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Innovazione - page 4

Myti e Neosperience al fianco di WithU per ridisegnare la customer journey

in Economia/Innovazione by
Neosperience in Borsa

Allo studio un nuovo portale per innovare la relazione con il cliente attraverso percorsi di gamification e di loyalty e aumentarne la fidelizzazione

Brescia, 7 luglio 2021 – La multi-utility WithU, brand commerciale di Europe Energy – una delle società italiane più dinamiche e innovative nel mercato Europeo dell’Energia Elettrica e del Gas – ha scelto Myti e Neosperience per continuare nella sua strategia di forte spinta sulle soluzioni digitali ed innovative.

WithU è un valido esempio di semplificazione dei processi e dei servizi: fornisce luce, gas, fibra, telefonia fissa e mobile in un’unica soluzione per una gestione delle utenze più efficace. Coniuga in modo semplice e immediato attraverso un’unica piattaforma digitale tutte le utilities di cui si occupa, al fine di garantire una user experience agile e ridurre notevolmente i costi.

Aggiungere sempre più servizi utili alla quotidianità del cliente affinché l’utente possa avere tutte le forniture da un unico provider in modo semplice, senza perdite di tempo e risparmiando sui costi, è la strategia che sta alla base di WithU nel suo intento di diventare un brand di riferimento per le utenze degli italiani. Per migliorare la relazione col cliente, agevolare la customer journey e aumentarne la fidelizzazione, gli esperti di Myti e Neosperience, specializzati nello sviluppo di applicazioni custom ad elevata criticità e complessità, hanno avviato un processo di ridefinizione dell’intera presenza digitale di WithU.

Quello di WithU è un progetto trainato da Myti con le sue competenze di gestione dei processi, integrazione con i sistemi, contrattualistica, configurazione, ma che mette a terra anche tutta l’offerta di Neosperience, in particolare tutta la parte di psicografia.

Siamo partiti dal rifacimento di una nuova area privata dei clienti per arrivare a creare un’esperienza personalizzata, con la possibilità di aprire, gestire e rinnovare i contratti, generare nuove offerte, ma anche offrire percorsi di gamefication e di loyalty per aumentare la fidelizzazione” ha dichiarato Gianbattista Schieppati, Co-Owner di Myti.Europe Energy è una realtà già molto avanzata dal punto di vista dello sviluppo digitale, ma si è appoggiata a MYTI perché insieme facciamo co-progettazione, quindi creiamo e realizziamo secondo le loro esigenze specifiche.”

L’obiettivo è riprogettare l’intero portale di WithU applicando sul campo le ultime tecnologie di Artificial Intelligence, Machine Learning e Advanced Analytics per conoscere i tratti psicografici dei clienti (quindi interessi, personalità e abitudini che spiegano il perché delle loro decisioni di acquisto) e ottenere customer insights utili per la creazione di messaggi one-to-one e per aumentare il convertion rate grazie alla creazione di campagne mirate e perfettamente aderenti a bisogni e aspettative del singolo cliente.

In un mercato, come quello delle utilities, in cui la personalizzazione dell’offerta è centrale per il successo delle proposte commerciali, comprendere in profondità i bisogni e i desideri di ciascun cliente nel pieno rispetto della sua privacy diventa un fattore imprescindibile.

“La finalità – spiega Schieppati – è comprendere i profili psicografici degli utenti per fornire contenuti corretti sulla base delle esigenze che esprimeranno nel corso del tempo e delle offerte che WithU continuerà a implementare e che dovranno essere indirizzate agli utenti sulla base delle loro caratteristiche.”

Informazioni su Myti

Myti è la Digital Project Company nata nel 2007 a Brescia che unisce l’ingegneria del software all’Interaction Design per accompagnare le aziende su un percorso di innovazione tecnologica condivisa. Costruiamo applicazioni custom ad elevata criticità e complessità, applicando soluzioni a problematiche non presidiate da applicazioni standard e commerciali. Sappiamo integrare praticamente qualunque sistema, grazie alle competenze maturate negli anni e ai nostri collaboratori in costante formazione. Possiamo ottimizzare, modernizzare, sviluppare qualunque software perché non siamo sotto l’egida dei grandi vendor. Crediamo nell’open source e siamo liberi di scegliere, ogni volta, le tecnologie, i tool e i partner più adatti per far funzionare un progetto. Sappiamo reingegnerizzare sistemi informatici risalendo fino alle prime fasi di progettazione e integrarli con i più grandi ERP, CRM, MES, BI, MRP, presenti sul mercato.

Dal 2020 Myti è parte del Gruppo Neosperience.

www.myti.it

Smeup fa shopping: acquisito il ramo d’azienda Archibox

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SME UP S.p.A. ha annunciato ieri con una nota di avere acquisito il  ramo d’azienda Archibox e Archismall dell’azienda Archivist, soluzioni dedicate al mondo della gestione documentale e della fatturazione elettronica. Un’operazione di cui non sono stati resi noti però i dettagli economici.

Archivist, azienda di Carpi (Modena), presente sul mercato da oltre 20 anni, ha sviluppato nel tempo competenze nell’ambito delle soluzioni documentali rivolte alle imprese. La scelta di SME UP in termini di acquisizione del ramo d’azienda si inserisce in una strategia a più ampio spettro sui temi del Document Management. L’acquisto delle soluzioni Archibox e Archismall consente infatti a SME UP S.p.A. di arricchire la propria offerta di competenze e prodotti in ambito Documentale.

“L’operazione si inserisce in una visione strategica sul tema documentale molto più ampia. Nel prossimo futuro vogliamo dare sempre maggior rilevanza ad un sistema documentale impegnato nella maggiore integrazione con le soluzioni gestionali. Tale percorso strategico, iniziato tempo fa e che continuerà nei prossimi anni, permetterà di avere una prospettiva più ampia a livello di integrazione e coinvolgerà tutti i prodotti attualmente distribuiti. L’obiettivo è quello di permettere all’utente di gestire e utilizzare i documenti direttamente nel punto in cui essi si trovano. I luoghi di archiviazione potranno essere molteplici, andando così a configurare un importante sviluppo delle soluzioni documentali, tema di grande rilevanza nel futuro della nostra azienda.”  – ha dichiarato Silvano Lancini, Presidente smeup.

Con l’acquisizione del ramo d’azienda di Archivist, smeup, con sede legale a Erbusco (BS) e altre 13 sedi nel nord e centro Italia, con 460 collaboratori e 2450 clienti in Italia e nel mondo, rafforza le sue competenze in ambito documentale, arricchendo la sua l’offerta di soluzioni applicative per aziende di medie e grandi dimensioni nel mercato ERP, integrando le proprie competenze in ambito documentale con quelle di Archivist.

La scelta di crescere per linee esterne passando per progetti industriali di lungo termine, continua dopo l’ingresso nel capitale sociale di ASI e di Progetto 6 avvenuti qualche mese fa.

Csmt, Zorzella (Antares Vision) nuovo Presidente, Trichilo confermato Ad e Dg

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Emidio Zorzella, fondatore e presidente di Antares Vision, è stato nominato ieri pomeriggio nuovo presidente di CSMT Gestione Scarl.

L’elezione è avvenuta durante l’Assemblea Staordinaria e Ordinaria dei Soci, che ha deliberato anche la modifica dello statuto di CSMT, con l’estensione del Consiglio di Amministrazione da 5 a 8 membri. Al fianco di Zorzella, faranno parte del nuovo CDA, che resterà in carica per il quadriennio 2021-2025: Riccardo Trichilo, Mario Mazzoleni, Francesca Morandi, Rodolfo Faglia, Marina Pizzi, Fabio Rizzinelli e Alberto Albertini. Un cambiamento, quindi, ma nell’ottica della continuità e dell’esperienza con la conferma di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Riccardo Trichilo.

Durante l’Assemblea è stato rinnovato anche il Comitato Tecnico Scientifico che sarà presieduto dal Prof. Rodolfo Faglia. Ne faranno parte: Emilio Sardini, Giovanni Plizzari, Massimiliano Granieri, Carmine Trecroci, Gianni Gilioli, Maria Chiara Franceschetti, Uggero De Miranda, Saverio Gaboardi, Giancarlo Turati, Claudio Vivante e Andrea Moretti.

Tutto questo è testimonianza di un rilevante coinvolgimento e una forte partecipazione da parte delle istituzioni bresciane, Confindustria Brescia, Università degli Studi di Brescia, Camera di Commercio di Brescia e Apindustria Confapi Brescia, che hanno individuato, per il nuovo Consiglio d’Amministrazione e dei vertici delegati, profili che meglio rappresentano le caratteristiche di CSMT, ponte tra innovazione e industria: imprenditori, manager e professori fortemente legati ai processi d’innovazione, donne e uomini del fare ma anche dell’innovare.

È stata presa ancor più consapevolezza dell’importanza strategica di CSMT, soprattutto in un momento di ripresa e forte cambiamento, in quanto, ancora più che nel passato, c’è bisogno di un punto di riferimento istituzionale per il territorio. I progressi maturati in questi quattro anni hanno consentito la costituzione di una squadra di professionisti altamente qualificati che si sono occupati di innovazione, trasformazione digitale, economia circolare e project funding, che, in particolare, con 131 progetti finanziati ha portato 51 milioni di euro di ricaduta sul territorio.

La volontà di CSMT è quella di impostare e progettare nuovi paradigmi di fare impresa perseguendo l’obiettivo dell’innovazione digitale in una logica di sostenibilità economica, sociale e ambientale. 

Sostenibilità e digitalizzazione ci proiettano in quella che oggi si può certamente chiamare una “nuova rivoluzione industriale” – commenta il neoeletto Presidente Emidio Zorzella –. Un nuovo modo di fare impresa, figlio di una ricerca scientifica avanzata e di una forte globalizzazione dei mercati, una straordinaria opportunità per quegli imprenditori che pongono innovazione, di prodotto, di processo, di mercato, al centro della propria filosofia di sviluppo. È dunque essenziale continuare a puntare su quelle iniziative che riescono a mettere a fattor comune ricerca applicata e processi di industrializzazione di prodotti, creando una piattaforma di lavoro comune tra ricerca, e quindi università, e impresa. Esattamente la mission che da molti anni sta portando avanti con efficacia e successo il nostro CSMT, una vera risorsa dell’economia bresciana.”

“L’innovazione sostenibile – come sottolinea l’AD Riccardo Trichilo – è lo strumento del nuovo Umanesimo Industriale, che, per poter essere perseguito, richiede un salto culturale, ma soprattutto un approccio di sistema e di collaborazione da parte di tutte le istituzioni e del mondo industriale. Così che, mettendo a fattor comune realtà come CSMT, Centro Sviluppo Sostenibilità e Futura, si possa conseguire l’ambizioso risultato di far diventare Brescia “Città della Cultura Sostenibile””.

Banca Valsabbina e Neosperience insieme per supportare la trasformazione digitale delle Pmi

in Banche/Economia/Innovazione/Valsabbina by

Banca Valsabbina, principale Banca Popolare di Brescia, e Neosperience, software vendor quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana, annunciano la sottoscrizione di un accordo di collaborazione volto a supportare il processo di trasformazione digitale delle PMI. Nell’ambito di questo accordo prende oggi il via il progetto Neosperience Lab, sviluppato dalle società e presentato alla comunità finanziaria con iniziative organizzate sul territorio.

Neosperience Lab rappresenta un vero e proprio laboratorio dove le PMI che vogliono intraprendere un percorso di digitalizzazione possono trovare il supporto di un team di professionisti con competenze multidisciplinari. Neosperience Lab segue le imprese in tutte le fasi di questo processo, senza mettere a rischio il loro business tradizionale e dando loro l’appoggio finanziario di una Banca del territorio, particolarmente attenta al mondo imprenditoriale e alle sue necessità, con un approccio “tradizionale” ma anche un occhio di riguardo al Fintech e all’innovazione tecnologica. 

Nello specifico, Neosperience Lab è in grado di costruire un Business Plan Digitale per analizzare i possibili risultati di un nuovo posizionamento digitale dell’azienda, fornendo nuove strategie e criteri quantitativi per misurare il ritorno degli investimenti. Neosperience Lab, infatti, garantisce la messa in opera di persone, strumenti e processi funzionali alla strategia, abilitando la successiva fase di sperimentazione che può avvenire anche mediante costituzione congiunta di una Startup Innovativa. Attraverso questa “Corporate Startup”, secondo un modello largamente utilizzato all’estero, si accelera e si consolida la futura struttura digitale al servizio dell’impresa, che può così disporre sin dall’inizio delle migliori competenze tecnologiche e professionali. Completata la fase di sperimentazione, la Corporate Startup potrà anche essere incorporata, trasformandosi nella business unit digitale dell’impresa o, in base alle opportunità del mercato, continuare a operare autonomamente, per massimizzare il suo sviluppo e la creazione del valore.

La partnership con Neosperience va ad aggiungersi ai numerosi accordi siglati da Banca Valsabbina all’interno di una strategia basata sull’innovazione e sull’offerta di servizi distintivi ad alto valore aggiunto. Questa collaborazione ci consente di supportare le PMI del territorio che vogliono crescere e intendono investire nel proprio business tramite soluzioni digitali studiate per cogliere al meglio le opportunità offerte dal mercato” sottolinea Hermes Bianchetti, Responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina. In un contesto in continua evoluzione, crediamo nell’opportunità di stringere e rafforzare partnership con aziende Fintech e Digital, al fine di efficientare il business creando sinergie e valore aggiunto per la Banca e per la nostra clientela”.

Luigi Linotto, Presidente di Neosperience Lab, ha dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi di questo nuovo progetto. Neosperience Lab è una nuova PMI innovativa appositamente costituita da Neosperience SpA per condividere con le imprese gli investimenti necessari e i rischi imprenditoriali per accelerare l’avvio delle loro nuove dimensioni digitali”.

Il Presidente di Neosperience, Dario Melpignano, ha aggiunto: “Il ruolo della banca oggi è molto cambiato, e consente di proporre agli imprenditori soluzioni Fintech e di finanza alternativa, fortemente complementari al percorso di digitalizzazione che Neosperience propone da sempre alla propria clientela: un mix di ingredienti in continua evoluzione, che vede la trasformazione digitale come motore trainante del successo delle PMI. Ad oggi, purtroppo, nel nostro Paese la relazione tra piccole e medie imprese e digitalizzazione non è ancora sufficientemente sviluppata. Per questo motivo abbiamo ideato il servizio di Neosperience Lab”.

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano, oggi solo il 26% delle PMI italiane ha raggiunto quella che si definisce una “Maturità Digitale”, e risulta pronto a cogliere le sfide dei mercati e la transizione verso la digitalizzazione dei processi produttivi. Dall’analisi emerge anche come la relazione tra piccole e medie imprese italiane e digitalizzazione non sia ancora matura, e di come risulti necessaria una crescita degli investimenti in tecnologia e risorse umane. In Italia, nel 44% delle aziende medio piccole le funzioni ICT e Digital sono affidate al Responsabile IT che, nella gran parte dei casi, è impiegato prevalentemente nella gestione di attività non innovative, ma di presidio e manutenzione ordinaria dei sistemi informatici.

Tecnologia e design, possono coesistere nel mondo contemporaneo?

in Economia/Innovazione/Partner by

Leviant Design Experience è l’idea studiata da tre giovani bresciani con l’ambizione di coniugare design/architettura e innovazione. Pubblichiamo, nell’ambito della rubrica di Innovation Club, il loro comunicato.

DOVE NASCE L’IDEA

L’idea nasce dall’esigenza di Giordano, designer d’interni e libero professionista, che da tempo riscontra il problema di acquisire clienti che sappiano apprezzare la qualità del proprio lavoro e che siano “in target”. Il tutto concentrandosi sulle esigenze del cliente, cosicché possa ritenersi davvero soddisfatto.

QUAL È LA SOLUZIONE

La soluzione è creare una community fatta di professionisti nel settore dell’architettura d’interni da un lato e di clienti dall’altro. Grazie al contributo altamente tecnologico dell’intelligenza artificiale la piattaforma consiglierà al cliente il miglior professionista per lui. Questa soluzione ripropone le dinamiche del passaparola molto presente nel settore del design.

COM’È NATA

La soluzione è nata grazie al contributo di Neosperience e degli altri membri: Ivan Faustini (ingegnere edile- architetto) e Gentian Dedej (informatico specializzato).Il team è stato costituito a gennaio 2020 nel percorso Clab dell’ Università degli Studi di Brescia.

COME FUNZIONA?

La piattaforma consentirà appunto di profilare i clienti tramite una serie di domande sottoposta da una intelligenza artificiale che ti guida nelle scelte iniziali.Gli utenti dovranno interrogarsi sullo stile predefinito, sulla metratura quadrata dell’abitazione, la tipologia e il budget messo a disposizione.Grazie alla geolocalizzazione inoltre, i clienti hanno la possibilità di incontrare i propri professionisti già nel raggio di pochi kilometri. Questa opzione é stata dettata dalla volontà di valorizzare il lavoro dei professionisti locali, con un occhio rivolto al green.I professionisti iscritti alla piattaforma non dovranno fare altro che rispondere ad alcune semplici domande, indicando preferenza a loro più affini avendo cura di specificare servizi e mansioni da loro svolte.Leviant, grazie alla tecnologia, dona a tutti una possibilità di poterti far incontrare la persona che ti aiuta a sviluppare un’ambiente salubre.

Uno sguardo al futuro Leviant oltre a far incontrare domanda ed offerta, vuole sviluppare qualcosa di più. Pensato per un’economia circolare, il team sta sviluppando un Marketplace che coinvolge più attori; quali consumatori, progettisti e rivenditori d’arredo.La piattaforma é ideata per vendere pezzi di arredo “seconda mano”, invenduti o che cercano semplicemente una nuova casa.Leviant si occupa di tutto, dal trasporto al montaggio direttamente nella vostra abitazione e, qualora ci fosse bisogno, di un piccolo restauro.

“Un ringraziamento – precisa il team di Leviant – va a Matteo Linotto, co-founder ed Enterprise Sales Manager di Neosperience SpA, il cui supporto ci infonde fiducia e voglia di crescere”.

Neosperience lancia Sofia, l’assistente virtuale empatica

in Aziende/Economia/Innovazione by

Neosperience, PMI Innovativa quotata su AIM Italia che opera come “software vendor”, annuncia la disponibilità sul mercato di Sofia: il primo assistente in realtà virtuale e aumentata basato sulla piattaforma Neosperience Cloud e sulla tecnologia di elaborazione del linguaggio naturale GPT-3 di OpenAI, una fra le più avanzate società di ricerca non profit nel campo dell’Intelligenza Artificiale.

Sofia nasce già dotata di una capacità di dialogo unica in una vastissima gamma di argomenti ed è in grado di esprimersi in 51 lingue. La sua padronanza del linguaggio, incomparabile rispetto alle tecnologie su cui si basano gli assistenti virtuali oggi disponibili sul mercato, deriva dalla potenza del modello di machine learning, il cui costo di training ha superato 12 milioni di dollari. Il suo motore conversazionale è stato integrato da Neosperience con un set di funzioni di generazione di avatar 3Drealistici ed empatici ed è completamente personalizzabile, per i clienti che la adotteranno, nel genere e nell’etnia, fino a poter riprodurre, con un’attività di addestramento personalizzata, le sembianze e la voce dello stesso committente.

La capacità di interazione di Sofia è arricchita da un’ampia gamma di abilità espressive: il linguaggio del corpo, le espressioni del volto (incluse le micro-espressioni facciali) e il movimento delle mani. Non solo: l’assistente virtuale ha la capacità di riconoscere, in base alla conversazione, i tratti della personalità dell’utente che interagisce con lei, ed è in grado di costruire una risposta dinamica, iperrealistica e personalizzata in base alle emozioni che suscita.

Sofia è giàpronta per essere impiegata in un’ampia varietà di applicazioni e settori industriali – l’analista Gartner stima che entro il 2023 il 40% delle applicazioni software incorporeranno tecnologie conversazionali basate sull’AI -dall’aiuto ai pazienti nel settore della salute, all’interazione con banche e assicurazioni, all’automazione delle attività gestionali, alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico. Dario Melpignano, Presidente di Neosperience, ha dichiarato: “L’assistente virtuale Sofia e i nuovi moduli software che abbiamo integrato all’interno della piattaforma Neosperience Cloud sono in grado di generare opportunità di business incredibili per i nostri clienti. Allo stesso tempo, come azienda all’avanguardia in questo nuovo tipo di media, siamo consapevoli di avere una grande responsabilità.

L’intelligenza artificiale incapsulata in un agente virtuale come Sofia deve servire al bene delle persone; per questo monitoreremo il suo utilizzo da parte del mercato, permettendone l’impiego esclusivamente in applicazioni che siano in stretta sintonia con la nostra etica e i nostri valori.” Una dimostrazione delle capacità della piattaforma è disponibile online all’indirizzo: https://bit.ly/3oAJuaw

Ecco come l’AI può rendere migliori le relazioni fra le persone

in Economia/Evidenza/Innovazione/Web e digitale by

Le relazioni nel mondo del lavoro sono fondamentali ma oggi, complice anche una compressione delle opportunità di interazione, è sempre più difficile crearne di efficaci e soprattutto che permettano una crescita professionale e umana.

Questo perché, secondo l’intuizione di Massimiliano Baiocco, nessuno si è mai occupato in modo approfondito della fiducia e della sua importanza nelle relazioni.

Massimiliano, vuoi ricordarci prima di tutto qual è l’idea alla base di Hippo e come è nata?

Certamente. Hippo nasce come strumento per misurare la fiducia fra le persone e migliorarne le relazioni. Questo avviene in una rete che non è nata per misurare qualche semplice metrica, ma per permettere alle persone di aiutarsi a migliorare attraverso un lente positiva basata sulle spinte gentili, quelli che vengono chiamati Nudge.

L’idea è nata durante la mia esperienza personale precedente: durante la realizzazione di un video promozionale per la mia azienda mi sono reso conto che quasi tutti i ragazzi intervistati avevano come una patina di grigio, rispetto alla freschezza che li aveva caratterizzati in fase di colloquio iniziale: c’era qualcosa di non detto e non manifestato che aveva offuscato il loro entusiasmo. Così ho investito alcune settimane per intervistarli tutti personalmente ed è emerso un grande problema di fiducia, sia tra colleghi sia trasversalmente alla gerarchia aziendale.

Il passaggio successivo è stato il confronto con altre aziende. Da questo è emerso che il problema non esisteva solo nella mia azienda, ma era piuttosto diffuso e soprattutto non aveva una risposta efficace.

Da qui, la creazione di Hippo è stata quasi un passaggio naturale. A oggi infatti Hippo è l’unica soluzione a livello mondiale in grado di realizzare la misura della fiducia attraverso algoritmi.

Perché è così difficile misurare la fiducia?

Prima di tutto perché si tratta di un valore volatile, la cui tangibilità è piuttosto relativa, nonostante la sua estrema importanza, poi perché è un valore dipendente dal contesto, che tende a modificarsi nel tempo, in funzione della qualità delle nostre relazioni con il prossimo, all’interno e all’esterno della realtà aziendale.

Va detto che in commercio esistono già alcuni sistemi di misurazione. Tutti però si limitano al feedback, un parametro molto lontano dalla fiducia.

Inoltre, bisogna fare un’ulteriore distinzione: in molti casi, a una prima analisi superficiale, si tende a sovrapporre i concetti di fiducia e affidabilità. Ma è sufficiente andare leggermente più in profondità per rendersi conto di una differenza sostanziale: l’affidabilità è un parametro, tutto sommato semplice da misurare, mentre la fiducia è un valore. Possiamo fidarci o non fidarci di una persona a prescindere dalla sua affidabilità “misurata”, per così dire.

Infine, l’ultimo problema che Hippo prova a risolvere è quello dell’intensità: la fiducia, infatti, è un concetto ampio, che si basa sia su parametri oggettivi che sull’emotività e su altri parametri ampiamente sottovalutati. Nella visione di Hippo la fiducia in qualche modo contiene per definizione anche l’affidabilità. 

Inoltre, permettetemi di sottolineare anche un piccolo problema linguistico: il termine trust al quale spesso ci si riferisce negli studi accademici su cui è basata Hippo, non ha un vero e proprio equivalente italiano. Abbiamo scelto Fiducia perché fra tutti è quello che maggiormente si avvicina alla nostra idea.

In cosa Hippo si differisce dagli strumenti relazionali che conosciamo tutti?

Prima di tutto Hippo non è uno strumento di valutazione, nel senso che non permette di “dare voti” o di dare giudizi sulle persone. Al contrario, serve alle persone per determinare l’intensità della fiducia che generano negli altri migliorando al contempo la qualità delle nostre interazioni personali e, di conseguenza, la fiducia che ciascuno ha in sé stesso. Abbiamo realizzato una soluzione che si basa su pilastri quali la “trasparenza”, la “reciprocità” ed è una soluzione peer to peer esente da qualsiasi tipo di gerarchia.

La vera differenza è che il punto di osservazione è all’esterno, nella relazione verso gli altri. La Hippo è una specie di fotografia che attraverso la logica degli iNudge aiuta l’individuo a determinare una propria “immagine” vista dall’esterno.

In altre parole, ciascuno può vedere in modo chiaro, trasparente e onesto l’immagine che proietta all’interno del suo ecosistema, la sua rete di relazioni sociali.

Ricordiamo inoltre che il modello è concentrico e soprattutto che è pensato per aiutare le persone a migliorare e correggere i propri comportamenti, all’interno di un’architettura delle scelte che ogni utente può o non può decidere di attuare.

Inoltre, laddove i social network, anche quelli professionali, misurano la quantità delle relazioni, in un meccanismo di fatto autodichiarato (e tutto sommato anche piuttosto semplice da forzare), Hippo si concentra sulla qualità delle interazioni, quindi non si basa e non si baserà mai sulle quantità.

Sappiamo che Hippo, anche se non è ancora aperto al pubblico, è un progetto in fase avanzata. Vuoi raccontarci qualcuno degli ultimi sviluppi?

Al momento la versione beta è stata distribuita a 700 persone, soprattutto conoscenti e aziende amiche, con un organico variabile fra le 10 e le 200 persone, ed eterogenee fra di loro.
Si presenta in modo molto simile a una App di messaggistica, ma l’architettura su cui si basa, resa possibile dall’apporto tecnico di Myti è naturalmente molto più profonda.

L’algoritmo principale denominato H-shaped model si basa sul lavoro di Sthephen M.R. Covey e utilizza 18 dimensioni, gli iNudge, per determinare il nostro Dynamic Trust Index e creare un portafoglio emozionale.

Questo mio “conto corrente emotivo” varia nel tempo, in funzione degli iNudge che mi vengono forniti dalla Rete e delle azioni che io intraprendo per recepire i suggerimenti che mi vengono dati.

Oltre ad alcuni miglioramenti estetici e funzionali e una serie di aggiustamenti quasi quotidiani, durante il test che abbiamo concluso a gennaio abbiamo migliorato l’algoritmo. Prima di tutto per renderlo più resiliente a eventuali derive comportamentali verso dinamiche tossiche, poi per inserire un sistema di intelligenza artificiale in grado di riconoscere le emozioni principali dal volto di chi utilizza la App.

Infine, anche se non riguarda strettamente la App, la società Performance Mind proprietaria del brevetto di Hippo, ha avviato la transizione per diventare una B Corporation. In questo modo intendiamo confermare ancora maggiormente la nostra mission: contribuire a migliorare il pianeta che ci ospita.

Rendere migliori le relazioni fra le persone, insomma, è un tassello di un quadro molto più ampio, che ha come obiettivo quello di migliorare la realtà che ci circonda, a partire dal contesto in cui ognuno di noi passa una parte significativa del proprio tempo: il mondo del lavoro.

Dispositivi echo: le “voci” tecnologiche che popolano il nostro quotidiano

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Tra le tante novità che possono essere utili a rendere la nostra casa sempre più tecnologicamente avanzata oggi possiamo aggiungere anche i dispositivi più famosi e amati degli ultimi tempi ovvero i dispositivi echo; ovvero gli altoparlanti intelligenti, o per meglio dire le intelligenze artificiali. Le funzioni di questi dispositivi sono molteplici; alcune di utilità pratica altre legate allo svago ma senza dubbio tutte interessanti innovative e divertenti. Per saperne di più procediamo con alcune utili  Recensioni dispositivi Echo

Assistente personale vocale

Negli ultimi anni la creazione e il miglioramento graduale delle cosiddette assistenti personali; come già detto chiamati anche altoparlanti intelligenti hanno raggiunto livelli così sofisticati da renderli a tutti gli effetti Smart; Amazon ne ha creata a suo marchio una vera e propria serie della quale la più famosa è Alexa. Una tipologia di dispositivo che è in grado di eseguire un numero di azioni sempre maggiore ed è in grado attraverso le sue funzionalità di agevolare la nostra vita quotidiana; questa intelligenza artificiale può padroneggiare senza problemi la domotica della nostra casa e avere il controllo di tutti quei dispositivi che possono essere integrati con esso; ovviamente ogni funzionalità deve essere programmata e gestita dall’uomo, solo dopo di queste azioni il dispositivo echo può disporre e espletare le sue funzionalità a seconda e sempre in base ai desideri e ale necessità di chi lo ha programmato.

Il lancio in Italia dei dispositivi echo

Alexa è stata presentata nel 2014 ma la sua diffusione multilingua avrà un’evoluzione graduale e piuttosto lenta; in Italia infatti Alexa viene lanciata solo nel 2018, ovviamente in lingua italiana. Inoltre una delle curiosità su questo dispositivo è di essere stata creata ispirandosi all’originale sistema di comunicazione utilizzato nella nave spaziale Enterprise dell’iconica serie di film “Star Trek”; questo dispositivo echo è un assistente personale con il quale è possibile comunicare proprio a voce, parlando e rivolgendosi a lei; in questo modo Alexa reagisce rispondendo, dando informazioni, o  attivando funzionalità che possono essere richieste semplicemente con la voce, utilizzando frasi preordinate e quindi rimanendo comodamente seduti. In merito a tutti gli assistenti vocali esistenti possiamo sicuramente affermare che Alexa è il più sofisticato e il più ricco di funzionalità a oggi; con varie differenze sostanziali e rilevanti che la pongono su un piano tecnologico assolutamente unico.

Come funzionano, come si usano e a cosa servono i dispositivi echo

Il principale dispositivo Echo messo in commercio da Amazon e senza dubbio come abbiamo già detto, il più famoso è Alexa; questo dispositivo è stato programmato per essere utilizzato con vari sistemi operativi, ovvero sia con Android che con iOS,  quindi l’applicazione da installare sui dispositivi mobili è disponibile per tutti; l’applicazione viene scaricata generalmente sullo smartphone proprio per utilizzare lo smart speaker dal proprio telefono cellulare che farà da controllo primario per l’assistente personale, diversamente viene installata sullo smartphone per utilizzarla direttamente dal telefono; ovvero il telefono non fa da tramite per altri dispositivi ma gestisce in maniera diretta e autonoma tutte le funzionalità di Alexa. Utilizzare Alexa è semplicissimo infatti il dispositivo reagisce semplicemente alla ricezione del suo nome come abbiamo spiegato in precedenza; oppure tramite alcune frasi preordinate che le indicano in tempo reale cosa le stiamo chiedendo e di quale supporto o attività abbiamo bisogno. Alla domanda a che cosa serve Alexa? La risposta è assolutamente diversificata e articolata. Poiché questa intelligenza artificiale è in grado di svolgere diverse azioni. Ad esempio è possibile avviare il funzionamento degli elettrodomestici senza interrompere quello che stiamo facendo. Ma dando il comando ad Alexa che provvederà al nostro posto ad avviare la lavatrice la lavastoviglie o altri elettrodomestici dedicati alle pulizie e alla manutenzione della casa.

Una serie vincente di echo per tutti i gusti

Ovviamente devono essere dei dispositivi che possono supportare l’aggregazione con Alexa. In linea di massima anche gli altri altoparlanti intelligenti di Amazon corrispondono come tipologia e funzioni alla mitica Alexa; le differenze ci sono, ma non compromettono la qualità e la validità degli altri dispositivi echo a confronto, che il gigante degli e-commerce ha messo a nostra disposizione, tra l’altro a costi accessibili a tutti.

Diagnosticare di infezioni da Covid 19 attraverso un colpo di tosse grazie all’Intelligenza Artificiale

in Economia/Innovazione/Partner/Salute by

Neosperience (https://www.neosperience.com/it/), quotata all’Aim Italia, ha realizzato un nuovo sistema per aiutare la diagnosi di infezioni da Covid attraverso l’analisi dei suoni e l’elaborazione di dati audio come i colpi di tosse di un paziente o lo stress durante un dialogo.Il nuovo test di diagnosi è in grado di valutare dati come la frequenza della respirazione, lo stress durante un dialogo – il cosiddetto fiato corto – e i colpi di tosse dei pazienti, contribuendo in modo determinante alla diagnosi di infezioni da Covid 19. Analizzando un flusso audio contenente una breve conversazione, oppure alcuni colpi di tosse, il sistema è in grado infatti di individuare le persone che presentano i suoni caratteristici dell’infezione.Si tratta, come spiega l’azienda in una nota, di valutare attraverso sistemi tecnologici di intelligenza artificiale i segnali fisiologici tradizionalmente registrati con l’auscultazione manuale, elaborandoli attraverso l’impiego di dispositivi personali individuali (smartphone, tablet e computer) e rendendo possibile la loro elaborazione automatica.
Un risultato, viene spiegato, che rappresenta al contempo un evento trasformativo che apre alla possibilità di coadiuvare la diagnosi del Covid 19 a sistemi come Capsula Health Pod, partner di Neosperience insieme al laboratorio TeDH (Technology and Design for Healthcare) del Politecnico di Milano. “È solo l’inizio di un progetto che ha un potenziale incredibile perché le elaborazioni di questi dati possono essere impiegate efficacemente come segnali di pre-screening” sottolineano Alessandro Nizardo Chailly e Giuseppe Andreoni, rispettivamente ceo e founder di Capsula e professore del Politecnico di Milano e scientific advisor di Capsula.

L’impresa diventa intelligente: la trasformazione digitale del settore manifatturiero italiano

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La trasformazione digitale è la sfida più importante del settore manifatturiero italiano. Oggi ogni azienda può cogliere tutti i vantaggi di questo processo fondamentale grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale. Riconosciamo molteplici tecnologie ed aree di intervento.

Sistemi Esperti

I sistemi esperti permettono di aumentare la produttività di molti comparti aziendali. I programmi utilizzati dai sistemi esperti sono in grado di porre in atto procedure adeguate alla risoluzione di problematiche particolarmente complesse. I sistemi esperti si differenziano dunque da altri programmi simili in quanto utilizzando tecnologie sviluppate in funzione dell’intelligenza artificiale, sono in grado di eseguire i passaggi logici che permettono di prendere decisioni automatiche. Esempi di sistemi esperti sono applicazioni dipartimentali come i configuratori di prodotto, i motori di ricerca aziendali e gli schedulatori di produzione che oggi si vestono di nuove funzionalità in grado di impattare positivamente sull’efficienza aziendale.

Fabbrica 4.0

La scelta di una piattaforma tecnologica per supportare i processi di fabbrica risulta fondamentale perchè la tecnologia è in grado sempre più di fare la differenza. Le informazioni generate grazie all’internet of things realizzano nuove analisi degli indici di analisi da applicare alle prestazioni delle macchine e del lavoro, e danno la possibilità di scoprire in anticipo potenziali aree di miglioramento. L’integrazione con i sistemi gestionali permette di avere una migliore pianificazione e un utilizzo efficiente della capacità produttiva.

Process Mining

Il process mining è una tecnica di process management, che permette l’analisi dei processi di business basati sulla tracciatura di tutti gli eventi aziendali. Attraverso l’uso di specifici algoritmi di data mining applicati ai processi si può estrarre conoscenza da questi ultimi: è infatti possibile scoprire mode, modelli e molte altre informazioni riguardanti ad esempio un sistema informativo. L’obiettivo del process mining, infatti, è di utilizzare al meglio le potenzialità di quest’ultimo, fornendo tecniche e strumenti per la scoperta di processi, di dati, di organizzazioni e strutture sociali.

Prodotti Intelligenti

Per smart product si intende un prodotto spesso in ambito “business to business” in grado di comunicare con il fornitore il proprio stato durante il suo utilizzo da parte del cliente, con l’obiettivo di migliorarne il funzionamento, anticipare eventuali guasti o fornire servizi incrementali. Gli smart product rappresentano la convergenza di diversi trend: sono il frutto di una clientela che desidera un servizio sempre più personalizzato e dinamico, dell’evoluzione della tecnologia che negli ultimi anni è ormai disponibile a costi accessibili e dell’affermazione di modelli di business che portano verso la sottoscrizione di un canone di noleggio.

Customer Generation

Oggi le aziende manifatturiere italiane operano in un mercato dominato dagli intermediari digitali. Questi polarizzano i ricavi ed erodono i margini degli operatori economici in ogni settore. È quindi ormai diventato necessario, e vale per ogni azienda, grande o piccola che sia, dotarsi di un insieme di strumenti per ridurre i costi di acquisizione dei clienti professionali, per stabilire con loro una relazione diretta e non mediata. L’attività di ricerca e acquisizione di nuovi clienti richiede oggi una visione integrata, che includa sia la prospettiva delle vendite, sia quella del marketing. I team di vendita devono individuare in modo preciso le aziende ideali e i loro responsabili, per stabilire le priorità dei loro sforzi commerciali e personalizzare il raggio d’azione. In questo modo ogni azienda è in grado di elaborare la più ampia quantità di dati disponibile sulle imprese e sulle loro strutture operative, aumentando esponenzialmente le performance di vendita. L’intelligenza artificiale è in grado di automatizzare l’acquisizione dei clienti e di trasformare i dati che recupera in informazioni utili per realizzare i risultati aziendali.

Gli spunti sono stati raccolti da Neos Consulting (https://www.neosconsulting.it) che sviluppa soluzioni di innovazione gestionale per accompagnare le aziende italiane nel processo di trasformazione digitale verso “l’impresa intelligente”.

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