuovi prodotti sulla cura dei capelli presenta sfide complesse. Uno degli step fondamentali, ma oggi ancora molto costosi, è l’esecuzione di panel per la valutazione degli effetti di un prodotto sul capello: sebbene si tratti di uno degli elementi più importanti e utile per la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, comporta investimenti che solo i grandi brand della cosmesi possono permettersi.

Recentemente, diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale, che sfruttano metodi propri della computer vision e algoritmi di machine learning, sono state utilizzate nell’industria cosmetica per il rilevamento e l’analisi automatica di immagini che ritraggono soggetti ed i loro capelli.

Finora, tutta la ricerca pubblicata sul rilevamento e la classificazione dei capelli si è concentrata sulla segmentazione e classificazione automatica dei capelli in acconciature (ad es. capelli lunghi, corti, lisci/ricci, ecc.) e sulla ricostruzione della struttura 3D di una chioma basata a partire da una sola immagine, principalmente per applicazioni nell’ambito della computer graphics. Pertanto, mancano studi sui metodi di intelligenza artificiale applicati alla valutazione di piccole alterazioni dell’allineamento dei capelli, derivanti dall’uso di shampoo e conditioner. Inoltre, tutta la ricerca sull’apprendimento automatico nel settore dei cosmetici è stata condotta tramite set di dati proprietari, quindi non disponibili al pubblico.


Sulle opportunità che l’AI e il ML possono offrire alla ricerca sui trattamenti per la cura dei capelli ha indagato un gruppo di ricerca composto dal Cosmetic Science Research Group di Londra, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia e dall’azienda britannica Sensory Dimensions, che insieme hanno pubblicato lo studio “Artificial Intelligence in Hair Research: a Proof-of-Concept Study on Evaluating Hair Assembly Features”.*

Lo studio aveva due obiettivi. Il primo obiettivo è stato applicare tecniche di computer vision e machine learning per quantificare gli effetti dei trattamenti per la cura dei capelli sull’allineamento dei capelli e identificare correttamente se le ciocche in esame fossero state trattate o meno con uno shampoo e un conditioner. Il secondo obiettivo era esplorare e confrontare i risultati della valutazione “umana” con quelli ottenuti dagli algoritmi di intelligenza artificiale (AI) di una macchina.

L’apprendimento automatico (machine learning) è stato applicato a un dataset di 1080 immagini di ciocche di capelli (vergini e decolorate), sia non trattate che trattate con lo shampoo e il conditioner in esame: il risultato atteso dall’applicazione dei due prodotti doveva essere un aumento del volume dei capelli, un miglioramento dell’allineamento e una riduzione della carica elettrostatica del capello. Gli effetti avrebbero dovuto essere più netti sulle ciocche decolorate.

Quando si dice “questo shampoo aumenta il volume dei capelli del 30%” oppure “riallinea i capelli in un modo mai visto prima”, le dichiarazioni si basano su valutazioni ottenute da “panel” che costano molto. Riuscire ad avere un tool automatico che riesca a valutare dei cambiamenti di volume e di allineamento di capelli a valle dell’utilizzo di uno shampoo e di un conditioner, permette di misurare in modo oggettivo delle proprietà strutturali del capello prima e dopo l’uso del prodotto, e di risparmiare molti soldi.

Lo studio in oggetto ha applicato tecniche di computer vision e machine learning per quantificare l’effetto di trattamento sulle ciocche e confrontare ciò che dice l’algoritmo e ciò che dicono le persone. La percezione delle persone potrebbe essere erronea, mentre quello che dice la macchina rappresenta la verità assoluta con la quale confrontarsi in futuro.

La collaborazione con Yonder, spin-off del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia, partner di Myti  

“Siamo stati contattati dal Cosmetic Science Research Group per collaborare allo studio che due ricercatrici stavano conducendo sui capelli. Avevano letto un nostro studio in cui ci eravamo occupati in passato di un metodo per riconoscere in modo automatico la presenza di capelli in un’immagine” spiega Sergio Benini, Professore Associato nel settore scientifico-disciplinare di Telecomunicazioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Brescia e socio titolare di Yonder. “L’intelligenza artificiale, però, non era mai stata utilizzata in precedenza per studiare le proprietà strutturali del capello. Nel dominio pubblico inoltre mancavano dataset che non fossero proprietari dei grandi brand della cosmesi e cura dei capelli.”

Il progetto si è evoluto attraverso diversi stadi. Nel primo stadio è stato prodotto il dataset di immagini (1080), che è stato anche pubblicato e ora è di dominio pubblico, ed è stato definito quello che doveva essere il comportamento atteso dei capelli a fronte di un trattamento. Sono state eseguite analisi automatiche mediante algoritmi di computer vision e machine learning. Poi c’è stata la fase che ha coinvolto l’essere umano e si è proceduto in due direzioni: è stato eseguito un assessment sensoriale davanti alle ciocche di capelli (la persona poteva girare intorno alle ciocche); un altro panel, diverso e più numeroso, è stato posto di fronte a immagini che la macchina ha processato esclusivamente in vista frontale per capire se per l’umano il cambiamento di volume e allineamento fosse percettibile oppure no.

Per la realizzazione dell’algoritmo prodotto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Brescia sono servite alcune settimane di lavoro. Il processo di training della macchina ha richiesto qualche ora. Una volta pronta, la macchina è stata in grado di eseguire il test e l’assessment in pochi millesecondi. L’algoritmo è stato in grado di percepire in modo oggettivo le variazioni, mentre la valutazione umana ha solo parzialmente confermato l’analisi dell’immagine e ha evidenziato, inoltre, le sfide imposte dalle modalità di presentazione degli elementi da valutare. La valutazione umana delle immagini in due dimensioni è risultata più difficile rispetto a quando le ciocche vengono visualizzate in 3D. Nel complesso, i capelli decolorati hanno evidenziato effetti di maggiore entità rispetto ai capelli vergini.

Le conclusioni sono state le seguenti:

l’algoritmo di intelligenza artificiale è utile per fare la valutazione di capelli trattati e non. Agendo in modo oggettivo, e misurando dei volumi oggettivi e degli allineamenti oggettivi, l’algoritmo riesce a percepire dei dettagli difficilmente percepibili dagli umani. Dimostra quindi che possono essere applicati metodi per misurare in modo oggettivo delle caratteristiche che altrimenti sarebbero difficili da misurare o che gli umani potrebbero misurare ma i cui riscontri risulterebbero difficilmente affidabili e attendibili.
I costosi panel “umani” possono essere sostituiti con l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale.

“Tutte le aziende che devono condurre dei panel per misurare alcune caratteristiche dei loro prodotti dovrebbero considerare l’AI come una via per ridurre i costi degli assessment e avere una misurazione delle caratteristiche quanto più oggettiva possibile, senza l’interferenza delle percezioni umane soggette a influenze o inquinamenti” conclude Benini.

Per consentire la replicabilità e incoraggiare ulteriori ricerche in questo campo, il codice e altri materiali pertinenti utilizzati per questo studio sono stati rilasciati e sono a disposizione nella pubblicazione.

“Artificial Intelligence in Hair Research: a Proof-of-Concept Study on Evaluating Hair Assembly Features”, di Gabriela Daniels e Slobodanka Tamburic del Cosmetic Science Research Group, London College of Fashion; Sergio Benini e Mattia Savardi del Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università di Brescia; Jane Randall e Tracey Sanderson di Sensory Dimensions Ltd, pubblicato in International Journal of Cosmetic Science, Volume 43, Issue 4, pp. 405–418, August 2021.

Come un’impresa può portare sul digitale il proprio business – 5 punti identificati da Matteo Linotto

in Economia/Innovazione by

Le imprese italiane si trovano sempre più spesso a gestire risorse scarse in termini di tempo e di budget: questo è il principale vincolo ad attivare i processi di vendita digitale. 

La vendita digitale è la capacità di realizzare business utilizzando canali web e social. Il digitale non va mai a sostituire quello che normalmente si fa nell’ambito delle vendite ma integra questi processi attraverso l’uso evoluto della tecnologia. Individuare il giusto percorso è il modo migliore per presidiare al meglio il proprio posizionamento sul mercato. Vediamo insieme a Matteo Linotto socio di Neosperience, quali aspetti possono essere alla base di una strategia di successo.

Il modello della subscriptions

Ormai da diversi anni le strategie di marketing non sono più orientate esclusivamente alla conquista di nuovi clienti e mercati, quanto piuttosto alla fidelizzazione dei clienti nel tempo. Cosa sempre più difficile, considerando la pluralità di soggetti che oggi continuano ad entrare nei più diversi settori commerciali.

Proprio per questo uno dei modelli di business sempre più utilizzati è quello della sottoscrizione che si realizza attraverso un abbonamento temporale. Oggi le persone desiderano poter fruire servizi e prodotti in un determinato arco temporale senza necessariamente possederli. I modelli di business basati sulla sottoscrizione in realtà sono un segno molto ben evidente del cambiamento delle abitudini di acquisto da parte dell’intera società.

Lo sviluppo di prodotti digitali

Un prodotto digitale è un bene totalmente immateriale che può essere venduto e distribuito più volte senza costi. Sviluppare un prodotto digitale ha molti vantaggi che li rendono particolarmente interessanti per la vendita:

> Bassi costi di spedizione;

> Elevati margini di profitto;

> Elevata flessibilità visto che è addirittura possibile fornire prodotti gratuiti per attivare una community.

Una tecnologia determinante nell’evoluzione dei sistemi di digital commerce è il NFT (Non-Fungible Token)..

Attraverso la tecnologia NFT, combinata con i servizi di piattaforme di digital commerce, è possibile certificare l’unicità di un contenuto digitale e quindi venderlo più facilmente.

La realizzazione di un sistema di offerta differenziale

Il modo in cui vengono offerti i prodotti e servizi non è altro che un sistema d’offerta. Creare un sistema di offerta evoluto significa realizzare delle logiche per mantenere i clienti nel tempo e per incrementare le vendite rispetto ad ogni singolo cliente. Realizzare il sistema d’offerta significa spesso non limitarsi ai prodotti e servizi della propria realtà ma anche identificare e vendere prodotti da parti terze complementari ai propri, coerenti con i trend di mercato e funzionali ai desiderata dei clienti.

Single Customer View

Una personalizzazione spinta può sfruttare oggi l’intelligenza artificiale e i dati in tempo reale per offrire i contenuti più adatti per ogni interlocutore. Questo approccio è un ulteriore passo avanti verso il più potente modello di conversazione che il marketing abbia mai definito: la Single Customer View. I clienti oggi utilizzano almeno due o addirittura tre dispositivi digitali e sono abituati ad avere informazioni contestuali ed a elevato valore. Avere una Customer Data Platform (CDP) sta diventando un asset fondamentale: tutte le migliori aziende vorranno disporre di questa tecnologia per poter realizzare il loro massimo potenziale.

La ricerca di mercato attraverso il canale digitale

Come prendere la migliore decisione per il business, in grado magari di ribaltare il posizionamento sul mercato ? 

Bisogna conoscere al meglio cosa sta accadendo nel proprio contesto di riferimento: una ricerca di mercato deve diventare la rampa di lancio per qualsiasi strategia di crescita. 

Una ricerca di mercato è una vera e propria analisi per meglio comprendere il contesto dove si sta operando e fare una fotografia al soggetti presenti nel proprio mercato includendo anche i concorrenti lo sviluppo del loro settore di riferimento in un dato mercato nonché il comportamento dei consumatori.

Grazie ad un approccio innovativo che usa l’Intelligenza Artificiale è possibile sondare il mercato a scadenze periodiche realizzando un vero e proprio sistema di Co-design della propria offerta per conoscere sempre di più i clienti e personalizzare il loro legame con l’azienda.

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